Al cinema

Posted by admin under Incontri Erotici on mercoledì Nov 16, 2022

Avevamo promesso ai nostri amici che saremmo andati al cinema con loro questa sera, ma appena ti vedo uscire dal portone di casa, capisco, che non sono l’unico che vorrebbe fare tutt’altro.

Ti si messa una gonna corta a portafoglio e quella camicetta semitrasparente che mi manda fuori di testa, sopra hai uno spolverino che ora ti svolazza dietro come un mantello ma che se allacciato può nascondere in un attimo tutto questo spettacolo.

“Sei sicura che vuoi andare al cinema?!”

“L’ho promesso a Marta ci tocca andare!”

Lungo il tragitto in auto faccio scivolare la mano nella gonna e non stacco la mano dalla tua coscia nuda.

Tu fai lo stesso accarezzandomi da sopra i calzoni allargando appena le gambe.

“Dai solo qualche ora di pazienza!”

Mentre faccio manovra per parcheggiare tu sbuffi e ti allacci qualche bottone del soprabito, protesto ma non mi consideri proprio.

Davanti al cinema incontriamo il resto del gruppo, i soliti amici, le solite chiacchiere, i soliti ritardatari, facciamo i biglietti ed entriamo.

Noi due finiamo nella fila dietro i nostri amici, poco male staremo più tranquilli, non si accorgono neppure di come sei vestita quando togli la giacca e la appoggi sulla poltroncina affianco a te.

Si spengono le luci ed inizia il film, ho fatto attenzione a mettermi alla tua sinistra in modo di aver libero accesso alla gonna, allungo subito le mani, ma vengo interrotto da te che mi passi la giacca, qualcuno ti si è seduto alla tua destra, va beh la metto dalla mia parte, ma uffa proprio qua si doveva mettere? Ora mi tocca fare il bravo.

Ma chi ci riesce? Ho il braccio sulle tue spalle e con la mano ti accarezzo distrattamente il collo, ti piace, appoggi la testa alla mia spalla e mugugni piano, prendo coraggio e lascio la mia mano esplorare il tuo fantastico decolletè nel farlo apro “per sbaglio” un paio di bottoni, controlli, nulla di esagerato, siamo comunque al di sopra del bordo di quel reggiseno che sto costeggiando con le dita.

Mi appoggi una mano su una coscia e mi accarezzi piano, mentre io infilo le dita sotto quel pizzo leggero fino a prendere nella mano il tuo seno perfetto per la mia manona, mi stringi la coscia e sali più su fino a sentire la mia erezione.

Butto un occhio al tuo vicino, nel buio mi sembra che stia guardando il film, senza accorgersi di nulla, sembra abbia una tuta scura, barba e capelli un po’ lunghi ed arruffati, un paio di occhiali che riflettono il film impedendomi di vedere gli occhi.

Mi prendi la mano libera e me la appoggi sulle tua gambe mentre mi strizzi l’uccello da sopra i calzoni, ho capito il messaggio e faccio sparire la mia mano nella piega della gonna a portafoglio.

Arrivo subito alla carne calda della tua coscia senza che la tua gonna si apra, ma man mano che risalgo verso le tue mutandine tu allarghi sempre di più le gambe e la gonna si apre scoprendone una interamente.

Guardo il vicino, adesso non può essersi accorto di nulla, sei a gambe larghe e con un ginocchio sei arrivata a toccare il suo, visto che anche lui è a gambe larghe.

Nel buio non riesco a vederlo bene, ma la tua coscia chiara che esce dalla gonna si vede benissimo.

Sento le tue mutandine fradice ed inizio a giocarci passandoci sopra le dita, spingendo, tirando. Mi abbassi la cerniera dei calzoni e fai sparire la tua mano all’interno, mi muovo un po’ per facilitarti il compito fino a che il mio uccello non è saldamente nella tua mano. Vedo che anche il nostro vicino si agita un po’, avrà visto che succede? Poi torno a dedicarmi a te, finalmente ti sposto quel pezzettino di stoffa umido e faccio sparire un dito dentro di te, mentre con l’altra mano ti stringo con forza il seno, ti lasci sfuggire un gemito.

