Io, Veronica e suo marito

Posted by admin under Incontri Erotici on lunedì Feb 13, 2023

Veronica mi dice di leccargliela, io lo faccio e lei gode e dice che vorrebbe andare a casa nella vasca.

Io sono estasiata dall’idea, per cui ci vestiamo, usciamo dal centro benessere e andiamo in fretta a casa.

Arriviamo, ci spogliamo, andiamo in bagno, ma ci troviamo suo marito.

Veronica è sorpresa, visto che dovrebbe essere al lavoro, ma lui risponde che non si sentiva tanto bene e che dopo la vasca andrà a letto.

Veronica gli dice di andare nel seminterrato, ma lui risponde che vuole stare in camera.

Lei gli fa capire che non può, quindi noi ce ne andiamo in camera. Veronica prende dal cassetto del comodino un dildo strano che mi dice si chiama dildo doppio poiché ha ad ogni estremità una cappella.

Lei mi fa vedere un video porno così capisco come va usato. Il video mi ha eccitato molto, si vedevano due giovani ragazze, una senza tanto seno, ma sexy e il dildo era infilato alle due estremità nelle fiche delle due che poi muovendosi godevano.

Veronica me lo infila dentro facendomi godere, poi se lo infila anche lei e ci muoviamo e godiamo come delle porche.

Facciamo così tanto rumore che non sentiamo aprire la porta e entrare il marito di Veronica che si chiama Roberto, tutto nudo e col cazzo in erezione.

Lui dice a Veronica che ha molta voglia di farlo e che lei con le sue amiche fa molto più sesso di quanto non ne faccia lui.

Veronica misericordiosa si toglie il dildo che lascia tutto a me e va dal marito, lo fa sedere nella poltrona e si mette sopra il cazzo e inizia a muoversi raggiungendo rapidamente l’apice del piacere.

Io vedo la sua schiena, il suo culo e la sento godere mentre anche io mi do piacere col dildo.

Sono un po’ gelosa di Roberto poiché vorrei Veronica tutta per me, ma razionalmente so che è suo marito.

Sono distratta, non sto più guardando e li vedo improvvisamente sul letto che mi dicono che sarò il centro del loro piacere.

Roberto ha ancora l’erezione e il cazzo è bello grosso con le vene in rilievo come piace a me. Mi guarda e guarda Veronica che gli dà l’assenso, per cui mi toglie il dildo dalla fica e ci infila il suo cazzo.

Io non me l’aspettavo, ma Roberto tromba bene e Veronica mi sta baciando in bocca e toccando i capezzoli.

Lei si mette sopra di me e ordina a Roberto di leccarle il buco del culo mentre continua a scoparmi.

Nel frattempo, Veronica continua a baciarmi in bocca ripetendomi che sono bella.

Poi, sento lo sperma dentro di me, è Roberto che è venuto.

Veronica gli dice che è stato bravo a scoparmi e che è contenta di lui.

Lui risponde che è il suo schiavo e che farebbe di tutto per farle piacere.

Veronica non mi aveva detto che con il marito aveva un rapporto del tipo padrona e schiavo, ma a me non deve interessare o meglio mi interessa nella misura in cui lui mi scoperà ancora.

Mi è mancato parecchio il cazzo, anche se ho scoperto di adorare le fiche.

Roberto chiede alla moglie cosa deve fare ora e lei gli dice che può andare nell’altra stanza a guardarci, ma lui replica che preferirebbe stare ancora con noi.

Lei in maniera sprezzante gli ripete di andare nell’altra stanza, dove potrà trastullarsi il cazzo guardandoci.

Lui le dice come uno schiavo: “Sì padrona adorata, al servizio del tuo piacere”.

Veronica si getta sulla mia fica e si mette a leccare e ingoiare lo sperma di suo marito. Mi chiede se mi piaccia lo sperma e io rispondo che non lo so. Lei me lo fa assaggiare e constato che mi piace.

Lei me lo mette un po’ sulle tette che lecca con ardore. Io vengo, mi sento inumidire la fica, le dico che vorrei masturbarmi.

Veronica mi dice che lo farà lei con un dildo gigante che ha comprato apposta per me.

Me lo mostra, è lungo trenta centimetri e largo cinque. Io le dico che ho paura che mi sfondi e lei mi risponde che è proprio quello il suo intento perché ho una fica bellissima, che ha bisogno di essere usata.

Me lo infila lentamente finché ce l’ho tutto dentro, poi inizia a muoverlo e a me sfuggono subito i primi gemiti. Lei mi comanda di stare zitta, ma io non ci riesco.

Mi mette una mano sulla bocca, ma non respiro e le chiedo perché non posso urlare quanto voglio.

Lei mi risponde che se non mi modero, Roberto vorrà ancora scoparmi e lei non lo tollera, in quanto è lei a decidere quando dare le sue amiche al marito.

Le chiedo se tutte le sue amiche sono state col marito. Lei mi risponde che ad esempio non ha mai trombato Patrizia, anzi non la conosce neanche, mentre lei come già mi ha detto, conosce il fidanzato di Patrizia: Ivan.

Le domando perché Patrizia no e lei mi risponde perché lei è troppo bella e giovane e teme che

il marito potrebbe perderci la testa e abbandonarla.

