Finalmente mio marito ha scoperto quanto sono zoccola!

Posted by admin under Incontri Erotici on Пятница Фев 17, 2023

Mi chiamo Lucrezia, ho 43 anni, sono alta 1,70, capelli castani lunghi, occhi scuri, bocca ampia, labbra sensuali, seno di una buona 4ª abbondante, curve morbide arrotondate e con un bel culo tondo e sodo. Sono sposata da vent’anni e mi piace tradire mio marito, il quale è troppo impegnato dal lavoro per accorgersi delle corna che gli crescono in testa. Lui in testa ha solo tre cose: il lavoro, il golf, e le sontuose corna che ogni mese provvedo a render lucide e ben ramificate. Ho un amico fisso che mi accompagna sempre, quando incontro i miei amici di letto. Piero, questo il suo nome, è uno splendido cinquantenne in perfetta forma, con una meravigliosa dotazione che mi fa sempre godere da matti. È talmente porco che qualche volta ne resto stupita anch’io dopo tanti anni. Sono circa una decina di anni che ci conosciamo. È stato lui ad iniziarmi al piacere di scopare senza protezione. È avvenuto tutto in maniera casuale, dopo circa un anno che mi faceva letteralmente impazzire, un giorno mi ha proposto di scopare insieme ad un suo amico fidato e sicuro. Al momento di prendere il cazzo dentro, ci siamo accorti che avevo un solo preservativo e, poiché lui lo conoscevo già da tempo e mi fidavo, abbiamo dato il preservativo al suo amico. Ho goduto tantissimo con entrambi, ma la cosa sconvolgente è stata quando Piero mi ha riversato dentro una quantità industriale di sborra. Sentirmi allagare la vagina da quell’ondata di calore, è stata un’esperienza che mi ha letteralmente sconvolta. Da quel momento in poi ho sempre voluto scopare a pelle. Piero è diventato il mio bull fisso e, poiché mi piacciono gli uomini più giovani di me, soprattutto se ben dotati, li accolgo dentro di me solo se sono certificati, cioè donatori di sangue, con i quali scambio relative analisi prima di entrare nel motel e da essi adoro farmi godere dentro, liberamente, senza preservativo, anche più di uno alla volta. Per realizzare le nostre stupende scopate, affitto un bungalow in un motel, poco fuori una uscita dalla tangenziale. Con il proprietario della struttura, ho come stipulato un contratto: io telefono, lui mi fa trovare disponibile uno dei suoi locali sempre pulito e discreto e, in cambio, come pagamento, una volta al mese mi faccio scopare da lui, senza negargli nulla. In bocca, in culo o in fica, lui può godere di ogni mio orifizio, ma con un piccolo dettaglio: poiché si tratta di una vera e propria marchetta, da lui pretendo sempre il preservativo, perché di lui non mi fido, ma in più la cosa mi fa sentire intimamente puttana. È solo una sensazione mia, legata proprio all’utilizzo del preservativo. Una delle ultime maialate, che mi ha fatto veramente andare fuori di testa, è avvenuta circa una settimana fa. È avvenuto tutto casualmente, una mattina in cui ho visto arrivare il tecnico che doveva aggiornare il software del mio computer. A differenza delle altre volte, che si presentava un signore anziano e alquanto svogliato, improvvisamente mi son trovata davanti uno splendido maschio. Era un bel ragazzone gentile, educato e quando si è avvicinato alla mia scrivania, è rimasto piacevolmente colpito dal mio outfit. Quel giorno indossavo come sempre una gonna corta, le mie immancabili autoreggenti ed una camicetta bianca che, quando l’ho visto, mi ha indotto ad aprire un altro bottone, per evidenziare ancor più il mio seno. Poiché io ero seduta e lui in piedi accanto a me, ho accavallato le gambe e questo gli ha permesso di vedere il pizzo delle mie autoreggenti, mentre lo sguardo continuava a trattenersi nel solco dei miei seni. Mi son girata verso di lui e, all’altezza dei miei occhi, c’era il suo pacco che si stava gonfiando in maniera davvero esponenziale. Stranamente quella mattina indossavo le mutandine che, a vedere quella lievitazione istantanea di qualcosa che doveva esser veramente notevole, si sono inzuppate all’istante. Lui, dopo un attimo di piacevole stupore, mi ha fissato negli occhi ed ha esordito in maniera molto garbata, facendo ricorso ad un poco velato doppio senso.

«Buongiorno, signora, dovrei inserire qualcosa, qui.»

I nostri occhi si sono incrociati e mi son sentita veramente sciogliere dal languore della sua voce calda e sensuale. Ho fatto un piccolo sospiro, mentre continuavo ad ammirare quel pacco che ora sembrava voler strappare la stoffa dei jeans.

«Non c’è problema. Però voglio che lei faccia una cosa: ora inserirà pure qualcosa qui, ma domani mattina andrà a farsi un bell’esame del sangue e, appena avrà il risultato con dati precisi e sicuri, mi chiamerà in quanto le fornirò la password per inserire un’altra cosa in altri posti!»

Lui mi ha guardato ed ha sorriso in maniera un po’ maliziosa e, dopo essersi seduto, si è girato per ammirare il mio culo da dietro, mentre mi allontanavo dalla scrivania. Ha lavorato alacremente sul mio computer, senza mai staccare gli occhi né dallo schermo né dalla tastiera e, dopo circa due ore, è venuto da me per salutarmi.

«Signora, io quello che avevo da inserire, l’ho fatto ed ho constatato che tutto funziona a meraviglia. Ora farò quanto lei mi ha chiesto e poi mi metterò di nuovo in contatto con lei.»

L’ho guardato con l’aria di chi si aspetta qualcosa di importante e, mentre si allontanava ho potuto ammirare il suo splendido fondoschiena, che mi ha provocato ulteriori brividi di piacere. Il pomeriggio del giorno successivo, ricevo la sua chiamata.

«Signora Lucrezia, sono Luca, il tecnico di ieri, le ho inviato sulla mail i risultati delle mie analisi ed ora mi aspetto di conoscere quale sia la password, per poter inserire programma che dovrò aggiornare con lei.»

Mi son messa a ridere, mentre aprivo la mia posta elettronica. Effettivamente aveva delle analisi perfette e così gli ho dato appuntamento per il pomeriggio del giorno successivo, precisando che non sarei stata sola, ma avremmo messo in atto un gioco di due uomini con una donna: prendere o lasciare.

«Nessun problema! Un doppio innesto di dati, manderà sicuramente in sovraccarico il suo sistema, ma, stia tranquilla, riuscirò a controllare l’afflusso in maniera tale che lei non abbia nessuna ripercussione sul sistema operativo.»

Ho riso ancora per la sua sfacciata, ma simpatica, ironia. Il pomeriggio del giorno successivo mi sono ritrovata all’interno del solito bungalow assieme a Piero, che subito ha cominciato a scaldarmi, facendo scorrere le sue mani in ogni dove sul mio corpo, ma io tendevo a quel bel cazzone che tanto mi aveva irretito qualche giorno prima e che il giovane mi ha letteralmente sbattuto davanti al viso. Della lunghezza di una ventina di cm., la sua peculiarità era nello spessore: molto largo! Appena ho visto l’attrezzo, non ho resistito: mi son messa cavalcioni su di lui e l’ho inglobato in fica, impalandomi su quella trave, fino alla radice.

«Oddio, è enorme! Questo mi apre in maniera incredibile! Fantastico! Mi sento così piena e, nello stesso tempo, letteralmente sfondata!»