Guardo il vicino e durante una scena del film particolarmente luminosa noto un rigonfiamento sospetto nei pantaloni della sua tuta, ha sicuramente una mano nei pantaloni,  ma mi distraggo subito perché tu mi hai tirato fuori dai calzoni l’uccello e me lo stai segando apertamente.

Mi guardo attorno allarmato, i nostri amici da davanti non possono vedere che succede e a parte il nostro vicino non c’è praticamente nessuno attorno a noi, quindi lui non si è seduto qua per caso, lo riguardo, ora il rigonfiamento della sua tuta si sta muovendo allo stesso ritmo della tua sega, allo stesso ritmo del ditalino che ti sto facendo, stai dando tu  il ritmo, la tua mano sale sul mio uccello la mano sul suo uccello sale le mie dita affondano in te, la tua mano scende e la mano sul suo uccello scende le mie dita escono da te, perfettamente sincronizzati. Aumenti il ritmo sul mio uccello, aumenta il ritmo sul suo uccello aumenta il ritmo delle mie dita, aumenti sempre di più, quando sento che stai per venire sfilo la mano che stava nel tuo seno e te la metto sulla bocca per coprire ogni suono, nel farlo faccio uscire completamente il tuo seno ed un altro paio di bottoni della camicetta si aprono, vieni mordendomi la mano e spingendo il bacino contro le mie dita allargando le gambe più che puoi.

Vedo il nostro amico agitarsi ed inarcarsi per poi ricadere sulla poltroncina, deve essere venuto pure lui.

Ti giri verso di me ti lanci con la bocca sul mio uccello, ti esplodo subito in gola tutto quello che ho, mandi giù tutto per non sporcarci e in pochi secondi sei tornata al tuo posto.

Ci guardiamo le ultime scene del film tutti e tre spaparanzati, spossati con un sorrisino sulle labbra. Tu sei bellissima con i capelli scarmigliati, le guance rosse, la mano destra davanti alle labbra, la lingua che guizza tra le dita a pulirle, la camicia quasi tutta aperta un seno fuori dal reggiseno che invece disegna di pizzo l’altro, le gambe aperte hanno fatto risalire la gonna e le tue cosce sono del tutto esposte, ti accorgi all’ultimo dei titoli di coda ma fai in tempo a sistemare il reggiseno, a chiudere buona parte dei bottoni della camicia e a metterti composta.

Quando si riaccendono le luci il nostro compagno di giochi si è spostato di un paio di posti,

I nostri amici si voltano verso di noi:

“Piaciuto?”

“Sì bellissimo”

“Ma non fanno più l’intervallo nei film?”

“Per fortuna no!”. Scoppiamo a ridere.

Mentre ci stiamo rimettendo le giacche noto che sei ancora sporca sulle labbra, mi avvicino e ti bacio pulendoti per bene, mi prendi per mano ed usciamo dalla sala ridendo con gli altri.

💥 CONTINUA A LEGGERE 💥

ADD COMMENTS | Tags : ,

Come tutto è cominciato!

Posted by admin under Incontri Erotici on martedì Nov 15, 2022

Mi guardo allo specchio e sono come sempre fin troppo autocritica con me stessa. Trovo cose che non vanno ovunque guardo.

         «Amore, come ti sembro?».

Indosso un completo nero e una camicetta bianca che non risalta per niente le mie forme. Non ho un seno enorme, ma la mia terza tutto sommato si difende bene.

         «Sei bellissima!».

         «Il trucco? Come ti sembra?».

         «Quegli occhioni azzurri non hanno bisogno di trucco. Incanterai tutti.».

         «I capelli?».

         «Perfetti. Addirittura più biondi del solito. Amore, stai tranquilla!».

Mio marito si avvicina e mi bacia. Mi sussurra nell’orecchio che sono una bomba e mi tranquillizza.

Mi sistemo il lucidalabbra e mi guardo nello specchio. Sono una donna di 35 anni, sposata con due figli e oggi inizio il mio nuovo lavoro come direttrice marketing di una casa editrice indipendente. Ammetto che sono nervosa.

Le cose vanno per il verso giusto. A metà mattina ho una riunione per conoscere le persone che da oggi lavoreranno sotto di me. Inizio ad affiancare gli editori nei colloqui con gli autori. Dobbiamo selezionare quelli che saranno i nuovi titoli della primavera.

