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Posted by admin under Incontri Erotici on sabato Dic 10, 2022

Venerdì sera eravamo a letto. Io mi stavo per addormentare. Sentii mia moglie rotolarsi nel letto e venire ad abbracciarmi da dietro. La sua mano scese dal mio petto alla mia pancia fino ad infilarsi nei pantaloni del pigiama. Mi prese il cazzo che in un istante si indurì. Mi segò per un po’, poi mi girai, la baciai e salii sopra di lei. Scopammo. Senza dirci niente. La trovai molto calda, vogliosa. Era un po’ di tempo che non facevamo una scopata così intensa.

Sabato mattina ci svegliammo con calma. Fui io a cercarla, andandola ad abbracciare, come per ringraziarla per il sesso di qualche ora prima. Ci coccolammo un po’. Arrivai a baciarle il collo. La trovai ricettiva. Mi sembrava disponibile. Osai andando a cercare una tetta per leccarle e succhiarle il capezzolo. Mia moglie emise un gemito di piacere e mi spinse la testa contro di lei, invitandomi ad essere più deciso.

“Scopami.” mi sussurrò dopo un po’ mentre si girava a pancia in giù. La presi così, tirandole i capelli, apparentemente con rabbia che in realtà era solo voglia di farlo intensamente.

Sabato pomeriggio eravamo entrambi seduti sul divano, ognuno ad una estremità. La stanza era in penombra. Ognuno di noi aveva acceso la lampada dalla sua parte per leggere un libro. Mia moglie indossava un lungo maglione e un paio di leggings spessi da casa. Lei era quasi stesa lungo tutto il divano. Io ero seduto normalmente dalla mia parte. Mi sentii toccare da un suo piede su una coscia. Non ci fece caso. Poi continuò e anzi lo spostò. Il piedino di mia moglie finì in mezzo alle mie gambe. Mi toccò il pacco. Poteva essere un contatto casuale ma fu insistente. Mi girai a guardarla. Mi stava sorridendo maliziosa. Il mio cazzo si indurì e lei continuò a massaggiarlo con il piede.

“Tiralo fuori.” mi disse.

Obbedii e mi posizionai in modo che lei potesse arrivarci meglio con entrambi i piedi. Iniziò a farmi una sega con entrambi i piedi mentre mi guardava con aria da porca. Io ripensavo anche alla scopata della sera prima e di quella mattina. Mi piaceva vederla così vogliosa. Mi piaceva quella novità. Non era normale per lei cercare così spesso il sesso. Questi pensieri, il suo modo di fare e la stimolazione fisica contro il mio cazzo mi portarono a sborrarmi sulla pancia.

Quella sera, quando andammo a letto, avevo ancora pensieri erotici nei confronti di mia moglie, ma ero sicuro che non sarebbe successo niente, che le fosse bastata l’attività già insolita delle ultime 24 ore. Quando lei quindi si stese appoggiando la testa alla mia spalla pensavo volesse soltanto un po’ di intimità e tenerezza. Il suo corpo aderiva al mio. Le gambe erano intrecciate, i seni stretti contro il mio fianco.

“Ce la fai, anche stasera?” mi sussurrò nell’orecchio. Io non ero sicuro di avere inteso a cosa si riferisse. O meglio pensavo di saperlo ma mi sembrava impossibile. La guardai con aria interrogativa e lei, cogliendo il mio stupore, fu più esplicita.

“Ho ancora voglia di sesso. Ce la fai?”

La domanda poteva non essere retorica. Non ero più giovanissimo per cui anche la mia capacità amatoria non era più quella dei vecchi tempi. Ma di fronte ad una moglie così allupata trovavo energie inaspettate. Il mio cazzo era già pronto.

A metà scopata mia moglie si girò a pancia in giù e poi si mise a pecorina. La sbattei un po’ in quel modo. Quel suo atteggiamento mi faceva di nuovo sentire un giovane stallone. Poi mi disse una cosa che mi sconvolse ancora di più.

“Provi a metterlo dietro?”

