Ornella e le sue fantasie erotiche

Posted by admin under Incontri Erotici on mercoledì Feb 1, 2023

Erano due settimane che l’amico di mail di Ornella non la chiamava.

Lui aveva voglia di sentirla per sborrare grazie alla voce di lei.

Lui, Claudio, era più vecchio di lei, anche se, molto arzillo almeno dalla voce, visto che, non si erano mai incontrati di persona.

A lui piaceva che lei gli dicesse che glielo avrebbe preso in bocca, che l’avrebbe leccato, che avrebbe ingoiato la sua sborra.

Insomma, Ornella era la telefonista erotica di Claudio che veniva gridando il suo nome.

Lei si bagnava, ma non veniva forse perché era in bagno e non nuda sul letto o sul divano.

A letto si poteva mettere a pecorina guardando uno dei tanti video porno di pompini che si trovavano in rete. Aveva provato a guardare quelli di cunniculung, ma si annoiava, anche se, nella realtà avrebbe voluto che qualcuno glielo facesse.

Voleva vedere, se sarebbe venuta con la sola lingua di Claudio o di qualunque altro uomo.

Voleva che le fossero succhiati i capezzoli, voleva spinte vigorose mentre veniva scopata nella fica magari alla pecorina.

Voleva l’anale, il suo culo era vergine, ma avrebbe voluto tanto che fosse sverginato.

Ornella era sposata, ma si soddisfaceva ormai da sola, si bagnava molto e aveva più orgasmi.

In genere, si toccava con due dita sul clitoride muovendole in senso anti orario, quasi mai, sentiva la necessità di introdurle nella vagina. Veniva di brutto così da sola.

La situazione durava da anni e non ne poteva più di essere sempre da sola.

Lei parlava con Claudio, si divertiva, alleggeriva la sua vita e non si sentiva in colpa verso il marito.

Claudio la eccitava con la sua voce virile, con quello che le diceva. Entrambi trovavano le loro voci molto sensuali.

Quello che voleva di più al mondo era godere con un uomo, sentire il suo cazzo duro nella sua fica calda ed eccitata.

Voleva farlo anche con una donna, visto che, ultimamente ci pensava.

Ornella avrebbe voluto un uomo in grado di usare il cazzo, le mani, la voce e una donna da accarezzare, baciare, leccare. La sua fantasia era una donna con grandi seni naturali, ma non esagerati, mora, dal fisico mediterraneo.

Si eccitava pensando a come impastare questi seni con della panna che poi avrebbe leccato facendo godere entrambe.

Lei avrebbe voluto che il sesso fosse un gioco, una cosa “leggera”. Avrebbe voluto godere e non pensare a nulla, non pensare che stava tradendo il marito.

Aveva fantasie per lei spinte come fare un pompino ad un uomo mentre una donna le leccava la fica con bramosia.

Si anche lei avrebbe voluto leccare la fica di una donna oppure masturbarla con un vibratore o con le sole dita.

Tutto questo sotto gli occhi di un uomo che si accarezzava il cazzo, che via via, diventava sempre più grosso.

Poi Ornella non avrebbe resistito dal prenderglielo in bocca, dal leccarglielo e magari avrebbe condiviso ciò con l’altra ossia una a occuparsi del cazzo e l’altra delle palle da leccare e mordicchiare.

Purtroppo, questa rimane una fantasia per Ornella che la fa eccitare tantissimo.

Ornella è una donna chiusa, senza amici e non fa nulla per modificare tale situazione.

Inoltre, all’esterno non appare come una donna con una tale carica erotica che aveva scoperto solo negli ultimi due anni.

E’ come se a Ornella si fosse aperto un mondo in cui esistono gli uomini. Gli uomini che le piacciono sono della sua età vale a dire cinquantenni, magari brizzolati, alti, ma non troppo e con un fisico normale.

Una volta suo marito le disse in maniera sprezzante che avrebbe potuto trovare un altro uomo aprendo le gambe.

Ornella l’avrebbe potuto trovare facendo vedere come si masturbava tutta nuda con passione. A quel punto, si vedeva con una mano sulla figa e una su un cazzo ben caldo e che cresceva con la sua sega fino a fare un bel pompino.

Oppure, lui avrebbe leccata la sua fica.

Ornella sapeva che erano fantasie normali e che rimanevano tali, ma per quanto tempo ancora sarebbe stata “soddisfatta” così?