Veronica mi ripete che è molto legata a Roberto.

Sento che sto per arrivare ad un mega orgasmo, ma mi debbo trattenere e dico a Veronica che preferisco quando siamo sole così posso urlare quanto voglio.

Veronica mi dice che deve dare un contentino al marito che la lascia libera di andare con le sue amiche e che non l’ha mai ostacolata in quel senso, anzi è molto felice e orgoglioso di avere una moglie come lei.

Le chiedo quando abbia avuto la sua prima amica e lei mi risponde che è stato all’università quando studiava con la sua migliore amica ed un pomeriggio mentre erano a casa a studiare fecero sesso.

Successe tutto in modo naturale e fu una rivelazione per entrambe che erano già fidanzate con i loro attuali mariti.

Purtroppo, lei vive lontano per cui non ci vediamo da molto tempo e poi suo marito è geloso di me, della nostra amicizia, non è di larghe vedute come Roberto.

Le chiedo quante altre amiche ha avuto e dice che non sa il numero, ma sono molte, ma alcune sono state solo una botta e via, per levarsi il capriccio.

Le dico che in questo senso assomiglia ad un uomo e lei mi dice che probabilmente è vero.

Mi chiede di leccargliela e gode senza ritegno mentre io mugolo di soddisfazione e mi bagno.

Sono così impegnata che non faccio quasi caso ad una mano sulla fica, ma Veronica si è accorta che è entrata una donna in camera.

La donna è vestita da cameriera sexy, si chiama Pauline ed è la cameriera di Veronica.

Le dice di andarsene, ma quella non toglie le mani dalla mia fica.

Le dice che può leccarmela solo per cinque minuti e che poi deve riprendere i lavori di casa.

Pauline risponde di sì e si mette subito a leccarla facendomi raggiungere rapidamente l’apice del piacere.

Dopo cinque minuti esatti, Veronica la fa andare via e le domando se abbia giocato anche con Pauline, lei mi risponde di sì e che è stato un errore, visto che dovrà cambiare cameriera.

Guardo l’orologio sul comodino e trasecolo quando vedo che sono le diciannove, le dico che debbo andarmene, mi vesto, la bacio ed esco da quella casa.

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Insieme nella trasgressione

Posted by admin under Incontri Erotici on sabato Feb 4, 2023

Mi chiamo Sandro, sono alto 1,75, capelli neri corti e un po’ di barba sul viso, che tengo sempre corta. Fisicamente sono abbastanza robusto, ma non grasso. Son sposato da due anni con Sara. Sessualmente parlando, ho un cazzo nella media, abbastanza grosso, ma non eccessivamente lungo. Ci fidanzammo nel lontano 2008, poi siamo stati conviventi dal 2010, per infine sposarci ed aver messo al mondo due figli. Sara è una bella donna, con un seno favoloso, una 4ª bella piena che, dopo le gravidanze è diventata ancora più abbondante. I suoi fianchi sono tondi, il suo corpo è morbido e burroso e le sue cosce, bianche, sono davvero stupende. Ha una bella fica larga e carnosa, che a me piace molto scopare. Lei è nata in un altro paese europeo, ma, da piccola, è venuta a vivere nella mia città. Quando ci siamo conosciuti ed abbiamo iniziato la nostra storia, lei aveva già avuto, del resto come me, le sue brave esperienze. Mi ha raccontato che il suo approccio al sesso è avvenuto verso i 14 anni, la sua prima esperienza l’ha fatta con la sua migliore amica. Un giorno che erano rimaste da sole in casa ed hanno iniziato a raccontarsi, a scoprirsi e leccarsi tra di loro, la mia attuale moglie e l’allora sua amichetta riuscirono addirittura a godersi un bellissimo 69, raggiungendo il loro primo travolgente orgasmo. Sempre nello stesso periodo, si era invaghita di un suo compagno: ogni pomeriggio, dopo la scuola, andavano in camporella, sotto un albero, dove ebbe modo di iniziare a far i primi pompini.

«Dai, Sara, impara a succhiarmelo.»

Lei, ben presto, seguendo i suoi insegnamenti, iniziò a succhiare il cazzo del suo amico. Le piaceva moltissimo sentirlo scivolare nella sua bocca e gonfiarsi di piacere. Quando, poi, era prossimo all’orgasmo, lei se lo sfilava dalla bocca e si lasciava sborrare sul seno, che era già grosso e voluminoso. Provava una sensazione bellissima a sentire quella crema calda sulle sue tette.
Un giorno furono beccati da altri tre ragazzi. Fu una cosa proprio improvvisa quando lei ed il suo amico si trovarono circondati da quegli altri ragazzi.

«Caspita! La tua amica è proprio una bella succhiacazzi! Dai, puttanella, succhia anche i nostri! Adesso, o lo succhi anche a noi, oppure andremo in giro per il paese a raccontare che ti abbiamo beccato a succhiare il cazzo al nostro amico.»

