Zitto e lecca!

Posted by admin under Incontri Erotici on giovedì Gen 12, 2023

È come se fossi stato travolto da un tir. Forse sto sognando tutto. Due maschioni si sono trapanati Lucia davanti ai miei occhi e l’unica cosa che ho voluto fare è stata smanettarmi. E probabilmente è stato l’orgasmo più forte che abbia mai provato in vita mia. Mentre sono sdraiato sul divano, loro sono in camera nostra a porte chiuse. Forse sarebbe meglio cercare di addormentarsi e sperare che domani sia tutto sparito, ma no. A questo punto non si torna indietro. Con il mio pisellino in tiro mi avvicino al buco della serratura, come un ragazzino arrapato, ma appena mi appoggio alla porta si apre e cado a terra. I due uomini mi attendono in piedi con le loro stanghe sull’attenti, mentre Lucia, sdraiata come una regina, ricoperta di sborra, guarda e ride. 
“Finalmente ti sei deciso ad entrare, guarda che casino!”
Rimango lì con la faccia da pesce lesso, credo di aver capito cosa intenda, ma non sono sicuro che sia quello che voglio…
Vengo colpito da uno scappellotto sulla nuca, è Alberto.
“E pulisci daai”
Non so come mi ritrovo a leccare la sua cappella imbrattata di sperma e umori della mia compagna, mentre il suo assistente Carlos mi tiene ferma la testa. Non avevo mai fatto particolari fantasie sugli uomini, ma ora che sono in questa strana situazione ubbidire mi sembra la cosa più naturale di questo mondo. Dopo aver finito con il glande procedo a leccare tutta l’asta, tra i commenti e le risate dei tre.
“Lascialo libero Carlos, non vedi che è una troietta nata?”
“L’ho sempre saputo che mio marito è nato per essere un Cuck, grazie Alberto per avermi aperto gli occhi..”
“E non solo “
E sbatte il suo arnese in faccia a Lucia, appena tirato a lucido dalla lingua del sottoscritto. Mentre riservo lo stesso trattamento a Carlos mi chiedo come facciano a essere sempre così attivi, incrocio lo sguardo di mia moglie che sembra avermi letto nel pensiero…
“Semplice, loro sono maschi alpha, nati per scopare e dominare. Tu invece sei un beta, esisti solo per ubbidire ai miei ord…”
“Ma stai zitta!”
Alberto la prende per i capelli e inizia a scoparle la bocca con forza, mentre la mia è occupata dalle palle del suo socio. Non riesco a staccare lo sguardo da mia moglie che lacrima, sbava, grugnisce e neanche la lingua dai testicoli da toro che ho in bocca.
“Basta frocetto, levati!”
Carlos si stacca e mi spinge su Lucia, nel frattempo Alberto si scarica nella sua bocca, ma lei non ingoia, trattiene tutto con le guance gonfie, si gira verso di me e lo sputa sulla mia faccia. L’unica cosa che riesco a fare e masturbarmi furiosamente tra le lacrime mentre sono deriso da due estranei e quella che dovrebbe essere l’amore della mia vita. Dopo essermi tristemente schizzato sul palmo della mano inizio diligentemente a pulire mia moglie dalla testa ai piedi sotto lo sguardo divertito dei due stalloni e i mugolii della mia compagna.
“Oh guarda come gli si sta aprendo il buco del culo, che dici dovremmo sfondarglielo?”
“Bleah Alberto, lo sai che non mi piacciono ste’ cose, se vuoi fallo tu mentre io mi inculo quella vacca di sua moglie…”
Probabilmente la prossima sarà la puntata conclusiva, quindi scegliete attentamente 🙂

Cosa dovrebbe fare il nostro protagonista?
– Mettersi solo ad osservare e pulire
– Reagire scopando Lucia da vero maschio alpha
– Scappare
– Ubbidire
– Supplicare di farsi inculare

Come al solito aspetto le vostre scelte sul sondaggio Telegram o qui nei commenti, alla prossima puntata!