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La mia prima volta con una donna

Posted by admin under Incontri Erotici on lunedì Gen 30, 2023

Sono nello studio di una ginecologa perché è tanto che non mi faccio visitare.

Lei è una donna bionda, formosa, sulla cinquantina, ma ben portati. Ha il camice slacciato, ha un vestito scollato da cui si vede l’incavo tra i grossi seni.

Non sono sicura che porti il reggiseno e questo inaspettatamente mi fa eccitare.

Lei mi guarda maliziosa, come se avesse intuito quello che mi sta succedendo.

Io non sono vestita sexy, infatti ho una maglia accollata e dei pantaloni.

Dopo un minuto di imbarazzo da parte mia, lo sento che sto diventando rossa, lei mi dice di spogliarmi tutta. Io le rispondo che normalmente basta spogliarsi solo di sotto.

Lei mi replica che vuole controllare anche il seno.

Mi chiede quando ho fatto l’ultima volta la mammografia. Le dico da poco più di un anno.

Poi mi chiede se faccio l’autopalpazione e io le rispondo di no, anche se so che dovrei perché mia madre è morta di cancro al seno e perché sono nell’età critica avendo più di cinquant’anni.

Mi fa andare dietro un separé dove mi spoglio, esco fuori imbarazzata con le mani che cercano di coprire la fica e il seno.

Lei intanto si è tolta il camice perché mi dice che è una giornata assai calda anche se siamo solo a maggio e non è ancora tempo di accendere l’aria condizionata.

Io la osservo di sottecchi, la trovo ancora più eccitante da come appariva col camice.

Si è senza reggiseno e il vestito le tira un po’ al seno, i capezzoli sono dritti e grossi sotto la stoffa.

Mi accorgo di un’altra cosa, il vestito è assai trasparente e lei non ha le mutandine, visto che, si nota un bel cespuglio alla fica.

Lei mi sorride in maniera complice, mi dice che non mi debbo vergognare, che ha visitato molte pazienti e che in fondo siamo tra donne.

Io non le rispondo nulla e mi metto sull’apposito lettino. Mi trovo in una posizione imbarazzante con le gambe ben aperte così che lei possa effettuare la visita della vagina.

Vorrei sparire perché si accorgerà che sono eccitata.

E’ la prima volta che mi capita con una donna e spero che lei faccia finta di nulla, anche se dall’altro lato, vorrei che succedesse qualcosa.

Lei si mette i guanti in lattice monouso e mi fa una visita professionale e seria dicendomi che va tutto bene. Mi chiede se ho mai fatto l’ecografia, io le rispondo che l’ho fatta moltissimi anni fa.

Lei mi dice che sarebbe il caso di rifarla, ma il le rispondo che i pap test che ho effettuato sono sempre stati negativi.

Lei replica che l’ecografia transvaginale non ha nulla a che vedere con il pap test.

La cosa muore qui, poi passa a palparmi il seno. Lei è un po’ chinata su di me e io posso ammirare lo splendido panorama delle sue tette.

Lei se ne accorge e mi chiede se mi piace il suo petto. Io non riesco a rispondere, ma divento rossa come un peperone.

Lei mi dice che non c’è nulla di male, mi prende una mano e se l’appoggia al seno destro.

Io non resisto, lo tocco tutto, le tocco il capezzolo che è già diritto, vado all’altro seno e lei inizia a gemere sottovoce.

Mi dice che le sono piaciuta subito anche perché con l’esperienza che ha, aveva intuito che sotto i miei vestiti ci sarebbero state una fica e un seno strepitosi.

Io continuo a toccarle i seni e mi sento bagnare tra le gambe.

Lei sembra intuirlo, la sua mano va alla mia fica che prende a masturbare finché non mi esce il primo gemito.

Lei è contenta, mi dice che sono una porcellina, si mette più giù e mi bacia sulla bocca.

Io le dico che sto scomoda su quel lettino e mi fa mettere in uno normale.

Lei chiude a chiave lo studio anche se l’ora è tarda per una visita e non dovrebbe esserci più nessun altro.

Io le tiro fuori i seni dal vestito e inizio a succhiarle i capezzoli, come una poppante affamata.

Lei mi chiede di alzarmi e di tirarle giù la cerniera del vestito così posso vederla in tutta la sua giunonica bellezza.

Sì è completamente nuda davanti ai miei occhi e mi sto bagnando come una porca.

Lei mi dice che non c’è problema e mi tocca ancora la fica con mani molto esperte.