Io la guardai con gli occhi sbarrati, incredulo per la richiesta.

“Ma intendi nel… culo?” domandai con un certo timore di avere male interpretato.

“Sì. È tanto che non lo facciamo…”

Non sapevo cosa fosse successo a mia moglie. Voglie sessuali come ai primi tempi e anche desideri da porca che raramente aveva mostrato. Non me lo feci ripetere due volte e mi apprestai a puntarle il cazzo contro il suo ano. Ma in quel momento capitò il peggior incubo di noi uomini nel sesso. Non so cosa fu: la sorpresa, lo sconvolgimento per una moglie così allupata, il sentirmi pressione per soddisfarla al meglio… Fatto sta che il cazzo mi tradì. Perse consistenza. Di sicuro non ero in grado di infilarglielo nel culo. Lei capì. Mi consolò anche se ne percepii il disappunto e la delusione. Concludemmo quella scopata con un suo pompino al mio cazzo semirigido.

Il mattino dopo, domenica, mia moglie dormì a lungo. Solo in tardissima mattinata la andai a svegliare e, un po’ per ringraziarla e un po’ per farmi perdonare la mia defaillance della sera prima, le portai la colazione a letto. Lei gradì molto quel gesto di cortesia romantica. Consumò il suo pasto gustandoselo e poi mi guardò in modo allusivo.

“Sai cosa ci vorrebbe per rendere ancora più perfetto questo risveglio?”

Io scossi la testa mentre lei apriva le gambe mettendo in mostra la sua nudità sotto la camicia da notte.

“Se me la leccassi un po’…” aggiunse maliziosa.

Io non attesi neanche un istante. Mi tuffai con la testa fra le sue gambe ed usai la lingua per stimolarle clitoride e labbra. Lei mi tenne tutto il tempo la mano sulla testa, accompagnando i miei movimenti fino a quando la portai ad un lungo orgasmo continuato.

Fatto quello mi sarei aspettato che lei si sarebbe ritenuta soddisfatta e appagata. Non pensai che la cosa avrebbe avuto un seguito. Ma mia moglie di quel weekend era diversa. E quindi mi fece capire che voleva scopare. Mi fece stendere sul letto e mi salì sopra, cavalcandomi. Il mio cazzo, quella mattina, non sembrava voler fare scherzi. Era bello duro e resistente e lei ne approfittò.

“Oggi ce la fai?” mi chiese mentre si sollevava un po’ facendo uscire il mio cazzo dalla sua fica e riposizionandolo con la mano. Se lo era puntato contro il buco del culo. Ed iniziò lentamente a scendere. Sentii la punta che si faceva largo attraverso la sua carne.

“Oddio, sì…” mugugnai felice.

Non ricordavo più come fosse inculare mia moglie. Non ricordavo più come reagisse lei al sesso anale. Lo avevamo fatto qualche volta da giovani poi per non so quale motivo avevamo smesso. Di sicuro non ricordavo che le piacesse così tanto, che godesse in quella maniera rumorosa e appassionata.

Non so perché parlai, in quel momento così intenso, ma mi uscì spontaneo:

“Da cosa arriva tutta questa voglia di sesso di questi giorni, eh?” le chiesi.

“Ti dispiace?” disse lei tra un sospiro di piacere e l’altro.

“No, no, certo… era solo per sapere il motivo…”

“Lo vuoi sapere? Vuoi veramente saperlo?” mi disse in modo provocante sollevandosi quel tanto che bastava per far rimanere solo la cappella infilata nel suo ano. Io annuii convinto. Lei si piegò verso di me fino potermi parlare direttamente nell’orecchio, con voce bassa e sensuale.

“Fare sesso fa venire voglia di fare sesso…” incominciò spingendo il bacino all’indietro e facendo pian piano rientrare il mio cazzo nel suo culo. “Ed io in questo periodo sto facendo tanto sesso… non solo con te…”

Ci impiegai alcuni secondi a realizzare che cosa mi aveva appena detto mia moglie. Lei intanto aveva cominciato ad ondeggiare e ad avvicinarsi al godimento.

