Una notte con Jack o’Lantern

Posted by admin under Incontri Erotici on lunedì Ott 31, 2022

Vago intrappolato nel mondo dei vivi. Solo. Questa è la mia punizione. Il paradiso non mi ha voluto, l’Inferno mi ha ripudiato. Un solo giorno mi è permesso di avere una forma corporea, anche se quella forma è mostruosa. Il giorno di Halloween, camuffato tra i tanti costumi, vago in cerca di un posto che mi accolga. Una casa e una donna amorevole, che non si fermi all’apparenza. Qualcuno che non sia spaventato dal mio corpo da uomo e dalla mia testa di zucca.

È il 31 ottobre. Il mio vagare mi ha portato davanti alla porta di una donna di nome Sophia, 43 anni e un forte desiderio di maternità. Il suo tempo sta per scadere, menopausa precoce, e questa è la mia possibilità.

La sua è una villetta con un grazioso porticato, non ha cancelli e, cosa ancora più importante, non ha una zucca-lanterna davanti alla sua porta.

Busso alla sua porta e attendo una risposta.

         «Dolcetto o scherzetto?».

La porta si apre e mi compare davanti una bella donna. Capelli neri e occhi castani, fisico formoso. Resto piacevolmente colpito. Così come lo è lei, ma forse per lo spavento.

Quando mi vede resta come paralizzata. I suoi occhi sono sgranati e la mano che tiene aperta la porta trema, cerca la forza di richiuderla ma il terrore la blocca.

Entro nella casa, con lei che resta immobile sulla soglia. Come se le fosse appena passato in fianco un fantasma.

         «Nnnnnoonn fa-farmi del male… ti prego!».

È l’unica cosa che riesce a dire, con una voce tremante e carica di paura.

         «Non sono qui per questo! Tu sai chi sono io?».

Scuote la testa.

         «Jack o’Lantern. Non conosci la mia storia?».

         «Sei il mostro di Halloween.».

Ammetto che sono ferito nell’essere apostrofato mostro. In fondo, non mai fatto nulla di male a nessuno per essere chiamato così.

Inizio a raccontarle la mia storia.    

         «Narra la leggende che un tale Jack fosse un fabbro ubriacone e che più volte nella sua vita riuscì ad ingannare il diavolo. La prima volta, Jack chiese al diavolo di trasformarsi in una moneta per un’ultima bevuta, con la promessa di consegnargli per sempre la sua anima. Ma, una volta che il diavolo si fu trasformato, Jack estrasse una croce bloccandolo in forma di moneta. Per ottenere la propria liberazione, il diavolo dovette promettere di non infastidire Jack per i dieci anni successivi. Dieci anni dopo il diavolo tornò da Jack, il quale gli chiese di cogliere una mela dall’albero per lui. Una volta salito, il diavolo si trovò intrappolato sull’albero, perché Jack aveva posizionato una croce alla sua base. Il diavolo promise a Jack che gli avrebbe risparmiato l’inferno, e Jack gli permise di scendere. Ma una volta morto, Jack si vide negare l’ingresso in Paradiso, così come all’Inferno, dove il diavolo non gli permise di entrare. L’anima di Jack, allora, restò intrappolata nel mondo dei vivi, dove si trovò a vagare tenendo in mano una fiamma eterna dell’inferno, ultimo dono del diavolo a Jack, che la posiziona all’interno di una zucca. Durante la notte di Halloween, secondo la leggenda, Jack vaga sulla terra alla ricerca di un rifugio: gli abitanti, per indicare a Jack che nelle loro case non c’è posto per lui, devono appendere una zucca-lanterna all’esterno dell’abitazione.».

         «Conosco la leggenda…».

         «Quello che la leggende non dice è che c’è un modo per spezzare la punizione di Jack. Al momento del giudizio fu data speranza a Jack: se mai fosse stato accolto in un’abitazione per cento volte, il giudizio sarebbe stato riconsiderato e sarebbe potuto ascendere al cielo o discendere all’inferno. La differenza l’avrebbe fatta il modo in cui si sarebbe comportato con coloro che l’avrebbero accolto. Finora ho sempre trovate zucche illuminate sulla mia strada e la speranza di una redenzione, anno dopo anno, si fa sempre più fievole. Così come la fiamma nella mia zucca diviene sempre più forte e mostruosa.».

La donna non mi risponde.

         «Sono qui per guadagnarmi il paradiso. Non certo l’inferno.».

Il silenzio regna sovrano ancora una volta.

         «Tu hai un desiderio che ti arde dentro. Non è vero? Io lo so. Vuoi essere madre!».

         «Ma come?!».