Naturalmente lei, sotto la minaccia del turpe ricatto, dovette provvedere a succhiare il cazzo a tutti e quattro. La cosa, nel suo insieme, non era poi tanto drammatica, ma l’unica cosa che le dava particolarmente fastidio, era che, quando sborravano, le tenevano la testa bloccata con la mano, costringendola ad ingoiare la sborra, cosa che a lei non era mai piaciuto fare, preferendo riceverla sulle tette. Dopo quella esperienza, col passare degli anni, aveva avuto anche altri fidanzati, che le avevano fatto migliorare di molto la tecnica del pompino, così come era diventata brava a baciare e, soprattutto, far delle buone seghe. Dopo i 18 anni, era ancora vergine, sia di figa e di culo e, un giorno, un nuovo fidanzato, la portò in una casa in campagna e le regalò dei perizomi. Nell’occasione, lei si spogliò, li indossò e fece una sfilata per lui. Così, mezza nuda, si mise in ginocchio a succhiar lui, seduto sul divano, fino a farlo godere. Più o meno nello stesso suo periodo, anch’io avevo avuto le mie prime esperienze sessuali, iniziate da giovincello con rapporti bisex. Le avevo fatte con un amico vicino di casa, di qualche anno più grande di me: un pomeriggio, dopo la chiusura dell’officina del padre, mi fece incuriosire a guardare un giornaletto porno. All’ epoca era una novità assoluta per me. Accettai e ci trovammo dentro l’officina a guardare immagini porno, che mi fecero eccitare nel vedere tutti quei corpi nudi.

«Ti piacerebbe vedere il mio cazzo?»,

È quanto mi propone ad un certo punto.

Essendo di qualche anno più grande di me e già bene sviluppato, accettai e lui lo tirò fuori e mi invitò dapprima ad accarezzarglielo.

«Ti piace? Lo senti come è grosso e duro! Accarezzalo dai, che vedo che ti piace sentire come è caldo e palpitante.»

Poi, volle mettermelo in bocca e così mi trovai a fare il primo pompino della mia vita. Inutile dire che mi è piaciuto un sacco ed abbiamo continuato a vederci per anni, anche da fidanzati prima, e sposati poi. Naturalmente queste non sono state solo le uniche mie esperienze sessuali, ho anche dato seguito al mio appetito e prurito sessuale, come altri adolescenti. Un giorno, ero solo a casa e, mosso da una certa curiosità, mi son ritrovato a frugare tra le cose di mamma, trovando un po’ di biancheria intima, autoreggenti, baby doll, perizomi e, per ultimo, un grosso fallo di plastica. In quel momento mi si è aperto un mondo, non immaginavo che lei potesse metter in pratica o avere cose legate all’eros ed al sesso. Ho iniziato a spiarla in bagno, quando ne avevo l’occasione, ed è stato un autentico spettacolo per me. Alta 1.70, forme morbide e tonde, una 5^ di seno, bel culetto e figa con un po’ di pelo. Avevo trovato un buon punto d’osservazione dal sottoscala, dove vi era una scarpiera, attraverso il quale riuscivo a vederla in tutta tranquillità. Era molto eccitante per me spiarla, perché questo faceva impazzire i miei ormoni giovanili che andavano a 1000! L’ho vista in tanti modi; a pecora, mentre, tutta nuda, faceva lo shampoo, con labbra di figa e culo in bella vista, mentre, dentro la vasca si insaponava tutto il corpo e, infine, mentre si sciacquava, per poi scappare via a masturbarmi, come un ladro. Nel contempo avevo fatto amicizia con un ragazzo mio coetaneo e sua sorella. Eravamo subito diventati molto amici, in specie con il ragazzo. Spesso andavo a casa sua per far i compiti e, anche lì, abbiamo iniziato a raccontarci, a scoprici e spiare sua mamma adottiva in bagno, per poi proseguire tra noi ad eccitarci. Questo ragazzo era super dotato: aveva un cazzo grosso e lungo, ricurvo verso sinistra. Non vi dico che gran goduria quando ci masturbavamo a vicenda. Ovviamente, lo spiare mamma, mi portava a parlare e confidarmi anche con il mio amico, quello del giornaletto porno, per dopo, assieme, confrontarci fino a trovarci belli nudi a segarci, succhiarci, fino a quando, un giorno, mi prese da dietro dandomi tanto dolore, ma anche non poca goduria. Dopo qualche tempo, alla festa del paese, incontrai Sara. Iniziammo a dialogare e scoprimmo che avevamo una certa attrazione reciproca; si scherzava, fino al giorno in cui, rimasti soli, mi diede del gay: ovviamente quella sua mi era apparsa come una sfida, per cui provai subito a baciarla e lei ricambiò. Da quel momento ci mettemmo assieme. Lo stesso giorno siamo andati nella seconda casa dei miei, dove ci siamo spogliati ed abbiamo preso ad esplorare i nostri corpi, mentre limonavamo. Ad un tratto vedo lei che afferra il mio cazzo ed inizia a farmi una sega. Poi, dopo, lo prende in bocca, senza che io le dicessi niente ed inizia a farmi un pompino con i fiocchi. Subito mi son reso conto che lei era abbastanza esperta e, da quanto scoperto in seguito, ne ho avuto conferma. Unica cosa: era vergine sia di figa che di culo; mi ha stupito, ma mi ha fatto piacere d’esser stato il primo a penetrare quei suoi buchetti. Il fidanzamento tra noi andava bene. Ci trovavamo quasi tutti i pomeriggi a limonare, succhiarci fino al giorno che ho preso la sua verginità, in entrambi i canali. Eravamo, come al solito, nella seconda casa dei miei e, mentre ero disteso sotto di lei che si godeva il mio cazzo in bocca, improvvisamente, si è sistemata per bene su di me, lo ha afferrato e, dopo averlo appoggiato fra le labbra ben lubrificate dai suoi stessi umori, si è lasciata andare, impalandosi con facilità. Per un solo attimo ho visto sul suo viso una smorfia di dolore, ma poi, quasi subito, ha assunto l’espressione dell’estasi. Dopo aver goduto diverse volte, si è girata e, messa a pecora, mi ha offerto anche l’altro buco.

