I vicini perfetti

Posted by admin under Incontri Erotici on lunedì Nov 28, 2022

Lorenza pensandoci si rese conto che per lei l’ideale sarebbe stato giocare con una coppia, tipo quei vicini che si erano trasferiti da poco.

Erano una coppia sulla quarantina. Lorenza era stata a bere il caffè da loro e se non aveva frainteso i loro discorsi indiretti, erano propensi, a giocare con una terza donna.

In verità, Lorenza aveva visto, senza volere, la vicina, Lara, baciarsi con una donna sconosciuta un giorno. Poi l’aveva vista anche un altro giorno fare lo stesso. Quindi, lei era bisex e bisognava vedere se il marito era disponibile ad accogliere una persona estranea come lei.

Un giorno, Lorenza si presentò per chiedere un poco di zucchero e evidentemente li aveva interrotti, mentre erano in camera da letto. Lei avrebbe voluto scomparire sotto terra e disse che non importava, ma Lara insistette perché entrasse in casa, spingendola in camera da letto.

Lì c’era Roberto che si stava segando. Il suo cazzo aveva una cappella rosso incandescente e senza dire nulla, lei iniziò a leccarlo, come se fosse il più buono dei gelati.

Lara entrò in camera, ma non si arrabbiò e prese ad accarezzarle i capezzoli da sopra i vestiti e poi le mise le mani dentro le mutandine, dove scoprì la sua fica più che umida. Lara spogliò Lorenza che continuava con il pompino mentre Lara prese a leccare la fica di Lorenza, a succhiarle il clitoride e a mordicchiarle le grandi labbra che aveva.

Lorenza cercava di non gemere, ma non ci riuscì e quindi Roberto incominciò a segarsi, mentre guardava sua moglie intenta nel cunniculung con Lorenza. Lorenza venne e Lara la baciò in bocca, mentre suo marito la penetrò da dietro in maniera improvvisa.

Lara smise di baciare Lorenza che la vedeva e sentiva i suoi gemiti e le sue espressioni di piacere, finché non venne con un grido. Il marito invece sborrò sopra le tette di Lorenza, che Lara si apprestò a leccare velocemente e con goduria.

Lorenza si ritrovò in bocca il cazzo di Roberto che doveva essere pulito e lucidato dal suo seme. Tutto questo si svolse senza parole, solo sentendo i loro gemiti e senza alcuna gelosia da parte di Lara.

Anzi, lei sembrava molto attratta da Lorenza e la baciò ancora una volta in bocca, mentre le stringeva i capezzoli facendole provare ancora più piacere. Lara a quel punto disse che voleva essere leccata e Lorenza iniziò a farlo. Lara le disse che finalmente realizzava il suo sogno perché era un po’ che pensava a lei. Lorenza le rispose non se n’era accorta, poi continuò a leccare e sentì la lingua di Roberto nel suo buco del culo, che le metteva un lubrificante e infine la impalò col suo cazzo lentamente fino a farglielo sentire tutto. Poi Roberto iniziò a muoversi lentamente, facendole raggiungere in pochissimo tempo più orgasmi. Nel frattempo, Lara si masturbava con un vibratore assai grosso, visto che Lorenza non riusciva più a leccarla.

Lara guardava suo marito inculare Lorenza, finché non le venne dentro. Lorenza a quel punto chiese se giocavano anche con altre donne e loro, le risposero che era la prima volta, anche se Lara aveva da tempo una storia fuori casa con la sua migliore amica.

Roberto disse che non sapeva che lei avesse una gran bella fica e poi obiettivamente con due donne gli tirava il cazzo più che con una.

A quel punto, i tre andarono in sauna e e nonostante il caldo si accoppiarono ancora con Roberto e Lara che apprezzavano, ognuno a loro modo, Lorenza.

Lorenza apprezzava moltissimo i seni grossi, ma non volgari di Lara con capezzoli grossi da succhiare a più non posso e che dire del cazzo grosso e lungo di suo marito? I tre si divertirono, finché ritornarono in camera e a quel punto Lorenza vide che era l’ora in cui sarebbe tornato il marito e tornò a casa propria.