         «Questo non è importante. La colpa non è tua! Lui non lo sa, ma tuo marito è sterile. E non sa nemmeno che presto anche tu non avrai più tempo per poter rimanere incinta.».

La sua risposta è ancora il silenzio.

         «So che ami tuo marito e non sei donna da trovare un amante. Non è da te. Ecco perché sono qui.».

         «Sei qui per rendermi madre? Mi darai un figlio?».

         «Farò in modo che tuo marito possa renderti gravida.».

C’è una forza più potente ancora della paura; e quella forza è il desiderio.

Poter avere ciò che bramiamo più di tutto ci spinge a superare qualsiasi ostacolo.

Proprio la possibilità di diventare madre le fa superare il terrore iniziale e le permette di valutare la proposta.

         «Cosa dovrei fare?».

Mi tolgo i sacchi di juta che indosso come vestiti e mostro il mio corpo dalle sembianze umane. Un fisico attraente a discapito della zucca che ho per testa e della candela accesa al suo interno dove ora risiede la mia anima intrappolata.

         «Dovrò giacere con lei?».

         «Chiamami Jack e dammi del tu. E no, non dovrai. Vorrai giacere con me.».

Sophia si spoglia completamente. Mi mostra i suoi seni floridi, con i capezzoli enormi. Il suo ventre abbronzato e il suo pube sormontato da qualche ciuffo di pelo scuro ben curato.

Si inginocchia davanti a me.

         «Lo voglio!».

Senza ulteriori indugi si getta sul mio pene già in erezione e lo lecca. Lo bacia. Lo accoglie nella sua bocca calda e umida.

Non è affatto male nel fare pompini e quando lo accoglie in profondità nella sua gola capisco che posso spingermi oltre.

Le afferro la testa e detto il ritmo. Scopandole letteralmente la bocca.

Presto sento il mio seme esplodere nella sua bocca.

         «Ingoia!».

Non si fa ripetere l’ordine e manda giù il mio nettare.

         «Sa di zucca!».

         «Sono l’uomo zucca. Poteva avere un sapore diverso?».

         «Hai ragione. Mi piace un sacco la zucca.».

Ride.

La faccio alzare e la porto nella camera da letto.

         «Ora prepariamo il tuo ventre ad esaudire il tuo desiderio.».

Si sdraia sul letto. Spalanca le gambe. E attende il mio aiuto.

La penetro con prima dolcemente, poi con un ritmo sempre maggiore.

Sento i suoi umori avvolgere la mia asta gonfia e imponente.

Il suo volto non cela il piacere che sta provando e le sue mani vanno a cerca i suoi capezzoli turgidi. Li stimola mentre sento le pareti della sua vagina contrarsi sul mio membro in preda al piacere.

In breve libero dentro di lei il mio seme al gusto di zucca. Mi sgonfio dentro di lei.

         «Ora giaci con tuo marito e avrai ciò che desideri!».

Sparisco prima che possa dire altro. Convinto che la prima azione buona sia stata compiuta. Il primo passo verso la mia redenzione.

Sono tornato in quella casa sei anni dopo. Non ero però solo.

         «Ci ritroviamo, Jack.».

         «Ciao Lucifero.».

         «Vieni a controllare come procede la tua redenzione?».

Non rispondo.

         «Bussa, allora. Lei non mi vedrà.».

Mi apre e noto sulle pareti le foto dei suoi figli. Tre maschietti. Tutti diversi l’uno dall’altro. Chiaramente non figli del marito.

         «Jack…».

         «L’hai portata sulla strada verso il peccato, Jack.».

La voce del diavolo è un sussurro nel mio animo.

         «Mi hai donato la maternità, io ti devo…».

         «Sei diventata un’adultera.».

Lei guarda in basso.

         «Mi hai donato molto di più dei miei figli…».

         «Hai un dono Jack. Io sono in guerra con il grande capo, ma non con te. Portami 100 anime e ti ridarò il tuo corpo e di darò la possibilità di una nuova vita in cui davvero potrai conquistarti la redenzione.».

         «Sophia il tuo adulterio mi ha allontanato ancora di più dalla redenzione. Io ho esaudito il tuo desiderio, ma tu hai complicato il raggiungimento del mio.».

La donna è turbata.

         «Io non credevo che…».

         «Sei in debito con me. Quello che ti ho dato ha un prezzo.».

         «Vuoi me? Sarò tua. Lo giuro! Ti venererò… ma non portarmi via i miei figli, ti prego.».

         «Chiedi la sua anima!».

         «Finito il tuo tempo su questa terra. Non andrai in Paradiso.».

         «Bravo! Consegna la sua anima a me… e ne mancheranno 99.».

