Finale: cuck, ma non solo…

Posted by admin under Incontri Erotici on giovedì Gen 19, 2023

Sto ripulendo con la lingua mia moglie Lucia dallo sperma di Alberto e Carlos, che stanno valutando se sia il caso d’incularmi o meno. Ubbidire è eccitante certo, ma visto che stanotte sta accadendo di tutto, perché non fare davvero ogni cosa che mi passa per la testa? E prendere un cazzo in culo non è tra queste… Non sto più ragionando, agisco e basta, penso solo al piacere. Mi alzo di scatto, prendo Lucia per i capelli e la fisso dritta negli occhi. Legge qualcosa nel mio sguardo, passa dalla risatina alla preoccupazione, non credo che sappia cosa le stia per accadere. Le sputo in faccia e senza darle il tempo di reagire, la sbatto a terra davanti a due palestrati che mi guardano ancora beffardi. “Uhhh il cornuto si è svegliato”. Non ho tempo di reagire alle loro provocazioni, devo fare mettere mia moglie a culo in aria e spalancarle le chiappone: ok il buco sfondato è ancora ben bagnato, quindi posso darci dentro senza troppi pensieri. Avvolgo i suoi lunghi capelli rossi attorno alla mia mano come fosse un guinzaglio e la tiro verso di me, nel frattempo inizio a trapanarle il culo. Più urla, più la sculaccio forte e quando non sono impegnato a riempire di schiaffoni quelle chiappe tremolanti le pizzico le mammelle che si agitano impazzire. I due stanno lì come inebetiti, ma dai loro cazzi in tiro si capisce che sono nuovamente eccitati, ma non sanno se possono unirsi al gioco ora. Mi siedo ai piedi del letto, tirandomi dietro quella porcona di mia moglie. Per un po’ lascio che saltellando su e giù si sfondi da sola, poi la blocco: la prendo per i coscioni spalancandole le gambe offrendo ai due stalloni lo spettacolo della sua passerona nuovamente allagata. “Beh ragazzi la facciamo schizzare o no questa vacca?”. Non se lo fanno ripetere due volte e Carlos le tappa nuovamente la bocca con la sua sberla di carne, mentre io pompandola da dietro sbatto ritmicamente il suo sesso in faccia ad Alberto che ci dà giù di lingua. Lucia è ormai allo stremo, dopo pochi minuti di questo trattamento inizia a tremare sempre di più fino a quando le parte uno schizzo in faccia all’istruttore di Zumba, io la spalanco sempre di più in modo che possa spargere il suo succo un po’ ovunque, come un’irrigatore. Dopo l’ultimo tremito si stacca ma dopo qualche passo crolla sulle sue gambe.

“Ragazzi mi avete distrutto! Per stanotte la fi..”
Il mio pisello piantato nuovamente in bocca le fa capire che non è ancora finita. Dopo un cenno d’intesa arrivano anche gli altri due a sbattere la loro dotazione sul suo viso, ormai sfatto. Non le diamo tregua: prima le scopiamo la gola a turno con dandole sempre tra le mani un pisello da segare, poi la obblighiamo spompinarci passando al volo da una stanga all’altra. Quando ormai non ha più la forza neanche di fare una seghetta le facciamo spalancare oscenamente quella bocca da pompinara che si ritrova e ci infiliamo contemporaneamente tutti e tre i nostri cazzi. Ha la faccia completamente rossa, gli occhi fuori dalle orbite, sembra che le stiano per esplodere. Muco, lacrime e bava le ricoprono il viso come se fossero un’unica maschera, probabilmente si è pisciata pure addosso ma riesce ancora a succhiare come una dannata fino a quando le schizziamo direttamente nel fondo della gola. Ingoia sonoramente ed esausta crolla nella pozza creata dalla sua stessa urina. Mi do il 5 con gli altri due, come se avessimo vinto la finale di coppa del mondo e poi decido di svuotare la vescica su di lei. Gli altri due fanno lo stesso, mentre la mia donna non reagisce, persa nel sonno estatico post-multi orgasmo. Dopo che si danno una sistemata, li accompagno alla porta e gli consegno la cifra pattuita.
“Non vi preoccupate ragazzi ci pensiamo noi domani a ripulire questo pandemonio e grazie per la serata!”