I primi giorni passano velocemente e piano piano la routine prende il sopravvento sull’eccitazione di una nuova avventura lavorativa.

Vi siete mai sentite intrappolate nella vostra vita? Io sì. Una vita all’apparenza perfetta, ma quasi noiosa. Amo mio marito, ma da tempo ha smesso di soddisfarmi sessualmente – e credo che la cosa sia reciproca.

Da qualche tempo sento la necessità di sfogare la noia sul mio corpo. Voglio trasformarla in piacere. Mi sembra ti tornare ragazza quando mi toccavo le prime volte. Eppure eccomi qui a 35 anni a cercare un attimo di privacy per me stessa. Missione che sembra essere impossibile tra le chiamate di lavoro, i capricci di mio figlio e i compiti di mia figlia, senza considerare le faccende di casa e il doverlo fare di nascosto per non ferire la virilità di mio marito.

È lunedì mattina e sono tutti pronti per iniziare la settimana. Io sono già vestita prima degli altri, con mio marito e i bambini che sono intenti a fare colazione. Indosso una camicetta beige e un paio di pantaloni lunghi bianchi; sono pronta per uscire. Non ho molto tempo, ma ho una voglia matta. Mi chiudo nel bagno padronale. Prendo il telefono e ci attacco un paio di cuffiette col filo. Apro il browser, modalità incognito, e vado sul primo sito che trovo. Cerca: doggy style. Mi ritrovo in piedi davanti al lavandino. Con il telefono appoggiato alla mensolina dello specchio con un porno in alta definizione. Mi slaccio i pantaloni e infilo la mano nelle mie mutandine. Le mie dita si fanno strada tra la foresta di pelo che cela il mio clitoride. Finalmente lo sfiorano. Inizio a stimolarlo premendo l’indice sul mio bottoncino dell’amore. Vedo la donne a pecorina nel video con lo stallone di colore che la monta violentemente. Sento i gemiti di piacere strozzati dagli affondi del membro dell’uomo e la mia mano segue il ritmo degli affondi. Solo che, al posto di quel grosso pene, ci sono le mie minute dita fradice. Dio… quanto vorrei essere presa così in questo momento. Aumento il ritmo sempre di più, sto per raggiungere il meritato orgasmo, quando…

         «Mamma! Non trovo la cartella. Dove l’hai messa?».

         «Amore, arrivo!».

Mi dico che mio figlio può aspettare due minuti. Il tempo di venire. Riprendo a fare andare le dita dentro le mie mutande e alzo la testa. Mi guardo allo specchio.

“Che razza di madre considera un orgasmo più importante dei figli?” penso. Il clima si è perso. Mi sistemo e raggiungo i bambini, ancora una volta a bocca asciutta, o meglio con qualcos’altro di asciutto.

A lavoro ho una riunione dietro l’altra, ma la giornata svolta nel tardo pomeriggio quando incontro un giovane autore emergente. Un tipo assolutamente normale. Belloccio, ma non di una bellezza stravolgente. L’idea di fondo del suo libro non è per niente male, ma ci sono delle cosa da sistemare. Parlando con lui, scopriamo che è in cerca di un lavoro e ci chiede se qui assumiamo. In effetti, si è da poco liberata una posizione come mio assistente personale, ruolo che sembra interessare al ragazzo. Decido di prenderlo per un periodo di prova. Finiamo il colloquio e mi ritiro nel mio ufficio. Per oggi ho finito e la maggior parte delle persone sono già andate via. Ho un po’ di tempo prima di tornare a casa. Tempo che so perfettamente come impiegare. Prendo il telefono, collego le cuffie e la mano torna nelle mie mutandine. Mi lascio andare al piacere e, dopo aver esplorato ogni centimetro della mia passerina con le dita, finalmente vengo scossa da un forte orgasmo. Ancora non lo sapevo, ma quella sessione di autoerotismo in ufficio mi avrebbe cambiato la vita.

Sono quasi a casa quando ricevo un messaggio sul telefono.

La più insospettabile è la mano più birichina!

Seguito da un breve video girato poco prima in ufficio. Ci sono io, seduta alla mia scrivania. La mano che chiaramente si adopera per il mio piacere e il volto scosso dall’orgasmo.