“Co… cosa?” farfugliai.

Non mi rispose. Si tirò su e appoggiò le mani sul mio petto. Mi fissava negli occhi con aria da porca mentre muoveva il bacino per sentire il mio cazzo nel culo.

Mi ritrovai in una situazione folle. Le sensazioni fisiche erano al massimo con il mio cazzo che scivolava fuori e dentro di lei. La visione di mia moglie nel momento in cui esprimeva al massimo il suo essere porca mi mandava in estasi. Ma in tutto questo mi aveva appena confessato di mettermi le corna. Una notizia tremenda in un momento perfetto.

Il mio cazzo, o meglio il mio cervello da maiale, decise per conto suo e cominciò a sborrare riempendole l’intestino di sborra. Lei sentendolo iniziò a godere e a mungermi il cazzo col pulsare ritmico del suo sfintere comandato dalle onde orgasmiche.

Dunque la prima cosa che avevo fatto dopo aver ricevuto la notizia di essere un cornuto fu quella di godere. Di sicuro questo addolcì la pillola.

“Con chi?” ebbi la forza di chiederle dopo che mi crollò addosso e mentre le sostanze che mi provocavano il piacere cominciavano a diluirsi nel mio cervello e a perdere la loro efficacia.

“Non te lo dico.” mi rispose risoluta. “Ma non hai nulla da temere. È solo sesso. Puro sesso animalesco. Non devi temere nulla per il nostro rapporto. Anzi, direi che può solo migliorarlo a giudicare da questo weekend”

“E cosa ti dice che questo mi consoli, che il fatto che tu hai qualcuno con cui fai solo sesso a me possa andare bene.”

“Magari non ti andrà bene subito, ma lo accetterai. Ti conosco. Sei un maiale e tutto ciò che aiuta a rendermi più disinibita, più porcella a te alla fine andrà bene. L’ho sentito il tuo cazzo dentro di me. Si è indurito quando te l’ho detto.”

“No, ti sbagli. Si è indurito solo perché era nel tuo culo, vicino all’orgasmo…” ribattei io neanche troppo convinto.

“Un uomo normale avrebbe già fatto una scenata. Tu invece sei curioso. Vuoi solo sapere chi ha reso la tua mogliettina così vogliosa… forse vuoi saperlo per ringraziarlo…”

“Ma se una ha un amante dovrebbe essere appagata, dovrebbe essere soddisfatta, dovrebbe non cercare più il sesso col proprio marito… Tu invece dici di essere più vogliosa. Quindi lui non ti soddisfa.” insinuai per sentirmi superiore rispetto a questo misterioso amante di mia moglie.

“Tutto il contrario.” mi rispose lei spegnendo la mia autostima. “Più faccio sesso e più ne ho voglia. Migliore è il sesso con lui e più voglio farne con te. Le cose che mi ha fatto riscoprire voglio ripeterle con te…”

“Riscoprire?”

“Il sesso anale, ad esempio. Non sei contento di avere di nuovo accesso al culo di tua moglie?”

“Sì, certo, ma…”

“Merito suo. Mi ha fatto riscoprire quanto sia bello essere inculata…”

“Quindi lui ti ha…?”

“Certo. Mi incula sempre.”

“Ma chi è? Non posso sapere chi è?”

“No.”

“Almeno com’è? Giovane? Vecchio? Lo conosco?”

“Non lo conosci, è… giovane, molto giovane.”

“E come ha il…?” non ebbi il coraggio di dirlo, mi vergognai della domanda che stavo facendo. Mia moglie mi aveva confessato le corna e una delle mie preoccupazioni primarie era fare il confronto a chi ce l’aveva più lungo… Lei comunque capì anche se non terminai la domanda.

“Ce l’ha lungo. Duro. Resistente. Perfetto.” disse sgolosando.

“Quindi è meglio di me?”

“Fisicamente sì. Ma è meglio avervi entrambi.”

“Perché lo hai fatto? Perché mi hai tradito? Non ti sono bastato io?”

