Sono un cornuto!

Posted by admin under Incontri Erotici on martedì Feb 21, 2023

Mi chiamo Marco, ho 35 anni e da tre sono sposato con Milena. Sono di media statura, capelli neri, occhi marroni; lavoro come consulente finanziario in una banca. Milena ha la mia stessa età, è una bella donna alta 1,70, bionda, occhi chiari, seno una buona terza piena, cosce lunghe, ed un bel culo tondo e sodo. Da quando siamo sposati, ho iniziato a sospettare sulla sua fedeltà. Non ci sono stati fatti specifici, ma avevo notato, qua e là, indizi significativi: uscite la sera con amiche che non conoscevo, oppure qualche chiamata, cui non aveva risposto, dopo aver fatto squillare a lungo il telefono, insolite distrazioni, un tono distratto in certe nostre conversazioni telefoniche, come se stesse con qualcuno. Infine la svolta qualche giorno più tardi. Quella mattina l’ho chiamata dal lavoro e quella sensazione che potesse essere con qualcuno si è ancor più rafforzata. Qualche frase spezzata, un’esclamazione inspiegabile, insomma segnali che portavano ad un’unica conclusione: non era sola! Ho interrotto la comunicazione, avvertendo che al lavoro sarei stato impegnato fino al pomeriggio, così da non farle sospettare che io potessi interrompere quello che stava facendo. Ho lasciato l’ufficio con un pretesto: in piena estate, c’era poco lavoro e poca gente, quindi la mia assenza non sarebbe stata notata. Son corso a casa che non dista molto dal mio posto di lavoro: solo circa 15 minuti d’auto. Era necessario arrivare velocemente, per scoprire cosa stava succedendo. Il mio cuore batteva forte, in un misto di angoscia ed eccitazione. Quando son arrivato a destinazione, ho lasciato la vettura nel parcheggio sotterraneo e questo mi ha permesso di raggiungere direttamente il nostro appartamento, senza esser visto da nessuno e, senza indugio, sono entrato silenziosamente in casa. Sono andato verso la nostra camera, ho aperto la porta e lì l’ho travata, sul nostro letto matrimoniale, tutta presa a gustarsi i suoi giochi erotici. La prima cosa che ho visto, è stato un culo peloso rivolto verso di me, che si muoveva ritmicamente, su e giù, su e giù. Ero paralizzato. Non è che non me lo aspettassi, ovviamente, ma constatare che i miei sospetti erano brutalmente confermati, era qualcosa di troppo forte. La mia irruzione non è passata inosservata, nonostante il detentore del culo peloso e la mia Milena, sotto di lui, se la stessero godendo alla grande. Milena mi guardò con un misto tra sorpresa e shock. Non se lo aspettava, era ovvio, e avrebbe preferito non farsi trovare in quella posizione, anche questo era evidente. Io ero senza parole ed anche Milena. Mentre il “culo peloso”, si tolse da Milena e, appoggiatosi accanto, sul gomito destro, mi guardò con un’espressione tra il sorpreso ed il malizioso.
Ruppe il silenzio, chiedendo:

 «Chi sei?»

Che sfacciato! Non ho potuto rispondere a nulla, ma la cagna ha recuperato la calma ed ha risposto per me:

«È Marco, mio marito.»

E, come se ci trovassimo nella più innocente delle situazioni, ha completato la presentazione dicendomi:

«Questo è Massimo… Un mio amico.»

Tanta sfrontatezza aumentò il mio stupore, inibendomi di proferir parola. Un senso di dolore ed umiliazione mi aveva paralizzato, ma, da qualche altra parte, nel mio intimo, quella scena mi aveva eccitato al massimo. A poco a poco sono stato in grado di realizzare la situazione che avevo davanti agli occhi. Erano entrambi completamente nudi. Il corpo bello ed esuberante di Milena era sdraiato sulla schiena, con le gambe divaricate e le grandi tette che le svettavano sul petto. L’uomo che se la godeva era un individuo alto, magro, piuttosto peloso, che mi guardava con curiosità e un cenno soddisfatto. Sicuramente si godeva il fatto che io ero il cornuto e lui era colui che me le aveva appena fatte. Il suo cazzo era ancora teso, proprio come l’aveva tirato fuori dalla fica di Milena quando ero entrato. Ho notato subito che aveva un arnese di generose dimensioni, più grande del mio in spessore e in lunghezza. Visto che ancora non pronunciavo parola, Milena ha ripreso:

«Non so cosa vorresti fare: potremmo continuare a stare insieme o potremmo divorziare, ma, in ogni caso, io non smetterei di andare a letto con Massimo.»

Il fatto che abbia messo le cose in modo così chiaro, mi ha aiutato a superare la mia perplessità e dire quello cui facevo fatica a credere che fosse uscito dalla mia bocca.

«No, Milena. Non voglio divorziare. Voglio continuare ad esser tuo marito e mi farò una ragione se hai bisogno di qualcun altro per esser chiavata in maniera così energica ed appagante.»

Il bull si è fatto una risata piena di soddisfazione. Milena mi guardò attonita e, come se quella soluzione fosse la più bella del mondo, si voltò verso di lui e lo baciò appassionatamente sulla bocca. Hanno limonato per alcuni minuti, mentre io guardavo sempre più ferito ed umiliato, ma, nello stesso tempo, sempre più eccitato, come dimostrato dal gonfiore nei miei pantaloni. Quando finalmente decisero di separare le loro bocche, Milena mi guardò di nuovo con lui davvero incuriosito. Di nuovo, il suono delle mie stesse parole mi sorprese, perché io stesso facevo fatica a credere a quello che dicevo.

«Non voglio perderti. Voglio stare con te, anche se devo abituarmi a vederti scopare con un altro.»

