Non trovo soddisfazione

Fortuna volle, che quando arrivai in casa, mio marito era tanto immerso nel lavoro, che non si sarebbe nemmeno accorto anche se fossi rientrata completamente nuda, così con tutta calma, misi i collant strappati nel sacco della spazzatura ed entrai sotto la doccia per togliermi quello sgradevole odore di legna bruciata dai capelli e anche tutto quel fastidiosissimo sperma ormai secco nella pelle, tolsi tutto tranne la mia rabbia:

“Quel Saliou con quelle due palle enormi, sborra come un animale”

Mi sentivo umiliata, non riuscivo a capacitarmi del perché delle parole di Saliou, capivo benissimo che lui soffriva parecchio per la sua situazione economica, ma non era certo colpa mia. La casa che ho con mio marito e la nostra vita “agiata” sono frutto di tanti sacrifici, se Saliou avesse chiesto con gentilezza qualche piccolo aiuto economico, lo avrei sicuramente accontentato, anche perché io, con il mio lavoro riesco a sostenere tutti i miei vizi, ma detta così…se vuoi il mio cazzo sono 100 euro, qual è la scema che avrebbe accettato di essere umiliata in questa maniera? Perciò mi promisi che mai più l’avrei cercato. Sapevo benissimo che non sarebbe stato facile dimenticarlo, perché su una cosa aveva completamente ragione, il suo cazzo fa davvero godere, qualsiasi donna cui piaccia il sesso, sarebbe impazzita di piacere se scopata da Saliou. Nel periodo natalizio, fra regali e visite a parenti fu più facile per me, stare lontana dai cattivi pensieri, ma subito dopo Natale, le mie voglie sessuali incominciavano a farsi sentire. Con mio marito sempre “non pervenuto” e non volendo tornare al fai da te, sapevo benissimo che dovevo cercarmi velocemente un sostituto a Saliou. Se ci fosse stato ancora Assane1 gli avrei dato tanta figa da farlo nauseare, sarebbe stata proprio una bella scelta, in primis, per fare un bel dispetto a Saliou, inoltre aveva dimostrato che il suo giovane cazzo, sapeva soddisfarmi brillantemente, ma purtroppo Assane se ne era andato da parecchio tempo in Francia. Nelle mie mire c’era anche Giuseppe, che come raccontato nel capitolo precedente, aveva solo occhi per me, ma nonostante fosse sicuramente un bell’uomo, il fatto che fosse sposato e sua figlia fosse una mia alunna, mi bloccava parecchio, dovevo cercarmi un uomo che mi desse meno pensieri alla mia povera testolina. Si ebbe una svolta poco prima di Capodanno; mi trovavo nelle vicinanze La Spezia per visitare una zia, quando fui avvicinata da un ragazzo, chiamato Antonio, veramente figo, sui 30 anni, alto, biondo, occhi azzurri come il mare e molto simpatico come persona. Quando mi chiese il numero di telefono gli spiegai che ero sposata, ma avrei accettato di rimanere in contatto per conoscersi meglio “virtualmente”. Dopo una settimana di assidui corteggiamenti telefonici, decisi di ritornare al cazzo made in Italy e mi convinsi a incontrarlo. Per stare lontana da occhi indiscreti ci accordammo per un’appuntamento nella sua città, così indossai un bel vestito corto, con autoreggenti quasi a vista e lo raggiunsi a La Spezia. Parcheggiai la mia macchina, salii sulla sua e senza dirci niente, ci baciammo appassionatamente come due ragazzini, ma quando Antonio mi svelò il suo scadente programma, mi caddero le braccia: lui avrebbe voluto fare una bella passeggiata per la città ed in serata portarmi a cena in un bel ristorantino. Certamente era molto romantico ma io non avevo fatto 60 km in cerca di romanticismo e non glielo dissi:

“Antonio, scusami se sono diretta, ma io sono una donna sposata e non voglio essere vista amoreggiare in giro con un altro come una scema, se vuoi stare con me, lo facciamo tra quattro pareti”

“Giulia mi piacerebbe davvero, ma io purtroppo vivo ancora con i miei, se vuoi ci appartiamo un po’ con la macchina”

Essendo pieno giorno, non mi convinse tanto questa soluzione, ma per non perdere il viaggio, acconsentii. Antonio con la macchina mi portò fuori città, in un posto di campagna, mi baciò ancora con passione, ma non era più lo stesso, era molto nervoso, per eccitarlo un po’, presi la sua timida mano me la appoggiai tra le autoreggenti e le cosce, per poi spingerla contro la mia figa bagnata. Antonio aveva mani bellissime, mi eccitava averle sul mio corpo.

“Senti com’è calda la mia figa?”

Lo toccai tra i pantaloni ma il suo cazzo dormiva ancora, lo sbottonai per spompinarlo ma lui mi fermò e dice:

“Giulia tu mi piaci da impazzire, sei una panterona incredibile, ma in questo posto non mi sento a proprio a mio agio. Se ci vedono?”