Mentre urlavo il mio piacere, Piero aveva appena finito di spogliarsi che io avevo già sbrodolato su quel palo, urlando per l’orgasmo. Ho notato che era rimasto un po’ male e, poiché non mi andava di prenderlo nel culo, anch’egli me lo ha messo in fica, da dietro, facendomi urlare per un bel po’, non saprei per quanto, ma di sicuro per una buona mezz’ora: avevo due cazzi, belli grossi e duri, che mi pompavano la fica, resa sempre più larga.

«Bellissimo! Mi state spaccando in due! Spingeteli più a fondo! Ancora più dentro! Li voglio sentire fin dentro l’anima!»

Godevo e strillavo ad entrambi affinché spingessero più a fondo possibile. Essi ovviamente mi accontentavano e, più spingevano, più io strillavo per gli orgasmi che si succedevano in continuazione.

Ho perso il conto di quante volte ho goduto. Era un orgasmo infinito senza soluzione di continuità. Sfiniti ci siamo fermati per qualche attimo, ma io provvedevo a tener alte le aste dei miei amici, con delle vigorose pompe ai due cazzi in contemporanea, che ha ulteriormente meravigliato Luca.

«Accidenti, come succhia! Questa troia ne prende due in bocca con una disinvoltura impressionante! Deve aver succhiato tanti di quei cazzi da averne perso il conto!»

Per gratificarlo dei complimenti che mi aveva rivolto, ho aperto le cosce e l’ho esortato a donarmi una bella leccata di fica, dove lui si è inebriato dei miei umori. Poi abbiamo ripreso a scopare in uno dei miei modi preferiti: li ho fatti mettere sdraiati supini, uno accanto all’altro, da bravi fratellini e me li sono scopati a turno, cavalcandoli: in ogni momento avevo un cazzo in fica e l’altro in mano o in bocca, prima l’uno poi l’altro, poi di nuovo il primo e così via, per cinque/sei cambi ciascuno. A quel punto ero così eccitata che li avrei preso anche in culo, ma ero esausta per esser stata chiavata da quelle grosse mazze in fica. Alla fine non ne potevo più, mi son messa sdraiata supina, ho aperto le cosce quanto più potevo ed ho chiesto il gran finale con una copiosa sborrata.

«Dai, Luca, adesso scopami e sborrami dentro tutto il tuo piacere!»

Lui mi ha penetrato, perché era davvero al limite e, dopo poco, mi ha schizzato dentro una sborrata che mi ha allagato la fica. Ho sollevato le gambe e l’ho bloccata dentro di me, mentre contraevo i muscoli vaginali; ho preso a mungere quel cazzo, strizzandolo fino all’ultima goccia con la fica. Ciò non è sfuggito al giovane stallone che ne è rimasto veramente affascinato.

«Caspita, che meraviglia! Ti sento contrarre i muscoli vaginali ed ho la sensazione quasi mi stessi facendo un pompino con la fica! Sei veramente straordinaria!»

Poi l’ho liberato dalla mia presa e l’ho lasciato scivolar fuori, così Piero, nel vedere quel ben di Dio che colava fuori, mi si è accostato e me l’ha leccata a fondo e per bene. Questa è una cosa che mi sconvolge da morire. Non solo perché Piero mi fa godere con la lingua quando lecca tutto ciò che sgorga dalla mia fica, appena farcita dall’altro maschio, ma anche per la particolare sensazione che provo, quando sento la sua lingua scorrere fra le pieghe della mia fica: in quei momenti, chiudo gli occhi e immagino che sia mio marito che fa il suo dovere di perfetto cornuto a leccarmi la fica. È solo una sensazione, un desiderio che covo dentro di me da tempo, che è capace di donarmi piaceri di una intensità tale da farmi raggiungere un nuovo orgasmo. Vedermi godere mentre ero leccata da Piero, ha stupito anche Luca, che mi aveva presentato il cazzo alla bocca, dopo la sua copiosa sborrata.

«Accidenti, che porca! Ti fai leccare la fica che ti ho appena farcito! Ma la cosa sconvolgente è che ci stai godendo ancora!»

Ho sollevato gli occhi e gli ho sorriso, annuendo mentre continuavo a ripulire il suo cazzo. Un attimo dopo, anche Piero, che aveva le palle gonfie, mi ha penetrata e mi ha fatto godere con un’abbondante sborrata, proprio in fondo alla fica e come piace a me.

«Eccomi, Lucrezia! Sborro! Senti la mia sborra che ti riempie?! Ora!»

Nonostante la mia fica fosse completamente slabbrata dalla notevole verga di Luca, ho provato molto piacere nel sentire Piero che mi scopava freneticamente. In effetti il suo cazzo è più corto di quello di Luca e anche di minor spessore; pur rimanendo sempre una splendida verga, ha una sua particolare conformazione: è ricurvo verso l’alto, una specie di banana che, quando mi penetra, mi stimola la parte superiore della vagina e questo mi provoca un orgasmo davvero potente e diverso da tutti gli altri che, in genere, come anche Luca, mi dilatano o mi sfondano per la loro lunghezza. Lui invece accarezza la mia vagina in alto e questo mi fa letteralmente impazzire. Appena Piero si è svuotato dentro di me, rimanendo ancora diversi istanti immobile, affinché lo gratificassi con le mie contrazioni vaginali, in modo da spremerglielo anche a lui, una volta uscito, mi si è inginocchiato di lato per farselo ripulire dalla mia bocca; allora ho rivolto lo sguardo verso Luca e, aprendo le cosce, l’ho invitato a leccare, come aveva fatto Piero. Ho letto nei suoi occhi un che di stupore, un lieve imbarazzo, mentre declinava l’invito. Ci son rimasta malissimo! Fino a quel momento mi era piaciuto tutto di lui, ma, il fatto di non gradire di leccarmi, come aveva fatto Piero, per ricambiare, in qualche modo, il piacere che gli avevo dato, mi ha deluso oltremodo. Piero, che mi guardava, ha intuito la mia delusione e, prontamente, si è offerto di farlo lui, ma io ho rifiutato. Ho notato che Luca aveva intuito il mio disappunto e cercava, in qualche modo, di porvi rimedio, ma, dal mio punto di vista, il gioco era rotto. Con un sorriso forzato, ho detto ad entrambi che era ora di andare, perché si era fatto tardi. Ho indossato il mio tanga, aggiungendo un piccolo salva slip, perché volevo che la sborra mi restasse dentro il più a lungo possibile. Tornata a casa, trovo il maritino che è appena tornato dalla sua partita di golf e, stranamente, aveva voglia. Non potevo proprio perdere un’occasione così rara. Così gli ho messo la fica in faccia e, mentre gli scolavo in bocca la sborra dei miei amici, mi ha chiesto come mai ero così fradicia di umori.

«È tutto merito tuo, amor mio, mi ha fatto eccitare l’idea che tu sia rientrato con la voglia di far l’amore con me e quindi ti sto sbrodolando in bocca!»

Lui, contento, ha ingoiato tutto con avidità, provocandomi un intenso orgasmo al solo pensiero che non stava facendo altro che leccare la sborra che un altro mi aveva riversato dentro, per, infine, scoparmi felice e contento, come solo i mariti cornuti sanno fare, regalandomi la terza sborrata della serata. Ero proprio convinta di meritarmela a conclusione delle due eccezionali sborrate ricevute da due maschi tanto generosi. Poi ebbe a verificarsi un fatto assolutamente imprevisto. Due giorni dopo, appena rincasata, lui mi stava aspettando e appena giunta al suo cospetto, mi ha guardato con occhi duri e cattivi. Senza dir nulla, mi ha afferrato per i polsi e mi ha immobilizzato, stringendomi a lui e facendomi sentire il suo cazzo duro e gonfio. Ammetto che mio marito è abbastanza dotato e, sentirlo premere contro la mia fica, mi ha, in qualche modo, eccitato.
Dopo di che sono rimasta strabiliata dalle sue parole.