Vado nel panico. Qualcuno mi ha visto. Qualcuno mi ha addirittura filmato. Se si diffondesse la mia vita sarebbe finita. Perderei lavoro, famiglia, la mia reputazione… perderei tutto quanto. Guardo il contatto. È nella mia rubrica. Alessio. Il giovane autore promettente. “Cosa dovrei fare? Non so proprio. Dovrei dirlo a mio marito? No, poi verrebbe a chiedermi perché mi stavo masturbando in ufficio, se lo facevo per qualcuno o con qualcuno, la sua gelosia e il suo giudicarmi non mi servono adesso. La polizia? Si, ma dovrei fare una denuncia e poi si verrebbe a sapere tutto… Oddio e se lo mettesse su internet? Sarebbe la fine!”, la mia testa è una marea di pensieri. Drindrin. Una nuova notifica. È ancora lui.

Alessio: Non diffonderò nulla. Se lo rivuoi dovrai fare una cosa per me!

Io: Cosa?

Alessio: Domani mattina prima di entrare in ufficio vieni al bar di fronte all’editore.

Te lo dirò di persona. Ore 8.30. Puntuale. Capo.

Non dormo per niente. Ho continuamente il terrore che il video venga diffuso. Sono le 3 quando mi alzo, vado in bagno e cerco di spegnere la mente con l’unica cosa che so funzionare, un altro porno.

La mattina seguente mi presento come dà indicazioni. Sono infuriata, e terrorizzata, e preoccupata … un miscuglio infinito di emozioni.

Lo vedo seduto su una poltroncina in un angolino isolato del bar. Sul tavolino ha una tazza di cappuccino e una brioches davanti; e ha un’espressione pacifica sul volto. Mi siedo davanti a lui. Lo fisso in quegli occhi verdi intensi e inizio a parlare con un tono minaccioso.

         «Se non cancelli quel video… io …».

Cazzo! Inizio a balbettare per il nervosismo.

Lui ride. Ride di me lo stronzo! Un sorriso molto bello in realtà e anche di viso, i capelli neri, la barbetta incolta… “Sveglia Sofia! È lo stronzo che ti ricatta. Mica devi portartelo a letto!”, mi rimprovero tra me e me. “Portarmelo a letto – penso – potrebbe essere una buona idea! Per non farmi ricattare.”.

         «Tu?».

         «Vado dalla polizia e ti denuncio!».

         «Saresti già andata! E comunque lo cancellerò!».

         «Cosa vuoi? Vuoi scoparmi? È questo che vuoi?».

         «Come mai questa idea? Potrei volere dei soldi, invece. Non è che sei tu che vorresti che ti scopassi?».

Divento bordeaux in viso. Cazzo! Perché mi sento così piccola davanti a lui. Che tra l’altro, ha una decina d’anni in meno di me.

         «Voglio proporti una sfida. Se lo rifarai, ora, cancellerò tutto. E poi magari…».

Questa richiesta mi lascia senza parole e al tempo stesso però fa scattare qualcosa dentro di me.

Faccio semplicemente un cenno con la testa.

Lui si sposta sulla poltroncina di fianco alla mia. Mi copre dal resto del bar. Io slaccio la cintura e sbottono i pantaloni. La mia mano entra nel mio intimo e inizia a titillarmi il clitoride. Abbasso lo sguardo mentre le mie dita iniziano a bagnarsi. Mi vergono di me stessa. Una moglie. Una madre. Una donna perbene, ricattata ed eccitata dalla sfida di un ragazzo. Sono rossa in volto.

         «Guardami negli occhi mentre provi piacere!».

Fisso i suoi occhi verdi e lui guarda i miei. Sono rossissima per l’imbarazzo. Inizio a tremare per il piacere che provo e perdo l’equilibrio. Sto per cadere sul tavolino, ma lui mi ferma.

         «Ti ho preso! Hai goduto?».

Mi sento completamente indifesa. In un attimo di lucidità rispondo.

         «Sì. Ho goduto! Ora cancella il video!».

Mi porge il suo telefono e cancello tutto.

         «So che ti è piaciuta questa sfida. Sei annoiata. Una donna come te non si tocca in ufficio se non per noia. Potrebbe essere interessante vedere come reagirai alla prossima che ti farò. Sempre se accetterai.».