Era una totale soggezione alla libertà di decidere della vita sua e mia, senza limiti e/o condizioni.

«Chiudi la porta e goditi lo spettacolo!»

Molto lentamente si chinò sull’uomo, abbassò la testa e cominciò a baciargli il membro duro. Fece scorrere la lingua su e giù sul tronco, leccò delicatamente il glande, scese con le labbra e la lingua lungo il palo rigido, si dedicò a baciare, leccare e succhiare le palle dure e piene, risalì il tronco fino a ingoiarlo tutto con gioia. Massimo giaceva supino, con chiara espressione di soddisfazione, ed emetteva eloquenti gemiti di piacere, senza esimersi dal sottolineare:

«Brava, zoccola! Fa vedere al cornuto come si succhia e lecca un bel cazzo come questo! Dai, continua. che ti voglio inondare la gola di sborra. Dai, troia, succhia!»

Milena proseguì in quel compito, mentre io ero ben consapevole della sua maestria nel portare a termine quel gioco, finché lui le chiese di farlo sborrare:

«Dai, vacca, succhia che sborro!»

Un suo grido, da vero porco, rese evidente il momento in cui, a seguito del succhiare di lei, le stava riversando in gola tutta la sua sborra. Milena ha proseguito nella sua azione, fino a spremere tutto il succo che poteva ottenere e, solo allora, ebbe a lasciare il grosso randello con la lentezza di chi abbandona qualcosa che in realtà avrebbe voluto ancora tenere per sé. Poi si alzò sul letto, mi guardò di nuovo e mi disse con fermezza:

«Se vuoi vedere quanto son troia e come ti faccio cornuto, devi farne parte. Vieni a baciarmi!»

Mi avvicinai a lei e premetti la mia bocca contro la sua. Le ho fatto scorrere la lingua dentro, avvertendo subito il sapore acre di sperma e succhi vaginali di cui era inzuppato quel cazzo, prima che lei lo pulisse con il pompino. Quando ha ritenuto che avessi già assaporato abbastanza i sapori del sesso nella sua bocca, si è staccata e mi ha inflitto un nuovo ordine:
«Ora leccami e succhiami la figa, quella dove, fino a poco fa, ha scopato un altro! Me l’ha farcita bene già una volta e, quindi, la trovi ben ricca di crema!»

Ancora una volta ho obbedito, senza chiedermi perché mi stavo sottoponendo a questa ulteriore umiliazione. Mi inginocchiai accanto al letto, affondai la testa tra le sue gambe e presi a leccarla a fondo. Il mio stato d’animo era ridotto ad uno straccio, mi sentivo umiliato, deriso, ma la situazione mi eccitava terribilmente. Senza muover le gambe, affinché continuassi a succhiare, lei avvicinò il busto al corpo di Massimo e prese a baciarlo sulla bocca, sul collo, dietro le orecchie e sul petto peloso. Dalla mia posizione li sentivo parlare appassionatamente. Lui non smetteva a prodigarle lodi e complimenti.

«Sei la mia femmina, la mia vacca da letto, la mia puttana dolce e succhiacazzi, che voglio sfondare tutta!»

Lei mugolava e gongolava compiaciuta, ricambiando.

«Tu sei il mio toro, un maschio fantastico, una vera fonte di sborra calda!»

Si baciavano con passione e piacere con tutto il trasporto possibile. Alla fine la mano di Massimo mi separò dal sesso di mia moglie.

«Togliti, cornuto, che la voglio scopare ancora!»

Le salì di nuovo addosso e, dalla mia posizione più bassa, ho notato che il suo cazzo era di dimensioni davvero notevoli e, con un affondo deciso, le sprofondò di nuovo in quella grotta che, almeno finora, avevo considerato solo mia, mentre lei, gemendo di piacere, tornò a circondandogli la vita con le sue gambe.

«Dai, sfondami! Sei un toro meraviglioso! Guarda, cornuto, come mi sfonda!»

Mi son seduto per terra a guardare come scopavano. E devo ammettere che è stato un vero spettacolo. Subito le sue grida ed i gemiti di piacere di Milena hanno riempito la stanza, fin quando, dopo diversi minuti che scopavano intensamente, sono venuti insieme. Lui si è svuotato di nuovo dentro mia moglie, e ancora io ho avuto il compito di pulirle la fica da ogni traccia della sborrata, mentre la bocca di Milena faceva lo stesso con il cazzo del suo amante.
Massimo mi ha toccato scherzosamente la fronte, chiamandomi cornuto in tutte le varianti che gli venivano in mente. Quando Milena ha finito il suo lavoro di pulizia, ha voluto che io l’ascoltassi attentamente.
«Sia ben chiaro che, d’ora in poi, continuerò a scopare con Massimo. Lo sai vero? Ho deciso che gli affido, in maniera incondizionata, figa, bocca e culo, e, per quel che ti riguarda, potrai vederci quando scopiamo, a condizione che tu esegua quanto ti chiediamo. Se sarai bravo ed ubbidiente, poi continuare ad esser mio marito e scopare con me, quando Massimo è lontano, altrimenti me ne vado con lui.»

L’ho guardata, cercando di capire.

«Ma… come siamo arrivati a tutto questo? E perché hai deciso così?»

Lei mi ha sorriso in maniera ironica.

«E me lo chiedi? Al matrimonio di tua cugina, c’era un vecchio che, per tutto il giorno, non ha fatto altro che sbirciare fra le mie cosce e tu, che hai fatto, quando mi ha toccato ripetutamente il culo? Mi hai detto che le mie recriminazioni erano esagerate, perché lui era solo un po’ sbronzo! Io, però, ho notato come ti eri eccitato, né più e né meno come ti è successo ora! Ma guardati! Hai il cazzo duro pure ora che mi hai visto chiavata da questo toro stupendo!»