“È capitato, è successo. Non era pianificato. Tu mi bastavi. Non lo cercavo. Ma dopo averlo provato no, non mi basti più. Non mi basta neppure lui, come hai potuto notare dalla mia voglia.”

“E… quindi?”

“Quindi cosa?”

“Quindi mi stai dicendo che sono un marito cornuto, che non ci posso fare niente e che devo accettarlo?”

“Uhm… in un certo senso sì. Al prezzo di ritrovarti una moglie assatanata…”

Mia moglie ridacchiò e mi guardò. Poi il suo sguardo scese lungo il mio corpo andando a posarsi sul mio cazzo che intanto era ritornato parzialmente duro.

“Vedo che non ti dispiace come prezzo da pagare…” commentò lei sarcastica prendendomi il cazzo in mano.

Ero ancora ipersensibile dopo la scopata appena terminata per cui il suo tocco fu in parte piacevole e in parte avrei voluto evitarlo. Forse non volevo neanche che sentisse quanto ero eccitato nonostante le corna appena scoperte, o forse proprio a causa di quelle. Ma poi mi abbandonai al suo tocco ed il mio cazzo tornò di marmo mentre mia moglie me lo segava e mi sussurrava porcate nell’orecchio.

“Sei un maiale… lo sapevo… sapevo che per una moglie maiala avresti accettato di tutto…”

“Zitta… puttana…”

“No, non sto zitta, perché tu vuoi sentire quanto è porca la tua mogliettina… vuoi godere ascoltandomi raccontare… senti qui il tuo cazzo come vuole sentire tutto…”

“No… è troppo… non voglio sapere…” mentii.

Avevo appena goduto e per questo i successivi minuti furono quasi una piacevole tortura. Il mio cazzo non ne voleva sapere di godere nonostante le incredibili porcate che mia moglie mi diceva e nonostante la sua abilità nello stimolarmi i punti giusti. Mi infilò persino un dito nel culo per aiutarmi a venire, inutilmente. Volevo porre fine a quel gioco e nello stesso tempo non riuscivo. Era troppo eccitante ma non venivo.

Poi eruttai in maniera scomposta e incontrollata. Crollando successivamente inerme. Mia moglie mi sbaciucchiò e mi coccolò. Con amore e come per chiedere perdono. Io l’avevo già ampiamente perdonata.

“Vorrei pagarne anche un altro di prezzo…” mormorai dopo alcuni minuti.

“Quale?”

“Vorrei vederti con lui…”

Mia moglie mi guardò sottecchi. Aveva un sorriso beffardo e diabolico.

“Non credo…” disse.

Io portai la mia mano fra le sue gambe. Iniziando a toccarla. Era ancora bagnata. La masturbai.

“Non lo so…” sussurrò dopo un po’.

Continuai a masturbarla.

“Vedremo…”

Giocai col suo clitoride.

“Forse…”

La portai all’orgasmo, un orgasmo molto umido accompagnato dai suoi “Sì” urlati a tutta voce. Erano apprezzamenti di piacere ma li interpretai anche come risposta alla mia richiesta.

Note finali:

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Fine di un’amicizia

Posted by admin under Incontri Erotici on giovedì Dic 8, 2022

Il giorno trascorre lentamente, io mi sento veramente una puttana che ha mandato all’aria un rapporto, quello con Mario, che poteva diventare qualcosa di più di semplice sesso.

Tutto questo è accaduto perché sono affamata di sesso, perché non ho fatto mai esperienza quando si fa di solito, da giovane.

Ecco che basta un uomo con fisico decente e un gran bel cazzo per mandarmi fuori di testa.

Il mattino dopo proverò ad andare al capanno, ma so già che non ci troverò nessuno.

La giornata trascorre, mandandomi semplicemente a fanculo tutto il tempo.

La mattina successiva mi sveglio alle tre, mi alzo alle tre e mezzo e vado alla solita ora al capanno, ma lo trovo vuoto, tranne per una lettera indirizzata a me, da parte di Mario che mi ripete che sono una poco di buono e che non vuole più vedermi, come mi aveva detto il giorno precedente.