Se crede che sia così disperata, si sbaglia di grosso. Mi alzo per andarmene.

         «Cosa avresti fatto se non avessi accettato la sfida?».

         «Avrei cancellato comunque il video. Ma il fatto non è cosa avrei fatto io, il fatto è che tu hai accettato!».

Mi fermo immobile. Ha vinto lui!

Mi passa di fianco.       

         «Ed ecco la prossima. Devi venire da me e chiedermi di continuare con questo gioco delle sfide. Non so quando, ma so che accetterai anche questa. Oggi hai capito che la noia della tua vita ha una cura, e quella cura sono io. A dopo, Capo!».

Ho la testa che mi scoppia. Le sue parole fanno eco nel mio cervello e sento una cosa mai provata prima. Sento un fuoco dentro, un fuoco che solo una cosa può estinguere. Gli umori che proprio adesso, a pochi attimi dalla sfida, mi stanno inondando le mutandine.

💥 CONTINUA A LEGGERE 💥

ADD COMMENTS | Tags : , ,

Passeggiata mattutina 2

Posted by admin under Incontri Erotici on lunedì Nov 14, 2022

La giornata passa lenta e non penso ad altro che a domattina. Sì sono molto eccitata, mi sento viva come non mai. Lo so, lui all’inizio mi ha obbligata, ma per il resto, non è stato troppo stronzo e io ho goduto alla grande, come immaginavo mi potesse accadere con un uomo, che sapesse usare bene il cazzo, come nel caso di Mario.

Sarò una donnaccia, ma sono infatuata del suo cazzo, del suo grande cazzo che aderisce così bene a tutti i miei tre buchi. Lo so, così sembro molto trasgressiva, ma ho tanto desiderio represso, che lo sapevo, che con il primo uomo un po’ passionale, sarei esplosa di piacere. Mario mi è sembrato compiaciuto di cosa ho fatto e di come ho goduto e non vedo l’ora di rifarlo, mentre ripenso a tutto ciò che abbiamo fatto. Non è stato sesso romantico, ma evidentemente è questo che voglio, anche se la mia immagine fisica e mentale non sa come aderire a questa donna così libera sessualmente e gran porca.

Forse la devo smettere con tutte queste elucubrazioni mentali e godermi fino in fondo i momenti con Mario. Lui è probabile, anzi ne sono certa, non sarà il mio grande amore, ma mi dà sesso, dell’ottimo sesso, cosa che io bramavo da tempo e che credevo ormai, non avrei mai fatto.

La giornata passa lenta e noiosa, vado a letto e la mattina mi sveglio alle quattro tutta pimpante al pensiero di quello che mi aspetta. Esco verso le cinque e mi reco al capanno dove trovo già Mario che mi dice che mi aspetta solo da due minuti.

Ha in mano un lubrificante per l’ano così non dovrà leccarmelo tanto, anche se io gli confesso che mi è piaciuta molto e mi ha fatta godere quella leccata. Io che non sapevo che le leccate all’ano potessero dare quelle sensazioni, per non parlare del rapporto anale, non so come ho fatto a non farlo fino ad adesso.

Basta, sono qui per godere, per cui iniziamo a baciarci sulla bocca, con lui che mi tocca i seni, poi la sua mano scende sicura alla mia fica che era già bagnata da quando mi sono svegliata.

Lui è piacevolmente sorpreso, prende la mia mano e la mette sopra il suo cazzo che è già bello grosso e duro e io non resisto, metto la mano dentro i suoi pantaloni e dentro le sue mutande e lo tocco, constatando che è caldo e di marmo.

Non resisto, lo devo avere in bocca, mi accuccio per accoglierlo nella mia bocca avida e inizio a succhiare con Mario che gradisce molto e me lo dice anche, che ho imparato molto bene, considerando che l’ho appreso solo da ieri. Mi piace molto e mugolo dal piacere, come una porca, penso tra me e me.

Incito Mario a chiamarmi porca, ma lui non gradisce, mi dice che sono una donna che ha bisogno di molto sesso, come lui d’altronde, visto che alla moglie basta farlo due volte al mese.

Mario mi dice che era all’asciutto da anni e che non ne poteva più, non faceva che guardare video porno e masturbarsi e francamente era un po’ stufo.