Effettivamente tutti abbiamo abbassato lo sguardo per dare un’occhiata al famigerato rigonfiamento dei miei pantaloni. La sua voce ha risuonato molto dura.

«Per questa volta, ti puoi fare una sega, ma appena torni in ufficio, non qui; però, in futuro, te la devi meritare! Inoltre fammi un piacere: Prima di tornare al lavoro, scendi in farmacia e prendimi del lubrificante, perché lui mi vuole sfondare anche il culo e me lo voglio godere per bene, senza aver dolore.»

Sono sceso e risalito velocemente e, dopo avergli consegnato il flacone di lubrificante, lei mi ha imposto di tornare al lavoro, tanto al resto avrebbe pensato lui. Mentre me ne andavo, Milena mi ha dato un bacio e ha detto una cosa che mi ha davvero fatto eccitare tantissimo:

«Ho deciso che condurrò la mia vita con te in questo modo, perché è così che mi piace, quindi fa la tua parte ed aiutami a godermela. Sei un buon cornuto e, per questo, ti amo di più. Non preoccuparti, Massimo non sarà il solo, ce ne saranno altri che semineranno nel mio giardino, in modo tale che tu possa godere di corna sempre ben fresche e lucide.»

Non sono riuscito ad arrivare in ufficio; appena in auto, mi son segato ed ho schizzato immediatamente. Cazzo, sono un cornuto e mi sento soddisfatto.

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Io, Veronica e Bianca

Posted by admin under Incontri Erotici on lunedì Feb 20, 2023

Preparo il pranzo velocemente, mio marito mangia e se ne va.

Io penso al mio incontro con Veronica, ma anche a Orlando che è un bellissimo uomo che è stato a letto con me e ancora non ci credo.

Non so se dire a Veronica di lui, non lo voglio condividere con lei perché temo che Orlando si lascerebbe ammaliare.

Viene l’ora di andare da Veronica, mi reco al luogo indicato, suono il campanello e mi apre una giovane sconosciuta in vestaglietta sexy.

Mi domanda se sono Azzurra e mi fa entrare. Lei si presenta: si chiama Bianca e mi dice che conosce Veronica da un po’ di tempo.

Tra me e me, inizio a pensare che le donne che Veronica conosce sono troppe e che forse io non sono adatta a questo andazzo.

Bianca non mi lascia il tempo di pensare, mi porta in camera da letto, si toglie la vestaglietta e rimane nuda e mi si offre.

Io le chiedo di Veronica, ma lei mi risponde che non c’è e che lei è un suo regalo per me.

Io sono imbarazzata a differenza di Bianca, che mi dice di spogliarmi, mi bacia in bocca e intanto mi palpa tutta, quasi fosse un uomo.

Io mi lascio andare, ho voglia di Bianca, di sesso e Bianca è irresistibile per me, con grossi seni e una fica spettacolare.

Chiedo a Bianca da quanto conosca Veronica e lei mi risponde che ha appena fatto una visita molto particolare.

Io mi arrabbio e dico che Veronica è una puttana, mi rivesto e me ne vado.

Non faccio in tempo ad arrivare a casa, che squilla il telefono: è Veronica che mi chiede perché me ne sia andata.

Io le dico che è una puttana, visto che anche Bianca era una paziente come me.

Lei mi dice che l’ha sedotta per me perché sapeva che mi sarebbe piaciuta.

Lo dice in maniera tale che mi convince per cui le dico che sarei ritornata da Bianca.

In dieci minuti, sono nell’appartamento, mi spoglio, asciugo con piccoli baci le lacrime di Bianca, alla quale chiedo scusa ed iniziamo a fare sesso.

Anche in questa stanza, come a casa di Veronica c’è uno specchio, che so non essere un vero specchio, poiché ad un certo punto sento dei rumori dall’altra parte.

Veronica mi grida che è lei che ci sta guardando e che si sta eccitando molto a vedere il nostro 69 e mi dice che vorrebbe partecipare.

Io le dico che per ora deve solo guardare, voglio assaporare il corpo di Bianca che oltre a essere bellissima, è arrendevole, fa tutto quello che le chiedo e come me ha un orgasmo con un suono particolare.

Io le dico che vorrei leccarla tutta, che ci vorrebbe della panna spray, lei mi dice che non sa se c’è in cucina, va a vedere e miracolosamente c’è.

Io la spruzzo, gliela spalmo su tutto il corpo e in particolare sui seni e sulla fica e lecco come se non ci fosse un domani, sentendo sospirare Bianca sempre più forte fino ad arrivare a diversi orgasmi.

Lei mi dice che vuole leccarmi e mi spruzzo la panna dappertutto anche in faccia e me la lecca e mi bacia.

Lei è sopra di me, le dico di muoversi così che le nostre fiche sono l’una sopra all’altra e muovendoci veniamo insieme.

Le chiedo se in bagno ci sia una vasca, lei mi risponde che c’è una doccia molto grande.

Andiamo lì ci laviamo, ci baciamo, ci lecchiamo, godiamo rumorosamente e siamo così impegnate che non ci accorgiamo che la doccia si apre ed entra Veronica.

Lei bacia prima Bianca e poi me e ci dice che le siamo piaciute moltissimo.

Io la ribacio, mi metto a succhiarle i capezzoli mentre Bianca si occupa della fica leccandogliela avidamente. Ad un certo punto, ci dice, che deve sdraiarsi perché le gambe le tremano da quanto sta godendo.

Ci asciughiamo sommariamente e andiamo sul letto dove io mi metto a leccare la fica di Veronica e Bianca i a leccare i suoi seni e a baciare la sua bocca.