Il giorno dopo si videro ancora e se possibile Lorenza godette ancora di più del giorno precedente. Probabilmente, Lorenza aveva trovato il suo ideale sessuale ovvero una coppia con lui con un gran cazzo e lei con seni abbondanti.

A questo punto, Lorenza non si sarebbe più dovuta chiamare l’insoddisfatta, in quanto, finalmente aveva trovato la piena soddisfazione sessuale, scoprendosi bisessuale. Tutto questo sesso le aveva fatto aumentare l’autostima e forse anche la bellezza perché si giravano a guardarla sia uomini che donne anche più giovani di lei.

Lorenza non sapeva quanto sarebbe durata la storia con i vicini, ma per ora godeva a più non posso, senza che suo marito sospettasse di nulla.

💥 CONTINUA A LEGGERE 💥

ADD COMMENTS | Tags : , ,

Il mio primo squirt

Posted by admin under Incontri Erotici on domenica Nov 27, 2022

Il materasso a terra, un manzo nudo che mi aspettava e un altro in piedi che sorrideva malizioso, sapendo cosa sarebbe successo dopo.

Ero ancora calda, eccitata e sconvolta dagli orgasmi precedenti. Accettai l’invito di Giacomo di accomodarmi e mi misi a cavalcioni su di lui, premendogli le tettone sul viso. Vidi Angelo con la coda dell’occhio avvicinarsi e poi inginocchiarsi di fronte a me. Sentii le mani callose di Giacomo afferrarmi il seno e aprirsi un varco per la faccia, alternando momenti di soffocamento. Sentivo il suo respiro caldo sulla mia pelle, proprio all’altezza dello sterno. Ebbi un brivido, è uno dei miei punti erogeni, ma fino a quel momento ne ero ignara. Cominciai ad eccitarmi, senza rendermene conto mi stavo strusciando sul suo cazzo. Lo sentivo morbido e pian piano indurirsi tra le mie labbra. Mi piaceva quel movimento, provavo una sensazione strana ed eccitante. Sentivo le sue vene gonfiarsi e premere sul clitoride. D’istinto aumentai il ritmo e cominciai ad ansimare. Mi succhiò i capezzoli così forte che divennero ultrasensibili. Ogni volta che me li sfiorava con la lingua, sussultavo e godevo. Angelo approfittò della mia bocca aperta durante i gemiti per infilarmi il cazzo. Mi prese la testa tra le mani e si spinse più in fondo. Sentivo le palle sbattermi al mento e la sua espressione di godimento ogni volta che andava dentro. Cominciò a scoparmi la bocca dolcemente. Mi accarezzò il viso, mi guardò e disse

“Voglio farti venire come non sei mai venuta prima!”

Si tolse, lasciandomi la bocca vuota e con un’espressione confusa. Cosa voleva fare? Sentii Giacomo sollevarmi da sopra di lui. Mi fecero sdraiare supina sul materasso e mi aprirono le cosce, sollevandomi le gambe. Avevo entrambi con la faccia rivolta alla mia fica, ero fortemente in imbarazzo. Mi sentivo esaminata, ma appena uno disse “Voglio farlo io” e fece scorrere le mani sulle cosce verso l’inguine, mi eccitai. Vidi Giacomo venire in ginocchio alla mia destra, porgendomi l’uccello gonfio e voglioso. Era bellissimo, la cappella più rosa del resto era lucida e le vene che percorrevano l’asta erano così invitanti. Avevo lo sguardo fisso su di lui e con la lingua lo invitai ad entrare. Volevo assaggiarlo, odorava di me, dopo essermi strusciata e dopo averlo bagnato per bene.