«Dai, completa l’opera! Sfondami anche il culo!»

Ho messo un po’ di saliva nel buco, così che, quando ho preso a dilatarlo con la punta del cazzo, ha opposto una lieve resistenza. Mi son fermato per paura di farle male, ma lei mi ha incitato a spingere senza remore.

«No, non ti fermare! Spingimelo tutto dentro. Lo voglio sentire tutto, fino in fondo»

Ho aderito alla sua richiesta e sono affondato dentro di lei. che ha avuto un sussulto e poi ha preso, man mano, a godere anche da quel buco. L’estate successiva è tornata nel suo paese di origine e i suoi genitori, di quelli di vecchio stampo, volevano che la figlia sposasse un uomo scelto da loro. In quella circostanza, la obbligano a lasciare me e mettersi con un ragazzo per un matrimonio combinato anni prima. Lei, sebbene titubante, accetta e va subito a convivere con lui. Lui la scopa tutti i giorni e lei scopre che il cazzo del giovane, a detta di Sara, non era tanto più lungo, ma di certo più grosso del mio e questo le piaceva molto. Il tipo era molto rude, la trattava un po’ da puttana, se lo faceva succhiare, la scopava a pelle e le veniva dentro. Lei si faceva scopare alla missionaria oppure a smorza candela, ma lui non sembrava mai sazio; dopo un pompino, come preliminare, lui la penetrava senza tanti riguardi e lei godeva tra le braccia del tipo; un paio di volte si era anche fatta inculare con tanto di farcitura del culo, ma quel rapporto non dura a lungo. Dopo circa una quarantina di giorni, lui inizia ad esser violento e lei decide di lasciarlo. Quando ritornò da me, io mi sentivo un po’ ferito e risentito, perché ero stato scaricato senza motivo, ma adesso che si era resa conto che lui era uno stronzo, mi riviene a cercare? Dopo che lei ebbe ad assicurarmi che quanto successo non era nelle sue intenzioni, ma aveva fatto in modo da compiacere i genitori, per poi rendersi conto del grave errore, decidemmo di rimetterci assieme. Nel frattempo avevo trovato un lavoro al nord e decidemmo di andare a convivere in un posto dove nessuno ci conosceva. Iniziò così la nostra vita di coppia. Ben presto mi resi conto che entrambi avevamo delle fantasie che sorgono gradualmente, mentre ci raccontiamo la vita vissuta prima di conoscerci. Io, gran porco, cerco di coinvolgerla, di parlarle, di sapere cosa ha fatto, quali esperienze ha vissuto e se ha desideri irrealizzati. Cerco anche di capire se le nostre esperienze ci hanno lasciato ancora la voglia di sperimentare e/o vivere nuove emozioni. Nel confrontarci, emerge il suo desiderio di esser presa tra due uomini e, ovviamente, le propongo di farlo, ma lei conserva qualche reticenza e, quindi, cerco di esortarla gradualmente. Per cominciare, un pomeriggio, ci rechiamo in un posto particolare, un sexy shop, rassicurandola che poteva fidarsi di me, che non sarebbe successo nulla che non volesse, che eravamo in una grande città dove nessuno poteva conoscerci. Entriamo e guardiamo dei vestitini, della lingerie che, dopo aver ammirato quella di mamma, ne ero stato sempre attratto e lo sono ancora oggi. Scegliamo qualcosa e poi vengo attratto da un vibratore: prendiamo anche quello, paghiamo e andiamo via. Arrivati a casa, dopo una bella doccia, la invito a provare i nuovi acquisti, cosa che lei fa molto volentieri. Inizio a fare qualche foto e le propongo di registrarci su A69, giusto per guardarci intono. Un giorno, mentre curiosavamo, ci siamo imbattuti in un trans, con cui, tramite webcam, abbiamo avuto la nostra prima esperienza con una terza persona, anche se non dal vivo: la tipa aveva un bel cazzone che faceva gola a Sara. Mentre lei ci guardava, abbiamo limonato, ci siamo succhiati e leccati per poi finire a scopare con la nostra amica che ci incitava e si segava.
«Bravo! Leccale anche il culo! Dai che la voglio sentire mentre gode! E tu, cara, succhiagli il cazzo!»
È stata davvero una bella esperienza che ci ha permesso di rompere un po’ il ghiaccio e spingerci ad intraprendere la fase successiva. Per un po’ abbiamo scopato sull’onda delle emozioni provate, mentre io cercavo di andare oltre, così si è dato il via ad un tira/molla. Lo facciamo, non lo facciamo, fino a quando si è convinta ed abbiamo incontrato, per la prima volta, il nostro singolo. Dopo aver fatto la sua conoscenza davanti ad un caffè in un bar e scambiato due chiacchiere, siamo andati a casa nostra. Appena in camera da letto, si siamo spogliati e Sara si è subito scaraventata sul tipo, iniziando un goloso pompino. Io mi sono trovato dapprima a guardare, pervaso da un sentimento misto di gelosia ed eccitazione. Vedere lei giocare con un altro, vederla scopata alla missionaria, per poi passare alla pecorina, dove potevo ammirare le sue tettone sobbalzare ad ogni colpo, non ho resistito oltre ed ho provveduto a infilarle il mio cazzo in bocca. Poi lei ha fatto stendere supino l’amico, gli è salita sopra scopando nella sua posizione preferita: lì, ha provato pure la doppia vaginale, fino ad esplodere in un orgasmo squassante. Poi le ho proposto:

«Allungati su di lui, che voglio infilarti il mio cazzo anche nel culo! Dai, godi, troia sfondata!»

Mi sono inginocchiato dietro di lei e gliel’ho spinto a fondo, con l’idea di incularla, ma è scivolato più in basso e lei ha sperimentato una doppia vaginale che l’ha fatta davvero godere.

«Ooohhh SI! MI SFONDI! VENGO! Mi fai impazzire!»

Dopo aver goduto due orgasmi molto intensi, ci siamo divisi e, mentre io la scopavo alla missionaria, la mia maialina, che non ama la sborra in bocca, ha succhiato il tipo fino alla fine, per poi farsi sborrare sulle sue fantastiche tettone. Quando il tipo è andato via, ci siamo raccontati le sensazioni che avevamo provato in quella esperienza. Le ho chiesto come mai si fosse lasciata andare con lui, ma mi ha risposto di esser stata spronata solo da un sentimento di cortesia e di ospitalità. Nonostante il piacere provato, abbiamo preso a scopare di nuovo. Nelle settimane successive, quel fatto si è rivelato un ottimo stimolo, che ci portava a scopare ancora, con sommo piacere.
Nei mesi successivi, lei si è dimostrata sempre più pronta ad osare. In occasione del viaggio di ritorno dalle ferie, partiti di sera dal piccolo paese dove avevamo soggiornato, lei si era esibita in pose a volte molto osé, mentre eravamo in auto e, per tutto il viaggio, abbiamo parlato di “porcate” varie, io le ho toccato di continuo le tette e quel gioco mi ha eccitato così tanto che, alla fine, ho dovuto ricorrere ad un bel pompino. Ai primi di ottobre, siamo andati in un parco giochi e, al ritorno, in autostrada, lei con tette al vento, ha provocato tutti i camionisti che sorpassavamo.
Nel frattempo abbiamo cambiato casa, quindi solito tran tran, seconda gravidanza, poi arrivo del covid; conosciamo un vecchietto nel palazzo con cui a volte vado a pescare. Ben presto fra me e lui si instaura una simpatica amicizia ed un bel rapporto confidenziale. Ci si trova a bere una birra o un caffè, ed anche Sara partecipa alle discussioni attivamente, con anche battute e doppi sensi. Il tizio maturo ci racconta che, a suo tempo, bucava anche il muro da quanto gli veniva duro. Sara ovviamente lo sfotteva perché, alla sua età, over settanta, di sicuro non gli veniva più duro. Poi lui ha avuto dei problemi di salute ed aveva bisogno di una badante, così ha chiesto aiuto a mia moglie. Lei ha iniziato a prendersi cura di lui e, quando lo spogliava nudo per lavarlo, gli ha preso il cazzo in mano, scappellandolo e agitandolo un paio di volte e lui le ha sorriso, perché, anche se non perfettamente duro, era evidente che, a sentirlo nella sua mano, era una cosa che gli faceva molto piacere e lei, un giorno che si sentiva particolarmente troia, gli ha permesso di farsi toccare le tette e lui ha avuto un sussulto di piacere non indifferente. In seguito lei gli ha preso il cazzo in bocca e ancora non gli è venuto duro, ma lui ha emesso un gemito di piacere e le ha detto: “Sara, sei la migliore!” A me lui non ha mai detto nulla ed io mi son sentito felice del fatto che quella zoccola di mia moglie aveva regalato un attimo di felicità a lui, che le è sempre rimasto infinitamente grato.