Veronica gode, io mi bagno, le dico che vorrei masturbarmi e le chiedo se ha un dildo. Lei mi risponde di no e di continuare a leccargliela ben bene.

Io obbedisco al tono imperioso di Veronica, lecco, ma lei mi dice che non è soddisfatta perché non l’ho chiamata padrona.

Io le rispondo che non è la mia padrona, non sono la sua schiava.

Lei mi dice che se non farò così, dirà a mio marito di noi, oltre a fargli vedere dei video che ha fatto di nascosto.

Io le rispondo che è una stronza e che me ne voglio andare e che parli pure con mio marito, che ormai lo è solo sulla carta.

Mi vesto rapidamente e me ne vado precipitosamente a casa.

Veronica mi telefona, dicendomi che non parlerà con mio marito e di ritornare.

Io le dico che ormai mi è passata la voglia e che è tardi.

Lei mi dice che ho ragione e mi chiede cosa ne penso di Bianca.

Le dico che con lei è stato strepitoso, che è bellissima e sensuale e le chiedo l’età di Bianca.

Lei mi risponde che ne ha appena diciotto, io ero convinta che avesse tipo ventidue anni.

Dico a Veronica che siamo delle corruttrici di giovani ragazze.

Veronica mi sorprende dicendo che la prima volta con Bianca, l’iniziativa l’ha presa quest’ultima, che è sessualmente attiva da quando ha dodici anni.

Le chiedo se è mai stata con un ragazzo e lei mi risponde che ha un ragazzo, che sa delle sue curiosità verso il gentil sesso e che a volte, è stato con loro.

A quel punto, mi dice una cosa che mi gela il sangue ossia che il ragazzo di Bianca fa il postino e si chiama Orlando.

Ok, potrebbe essere una coincidenza, ma il nome non è molto comune.

Non so se Orlando è libero di andare con altre donne, al di fuori delle amiche della sua ragazza.

Le chiedo in maniera circospetta, se Orlando ha amiche che Bianca non conosce.

Lei mi dice che lo sospetta, visto che lui è un bellissimo ragazzo alto, moro, con occhi scuri.

Chiudo precipitosamente la chiamata poiché capisco che si tratta proprio di lui e mi chiedo se posso scopare con entrambi, all’insaputa l’uno dell’altra.

La mia vita in questi pochi giorni è diventata un romanzo porno ed io mi faccio dei problemi quando evidentemente non se li fa Orlando.

La sua fidanzata è bisessuale mentre Orlando è un vero uomo etero.

Pensando al suo cazzo, mi inumidisco, mi dico che sono diventata una troia che pensa solo a godere e vado in bagno per masturbarmi velocemente prima di mettermi a preparare la cena.

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A cena da mia cugina

Posted by admin under Incontri Erotici on domenica Feb 19, 2023

Mi chiamo Viola, ho trentasei anni e sono una single cui piace molto il sesso fatto con intelligenza e massima libertà. Non voglio, legami, gente gelosa o possessiva, perché a me, se piace un maschio o, anche, una bella femmina, voglio esser libera di giocare e godere a mio piacimento. Sono una bella ragazza, alta e con i capelli scuri, il seno una quarta abbondante, ventre piatto ed un culo che non passa inosservato, posto al colmo di lunghe gambe ben tornite. Amo molto succhiare un bel cazzo e, per questo, molti dicono che ho la bocca perfetta per i pompini e, di questo, vado davvero fiera e, soprattutto, sono convinta di saperli fare davvero bene.
Recentemente la banca in cui lavoro, mi ha chiesto di coprire un posto con delle responsabilità nuove e di molto interesse e, per questo, ho dovuto recarmi in un’altra città per un corso di aggiornamento. In questa città vi abita Lucrezia, mia cugina. Lei ha due anni più di me e, fin quando non si è sposata, eravamo inseparabili. Eravamo due puttanelle che si divertivano a scopare e succhiare tutti i cazzi che entravano nella nostra sfera d’interesse. Se sono quella che son diventata, lo devo sicuramente al fatto che, entrare in competizione con lei per decidere chi di noi due fosse più troia, mi ha sempre stimolato tantissimo e, fino ad oggi, non è ben chiaro chi lo sia fra noi due. Non la vedo dal suo matrimonio, avvenuto sei anni fa, quando ha deciso che Giulio era il maschio con cui voleva legarsi. Non ho mai ben capito il motivo di questa scelta, anche perché ho conosciuto lui molto poco, ma ho rispettato la sua decisione ed ora che sono nella sua città l’ho contatta per vederci, e lei mi ha invitato a cena a casa sua, per festeggiare non so bene quale ricorrenza. Ho accettato e, puntuale, mi son presentata al suo indirizzo. Per l’occasione, essendo una serata non troppo fredda, ho indossato una mini gonna e magliettina aderente, stivaletti bassi alla caviglia con tacco dodici, ed un giacchetto di pelle nera.
Quando sono entrata in casa sua, sono stata accolta da Giulio.
«Ciao, benvenuta! È un piacere averti con noi.»
Pochi passi nel breve corridoio e, quando entro nel salone, vedo che ci sono altre persone, anzi, per la precisione sette maschi dall’aspetto veramente macho. Li guardo per un attimo e subito un brivido percorrere il mio corpo al solo pensiero che, se gioco bene le mie carte, questa sera uno di questi maschioni potrebbe anche finire nel mio letto. Lui con un sorriso, mi presenta agli altri.
«Ragazzi, lei è Viola, l’amica più intima di Lucrezia.»