Mentre mi gustavo Giacomo, le labbra di Angelo premettero con forza sulle mie, depilate e bagnate di umori. Le dita mi allargavano per far spazio alla sua lingua assetata e poi entrare uno dopo l’altro dentro di me. Giocava avido sul clitoride facendomi perdere il controllo, mi fece provare sensazioni uniche. Aveva la lingua ruvida e dura, mentre mi torturava. Ma all’improvviso si allontanò, lo sentii alzarsi in ginocchio e avvicinarsi. Si abbassò e cominciò a masturbarmi con le dita. Non riuscii a capire il movimento, sapevo solo che mi piaceva. Infilò due dita senza andare in profondità, le mosse verso l’alto e poi cominciò a rotearle, credo. E poi dritte, più dentro. Sentii le labbra allargarsi ancora di più, adattandosi alla sua mano ogni volta che si avvicinava. Dentro e fuori fino a quando non mi bagnai abbastanza e disse

“Ti piace così?”

“Sì, ma preferisco quello che facevi prima, non so cosa facevi, ma mi piace di più.” La mia voce strozzata dal cazzo di Giacomo che intanto era diventato sempre più grosso.

Angelo obbedì, sentii di nuovo le dita premere verso l’alto. Il rumore dei miei umori risuonava come le ciabatte sul bagnasciuga. Ero fradicia e questo gli fece capire che stavo per avere un altro orgasmo. E fu così, mi piacque troppo l’idea di essere a gambe spalancate e alla sua mercé, mentre succhiavo il cazzo di un altro. Aumentò la velocità e cominciò a sgrillettarmi il clitoride con l’altra mano. Mi fermai, presi un attimo di pausa da Giacomo per prendere fiato, era troppo bello. Sentivo l’eccitazione salire all’apice. Un calore mi pervase tutto il corpo e si diresse al cervello. Mi inarcai, afferrai i bordi del materasso e irrigidii i muscoli delle gambe fino ai piedi e gli urlai di non fermarsi.

“Ti prego non fermarti, sto venendo!!!”

“Oh lo vedo, era proprio così che volevo farti venire!”

Mi sentii bollente tra le cosce, una forza dentro di me spingeva per uscire. Mi sentivo strana, la testa cominciò a girarmi, volevo rilassarmi ma il corpo sembrava non rispondere. Un getto violento colpì il braccio di Angelo. Non capivo cosa fosse, lui non si fermò. Continuava a masturbarmi, aveva capito il mio punto erogeno e non lo mollava neanche mentre mi dimenavo sotto di lui. Ancora un altro getto, stavolta più debole. E un altro ancora, come se ci fosse un rubinetto aperto ed uscisse acqua, allagando il materasso. Mi sentii bagnata, mi ritrassi, cercando di divincolarmi da loro. Mi vergognai, credevo di aver urinato proprio in quel momento. Ero convinta di aver rovinato tutto.

Mi sentii tirare dalle gambe

“Ehi, dove scappi!?”

“Dai lasciami, che vergogna, mi sono bagnata, non volevo far pipì”

“Cassy, non è pipì. Guarda” indicò delle chiazze a terra, che non avevo notato “è trasparente. Hai appena squirtato, non è pipì”

“Che ho fatto?”

“Hai squirtato. Volevo fartelo fare e ci sono riuscito. Non sapevi di poterlo fare eh?!”

Mi fece riprendere dagli spasmi e dallo scombussolamento dell’orgasmo e Giacomo si accomodò di fianco a me. Ci palpammo ancora e poi mi fece accomodare ancora su di lui. Questa volta mi misi sul cazzo, lo tenni con la mano e lentamente scivolai su di lui. Ogni vena strusciò nelle pareti interne della fica facendomi godere come una matta. Ero ancora fradicia e bollente e lui impazzì sentendo tutto quel calore pervadere il suo cazzo. Dopo poco sentii Angelo avvicinarsi da dietro. Mi accarezzò la schiena, mi baciò il collo e lentamente mi fece sdraiare su Giacomo. Sentii le mani di Angelo accarezzarmi le natiche. Prima lentamente, poi sempre più forte, allargandomele all’altezza dell’ano. Sputò sul buchetto, me lo coccolò prima all’esterno e poi uno alla volta infilò le dita. Quando mi rilassai a quel massaggio, sentii qualcosa di più grande. Era diverso, morbido e delicato. Infilò lentamente la cappella e andò avanti e dietro fino a quando non sentì Giacomo prendere il controllo e scoparmi la fica, facendomi dondolare su di lui e scappare dalla presa di Angelo. Poi due mani mi afferrarono i fianchi e sentii il cazzo di Angelo entrare violentemente dentro di me, dietro. Fui scopata da entrambi, con forza. Mi sentii piena da due meravigliosi uccelli. Ancora una volta ero al centro della loro attenzione. Una dea del sesso.

