Mia sorella Giorgia

Posted by admin under Incontri Erotici on martedì Feb 28, 2023

Mi chiamo Luca, ho 43 anni, attualmente sono single, aggiungerei felicemente, perché dopo varie storie piuttosto lunghe mi sono proprio scocciato di avere vicino qualcuna che passa più tempo a rompere il cazzo piuttosto che a succhiarlo.

Mia sorella Giorgia ha 4 anni meno di me e invece lei si è sposata con Carlo e hanno avuto un figlio.

Da adolescenti, in casa dei nostri genitori, ci siamo sempre comportati da normali fratello-sorella, con anche frequenti litigate tipo quando lei occupava a lungo l’unico bagno a disposizione. Qualche volta, quando sapevo che eravamo da soli in casa e la sentivo andare in bagno per farsi la doccia, l’ho spiata dal buco della serratura e devo ammettere che era proprio un bel vedere: mia sorella è sempre stata carina e all’epoca aveva un corpo curvy, normale di tette ma con un bel culo tondo, io preferisco le ragazze così piuttosto che troppo magre come va di moda adesso.

Col tempo si è smagrita un po’, ma il sedere gli è rimasto formoso e soprattutto non ha perso il suo viso da zoccola che mi ha sempre fatto sesso: un bel nasino sottile, begli occhi scuri e una bella bocca da pompini che mi ha fatto fantasticare un sacco su come potesse stare un cazzo tra le sue labbra. Non ho mai avuto il coraggio di provarci a quell’età perché pensavo fosse una cosa impossibile da realizzare fare sesso con la propria sorella e così mi sono accontentato di masturbarmi qualche volta pensando a lei. Tra l’altro lei ha sempre avuto attorno fidanzatini da adolescente e quando anch’io ho trovato la morosa me la sono un po’ messa via.

Il desiderio di farmela però non è mai scomparso del tutto, anche perché ogni tanto lei metteva in FB foto che risvegliavano la mia attrazione nei suoi confronti (tipo quella mentre stava ballando con una sua amica, entrambe belle alticce, mia sorella con una faccia da porca che neanche una pornostar avrebbe), e questa voglia è rimasta latente finché dopo tanti anni sono tornato single. Le occasioni di scopare adesso non mi mancano, c’è una mia collega che avendo il marito che non la tromba più ha iniziato a darci dentro con me, ma ovviamente non riusciamo a incontrarci tutte le volte che vorremmo.

Ho quindi ricominciato a pensare anche a mia sorella, soprattutto dopo aver fatto un bel sogno con lei protagonista. Mi sono svegliato quella mattina con il cazzo in tiro e con un bel sorriso stampato in faccia, mi ricordavo molti particolari del sogno: io e mia sorella eravamo in una casetta che dava su una spiaggia e tra pompini, leccate, scopate e orgasmi vari avevamo fatto tanto di quel sesso da consumarmi il pisello. Non potevo andare al lavoro con l’erezione che avevo, mi sono dovuto fare una sega per scaricarmi e ovviamente mi sono ispirato al sogno appena fatto. Che orgasmo intenso! In ufficio non ho reso molto quel giorno, continuavo a ripensare al sogno e a mia sorella, e ad un certo punto mi son convinto che dovevo dirglielo.

Non era certo una cosa facile, però avevo deciso intanto di parlarle del sogno e vedere come l’avrebbe presa, così un giorno le scrissi di aver fatto uno strano sogno, senza entrare nei particolari, e che ne volevo parlare con lei. L’ho raggiunta a casa sua per un caffè dopo pranzo, lei lavora solo alla mattina e io mi ero preso un giorno di permesso, eravamo da soli perché mio cognato era al lavoro e mio nipote all’asilo.

E’ stato complicato iniziare il discorso, ma poi ho trovato il coraggio.

“Ehm… è sembrato strano anche a me, ma l’altra notte ho sognato che io e te facevamo sesso. Non so come mai…”

Mia sorella mi sorprese con una risatina, non so se di imbarazzo o per l’orgoglio di sentirsi desiderata sessualmente.

“L’avevo capito che ti riferivi a questo quando mi hai scritto di aver fatto uno strano sogno…”

“A te è mai capitata una cosa del genere?”

“No, non mi è mai successa… ma perché hai sognato proprio me?”

“Non lo so. In ‘sto periodo sono un po’ in astinenza e forse gli ormoni mi hanno fatto uno scherzo”

“Non sarai mica innamorato di me?!”

Volevo risponderle che le volevo bene ma che ero innamorato solo del suo viso e del suo culo, però mi trattenni.

Fu lei a riprendere il discorso.

“So che nei sogni quello che succede ha quasi sempre un secondo significato”

Appunto, “quasi sempre” pensai io.

“Luca, ti suggerisco di andare da uno psicologo così ti spiega il significato del tuo sogno, è l’unica soluzione”

Quel giorno non andai oltre, la ringraziai per il consiglio e andai via. Già in macchina ripensavo alla tutina attillata che indossava e che le metteva in risalto la forma tonda del culo mentre era di spalle a preparare il caffè, arrivato a casa non potei evitare di dedicarle una sega.