Un saluto generale mi viene rivolto da tutti e noto, nei loro sguardi, non poco interesse nei miei confronti e mi sento ancor più inumidire il perizoma. Chiedo dove sia mia cugina e lui mi risponde che è in cucina. Mi indica la strada, faccio dei passi e mi ritrovo con lei, che è semplicemente adorabile. Indossa un tubino nero elasticizzato che, a malapena, copre le sue grazie e, anche lei, calza ai piedi delle scarpe con tacco dodici, che le fanno inarcare il suo prominente quanto bellissimo culo. Quando mi vede si gira e mi abbraccia e, stringendomi a sé, mi bacia direttamente in bocca. Rispondo al suo bacio con passione, perché fra noi, anche in passato, abbiamo avuto momenti molto intimi, dove ci siamo goduti a vicenda l’un l’altra. Quando mi stacco, la guardo negli occhi e chiedo spiegazioni.
«Scusa la mia curiosità, ma potresti spiegarmi da chi sarebbe costituito quello splendido campionario di maschi, tutti veramente molto belli, che sono nel salone?»
Lei sorride e poi aggiunge che manca ancora una persona, che deve ancora arrivare, assieme a suo marito. La guardo cercando di capire ed insisto per avere spiegazioni e lei, ridendo, ma con l’aria più innocente del mondo, mi dà una risposta che mi lascia alquanto basita.
«Sono i miei amanti!»
La guardo e cerco di capire come mai ha radunato in casa sua i suoi amanti. Lei sorride, mentre continua a tenermi abbracciata e, stretta a sé, mi racconta come tutto ciò è cominciato.
«Quando ho incontrato Giulio, me ne sono subito innamorata. Lui è dolce, premuroso, molto attento alle mie esigenze e, a letto, è un’amante abbastanza completo, che si preoccupa molto del mio piacere. Tu sai, però, che io ho un’indole da vera zoccola e, se all’inizio pensavo che un solo cazzo mi sarebbe bastato, dopo circa sei mesi, non ho resistito al forte desiderio di sentire la mia patatina irrorata da un altro cazzo. Così ho ceduto alle lusinghe di un collega di lavoro, che, una sera, mi ha scopato in maniera divina.
Dopo quell’esperienza di intenso piacere, però, sono cominciati i sensi di colpa nei confronti di Giulio e così, dopo alcuni giorni, gli ho confessato il mio tradimento. Lui mi ha ascoltato in silenzio, senza nessuna reazione e, quando ho finito di raccontare e gli ho detto che, se voleva, poteva benissimo sciogliere il nostro rapporto, visto che non ero in grado di essergli fedele, lui mi ha sorriso, mi ha baciato, mi ha stretto a sé e la sua voce mi ha veramente commosso. Mi ha detto che, sapere che ero una zoccola era una cosa che gli era già nota fin dall’inizio e contava proprio sul fatto che, in qualche modo, lo avrei cornificato, gli rendeva il rapporto perfettamente come lo desiderava. Lui amava esser cornuto, perché consapevole del fatto di avere una moglie bella, che ama alla follia e che è in grado di regalargli momenti di intenso piacere, quando si fa possedere da altri maschi sotto i suoi occhi o, come in tante occasioni, con la sua attiva partecipazione.
Capisci Viola? Il fatto che io lo cornifichi è per lui motivo di vanto ed immenso piacere e, questa sera, festeggiamo il nostro settimo anniversario della prima volta che l’ho reso cornuto. Per tal motivo ho invitato tutti i maschi che, in questi anni, sono stati i miei tori da monta più intimi, quelli con cui ho goduto di più e, con i quali, ho passato momenti indimenticabili. Ora manca la mia ultima conquista: Linda, la mia collega di lavoro, con la quale, da oltre un mese, ho un rapporto intimo che mi travolge completamente. La tua presenza, non solo questa sera è particolarmente gradita, ma rende il gioco ancor più interessante, perché, tenere a bada tutti quei maschioni, per noi due, sarebbe stato alquanto complicato, mentre, con la tua presenza, il gioco sarà ancora più interessante. Ti assicuro, amore mio, che sono tutti molto ben dotati, molto resistenti e, soprattutto, quando ti scopano, non hanno nessuna pietà, vogliono tutto e ti danno tutto.»
Guardo mia cugina davvero sorpresa. È pazzesco! Lucrezia si era sbattuta tanti maschi sotto gli occhi del marito ed ora si dava e chiavava con un’altra donna, senza alcuna remora?! Ora mi era chiaro il grande amore per Giulio. Non avevo mai preso in considerazione il fatto che potesse esserci un maschio che accetti l’idea che la sua donna sia una gran puttana. Decisamente questa rivelazione mi ha aperto immensi orizzonti. Ad un tratto sentiamo delle voci provenire dal salone e, insieme, usciamo portando dei vassoi con degli stuzzichini e, subito, siamo aiutate da tutti a distribuirli e finalmente mi trovo davanti Linda. Subito mi rendo conto che è una gran bella donna, alta, snella, con un corpo molto bello, valorizzato da una magliettina aderente, tacco dodici ed un paio di pantaloncini in jeans che lasciava scoperto tre quarti del suo bellissimo culo, messo in risalto da cosce lunghe e dritte. Subito lei mi abbraccia e mi guarda con occhi molto vogliosi.
«Lucrezia mi ha raccontato delle sue esperienze e, in particolare, con te. Non vedo l’ora di assaporare il tuo piacere.»
Sentire che le aveva raccontato le nostre esperienze, non fece altro che far aumentare lo stato di eccitazione di tutti, che avevano ascoltato le sue parole in silenzio, ma che si erano scambiati una certa occhiata d’intesa. Dopo alcuni brindisi ed ulteriori presentazioni, durante le quali ho conosciuto anche il marito di Linda, ad un tratto, Lucrezia baciò in bocca Linda che, con una mano, stava massaggiando il cazzo di uno dei maschi presenti, che lo aveva oramai durissimo. Le due donne cominciarono a baciarsi e leccarsi reciprocamente ed io fui spinta da Giulio verso di loro e, così, mi trovai a condividere il loro abbraccio ed i loro baci. In un attimo ci ritrovammo tutte nude, circondate da tutti quei maschi che, spogliatisi, mettevano in mostra dotazioni veramente notevoli. Linda, che stava a pecora sopra Lucrezia, sdraiata sotto di lei che la leccava, fu infilata da dietro da un cazzo direttamente in figa, da uno dei presenti ed io stessa, mi ritrovai inginocchiata e circondata da alcuni maschi, che mi offrivano le loro verghe già turgide e dure. In breve l’orgia prese forma. Ad un tratto, mi trovai anch’io