«Sei una zoccola! E adesso te lo dimostro!»

Senza aggiungere altro, mi ha fatto girare e, distesa sul tavolo della cucina, ha sollevato la gonna e, poiché non avevo indossato l’intimo, ha estratto il cazzo già duro e, con un solo affondo, me lo ha spinto tutto nel culo.

«Fa piano! Mi fai male, così, a secco!»

Lui mi ha assestato due sonore pacche sul culo, mentre proseguiva a sfondarmi come un forsennato.

«Stai zitta, zoccola, lo so che hai il culo rotto e la fica completamente spanata!»

Mi ha pompato per un po’ e poi, all’improvviso, mi ha afferrato per i capelli e, dopo essersi sfilato da dietro, mi ha fatto inginocchiare e mi ha infilato il cazzo tutto in bocca!

«Succhia e bevi zoccola! Sei una puttana! Una baldracca sfondata!»

Un attimo dopo mi ha riversato in gola tutto il suo piacere ed io l’ho ingoiato fino all’ultima goccia. Ho intuito che doveva aver scoperto qualcosa e così, dopo avergli ripulito il cazzo a dovere, mi son alzata e, con ancora una buona dose di sborra in bocca, ho afferrato la sua testa e l’ho baciato con passione.

Lui ha risposto al bacio infilando la sua lingua nella mia bocca e insieme ci siamo gustati il sapore di quel nettare. Quando mi sono staccata da lui, l’ho guardato e lui, continuando a tenermi abbracciata a sé, con occhi completamente diversi, mi ha fissato e mi ha chiarito ogni cosa.

«Questa mattina, è venuto il tecnico del computer e raccontava ad un mio collega di come si era scopato una troia insieme ad un altro e, quando ha proceduto alla descrizione della zoccola che si erano fatti insieme, lì per lì, non ho prestato molta attenzione, ma quando ha detto che aveva una piccola voglia, a forma di cuore sopra la chiappa destra, ho capito che stava parlando di te. Così mi son avvicinato ed ho chiesto ulteriori dettagli, fingendomi particolarmente interessato. Dopo qualche insistenza, mi ha raccontato di come ti sei fatta scopare da lui e da un altro, con due cazzi nella fica e ti sei fatta riempire di sborra. Quando gli ho chiesto in che giorno era avvenuta la monta, allora ho capito che, quando sei tornata a casa, quella che stavo leccando era la loro sborra. Son corso in bagno a farmi una sega, per quanto ero eccitato. Ho capito che la zoccola, di cui stavano parlando, eri proprio tu e questo mi ha mandato letteralmente ai matti. Non immagini da quanto tempo avevo voglia di chiederti di cambiare qualcosa nel nostro rapporto, ma non ero certo che il cambiamento potesse avvenire in maniera così repentina e, in ogni caso, son felice che tu sia una gran zoccola, così da potermi divertire anch’io, con te.»

L’ho baciato ed abbracciato forte, con le lacrime agli occhi, e gli ho promesso che non lo avrei mai più tenuto all’oscuro circa le mie avventure.Mi ha chiesto di partecipare ai miei incontri e di poter essere attivo nei giochi o, anche solo da spettatore, ed io, intimamente, son felice di sapere che finalmente mio marito abbia scoperto la mia indole da zoccola.

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La scoperta

Posted by admin under Incontri Erotici on Среда Фев 15, 2023

Anna aveva avuto una giornata molto impegnativa in ufficio.

Era direttrice marketing di una casa editrice e quel giorno avevano presentato il piano marketing per l’uscita di un nuovo libro che era primo in classifica in tutto il mondo.

Non tutto era andato liscio come l’olio, visto che il gran capo aveva avuto da ridire, ma alla fine Anna promettendo che il suo team avrebbe lavorato una settimana giorno e notte, era riuscita a rabbonirlo.

Adesso aveva solo voglia di una cosa, ma non poteva andare a farla a casa perché c’erano il marito e le bambine che l’aspettavano.

Aveva voglia di masturbarsi, era tutto il giorno che ci pensava, si sentiva molto bagnata.

Erano le venti, telefonò al marito dicendo che sarebbe rientrata tra tre quarti d’ora.

Il marito la prese un po’ male, ma lei tagliò corto dicendo che non poteva fare altrimenti.

Andò in ufficio, accostò la porta, si mise sulla poltrona della sua scrivania, si buttò ai piedi le mutandine. Aprì un cassetto della scrivania che teneva chiuso a chiave e tirò fuori un dildo.

Si alzò in piedi, si buttò giù la zip della gonna e se la tolse, poi si mise a sedere a gambe larghe e si infilò il dildo nella fica e le scappò subito un gemito perché finalmente si soddisfaceva.

Si mise anche a gridare, le piaceva di più, quando poteva farlo, provava molto più soddisfazione e si bagnava ulteriormente.

Non sapeva che non era sola al suo piano, ma c’era il suo braccio destro (segretamente innamorato di lei) che la stava guardando attraverso il poco di porta aperta e che non resistette, si tolse il cazzo eretto dai boxer e si mise a segarsi e poi finì per sborrare sulla porta dell’ufficio di Anna.

A questo punto, lei non muovendosi dalla sedia, domandò chi ci fosse e Guglielmo così si chiamava, le disse che era lui, che l’aveva spiata mentre si masturbava col dildo e che si era così eccitato, da masturbarsi a sua volta.

Guglielmo mentre le diceva questo era arrossito e anche ad Anna si era imporporato il viso.

Anna gli disse di entrare e lui vide che lei era sempre a sedere a gambe larghe e con ancora il dildo in mano.

Anna gli disse che voleva vedere il suo pene, lui era restio. Lei gli chiese se fosse piccolo, se si vergognasse.

Lui rispose che si vergognava solo perché si era ancora eccitato, ma glielo fece vedere.

Anna non credeva ai suoi occhi, era un bel cazzone, lì davanti a lei e allora si alzò, prese per mano Guglielmo dirigendosi verso il divano, lo fece sdraiare e si mise a cavalcarlo.

Guglielmo era al settimo cielo perché desiderava Anna con tutto se stesso da molto tempo, ma non si era mai fatto avanti perché lei era una donna seria.

Anna pensava solo a godere, mentre Guglielmo le stava slacciando i bottoni della camicetta, lasciandola in reggiseno che poi le tolse, così da vedere finalmente i suoi seni che erano molto più grossi, di quanto pensasse.

Guglielmo si mise ad accarezzare i suoi capezzoli turgidi e lei continuava a cavalcare e godere come una maiala.

Guglielmo le disse che non credeva fosse così disinibita a letto, lei gli rispose che con suo marito faceva sesso noioso e che le sue fantasie finora le aveva convogliate nella masturbazione.

Guglielmo gli confessò che non era la prima volta che l’aveva vista masturbarsi e Anna disse che lo sapeva ed è per questo che non chiudeva mai la porta quando lo faceva perché sapeva che lui la guardava e si eccitava ancora di più.

Lui le chiese perché non gli avesse mai detto nulla. Lei disse che non voleva complicare le cose, che quel gioco fino a quella sera le era piaciuto così.

Allora lui chiese cosa fosse cambiato quella sera. Lei gli disse papale papale che aveva voglia di cazzo e che l’aveva sentito sborrare e che avrebbe voluto berla quella sborra.

Guglielmo disse che stava per sborrare e lei si mise il suo cazzo in bocca e accolse tutto il suo schizzo ingoiandolo.

Lui rimase molto soddisfatto così come lei.