Nei giorni successivi mia sorella mi incalzava per sapere se ero andato dallo psicologo, ma io non ne avevo nessuna intenzione, sapevo benissimo cosa provavo e più o meno esplicitamente le ho fatto capire che mi sarebbe piaciuto fare qualcosa con lei, anche senza arrivare al sesso completo. In fin dei conti saremmo stati due adulti consenzienti che si davano piacere a vicenda, che male c’era? Non facevamo male a nessuno! Lei mi disse di piantarla con questi discorsi e allora provai a fare leva sulla sua porcaggine inviandole una foto del mio cazzo in tiro (non sono preso male ad attrezzatura) e scrivendole che avevo bisogno di una mano per risolvere il problema, magari vedendo il mio pisellone si sarebbe sciolta. Invece mia sorella mi scrisse che non avrei dovuto mandarle quella foto e di finirla con questa storia una volta per tutte. A quel punto mi arresi, le dissi che se avesse cambiato idea sarei stato sempre disponibile, cancellai dalla chat foto e messaggini e ci misi una pietra sopra, non troppo pesante però. Intanto le avevo messo la pulce nell’orecchio, non si sa mai, la speranza è l’ultima a morire.

**********

Chissà perché tutta questa attrazione nei miei confronti… non mi sembra di averlo mai provocato neanche quando eravamo adolescenti. Anch’io l’ho sempre visto come un bel ragazzo, ma caspita è mio fratello, non posso lasciarmi andare! Però ha proprio un bel cazzo, fortuna che sono riuscita a salvare la foto che mi ha mandato prima che la cancellasse. Mi sento la patata tutta bagnata, più delle altre volte che abbiamo parlato delle sue voglie, quasi quasi adesso mi faccio un bel ditalino guardando il suo cazzo duro sullo schermo…

E pensare che a mio marito, da un bel po’ ormai, non gli si drizza più, eppure mi hanno sempre detto tutti i ragazzi con cui sono stata che sono una pompinara eccezionale e che farei arrapare anche un morto, è proprio vero: chi ha il pane non ha i denti e chi ha i denti non ha il pane!

A meno che… Ne abbiamo parlato spesso ultimamente io e mio marito di provare a dare una scossa alla nostra sessualità, magari in una situazione un po’ più porca potrebbe eccitarsi e tornare prestante come quando l’ho conosciuto.

Pensavamo di provare a farlo in tre, con un’altra donna o con un altro uomo. Lui, tra le due possibilità, preferirebbe prima tentare col vedermi lesbicare con un’altra donna e poi se dovesse tirargli aggiungersi alla mischia, ma a chi potrei chiedere? Una prostituta è fuori discussione per paura delle malattie e una mia amica single prima o poi potrebbe lasciarsi scappare qualche particolare e sputtanarci anche senza volerlo. Oppure farlo in tre con un altro uomo, è sempre stata una mia fantasia che non ho ancora realizzato, una bella doppia penetrazione, dev’essere fantastico sentire due cazzi dentro di me, uno nella figa, l’altro nel culo, che mi pompano per bene… Osservandomi all’inizio in azione con un altro uomo, Carlo potrebbe sbloccarsi e unirsi alla scopata.

E perché non approfittare quindi di mio fratello? So già che mi scoperebbe subito, è uno che conosciamo e potrebbe anche non usare il preservativo se mi assicura che è a posto, non lo direbbe a nessuno perché anche per lui sarebbe un segreto da conservare e il suo bel cazzo nella foto non riesco a togliermelo dalla testa. Sì, appena torna ne parlo con Carlo e vediamo che ne pensa, spero che sia d’accordo, intanto adesso mi faccio contenta…

**********

Mi era arrivato un messaggino di mia sorella, con scritto che aveva bisogno di parlarmi. Pensai “Cacchio, che mi vorrà dire? Che sia ancora incazzata dall’altra volta che ci ho provato?”

Questa volta venne lei a casa mia, era vestita con dei normali jeans e un maglioncino girocollo, ma aveva su degli stivaletti niente male che mi avevano già fatto imbarzottire il pisello appena la vidi. Mentre preparavo il caffè, mi disse che in quel periodo era un po’ giù.

“Come mai?”

“Al lavoro siamo incasinati e quando arrivo a casa non riesco a rilassarmi come vorrei…”

E mi ha guardato con uno sguardo strano, solo in quel momento notai che si era truccata più del solito, i suoi occhi scuri avevano una malizia mai vista prima.

“Carlo non ti dà una mano con la casa?”

“Sì, però mi piacerebbe che facesse anche altro”

“Ad esempio?”

“Beh… hai capito, ultimamente mi trascura, ma non per colpa sua, diciamo che non riesce a fare quello che dovrebbe fare”

Stavo capendo bene o stavo fraintendendo a causa della mia voglia di lei? Mi stava dicendo che non scopava col marito perché a lui non tirava? Voleva chiedermi di prendere il suo posto?

“Ecco, io… noi avremmo pensato di provare a ravvivare il nostro rapporto coinvolgendo un’altra persona, sperando che magari lui si sblocchi in una situazione eccitante”

“Mi stai dicendo che volete tentare una cosa a tre?”

“Sì, tu cosa ne pensi?”

Peccato, speravo che mi chiedesse di fare sesso con lei al posto di suo marito.

“Non sono un esperto, ma penso che potrebbe funzionare, tentar non nuoce. Avete già in mente a che donna chiedere?”

“Veramente vorremmo iniziare con un uomo…”

In quel momento mi son sentito sbiancare, probabilmente perché tutto il mio sangue è andato a inturgidirmi il cazzo.

“Posso candidarmi?” dissi in tono scherzoso.

“In realtà lei signore sarebbe già stato selezionato, se è d’accordo”

Evvai! Incredibile! Penso che vincere alla lotteria darebbe meno emozioni. Ci siamo sorrisi e mi sono avvicinato a mia sorella con i pantaloni ormai strettissimi, lei ha notato l’erezione e non sapeva se guardarmi il pacco o in faccia. Ero in piedi ormai di fronte a lei che era seduta e ho cominciato a tirare giù la zip dei miei jeans.