Darkside87

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La giornata delle punizioni

Posted by admin under Incontri Erotici on giovedì Dic 22, 2022

Ciao sono Alessio, faccio l’infermiere presso la clinica De Luca da circa un’anno e me ne sono capitate di tutti i colori. Sono sempre stato affascinato dalla primaria, la Dottoressa Giulia Botrugno e una notte ha iniziato a farmi delle avances, ma per poter uscire con lei mi ha detto che avrei dovuto affrontare delle prove. Da lì è cambiato tutto,  sono rimasto intrappolato in un gioco di dominazione e sottomissione fino a quando ho conosciuto l’allieva Milena. Una ragazza non molto attraente ma semplice e amorevole. A volte vorrei stare solo con lei, però ci sono dei momenti in cui ho bisogno di sfogare i miei istinti nel gioco orchestrato dalla Dottoressa Giulia. Oggi non ci voglio pensare, è la festa della clinica e sono qui con Milena a godermi la situazione: musica, cibo gratis, risate con i colleghi, sembriamo proprio una coppietta. L’organizzazione è davvero imponente: nel cortile hanno organizzato vari stand culinari e attrazioni come se fosse un Luna Park, capeggiato però da un enorme palco in cui siede il team direttivo della struttura. Oltre al personale e alcuni pazienti, ci sono tanti esterni, tra cui un gruppo di rifugiati del nostro vicino centro di accoglienza. Vengo interrotto dai miei pensieri da un annuncio: iniziano le premiazioni. La cerimonia è piuttosto noiosa: vengono dati dei riconoscimenti ai dipendenti per i loro anni di servizio oppure perché si sono distinti per particolari doti, niente che mi interessi, ma le ultime persone convocate suscitano la mia attenzione: le tre allieve che hanno bullizzato Milena e che avevano causato molti problemi nel loro reparto, una donna delle pulizie che si vociferava rubasse dai pazienti e una delle farmaciste, con ben noti problemi di farmacodipendenza.
Eccole sul palco stupite e nervose: Sara, Marta e Giovanna sono tre ragazzine, avranno si e no 18 anni come Milena. Sara, la loro leader è alta, magra, dalle forme acerbe e i capelli lunghi e rossi, Marta è mora, bassa, formosa e impacciata mentre Giovanna è uno scricciolino biondo con i capelli lunghi e ricci. A vederle sembrano delle ragazzine per bene ma sono dei piccoli demoni. Mara è una donna sudamericana minuta ma tutta curve, dallo sguardo fiero, mentre Ilenia, la farmacista, è magra, alta, bionda con gli occhiali e la coda di cavallo, fisico asciutto, fredda e distaccata. Nessuno ha Idea di cosa stia per accadere.
Dal team di sicurezza interno viene portata sul palco una gogna a 5 posti e un materasso, dopodiché i vigilanti circondano le donne in attesa di ordini. Prende parola la primaria.
“Dopo tante premiazioni è ora delle punizioni: questi membri dello staff con il loro comportamento hanno causato danni alla nostra rinomata clinica, quindi ora saranno a vostra totale disposizione fino alla fine della festa”
Le guardie strappano i vestiti di dosso alla farmacista e alla donna delle pulizie legandole a forza alla gogna in modo che ogni loro buco sia agibile a chiunque. La signora Sudamericana mantiene un atteggiamento composto e fiero mentre la bionda inizia ad agitarsi e a dimenarsi, ma viene costretta a sottomettersi con la forza.
“Per le nostre tre allieve ribelli il trattamento sarà leggermente diverso, infatti ci è giunta voce che non hanno avuto mai rapporti completi, quindi verranno iniziate alle gioie del sesso dal nostro stimato collega Alessio Corsetti, dopodiché saranno a vostra totale disposizione come le altre”
Le guardie immobilizzano le tre ragazze, ho addosso gli occhi di tutti, soprattutto quelli della Dottoressa Giulia, che mi guarda in un modo sia autoritario che seducente. Lo sguardo di Milena è invece tra l’interrogativo e lo schifato, ma io mi sto già dirigendo sul palco, con la coda dell’ occhio la vedo scoppiare in lacrime e scappare via.
Mi avvicino alla Leader Sara che inizia a perdere la sua strafottenza, balbetta frasi a metà tipo “No scusate, io pensavo che la prima volta sarebbe stata con una persona speciale, vi prego”
Trema come una foglia, inizia a piangere, la sbatto sul materasso, le guardie obbligano le altre due a guardare, inoltre viene tutto proiettato su un mega schermo. Le accarezzo il viso per calmarla, le slaccio la camicetta lentamente, arrivo ai suoi seni appena accennati e ci gioco un pochino, inizio a baciarla, l’accarezzo sotto la gonna, è tutta serrata ma poi inizia a rilassarsi, allora a quel punto scosto la mutandina e la penetro di botto, con cattiveria, riprende a piangere ma la schiaffeggio in faccia con forza. Quando inizia a implorare perdono la sbatto a 90, strappo gonna e mutande e inizio a lavorare il suo buchetto, uno della sicurezza mi passa una pomata speciale così posso sfondarle il culo senza problemi, decido di svuotarmi poi nella sua gola. Sembra in trance, non reagisce più, con passività bovina viene legata alla gogna.
Avrei bisogno di una pausa ma mi viene data una pastiglia per tornare subito attivo, mi sento un toro scatenato. La mora si fa avanti da sola spogliandosi mostrando a tutti il suo corpo abbondante e flaccido, sembra avete voglia e me la pompo con piacere. Ora è il turno dello scricciolino biondo, si fa fare di tutto, soffre ma non reagisce, alla fine decido di svuotare anche la vescica su di lei con un boato del pubblico. Da quel momento è il delirio: le 5 donne vengono scopate in ogni buco da chiunque: donne, uomini, giovani, vecchi. Ai rifugiati non sembra vero di potersi sfogare così. La rossa subisce tutto in uno stato quasi catatonico, la mora sembra divertirsi come non mai, ci sono un paio di momenti che ho paura che la scricciolina bionda venga dilaniata da quei cazzi giganti che la pompano così con tanta forza ma sopravvive a tutto. La signora Sudamericana resta con sguardo altero e orgoglioso fino alla fine mentre la farmacista si abbandona al piacere tanto che si piscia e caga addosso un paio di volte. Io mi faccio un paio di giri, ma la donna che mi eccita di più è quella delle pulizie, infatti per quanto la pompi con violenza mi lancia occhiate di sfida tutto il tempo. Ricevo costantemente sguardi d’approvazione dalla dottoressa Giulia, ma un certo punto l’effetto della pasticca svanisce e mi sento collassare, quindi devo congedarmi. Da quel momento non ho più avuto notizie delle donne punite, infatti dal giorno successivo nessuno le ha più viste. Appena arrivo nella mia stanza crollo in un sonno pesante senza sogni. Al risveglio trovo sul telefono due messaggi:
“Signor Corsetti mi ha dimostrato di essere per davvero interessata a me, quindi stasera la vorrei invitare a cena a casa mia, alle ore 20:00. La verrà a prendere il mio autista, non manchi, non se ne pentirà”