Mi prende una mano e mi fa toccare il suo clitoride grosso e sento che anche lei è completamente bagnata dall’eccitazione.

Lei mi dice che vuole essere leccata e io mi metto in ginocchio sul pavimento con lei che è in piedi appoggiata al lettino.

Io comincio timidamente a farlo, lei mi dice di non avere paura e mi mette una mano sulla testa e così mi ritrovo spiaccicata al suo cespuglio e inizio a leccare come una disperata.

Lei geme come una porca finché non sento un liquido sulla faccia. E’ lei che ha squirtato di brutto.

Mi dice che era da tanto che non le succedeva.

Io le dico che non ho mai squirtato, lei mi risponde che ci riuscirò.

Mi fa alzare e sdraiare sul lettino e si getta sulla mia fica. Mi dice che sono più bagnata di lei e che basterà poco per farmi squirtare.

Prende a leccarmi, lo fa con maestria e voluttà finché non le squirto in faccia.

Lei mi dice che è molto contenta che ci sia riuscita. Poi mi tocca i seni e prende a succhiarmi i capezzoli che mi dice trova bellissimi e super eccitanti.

Era da tanto che non ne vedeva di così. Io le dico che anche i suoi sono molto belli.

Lei mi dice che preferisce i miei e riprende a succhiarmeli.

Poi si mette sul lettino sopra di me: le nostre fiche, i nostri seni sono l’uno sopra l’altro e lei mi bacia con passione mentre struscia la sua passera sulla mia.

Poi mi dice che ci vorrebbe un dildo e si ricorda di averne uno in un cassetto della scrivania e lo va a prendere.

Si tratta di un dildo che rappresenta un cazzo molto realistico con le vene in rilievo.

Lei senza indugi me lo infila e io prendo a gemere forte.

Lei mi dice che sono una porcella. Io le rispondo di sì mentre lei continuava a entrare e uscire dalla mia fica col dildo fin quando vengo con un grido selvaggio.

Lei non ancora contenta mi ficca tre dita nella fica finché non squirto ancora.

Lei si mette a leccare il liquido e dice che sa di marino e che è buono.

Io le dico che ora deve squirtare ancora lei, mi alzo in piedi e la faccio sdraiare.

Mi metto a leccargliela, ma lei vuole il dildo e io lo infilo maldestramente e allora lei mette la sua mano sulla mia per guidarmi finché non capisco il ritmo da tenere fin quando non squirta per la seconda volta.

Mi dice che ha fatto sesso con altre donne, ma che non è mai stato bello come con me.

Io ne sono lusingata e le dico che ho ancora voglia. Lei mi fa sdraiare e mi dice che vuole vedere come mi masturbo. Io lo faccio, lei mi osserva per un po’, fino a che si mette a succhiarmi i capezzoli.

Io gemo forte forte, ho molti orgasmi fino a quando non squirto ancora una volta e lei lecca il liquido.

Mi dice che ho una fica stupenda e che evidentemente non è mai asciutta. Io le rispondo che è vero, tanto che uso due salvaslip al giorno.

Lei mi dice che forse dipende dal fatto che faccio poco sesso.

Mi domanda quando è stata l’ultima volta e io le rispondo adesso. Lei mi chiede se ho un uomo, io le rispondo di sì, ma che è come non averlo.

Lei mi dice di essere bisex, che ha un marito che ama molto e che a volte lo coinvolge nei suoi rapporti con le donne.

Io le dico che non sono pronta a una cosa del genere e lei mi dice di stare tranquilla che non l’aveva neanche pensato.

Le dico che sono un po’ sconvolta dall’aver fatto sesso con una donna, anche se mi è piaciuto moltissimo.

Lei mi dice che mi capisce, che andremo per gradi, fino a coinvolgere suo marito, sempre che io lo voglia.

Io le dico che per ora mi va bene fare sesso con lei, magari in un comodo letto.

Lei a questo punto si presenta come Veronica.

Veronica il mio nome che è Azzurra, lo sa già, perché l’aveva letto nel foglio di prenotazione.

Mi dice che per come è andata questa prima volta per me, ci divertiremo moltissimo insieme.

Io la bacio in bocca, le tocco il culo, lei mi dice di metterle un dito nel culo, io lo faccio e poi mi chiede di metterci il dildo, ma io le dico che temo di farle male.

Veronica mi risponde che il suo buchino è ben allenato e io procedo a infilare il dildo lentamente finché è tutto dentro, poi lo muovo e lei inizia a gemere, gemere finché esplode in un orgasmo potente.