         «E nemmeno all’Inferno. Vagherai per questo mondo con me. Ne viva ne morta. E lo farai fino a quando tutta la tua discendenza non sarà terminata. Solo allora potrai riposare in pace con loro.».

Lucifero lascia la casa, ancora una volta illuso dalle mie parole e ancora una volta insoddisfatto dalle mie azioni.

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Decidiamo di andare alla spiaggia nudista che hanno aperto da poco. Ribatto che non mi piace che mi vedano nuda degli estranei, ma le altre e G. mi dicono che sarà davvero molto eccitante.

Arriviamo e ci spogliamo e ci sdraiamo a prendere il sole. Io invito G. a mettermi la crema vista la mia pelle molto bianca e delicata. G. si impegna anzi direi fa di tutto per eccitarmi e deve trovarlo eccitante anche il vicino d’ombrellone che devo dire, a vederlo non sembra un granché se non fosse per un cazzo di notevoli dimensioni.

G. nota dove si posa il mio sguardo e gli viene un’idea. Domanda al vicino se per caso ha una cabina e lui per fortuna ce l’ha. Quindi, mi propone di andare con lui. Io non capisco, ma G. mi spinge ad andare dicendo al tizio che ho bisogno un attimo di stare all’ombra. Il tizio che si presenta come Matteo mi porta alla cabina, mi fa entrare, mi chiede se va meglio e infine inizia a mettermi le mani addosso. Io gli dico che non voglio fare nulla, ma lui mi risponde che G. gli ha fatto capire diversamente. Gli dico che evidentemente ci è stato un disguido, ma lui imperterrito accende la torcia del cellulare e mi mostra il suo cazzo eretto e io non resisto, mi bagno, mi eccito. Gli dico che vorrei fargli un pompino, lui invece lo vuole mettere nella mia fica trombandomi alla pecorina. Quindi, mi metto in posizione sdraiandomi con il busto su un piccolo tavolino che è lì, mentre il culo è in alto.

Lui mi accarezza il culo e mi dice che ce l’ho veramente bello e poi mi penetra con la sua verga facendomi dapprima un po’ male, ma poi godo, godo, godo e urlo un po’. Lui sborra dentro di me facendomi i complimenti per la mia fica. Gli chiedo se nella spiaggia nudista avvengano molto spesso queste cose e lui mi risponde di sì e che ha preso la cabina, appunto, per eventualità del genere. Io gli dico che normalmente G. é geloso di noi tre e non so che cosa gli sia preso oggi. Lui mi ribatte che avrà visto qualche bella fica che si vuole trombare.

Mi fa girare, mi succhia i seni, ammira i miei capezzoli e ci mette della maionese ormai quasi liquida dal caldo che c’è lì dentro e poi, lecca, lecca, lecca facendomi gemere, gemere, gemere. Evidentemente i miei gemiti gli fanno effetto perché sento contro la mia vagina la sua erezione e ora sì, mi dice vuole un bel pompino da me. Si appoggia sul tavolino e io accucciata a leccarlo, a prendere in bocca la sua cappella enorme, sputandoci sopra per mantenerlo lubrificato.

Mi dice che la mia bocca è da vera pompinara, poi si muove un po’ lui finché non sento i fiotti del suo seme caldo che ingoio e poi lucido il suo cazzo. Mi dice che difficilmente le donne ingoiano come faccio io e che sono veramente una donna calda e che è fortunato G. ad avermi con le altre due. Io che penso sempre di essere sempre meno delle altre, gli chiedo se non fosse più bella Stefania. Sì certamente lo è, però mi dice che trova più sexy me.

Usciamo a distanza di quasi dieci minuti uno dall’altra. Ritorno e andiamo a fare una passeggiata così da poter parlare liberamente e io dico quanto successo. Domando a G. perché mi abbia mandato con lui e G. mi dice che non lo sa. Sa solo che gli è diventato duro vedendo come mi guardava Matteo e infatti mi dice che lui e Stefania sono andati a scopare dietro un cespuglio. Nelle loro vicinanze c’erano altri a fare lo stesso. Insomma, questa spiaggia è proprio un grande scopatoio. L’unica che non ha scopato è Caterina che sembra un po’ arrabbiata e sulle sue. Io le dico che bella com’è potrà certamente trovare qualcuno nella spiaggia oppure lo stesso G.

Lei si guarda intorno e vede un tizio alto, moro, occhi verdi e con un gran batacchio al vento. Gli va incontro, gli fa due moine e subito si allontanano verso i cespugli.