“Aspetta, che fai?”

“Come che faccio? Entro nella parte!”

“Calmati, sono qui solo per capire cosa ne pensi della proposta”

“Non ti sembra chiara la risposta? Se sei venuta a tastare il terreno, tasta questo”

Le presi una mano e gliela misi sopra i miei pantaloni, a lei brillarono gli occhi e si morse leggermente il labbro inferiore.

“Direi che non si può fraintendere, ti confesso che mi fa proprio voglia il tuo bel pacco, però sono d’accordo con Carlo che oggi ne avremmo solo parlato”

“Dai… fammi almeno una sega così verifichi che sia tutto a posto, consideralo un controllo qualità”

Ridendo mi disse che preferiva avere il permesso a procedere, quindi mandò un sms al marito chiedendogli se intanto poteva masturbarmi, visto che io ero ben contento di aiutarli. Nel frattempo io mi ero tirato fuori il cazzo durissimo e me lo segavo piano di fronte a lei, e lei dopo essersi calata jeans e mutande aveva cominciato a toccarsi il clitoride.

Che bella la figa di mia sorella, depilata quasi completamente a parte una strisciolina verticale di peli sopra lo spacco. Quando arrivò il messaggio di risposta, me lo fece leggere perché ancora non ci credevo che volessero fare ‘sta cosa, mi sembrava troppo bello per essere vero: “Ok, fagli pure un pompino se ne avete voglia, ma aspetta a scopartelo perché vorrei esserci anch’io quando ti penetrerà”.

Neanche si fosse spento il semaforo rosso al via di un gran premio, le cacciai il mio cazzo in bocca e cominciai a muoverlo avanti e indietro, lei all’inizio fu presa alla sprovvista ma poi cominciò ad assecondarmi e ad usare la lingua attorno alla mia cappella quando ero dentro. Mi gustavo quella splendida sensazione, intanto lei mi mise le mani dietro le chiappe e mi accompagnava nelle spinte, a quel punto smisi di scoparle la bocca e lasciai fare a lei, iniziò ad accarezzarmi le palle con la sinistra e a segarmi con la destra la parte di cazzo che in quel momento era fuori dalla sua bocca, guardandomi negli occhi, uno dei pompini ragnati e segati più belli della mia vita.

“Aaahhh siiiii Giorgia, sei fantastica, sei proprio una pompinara nata”

Al che lei mi fece l’occhiolino continuando a succhiarmelo con gusto, chissà quanti gliel’avranno detto… Di solito duro abbastanza, ma quella volta non riuscii a resistere a lungo, avevo troppa voglia di sborrare con lei.

“Sto per venire, dove mi fai schizzare?”

Se lo tolse un attimo di bocca, continuando col lavoro di mani.

“Tu dove vorresti? A me la sborra piace prenderla dappertutto”

“Allora inizia in faccia e poi apri la bocca che finisco dentro così la assaggi”

Diede gli ultimi colpi e sentendo che ormai c’ero diresse la punta del mio cazzo verso il suo viso e cominciò a ricevere gli schizzi sorridendo, spostava l’uccello di qua e di là come fosse un idrante per spegnere la sua voglia di cazzo, gli ultimi li fece finire in bocca. Non riusciva ad aprire gli occhi perché erano imbrattati di sperma, era bellissima e sexy, ingoiò quello che le era entrato nella bocca e la aprì per farmi vedere che lì non era rimasto niente.

“Che buona la tua sborra, Luca, ma quanta ne avevi? E’ da tanto che aspettavi questo momento, vero?”

Io non riuscivo a parlare, facevo fatica anche a stare in piedi da quanto avevo goduto, nel frattempo lei si toglieva lo sperma dalle palpebre con le dita e se le leccava.

“Direi che il controllo qualità è stato brillantemente superato”

Continua…

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Io, Veronica e Bianca

Posted by admin under Incontri Erotici on lunedì Feb 20, 2023

Preparo il pranzo velocemente, mio marito mangia e se ne va.

Io penso al mio incontro con Veronica, ma anche a Orlando che è un bellissimo uomo che è stato a letto con me e ancora non ci credo.

Non so se dire a Veronica di lui, non lo voglio condividere con lei perché temo che Orlando si lascerebbe ammaliare.

Viene l’ora di andare da Veronica, mi reco al luogo indicato, suono il campanello e mi apre una giovane sconosciuta in vestaglietta sexy.

Mi domanda se sono Azzurra e mi fa entrare. Lei si presenta: si chiama Bianca e mi dice che conosce Veronica da un po’ di tempo.

Tra me e me, inizio a pensare che le donne che Veronica conosce sono troppe e che forse io non sono adatta a questo andazzo.

Bianca non mi lascia il tempo di pensare, mi porta in camera da letto, si toglie la vestaglietta e rimane nuda e mi si offre.

Io le chiedo di Veronica, ma lei mi risponde che non c’è e che lei è un suo regalo per me.

Io sono imbarazzata a differenza di Bianca, che mi dice di spogliarmi, mi bacia in bocca e intanto mi palpa tutta, quasi fosse un uomo.

Io mi lascio andare, ho voglia di Bianca, di sesso e Bianca è irresistibile per me, con grossi seni e una fica spettacolare.

Chiedo a Bianca da quanto conosca Veronica e lei mi risponde che ha appena fatto una visita molto particolare.

Io mi arrabbio e dico che Veronica è una puttana, mi rivesto e me ne vado.