sdraiata supina e, un attimo dopo, Linda venne a mettersi sopra di me e prese a leccarmi la fica, mentre lei era ancora penetrata da un altro maschio, che la sfondava. Vedere quell’enorme cilindro di carne scivolare dentro e fuori dalla sua fica, mi fece venir voglia di mettermi a succhiar le palle ed a leccare il buco del culo di quel maschio possente, che la sfondava facendola godere. Raggiungemmo entrambe l’orgasmo, diverse volte: io, per la esperta bravura di Linda e lei, per la forte scopata a cui era sottoposta; poi, ad un tratto, il maschio le scarico dentro un fiume di sborra. Era rimasto per un lungo istante immobile, piantato dentro di lei, poi, quando se ne uscì dalla fica di Linda, le colò fuori e leccai tutta la sborra che lui vi aveva riversato. La leccavo avidamente, mentre lei veniva di nuovo in quanto posseduta da un altro maschio. Questi, dopo averla penetrata con forza, si allungò su di lei, la fece sollevare in ginocchio e la trascinò, sdraiandosi sul tappeto, sopra di sé. Lei si ritrovò a cosce aperte e, subito, altri maschi erano lì pronti ad offrire i loro cazzi da succhiare. Mentre vedevo Lucrezia posseduta da tre maschi contemporaneamente, me compresa che, d’improvviso, fui oggetto delle attenzioni di altri maschi che mi sollevarono e mi fecero impalare di spalle sopra un bel cazzo, che mi penetrò il culo in maniera rapida e decisa. Giusto il tempo di sentirlo arrivare in fondo, che mi ritrovai sdraiata sul corpo di quel maschio che mi sfondava il culo e subito un altro iniziò a penetrarmi davanti, mentre Giulio mi offriva il suo cazzo da succhiare. Era qualcosa di indicibilmente sublime sentirmi sfondare in ogni buco da quelle mazze possenti, che dilatavano i miei orifizi, riempiendoli e, nello stesso tempo, facendomi godere moltissimo. Ero in preda ad un vero raptus erotico e presi ad incitarli, mentre ero stretta tra loro.
«Più forte! Scopatemi più forte!»
Ad un tratto uno di quei maschioni, per vero uno molto dotato, mi ha trascinato su di sé e mi ha infilato la sua verga nella fica, da dietro. Era davvero enorme! L’ho sentito arrivarmi fino dentro la pancia ed aprirmi quasi fossi ancora vergine. Ero distesa su di lui di spalle, con le gambe aperte e sorrette da altri due, che agevolavano quello che sarebbe successo da lì a breve. Infatti un altro si è inginocchiato davanti ed ha puntato la sua mazza fra le labbra della mia fica. L’ho guardato un attimo stupita, ma lui ha sorriso e spinto il cazzo dentro.
«Lucrezia non riesce a prenderne due insieme davanti, allora ha detto di provare con te. Vediamo se sei più troia di lei!»
Ho sentito le pareti della vagina dilatarsi al massimo, mentre lui affondava il suo palo di carne, assieme all’altro, molto lentamente. Ho spalancato la bocca per urlare, ma sono stata subito infilzata fino alla gola da un altro cazzo, che non mi ha permesso di gridare. Ero sconvolta ed eccitata da tutto questo. Quando si son fermati ho avuto un orgasmo, mi son sfilata il cazzo dalla bocca ed ho urlato tutto il mio piacere.
«ODDIO! Vengo! Mi state lacerando la fica, ma vengo! Vengo! Non vi fermate!»
Io stessa non mi rendevo conto di quello che mi stavano facendo, perché ero fuori di testa da quanto stavo godendo. Lucrezia nel sentirmi urlare, si è avvicinata, mi ha guardato ed ha sorriso, compiaciuta.
«Bravi, ragazzi! Sfondatela tutta questa zoccola! Ve lo avevo detto che lei è più puttana di me!»
Mi hanno fatto impazzire! Non ho capito più nulla, tranne il fatto che godevo a ripetizione. Ero come in trance. I suoni, le voci e le persone erano confusi, mentre godevo e basta! Ho sentito schizzi bollenti inondare il mio ventre, poi la bocca avida di Lucrezia che mi leccava, mentre venivo rigirata e messa distesa su di lei. Ad un tratto ho sentito aprirmi il culo e, anche in questo caso, due cazzi si sono infilati dentro di me. Ho urlato di dolore, mentre mi slargavano il buco senza pietà.
«No! Cazzo, no! Mi sgarrate il culo! No, vi prego!»
Inesorabili sono entrati fino in fondo, mentre sotto di me, Lucrezia mi succhiava il clitoride facendomi provare un piacere molto forte, che ha lenito il dolore iniziale e, poi, ho incominciato a godere ed urlare il mio piacere.
«Cazzo, vengo! Non è possibile! Sto godendo! Vengo!»
Un ulteriore delirio si è impadronito del mio corpo. Ho ripreso a godere, senza soluzione di continuità, un orgasmo dopo l’altro fin quando, sfinita, li ho pregati di sborrare. Mi hanno inondato anche il culo e poi, quando si sono sfilati, ho sentito come se mi stessero portando via un pezzo di me. Avevo il culo sfasciato, aperto in modo osceno, ma, intanto, avvertivo brividi di piacere scorrere lungo il mio corpo. Stremata, mi hanno adagiato sul divano e Linda mi ha accolto fra le sue braccia, mentre Lucrezia era infilzata da tre maschi, che la facevano urlare ancora di paciere.
«Ho sentito così tanto parlare di te, che mi hai davvero stupito. Lucrezia era convinta che tu ci riuscivi a farti sfondare da questi maschioni così possenti e, ora, mi piace averti fra le braccia, sfinita, ma felice. Mi fa piacere aver potuto vedere quanto sei troia. Amo Lucrezia ed ero un po’ gelosa di come parlava di te. Ero convinta che ti avesse, in parte, idolatrata, mentre ora mi rendo conto che sei davvero straordinariamente puttana! Grazie.»
Per circa tre ore l’orgia è proseguita con tutte le donne sfondate e godute intensamente, poi, alla fine, loro se ne sono andati e siamo rimaste solo io Lucrezia e Giulio. Lui era molto contento di come era andata la serata e mi ha fatto i complimenti.
«Tua cugina ha parlato spesso di te e, a volte, credevo che esagerasse, ma, vederti all’opera, mi ha convinto che sei davvero una gran maiala, forse ancor più di lei. Complimenti!»
Guardo mia cugina che mi sorride, mi bacia e mi aiuta a raggiungere il suo letto, dove crolliamo insieme e ci lasciamo avviluppare da un sonno ristoratore. Prima di addormentarmi, mi son girata verso di lei e, dopo averle dato un bacio, le ho detto che ero felice di esser stata alla sua festa, anche se, ora era chiaro chi di noi due fosse per davvero la più troia.
Lei mi ha baciato, sorriso e mi ha detto che vuole la rivincita.

