I mondiali del 2006

Estate 2006, avevo 17 anni e frequentavo Andrea da qualche mese.
Niente di serio (anche se ad un certo punto forse lo avrei voluto) solo sesso, gran sesso.
Aveva il cazzo più bello e grosso avessi mai visto.
Ci eravamo conosciuti tramite degli amici in comune, ad una festa in piscina a casa di uno di loro.
Era scoppiata subito la scintilla, quella chimica che si percepisce a pelle, anche senza dirsi niente.
Quegli sguardi che ti fanno salire i brividi dai glutei alla testa.
All’inizio con lui ero un po’ titubante perché non era il primo della compagnia con cui andavo a letto, in quel periodo ero una bomba ad orologeria, esploravo il sesso in ogni sua forma, senza pensare, senza preoccuparmi, senza lasciarmi coinvolgere.

Quell’estate c’erano i mondiali di calcio, noi eravamo tutti studenti e ci piaceva passare i pomeriggi in compagnia, a guardare le partite dell’Italia.
Io ero sempre l’unica ragazza appassionata di calcio.
Un pomeriggio Andrea ci invita a casa sua.
Qualche coca cola, delle sigarette,diversi baci rubati mentre i nostri amici non ci vedono.
La partita finisce, l’Italia vince, ci salutiamo e ci congediamo contenti.
Con una scusa, mi intrattengo un po’ più a lungo finché io ed il padrone di casa non restiamo soli, pronti per il terzo tempo.

Mi fa appoggiare al bancone della cucina, mi alza la gonna di quel vestito leggero a fiori.
Si addentra tra le mie gambe, scosta le mutandine e inizia a leccarmi lentamente.
Sono così eccitata dalla situazione di prima, che
butto la testa all’indietro, pronta a lasciarmi andare in un orgasmo dirompente.
Gli afferro con forza la testa fra le mani, lo spingo verso il punto giusto, il cuore accelera, urlo.
Suona il campanello.
Andrea corre ad aprire la porta, io cerco di ricompormi velocemente ma Alberto entra e capisce subito cosa stesse succedendo.
Nota i pantaloni gonfi di Andrea e me seduta sul bancone della cucina.
Sorride, mi guarda, guarda l’amico e gli dà una pacca sulla spalla.
Andrea è imbarazzato, sa che tra me ed Alberto c’era stato del tenero.
Non era finita benissimo, lui si era lasciato trasportare dagli eventi, mentre io avevo preso la cosa con la mia solita leggerezza.
Avevamo poi trovato un po’ di serenità, ricominciando ad uscire in compagnia.
Inutile dire che in quel momento avrei voluto morire. La situazione era davvero imbarazzante.
Scendo dal bancone, li guardo, si guardano….e vengono verso di me.
Andrea mi lancia uno sguardo ed io capisco immediatamente.
Annuisco, perché capisca che acconsento.
Mi sussurra all’orecchio “il culo però è mio”.
In quel momento un brivido gelido mi corre lungo la schiena.

Alberto mi prende, mi spinge in basso verso il suo cazzo ormai duro, si sfila la cintura e la usa per legarmi le mani dietro la schiena.
Me lo spinge in gola di prepotenza, mentre sento che Andrea dietro di me si sta avvicinando.
Lo succhio con voracità, non è grande come quello di Andrea, ma è molto gradevole.
Con un colpo secco però sento entrarmi nel culo l’inconfondibile cazzo di Andrea.
Ho un sussulto, mi fa male, ma mi piace.
Mi schiaffeggia il culo, sento che sta impazzendo per la situazione che si è creata.
E io mi eccito ancora di più a sentire il suo piacere.
Diversi colpi secchi, decisi. Vengo più volte, bagno il pavimento della cucina.
Mi prende e mi trascina verso il divano.
A quel punto Alberto si mette sopra di me, e inizia a penetrarmi la figa.
Andrea è sulla mia faccia.
Mi soffoca con il suo enorme cazzo.
A fatica mi sta in bocca, ma ci gioco con la lingua, lo prendo, succhio forte la cappella, cerco comunque di farlo godere.
Urlo, tremo raggiungendo l’ennesimo orgasmo.

A quel punto Alberto mi infila una mano nella figa.
È davvero bravo, mi fa schizzare su tutto il divano in Alcantara dei genitori di Andrea, che però per fortuna non se ne accorge perché è intento a mettermelo in bocca.
Sento che sta per schizzarmi in faccia, ma si blocca e si toglie da sopra di me, improvvisamente.
Si alza, va verso Alberto e gli dice di spostarsi.
Mi prende per i fianchi e mi trascina verso di sé.
Me lo sbatte di nuovo nel culo, di cattiveria.
Qualche colpo e mi riempie di sperma.
Alberto intanto se ne sta in piedi, con il cazzo in mano, pronto a esplodere.
Andrea si sposta, Alberto mi prende e infila il cazzo nel mio culo, che trabocca sborra.
Anche lui mi dà qualche colpo deciso e viene in un orgasmo potente.

Sfiniti, ci sdraiamo tutti e 3 sul divano ormai rovinato da quel pomeriggio di sesso.
Si percepisce il nostro imbarazzo, nessuno ha coraggio di fiatare.
Così mi alzo, vado verso il bagno per pulirmi, mi giro e li guardo sorridendo :
“Ragazzi, è stata una figata”.
Cerco di darmi una sistemata, sono stanca, stremata, il trucco sciolto, lo sperma ovunque, il loro sudore addosso.
Torno in salotto, ci rivestiamo, chiacchieriamo come niente fosse, finché ci congediamo, questa volta sul serio.
Mentre io e Alberto ce ne stiamo andando, Andrea lo ferma : “Alby, ma alla fine, cosa eri tornato indietro a fare?”
“Avevo solo dimenticato le chiavi della macchina 😂”

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