Capii che sessualmente, io e Antonio parlavamo due lingue completamente diverse, così me ne ritornai a Genova ancora più vogliosa, chilometri e chilometri per niente. Mentre guidavo verso casa tra di me borbotto:

“Panterona, ahahah, questo coglione di Antonio sarà anche bello come il sole, ma è tutto fumo e niente arrosto, avrebbe paura di affrontare pure una gattina appena nata, altro che una panterona! Ma guarda che situazioni devo passare, se continuo così ancora per qualche giorno, dovrò tornarmene da Saliou con la coda fra le gambe”

Ma le grandi sorprese stavano per arrivare…infatti una volta rientrata a casa, cenai con mio marito, poi guardammo un film insieme ed andammo a letto. Io, non so cosa stessi sognando, ma mi svegliai in piena notte, con la figa tutta bagnata ed una voglia pazzesca di scopare. Mentre Pierluigi dormiva profondamente, io incominciai a masturbarmi in silenzio e avrei pagato oro se dal guardaroba fosse uscito Saliou per sbattermi dentro quel suo duro cazzo. Stavo ansimando sempre più forte, alla mia figa non bastavano più le mie dita, voleva qualcosa dentro. Mi alzai e andai nella vicina sala, trovai un deodorante e avidamente me lo sbattei su andando completamente in estasi, i miei umori stavano grondando sulla poltrona ed ero talmente concentrata nel cercare di venire, che mi spaventai a morte quando Pierluigi accese la luce della sala, sorprendendomi inequivocabilmente a gambe aperte con il deodorante dentro.

“Mamma mia che figura di merda! Perdonami Pier”
Lui si avvicinò amorevolmente:
“Ti ho interrotto? Devi scusarmi tu Giulia, la colpa di tutto questo è solo mia, io guadagnerò anche bene ma il mio lavoro mi ha esaurito come uomo, sospettavo da tempo che ti masturbassi, ma adesso ti ho vista con i miei occhi, non ce la fai più a trattenerti neh? Non ti vergognare, sei ancora giovane, è normalissimo”
Io rimasi senza parole, Pierluigi provò a masturbarmi un po’ con il deodorante, ma lo spavento aveva rotto l’incantesimo e interrotto l’orgasmo, il suo cazzo non si alzava e ce ne ritornammo a letto. Per tutta la notte non riuscii a chiudere occhio e credo valesse lo stesso per mio marito, perché si rigirava continuamente. Io ero molto imbarazzata, ma prima o poi doveva succedere, meglio scoperta a masturbarmi che tra le braccia di un’amante. Il giorno successivo ricordo che era una domenica, Pier fu molto taciturno e scuro in volto, solo verso mezzogiorno mi rivolse la parola:
“Scusami Giulia, tra una cosa e l’altra mi sono dimenticato di dirti che Salvatore e Maria ci hanno invitato a casa loro stasera per cena, andiamo?”
Io accetto volentieri, Salvatore era un ex collega di mio marito andato in pensione da poco, sia lui che sua moglie Maria, erano persone fantastiche e di ottima compagnia. Infatti passammo una splendida serata, tra tante risate e piatti deliziosi cucinati con grande maestria dalla signora Maria. Solo mio marito era poco allegro e molto pensieroso, la sua testa era altrove e contrariamente al suo solito, Pier era molto moderato, aveva bevuto parecchio.

Appena rientrati a casa, Pier mezzo sbronzo sul sofà, mi disse:
“Giulia, siediti, devo parlarti, sono mesi che voglio parlarne, ma dopo ieri devo assolutamente dirtelo”
Io ero pietrificata, avevo paura che venisse fuori con qualche bomba, lo guardai senza dire niente mentre lui si sfogava:
“Diciamoci la verità, io credo di essere un buon marito, ma nel letto la nostra differenza di età, adesso si fa sentire, mentre il mio cazzo ha solo delle mezze erezioni, tu sei ancora nel pieno della tua femminilità, sono terrorizzato dall’idea che tu mi possa tradire o peggio ancora lasciarmi per un altro! Proprio vero il detto che chi ha il pane non ha i denti e purtroppo per me, in giro c’è tanta gente che ha denti buoni”
“Ma Pier…”
“Giulia, fammi finire, ho gli incubi notturni, pensando che tu mi possa lasciare, ascoltami bene, se è solo il sesso che ti manca, ripeto, se è solo il sesso che ti manca, facciamo una vacanza trasgressiva, troviamo un bel giovane che ti piaccia e che sazi le tue voglie sessuali, così le corna mi peseranno meno ed evito di perderti completamente! “
Io non potevo credere a quello che stavo sentendo, però egoisticamente, sembrava che la mia situazione si stesse aggiustando:
“Pier, tu hai bevuto troppo stasera, andiamo a dormire, domani ne riparliamo”
“Giulia, sono lucidissimo, tu sei bellissima e troppa gente ti desidera ed io ho troppa paura di perderti! Ti supplico, sono sicuro che questa trasgressione di vederti a fare sesso con un altro, potrebbe fare bene anche a me e ridarmi un po’ di sprint sessuale, ti prometto anche che, se dopo la vacanza, io continuassi con questo cazzo mezzo floscio, ti lascerò trovare un bull anche qui in città per soddisfarti tutte le volte che vorrai. Più di così? Cosa dici? Ti prego Giulia accetta!”
Mi era sempre stato facile plagiare mio marito, figuriamoci adesso che si era messo nel sacco da solo. Logicamente accettai volentieri, ma sempre con una piccola dose di vittimismo.
“Pier ti amo, tu sei un amore di persona, il mio cuore sarà sempre con te, accetto questa trasgressione, sperando di cuore che possa veramente giovare anche a te e automaticamente al nostro rapporto. Però Pier, ho un esigenza ancora, perché, anche se sto impazzendo dalla voglia di scopare, capisci che per me non sarà facile tradirti e consegnarmi ad un altro uomo, per di più davanti a te… tu devi darmi carta bianca nel poter scegliere una vacanza che possa accendere le mie fantasie sessuali”
“Giulia, hai totale carta bianca!”

Continua…

Note finali:

1- Cap 3

Sarò molto lieta di rispondere a tutte le persone che, con educazione commenteranno sia nel bene che nel male o avranno domande da pormi sul racconto. Bacioni

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