Non faccio in tempo ad arrivare a casa, che squilla il telefono: è Veronica che mi chiede perché me ne sia andata.

Io le dico che è una puttana, visto che anche Bianca era una paziente come me.

Lei mi dice che l’ha sedotta per me perché sapeva che mi sarebbe piaciuta.

Lo dice in maniera tale che mi convince per cui le dico che sarei ritornata da Bianca.

In dieci minuti, sono nell’appartamento, mi spoglio, asciugo con piccoli baci le lacrime di Bianca, alla quale chiedo scusa ed iniziamo a fare sesso.

Anche in questa stanza, come a casa di Veronica c’è uno specchio, che so non essere un vero specchio, poiché ad un certo punto sento dei rumori dall’altra parte.

Veronica mi grida che è lei che ci sta guardando e che si sta eccitando molto a vedere il nostro 69 e mi dice che vorrebbe partecipare.

Io le dico che per ora deve solo guardare, voglio assaporare il corpo di Bianca che oltre a essere bellissima, è arrendevole, fa tutto quello che le chiedo e come me ha un orgasmo con un suono particolare.

Io le dico che vorrei leccarla tutta, che ci vorrebbe della panna spray, lei mi dice che non sa se c’è in cucina, va a vedere e miracolosamente c’è.

Io la spruzzo, gliela spalmo su tutto il corpo e in particolare sui seni e sulla fica e lecco come se non ci fosse un domani, sentendo sospirare Bianca sempre più forte fino ad arrivare a diversi orgasmi.

Lei mi dice che vuole leccarmi e mi spruzzo la panna dappertutto anche in faccia e me la lecca e mi bacia.

Lei è sopra di me, le dico di muoversi così che le nostre fiche sono l’una sopra all’altra e muovendoci veniamo insieme.

Le chiedo se in bagno ci sia una vasca, lei mi risponde che c’è una doccia molto grande.

Andiamo lì ci laviamo, ci baciamo, ci lecchiamo, godiamo rumorosamente e siamo così impegnate che non ci accorgiamo che la doccia si apre ed entra Veronica.

Lei bacia prima Bianca e poi me e ci dice che le siamo piaciute moltissimo.

Io la ribacio, mi metto a succhiarle i capezzoli mentre Bianca si occupa della fica leccandogliela avidamente. Ad un certo punto, ci dice, che deve sdraiarsi perché le gambe le tremano da quanto sta godendo.

Ci asciughiamo sommariamente e andiamo sul letto dove io mi metto a leccare la fica di Veronica e Bianca i a leccare i suoi seni e a baciare la sua bocca.

Veronica gode, io mi bagno, le dico che vorrei masturbarmi e le chiedo se ha un dildo. Lei mi risponde di no e di continuare a leccargliela ben bene.

Io obbedisco al tono imperioso di Veronica, lecco, ma lei mi dice che non è soddisfatta perché non l’ho chiamata padrona.

Io le rispondo che non è la mia padrona, non sono la sua schiava.

Lei mi dice che se non farò così, dirà a mio marito di noi, oltre a fargli vedere dei video che ha fatto di nascosto.

Io le rispondo che è una stronza e che me ne voglio andare e che parli pure con mio marito, che ormai lo è solo sulla carta.

Mi vesto rapidamente e me ne vado precipitosamente a casa.

Veronica mi telefona, dicendomi che non parlerà con mio marito e di ritornare.

Io le dico che ormai mi è passata la voglia e che è tardi.

Lei mi dice che ho ragione e mi chiede cosa ne penso di Bianca.

Le dico che con lei è stato strepitoso, che è bellissima e sensuale e le chiedo l’età di Bianca.

Lei mi risponde che ne ha appena diciotto, io ero convinta che avesse tipo ventidue anni.

Dico a Veronica che siamo delle corruttrici di giovani ragazze.

Veronica mi sorprende dicendo che la prima volta con Bianca, l’iniziativa l’ha presa quest’ultima, che è sessualmente attiva da quando ha dodici anni.

Le chiedo se è mai stata con un ragazzo e lei mi risponde che ha un ragazzo, che sa delle sue curiosità verso il gentil sesso e che a volte, è stato con loro.

A quel punto, mi dice una cosa che mi gela il sangue ossia che il ragazzo di Bianca fa il postino e si chiama Orlando.

Ok, potrebbe essere una coincidenza, ma il nome non è molto comune.

Non so se Orlando è libero di andare con altre donne, al di fuori delle amiche della sua ragazza.

Le chiedo in maniera circospetta, se Orlando ha amiche che Bianca non conosce.

Lei mi dice che lo sospetta, visto che lui è un bellissimo ragazzo alto, moro, con occhi scuri.

Chiudo precipitosamente la chiamata poiché capisco che si tratta proprio di lui e mi chiedo se posso scopare con entrambi, all’insaputa l’uno dell’altra.

La mia vita in questi pochi giorni è diventata un romanzo porno ed io mi faccio dei problemi quando evidentemente non se li fa Orlando.

La sua fidanzata è bisessuale mentre Orlando è un vero uomo etero.

Pensando al suo cazzo, mi inumidisco, mi dico che sono diventata una troia che pensa solo a godere e vado in bagno per masturbarmi velocemente prima di mettermi a preparare la cena.