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Il sospetto

Posted by admin under Incontri Erotici on martedì Gen 17, 2023

Ormai ci avevo preso gusto ed ero inarrestabile come un fiume in piena, dopo mesi e mesi di insofferenza sessuale, appagata parzialmente con la masturbazione, mi ero fatta coraggio ed avevo tradito mio marito con Saliou1, il grande salto era stato fatto, così settimana dopo settimana diventavo sempre più disinibita perdendo ogni sorta di scrupolo verso mio marito anzi, come raccontato nel terzo capitolo, dopo una forte incazzatura l’avevo punito facendomi fottere contemporaneamente sia da Saliou che da suo nipote Assane, raggiungendo orgasmi da puro delirio. Dentro di me, mi chiedevo spesso come avessi potuto soffocare le mie fantasie e resistere senza sesso con mio marito per così tanto tempo; mi promettevo che mai più sarei ritornata alla masturbazione! Dopo quella doppia scopata con Saliou e Assane, ce ne fu ancora un’altra, poco prima che quest’ultimo proseguisse il suo viaggio per la Francia, poi ritornai alla normalità, incontrando Saliou sempre con assidua frequenza per più di un anno, fino ad arrivare alle feste natalizie del 2016. In questo periodo, mio marito Pierluigi era più noioso ed irritante, del solito, stressato dal lavoro e dalle continue liti con suo figlio, aveva pure perso il suo carattere allegro ed era sempre più chiuso e scuro in volto. Per lui provavo amore e odio, da un lato lo trattavo bene, lo ascoltavo con molta attenzione quando mi parlava di suo figlio, cercando sempre di rasserenarlo e da brava mogliettina gli preparavo sempre i suoi piatti preferiti, ma dall’altro lato, ormai stufa nel letto di ricevere rifiuti ed ascoltare ridicole scuse, non lo infastidivo neanche più cercando di sedurlo, quando avevo voglia, telefonavo a Saliou, andavo da lui, mi spogliavo, mi faceva godere, mi rivestivo e me ne ritornavo a casa bella rilassata. Per tutto dicembre, Pierluigi avrebbe lavorato molto da casa, viveva stressato all’inverosimile da non potergli nemmeno più parlare, perché lui ed il suo staff dovevano raggiungere le loro mete previste. Un pomeriggio lo invitai ad uscire:

“Pier, andiamo a fare un giro al centro oggi, in questo periodo la città è bellissima, luci natalizie, street food e bancarelle di ogni tipo, ti servirà a svagarti un po’.”

Pierluigi accettò volentieri ed uscimmo.

Io mi ero vestita molto elegante, con un bel cappotto lungo e tacchi alti facevo la mia bella figura, infatti, nonostante i miei 46 anni, (eravamo nel 2016) camminando stretta a braccetto con mio marito, attiravo parecchi sguardi maliziosi di altri uomini. Al centro città, incontrai Vanessa, una mia allieva di danza, carinissima e dolcissima, ha 15 anni ed era accompagnata dal papà Giuseppe, che dopo le consuete presentazioni non mi staccò per un’attimo gli occhi d’addosso. Un po’ più avanti Pierluigi si fermò in una bancarella gestita da un signore di colore, credo circa sulla cinquantina, molto estroverso, simpatico e gentile, che mi regalò un ciondolo ed in maniera parecchio sfacciata, nonostante la presenza di mio marito, non economizzò parole per elogiare la mia bellezza. Tornando a casa, Pierluigi, era abbastanza taciturno, mi lanciò solo una frecciatina:

“Sia quel Giuseppe, che quell’africano svergognato, ti hanno letteralmente scopato con gli occhi, se lo fanno quando sei accompagnata da me, non oso immaginare quando esci da sola”

“Non fare il gelosone Pier, solo adesso ti accorgi che sono ancora piacente? Poi quel Giuseppe è sposato e quell’africano voleva solo essere gentile”

“Sì certo, ricordati che non sono nato ieri, poi stai attenta a questi africani, abituati alle loro donne, inguardabili di tanto grasse, quando vedono una bambolina deliziosa come te, ti sbranerebbero viva!”

Alla notte non riesco a dormire bene, quelle battutine di Pierluigi mi risuonano nella testa come un campanello d’ allarme, mi chiedo se stesse sospettando qualcosa. Potrebbe anche essere frutto della mia immaginazione, perché quando hai la coscienza sporca, le pensi davvero tutte ed a dire il vero, ultimamente nei miei incontri con Saliou, le precauzioni prese per non essere vista, erano diminuite di molto. Non sono una donna che si consiglia con amiche sui miei problemi, io mi fido ciecamente del mio istinto ed il mio istinto diceva che, in questo periodo di feste con Pierluigi sempre a casa, era bene alzare il livello di guardia al massimo e sospendere momentaneamente gli incontri con Saliou. Infatti per circa una decina, da brava mogliettina, rimasi buona in casa coccolandomi il marito. Una sera prima di dormire, mentre gli massaggiavo la schiena per rilassarlo dopo una dura giornata di lavoro, Pierluigi finalmente cercò di avere un rapporto sessuale con me, ma purtroppo ebbe solo una mezza erezione e nonostante la mia figa fosse fradicia, non riuscì a penetrarmi, disperato mi disse:
“Guarda come mi ha ridotto lo stress del mio lavoro”
“Stai tranquillo Pier, probabilmente è solo una fase”
“Inoltre Giulia, la tua focosità, peggiora la mia situazione e mi inibisce ancor di più, è proprio vero che chi ha il pane non ha i denti! Tu ti accontenti della masturbazione? Impazzisco al pensiero delle corna!”
“Ma quali corna, stai tranquillo, anche io ormai non sono più una ragazzina”
Ahi ahi, qui gatta ci cova, chissà se gli è arrivata qualche voce e sospetta veramente qualcosa oppure è solo la sua insicurezza che gli fa immaginare cose. In che brutta situazione mi sono messa, diciamoci la verità, separarmi da Pierluigi è l’ultima cosa che vorrei fare, mi tratta bene e senza ipocrisia, per nessuna cosa al mondo rinuncerei alla mia vita da regina che faccio in questa casa, perciò, anche se innamorata del cazzo di Saliou, devo assolutamente cercare di sganciarmi da lui, farmi coraggio, parlargli con modo e scaricarlo. La mattina seguente, mentre Pierluigi lavora sul pc, mi infilo un bel cappotto sopra un corto vestito rosso, tacchi alti ed esco per incontrarmi con un’amica, per fare un po’ di shopping:
“Pier, vado a fare un giro in centro con Cinzia”