A me viene solo da piangere, accidenti a me e chi mi ha inventata.

D’un tratto però mi sento prendere tra le braccia e dire che va tutto bene. E’ Mario che evidentemente ci ha ripensato e mi bacia, dapprima dolcemente e poi con sempre maggiore passione, mi spoglia velocemente, mi mette a pecorina, mi lecca il buco del culo e poi mi incula.

Mi fa un po’ male, ma poi il piacere prevale e gemo; lui mi chiama puttana, ma invece di darmi noia, mi eccita, lo sento che sono umida perciò mi tocco lì e prendo a masturbarmi perché sono una porca che vuole godere al suo massimo.

Lui mi chiama ancora puttana e piange mentre mi incula. Io gli rispondo che da adesso in poi, sarò solo sua e che ho fatto uno sbaglio colossale con Giorgio.

Mario non dice nulla continua a incularmi per bene e io a gemere fino a che, con un grugnito mi viene negli intestini.

Io continuo a masturbarmi finché ho un orgasmo che mi squassa tutta.

Mario mi dice che gli sono mancata terribilmente e che la lettera l’ha scritta in un attimo di totale sconforto.

Mi dice che è il suo cazzo a comandare e che desidera tantissimo la mia fica, il mio culo, la mia bocca.

Va nel minuscolo bagno a pulirsi il cazzo dai residui del mio culo e poi io mi inginocchio davanti al suo cazzo e lo lecco, lo succhio con passione, mentre lui in certi momenti, mi scopa la bocca, con una certa irruenza che però io apprezzo tanto.

Lo succhio finché mi fa capire che vuole sborrare, ma io gli dico che la voglio addosso e così i suoi getti vanno sul seno, sul viso, sul torace, sulle gambe.

Insomma, sono totalmente ricoperta di sborra e lui fa una cosa inaspettata prende a leccarmi tutta come un invasato.

Io gemo dal piacere finché lui mi porta sotto l’umile doccia (che finora non avevo notato) per lavarmi, ci laviamo reciprocamente e a me torna voglia. Prendo a toccarmi, lui mi guarda e prende a leccarmela mettendosi sotto di me.

Io gemo dal piacere di sentire la sua sapiente lingua mentre mi tocco i seni.

Lui mi lecca e io ad un certo punto squirto mentre lui beve il tutto.

Poi gli dico che devo fare pipì e lui non mi lascia andare, mi dice di farla nella sua bocca e così faccio, mentre lui beve e poi mi dice che la mia pipì sa di aranciata amarognola.

Io gli dico che non l’avevo mai fatta in bocca ad un uomo e lui mi confessa che gli piace moltissimo, ma che con la moglie non l’ha mai fatto.

Si alza e mi bacia in bocca che effettivamente sa di aranciata amarognola.

Mario mi dice che vorrebbe un’altra cosa, che gli pisciassi sul cazzo, mentre lo facciamo e io gli rispondo che non mi verrà naturale, ma che ci proverò.

Credevo di conoscere Mario e invece adora il pissing, cosa che non sapevo.

Usciamo dalla doccia, ci asciughiamo, mentre lui mi bacia dappertutto con ardore, ripetendomi che gli sono davvero mancata tanto e che non ci lega solo il sesso.

Mi dice che ha rotto con Giorgio, era suo amico dalle elementari, sapeva che era leggero, ma non si era mai permesso di insidiare le sue donne.

Io gli dico che Giorgio mi ha detto che si scambiavano le donne e lui mi risponde che è una bugia.

Mario mi dice che non sopporta neanche che guardino la sua donna, figurarsi andare a letto con un altro, sia pure, suo amico.

Ci diamo appuntamento per l’indomani mattina, baciandoci con ardore.

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Massaggio

Posted by admin under Incontri Erotici on martedì Dic 6, 2022

“Ho le gambe stanchissime mi fai un massaggio?!”

“Adesso!?”