“Avevo sentito delle voci sul tuo gioco con la Primaria ma non ci ho voluto credere, però per quanto mi disgusti quello che hai fatto ho capito che sei soltanto una vittima. Io stasera lascerò la clinica e mi recherò in un altro ospedale dove continuare il tirocinio, dove lavora la tua ex-collega Monica. Se vuoi venire con me per un nuovo inizio ti aspetto nell’atrio del convitto alle ore 20:00. Se ci sarai mi farà piacere, non tanto per me ma per te stesso”

Decido di telefonare a Ramona, dopo una lunga chiacchierata mi pare chiarissimo cosa fare…

E secondo voi Alessio, cosa dovrebbe fare? Andare dalla Dottoressa Giulia o scappare con Milena?

Note finali:

PROSSIMO EPISODIO
LA CLINICA DELL’AMORE 12 (FINALE) :
PER TE, TUTTO IL MIO ESSERE

Questo è il capitolo più estremo ma anche il più importante della trilogia, visto che sarà fondamentale in “Un nuovo inizio” e che coinvolge più o meno direttamente tutti e tre i protagonisti della saga. Mi ha fatto piacere a distanza di tanto tempo, riscriverlo nuovamente.

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8.5 Trasferimento in ambulanza

Posted by admin under Incontri Erotici on giovedì Ott 27, 2022

Ciao sono Alessio, da qualche tempo lavoro come infermiere presso la clinica De Luca , un posto molto particolare. Per potere avere un’appuntamento con l’affascinante primaria Dottoressa Giulia Botrugno devo affrontare delle prove. Me ne sono capitate di tutti i colori: abusato da dei manutentori, ho fatto sesso con una paziente a fine vita, vissuto 24 ore di passione con una mia sottoposta, sottomesso dalla caposala, conosciuto un’affascinante scrittrice di racconti erotici.

Nonostante tutto questo sono anche concentrato sul mio lavoro e oggi mi aspetta un’incarico piuttosto delicato: dobbiamo trasferire d’urgenza un nostro paziente, il signor Colussi, per un’operazione che viene effettuata solo in alcune cliniche specializzate. L’ambulanza che ci porterà all’ospedale arriva a metà mattinata. L’equipaggio è composto dalla dottoressa Melissa Palmieri e l’autista Francesca Gardioli. Due donne sulla trentina, muscolose e possenti, una bionda e l’altra bruna. Sono molto superiori a me fisicamente, mi mettono un po’ soggezione ma il trasporto va a buon fine e si crea una certa complicità. Il signor Colussi dopo l’intervento rimarrà in ospedale alcuni giorni per la riabilitazione, quindi prima di riportarmi alla clinica De Luca mi invitano a pranzo in una trattoria di zona. Nonostante i modi un po’ burberi sono delle donne molto in gamba, il cibo è buono e c’è feeling. Dopo il pasto sento che mi sale l’abbiocco, quindi faccio per ordinare il caffè ma all’improvviso non mi ricordo più nulla. Mi sveglio totalmente nudo legato al lettino dell’ambulanza. Le due donne troneggiano su di me vestite con completini sadomaso di pelle nera.