Noi ritorniamo ai nostri asciugamani, aspettando Caterina. Caterina torna dopo circa un’ora e ci dice che è stato davvero incredibile che il tizio è veramente un amante di prima categoria al di là del suo notevole cazzo. Sì, gli ha fatto anche un pompino mentre un tizio li riprendeva e lei per questo si è eccitata ancora di più. Lui l’ha leccata e l’ha presa a pecorina sfondandogli quasi la fica data la dimensione del suo cazzo e la sua irruenza. Lui ha detto che vorrebbe rivederla, ma lei ha detto che fa parte di un quartetto già da un po’. Dice che gode troppo e non sa rinunciare a noi.

Lui le ha detto che potrebbe solo vederla di tanto in tanto e lei ce lo dice quasi chiedendoci l’autorizzazione. A questo punto, io dico che prima dovrei dire una cosa molto importante, però sarebbe meglio andarcene. Quindi, li porto tutti a casa mia e dico loro che sono stata due volte al club privé e gli racconto dell’ultima volta con tre uomini addirittura. Loro e in particolare G. essendo uomo sono sconcertati. Io gli dico che quello è stato solo e unicamente sesso. Loro mi dicono che debbono parlare e mi invitano a fare un giro e a tornare quando mi telefoneranno.

Lo fanno dopo un’ora, durante la quale io mi ero data mentalmente della cretina per avergli detto del club privé. Loro mi dicono che mi perdonano e che la prossima volta vogliono venire con me oppure io posso andare da sola, ma comunque li dovrei avvertire. Io dico che va bene e che in quell’ora ho avuto una paura tremenda di averli persi tutte e tre. Quindi, li invito a fare una doccia tutti insieme. G. si eccita al pensiero, tant’è che si vede la sua erezione dai pantaloni. Quindi, lo spogliamo tutte e tre e andiamo sotto la doccia senza accenderla perché prima vogliamo giocare con il cazzo di G.

Io per farmi perdonare glielo prendo in bocca e lui sussulta dal piacere e io mugolo. Poi, lo vuole anche Stefania quindi lo tiro fuori e lo lecchiamo insieme, mentre Caterina lecca la fica di Stefania. A questo punto, a me viene una gran voglia di masturbarmi, quindi vado sul letto a farlo, letto da cui vedo il bagno che è a vista. Però io ho troppa voglia di venire e non li guardo, ma sento i grugniti di G. e i gemiti di Stefania. Quindi, G. per venire si fa una sega da solo, ma sa quanto sono golosa della sua sborra e quindi viene mi fa accucciare e me la dà in bocca come fossi un’assettata nel deserto. Poi gli pulisco il cazzo e mi dice che non conosce un’altra donna che ami la sua sborra quanto me.

Propongo ora di fare davvero la doccia e la facciamo tutti e quattro. Poi usciamo, ci asciughiamo, ci buttiamo nel letto e ci diciamo che se vogliamo avere altri partner basta dirlo, basta fare tutto alla luce del sole.

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Racconto n. 11 “L’insoddisfatta”

Posted by admin under Incontri Erotici on sabato Ott 29, 2022

Lorenza rimase per dei giorni in casa, perché stravolta da quanto aveva fatto Marco, che le mandava dei messaggi insistenti per rivederla al più presto. Quel giorno non poteva vedere Marco perché aspettava il tecnico della telefonia per passare dall’adsl alla fibra. In verità, a casa gli arrivarono due tecnici, uno bianco e uno nero che erano dei fratelli adottati sulla trentina bellissimi, ognuno a modo suo.

Il nero Michael avrebbe lavorato in casa, l’altro Filippo all’esterno. Lorenza era un po’ agitata perché temeva di andare a letto anche con loro. Non voleva perché pensava ormai di essere una donna alquanto facile. Michael lavorava alla presa del telefono, seduto per terra, mentre lei era sul divano. Lui era totalmente impegnato nel suo lavoro, mentre lei, pensava a quello che si diceva dei neri ossia che sono super dotati. Era inquieta e per calmarsi un poco andò in bagno, dove stette molto, tanto che Michael la venne a cercare per dirle che doveva spiegarle una cosa riguardante il nuovo modem. Lui la guardò insistentemente e le chiese se c’era qualcosa che non andava e lei in maniera sbrigativa gli rispose di dirle del modem.

Lui insistette e lei ebbe il coraggio di dirgli quello che si diceva sul cazzo dei neri. Michael lo tirò fuori e effettivamente era di lunghezza superiore alla media dei cazzi che aveva visto fino a quel momento. Lorenza disse che così aveva soddisfatto la sua curiosità e che potevano tornare al lavoro, ma lui rispose che era curioso di vedere la sua fica. Lei che era già eccitata dal suo cazzo, gli fece vedere la fica senza alcun indugio. Michael le mise due dita dentro scoprendo che era molto bagnata e perciò la portò in camera, si spogliarono, lui la mise a pecorina e la scopò con la forza di un uomo di ventotto anni.