All’improvviso Angelo si fermò, mi affondò le dita sui fianchi e si accasciò su di me. Mi riempì un’ondata calda, era venuto nel culo. Si tolse da dietro e sentii i muscoli pulsare, avendo delle piccole contrazioni che facevano fuoriuscire lo sperma di Angelo. Giacomo avvertì il calore dell’orgasmo gocciolare dal mio buco su di lui e mi afferrò dai fianchi. Continuò a scoparmi, facendomi saltare a ritmo anche le tette. Ad ogni colpo un salto. Il mio respiro ormai era continuamente spezzato dai gemiti. L’ultimo colpo, più forte, mi fece sentire un dolore allo stomaco. Fu così dentro che mi sentii male, urlai, mi inarcai spostando il bacino in avanti e toccai il mio punto erogeno. Venni ancora, un dolore piacevolmente eccitante. Continuai a muovermi, non riuscivo a fermarmi. Ondeggiai su Giacomo, avendo un orgasmo dopo l’altro. Mi lasciai andare. Sentii di nuovo il calore strano di prima e all’improvviso del liquido mi uscì di getto, bagnando la sua pancia. Quel getto fu come se avessi dato a Giacomo il permesso di venire. Mi sollevò, mi fece sdraiare e lo puntò alla mia faccia. Getti violenti e caldi mi bagnarono ovunque. Schizzi sulla pancia, sul seno, alla gola e sulla faccia. Ero sporca di sesso ed io ero felice. Distrutta ma felice.

💥 CONTINUA A LEGGERE 💥

ADD COMMENTS | Tags : , , ,

I mondiali del 2006

Posted by admin under Incontri Erotici on venerdì Nov 25, 2022

Estate 2006, avevo 17 anni e frequentavo Andrea da qualche mese.
Niente di serio (anche se ad un certo punto forse lo avrei voluto) solo sesso, gran sesso.
Aveva il cazzo più bello e grosso avessi mai visto.
Ci eravamo conosciuti tramite degli amici in comune, ad una festa in piscina a casa di uno di loro.
Era scoppiata subito la scintilla, quella chimica che si percepisce a pelle, anche senza dirsi niente.
Quegli sguardi che ti fanno salire i brividi dai glutei alla testa.
All’inizio con lui ero un po’ titubante perché non era il primo della compagnia con cui andavo a letto, in quel periodo ero una bomba ad orologeria, esploravo il sesso in ogni sua forma, senza pensare, senza preoccuparmi, senza lasciarmi coinvolgere.

Quell’estate c’erano i mondiali di calcio, noi eravamo tutti studenti e ci piaceva passare i pomeriggi in compagnia, a guardare le partite dell’Italia.
Io ero sempre l’unica ragazza appassionata di calcio.
Un pomeriggio Andrea ci invita a casa sua.
Qualche coca cola, delle sigarette,diversi baci rubati mentre i nostri amici non ci vedono.
La partita finisce, l’Italia vince, ci salutiamo e ci congediamo contenti.
Con una scusa, mi intrattengo un po’ più a lungo finché io ed il padrone di casa non restiamo soli, pronti per il terzo tempo.