“Sì, dai, ti prego!?” fai uno sguardo sognante facendo sfarfallare le ciglia.

“Non serve fare gli occhioni, prendo l’olio, spogliati e stenditi sul letto”

Quando ti raggiungo in camera sei completamente nuda, stesa a pancia sotto, le gambe lunghissime, leggermente divaricate, le braccia aperte.

Faccio scorrere il mio sguardo su di te, i tuoi piedi magri e lunghi, i tuoi polpacci pieni, le tue cosce e quel culo che tanto adoro, poi la schiena perfetta, dritta, il seno che si intravede sul fianco, schiacciato sotto di te,  il collo sottile e quel viso bellissimo che mi guarda sorridendo .

“Massaggio completo allora?!”

“Massaggio speciale!” fai l’occhiolino e mi sorridi di nuovo.

Mi spoglio anche io mentre mi guardi.

Lo faccio lentamente consapevole che non ti perderai neppure un movimento.

Mi metto nelle mani una bella dose d’olio e le sfrego  per scaldarlo, ho le mani grandi, forti.

Inizio dai piedi, stai tutto il giorno in piedi in negozio, ti fanno sempre male, ci metto forza, ma non è facile, sono così magri, poi le caviglie ed i polpacci, qui devo stare attento perché se spingo troppo rischio di farti male, ma ormai so dove devo spingere e dove essere più delicato.

Dopo un po’ allarghi un pochino le gambe, vuol dire che posso passare alle cosce.

Ci vuole altro olio.

Sulle cosce posso spingere quanto voglio, anzi devo spingere un po’ di più, ti piace.

Faccio prima l’esterno, poi passo all’interno, faccio dall’interno coscia fino alla riga sotto il culo, allarghi ancora un po’ le gambe, continuo  a fare questo movimento, spingi il culo verso l’alto, vedo là sotto qualcosa che luccica, ci passo molto vicino ma non ti sfioro neppure anzi, salgo un po’ e passo alle chiappe, altro olio, prendo le due sfere una per mano e le allargo, le stringo, le massaggio con entrambe le mani, in tutti i modi possibili, quanto mi piace, sembra di impastare il pane.

Inizi a mugolare, è il momento di passare alla schiena.

Ti faccio chiudere le gambe e mi ci siedo sopra, il mio uccello gonfio è adagiato tra le tue chiappe, bello comodo.

Prendo di nuovo l’olio ma questa volta lo verso direttamente sulla tua schiena, hai un sussulto, è freddo.

Ti massaggio la schiena partendo dal basso, ti distendo i muscoli, sento che ti rilassi sempre di più, poi passo alla parte alta, qui è più difficile devo farti ammorbidire i muscoli attorno alle scapole, poi le spalle.

Sento i muscoli allentarsi, ammorbidirsi.

Massaggio il collo, sotto il cranio, ti piace moltissimo, mugoli piano piano.

Poi faccio scorrere le mie dita su tutta la schiena, dal sedere al collo, spingendo a fianco della colonna vertebrale, sei rilassata, sento i muscoli morbidi, un paio di vertebre scrocchiano.

Sto facendo su e giù lungo la tua schiena, mugoli, inarchi la schiena, alzi il sedere ed io entro naturalmente dentro di te.

Continuo il mio massaggio, ma ora, ogni volta che mi allungo sulla tua schiena spingo dentro di te.

Ti sto massaggiando dentro e fuori, senza fretta.

Ma improvvisamente grugnisci qualcosa, con uno scatto allarghi le gambe ed alzi il culo, io mi ritrovo dietro di te a pecorina.

Ti prendo per le spalle mentre inizio a darci dentro davvero, un ritmo sostenuto.

Poi con una mano mi aggrappo ad un fianco, mentre con l’altra ti agguanto un seno e lo stringo forte, quanto mi piacerebbe vederlo muovere sotto le mie spinte… ma mai una volta che capitiamo davanti allo specchio…

Lascio il seno, la posizione è troppo scomoda, ti massaggio la schiena, spingendola giù.