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Autoerotismo e conoscenza carnale con Orlando

Posted by admin under Incontri Erotici on venerdì Feb 17, 2023

Veronica mi telefona il giorno successivo e dice che mi ha mandato un suo video con Pauline.

Io le chiedo se ci è stata ieri con la cameriera, ma lei risponde che il video è vecchio e che stà ahimè cercando una nuova domestica.

Guardo il video, è molto eccitante, le due insieme sono delle vere porche e mi domando se anche io e Veronica lo siamo ugualmente.

Mi viene voglia di masturbarmi, faccio un video e lo mando a Veronica.

Lei mi dice che lo guarderà dopo, perché ha una visita.

Io penso a quello che è successo tra noi durante la visita e temo che accada anche con questa paziente.

Le chiedo quanti anni abbia la paziente e lei mi dice che non lo sa, non ha visto il foglio delle prenotazioni.

Mi lascia freddamente e io ci resto male.

Mi passano le voglie e penso a Veronica, è una donna molto disinibita, che con me ha preso l’iniziativa e temo che non possa durare molto con lei.

Mi dico che la debbo prendere come va, senza aspettarmi che lei sia il mio grande amore.

Io sono diversa da lei e questo è il mio primo legame con una donna, è normale che io sia più attaccata a lei, di quanto Veronica lo sia a me.

Mi chiedo dove mi porterà tutto questo, non sono capace di lasciare andare le cose come vanno.

Nonostante tutti i miei pensieri, ho voglia, riguardo il video di Veronica e Pauline e mi masturbo gridando dal piacere.

Sono in bagno, da sola in casa, quando sento un rumore e non faccio a tempo a spegnere il video, quando entra mio marito che mi chiede cosa stia facendo.

Io rispondo nulla, ma lui mi prende il telefono e vede il video e mi chiede in tono beffardo se sia diventata lesbica.

Io gli chiedo se lui non abbia qualche colpa, visto che non mi scopa mai.

Lui mi dice che mi vuole bene, ma gli rispondo che non mi è sufficiente, vorrei che mi dimostrasse con passione a letto il bene che mi vuole.

Lui mi dice che non si può avere tutto, che dovrei accontentarmi di un marito che non è mai stato violento.

Io gli dico di finirla qui, tanto questa discussione non porta a nulla, visto che lui non capisce.

Lui si zittisce, chiude il video e se ne va, dicendomi che dovrei fare le faccende di casa.

Io gli rispondo che non se ne deve interessare ed esce di casa, lasciandomi triste e arrabbiata.

Alla fine, mio marito ha sempre ragione e io non riesco a farmi capire da lui.

Non so ancora per quanto riuscirò a sopportare questa situazione.

Mi metto a pulire il bagno e per quel giorno faccio splendere la casa, non pensando a Veronica o meglio in un angolino della mia mente penso che non mi posso fidare di lei.

Dall’altro lato, mi ha fatto scoprire un lato di me stessa che non conoscevo ossia che mi piacciono le donne, che mi fanno godere moltissimo e al pensiero mi bagno.

Purtroppo, non mi posso masturbare perché è quasi l’ora di pranzo e debbo preparare rapidamente la pasta.

Lo faccio e arriva mio marito che mangia e se ne va, lasciandomi ancora sola.

Lo so che lavora, ma che posso fare se mi sento dannatamente sola?

Non mi è passata la voglia di masturbarmi, vado in camera, mi spoglio, mi metto sul letto, apro le gambe e inizio a masturbarmi con le dita sul clitoride, venendo in maniera animalesca.

La vicina è dall’altro lato del muro e evidentemente non gradisce poiché mette lo stereo a tutto volume e allora mi rivesto ed esco dalla camera.