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A cena da mia cugina

Posted by admin under Incontri Erotici on domenica Feb 19, 2023

Mi chiamo Viola, ho trentasei anni e sono una single cui piace molto il sesso fatto con intelligenza e massima libertà. Non voglio, legami, gente gelosa o possessiva, perché a me, se piace un maschio o, anche, una bella femmina, voglio esser libera di giocare e godere a mio piacimento. Sono una bella ragazza, alta e con i capelli scuri, il seno una quarta abbondante, ventre piatto ed un culo che non passa inosservato, posto al colmo di lunghe gambe ben tornite. Amo molto succhiare un bel cazzo e, per questo, molti dicono che ho la bocca perfetta per i pompini e, di questo, vado davvero fiera e, soprattutto, sono convinta di saperli fare davvero bene.
Recentemente la banca in cui lavoro, mi ha chiesto di coprire un posto con delle responsabilità nuove e di molto interesse e, per questo, ho dovuto recarmi in un’altra città per un corso di aggiornamento. In questa città vi abita Lucrezia, mia cugina. Lei ha due anni più di me e, fin quando non si è sposata, eravamo inseparabili. Eravamo due puttanelle che si divertivano a scopare e succhiare tutti i cazzi che entravano nella nostra sfera d’interesse. Se sono quella che son diventata, lo devo sicuramente al fatto che, entrare in competizione con lei per decidere chi di noi due fosse più troia, mi ha sempre stimolato tantissimo e, fino ad oggi, non è ben chiaro chi lo sia fra noi due. Non la vedo dal suo matrimonio, avvenuto sei anni fa, quando ha deciso che Giulio era il maschio con cui voleva legarsi. Non ho mai ben capito il motivo di questa scelta, anche perché ho conosciuto lui molto poco, ma ho rispettato la sua decisione ed ora che sono nella sua città l’ho contatta per vederci, e lei mi ha invitato a cena a casa sua, per festeggiare non so bene quale ricorrenza. Ho accettato e, puntuale, mi son presentata al suo indirizzo. Per l’occasione, essendo una serata non troppo fredda, ho indossato una mini gonna e magliettina aderente, stivaletti bassi alla caviglia con tacco dodici, ed un giacchetto di pelle nera.
Quando sono entrata in casa sua, sono stata accolta da Giulio.
«Ciao, benvenuta! È un piacere averti con noi.»
Pochi passi nel breve corridoio e, quando entro nel salone, vedo che ci sono altre persone, anzi, per la precisione sette maschi dall’aspetto veramente macho. Li guardo per un attimo e subito un brivido percorrere il mio corpo al solo pensiero che, se gioco bene le mie carte, questa sera uno di questi maschioni potrebbe anche finire nel mio letto. Lui con un sorriso, mi presenta agli altri.
«Ragazzi, lei è Viola, l’amica più intima di Lucrezia.»