Ebbene sì cari lettori, questa è la nostra vera ricetta per un matrimonio felice: tanta fantasia e libertà. Ogni mese, in base alle nostre fantasie creiamo un gioco di ruolo un po’ estremo. Questa volta mi sentivo di fare il marito ingenuo che diventa un cuckold e devo dire di essermi divertito parecchio. Ma ne abbiamo fatte davvero di tutti i colori, se avete voglia, un giorno ve le possiamo raccontare…

FINE

Note finali:

Eccoci giunti alla fine di questa miniserie “sperimentale”. Mi ha fatto piacere la vostra partecipazione attiva e l’entusiasmo che avete dimostrato. Magari prima o poi ripeteremo un progetto simile oppure potrei scrivere qualche racconto sulle avventure di Lucia e suo marito (a proposito, qualcuno si ricorda dove l’abbiamo già incontrata in versione più giovane?) ma ora vorrei concentrarmi su altri racconti. MI piacerebbe scrivere una trilogia sulle “Prime volte” e poi ci aspetta  “Un nuovo inizio”.  Grazie a tutti, ci sentiamo nei commenti o su telegram!

Darkside87

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Fine di un’amicizia

Posted by admin under Incontri Erotici on giovedì Dic 8, 2022

Il giorno trascorre lentamente, io mi sento veramente una puttana che ha mandato all’aria un rapporto, quello con Mario, che poteva diventare qualcosa di più di semplice sesso.

Tutto questo è accaduto perché sono affamata di sesso, perché non ho fatto mai esperienza quando si fa di solito, da giovane.

Ecco che basta un uomo con fisico decente e un gran bel cazzo per mandarmi fuori di testa.

Il mattino dopo proverò ad andare al capanno, ma so già che non ci troverò nessuno.

La giornata trascorre, mandandomi semplicemente a fanculo tutto il tempo.

La mattina successiva mi sveglio alle tre, mi alzo alle tre e mezzo e vado alla solita ora al capanno, ma lo trovo vuoto, tranne per una lettera indirizzata a me, da parte di Mario che mi ripete che sono una poco di buono e che non vuole più vedermi, come mi aveva detto il giorno precedente.

A me viene solo da piangere, accidenti a me e chi mi ha inventata.

D’un tratto però mi sento prendere tra le braccia e dire che va tutto bene. E’ Mario che evidentemente ci ha ripensato e mi bacia, dapprima dolcemente e poi con sempre maggiore passione, mi spoglia velocemente, mi mette a pecorina, mi lecca il buco del culo e poi mi incula.

Mi fa un po’ male, ma poi il piacere prevale e gemo; lui mi chiama puttana, ma invece di darmi noia, mi eccita, lo sento che sono umida perciò mi tocco lì e prendo a masturbarmi perché sono una porca che vuole godere al suo massimo.

Lui mi chiama ancora puttana e piange mentre mi incula. Io gli rispondo che da adesso in poi, sarò solo sua e che ho fatto uno sbaglio colossale con Giorgio.

Mario non dice nulla continua a incularmi per bene e io a gemere fino a che, con un grugnito mi viene negli intestini.

Io continuo a masturbarmi finché ho un orgasmo che mi squassa tutta.

Mario mi dice che gli sono mancata terribilmente e che la lettera l’ha scritta in un attimo di totale sconforto.

Mi dice che è il suo cazzo a comandare e che desidera tantissimo la mia fica, il mio culo, la mia bocca.

Va nel minuscolo bagno a pulirsi il cazzo dai residui del mio culo e poi io mi inginocchio davanti al suo cazzo e lo lecco, lo succhio con passione, mentre lui in certi momenti, mi scopa la bocca, con una certa irruenza che però io apprezzo tanto.

Lo succhio finché mi fa capire che vuole sborrare, ma io gli dico che la voglio addosso e così i suoi getti vanno sul seno, sul viso, sul torace, sulle gambe.