Lei stava godendo senza pietà quando suonò il campanello e lo fecero suonare per un po’ così da farle raggiungere l’orgasmo. Si sistemarono alla meglio e andarono a aprire. Era Filippo che guardò entrambi e capì cosa era successo e baciò Lorenza e disse a Michael di leccarle la fica. I due erano in totale sintonia e Lorenza capì che non era la prima volta che facevano sesso insieme con una donna.

Nel frattempo erano andati in camera, dove Filippo scopava con forza Lorenza mentre Michael le succhiava i capezzoli. Lorenza disse che li voleva entrambi dentro di sé quindi Michael si sdraiò, Lorenza si mise sul suo cazzo mentre Filippo dietro la inculava brutalmente. Michael era più gentile, ma non per questo meno maschio del fratello. Erano due stalloni a disposizione di Lorenza, che gemette più volte finché raggiunse con un grido acutissimo l’orgasmo. I due sborrarono entrambi dopo aver cambiato posizione nella sua bocca. Poi Lorenza lucidò con la lingua entrambi i cazzi che le avevano dato così tanto piacere.

I due avrebbero continuato ancora, ma purtroppo erano già in ritardo per altri appuntamenti di lavoro. Le dissero che volevano rivederla al più presto, visto che, si erano divertiti tantissimo. Si scambiarono il numero di telefono.

I due fratelli la chiamarono il giorno seguente e si diedero appuntamento per il sabato pomeriggio sempre a casa di Lorenza, tanto il marito era ancora fuori per lavoro. Lorenza si preparò al meglio con depilazione e biancheria intima di pizzo nero e calze nere col reggicalze e tacchi alti. Si mise un vestito molto attillato senza le mutande. I due, invece, erano vestiti sportivi, portando con sé una misteriosa borsa, che misero in camera.

I due fratelli iniziarono a baciarla insieme e poi Filippo si mise a succhiarle i seni facendoli uscire fuori dal reggiseno. Michael, invece, scoprì deliziato, che era senza mutande e sentendo che era già bagnata, le disse che era proprio una maiala. I due le tolsero il vestito, mentre lei faceva uscire i loro cazzi già in erezione dalla mutande e dalla zip dei pantaloni. Lorenza si mise a fare un pompino a Filippo, mentre Michael si mise a scoparla messa a pecorina. Lei godeva e cercava per quanto possibile di continuare con il pompino, ma ad un certo punto disse a Filippo di continuare facendosi una sega, perché lei voleva solo godere grazie al gran cazzo di Michael. Filippo, invece, le mise il cazzo in bocca e lei si trovò a succhiarlo, a succhiarlo mentre la chiamava troia e lei inaspettatamente, non rispose che tale termine non le piaceva.

I due la trattavano da troia, ma a lei piaceva molto. Michael le disse che le sborrava dentro e Filippo le sborrò in bocca, dove ingoiò tutto.

Poi Filippo le andò a leccare la fica piena della sborra del fratello. Lei domandò se non gli faceva impressione dato che era del fratello, ma lui disse che l’amava proprio per quello. Filippo baciò sulla bocca il fratello con passione. Lorenza era un po’ sconcertata, visto che si trattava di un rapporto incestuoso, anche se i fratelli erano stati adottati. Disse che avrebbe voluto vederli mentre si inculavano l’un l’altro e loro le risposero che l’avrebbero fatto e che non era la prima volta che lo facevano.

Filippo si mise dietro a Michael e prese dalla borsa che si erano portati dietro, un lubrificante per il buco del culo, lo mise un po’ sul buco del culo di Michael e poi iniziò a mettere dentro il suo cazzo, mentre Michael godeva, godeva.

A Lorenza piaceva molto quello che stava vedendo e si stava masturbando sulla poltrona. Infine, Filippo venne dentro Michael e invitò Lorenza a leccargli il buco del culo e mentre lei lo faceva, Filippo succhiava la sua fica generosa e bagnata dalla masturbazione.