Ora hai il viso sul letto e le chiappe in aria, bellissima!

La forma della tua schiena arcuata, la vita stretta e la curva dei tuoi fianchi abbondanti sono uno spettacolo.

Urli, quando il mio pollice unto d’olio entra lentamente nel tuo culo, non mi fermo, ogni volta che do la botta con il bacino colpisco anche la mia mano e il mio pollice spinge nel tuo culo.

Stai perdendo il controllo.

Avvicino l’indice dell’altra mano, spingo sul bordo, entra appena,  basta questo a farti urlare, vieni scompostamente agitandoti tutta.

Non riesco a tenerti ferma, sei unta mi sfuggi, ti sfili da me e ti lasci cadere sul letto scossa dagli spasimi, mentre io grugnendo esplodo sulle tue chiappe che si agitano ancora.

Ne ho un sacco, le mie gocce bianche sulla tua pelle abbronzata unta di olio, una bella goccia è proprio tra le tue chiappe, la guardo colare lentamente, arriva al tuo culetto ancora pulsante, la senti anche tu, ti muovi, riprende la strada fino a scomparire tra le tue labbra gonfie.

Resto incantato a guardarti, sei bellissima.

Vado a prendere un asciugamano bagnato, ti pulisco sommariamente, faccio lo stesso con me, poi lancio l’asciugamano a terra e mi stendo al tuo fianco.

Rimaniamo in questa posizione, tu con gli occhi chiusi ed un sorrisino sulle labbra, io continuo a studiare il tuo corpo rilassato sul letto, ogni tanto non resisto e con un polpastrello seguo una curva, quando vedo comparire la pelle d’oca, ti do un bacio sulla schiena e ti copro con una coperta.

Mi alzo, devo andare a preparare la cena.

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Un carattere dominante

Posted by admin under Incontri Erotici on martedì Dic 6, 2022

Marika trascorse la giornata in subbuglio perché non sapeva dove fosse finito il suo buonsenso.

D’altronde, per la prima volta in vita sua, era stata in preda alla passione più sfrenata, che obiettivamente non aveva provato con Daniele.

Il problema era che di solito, gli uomini bravi a letto sono pessimi compagni di vita.

Marika si chiese perciò se dovesse tenere Pietro come amante e continuare la sua vita monotona e noiosa col marito.

Marika era troppo onesta e non sarebbe stato in grado di reggere la situazione per molto tempo.

Inoltre, c’era sempre il problema con Orsetta e lei non osava parlare con Daniele data la situazione.

Forse, adesso Orsetta voleva Pietro, ma lo voleva fortemente anche Marika perché le sensazioni che aveva provato con lui, non le aveva provate con nessun altro.

La mattina dopo andò a fare la passeggiata, ma tornò a casa col cervello in fiamme come diceva lei perché aveva pensato moltissimo, ma non era arrivata a nessuna conclusione.

Marika sapeva che avrebbe combattuto per Pietro, cosa mai fatta in vita sua, considerato che aveva avuto un unico uomo ossia suo marito.

Marika stava riordinando casa quando le arrivò un whatsapp di Pietro che le chiedeva di incontrarlo al più presto in un hotel della zona, lei rispose che non poteva perché il marito tornava a mezzogiorno a mangiare a casa.

Lui le rispose che era una codarda e che avrebbe invitato Orsetta.

Marika a quel punto inventò una scusa al marito e si recò all’hotel, dove trovò Pietro nudo sdraiato sul letto che si stava facendo una sega.

Lui, senza tanti preamboli, la invitò a succhiargli il cazzo e lei lo fece subito, senza neanche spogliarsi.

Pietro era soddisfatto di come succhiava e la chiamava con epiteti pesanti come zoccola, troia ecc., ma lei scoprì che si eccitava moltissimo.

Alla fine Pietro le fece capire che stava per sborrare e lei da vera troia ingoiò tutto senza tralasciare neanche una goccia.

Pietro era soddisfatto e le disse, che gli aveva fatto un gran pompino per essere una che aveva imparato da poco tempo.