Insomma, sono totalmente ricoperta di sborra e lui fa una cosa inaspettata prende a leccarmi tutta come un invasato.

Io gemo dal piacere finché lui mi porta sotto l’umile doccia (che finora non avevo notato) per lavarmi, ci laviamo reciprocamente e a me torna voglia. Prendo a toccarmi, lui mi guarda e prende a leccarmela mettendosi sotto di me.

Io gemo dal piacere di sentire la sua sapiente lingua mentre mi tocco i seni.

Lui mi lecca e io ad un certo punto squirto mentre lui beve il tutto.

Poi gli dico che devo fare pipì e lui non mi lascia andare, mi dice di farla nella sua bocca e così faccio, mentre lui beve e poi mi dice che la mia pipì sa di aranciata amarognola.

Io gli dico che non l’avevo mai fatta in bocca ad un uomo e lui mi confessa che gli piace moltissimo, ma che con la moglie non l’ha mai fatto.

Si alza e mi bacia in bocca che effettivamente sa di aranciata amarognola.

Mario mi dice che vorrebbe un’altra cosa, che gli pisciassi sul cazzo, mentre lo facciamo e io gli rispondo che non mi verrà naturale, ma che ci proverò.

Credevo di conoscere Mario e invece adora il pissing, cosa che non sapevo.

Usciamo dalla doccia, ci asciughiamo, mentre lui mi bacia dappertutto con ardore, ripetendomi che gli sono davvero mancata tanto e che non ci lega solo il sesso.

Mi dice che ha rotto con Giorgio, era suo amico dalle elementari, sapeva che era leggero, ma non si era mai permesso di insidiare le sue donne.

Io gli dico che Giorgio mi ha detto che si scambiavano le donne e lui mi risponde che è una bugia.

Mario mi dice che non sopporta neanche che guardino la sua donna, figurarsi andare a letto con un altro, sia pure, suo amico.

Ci diamo appuntamento per l’indomani mattina, baciandoci con ardore.

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8.5 Trasferimento in ambulanza

Posted by admin under Incontri Erotici on giovedì Ott 27, 2022

Ciao sono Alessio, da qualche tempo lavoro come infermiere presso la clinica De Luca , un posto molto particolare. Per potere avere un’appuntamento con l’affascinante primaria Dottoressa Giulia Botrugno devo affrontare delle prove. Me ne sono capitate di tutti i colori: abusato da dei manutentori, ho fatto sesso con una paziente a fine vita, vissuto 24 ore di passione con una mia sottoposta, sottomesso dalla caposala, conosciuto un’affascinante scrittrice di racconti erotici.

Nonostante tutto questo sono anche concentrato sul mio lavoro e oggi mi aspetta un’incarico piuttosto delicato: dobbiamo trasferire d’urgenza un nostro paziente, il signor Colussi, per un’operazione che viene effettuata solo in alcune cliniche specializzate. L’ambulanza che ci porterà all’ospedale arriva a metà mattinata. L’equipaggio è composto dalla dottoressa Melissa Palmieri e l’autista Francesca Gardioli. Due donne sulla trentina, muscolose e possenti, una bionda e l’altra bruna. Sono molto superiori a me fisicamente, mi mettono un po’ soggezione ma il trasporto va a buon fine e si crea una certa complicità. Il signor Colussi dopo l’intervento rimarrà in ospedale alcuni giorni per la riabilitazione, quindi prima di riportarmi alla clinica De Luca mi invitano a pranzo in una trattoria di zona. Nonostante i modi un po’ burberi sono delle donne molto in gamba, il cibo è buono e c’è feeling. Dopo il pasto sento che mi sale l’abbiocco, quindi faccio per ordinare il caffè ma all’improvviso non mi ricordo più nulla. Mi sveglio totalmente nudo legato al lettino dell’ambulanza. Le due donne troneggiano su di me vestite con completini sadomaso di pelle nera.