Siccome esco molto presto, sento Saliou per telefono e gli dico che passo velocemente a casa sua per consegnargli un paio di regalini. Quando arrivo a casa sua, gli consegno i regalini di Natale e con molta calma, cerco di spiegargli che mio marito ha dei forti sospetti sulla mia infedeltà e finché lui non ritorna a lavorare in ufficio, è meglio non incontrarsi. Se con Pierluigi mi è sempre stato facile dialogare ed intenderci, con Saliou questo è impossibile, lui ragiona istintivamente solo con il cazzo, per lui, io dentro la sua casa, sono come una gazzella nella gabbia di un leone, pronta per essere divorata.
“Non vuoi incontrarmi, ma adesso sei qui”
Si avvicina, mi toglie il cappotto e lo posa con poca gentilezza nel letto.
“Abbi pazienza Saliou, oggi vado di fretta perché ho un appuntamento al centro con un’amica, avremo tempo per rifarci”
Sentendosi scaricato, mi gira e mi spinge contro una parete, da dietro mi palpa con grande avidità sotto il vestito, prima le cosce ed il culo, poi approfittando che ho i collant aperti all’inguine, mi sditalina la figa. Io non riesco e forse non voglio oppormi, dopo più di due settimane in casa con mio marito senza sesso, basta davvero poco per eccitarmi.
“Oggi vuoi fare la difficile, ma hai lasciato la tua bella casa e sei venuta in questa baracca da me senza mutandine e guarda come sei bagnata! Tu sei qui perché vuoi cazzo africano! Adesso ti do quello che vuoi”
Sempre in piedi dietro di me, Saliou si abbassa i pantaloni di quella lurida tuta che indossa, mi appoggia il suo cazzone duro alla figa e mi spinge quella grossa cappella dentro, facendomi subito gemere. Mi fotte gentilmente, infilandomi solo metà cazzo, ma la sua smisurata larghezza, accompagnata da un incredibile durezza, mi mandano in visibilio.
“Ah ah ah, mia bella, ti fa più godere la mia grossa cappella, che l’intero il cazzo di tuo marito!”
Poi Saliou, sempre in piedi dietro di me, quando capisce che mi manca poco per venire, perde la gentilezza ed incomincia a fottermi con la forza di un trattore.
“Saliou così mi fai venire!!!! Vengoooooo!!!”
Mamma mia che orgasmo, in piedi su questi tacchi alti mi tremano tutte le gambe, scappo da questa presa e mi butto sul letto alla pecorina, Saliou mi segue quasi incollato e riprende a martellarmi. Appena mi da un attimo di tregua, mi tolgo il vestito e mi corico supina, Saliou è eccitatissimo e riprende a sbattermi con crudeltà, il suo cinico cazzo mi fa gridare e gemere di piacere.
“Che cosa ha oggi il tuo cazzo Saliou? Così mi stai aprendo in due!!!”
“Stai godendo come una troia!”
“Dio mio come vengo! Vengooooooooooo!”
Nonostante sia venuta di nuovo, Saliou continua a spingere e per fottermi meglio, si aggrappa al buco dei miei collant, allargandolo ancor di più, un paio di minuti con colpi ben assestati e mi viene dentro abbondantemente, riempiendomi la figa, poi la sua sborra mi cola tutta sui collant. Neanche il tempo di riordinare le idee che Saliou mi butta addosso in malo modo il vestito.
“Mia bella, adesso io tolgo il disturbo dalla tua vita, puoi tornare a fare la signora tra le braccia del tuo maritino, ricordati però che se in futuro, la tua fighetta calda ti farà cambierà idea, per riavere il mio cazzo, la tariffa è 100 euro!”
Mi rivesto stizzita e quando sto per uscire, Saliou ancora nudo, mostrandomi il cazzo rincara la dose:
“Sbrigati ad andartene, perché tra un po’ deve arrivare un altra puttana sposata, con questo cazzo le fighe godono”

Io salgo in macchina e faccio ritorno a casa senza nemmeno avvisare Cinzia. Mi auguro di cuore che quando arriverò a casa, Pier sia sempre intento nel lavoro, perché ho lo sperma di Saliou incollato tra i collant e la pelle, inoltre vestiti e capelli sono orribilmente impregnati dalla puzza di legna bruciata, che Saliou usa per scaldare lo stanzone in cui vive e dulcis in fundo, dopo questa umiliazione il mio umore è pessimo… io, senza troppo vantarmi, con uno schioccare di dita posso avere decine di uomini ai miei piedi e vengo trattata da quel figlio di buona donna come se fossi una vecchia obesa, che per godere deve pagare 100 euro, roba da matti, un’umiliazione senza fine. Io sono di indole molto orgogliosa e anche se so che mi mancherà il suo sesso, su Saliou ci metto un’enorme pietra sepolcrale sopra.