In verità, lei disse che voleva ancora masturbarsi davanti a lui, quindi, andò a prendere il dildo si rimise sul divano mentre lui si alzò in piedi per guardarla e il suo cazzo lentamente, ma inesorabilmente si eresse ancora una volta.

Lei era felice grazie al dildo e grazie a ciò che vedeva davanti ai suoi occhi ossia il cazzo di Guglielmo.

Anna gli disse che aveva proprio un bel cazzo e che immaginava avesse avuto molte donne.

Lui non rispose nulla, non gli poteva dire che era innamorato di lei.

Lei disse che voleva fargli un pompino, per cui si mise in ginocchio davanti a lui e prese il cazzo in bocca, mentre lui le metteva la mano sulla testa per imprimere il ritmo che preferiva.

Lei adorava la sua cappella che leccava, così come tutto il cazzo e mugolava dal piacere. A lui scappò detto che era proprio una gran troia.

Anna lo prese come un complimento per la sua bravura di pompinara.

Lui gli fece capire che stava per sborrare e lei ancora una volta ingoiò il suo nettare caldo.

Anna pensò a che ora fosse, lui le disse che erano le ventuno e quindici.

Lei disse che era terribilmente in ritardo, che doveva tornare a casa.

Si baciarono sulla bocca, si salutarono e si dissero che si sarebbero visti l’indomani per lavorare.

Lui le chiese se ci sarebbe scappato qualcos’altro e lei rispose: “Può darsi”.

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Io, Veronica e suo marito

Posted by admin under Incontri Erotici on Понедельник Фев 13, 2023

Veronica mi dice di leccargliela, io lo faccio e lei gode e dice che vorrebbe andare a casa nella vasca.

Io sono estasiata dall’idea, per cui ci vestiamo, usciamo dal centro benessere e andiamo in fretta a casa.

Arriviamo, ci spogliamo, andiamo in bagno, ma ci troviamo suo marito.

Veronica è sorpresa, visto che dovrebbe essere al lavoro, ma lui risponde che non si sentiva tanto bene e che dopo la vasca andrà a letto.

Veronica gli dice di andare nel seminterrato, ma lui risponde che vuole stare in camera.

Lei gli fa capire che non può, quindi noi ce ne andiamo in camera. Veronica prende dal cassetto del comodino un dildo strano che mi dice si chiama dildo doppio poiché ha ad ogni estremità una cappella.

Lei mi fa vedere un video porno così capisco come va usato. Il video mi ha eccitato molto, si vedevano due giovani ragazze, una senza tanto seno, ma sexy e il dildo era infilato alle due estremità nelle fiche delle due che poi muovendosi godevano.

Veronica me lo infila dentro facendomi godere, poi se lo infila anche lei e ci muoviamo e godiamo come delle porche.

Facciamo così tanto rumore che non sentiamo aprire la porta e entrare il marito di Veronica che si chiama Roberto, tutto nudo e col cazzo in erezione.

Lui dice a Veronica che ha molta voglia di farlo e che lei con le sue amiche fa molto più sesso di quanto non ne faccia lui.

Veronica misericordiosa si toglie il dildo che lascia tutto a me e va dal marito, lo fa sedere nella poltrona e si mette sopra il cazzo e inizia a muoversi raggiungendo rapidamente l’apice del piacere.

Io vedo la sua schiena, il suo culo e la sento godere mentre anche io mi do piacere col dildo.

Sono un po’ gelosa di Roberto poiché vorrei Veronica tutta per me, ma razionalmente so che è suo marito.

Sono distratta, non sto più guardando e li vedo improvvisamente sul letto che mi dicono che sarò il centro del loro piacere.

Roberto ha ancora l’erezione e il cazzo è bello grosso con le vene in rilievo come piace a me. Mi guarda e guarda Veronica che gli dà l’assenso, per cui mi toglie il dildo dalla fica e ci infila il suo cazzo.

Io non me l’aspettavo, ma Roberto tromba bene e Veronica mi sta baciando in bocca e toccando i capezzoli.

Lei si mette sopra di me e ordina a Roberto di leccarle il buco del culo mentre continua a scoparmi.

Nel frattempo, Veronica continua a baciarmi in bocca ripetendomi che sono bella.

Poi, sento lo sperma dentro di me, è Roberto che è venuto.

Veronica gli dice che è stato bravo a scoparmi e che è contenta di lui.

Lui risponde che è il suo schiavo e che farebbe di tutto per farle piacere.

Veronica non mi aveva detto che con il marito aveva un rapporto del tipo padrona e schiavo, ma a me non deve interessare o meglio mi interessa nella misura in cui lui mi scoperà ancora.

Mi è mancato parecchio il cazzo, anche se ho scoperto di adorare le fiche.

Roberto chiede alla moglie cosa deve fare ora e lei gli dice che può andare nell’altra stanza a guardarci, ma lui replica che preferirebbe stare ancora con noi.

Lei in maniera sprezzante gli ripete di andare nell’altra stanza, dove potrà trastullarsi il cazzo guardandoci.

Lui le dice come uno schiavo: “Sì padrona adorata, al servizio del tuo piacere”.

Veronica si getta sulla mia fica e si mette a leccare e ingoiare lo sperma di suo marito. Mi chiede se mi piaccia lo sperma e io rispondo che non lo so. Lei me lo fa assaggiare e constato che mi piace.

Lei me lo mette un po’ sulle tette che lecca con ardore. Io vengo, mi sento inumidire la fica, le dico che vorrei masturbarmi.

Veronica mi dice che lo farà lei con un dildo gigante che ha comprato apposta per me.

Me lo mostra, è lungo trenta centimetri e largo cinque. Io le dico che ho paura che mi sfondi e lei mi risponde che è proprio quello il suo intento perché ho una fica bellissima, che ha bisogno di essere usata.

Me lo infila lentamente finché ce l’ho tutto dentro, poi inizia a muoverlo e a me sfuggono subito i primi gemiti. Lei mi comanda di stare zitta, ma io non ci riesco.

Mi mette una mano sulla bocca, ma non respiro e le chiedo perché non posso urlare quanto voglio.

Lei mi risponde che se non mi modero, Roberto vorrà ancora scoparmi e lei non lo tollera, in quanto è lei a decidere quando dare le sue amiche al marito.

Le chiedo se tutte le sue amiche sono state col marito. Lei mi risponde che ad esempio non ha mai trombato Patrizia, anzi non la conosce neanche, mentre lei come già mi ha detto, conosce il fidanzato di Patrizia: Ivan.

Le domando perché Patrizia no e lei mi risponde perché lei è troppo bella e giovane e teme che

il marito potrebbe perderci la testa e abbandonarla.

Veronica mi ripete che è molto legata a Roberto.

Sento che sto per arrivare ad un mega orgasmo, ma mi debbo trattenere e dico a Veronica che preferisco quando siamo sole così posso urlare quanto voglio.

Veronica mi dice che deve dare un contentino al marito che la lascia libera di andare con le sue amiche e che non l’ha mai ostacolata in quel senso, anzi è molto felice e orgoglioso di avere una moglie come lei.

Le chiedo quando abbia avuto la sua prima amica e lei mi risponde che è stato all’università quando studiava con la sua migliore amica ed un pomeriggio mentre erano a casa a studiare fecero sesso.

Successe tutto in modo naturale e fu una rivelazione per entrambe che erano già fidanzate con i loro attuali mariti.

Purtroppo, lei vive lontano per cui non ci vediamo da molto tempo e poi suo marito è geloso di me, della nostra amicizia, non è di larghe vedute come Roberto.