Mi dice che poi dovrò provare anche io l’orgasmo anale.

Ci baciamo ancora, le nostre mani percorrono i nostri corpi, poi suona il telefono dello studio.

E’ suo marito che le dice che sono in ritardo per una cena con amici.

Lei chiude la telefonata scusandosi con il marito che tanto mi dice che probabilmente sa già, cosa stava facendo.

Ci scambiamo i numeri di telefono per vederci al più presto.

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Non trovo soddisfazione

Posted by admin under Incontri Erotici on domenica Gen 29, 2023

Fortuna volle, che quando arrivai in casa, mio marito era tanto immerso nel lavoro, che non si sarebbe nemmeno accorto anche se fossi rientrata completamente nuda, così con tutta calma, misi i collant strappati nel sacco della spazzatura ed entrai sotto la doccia per togliermi quello sgradevole odore di legna bruciata dai capelli e anche tutto quel fastidiosissimo sperma ormai secco nella pelle, tolsi tutto tranne la mia rabbia:

“Quel Saliou con quelle due palle enormi, sborra come un animale”

Mi sentivo umiliata, non riuscivo a capacitarmi del perché delle parole di Saliou, capivo benissimo che lui soffriva parecchio per la sua situazione economica, ma non era certo colpa mia. La casa che ho con mio marito e la nostra vita “agiata” sono frutto di tanti sacrifici, se Saliou avesse chiesto con gentilezza qualche piccolo aiuto economico, lo avrei sicuramente accontentato, anche perché io, con il mio lavoro riesco a sostenere tutti i miei vizi, ma detta così…se vuoi il mio cazzo sono 100 euro, qual è la scema che avrebbe accettato di essere umiliata in questa maniera? Perciò mi promisi che mai più l’avrei cercato. Sapevo benissimo che non sarebbe stato facile dimenticarlo, perché su una cosa aveva completamente ragione, il suo cazzo fa davvero godere, qualsiasi donna cui piaccia il sesso, sarebbe impazzita di piacere se scopata da Saliou. Nel periodo natalizio, fra regali e visite a parenti fu più facile per me, stare lontana dai cattivi pensieri, ma subito dopo Natale, le mie voglie sessuali incominciavano a farsi sentire. Con mio marito sempre “non pervenuto” e non volendo tornare al fai da te, sapevo benissimo che dovevo cercarmi velocemente un sostituto a Saliou. Se ci fosse stato ancora Assane1 gli avrei dato tanta figa da farlo nauseare, sarebbe stata proprio una bella scelta, in primis, per fare un bel dispetto a Saliou, inoltre aveva dimostrato che il suo giovane cazzo, sapeva soddisfarmi brillantemente, ma purtroppo Assane se ne era andato da parecchio tempo in Francia. Nelle mie mire c’era anche Giuseppe, che come raccontato nel capitolo precedente, aveva solo occhi per me, ma nonostante fosse sicuramente un bell’uomo, il fatto che fosse sposato e sua figlia fosse una mia alunna, mi bloccava parecchio, dovevo cercarmi un uomo che mi desse meno pensieri alla mia povera testolina. Si ebbe una svolta poco prima di Capodanno; mi trovavo nelle vicinanze La Spezia per visitare una zia, quando fui avvicinata da un ragazzo, chiamato Antonio, veramente figo, sui 30 anni, alto, biondo, occhi azzurri come il mare e molto simpatico come persona. Quando mi chiese il numero di telefono gli spiegai che ero sposata, ma avrei accettato di rimanere in contatto per conoscersi meglio “virtualmente”. Dopo una settimana di assidui corteggiamenti telefonici, decisi di ritornare al cazzo made in Italy e mi convinsi a incontrarlo. Per stare lontana da occhi indiscreti ci accordammo per un’appuntamento nella sua città, così indossai un bel vestito corto, con autoreggenti quasi a vista e lo raggiunsi a La Spezia. Parcheggiai la mia macchina, salii sulla sua e senza dirci niente, ci baciammo appassionatamente come due ragazzini, ma quando Antonio mi svelò il suo scadente programma, mi caddero le braccia: lui avrebbe voluto fare una bella passeggiata per la città ed in serata portarmi a cena in un bel ristorantino. Certamente era molto romantico ma io non avevo fatto 60 km in cerca di romanticismo e non glielo dissi:

“Antonio, scusami se sono diretta, ma io sono una donna sposata e non voglio essere vista amoreggiare in giro con un altro come una scema, se vuoi stare con me, lo facciamo tra quattro pareti”

“Giulia mi piacerebbe davvero, ma io purtroppo vivo ancora con i miei, se vuoi ci appartiamo un po’ con la macchina”

Essendo pieno giorno, non mi convinse tanto questa soluzione, ma per non perdere il viaggio, acconsentii. Antonio con la macchina mi portò fuori città, in un posto di campagna, mi baciò ancora con passione, ma non era più lo stesso, era molto nervoso, per eccitarlo un po’, presi la sua timida mano me la appoggiai tra le autoreggenti e le cosce, per poi spingerla contro la mia figa bagnata. Antonio aveva mani bellissime, mi eccitava averle sul mio corpo.

“Senti com’è calda la mia figa?”

Lo toccai tra i pantaloni ma il suo cazzo dormiva ancora, lo sbottonai per spompinarlo ma lui mi fermò e dice:

“Giulia tu mi piaci da impazzire, sei una panterona incredibile, ma in questo posto non mi sento a proprio a mio agio. Se ci vedono?”

Capii che sessualmente, io e Antonio parlavamo due lingue completamente diverse, così me ne ritornai a Genova ancora più vogliosa, chilometri e chilometri per niente. Mentre guidavo verso casa tra di me borbotto:

“Panterona, ahahah, questo coglione di Antonio sarà anche bello come il sole, ma è tutto fumo e niente arrosto, avrebbe paura di affrontare pure una gattina appena nata, altro che una panterona! Ma guarda che situazioni devo passare, se continuo così ancora per qualche giorno, dovrò tornarmene da Saliou con la coda fra le gambe”

Ma le grandi sorprese stavano per arrivare…infatti una volta rientrata a casa, cenai con mio marito, poi guardammo un film insieme ed andammo a letto. Io, non so cosa stessi sognando, ma mi svegliai in piena notte, con la figa tutta bagnata ed una voglia pazzesca di scopare. Mentre Pierluigi dormiva profondamente, io incominciai a masturbarmi in silenzio e avrei pagato oro se dal guardaroba fosse uscito Saliou per sbattermi dentro quel suo duro cazzo. Stavo ansimando sempre più forte, alla mia figa non bastavano più le mie dita, voleva qualcosa dentro. Mi alzai e andai nella vicina sala, trovai un deodorante e avidamente me lo sbattei su andando completamente in estasi, i miei umori stavano grondando sulla poltrona ed ero talmente concentrata nel cercare di venire, che mi spaventai a morte quando Pierluigi accese la luce della sala, sorprendendomi inequivocabilmente a gambe aperte con il deodorante dentro.

“Mamma mia che figura di merda! Perdonami Pier”
Lui si avvicinò amorevolmente:
“Ti ho interrotto? Devi scusarmi tu Giulia, la colpa di tutto questo è solo mia, io guadagnerò anche bene ma il mio lavoro mi ha esaurito come uomo, sospettavo da tempo che ti masturbassi, ma adesso ti ho vista con i miei occhi, non ce la fai più a trattenerti neh? Non ti vergognare, sei ancora giovane, è normalissimo”
Io rimasi senza parole, Pierluigi provò a masturbarmi un po’ con il deodorante, ma lo spavento aveva rotto l’incantesimo e interrotto l’orgasmo, il suo cazzo non si alzava e ce ne ritornammo a letto. Per tutta la notte non riuscii a chiudere occhio e credo valesse lo stesso per mio marito, perché si rigirava continuamente. Io ero molto imbarazzata, ma prima o poi doveva succedere, meglio scoperta a masturbarmi che tra le braccia di un’amante. Il giorno successivo ricordo che era una domenica, Pier fu molto taciturno e scuro in volto, solo verso mezzogiorno mi rivolse la parola:
“Scusami Giulia, tra una cosa e l’altra mi sono dimenticato di dirti che Salvatore e Maria ci hanno invitato a casa loro stasera per cena, andiamo?”
Io accetto volentieri, Salvatore era un ex collega di mio marito andato in pensione da poco, sia lui che sua moglie Maria, erano persone fantastiche e di ottima compagnia. Infatti passammo una splendida serata, tra tante risate e piatti deliziosi cucinati con grande maestria dalla signora Maria. Solo mio marito era poco allegro e molto pensieroso, la sua testa era altrove e contrariamente al suo solito, Pier era molto moderato, aveva bevuto parecchio.