Mi dico che quel giorno gli Dei non vogliono che mi tocchi e mi metto a leggere quattro ore di filato, come non facevo da tempo.

Veronica mi manda un whattsapp quando ho finito di leggere e mi chiede che fine abbia fatto e le dico che ho fatto le faccende e letto un libro.

Veronica mi chiede se ho fatto qualcos’altro ossia se mi sia masturbata e allora le racconto di mio marito e della vicina.

Lei ride dicendomi che sono proprio sfortunata poiché un altro marito starebbe a guardare di nascosto una moglie che si masturba magari segandosi.

Io le chiedo perché di nascosto e lei mi risponde che la masturbazione è un fatto privato.

Io le dico che non mi vergogno a farmi vedere mentre mi tocco, tant’è che anni fa mio marito mi ha vista mentre lo facevo.

Lei mi chiede cosa sia cambiato da allora e io le rispondo che non lo so, sì sono passati gli anni, ma abbiamo tutti e due poco più di cinquant’anni, non è ancora l’ora di smettere con il sesso.

Veronica è pienamente d’accordo e mi dice che l’indomani di pomeriggio ha due ore libere e che vorrebbe vedermi.

Io rispondo di sì e le domando dove ci vedremo, lei mi risponde nell’appartamento di fronte allo studio che è di sua proprietà.

Le chiedo se Roberto lo sappia e lei dice di no perché non vuole condividere tutte le sue amiche con lui.

Inoltre, sì è vero è legata a lui, ma si diverte moltissimo da sola con le sue amiche.

Ci accordiamo per l’indomani e mi raccomanda di masturbarmi perché mi fa bene.

Viene la sera, io e mio marito ceniamo rapidamente, ci mettiamo sul divano davanti alla tv, io mi addormento e resto lì fino alle quattro del mattino.

A questo punto vado a letto, ma

non riesco a dormire, torno sul divano e mi masturbo, facendo poco rumore e quindi godendo meno del solito.

Si sono fatte le cinque e mi alzo. Faccio colazione e vado a fare la passeggiata che è per me il momento più felice della giornata.

Torno a casa, mio marito si è alzato, sta facendo la doccia, poi esce per lavorare.

Ho davanti a me, una mattinata noiosa, sbrigo rapidamente le faccende di casa.

Mi viene voglia di guardare video porno in un famoso sito di video amatoriali e mi bagno da morire e non posso fare a meno di masturbarmi, nuda in camera. Sono lì a godere come una porca, quando suona il campanello di casa.

Non vorrei rispondere, ma è insistente, mi infilo la vestaglia e vado ad aprire.

E’ il postino che dice deve consegnarmi una raccomandata ed entra in casa, per appoggiarsi al tavolino per scrivere la ricevuta di ritorno.

Nel frattempo, mi guarda di sottecchi perchè la vestaglia mi stà stretta e si vede che sono nuda.

Io sono molto imbarazzata, ma al tempo stesso eccitata dagli sguardi del postino che è un giovane uomo molto bello, moro e con gli occhi scuri.

Mi chiedo cosa ci possa trovare in una donna che come minimo ha quindici anni più di lui.

Lui si presenta mi dice che si chiama Orlando e che ha insistito a suonare perché ha udito i miei orgasmi e mi chiede dove sia mio marito.

Io gli rispondo che mi masturbavo e lui mi dice che il dildo che usavo deve essere fenomenale.

Io gli dico che lo facevo con le dita. Lui mi dice che non ci crede e che vuole vedermi all’opera.

Io dichiaro che sono vecchia per lui, ho tanti difetti, ma Orlando, mi dice che mi trova bellissima e mi toglie la vestaglia.

Io noto sotto i pantaloni la sua erezione e butto giù la zip, prendo il suo grosso cazzo in mano e gli dico con la voce roca che è proprio grosso.

Lui mi risponde che glielo fatto diventare io così.

Lo porto in camera, penso solo al suo cazzo, mi sdraio, mi masturbo, godo più di prima, con lui che nel frattempo si è spogliato, rivelando, un bellissimo fisico e mi guarda estasiato, segandosi.

Ad un certo punto, lui smette di segarsi ed entra nel letto e mi dice che vuole scoparmi.

Io gli dico che bisogna fare una sveltina sennò mio marito ci becca e lui mi risponde che anche lui ha poco tempo perché deve lavorare.

Lui mi prende le gambe se le mette sopra le spalle e inizia a scoparmi con colpi forti e ritmici e vengo subito.

Orlando rimane stupito dal mio verso e io gli spiego che è il mio orgasmo e che sono multi orgasmica.

Lui continua, facendomi venire innumerevoli volte finché mi dice che sta per venire. Io gli dico che voglio ingoiare il suo sperma, per cui cambio posizione, ho il suo cazzo davanti a me, che inizia a zampillare sperma, io mi metto il cazzo in bocca e ho difficoltà a ingoiare la sua moltissima sborra.

Io gli chiedo se era tanto che non sborrava e lui mi risponde che non faceva sesso da due mesi, da quando si è lasciato con la sua ragazza.

Io gli dico che bello come è, le occasioni non gli mancheranno, ma lui mi dice che non è il tipo da una botta e via.

Ci rivestiamo in fretta, ci baciamo, lui mi chiede se ci rivedremo e io gli rispondo che sto sempre a casa.

Io gli dico anche però che sarebbe meglio vedersi fuori casa perché temo che i vicini potrebbero capire la natura delle sue visite.

Lui mi dice che ha quasi tutti i pomeriggi liberi e che un suo amico gli potrebbe prestare una garcionniere.

Lo saluto e ci lasciamo e mi accorgo che è l’ora di preparare il pranzo.

Ho un problema: devo dire a Veronica di Orlando?

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