Un saluto generale mi viene rivolto da tutti e noto, nei loro sguardi, non poco interesse nei miei confronti e mi sento ancor più inumidire il perizoma. Chiedo dove sia mia cugina e lui mi risponde che è in cucina. Mi indica la strada, faccio dei passi e mi ritrovo con lei, che è semplicemente adorabile. Indossa un tubino nero elasticizzato che, a malapena, copre le sue grazie e, anche lei, calza ai piedi delle scarpe con tacco dodici, che le fanno inarcare il suo prominente quanto bellissimo culo. Quando mi vede si gira e mi abbraccia e, stringendomi a sé, mi bacia direttamente in bocca. Rispondo al suo bacio con passione, perché fra noi, anche in passato, abbiamo avuto momenti molto intimi, dove ci siamo goduti a vicenda l’un l’altra. Quando mi stacco, la guardo negli occhi e chiedo spiegazioni.
«Scusa la mia curiosità, ma potresti spiegarmi da chi sarebbe costituito quello splendido campionario di maschi, tutti veramente molto belli, che sono nel salone?»
Lei sorride e poi aggiunge che manca ancora una persona, che deve ancora arrivare, assieme a suo marito. La guardo cercando di capire ed insisto per avere spiegazioni e lei, ridendo, ma con l’aria più innocente del mondo, mi dà una risposta che mi lascia alquanto basita.
«Sono i miei amanti!»
La guardo e cerco di capire come mai ha radunato in casa sua i suoi amanti. Lei sorride, mentre continua a tenermi abbracciata e, stretta a sé, mi racconta come tutto ciò è cominciato.
«Quando ho incontrato Giulio, me ne sono subito innamorata. Lui è dolce, premuroso, molto attento alle mie esigenze e, a letto, è un’amante abbastanza completo, che si preoccupa molto del mio piacere. Tu sai, però, che io ho un’indole da vera zoccola e, se all’inizio pensavo che un solo cazzo mi sarebbe bastato, dopo circa sei mesi, non ho resistito al forte desiderio di sentire la mia patatina irrorata da un altro cazzo. Così ho ceduto alle lusinghe di un collega di lavoro, che, una sera, mi ha scopato in maniera divina.
Dopo quell’esperienza di intenso piacere, però, sono cominciati i sensi di colpa nei confronti di Giulio e così, dopo alcuni giorni, gli ho confessato il mio tradimento. Lui mi ha ascoltato in silenzio, senza nessuna reazione e, quando ho finito di raccontare e gli ho detto che, se voleva, poteva benissimo sciogliere il nostro rapporto, visto che non ero in grado di essergli fedele, lui mi ha sorriso, mi ha baciato, mi ha stretto a sé e la sua voce mi ha veramente commosso. Mi ha detto che, sapere che ero una zoccola era una cosa che gli era già nota fin dall’inizio e contava proprio sul fatto che, in qualche modo, lo avrei cornificato, gli rendeva il rapporto perfettamente come lo desiderava. Lui amava esser cornuto, perché consapevole del fatto di avere una moglie bella, che ama alla follia e che è in grado di regalargli momenti di intenso piacere, quando si fa possedere da altri maschi sotto i suoi occhi o, come in tante occasioni, con la sua attiva partecipazione.
Capisci Viola? Il fatto che io lo cornifichi è per lui motivo di vanto ed immenso piacere e, questa sera, festeggiamo il nostro settimo anniversario della prima volta che l’ho reso cornuto. Per tal motivo ho invitato tutti i maschi che, in questi anni, sono stati i miei tori da monta più intimi, quelli con cui ho goduto di più e, con i quali, ho passato momenti indimenticabili. Ora manca la mia ultima conquista: Linda, la mia collega di lavoro, con la quale, da oltre un mese, ho un rapporto intimo che mi travolge completamente. La tua presenza, non solo questa sera è particolarmente gradita, ma rende il gioco ancor più interessante, perché, tenere a bada tutti quei maschioni, per noi due, sarebbe stato alquanto complicato, mentre, con la tua presenza, il gioco sarà ancora più interessante. Ti assicuro, amore mio, che sono tutti molto ben dotati, molto resistenti e, soprattutto, quando ti scopano, non hanno nessuna pietà, vogliono tutto e ti danno tutto.»
Guardo mia cugina davvero sorpresa. È pazzesco! Lucrezia si era sbattuta tanti maschi sotto gli occhi del marito ed ora si dava e chiavava con un’altra donna, senza alcuna remora?! Ora mi era chiaro il grande amore per Giulio. Non avevo mai preso in considerazione il fatto che potesse esserci un maschio che accetti l’idea che la sua donna sia una gran puttana. Decisamente questa rivelazione mi ha aperto immensi orizzonti. Ad un tratto sentiamo delle voci provenire dal salone e, insieme, usciamo portando dei vassoi con degli stuzzichini e, subito, siamo aiutate da tutti a distribuirli e finalmente mi trovo davanti Linda. Subito mi rendo conto che è una gran bella donna, alta, snella, con un corpo molto bello, valorizzato da una magliettina aderente, tacco dodici ed un paio di pantaloncini in jeans che lasciava scoperto tre quarti del suo bellissimo culo, messo in risalto da cosce lunghe e dritte. Subito lei mi abbraccia e mi guarda con occhi molto vogliosi.
«Lucrezia mi ha raccontato delle sue esperienze e, in particolare, con te. Non vedo l’ora di assaporare il tuo piacere.»
Sentire che le aveva raccontato le nostre esperienze, non fece altro che far aumentare lo stato di eccitazione di tutti, che avevano ascoltato le sue parole in silenzio, ma che si erano scambiati una certa occhiata d’intesa. Dopo alcuni brindisi ed ulteriori presentazioni, durante le quali ho conosciuto anche il marito di Linda, ad un tratto, Lucrezia baciò in bocca Linda che, con una mano, stava massaggiando il cazzo di uno dei maschi presenti, che lo aveva oramai durissimo. Le due donne cominciarono a baciarsi e leccarsi reciprocamente ed io fui spinta da Giulio verso di loro e, così, mi trovai a condividere il loro abbraccio ed i loro baci. In un attimo ci ritrovammo tutte nude, circondate da tutti quei maschi che, spogliatisi, mettevano in mostra dotazioni veramente notevoli. Linda, che stava a pecora sopra Lucrezia, sdraiata sotto di lei che la leccava, fu infilata da dietro da un cazzo direttamente in figa, da uno dei presenti ed io stessa, mi ritrovai inginocchiata e circondata da alcuni maschi, che mi offrivano le loro verghe già turgide e dure. In breve l’orgia prese forma. Ad un tratto, mi trovai anch’io