Marika disse che le piaceva proprio farlo e si spogliò così che lui potesse succhiargli il seno e la fica, cosa di cui aveva tantissima voglia.

Pietro lo fece, ma gli disse che dopo non avrebbe accettato più ordini da lei perché voleva essere lui a comandare a letto.

Marika rispose che non ci era abituata, ma che avrebbe imparato perché voleva godere sempre di più con lui.

Pietro le rispose che l’avrebbe fatta diventare una brava sottomessa e Marika disse che non le piaceva l’idea perché aveva letto dei racconti erotici di sottomissione e si era messa paura.

Pietro disse che la sottomissione sarebbe stata solo a letto, per il resto, lei era libera di vivere come credeva la sua vita.

Marika rispose che andava bene, anche se, disse era molto permalosa e non sapeva se avrebbe sopportato un rapporto di tale genere, sia pure solo a letto.

Lui disse che avrebbero provato e che poi lei l’avrebbe ringraziato per le vette di piacere che avrebbe raggiunto.

Marika disse che era molto sicuro di sé e lui rispose che tutte le donne che aveva avuto, ed erano molte, si erano trovate bene con lui, tant’è che alcune continuavano a cercarlo anche molti anni dopo.

Lui le ordinò di mettersi sopra di lui e di giocare col suo cazzo moscio, lei lo fece seguendo le sue istruzioni, anche se avrebbe voluto fare come le pare.

Dopo un po’ il cazzo si rianimò e lui glielo fece infilare nella fica e lei cominciò a muoversi con lui che spingeva da sotto, tant’è che raggiunse rapidamente il primo orgasmo, poi il secondo, il terzo ecc. dato che era multiorgasmica.

Lui era davvero instancabile e le disse che era una zoccola di primo livello.

Lei allora gli chiese perché non potesse chiamarlo porco e lui rispose che non era la stessa cosa, visto che, per un uomo, si tratta quasi di un complimento.

Per una donna, le parole porche indicano degradazione, ma allo stesso tempo essere una donna che raggiunge il piacere senza problemi.

Marika rispose che era vero, ma che avrebbe voluto essere considerata anche per il suo cervello.

Pietro rispose che nel letto, conta solo la capacità di lasciarsi andare alle sensazioni che si provano, oltre che ad ubbidire agli ordini che lui le avrebbe dato.

Marika, nonostante la sua titubanza nell’accettare un rapporto del genere, si dimostrò una brava sottomessa e dovette ammettere di aver goduto più del giorno precedente.

Lei scoprì che le piaceva, che si eccitava nell’essere trattata male e chiamata con le parole più degradanti per una donna come la già citata zoccola, ma anche puttana, troia, porca, maiala.

Rimasero a letto fino alle 18 e 30, quando Marika disse che doveva tornare a casa a lavarsi e a preparare qualcosa per la cena.

Pietro rispose che per quella volta passava, ma successivamente avrebbe deciso lui quando lei potesse andarsene.

Marika rispose che non voleva farsi beccare dal marito e lui sicuro di sé, disse che non sarebbe successo e che lei avrebbe goduto come non mai.

Marika si vestì, lasciò la stanza, baciò Pietro che le infilò una mano nei pantaloni e la fece venire ancora una volta.

Lei era tentata di fare ancora l’amore con lui, ma avrebbe fatto tardi e se ne andò.

Pietro le disse che l’avrebbe contattata al più presto e che Marika avrebbe dovuto rispondergli solo di sì, non erano ammessi rifiuti.

Marika ribatté che aveva un marito e lui rispose che non gliene importava nulla, la voleva quando decideva lui.

Marika se ne andò perplessa perché sì aveva goduto, ma aveva paura che il comportamento di Pietro l’avrebbe fatta scoprire dal marito, che l’avrebbe buttata fuori di casa e lei non sapeva se Pietro avrebbe voluto una convivente.

Marika per quieto vivere, rispose che sarebbe stata sempre a sua disposizione e Pietro disse che era la risposta che gli avrebbe dovuto dare sempre.

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