Le chiedo quante altre amiche ha avuto e dice che non sa il numero, ma sono molte, ma alcune sono state solo una botta e via, per levarsi il capriccio.

Le dico che in questo senso assomiglia ad un uomo e lei mi dice che probabilmente è vero.

Mi chiede di leccargliela e gode senza ritegno mentre io mugolo di soddisfazione e mi bagno.

Sono così impegnata che non faccio quasi caso ad una mano sulla fica, ma Veronica si è accorta che è entrata una donna in camera.

La donna è vestita da cameriera sexy, si chiama Pauline ed è la cameriera di Veronica.

Le dice di andarsene, ma quella non toglie le mani dalla mia fica.

Le dice che può leccarmela solo per cinque minuti e che poi deve riprendere i lavori di casa.

Pauline risponde di sì e si mette subito a leccarla facendomi raggiungere rapidamente l’apice del piacere.

Dopo cinque minuti esatti, Veronica la fa andare via e le domando se abbia giocato anche con Pauline, lei mi risponde di sì e che è stato un errore, visto che dovrà cambiare cameriera.

Guardo l’orologio sul comodino e trasecolo quando vedo che sono le diciannove, le dico che debbo andarmene, mi vesto, la bacio ed esco da quella casa.

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Faccio felice quel cornuto di mio marito

Posted by admin under Incontri Erotici on Воскресенье Фев 12, 2023

Mi chiamo Lucrezia, ho 36 anni e son alta 1,70. Capelli neri e occhi marroni. Ho un bel fisico con un seno che è una terza abbondante, il ventre piatto e un bel culo tondo e sodo. La mia bocca è bella ampia, però dalle labbra sottili. Sono sposata con Michele da 10 anni. Lui è un maschio di media statura, con un po’ di pancetta e, fra di noi, vi è una buona intesa, sia sentimentale che sessuale, almeno fino a circa due anni fa. Eravamo in vacanza in Corsica e lui ha voluto che in spiaggia mi mettessi nuda. L’ho accontentato e, da allora, le cose sono cambiate. Mentre io consideravo “fantastico” il sesso che facevamo insieme, lui ha sempre preteso di più. Ho fatto molte cose per mio marito, per rendere il nostro rapporto più vario, tipo giochi di ruolo, vestirsi da puttana e/o scenette di sesso vestita da cameriera, infermiera e, in alcune occasioni, ho anche preso parte a giochi di esibizionismo molto spinti. Mi sono anche fatta scopare da alcuni sconosciuti, durante un gioco trasgressivo. Pensavo di aver dato molto e mi ritenevo soddisfatta, mai un lamento, ma lui ha chiesto ancora di più. Da qualche tempo fantastica di andare in un locale da ballo, farmi rimorchiare da uno sconosciuto e farmi scopare in macchina, come una puttana. Ho cercato di dissuaderlo, ma in cambio ho ricevuto solo musi lunghi e freddezza. Sembra che, se non mi vede scopare con altri maschi, lui non provi piacere. Io non me la sento di fare questa esperienza e, fra noi, è aumentata la tensione. Dopo due settimane di totale astinenza da rapporti sessuali, ho deciso di assecondare questa sua ennesima richiesta. Son tornata a casa dal lavoro questo venerdì, avendo in animo di un po’ di perversione: ero pronta a fare qualcosa di selvaggio, folle. Sono andata in camera da letto, mi sono spogliata e, poi, ho fatto un bagno rilassante. Ho preso a lavarmi facendo scorrere la mia mano insaponata dal collo al seno, fin giù sul ventre e tra le gambe, ed ho iniziato a giocare con me stessa, pensando alla prima volta che ho avuto un orgasmo con un altro uomo. Non mi si fraintenda: già prima che mi sposassi, avevo avuto uomini che mi avevano portato all’orgasmo, ma, per qualche motivo, questa volta sarebbe stata diverso, forse perché mio marito sarebbe stato presente ed avrebbe goduto di me mentre permettevo che un altro maschio potesse abbordarmi e corteggiarmi per portarmi a letto. Ho immaginato un bel maschio vigoroso e potente che faceva l’amore con me ed io stavo godendo, incitandolo e gridando ancora, ancora, fottimi, fottimi, immaginando di sentirlo mentre mi irrorava del suo seme. Inseguendo questa fantasia, son venuta. Mi sono abbandonata nella vasca immobile, rilassata, per diversi minuti, mentre il mio orgasmo evaporava, poi, son uscita dalla vasca e mi sono asciugata. Sono andata in camera e, in cuor mio, ho deciso: vuole che scopi con altri uomini? Bene, mi farò fottere! Mi farò sbattere da ogni maschio che si farà avanti! Gli regalerò una notte che non dimenticherà più! Mi son rasate le gambe e poi la figa, culo compreso, che ho badato a tener lisci e privi di qualsiasi peluria. Poi ho scelto una gonna nera, una camicetta nera trasparente, un reggiseno e un body di pizzo nero in tulle trasparente, costituito da semplici strisce di tessuto con gancetti, elasticizzato, molto sexy, con annessi reggicalze e, infine, un paio di calze nere trasparenti. Poi mi son vestita e truccata: rossetto rosso fuoco e smalto rosso brillante. Mentre stavo finendo di truccarmi, è arrivato mio marito:

«Sbrigati a cambiarti perché son pronta per uscire.»

Deve aver pensato che mi fossi vestita così per lui, perché mi ha chiesto quale fosse l’occasione da festeggiare.

«Ho deciso di aderire a ciò che hai sempre voluto, perciò preparati, prima che cambi idea!»

L’ha fatto in mezz’ora e, dopo due ore, eravamo davanti al club. Sulla strada per il locale, ho suggerito a mio marito di prendere tavoli diversi.

«Voglio verificare se mi riesce di rimorchiare un maschio capace di farmi divertire, mentre tu guardi.»

Lui mi ha sorriso convinto.

«Sono sicuro che, così vestita, non avrai difficoltà a trovare chi ti scopi!»