sdraiata supina e, un attimo dopo, Linda venne a mettersi sopra di me e prese a leccarmi la fica, mentre lei era ancora penetrata da un altro maschio, che la sfondava. Vedere quell’enorme cilindro di carne scivolare dentro e fuori dalla sua fica, mi fece venir voglia di mettermi a succhiar le palle ed a leccare il buco del culo di quel maschio possente, che la sfondava facendola godere. Raggiungemmo entrambe l’orgasmo, diverse volte: io, per la esperta bravura di Linda e lei, per la forte scopata a cui era sottoposta; poi, ad un tratto, il maschio le scarico dentro un fiume di sborra. Era rimasto per un lungo istante immobile, piantato dentro di lei, poi, quando se ne uscì dalla fica di Linda, le colò fuori e leccai tutta la sborra che lui vi aveva riversato. La leccavo avidamente, mentre lei veniva di nuovo in quanto posseduta da un altro maschio. Questi, dopo averla penetrata con forza, si allungò su di lei, la fece sollevare in ginocchio e la trascinò, sdraiandosi sul tappeto, sopra di sé. Lei si ritrovò a cosce aperte e, subito, altri maschi erano lì pronti ad offrire i loro cazzi da succhiare. Mentre vedevo Lucrezia posseduta da tre maschi contemporaneamente, me compresa che, d’improvviso, fui oggetto delle attenzioni di altri maschi che mi sollevarono e mi fecero impalare di spalle sopra un bel cazzo, che mi penetrò il culo in maniera rapida e decisa. Giusto il tempo di sentirlo arrivare in fondo, che mi ritrovai sdraiata sul corpo di quel maschio che mi sfondava il culo e subito un altro iniziò a penetrarmi davanti, mentre Giulio mi offriva il suo cazzo da succhiare. Era qualcosa di indicibilmente sublime sentirmi sfondare in ogni buco da quelle mazze possenti, che dilatavano i miei orifizi, riempiendoli e, nello stesso tempo, facendomi godere moltissimo. Ero in preda ad un vero raptus erotico e presi ad incitarli, mentre ero stretta tra loro.
«Più forte! Scopatemi più forte!»
Ad un tratto uno di quei maschioni, per vero uno molto dotato, mi ha trascinato su di sé e mi ha infilato la sua verga nella fica, da dietro. Era davvero enorme! L’ho sentito arrivarmi fino dentro la pancia ed aprirmi quasi fossi ancora vergine. Ero distesa su di lui di spalle, con le gambe aperte e sorrette da altri due, che agevolavano quello che sarebbe successo da lì a breve. Infatti un altro si è inginocchiato davanti ed ha puntato la sua mazza fra le labbra della mia fica. L’ho guardato un attimo stupita, ma lui ha sorriso e spinto il cazzo dentro.
«Lucrezia non riesce a prenderne due insieme davanti, allora ha detto di provare con te. Vediamo se sei più troia di lei!»
Ho sentito le pareti della vagina dilatarsi al massimo, mentre lui affondava il suo palo di carne, assieme all’altro, molto lentamente. Ho spalancato la bocca per urlare, ma sono stata subito infilzata fino alla gola da un altro cazzo, che non mi ha permesso di gridare. Ero sconvolta ed eccitata da tutto questo. Quando si son fermati ho avuto un orgasmo, mi son sfilata il cazzo dalla bocca ed ho urlato tutto il mio piacere.
«ODDIO! Vengo! Mi state lacerando la fica, ma vengo! Vengo! Non vi fermate!»
Io stessa non mi rendevo conto di quello che mi stavano facendo, perché ero fuori di testa da quanto stavo godendo. Lucrezia nel sentirmi urlare, si è avvicinata, mi ha guardato ed ha sorriso, compiaciuta.
«Bravi, ragazzi! Sfondatela tutta questa zoccola! Ve lo avevo detto che lei è più puttana di me!»
Mi hanno fatto impazzire! Non ho capito più nulla, tranne il fatto che godevo a ripetizione. Ero come in trance. I suoni, le voci e le persone erano confusi, mentre godevo e basta! Ho sentito schizzi bollenti inondare il mio ventre, poi la bocca avida di Lucrezia che mi leccava, mentre venivo rigirata e messa distesa su di lei. Ad un tratto ho sentito aprirmi il culo e, anche in questo caso, due cazzi si sono infilati dentro di me. Ho urlato di dolore, mentre mi slargavano il buco senza pietà.
«No! Cazzo, no! Mi sgarrate il culo! No, vi prego!»
Inesorabili sono entrati fino in fondo, mentre sotto di me, Lucrezia mi succhiava il clitoride facendomi provare un piacere molto forte, che ha lenito il dolore iniziale e, poi, ho incominciato a godere ed urlare il mio piacere.
«Cazzo, vengo! Non è possibile! Sto godendo! Vengo!»
Un ulteriore delirio si è impadronito del mio corpo. Ho ripreso a godere, senza soluzione di continuità, un orgasmo dopo l’altro fin quando, sfinita, li ho pregati di sborrare. Mi hanno inondato anche il culo e poi, quando si sono sfilati, ho sentito come se mi stessero portando via un pezzo di me. Avevo il culo sfasciato, aperto in modo osceno, ma, intanto, avvertivo brividi di piacere scorrere lungo il mio corpo. Stremata, mi hanno adagiato sul divano e Linda mi ha accolto fra le sue braccia, mentre Lucrezia era infilzata da tre maschi, che la facevano urlare ancora di paciere.
«Ho sentito così tanto parlare di te, che mi hai davvero stupito. Lucrezia era convinta che tu ci riuscivi a farti sfondare da questi maschioni così possenti e, ora, mi piace averti fra le braccia, sfinita, ma felice. Mi fa piacere aver potuto vedere quanto sei troia. Amo Lucrezia ed ero un po’ gelosa di come parlava di te. Ero convinta che ti avesse, in parte, idolatrata, mentre ora mi rendo conto che sei davvero straordinariamente puttana! Grazie.»
Per circa tre ore l’orgia è proseguita con tutte le donne sfondate e godute intensamente, poi, alla fine, loro se ne sono andati e siamo rimaste solo io Lucrezia e Giulio. Lui era molto contento di come era andata la serata e mi ha fatto i complimenti.
«Tua cugina ha parlato spesso di te e, a volte, credevo che esagerasse, ma, vederti all’opera, mi ha convinto che sei davvero una gran maiala, forse ancor più di lei. Complimenti!»
Guardo mia cugina che mi sorride, mi bacia e mi aiuta a raggiungere il suo letto, dove crolliamo insieme e ci lasciamo avviluppare da un sonno ristoratore. Prima di addormentarmi, mi son girata verso di lei e, dopo averle dato un bacio, le ho detto che ero felice di esser stata alla sua festa, anche se, ora era chiaro chi di noi due fosse per davvero la più troia.
Lei mi ha baciato, sorriso e mi ha detto che vuole la rivincita.