Stufo anche dei lamenti della moglie, nel caso venisse scoperto, anche se lui normalmente lo faceva quando la moglie dormiva.

Continuo con il pompino, finché Mario mi dice che vuole la mia fica, mi fa sdraiare sul tavolino, si mette il preservativo e mi penetra. A me scappa subito un gemito, perché mi era mancato molto il suo cazzo, anche se l’avevo avuto solo ieri. Lui mi pompa, pompa e io ho diversi orgasmi, in cui urlo come non mai.

Mario mi dice che gli orgasmi così li aveva visti solo nei video porno e che io non sfigurerei affatto in uno di essi. Io gli rispondo che non ho intenzione di farli e lui mi risponde che è lo stesso per lui, ma che intendeva farmi un complimento sui miei orgasmi stellari. Gli dico che sono diventata multiorgasmica a cinquant’anni; prima, sì, raggiungevo sempre l’orgasmo, ma non ero così. Insomma, gli dico che non ero così vogliosa, come lo sono adesso. Lui mi dice che è stato fortunato, non poteva sapere, che fossi così.

Io gli rispondo che anche io sono stata fortunata, dato il suo cazzo e come lo sa usare bene. Gli dico che non mi sarei mai aspettata in vita mia di fare sesso con uno sconosciuto, ma evidentemente non ho avuto alcuna remora nel lasciarmi andare, visto che non poteva sapere come ero prima.

Mario viene dentro nel preservativo e mi dice che non sborrava così tanto da quando era ragazzo. Mi dice che sono la donna che sognava sessualmente e io gli rispondo che lo ero nella mia mente, virtualmente e che lo sono diventata di fatto, grazie a lui. Io gli dico che già prima di lui, non avevo più voglia di fare sesso con mio marito, figuriamoci ora, visto che il marito, confrontato sessualmente con Mario, ne esce assolutamente perdente.

Lui mi dice che qualche volta con lui lo dovrò fare, sennò lui magari potrebbe sospettare qualcosa. Io gli rispondo che debbo sempre essere io a farmi avanti e che mio marito fa l’amore passivamente, non in maniera passionale, come invece, fa lui. Mario mi dice di stare comunque attenta e io gli rispondo che è dall’anno scorso che sono alquanto distratta, visto che ho avuto amici di chat e mio marito non si è accorto di nulla, dato che di notte dormivo e mi intrattenevo con gli amici durante il giorno.

Mario si incupisce per quanto gli ho detto e gli dico che ne avevo bisogno e non sapevo davvero di essere una donna che ama così tanto il sesso. Gli dico che non tutte le esperienze sono state positive, ma sono servite anche quelle, per farmi capire che tipo di uomo voglio come carattere e sessualmente. Ho capito che voglio un uomo all’opposto di mio marito in camera da letto e con un carattere più forte del suo, ma non troppo forte, sennò finirebbe per essere uno stronzo che mi farebbe sentire una merda.

Lui mi dice che non sa se sia stronzo, ma almeno a letto, è molto passionale. Io gli dico che mio marito non lo è per nulla e non conosce neanche le mie zone erogene. Dico è possibile che dopo mi debba sempre masturbare?

Mario mi dice che con lui non succederà e se succederà è perché lui è curioso di vedermi all’opera e allora mi ci metto. Lui mi osserva attentamente, mentre mi tocco e godo a gambe larghe sopra il tavolo, mi guarda da vicino la fica e vedo che il suo cazzo in poco tempo, è ancora una volta, in erezione.

Lui si mette a segarsi, a me piace molto guardarlo, anche perché si è spogliato, rivelando un bel fisico per la sua età ovvero sessantuno anni, portati splendidamente.

Lui non resiste, mi vuole, mi mette in piedi davanti a lui, poi mi gira, mi fa mettere con le mani sul tavolo e il culo ritto e mi penetra alla pecorina, prima mettendosi il preservativo. Mi penetra fino in fondo e io godo senza ritegno, visto che lui non mi vede. Lui pompa e mi dà qualche schiaffetto al culo, che dice di adorare per la sua forma e la sua bianchezza, che si trasforma subito in rossore, grazie ad un semplice schiaffetto.

