Un carattere dominante

Marika trascorse la giornata in subbuglio perché non sapeva dove fosse finito il suo buonsenso.

D’altronde, per la prima volta in vita sua, era stata in preda alla passione più sfrenata, che obiettivamente non aveva provato con Daniele.

Il problema era che di solito, gli uomini bravi a letto sono pessimi compagni di vita.

Marika si chiese perciò se dovesse tenere Pietro come amante e continuare la sua vita monotona e noiosa col marito.

Marika era troppo onesta e non sarebbe stato in grado di reggere la situazione per molto tempo.

Inoltre, c’era sempre il problema con Orsetta e lei non osava parlare con Daniele data la situazione.

Forse, adesso Orsetta voleva Pietro, ma lo voleva fortemente anche Marika perché le sensazioni che aveva provato con lui, non le aveva provate con nessun altro.

La mattina dopo andò a fare la passeggiata, ma tornò a casa col cervello in fiamme come diceva lei perché aveva pensato moltissimo, ma non era arrivata a nessuna conclusione.

Marika sapeva che avrebbe combattuto per Pietro, cosa mai fatta in vita sua, considerato che aveva avuto un unico uomo ossia suo marito.

Marika stava riordinando casa quando le arrivò un whatsapp di Pietro che le chiedeva di incontrarlo al più presto in un hotel della zona, lei rispose che non poteva perché il marito tornava a mezzogiorno a mangiare a casa.

Lui le rispose che era una codarda e che avrebbe invitato Orsetta.

Marika a quel punto inventò una scusa al marito e si recò all’hotel, dove trovò Pietro nudo sdraiato sul letto che si stava facendo una sega.

Lui, senza tanti preamboli, la invitò a succhiargli il cazzo e lei lo fece subito, senza neanche spogliarsi.

Pietro era soddisfatto di come succhiava e la chiamava con epiteti pesanti come zoccola, troia ecc., ma lei scoprì che si eccitava moltissimo.

Alla fine Pietro le fece capire che stava per sborrare e lei da vera troia ingoiò tutto senza tralasciare neanche una goccia.

Pietro era soddisfatto e le disse, che gli aveva fatto un gran pompino per essere una che aveva imparato da poco tempo.

Marika disse che le piaceva proprio farlo e si spogliò così che lui potesse succhiargli il seno e la fica, cosa di cui aveva tantissima voglia.

Pietro lo fece, ma gli disse che dopo non avrebbe accettato più ordini da lei perché voleva essere lui a comandare a letto.

Marika rispose che non ci era abituata, ma che avrebbe imparato perché voleva godere sempre di più con lui.

Pietro le rispose che l’avrebbe fatta diventare una brava sottomessa e Marika disse che non le piaceva l’idea perché aveva letto dei racconti erotici di sottomissione e si era messa paura.

Pietro disse che la sottomissione sarebbe stata solo a letto, per il resto, lei era libera di vivere come credeva la sua vita.

Marika rispose che andava bene, anche se, disse era molto permalosa e non sapeva se avrebbe sopportato un rapporto di tale genere, sia pure solo a letto.

Lui disse che avrebbero provato e che poi lei l’avrebbe ringraziato per le vette di piacere che avrebbe raggiunto.

Marika disse che era molto sicuro di sé e lui rispose che tutte le donne che aveva avuto, ed erano molte, si erano trovate bene con lui, tant’è che alcune continuavano a cercarlo anche molti anni dopo.

Lui le ordinò di mettersi sopra di lui e di giocare col suo cazzo moscio, lei lo fece seguendo le sue istruzioni, anche se avrebbe voluto fare come le pare.

Dopo un po’ il cazzo si rianimò e lui glielo fece infilare nella fica e lei cominciò a muoversi con lui che spingeva da sotto, tant’è che raggiunse rapidamente il primo orgasmo, poi il secondo, il terzo ecc. dato che era multiorgasmica.

Lui era davvero instancabile e le disse che era una zoccola di primo livello.

Lei allora gli chiese perché non potesse chiamarlo porco e lui rispose che non era la stessa cosa, visto che, per un uomo, si tratta quasi di un complimento.

Per una donna, le parole porche indicano degradazione, ma allo stesso tempo essere una donna che raggiunge il piacere senza problemi.

Marika rispose che era vero, ma che avrebbe voluto essere considerata anche per il suo cervello.

Pietro rispose che nel letto, conta solo la capacità di lasciarsi andare alle sensazioni che si provano, oltre che ad ubbidire agli ordini che lui le avrebbe dato.

Marika, nonostante la sua titubanza nell’accettare un rapporto del genere, si dimostrò una brava sottomessa e dovette ammettere di aver goduto più del giorno precedente.

Lei scoprì che le piaceva, che si eccitava nell’essere trattata male e chiamata con le parole più degradanti per una donna come la già citata zoccola, ma anche puttana, troia, porca, maiala.

Rimasero a letto fino alle 18 e 30, quando Marika disse che doveva tornare a casa a lavarsi e a preparare qualcosa per la cena.

Pietro rispose che per quella volta passava, ma successivamente avrebbe deciso lui quando lei potesse andarsene.

Marika rispose che non voleva farsi beccare dal marito e lui sicuro di sé, disse che non sarebbe successo e che lei avrebbe goduto come non mai.

Marika si vestì, lasciò la stanza, baciò Pietro che le infilò una mano nei pantaloni e la fece venire ancora una volta.

Lei era tentata di fare ancora l’amore con lui, ma avrebbe fatto tardi e se ne andò.

Pietro le disse che l’avrebbe contattata al più presto e che Marika avrebbe dovuto rispondergli solo di sì, non erano ammessi rifiuti.

Marika ribatté che aveva un marito e lui rispose che non gliene importava nulla, la voleva quando decideva lui.

Marika se ne andò perplessa perché sì aveva goduto, ma aveva paura che il comportamento di Pietro l’avrebbe fatta scoprire dal marito, che l’avrebbe buttata fuori di casa e lei non sapeva se Pietro avrebbe voluto una convivente.

Marika per quieto vivere, rispose che sarebbe stata sempre a sua disposizione e Pietro disse che era la risposta che gli avrebbe dovuto dare sempre.

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