Siamo entrati nel club verso le 21:30 e ci siamo separati: io, ad un tavolo vicino alla pista da ballo, e mio marito al bar. La notte si presentava lunga e, nel mentre, mi chiedevo se avessi trovato un tipo capace di intrigarmi così tanto, da lanciarmi a farmi sbattere sotto gli occhi di mio marito. Non volevo un cazzo qualsiasi, cercavo qualcosa di veramente sconvolgente. Ho ballato con alcuni, ricevendo vari approcci, ma nessuno tale da intrigarmi. Poi, ballando con un ragazzo, ho deciso di provare qualcosa di più sfacciato: mentre ballavo un lento, ho fatto scivolare la mano sul suo culo e, tirandolo molto vicino a me, gli ho sussurrato che ero molto bagnata. Lui mi ha sorriso e mi ha chiesto se poteva, in qualche modo, far qualcosa al riguardo. Ero un po’ eccitata e gli ho detto: “andiamo”. Siamo usciti dal locale e ci siamo diretti alla sua macchina. Siamo saliti sul sedile posteriore ed abbiamo iniziato a baciarci. Mi piaceva sentire la sua mano scivolar sotto il mio vestito, che mi toccava, mentre tenevo la mia mano sul suo cazzo sentendolo diventare sempre più duro. Allora gli ho aperto i pantaloni, mi son abbassata ed ho preso il cazzo fra le labbra. Il suo dito ha continuato a titillare il mio clitoride, mentre io lo leccavo e, quando gliel’ho preso tutto in bocca, d’improvviso ho iniziato a sborrare. Ha emesso un gemito ed ho sentito la mia bocca riempirsi del suo sperma caldo. L’ho ingoiato tutto ed ho pensato, tra me e me: questo non è per niente diverso dal farlo con mio marito. Appena l’ho ripulito di tutta la sua sborra, ho allungato una mano sotto la gonna ed ho aperto gli automatici del mio body, sdraiandomi sul sedile e tirandolo su di me: lui ha prima strofinato il cazzo sulla mia fica e, poi, me l’ha infilato tutto dentro. Per un po’ è rimasto duro, poi si è ammosciato e lui, mortificato, si è tirato fuori, ammettendo che non ce l’avrebbe più fatta. Spazientita, mi son riallacciato il body e, con un’alzata di spalle, me ne sono tornata nel locale. Ho cercato mio marito ed ho preso a ballare con lui, informandolo nei minimi dettagli di quanto era successo e su quanto avevo ancora intenzione di fare. Sono tornata di nuovo al mio tavolo ed ho ordinato da bere. Mentre sorseggiavo il mio drink, mi è stato chiesto di ballare da un ragazzo abbastanza carino; sembrava più giovane di me, ma ho pensato che tanto valeva divertirsi. Si è presentato dicendo di chiamarsi Mauro e di aver ventiquattro anni, circa dodici anni più giovane di me, capelli biondi ed occhi azzurri, un corpo tonico e muscoloso. Mauro non sembrava minimamente intimidito per la differenza di età e non ha fatto niente per apparire più vecchio di quanto fosse, perché, in realtà, sembrava più maturo. Mi son resa conto che ci stava provando, cercava un modo per poter entrare nelle mie mutandine. Ma la cosa divertente era che, a mia volta, stavo pensando a un modo per metter “lui” nelle mutandine! Mentre parlavamo, la mia mente è tornata a quanto successo sul sedile posteriore dell’auto di quell’altro, quasi incredula di aver osato così tanto: fare una fellatio ad un ragazzo era stata una cosa abbastanza fuori dal mio rituale, ma mi aveva eccitato molto il fatto che mi era venuto in bocca ed io ingoiavo. Più ci pensavo, più mi eccitavo. Poi ho fantasticato del possibile sesso con questo ragazzo ed ho avvertito un forte formicolio tra le gambe, così mi son scusata che dovevo andare in bagno. Mi son seduta sulla tazza e non potevo credere a quanto fossi bagnata: avevo completamente inzuppato le mutandine. Ho iniziato una lenta masturbazione e, quando stavo per godere, mi son fermata ed ho deciso di farmi scopare da Mauro. Desidero restar carica di voglia, voglio esser totalmente fuori controllo, voglio godere con questo ragazzo. Mi son ripresa ed ho rifatto il mio trucco, applicando di nuovo il rossetto sulle labbra, poi sono tornata al tavolo e da Mauro. Ho pensato tra me e me, ora o mai più, ed ho detto, cercando di non ricredermi:

«Vogliamo andare da qualche altra parte?»

Lui mi ha guardato incuriosito.

«E dove?»

Riflettendo su cosa avevo in mente, ho risposto timidamente.

«Che ne dici di un posto un po’ più intimo?»

Mauro mi ha guardato ed io ho guardato lui, aspettando la sua risposta. Quando finalmente ha ripreso a parlare, ho avvertito dei leggeri palpiti nello stomaco, non sapendo cosa avrebbe potuto dire ma desiderando tanto che dicesse: andiamo. Mauro ha proseguito dicendo che sarebbe andato ovunque con me, ma c’era un problema ed era che era venuto con due suoi amici e non se la sentiva di lasciarli a piedi, essendo essi di una località alquanto distante. Ho riflettuto per un istante e poi ho esposto a Mauro la mia idea.

«Se tu e i tuoi amici lo desiderate, potremmo divertirci tutti insieme per un po’.»

Lui mi ha guardato sbalordito, poi ha chiesto ulteriori spiegazioni.

«Se vi va, potremmo andare tutti insieme in un posto un po’ più defilato e provare a far qualcosa di diverso.»

Lui, incredulo, ha ribadito quanto da me affermato:

«Fammi capire: saresti disposta a scopare con tre ragazzi?»

«Sì, se però sarete dolci e gentili. Ho così tanta voglia, che di sicuro lo farei.»

Mauro poi ha detto:

«Per me, va bene; dammi qualche minuto per cercare i miei amici.»

Quindi è sparito alla loro ricerca. Sono andata al bar dove, trovato mio marito, l’ho informato su quello che stava bollendo in pentola, poi gli ho detto che potevo non esser a casa, per stasera. Era molto eccitato per l’intera vicenda, poi gli ho dato un bacio e l’ho salutato, lasciandolo alquanto interdetto. Sono andata alla ricerca di Mauro e l’ho trovato vicino al bagno delle donne, che parlava con dei ragazzi. Pensando che potessero esser quelli con cui mi sarei accompagnata poco dopo, mi sono avvicinata di più a loro, giusto per meglio vederli. Li ho guardati ed ho pensato, tra me e me, che erano niente male, poi, mi sono girata e sono andata nel bagno delle donne, per darmi una rassettata, in altre parole riprendere il rossetto e un filo di profumo nei punti giusti. Ero piuttosto eccitata da questo inatteso sviluppo ed ero pronta e disponibile a fare qualsiasi cosa, ero certa che avrei fatto praticamente tutto. Uscita dal bagno, ho trovato Mauro che mi stava aspettando, avendomi visto entrare e ancora parlava con gli stessi ragazzi. Mi avvicino a lui ed egli mi presenta i suoi amici, Luca e Daniele, riferendomi che sarebbero stati più che felici di accettare la mia proposta.

«Perfetto. Andiamo!»

Tutti e quattro siamo usciti dal locale per andare nel parcheggio a prendere la macchina di Mauro. Son salita davanti con Mauro, mentre Luca e Daniele son saliti dietro e siamo partiti.
Mauro ha chiesto se avevo in mente un posto in particolare ed io mi sono ricordata di un piccolo motel, dove qualche volta andavo con mio marito, quando eravamo troppo stanchi o piuttosto brilli per guidare fino a casa. Mauro ha guidato per alcuni chilometri e poi gli ho indicato un cartello illuminato, che faceva da insegna al motel. Mauro ha parcheggiato l’auto, è andato al motel per registrarsi ed è tornato poco dopo con in mano la chiave del bungalow, dicendo che eravamo al numero 21. Abbiamo ripreso la vettura e ci siamo spostati verso il nostro rifugio. Mentre lo facevamo, d’improvviso mi son sentita con una tremenda ansia addosso. Non volendo tirarmi indietro e mandare tutto a monte, cercavo di frenare la mia insicurezza: sarei stata capace di poter soddisfare tre maschi insieme? Trovato il bungalow, Mauro ha aperto la porta, permettendomi di entrare per prima. Sono entrata nella stanza seguita dagli altri tre ragazzi, sono andata verso il letto e mi son seduta sul bordo, accavallando le gambe e tirando la gonna sul ginocchio. Ero davvero nervosa ora, mentre guardavo Mauro chiudere la porta a chiave, per poi accostare le tende. Immaginavo che, prima o poi, le cose fossero arrivate a questo, anche se solo poco meno di un’ora prima ballavo con Mauro, ora, invece, guarda dove sono: in una camera a farmi scopare da tre giovani. Mauro si è avvicinato dove ero seduta e si è seduto accanto a me; mi ha messo un braccio intorno alla vita ed abbiamo iniziato a baciarci. Ero contenta che le cose fossero iniziate prima con lui, mi ha fatto sentire subito a mio agio e rilassata, come se fossi totalmente sua, senza nessun altro intorno. Mentre continuavamo a baciarci e le nostre lingue danzavano l’una nella bocca dell’altro, le mie gambe si sono aperte, mentre lui mi adagiava sul letto. Una volta sdraiata, ho continuato per un po’ a bacialo, poi lui mi ha guardato facendomi scorrere il dito sul viso e sul collo, fino al seno, ben nascosto sotto i miei vestiti, come un regalo in attesa di esser scartato. Ha cominciato a sbottonarmi la camicetta, adulandomi per quanto fossi attraente, ha spostato il tessuto nero trasparente, da entrambi i lati del mio corpo. Stare con Mauro, in quel momento, mi ha fatto quasi dimenticare che c’erano altri occhi che mi scrutavano. Il dito di Mauro ha seguito gli interi bordi del mio reggiseno, su entrambi i lati, quasi come se stesse decidendo cosa fare dopo, infine, ha aperto la parte superiore del mio body, ha slacciato il reggiseno ed ha esposto il mio seno, non grosso, ma eccitato, ed ha posato una mano su una mammella, stringendola leggermente e dando una strizzatina al capezzolo; poi è passato all’altra, facendomi subito gemere di piacere. Mauro ha spostato la sua mano dal mio seno ed ha iniziato a leccare il mio capezzolo, mentre nello stesso tempo ha iniziato a far scivolare la sua mano sulla mia gamba, portandola sempre più su, sotto la mia gonna. Mi son resa conto che era il momento di lasciarmi andare e di mostrarmi in tutta la mia avvenenza. Sebbene avvertissi ancora un po’ d’imbarazzo, sapendo che gli altri ragazzi stavano guardando e di certo non vedevano l’ora di partecipare alla crapula, ho aperto le gambe, lasciando che la mano di Mauro scivolasse sulla mia gamba, fino a raggiungere il mio inguine. Ha preso ad accarezzarmi la fica, per vero già molto bagnata e vi ha infilato dentro due dita, facendomi subito decollare. Ben presto mi son trovata a fluttuare tra le onde del piacere che avevo tanto aspettato: l’ORGASMO! Volevo che mi facesse venire. Gemevo ed ansimavo continuamente e, mentre il suo dito lavorava sul mio bocciolo d’amore, io lo esortavo a proseguire.