Poi, non si sa come, Lorenza si trovò sdraiata sul letto con i due che leccavano insieme la fica e mentre stava per venire Filippo la penetrò con il suo bel cazzo, mentre Michael succhiava i capezzoli del fratello. Lorenza venne selvaggiamente. Lei disse loro che era eccitata dal rapporto incestuoso tra i fratelli e dal fatto che uno fosse bianco e uno nero. Loro dissero che la capivano che avevano già avuto lo stesso effetto su altre donne. Molte, come lei, le avevano trovate mentre lavoravano e altre perché avevano risposto ad annunci erotici. Lei rispose che non avrebbe avuto il coraggio di mettere un annuncio, ma ultimamente aveva scopato moltissimo con molti uomini, visto che con il marito non lo faceva. Loro risposero che la capivano perché la maggior parte delle donne, con cui scopavano erano nella sua stessa situazione. Lei curiosa domandò loro, quando avessero iniziato i loro giochini e loro risposero che avevano iniziato da adolescenti sia a scopare tra di loro, sia a scopare con donne più grandi di loro, perché le coetanee adolescenti, non si sarebbero prestate a tutto ciò. Lei chiese se non avessero una fidanzata e loro risposero che l’avevano, ma erano coppie aperte. Le loro fidanzate molto spesso facevano l’amore tra di loro e loro si eccitavano parecchio a vederle e a scoparle entrambe. Lorenza rispose che il marito non era di così larghe vedute.

Lorenza disse che si era eccitata pensando a loro con le loro fidanzate e domandò con molto imbarazzo se nei loro giochi avessero mai coinvolto un’altra persona ossia un’altra donna. Loro risposero di sì e che si trattava quasi sempre di un’amica delle fidanzate. I fratelli non sapevano se le fidanzate avrebbero accettato un’estranea, con cui loro avevano già fatto sesso. Lorenza disse che non sapeva perché avesse fatto quella domanda e che potevano fare finta che non l’avesse fatta. Michael e Filippo dissero invece che l’avrebbero vista volentieri giocare con le fidanzate e le dissero che l’avrebbero convinte a tutti i costi.

Quindi, si sdraiarono un po’ per riposarsi e poi rimasero d’accordo che si sarebbero sentiti presto per giocare anche con le fidanzate.

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Giochino a tre: 21° atto “Noi tre con Stefania”

Posted by admin under Incontri Erotici on martedì Ott 25, 2022

Caterina mi telefona e mi dice che ha fatto sesso con la sua amica Stefania e mi spiega che è avvenuto tutto in maniera molto naturale e che vorrebbe farcela conoscere. Io rispondo che prima dobbiamo parlarne con G. e poi non vorrei che si creasse una dinamica di coppia tra loro due e che ci lasciassero. Caterina mi risponde che non si può mai sapere.

Io telefono a G. e gli spiego la cosa, lui mi risponde che prima dobbiamo trovarci noi tre ragazze e vedere se ci troviamo bene oppure lui potrebbe solo guardare e poi solo se glielo chiedessimo interverrebbe. Telefono a Caterina e lei mi dice che non vede l’ora di organizzare un incontro.

Stefania ha molto tempo libero visto che è casalinga, senza figli. Caterina mi telefona poco dopo che ha organizzato per sabato sera così potrà venire anche G.

Arriva sabato ci troviamo a casa di Stefania che è molto spaziosa e isolata. Si presenta con biancheria, sexy e autoreggenti nere con il pizzo. Ha il perizoma, un culo davvero notevole e anche il seno da come si intuisce dal reggiseno è molto bello.

Caterina bacia Stefania e mi fa cenno di avvicinarmi. Io sono intimidita perché Stefania è bellissima. Caterina mi dice che ha parlato a Stefania della mia fica e lei non vede l’ora di leccarmela. Quindi andiamo in camera da letto, mi sdraio, allargo le gambe e Stefania si complimenta per la mia fica, per il mio clitoride grande e inizia a succhiarlo, a succhiarlo. Poi inizia a leccarmi e io non posso fare a meno di gemere in un crescendo finché vengo squirtando. Lei è contentissima dice che sono davvero una donna calda come le aveva detto Caterina. Io rispondo che lei è bellissima e che la voglio spogliare e leccare tutta, spalmandola con la panna spray che è già lì a disposizione.

Lei dice che adora questo giochino quindi io la spruzzo sui seni, sulla fica e inizio a leccare facendola gemere, gemere, gemere in maniera impressionante finché non fa un grugnito e mi spiega che quello è il suo orgasmo e che sono stata molto brava a farla godere. Poi si gira si mette a succhiarmi i capezzoli spruzzandolo con la panna spray. Ed è così che ci trova Caterina che mette la sua fica davanti alla mia faccia e io inizio a leccare, a leccare e lei mi viene gemendo in faccia.

Nel frattempo in camera è arrivato G. che ci sta guardando mentre si sega il cazzo che è diventato enorme e durissimo, come so per esperienza. Io dico a Caterina e Stefania che voglio far godere G. con un pompino quindi vado e lui mi guarda riconoscente mentre glielo lecco, glielo prendo in bocca finché non sborra e io ingoio. Caterina e Stefania ci hanno guardate e quest’ultima mi dice che sono veramente molto brava a ingoiare. Stefania dice che vuole accarezzare e leccare il mio culo che le piace moltissimo e così fa, facendomi godere come una pazza, mentre Caterina da sotto mi succhia i capezzoli o mi bacia in bocca con la lingua. G. dice che si sta davvero divertendo, dice che Stefania è davvero un portento e le chiede se ami il cazzo e lei risponde che lo ama, ma adora anche la fica.