Mi fa appoggiare al bancone della cucina, mi alza la gonna di quel vestito leggero a fiori.
Si addentra tra le mie gambe, scosta le mutandine e inizia a leccarmi lentamente.
Sono così eccitata dalla situazione di prima, che
butto la testa all’indietro, pronta a lasciarmi andare in un orgasmo dirompente.
Gli afferro con forza la testa fra le mani, lo spingo verso il punto giusto, il cuore accelera, urlo.
Suona il campanello.
Andrea corre ad aprire la porta, io cerco di ricompormi velocemente ma Alberto entra e capisce subito cosa stesse succedendo.
Nota i pantaloni gonfi di Andrea e me seduta sul bancone della cucina.
Sorride, mi guarda, guarda l’amico e gli dà una pacca sulla spalla.
Andrea è imbarazzato, sa che tra me ed Alberto c’era stato del tenero.
Non era finita benissimo, lui si era lasciato trasportare dagli eventi, mentre io avevo preso la cosa con la mia solita leggerezza.
Avevamo poi trovato un po’ di serenità, ricominciando ad uscire in compagnia.
Inutile dire che in quel momento avrei voluto morire. La situazione era davvero imbarazzante.
Scendo dal bancone, li guardo, si guardano….e vengono verso di me.
Andrea mi lancia uno sguardo ed io capisco immediatamente.
Annuisco, perché capisca che acconsento.
Mi sussurra all’orecchio “il culo però è mio”.
In quel momento un brivido gelido mi corre lungo la schiena.

Alberto mi prende, mi spinge in basso verso il suo cazzo ormai duro, si sfila la cintura e la usa per legarmi le mani dietro la schiena.
Me lo spinge in gola di prepotenza, mentre sento che Andrea dietro di me si sta avvicinando.
Lo succhio con voracità, non è grande come quello di Andrea, ma è molto gradevole.
Con un colpo secco però sento entrarmi nel culo l’inconfondibile cazzo di Andrea.
Ho un sussulto, mi fa male, ma mi piace.
Mi schiaffeggia il culo, sento che sta impazzendo per la situazione che si è creata.
E io mi eccito ancora di più a sentire il suo piacere.
Diversi colpi secchi, decisi. Vengo più volte, bagno il pavimento della cucina.
Mi prende e mi trascina verso il divano.
A quel punto Alberto si mette sopra di me, e inizia a penetrarmi la figa.
Andrea è sulla mia faccia.
Mi soffoca con il suo enorme cazzo.
A fatica mi sta in bocca, ma ci gioco con la lingua, lo prendo, succhio forte la cappella, cerco comunque di farlo godere.
Urlo, tremo raggiungendo l’ennesimo orgasmo.

A quel punto Alberto mi infila una mano nella figa.
È davvero bravo, mi fa schizzare su tutto il divano in Alcantara dei genitori di Andrea, che però per fortuna non se ne accorge perché è intento a mettermelo in bocca.
Sento che sta per schizzarmi in faccia, ma si blocca e si toglie da sopra di me, improvvisamente.
Si alza, va verso Alberto e gli dice di spostarsi.
Mi prende per i fianchi e mi trascina verso di sé.
Me lo sbatte di nuovo nel culo, di cattiveria.
Qualche colpo e mi riempie di sperma.
Alberto intanto se ne sta in piedi, con il cazzo in mano, pronto a esplodere.
Andrea si sposta, Alberto mi prende e infila il cazzo nel mio culo, che trabocca sborra.
Anche lui mi dà qualche colpo deciso e viene in un orgasmo potente.

Sfiniti, ci sdraiamo tutti e 3 sul divano ormai rovinato da quel pomeriggio di sesso.
Si percepisce il nostro imbarazzo, nessuno ha coraggio di fiatare.
Così mi alzo, vado verso il bagno per pulirmi, mi giro e li guardo sorridendo :
“Ragazzi, è stata una figata”.
Cerco di darmi una sistemata, sono stanca, stremata, il trucco sciolto, lo sperma ovunque, il loro sudore addosso.
Torno in salotto, ci rivestiamo, chiacchieriamo come niente fosse, finché ci congediamo, questa volta sul serio.
Mentre io e Alberto ce ne stiamo andando, Andrea lo ferma : “Alby, ma alla fine, cosa eri tornato indietro a fare?”
“Avevo solo dimenticato le chiavi della macchina 😂”

💥 CONTINUA A LEGGERE 💥

ADD COMMENTS | Tags : ,

Non sarai vergine?!