“Buon giorno dolcezza! Visto che sei stato così bravo vogliamo divertirci con te, la tua primaria ci ha raccontato che sei uno schiavetto ubbidiente…”.
La dottoressa mora mi sputa in faccia e sale sul lettino, prima mi punzecchia con il tacco delle scarpe, poi inizia a camminarmi sopra. Fa malissimo, però il mio corpo non trattiene l’eccitazione e mi va in tiro. L’autista bionda inizia a ridere e a masturbarmi con irruenza, strizzandomi le palle con forza. Si danno il cambio calpestandomi più volte sotto i loro tacchi a spillo come fossi uno zerbino. Sinceramente non mi va di fare lo schiavetto a queste due marcantonie, devo trovare un modo per ribaltare la situazione ma purtroppo sono bloccato. La mora mi schiaccia il viso con la suola e mi obbliga a succhiare il tacco della scarpa, devo essere stato piuttosto ubbidiente infatti sembra parecchio eccitata e si siede sulla mia faccia, mentre la bionda continua a torturarmi palle e pisello: è la mia occasione. Inizio a leccarla con più dedizione possibile, come mi ha insegnato Ramona (Vedi l’episodio precedente “Gita al lago con Ramona). La dottoressa perde il controllo e mi stringe le sue cosce muscolose attorno al collo, perdo di nuovo i sensi.

Quando mi riprendo sono ancora sdraiato sul lettino, ma slegato, le due donne mi guardano con aria preoccupata. “Scusami Alessio ma sei stato così bravo che ho perso il controllo, era da tanto che non venivo così. Per farci perdonare siamo a tua completa a disposizione… “. Entrambe si piegano a 90 davanti a me con i loro buchi in bella vista. Ultimamente sono stato lo schiavetto di tante persone, senza neanche rendermene conto scatta qualcosa in me: agisco ma non sono io, come se stessi guardando un film in cui il protagonista è un mio sosia.
“Ora che mi avete liberato il privilegio di venire ve lo dovete guadagnare…”.

Le trascino per i capelli fuori dall’ambulanza: come pensavo siamo in un bosco isolato vicino a un ruscello. Prendo una di quelle sonde che si usano per l’aspirazione, un piccolo tubo di gomma flessibile e inizio a frustarle. Sono entrambe di carnagione molto chiara e il loro corpo si riempie di segni che è un piacere. Dopodiché le lego in una posizione a 69 ma di lato, faccio a entrambi un mini-clistere. Mentre aspetto che faccia effetto continuo con la frusta e a riprenderle con il telefono. Stimolate in questo modo non resistono molto e sono costrette a svuotarsi ognuna in faccia all’altra.
“Se volete che vi sleghi dovete ripulire tutto con la lingua”.
Ubbidiscono senza fiatare, le due amazzoni sono diventate docili agnellini. Non piangono, non protestano, sembrano completamente inebetite, come in trance.
Quando hanno finito di ripulirsi nel ruscello, metto la dottoressa a 90 e la inculo con forza obbligando la bionda a tenerle la testa sott’acqua scegliendo io quando poter lasciarla respirare. Poi le faccio scambiare, se una sta raggiungendo l’orgasmo mi blocco e la frusto con forza. A un certo punto non ce la fanno più e mi supplicano di poter venire. 

Le faccio salire di nuovo nell’ambulanza e inizio a leccarle e toccarle come meglio posso, senza fretta ma lento e costante. Stremate dalle torture e dall’attesa, vengono con forza, la bionda squirta persino. Non le do tregua e mi scopo la bocca e le tettone di entrambe, finché non mi svuoto sulle loro facce stravolte. Ci accasciamo tutti e tre sul lettino, ma non è finita qui. Il viaggio di ritorno è piuttosto movimentato: mentre una guida, l’altra mi cavalca sul sedile passeggero mentre io sditalino chi è al volante. Ogni tot chilometri si danno il cambio, quando arriviamo a destinazione siamo distrutti. Mi salutano con un bacio caloroso e mentre collasso nella mia stanza del convitto, inizio a realizzare che cosa voglio realmente.

Prossimo capitolo
LA CLINICA DELL’AMORE 9.5
L’ALLIEVA IMBRANATA

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