G. le dice che vorrebbe incularla e lei risponde di sì, ma che allo stesso tempo Stefania leccherà la mia fica e bacerà in bocca Caterina. Quindi io mi sdraio a gambe larghe, la testa di Stefania è sulla mia fica e lei è messa a pecorina con G. che la penetra mentre Caterina appunto la bacia in bocca. A un certo punto Stefania smette di leccarmela perché gode troppo e quindi continua Caterina fino a che dopo molti gemiti arrivo all’orgasmo. Ci arriva anche Stefania e Caterina va leccare la sborra, mentre io non la voglio ora.

Manca Caterina con G.. Lei quindi si mette a baciarlo con passione mentre cerca il suo cazzo moscio dopo l’eiaculazione. Io e Stefania ci baciamo ancora e io propongo di usare uno dei numerosi vibratori che sono lì in camera. Lei mi risponde che adora quello fucsia perché stimola anche il punto g. Quindi lo prendo, glielo infilo e lei gode così tanto da bagnare il letto. Poi lo usa su di me mentre mi bacia in bocca con la lingua oppure mi lecca i capezzoli e poi all’improvviso dopo molti gemiti, vengo in maniera animalesca.

Nel frattempo il cazzo di G. è pronto per Caterina che si mette alla pecorina e lui le penetra in un solo colpo la fica. Poi gli dà numerosi colpi finché lei non viene con un grido liberatorio.

Ci abbracciamo e ci baciamo tutti. G. afferma che Stefania d’ora in poi farà parte del nostro trio che quindi si trasformerà in un quartetto.

Ci ritroviamo dopo soli due giorni. A insistere è Stefania che vuole godere come l’altro giorno. Ci dice che non è mai stata in un quartetto e che speri duri moltissimo. Ci ritroviamo ancora a casa di Stefania dato lo spazio e la privacy che dà e dato che non c’è nessuno, visto che il marito è spesso fuori per lavoro.

Io e Caterina abbiamo sfoderato la nostra biancheria sexy migliore per non essere da meno di Stefania. Infatti, lei ha della bellissima biancheria di lusso che evidenzia ancora di più le sue forme perfette. Lei senza parlarmi inizia a baciarmi con la lingua e intanto mi tocca un capezzolo e mi toglie rapidamente il reggiseno. Mi lascia un attimo per andare a prendere la panna spray così me la spruzza sul seno e lecca, lecca e succhia i miei capezzoli.

Intanto Caterina sta leccando con maestria la mia fica e G. si sdraia per leccare la fica di Caterina. Insomma formiamo un quartetto che va perfettamente d’accordo. Stefania mi bacia e mi lecca il seno poi scende giù e si mette a leccare la fica con Caterina. Godiamo tutte e tre. Io non avevo mai provato l’effetto di due lingue ed è veramente grandioso.

Intanto il cazzo di G. è eretto quindi si alza e propone a Caterina di mettersi a pecorina così che possa godere anche lui. Lei si mette istantaneamente in posizione e lui le dice che vorrebbe tanto incularla. Lei dice di sì e lui la incula in un solo colpo poi si muove lentamente e lei inizia a gemere davvero forte dicendo: “Sì G. inculami, rompimi tutta”. Lui allora inizia a muoversi in maniera più rude e lei geme ancora più forte finché G. viene nel suo buchino con un grugnito liberatorio e Caterina viene con un grido animalesco. Poi, lui le sfila il cazzo e va a baciarla in bocca dicendole che ha un culo magnifico e lei le risponde che il suo cazzo l’ha fatta godere moltissimo.

Intanto Stefania mi ha fatto venire e allora le dico che adesso la leccherò io. Lei si sdraia a gambe larghe e io mi ficco sulla sua fica con avidità. Ci spruzzo anche la panna spray che mi piace tantissimo, devo dire. Sembra gradire anche Stefania, visto che, le mie leccate sono ancora più profonde e lei geme e sospira sonoramente. Caterina pensa bene di prendere la panna spray per spruzzarla sulle tette di Stefania e si mette a leccare come se non ci fosse un domani. Stefania è vicina all’orgasmo lo sento dal suo tremolio ed esplode con urli e gemiti dicendoci che l’abbiamo fatta veramente venire di brutto.