“Buon giorno dolcezza! Visto che sei stato così bravo vogliamo divertirci con te, la tua primaria ci ha raccontato che sei uno schiavetto ubbidiente…”.
La dottoressa mora mi sputa in faccia e sale sul lettino, prima mi punzecchia con il tacco delle scarpe, poi inizia a camminarmi sopra. Fa malissimo, però il mio corpo non trattiene l’eccitazione e mi va in tiro. L’autista bionda inizia a ridere e a masturbarmi con irruenza, strizzandomi le palle con forza. Si danno il cambio calpestandomi più volte sotto i loro tacchi a spillo come fossi uno zerbino. Sinceramente non mi va di fare lo schiavetto a queste due marcantonie, devo trovare un modo per ribaltare la situazione ma purtroppo sono bloccato. La mora mi schiaccia il viso con la suola e mi obbliga a succhiare il tacco della scarpa, devo essere stato piuttosto ubbidiente infatti sembra parecchio eccitata e si siede sulla mia faccia, mentre la bionda continua a torturarmi palle e pisello: è la mia occasione. Inizio a leccarla con più dedizione possibile, come mi ha insegnato Ramona (Vedi l’episodio precedente “Gita al lago con Ramona). La dottoressa perde il controllo e mi stringe le sue cosce muscolose attorno al collo, perdo di nuovo i sensi.

Quando mi riprendo sono ancora sdraiato sul lettino, ma slegato, le due donne mi guardano con aria preoccupata. “Scusami Alessio ma sei stato così bravo che ho perso il controllo, era da tanto che non venivo così. Per farci perdonare siamo a tua completa a disposizione… “. Entrambe si piegano a 90 davanti a me con i loro buchi in bella vista. Ultimamente sono stato lo schiavetto di tante persone, senza neanche rendermene conto scatta qualcosa in me: agisco ma non sono io, come se stessi guardando un film in cui il protagonista è un mio sosia.
“Ora che mi avete liberato il privilegio di venire ve lo dovete guadagnare…”.

Le trascino per i capelli fuori dall’ambulanza: come pensavo siamo in un bosco isolato vicino a un ruscello. Prendo una di quelle sonde che si usano per l’aspirazione, un piccolo tubo di gomma flessibile e inizio a frustarle. Sono entrambe di carnagione molto chiara e il loro corpo si riempie di segni che è un piacere. Dopodiché le lego in una posizione a 69 ma di lato, faccio a entrambi un mini-clistere. Mentre aspetto che faccia effetto continuo con la frusta e a riprenderle con il telefono. Stimolate in questo modo non resistono molto e sono costrette a svuotarsi ognuna in faccia all’altra.
“Se volete che vi sleghi dovete ripulire tutto con la lingua”.
Ubbidiscono senza fiatare, le due amazzoni sono diventate docili agnellini. Non piangono, non protestano, sembrano completamente inebetite, come in trance.
Quando hanno finito di ripulirsi nel ruscello, metto la dottoressa a 90 e la inculo con forza obbligando la bionda a tenerle la testa sott’acqua scegliendo io quando poter lasciarla respirare. Poi le faccio scambiare, se una sta raggiungendo l’orgasmo mi blocco e la frusto con forza. A un certo punto non ce la fanno più e mi supplicano di poter venire. 

Le faccio salire di nuovo nell’ambulanza e inizio a leccarle e toccarle come meglio posso, senza fretta ma lento e costante. Stremate dalle torture e dall’attesa, vengono con forza, la bionda squirta persino. Non le do tregua e mi scopo la bocca e le tettone di entrambe, finché non mi svuoto sulle loro facce stravolte. Ci accasciamo tutti e tre sul lettino, ma non è finita qui. Il viaggio di ritorno è piuttosto movimentato: mentre una guida, l’altra mi cavalca sul sedile passeggero mentre io sditalino chi è al volante. Ogni tot chilometri si danno il cambio, quando arriviamo a destinazione siamo distrutti. Mi salutano con un bacio caloroso e mentre collasso nella mia stanza del convitto, inizio a realizzare che cosa voglio realmente.

Prossimo capitolo
LA CLINICA DELL’AMORE 9.5
L’ALLIEVA IMBRANATA

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