Appena rientrati a casa, Pier mezzo sbronzo sul sofà, mi disse:
“Giulia, siediti, devo parlarti, sono mesi che voglio parlarne, ma dopo ieri devo assolutamente dirtelo”
Io ero pietrificata, avevo paura che venisse fuori con qualche bomba, lo guardai senza dire niente mentre lui si sfogava:
“Diciamoci la verità, io credo di essere un buon marito, ma nel letto la nostra differenza di età, adesso si fa sentire, mentre il mio cazzo ha solo delle mezze erezioni, tu sei ancora nel pieno della tua femminilità, sono terrorizzato dall’idea che tu mi possa tradire o peggio ancora lasciarmi per un altro! Proprio vero il detto che chi ha il pane non ha i denti e purtroppo per me, in giro c’è tanta gente che ha denti buoni”
“Ma Pier…”
“Giulia, fammi finire, ho gli incubi notturni, pensando che tu mi possa lasciare, ascoltami bene, se è solo il sesso che ti manca, ripeto, se è solo il sesso che ti manca, facciamo una vacanza trasgressiva, troviamo un bel giovane che ti piaccia e che sazi le tue voglie sessuali, così le corna mi peseranno meno ed evito di perderti completamente! “
Io non potevo credere a quello che stavo sentendo, però egoisticamente, sembrava che la mia situazione si stesse aggiustando:
“Pier, tu hai bevuto troppo stasera, andiamo a dormire, domani ne riparliamo”
“Giulia, sono lucidissimo, tu sei bellissima e troppa gente ti desidera ed io ho troppa paura di perderti! Ti supplico, sono sicuro che questa trasgressione di vederti a fare sesso con un altro, potrebbe fare bene anche a me e ridarmi un po’ di sprint sessuale, ti prometto anche che, se dopo la vacanza, io continuassi con questo cazzo mezzo floscio, ti lascerò trovare un bull anche qui in città per soddisfarti tutte le volte che vorrai. Più di così? Cosa dici? Ti prego Giulia accetta!”
Mi era sempre stato facile plagiare mio marito, figuriamoci adesso che si era messo nel sacco da solo. Logicamente accettai volentieri, ma sempre con una piccola dose di vittimismo.
“Pier ti amo, tu sei un amore di persona, il mio cuore sarà sempre con te, accetto questa trasgressione, sperando di cuore che possa veramente giovare anche a te e automaticamente al nostro rapporto. Però Pier, ho un esigenza ancora, perché, anche se sto impazzendo dalla voglia di scopare, capisci che per me non sarà facile tradirti e consegnarmi ad un altro uomo, per di più davanti a te… tu devi darmi carta bianca nel poter scegliere una vacanza che possa accendere le mie fantasie sessuali”
“Giulia, hai totale carta bianca!”

Continua…

Note finali:

1- Cap 3

Sarò molto lieta di rispondere a tutte le persone che, con educazione commenteranno sia nel bene che nel male o avranno domande da pormi sul racconto. Bacioni

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Incontro al museo

Posted by admin under Incontri Erotici on domenica Gen 29, 2023

Francesca era emozionata perché era nel museo in cui desiderava andare da molto tempo, per vedere il “Cristo morto” di Andrea Mantegna.

Lei non era religiosa, ma le piaceva quel quadro perché il Cristo non era in piedi, ma sdraiato e in primo piano c’era un piede un po’ piagato.

Il museo era la Pinacoteca di Brera a Milano, non era molto affollato, ma nella sala del “Cristo morto” c’era un uomo vicino al quadro.

Francesca era infastidita, voleva vedere assolutamente quella tela, ma non voleva chiedere spazio a quell’individuo.

L’uomo si voltò, era alto e con due occhi neri ardenti, che la scrutarono con interesse.

Francesca non era una vamp e quel giorno si era vestita comoda senza niente di aderente o sexy.

Lui le fece spazio senza dire nulla, ma accennando un sorriso cui lei rispose allo stesso modo.

Ad un certo punto Francesca svenne e mentre stava per cadere sul pavimento due braccia vigorose la sostennero prima che si facesse del male.

Anche un custode venne a vedere che fosse successo e si prodigò per portarle acqua e zucchero per tirarla un po’ su.

Ero allo stesso tempo indispettita e in estasi per la forte attrazione che provava verso il suo salvatore e anche per lui sembrava essere lo stesso da come la guardava.