G. era lì a guardarci a menarsi il cazzo che si è ancora una volta eretto e pensa bene di penetrare me nella fica visto che, involontariamente sono messa alla pecorina. Mi sfuggono gemiti mentre Caterina si mette a succhiarmi i capezzoli. G. mi dà colpi vigorosi e io gemo, gemo, gemo stimolata anche dalle leccate di Caterina, finché vengo, vengo, vengo in maniera davvero fragorosa. Caterina mi bacia in bocca con la lingua continuando a toccarmi le tette e i capezzoli che sono ancora ben dritti dato l’orgasmo appena avvenuto. Intanto, Stefania era nella poltrona a guardarci e a masturbarsi. Ci dice che è vicina all’orgasmo e vorrebbe le lingue di noi due nella fica. Noi accorriamo, la lecchiamo e viene ancora, ancora, in modo animalesco. Noi le diciamo che è veramente insaziabile e lei ci dice che prima di entrare nel nostro quartetto, a malapena raggiungeva un orgasmo durante un rapporto. Noi le rispondiamo che forse dipendeva dal suo partner, visto che, con noi tre non ha nessun tipo di problemi. Anzi è molto disinvolta, sensuale e multi-orgasmica.

Lei ci dice che è vero e bacia in bocca prima me poi Caterina e poi anche G. si avvicina e viene coinvolto nel nostro bacio collettivo. D’altronde il cazzo di G. è il cazzo di noi tre. Io dico a G. che avrei propria voglia di fargli un bel pompino, mentre Stefania mi dovrebbe leccare la fica e Caterina leccherebbe quella di Stefania. Quindi, G. si mette in piedi, io sono in ginocchio, mentre Stefania si accuccia per leccare la mia fica e Caterina si sdraia per leccare quella di Stefania. Io do il via alle danze leccando il cazzo di G. che è ancora un po’ moscio quindi lo prendo in bocca dove inizia a crescere. Quindi, lo tolgo di bocca, sputo e lecco la cappella che è veramente grossa e mi piace veramente moltissimo.

G. intanto mi ha messo una mano sulla testa per dare il ritmo anche perché io al momento allargo un po’ la bocca dal piacere che provo per le leccate che riceve la mia fica. Vorrei gemere, ma non mi riesce più di tanto, a causa del cazzo di G. finché lui mi sborra dentro la bocca e io ingoio così finalmente posso urlare dal piacere che mi dà la lingua di Stefania. Anche a Stefania scappano dei gemiti per via per via del cunniculung fatto da Caterina. Insomma, stiamo godendo, godendo senza alcun tabù mentre G. ci guarda, ci filma per farci vedere dopo il video. Per farci ancora eccitare. Io vengo e quindi lascio Stefania e Caterina da sole. Stefania non ci mette molto a venire grazie alla maestria di Caterina.

A questo punto, vogliamo vedere il video fatto da G. e io quasi non mi riconosco in questa donna disinibita che gode, non vergognandosi di ciò che prova. Dico a G. che potremmo postare dei video sui siti dopo ovviamente che ci saremmo messe una maschera agli occhi ben coprente. Anche le altre sono d’accordo, anzi direi elettrizzate di farsi vedere da altri uomini e donne che pensano che godere senza tabù non sia un peccato.

G. al pensiero di tutto ciò ha il cazzo eretto e Caterina e Stefania pensano bene di fargli un pompino insieme. Io vado a prendere delle mascherine gliele faccio mette e le filmo perché è troppo eccitante vederle con le loro lingue sul cazzo di G. che oggi devo dire, è stato insuperabile in quanto a erezioni. Loro continuano con le loro lingue insaziabili poi Stefania si mette in bocca la cappella, mentre Caterina va a leccare le palle di G. Le palle sono ancora di discrete dimensioni. Poi Stefania se lo mette tutto in bocca e G. le mette le mani sulla testa per il ritmo. Poi dice a Caterina che vorrebbe che lo prendesse in bocca lei e così avviene. Lui si muove, le scopa la bocca finché senza avvertirla le sborra in bocca. La sborra le cola dalla bocca e Stefania va a leccarla e vorrei esserci anche io che mi sto bagnando solo a vedere la scena. Riprendo finché loro non si scambiano la sborra tra le loro bocche affamate e poi si scambiano un lungo bacio.

Smetto di riprendere e faccio vedere il video a tutti e tre e G, dice che sono state veramente eccezionali e che sembrano, ma debbono prenderlo come un complimento, delle attrici porno professioniste. Anzi, dice che sono più belle delle attrici porno perché sono tutte naturali senza quei seni rifatti che sono veramente inguardabili. Naturalmente, fa i complimenti anche a me e mi bacia in bocca. Si avvicinano anche le altre due un po’ gelose e finiamo in un bacio e abbraccio collettivo.

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