«Oh Dio, sì, non fermarti! Sto per venire! Continua!»

Ero combattuta fra il desiderio di venire, ma anche cercare di prolungare quella sensazione il più a lungo possibile, per poi lasciarsi andare, esplodendo in quella che sembrava una serie infinita di orgasmi. Mentre ero squassata dal piacere, Mauro si è spogliato velocemente e poi è tornato a letto, facendomi mettere un cuscino sotto il bacino; si è infilato tra le mie gambe, ormai larghe, ed ha aperto i bottoni automatici del mio body. Dopo aver stuzzicato la mia vanagloria nel dirmi quanto fossi provocante, ha abbassato la testa ed ha iniziato a far scorrere la lingua sulla mia ostrica profumata, che già emetteva umori a profusione. Non era fermo solo lì, ma vagava con la lingua lungo la fessura, separando le labbra e per tutta la lunghezza dello spacco, già ridotto ad un lago.

Mi ha leccato per un po’, poi si è chinato su di me mettendo il suo cazzo, di dimensioni superiori alla media, circa una ventina di centimetri con un notevole spessore, nella mia fessura fradicia e, senza difficoltà, lo ha spinto tutto dentro. Ho iniziato a gemere dal momento in cui ha iniziato ad entrare in me. Era piacere puro quello che provavo nel sentirlo dentro di me, perché il cazzo di Mauro era molto più grosso e largo di quello mio marito o di altri cazzi provati. Con lui mi son sentita quasi sverginar di nuovo, così ho allargato le gambe il più possibile, affinché arrivasse il più possibile in profondità. Mi sentivo sfondare, riempire e sbattere come una vera troia; ho preso a godere, senza alcun ritegno, incitandolo a scoparmi con più vigore.

«Dai, continua! Più forte! Mauro sfondami tutta! Dai, che vengo!»

Ho preso a godere ed i miei gemiti erano incessanti ed aumentavano man mano che lui sbatteva il suo enorme cazzo, sempre più velocemente, dentro di me. Le mie gambe erano strette intorno a suoi fianchi, poi, mi ha guardato e, con un sussurro, mi ha comunicato:

«Son prossimo a venire. Sto per sborrare. Ti vengo dentro?»

«Certo che mi devi venir dentro! Voglio sentire la tua sborra calda dentro di me. Dai, riempimi, che vengo anch’io.»

Mauro iniziò ad ansimare, rallentando un po’ negli affondi. Potevo sentire il suo cazzo che iniziava a gonfiarsi e diventare estremamente duro. Adoro particolarmente la sensazione di quando un uomo sta per venire! Poi si è spinto tutto dentro ed è rimasto immobile dentro di me, mentre sentivo le pulsazioni del suo cazzo, mentre si svuotava con il suo orgasmo in profondità. Mauro si è sdraiato ansimando su di me, muovendo il suo membro solo lentamente, poi si è alzato, lasciandomi sul letto ed è andato in bagno. Al ritorno di Mauro, con un dito stavo toccando una buona quantità di sperma che era fuoruscita dalla mia fica slabbrata ed aperta, portandone un po’ alle labbra per gustarmela. Mauro si è fermato ad osservare lo spettacolo, per poi sedersi, unitamente agli altri, a guardare l’ingente quantità di sperma che colava dalla mia fica. Mauro, a quel punto, ha raccolto i suoi vestiti ed ha iniziato a vestirsi, dicendo che sarebbe uscito per prendere della birra, e che sarebbe tornato a breve. Alzandomi a mia volta e, sentendo una grande quantità di sperma scivolare lungo la gamba, mi son messa una mano a coppa sul sesso e l’ho raccolta, per poi leccarla tra le dita, offrendo a quei ragazzi un ulteriore spettacolino sulla mia lascivia, che non può non averli eccitati. Sono andata in bagno per darmi una ripulita e, quando sono tornata, ho finito di spogliarmi e mi sono avvicinata a Luca. Ha iniziato a baciarlo ed a tastare il suo cazzo duro da sopra i pantaloni. Mi sono inginocchiata ed ho continuato ad aprire i pantaloni, tirandoli fino alle ginocchia, solo per vedere la sua erezione sporgere attraverso gli slip: anche questa era una verga di certo più grande di quella di mio marito.
Ho iniziato a far scorrere il dito sull’asta, seguendo la consistenza di quel cazzo duro, al di sotto del tessuto degli slip. Senza rimuoverli, ho spostato le mie labbra sul suo cazzo, facendo scorrere la mia lingua sulla stoffa, fino alla pelle nuda che spuntava sopra, poi, leccandolo sulla punta per stimolarne il piacere. Lui si è allungato su di me ed ha preso a giocare con il mio seno. Far sesso con questi ragazzi, finora, non era niente che non mi aspettassi. Avevo creduto che, una volta entrati nella stanza, tutti si sarebbero spogliati e si sarebbero avventati su di me, contemporaneamente; invece voleva ognuno il proprio momento di piacere, in maniera singola, almeno fino a questo momento.
Quando Luca mi ha accarezzato il seno con la bocca e le sue mani si sono spostate nei dintorni della mia fica, ci siamo baciati per un lungo momento con i corpi stretti l’uno all’altro. Allora ho afferrato il suo cazzo e l’ho fatto scorrere tra le dita, mentre lui aveva la mano tra le mei cosce, titillandomi il clitoride. Dopo esserci scambiati baci a profusione, mi sono spostata su di lui a 69, prendendo immediatamente il suo cazzo in bocca, facendo scorrere le labbra su e giù per l’intera asta, mentre, contemporaneamente, Luca con la lingua percorreva ogni centimetro della mia fica, scorrendo dentro e fuori dal mio spacco e leccando con avidità il mio bocciolo d’amore. Dopo solo dieci minuti circa, che giocavo con la bocca sul suo cazzo, ha preso a gemere, per poi sentire il membro iniziare a gonfiarsi e, improvvisamente, il suo sperma mi ha inondato la gola. Ho ingoiato tutto e proprio in quel momento ho, a mia volta, goduto nella sua bocca. Stavamo godendo insieme, quando la porta si è aperta ed è entrato Mauro. Io, ancora sopra Luca che gli succhiavo il cazzo e mi ripulivo le labbra, ho guardato Mauro mentre si avvicinava al letto ed ho commentato che aveva proprio un buon sapore. Lui ha sorriso e ha invitato Luca a darmene ancora. Luca era stremato dal piacere ricevuto.