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Pulmino

Posted by admin under Incontri Erotici on domenica Feb 5, 2023

Belle le vacanze con gli amici, ci si diverte, si fa casino, si dividono le spese, ma io ho bisogno di stare da solo con te, neanche in camera siamo da soli, nella casa che abbiamo affittato abbiamo perso il sorteggio e siamo capitati con Andrea. Andrea che è l’unico non in coppia della vacanza, l’amico di sempre, quello simpatico e intelligente, ma non troppo fortunato con le donne… In fondo con Andrea stiamo bene noi due. Come adesso, siamo nell’ultima fila del pullmino che abbiamo affittato per girare tutti assieme, si chiacchiera, si scherza, mentre fuori è già buio e noi siamo appena venuti via dalla spiaggia. Tu sei stesa sul sedile con la testa sulle mie gambe e le gambe e i piedi nudi su di lui che ogni tanto ti fa il solletico facendoti agitare. Questi movimenti più i miei pensieri e l’astinenza mi creano un’erezione che va a spingere contro la tua testa, la senti bene e mi sorridi felice. Appoggio una mano sulla tua pancia nuda dalla corta canotta e allargo le dita a prenderti tutta, il mio mignolo tocca l’elastico dei calzoncini, il mio pollice è poco sotto il tuo seno che so libero sotto la canotta. Prima di salire sul pullmino nel vestirti ti sei tolta il costume bagnato e ti sei infilata una canotta e quei calzoncini corti e sottili, lo so perché ti ho aiutato tenendo l’asciugamano per coprirti. È buio potrei salire con la mano un po’ più in su e raggiungere il tuo seno o scivolare sotto l’elastico dei calzoni e sentire il tuo pelo, neanche Andrea se ne accorgerebbe, ma sto fermo, muovo solo le dita accarezzandoti piano. Nel frattempo nel pullmino, complice la stanchezza, è calato il silenzio, si sente solo la musica della radio. Passiamo sotto un lampione che illumina per qualche secondo l’abitacolo, qualcuno si è addormentato. Altro lampione, guardo Andrea, lui è sveglio, ti sta accarezzando i piedi con delicatezza, dolcezza. Mi damando se stai dormendo pure tu, ma fai un sospiro appena udibile e quando il mio uccello ha un sussulto ruoti la testa e me lo accarezzi con la guancia. Salgo appena con la mano e con le dita sfioro la base del tuo seno, lentamente per non farmi vedere, tu apprezzi e muovi la guancia contro il mio uccello sempre più duro. È buio pesto non vedo che fa Andrea allora risalgo ancora un po’ fino a sfiorarti il capezzolo duro e pronto, tu ti agiti un attimo, ti sistemi meglio, ora la tua bocca è sopra il mio boxer, sopra il mio uccello, sento il tuo fiato attraverso la stoffa. Che goduria, ti agguanto un seno e stringo mentre tu mi mordi l’uccello delicatamente. Altra zona di lampioni, uno, due, tre poi di nuovo buio. Tre lampi tre immagini, Andrea che ti guarda, Andrea che ti accarezza le gambe, Andrea che mi guarda.

Nel buio restiamo perfettamente immobili, in imbarazzo, consapevoli per un attimo di quello che sta succedendo. Sei tu che sblocchi lo stallo, muovendoti, incitandoci a non fermarci. Se è quello che vuoi va bene, ricomincio ad accarezzarti il seno, a giocare con i capezzoli senza più preoccuparmi di esporti troppo, vedo che anche Andrea ha rincominciato a muoversi, meno guardingo di prima, non vedo che fa, ma ti piace. Mi stai mangiando l’uccello attraverso il costume. Altri due lampioni, l’immagine è altamente erotica, lui ha una mano sulla tua coscia interna a pochi centimetri dal cavallo, con la punta della dita appena sotto l’orlo dei calzoncini, una tua mano sulla sua come a fermarla o a guidarla, l’altra sua mano e sui tuoi piedi che sono uniti sulla sua patta, tu sei a gambe larghe i calzoncini risaliti, la pancia nuda e il seno bianco completamente esposto al suo sguardo, la bocca aperta a cercare il mio uccello. Così rischio di venirmi addosso, stacco la mia mano dal tuo seno, mi abbasso un po’ il costume e lo tiro fuori ma scompare subito nella tua bocca. Non rimetto la mano sul seno ma più giù e la faccio scivolare dentro i tuoi calzoncini fino a sentire il tuo pelo morbido e umido, fino a far scomparire due dita dentro di te tanto sei eccitata e bagnata. Spero che la musica copra il rumore delle mie dita dentro di te, spero che copra il rumore della tua bocca su di me. Ogni tanto sento le dita di Andrea che sfiorano le mie, ti sta accarezzando dove può, dove arriva e tu lo aiuti muovendoti e assecondandolo, si infilano sotto i calzoni ad accarezzarti le chiappe o davanti a giocare con il pelo, ma la mia mano non lascia spazio ad altri, la tua figa è mia. Lo sento agitarsi, intuisco che sta facendo ma la conferma arriva poco dopo dalla luce del lampione che illumina il suo uccello tra i tuoi piedi. Aumenti il ritmo del pompino, ho capito e anche io aumento il ritmo delle mie dita. Poco dopo inizi un mugolio continuo che mi tocca coprire con un colpo di tosse, fino a che non vieni irrigidendoti tutta prima di rilassarti sul sedile. Io non resisto e proprio mentre passiamo sotto dei lampioni ti riempio la bocca. Andrea ha gli occhi fuori dalle orbite e lo vedo segarsi sui tuoi piedi fino a ricoprirteli. Ci diamo una sistemata, ti tiri su, ti sistemi canotta e calzoncini, ti dai una pettinata con le dita, infili le infradito con i piedi ancora sporchi di lui, mi baci poi ti accoccoli sulla mia spalla e ti addormenti. Come fai a dormire dopo quello che è successo? Io ho l’adrenalina a mille e già sto pensando a questa notte, come faremo in camera? O cosa faremo? Guardo Andrea che ha lo sguardo perso oltre il finestrino. Ti guardo, è inutile pensare troppo, tanto sei tu che decidi, come sempre, eppure sei così dolce quando dormi.

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