Posted by admin under Incontri Erotici on mercoledì Nov 23, 2022

Forse ha bevuto qualche bicchiere di troppo, e non ha pensato a quello che stava per dire, ma a un certo punto mi fa:

– Tu mi stai dicendo… che non mangi la  carne? E non hai… non hai nemmeno mai assaggiato una … vagina! Ma cosa sei, un prete? – blatera tenendo con due dita il bicchiere vuoto.

– E stai aspettando di fare sesso solo dopo il matrimonio… Davvero esistono ancora uomini del genere?! – ubriaca mi sbeffeggia a questo modo ridacchiando, senza riuscire a fare un discorso concreto.

– Taci donna! – Dice il mio cervello senza aprir bocca, e sento già il sangue ribollire nelle vene.

Poi mi guarda fisso in faccia, ma è come se guardasse qualcosa di lontano, dietro di me. Come se io fossi trasparente. Solleva una mano, la poggia sul tavolo vicino alla mia. Intreccia le sue dita con le mie: 

– Sei ancora vergine…? – mi chiede lasciva.

– Io… io ho fatto… le mie esperienze… – le dico imbarazzato senza guardarla.

– Sì, e con chi? Con questa mano? –  mi dice guardando sul tavolo le nostre mani congiunte.

Poi si alza ridacchiando in preda ai fumi  dell’alcool e mi trascina tenendomi per mano sulla spiaggia. 

Tengo i sandali con due dita con le mani sulla schiena. Lei sta correndo più avanti tutta allegra. Si è liberata delle scarpe non appena siamo arrivati alla spiaggia, lanciandole via chissà dove. Ci  toccherà perder tempo, dopo, per cercarle. 

Corre, barcolla, ride. Fa una giravolta. Mi chiama, non so nemmeno se ha già imparato il mio nome.

– Vieni! – mi dice –  l’acqua è bellissima! – zampettando  sulla riva.

– Bagnerai tutto il tuo bel vestito, se non fai attenzione.- la rimprovero.

– Andiamo a fare il bagno, su! – mi risponde in preda all’euforia. Ed entra nel mare ancora tutta vestita.

 – Ma che fai? Sei vestita! – Le dico.

– Vieni anche tu, si sta da Dio! – 

– Non nominare  il nome di Dio invano, e riprenditi….per la miseria! – Questi comportamenti fuori dall’ordinario mi fanno imbestialire. 

Fa qualche passo con l’acqua che le arriva alla vita e poi crolla giù a fondo. Vedo la scena dalla riva illuminata dalla luna. Dal villaggio proviene una leggera lontana melodia e dopo aver poggiato con cura i miei sandali sulla sabbia, entro in acqua per recuperarla.

– Vedi tu cosa mi tocca fare per questa stupida ragazza! –  Penso ad alta voce mentre la sollevo. È più pesante del dovuto, si lascia andare mollemente, posseduta da chissà quale demone dell’alcool. 

– Tu non lo reggi proprio l’alcool, eh? –  .  Le dico lasciandola cadere lentamente sulla riva. Mi tira giù e ora sono sopra di lei. Mi prende la faccia fra le mani e fa per baciarmi. 

– Vieni qui da mammina, ti farò sentire quanto è calda la mia fica…- E chiude gli occhi.

– Devi essere impazzita! –  urlando mi alzo di scatto – Devi tenere a mente che ogni relazione al di fuori del matrimonio è vista di malocchio dalla chiesa cattolica! E tu stai trasgredendo questa regola. –

– Lascia stare la chiesa cattolica e vieni a riempire la mia vagina… l’ho sentito, sai, prima il tuo pene gonfio sotto i pantaloni, mentre mi portavi in salvo. E… e mi hai toccato le tette, con la scusa di sollevarmi, pensando fossi svenuta. Sono ubriaca! Non sono svenuta! –

Imbarazzato non so che dire, poi rassegnato e mi siedo vicino a lei.

Note finali:

puoi leggere questo ed altri racconti su nostro BLOG

SCENEGGIATURE PER PORNO

💥 CONTINUA A LEGGERE 💥

ADD COMMENTS | Tags : , , ,