«È stato bellissimo! Nessuna donna per il passato mi ha mai succhiato in questo modo per poi ingoiare tutto. La maggior parte delle ragazze, almeno quelle che riesco a convincere a succhiarmi, non mi fanno sborrare in bocca e quelle che lo fanno, lo sputano e basta. Con te è stato qualcosa di fantastico!»

Mentre ridevo a quelle sue parole, ho aperto una lattina di birra e ci siamo presi un momento di pausa. Ho solo indossato la mia camicetta e mi son seduta a un tavolino vicino alla finestra, coprendo un po’ il seno ed ho sorseggiando la mia birra con Mauro, che ha voluto gli togliessi una curiosità.

«Ora, sii onesta, una donna, in genere, non accetta di scopare con tre ragazzi e posso affermare, con assoluta certezza, che non sei una prostituta, quindi, perché una bella donna come te decide di farlo con noi tre?»

Ho riflettuto un attimo e poi ho risposto in maniera sincera.

«Vuoi la verità? Ok… è un’idea di mio marito. La sua fantasia era che io mi vestissi da donna di facili costumi e scegliessi un ragazzo per lasciargli fare con me quello che voleva, ma, non credo si sarebbe aspettato che finissi con voi tre. Prima di te, ero uscita nel parcheggio con un altro, ma, appena gli ho preso il cazzo in bocca, ha subito sborrato e la cosa è finita lì. Mio marito si era eccitato davvero tanto quando gli ho riferito di averglielo succhiato sul sedile posteriore della sua auto e ingoiato la sua sborra, ma anche che non era riuscito a scoparmi. Per questo, avendo appreso che non ero stata soddisfatta, ha insistito affinché trovassi un ragazzo che mi scopasse e mi sborrasse dentro, così son tornata nel locale ed ho cercato ancora. Ho incontrato te ed il resto lo stiamo vivendo adesso insieme.»

Mi hanno guardato increduli, tutti e tre. Poi Mauro ha aggiunto:

«Sicché, sei sposata e tuo marito vuole che ti faccia sbattere e riempire da altri maschi? Ok, se è questo che vuole, lo accontenteremo!»

Ho finito la mia birra e ho guardato Daniele, in attesa, con l’aria di chi si sente escluso. Era l’unico ragazzo che ancora non aveva fatto sesso con me. Mi sono alzata e portata dove era seduto, sono scivolata tra le sue gambe, gli ho preso il cazzo in mano e l’ho masturbato un po’, poi mi sono chinata e l’ho accolto tutto in bocca. Dopo alcuni minuti che stavo succhiando Daniele, ho sentito che qualcuno mi allargava le gambe e mi stava penetrando da dietro, ha iniziato a scoparmi alla pecorina. Ho continuato a succhiare il cazzo di Daniele, finché non ha raggiunto l’orgasmo e, di nuovo, ho ingoiato ogni goccia della sua sborra. Mi sono girata ed ho visto Mauro di nuovo nudo, mentre sentivo la fica pompata con forza da Luca, che infine mi ha sborrato dentro. Con il suo cazzo ancora dentro di me, mi son sollevata, lanciando le braccia al collo di Luca dietro di me, mentre le sue mani mi strizzavano i seni. Così, mentre ero ancora in ginocchio, mi sono ritrovata di nuovo Mauro che, da davanti, mi ha accarezzato usando la sborra che colava dalla mia fica, appena riempita da Luca ed ha iniziato a toccarmi, spalmando un po’ di sperma sul clitoride, finché, ancora una volta, non ho raggiunto l’orgasmo.

«Sì, mi piace: dai, che VENGO!»

Dopo aver goduto, Mauro mi ha fatto sdraiare ed ha iniziato a strofinare il cazzo sul mio capezzolo, poi si è posizionato sul mio petto, inserendo il suo enorme cazzo prima nella mia bocca per farselo bagnare e poi tra le tette, scivolando avanti e indietro, mentre le strizzavo l’una contro l’altra. Anche Luca si è avvicinato e mi ha offerto il suo cazzo ancora duro da succhiare. Lo alternavo in bocca con quello di Mauro. Ero stretta fra loro quando ho sentito che Daniele mi ha sollevato le gambe e, inginocchiato fra di esse, mi ha infilato il cazzo dentro con una sola spinta. Mauro ha continuato il gioco per una decina di minuti, poi si è tolto e mi ha chiesto se volevo impazzire. L’ho guardato senza capire e allora lui ha fatto distendere Daniele, che mi ha trascinato su di sé, poi mentre Luca mi offriva il cazzo da succhiare, si è inginocchiato dietro di me ed ha cominciato a spingere il cazzo nel mio culo.

«Se tuo marito ti vuole piena, tanto vale riempirti in ogni buco!»

Lentamente mi ha infilato il cazzo nel culo. L’ho sentito tutto mentre mi entrava dentro, ma, eccitata all’idea di loro che mi stavano davvero usando come una puttana, li ho incitati a scoparmi ed a farcire ogni mio buco.

«Sì, scopatemi in ogni buco! Forza, sfondatemi, che godo e, poi, riempitemi tutta di sborra per quel cornuto che mi aspettata a casa!»

Hanno preso a pomparmi come furie scatenante. Sembrava che tutto quello fin ad ora fatto, fosse solo stato un preliminare di riscaldamento. Il primo ad arrivare è stato Luca: ha afferrato il cazzo e, masturbandolo, è venuto, sparando il suo carico su tutta la mia faccia, nella mia bocca, sul collo e tette. Ho allungato la mano strofinando la spessa sostanza appiccicosa bianca sul viso e sulle labbra, leccandomi le dita, mentre lui, dopo aver emesso anche l’ultima goccia, me lo rimetteva in bocca per farselo ripulire. Dopo poco, quasi in simultanea, sono venuti anche Daniele e Mauro. Ho sentito i miei buchi riempirsi di sborra e questo mi ha provocato un ennesimo orgasmo, che mi ha davvero fatto impazzire di piacere. Sfiniti, ma soddisfatti, siamo rimasti per un po’ distesi sul letto.
A turno, Daniele e Luca sono andati in bagno, mentre io ho chiesto a Mauro un recapito telefonico, spiegandogli che mi sarebbe piaciuto rivederli. Lui, ovviamente, ha aderito con entusiasmo. Poi, dopo aver recuperato le mie cose, mi son vestita molto sommariamente ed essi mi hanno accompagnato a casa, dove ho dovuto affrontare la veemenza di mio marito, che mi ha scopato, venendo per tre volte, mentre gli raccontavo quanto avevo fatto. Ora mi sto preparando, perché questa sera, li ho invitati a cena casa mia e mio marito ha già sborrato una volta, al solo pensiero di vederli tutte e tre in azione su di me. Che volete: amo il mio adorabile cornuto e non desidero altro che farlo felice.

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