Giochino a tre: 22° atto “Noi quattro alla spiaggia nudista”

Decidiamo di andare alla spiaggia nudista che hanno aperto da poco. Ribatto che non mi piace che mi vedano nuda degli estranei, ma le altre e G. mi dicono che sarà davvero molto eccitante.

Arriviamo e ci spogliamo e ci sdraiamo a prendere il sole. Io invito G. a mettermi la crema vista la mia pelle molto bianca e delicata. G. si impegna anzi direi fa di tutto per eccitarmi e deve trovarlo eccitante anche il vicino d’ombrellone che devo dire, a vederlo non sembra un granché se non fosse per un cazzo di notevoli dimensioni.

G. nota dove si posa il mio sguardo e gli viene un’idea. Domanda al vicino se per caso ha una cabina e lui per fortuna ce l’ha. Quindi, mi propone di andare con lui. Io non capisco, ma G. mi spinge ad andare dicendo al tizio che ho bisogno un attimo di stare all’ombra. Il tizio che si presenta come Matteo mi porta alla cabina, mi fa entrare, mi chiede se va meglio e infine inizia a mettermi le mani addosso. Io gli dico che non voglio fare nulla, ma lui mi risponde che G. gli ha fatto capire diversamente. Gli dico che evidentemente ci è stato un disguido, ma lui imperterrito accende la torcia del cellulare e mi mostra il suo cazzo eretto e io non resisto, mi bagno, mi eccito. Gli dico che vorrei fargli un pompino, lui invece lo vuole mettere nella mia fica trombandomi alla pecorina. Quindi, mi metto in posizione sdraiandomi con il busto su un piccolo tavolino che è lì, mentre il culo è in alto.

Lui mi accarezza il culo e mi dice che ce l’ho veramente bello e poi mi penetra con la sua verga facendomi dapprima un po’ male, ma poi godo, godo, godo e urlo un po’. Lui sborra dentro di me facendomi i complimenti per la mia fica. Gli chiedo se nella spiaggia nudista avvengano molto spesso queste cose e lui mi risponde di sì e che ha preso la cabina, appunto, per eventualità del genere. Io gli dico che normalmente G. é geloso di noi tre e non so che cosa gli sia preso oggi. Lui mi ribatte che avrà visto qualche bella fica che si vuole trombare.

Mi fa girare, mi succhia i seni, ammira i miei capezzoli e ci mette della maionese ormai quasi liquida dal caldo che c’è lì dentro e poi, lecca, lecca, lecca facendomi gemere, gemere, gemere. Evidentemente i miei gemiti gli fanno effetto perché sento contro la mia vagina la sua erezione e ora sì, mi dice vuole un bel pompino da me. Si appoggia sul tavolino e io accucciata a leccarlo, a prendere in bocca la sua cappella enorme, sputandoci sopra per mantenerlo lubrificato.

Mi dice che la mia bocca è da vera pompinara, poi si muove un po’ lui finché non sento i fiotti del suo seme caldo che ingoio e poi lucido il suo cazzo. Mi dice che difficilmente le donne ingoiano come faccio io e che sono veramente una donna calda e che è fortunato G. ad avermi con le altre due. Io che penso sempre di essere sempre meno delle altre, gli chiedo se non fosse più bella Stefania. Sì certamente lo è, però mi dice che trova più sexy me.

Usciamo a distanza di quasi dieci minuti uno dall’altra. Ritorno e andiamo a fare una passeggiata così da poter parlare liberamente e io dico quanto successo. Domando a G. perché mi abbia mandato con lui e G. mi dice che non lo sa. Sa solo che gli è diventato duro vedendo come mi guardava Matteo e infatti mi dice che lui e Stefania sono andati a scopare dietro un cespuglio. Nelle loro vicinanze c’erano altri a fare lo stesso. Insomma, questa spiaggia è proprio un grande scopatoio. L’unica che non ha scopato è Caterina che sembra un po’ arrabbiata e sulle sue. Io le dico che bella com’è potrà certamente trovare qualcuno nella spiaggia oppure lo stesso G.

Lei si guarda intorno e vede un tizio alto, moro, occhi verdi e con un gran batacchio al vento. Gli va incontro, gli fa due moine e subito si allontanano verso i cespugli.

Noi ritorniamo ai nostri asciugamani, aspettando Caterina. Caterina torna dopo circa un’ora e ci dice che è stato davvero incredibile che il tizio è veramente un amante di prima categoria al di là del suo notevole cazzo. Sì, gli ha fatto anche un pompino mentre un tizio li riprendeva e lei per questo si è eccitata ancora di più. Lui l’ha leccata e l’ha presa a pecorina sfondandogli quasi la fica data la dimensione del suo cazzo e la sua irruenza. Lui ha detto che vorrebbe rivederla, ma lei ha detto che fa parte di un quartetto già da un po’. Dice che gode troppo e non sa rinunciare a noi.

Lui le ha detto che potrebbe solo vederla di tanto in tanto e lei ce lo dice quasi chiedendoci l’autorizzazione. A questo punto, io dico che prima dovrei dire una cosa molto importante, però sarebbe meglio andarcene. Quindi, li porto tutti a casa mia e dico loro che sono stata due volte al club privé e gli racconto dell’ultima volta con tre uomini addirittura. Loro e in particolare G. essendo uomo sono sconcertati. Io gli dico che quello è stato solo e unicamente sesso. Loro mi dicono che debbono parlare e mi invitano a fare un giro e a tornare quando mi telefoneranno.

Lo fanno dopo un’ora, durante la quale io mi ero data mentalmente della cretina per avergli detto del club privé. Loro mi dicono che mi perdonano e che la prossima volta vogliono venire con me oppure io posso andare da sola, ma comunque li dovrei avvertire. Io dico che va bene e che in quell’ora ho avuto una paura tremenda di averli persi tutte e tre. Quindi, li invito a fare una doccia tutti insieme. G. si eccita al pensiero, tant’è che si vede la sua erezione dai pantaloni. Quindi, lo spogliamo tutte e tre e andiamo sotto la doccia senza accenderla perché prima vogliamo giocare con il cazzo di G.

Io per farmi perdonare glielo prendo in bocca e lui sussulta dal piacere e io mugolo. Poi, lo vuole anche Stefania quindi lo tiro fuori e lo lecchiamo insieme, mentre Caterina lecca la fica di Stefania. A questo punto, a me viene una gran voglia di masturbarmi, quindi vado sul letto a farlo, letto da cui vedo il bagno che è a vista. Però io ho troppa voglia di venire e non li guardo, ma sento i grugniti di G. e i gemiti di Stefania. Quindi, G. per venire si fa una sega da solo, ma sa quanto sono golosa della sua sborra e quindi viene mi fa accucciare e me la dà in bocca come fossi un’assettata nel deserto. Poi gli pulisco il cazzo e mi dice che non conosce un’altra donna che ami la sua sborra quanto me.

Propongo ora di fare davvero la doccia e la facciamo tutti e quattro. Poi usciamo, ci asciughiamo, ci buttiamo nel letto e ci diciamo che se vogliamo avere altri partner basta dirlo, basta fare tutto alla luce del sole.

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