Il custode venne e ruppe l’idillio. Il custode aveva portato anche una sedia, su cui a malincuore Francesca si sedette.

Nel frattempo, il suo soccorritore si presentò: si chiamava Pietro e anche lui ammirava molto il quadro del Mantegna ed era venuto apposta per vederlo.

Francesca gli disse che non era un’esperta d’arte, ma che quel quadro l’aveva colpita ed era anni che voleva vederlo.

Pietro rispose che anche per lui era lo stesso.

Francesca rimase seduta per una ventina minuti finché sentì ritornare un poco le forze, così Pietro cavallerescamente le diede il braccio su cui appoggiarsi e uscirono dal museo.

La donna aveva un fitto programma di visite a musei e mostre, ma si sentiva troppo stanca e desiderava solo un letto.

Pietro le chiese se non fosse il caso di andare al pronto soccorso, ma Francesca rispose che voleva solo dormire.

Lei pensava di essere stata colpita dalla sindrome di Stendhal ossia capogiri, vertigini, talvolta allucinazioni che si hanno al cospetto di opere d’arte specie in spazi limitati.

Lo disse a Pietro e lui rispose che poteva essere, ma non lo sapeva.

La portò al suo hotel con un taxi e si scambiarono il numero di telefono.

Lui si raccomandò di farsi vivo per qualsiasi cosa.

Pietro disse che sarebbe andato a vedere “Il cenacolo” di Leonardo.

Francesca rispose che aveva in programma di vederlo appena si fosse rimessa in piedi.

Lei si mise a letto e si svegliò alla sera molto affamata, quando il ristorante dell’hotel era già chiuso.

Il concièrge fu molto gentile e le ordinò una pizza, che arrivò una mezz’ora dopo.

Francesca la mangiò e si riaddormentò fino alla mattina successiva, quando si alzò alle sei come sua consuetudine.

Lei era in piene forze e uscì per una passeggiata mattutina, poi tornò, si fece la doccia e scese a fare colazione.

Francesca aveva in programma di visitare vari musei e mandò un whatsapp a Pietro per chiedergli se l’accompagnava.

Lui rispose che l’avrebbe fatto molto volentieri e le chiese se stesse bene. Lei rispose che era in piene forze e sperava che quel giorno nessuna opera d’arte le facesse lo stesso effetto del “Cristo morto”.

Si accordarono per incontrarsi poco dopo.

La giornata trascorse frenetica, ma molto piacevole. I due scoprirono anche di essere dei lettori forti e molto appassionati di musica, che consideravano essenziale nella loro vita.

Pietro si comportò correttamente anzi a dire la verità a lei sembrava un po’ frenato.

La sera si dovevano vedere al ristorante e Francesca osò, mettendosi un vestito osè, molto scollato sul davanti, che metteva in mostra parte dei suoi seni abbondanti.

Pietro si era vestito più elegante di quanto l’avesse visto fino a quel momento.

Lui le disse che era bellissima, ma non la baciò sulla bocca come avrebbe sperato Francesca.

Pietro la guardava con più interesse del solito, ma sempre molto controllato.

Francesca durante la cena, si sfilò una scarpa e mise senza indugi il piede sul cazzo di lui che era già abbastanza duro.

Pietro disse che aveva caldo e si sbottonò un po’ la camicia. Nel frattempo, Francesca continuava a strusciare il piede sul suo cazzo, finché sentì che era in erezione.

Pietro era paonazzo, un po’ in imbarazzo da come parlava a monosillabi a Francesca, che invece riusciva ancora a sostenere una conversazione brillante.

Lei con gli occhi gli fece capire che voleva di più, lui aprì la zip e lei sentì il pene pulsante sotto il suo piede.

A questo punto, anche lei non riusciva più quasi a parlare e stava sudando un po’ per l’eccitazione e un po’ per il brivido di fare una cosa simile in un luogo pubblico.

A questo punto, Pietro fece una cosa che l’indispettì, si tirò su la zip, chiese il conto e si fece chiamare un taxi, chiedendo a Francesca di andare con lui.

I due andarono nel suo hotel, nell’ascensore si misero l’uno nella braccia dell’altro e nella camera si spogliarono rapidamente, buttando i vestiti a terra.

Francesca vide che Pietro era sempre in erezione e senza dire nulla lo fece sdraiare e si mise sopra a cavalcarlo.

Lui venne rapidamente e si scusò, ma lei gli disse che avevano tutta la notte per giocare tra loro.