Continua…

Note finali:

1- Cap. 1 e 2

Sarò molto lieta di rispondere a tutte le persone che, con educazione commenteranno sia nel bene che nel male o avranno domande da pormi sul racconto. Bacioni

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Marika trova lavoro in libreria

Posted by admin under Incontri Erotici on martedì Gen 17, 2023

Marika inaspettatamente trovò lavoro rapidamente in una libreria e si trasferì nella cittadina dove era questa, grazie al titolare che le diede un anticipo e garantì presso il suo amico che era il padrone di casa.

Il titolare della libreria l’aveva assunta per il suo amore per i libri, ma anche perché le piaceva.

Marika non se lo filava perché gli disse chiaramente che finché non aveva chiarito con il marito, non voleva farlo ulteriormente arrabbiare.

Il titolare che si chiamava Alberto le disse che la capiva, ma dall’altro lato non smetteva di stuzzicarla finché un giorno in magazzino, i due si baciarono.

I due non si staccavano più finché non sentirono che qualcuno era entrato in libreria.

I due si rimisero in ordine e andarono a servire il cliente.

Marika era scombussolata perché il bacio le era piaciuto moltissimo e non vedeva l’ora che si ripetesse.

La giornata trascorse in maniera frenetica anche perché era il periodo natalizio e la libreria, la più grande della cittadina, era sempre piena.

Alberto alla sera chiese se poteva mangiare con lui lì vicino, Marika era tentata, ma gli disse che era molto stanca e preferiva andarsene a casa.

Il giorno dopo Alberto si presentò con una rosa per Marika, lei lo ringraziò con un bacio sulla guancia, ma Alberto la prese tra le braccia e il bacio si trasformò in qualcosa di molto passionale, con i due avvinghiati.

I due erano ancora una volta in magazzino, ma Marika non voleva cedere lì, le sembrava molto squallido.

Marika riuscì a divincolarsi, disse che doveva sistemare dei libri arrivati il giorno precedente.

Marika lavorò duramente e alla sera era uno straccio, ma Alberto insistette per mangiare con lei, visto che, sicuramente non aveva voglia di cucinare.

Lei rispose che era vero, lei si sentì meglio dopo aver mangiato e lui l’accompagnò a casa, dove i due cedettero alla passione.

Tra i due c’era molta attrazione fisica, molta chimica.

Marika si lasciò trattare come una puttana e godette moltissimo grazie all’attrezzo di Alberto. Alberto amava comandare a letto e a Marika inaspettatamente piaceva moltissimo, si bagnava come non mai, anche se, razionalmente, si chiedeva perché accadesse ciò.

Queste cose le pensò dopo che Alberto ad esempio le fece succhiare le proprie mutandine ad es.

Alberto però la fece godere moltissimo, facendola mettere con le gambe sulle proprie spalle, mentre lui le sfondava la fica.

Marika si chiese se dopo ciò, poteva godere con un uomo non porco come Alberto.

Alberto la penetrò anche analmente e lei dopo un iniziale dolore veramente acuto, godette come una porca a detta di lui.

I due dormirono addirittura insieme come una coppia di amanti collaudata.

Il giorno dopo andarono alla libreria insieme e nei pochi momenti di vuoto in libreria, si baciavano appassionatamente in magazzino.

Lui la costrinse a stare tutto il giorno senza mutandine, con lei che da un lato era imbarazzata, dall’altro lato era bagnatissima e temeva che si potesse vedere dai

pantaloni.

Alberto le assicurava che ciò non sarebbe accaduto. Lui le ordinò anche di togliersi il reggiseno e lei non voleva perché aveva capezzoli grandi e dalla maglia si sarebbe capito che sotto non aveva l’intimo.

Alberto la costrinse anche a fare ciò, con lei che era contenta anche perché lui oltre a baciarla la toccava e verificava il suo stato di eccitazione.

Marika si sentiva in balia di lui e non vedeva l’ora che la scopasse.

Alberto però voleva farla scoppiare, infatti la sera aveva in programma il calcetto con gli amici, a cui non intendeva rinunciare.

Quando Alberto lo disse a Marika, lui le disse che poteva masturbarsi, anzi glielo ordinava e doveva mandargli un video di ciò.

Lei disse che non voleva, ma lui in maniera dura, le disse che non l’avrebbe più scopata.

Arrivò la sera e Marika era un lago non ce la faceva ad arrivare a casa per masturbarsi così chiuse la libreria, si chiuse in magazzino e fece il video con Alberto.

Alberto da vero bastardo condivise il video di lei con tutti gli amici del calcetto.

Marika lo seppe solo la mattina dopo quando le arrivarono molte congratulazioni da sconosciuti.

Lei capì che era stato Alberto perciò andò in libreria e disse che voleva licenziarsi, non volendo più avere a che fare con lui.

Alberto le disse che sarebbe stata dura per lei trovare un altro lavoro, così Marika almeno per il momento desistette anche se promise a se stessa che si sarebbe guardata intorno per cercare un’altra occupazione.

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