Pietro rispose che era vero e le disse che avrebbe voluto baciarla appena l’aveva vista, ma non sapeva se lei fosse impegnata.

Francesca non rispose nulla, lo baciò con passione in bocca e lui rispose con uguale intensità.

Nel frattempo, le sue mani percorrevano il corpo di Francesca e si soffermarono sulla sua fica.

Lui esplorò le sue labbra sporgenti, il suo clitoride cicciuto e le disse che aveva una gran fica che voleva scopare per bene.

Lei gli chiese se la poteva leccare dopo essersi lavata, ma lui la sorprese dicendo che amava leccare il proprio sperma.

Francesca disse che era un porco e lui rispose che anche lei lo era, dato il comportamento al ristorante.

Lei gli disse che non si era mai comportata così in vita sua.

Lui si mise a leccarla con perizia, facendola venire diverse volte finché lei gli chiese di dargli il suo cazzo in bocca.

Pietro glielo diede e lei constatò che era un bel cazzo ed era mezzo duro. Lei si mise a leccarlo e succhiarlo finché lui non fu di nuovo in erezione.

Pietro le voleva sfondare la fica, così lei si mise a gambe larghe e lui procedette a penetrarla con forza e vigore con lei che urlava dal piacere, per cui le mise una mano sulla bocca per attenuare il rumore delle sue urla.

Francesca venne svariate volte finché lui le chiese dove dovesse eiaculare e lei rispose nella sua bocca, che accolse il suo seme con golosità e lo ingoiò fino all’ultima goccia.

Lei non era ancora sazia del suo cazzo e continuò a tenerlo in bocca, finchè gli disse che non era mai stata tanto soddisfatta a letto.

Pietro le disse che di solito non era così porco, ma evidentemente con lei c’era una chimica particolare.

Francesca si mise su un fianco e Pietro dietro di lei le accarezzava il culo, lo baciava mentre con una mano la masturbava dolcemente, facendola venire ancora.

Lei aveva ancora voglia e si mise a masturbarsi messa alla pecorina.

Pietro disse che non aveva mai visto una donna masturbarsi in tale modo.

Lui si eccitò moltissimo vedendola e le disse che non era solo porca, ma troia.

Lei ci rimase un po’ male, ma non gli disse nulla perché voleva continuare quella nottata con lui.

Pietro prese qualcosa e si mise a carezzare l’ano di Francesca con un lubrificante apposito.

Francesca gli disse che non l’aveva mai fatto e Pietro rispose che era l’ora. Lui le fece sentire la punta del cazzo sul buchino e lentamente, ma inesorabilmente la inculò.

Lei in primis sentì dolore, ma poi ondate di piacere mai provato la travolsero come non mai, finché non sentì lo sperma caldo di Pietro.

Lui le disse che quella era sicuramente la migliore inculata che avesse mai fatto in vita sua, forse c’era anche l’orgoglio di averla sverginata lì.

Francesca ammise che era stavo incredibile e gli disse che aveva una grande voglia di masturbarsi.

Sì, era senza limiti già da sola, ma con lui, lo era ancora di più.

Pietro disse che era la prima volta che una donna si masturbava davanti a lui senza vergognarsi.

Lei gli chiese di cosa dovesse vergognarsi visto che era una cosa naturale, da cui traeva molto piacere e di cui non riusciva a fare a meno.

Pietro le disse che la capiva perché anche lui amava masturbarsi, ma non l’aveva mai fatto davanti a una donna.

Lei si mise a masturbarsi sdraiata a gambe larghe con una mano sul seno destro a titillare il capezzolo che si inturgidì in brevissimo tempo.

Pietro si mise a baciarla in bocca e a toccargli i capezzoli fino a che non fu nuovamente pronto per penetrarla più dolcemente di prima, ma sempre con vigore.

Lei godette in maniera meno rumorosa di prima, finché lui le chiese se poteva sborrargli in bocca e lo fece in maniera copiosa.

Lei lo baciò in bocca, lui si mise dietro di lei e le disse che era il caso di dormire qualche ora se domani avevano intenzione di vedere qualche museo.

Francesca disse che avrebbe trovato interessante anche stare a letto con lui. Non era mai stata un intero giorno a letto per fare sesso.

Pietro rispose che lui l’aveva fatto e che era una bella maniera di trascorrere il tempo.

Smisero di parlare e si addormentarono stanchi, ma molto soddisfatti.

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