Lui viene nel preservativo e io ho l’enne simo orgasmo. Mario mi gira e mi bacia in bocca con estrema passione, poi la sua bocca va giù ai miei capezzoli, che si mette a succhiare come un poppante che mi fa godere moltissimo, mi pulsa la fica tant’è che la mia mano sinistra se la tocca. Mario sembra un po’ dispiaciuto e io gli rispondo che non lo deve essere, mi sto toccando perché lui mi succhia in maniera da sballo. Nessuno mi aveva mai succhiata così.

Allora la bocca di Mario si sposta dai miei capezzoli giù, baciando ogni singolo pezzo di pelle che incontra, fino ad arrivare alla fica che prima bacia e poi mi lecca. Mario mi fa raggiungere l’orgasmo anche così. Che bello che è tutto questo.

Mario mi lecca, mi stuzzica il clitoride e le grandi labbra e io non faccio che godere e avvicinare ancora di più la sua faccia alla mia fica, così che alla fine più che leccarla, sembra che la mangi. Io sono estasiata, non gli dico nulla perché che gli dovrei dire, lo sente che sto gemendo come una pazza e gli dico che lo voglio ancora nella fica.

Lui si mette il preservativo e mi penetra ancora e mi pompa a più non posso, con passione, con impeto, con virilità e io raggiungo innumerevoli orgasmi, che alla fine mi lasciano squassata e stanca, ma felice e appagata.

Lui mi chiede se voglio ancora venire, ma vede nel mio volto la stanchezza. Lui non ha sborrato e allora gli tolgo il preservativo, mi accuccio e gli prendo il cazzo in bocca, lo lecco e lo succhio per neanche troppo tempo e mi arrivano potenti getti di sperma, che mi riempiono tutta la bocca, ma che io ingoio con maestria.

Lui mi tira su, mi bacia ancora, non sono mai stanca di come mi bacia e mi dice che purtroppo è l’ora di lasciarci e che ci vedremo l’indomani. Io annuisco un po’ dispiaciuta, ma tant’è, la situazione è questa e poi ci “conosciamo” da soli due giorni.

💥 CONTINUA A LEGGERE 💥

ADD COMMENTS | Tags : , ,

La prima donna dei miei sogni erotici

Posted by admin under Incontri Erotici on venerdì Nov 11, 2022

Anni fa mi arrivò una email da una sconosciuta, cominciammo a parlare e sentimmo fin da subito una forte sintonia. Ci sentivamo quasi ogni giorno. In quel periodo lavoravo come segretaria d’azienda quindi avevo sempre la posta elettronica aperta davanti. Dopo un po’ di tempo, i messaggi cominciarono a diventare più maliziosi e lei mi confessò di essere bisessuale. Per me fu strano, venendo da un piccolo paese, quella parola mi era sconosciuta. Mi aprì un mondo. Cominciai a capire che forse lo ero anche io. In quel momento diedi il termine esatto a quello che provavo mentre guardavo le altre donne. Mi ritrovavo a osservarle e a soffermarmi su alcuni dettagli: le labbra, il seno, il culo, le gambe.

Col passare del tempo, mi lasciai andare. Ci mandammo delle foto per sapere che aspetto avevamo. Lei era bellissima, magra ma con le forme prorompenti. Aveva il seno più piccolo del mio ma il culo era così invitante che avevo voglia di entrare nello schermo del computer per affondarci le mani e la faccia. Mi feci trasportare da uno strano calore: le sue email erano così maliziose e mi ritrovavo sempre con le mutandine bagnate.

Cominciammo a inviarci foto più spinte, mi sentivo in imbarazzo ad essere giudicata da una donna. Con gli uomini ero più abituata.

>Tu non ci crederai ma per quello che posso vedere hai esattamente le tette (ma tutto, forma, grandezza, colore e larghezza delle areole, capezzoli…) a cui penso quando mi immagino scene Lesbo per eccitarmi…

Le parole mi imbarazzarono, ma mi eccitarono anche tanto. Non le dissi nulla all’inizio. Poi cominciammo a parlare delle nostre esperienze sessuali con gli altri e cosa ci piaceva fare e ricevere. Era così diretta e non lasciava nulla all’immaginazione. Le sue parole e le sue foto mi fecero impazzire. Una notte sognai di incontrarla, di averla in piedi davanti a me, nuda con soltanto delle scarpe rosse col tacco. Sognai di toccare le sue gambe infinite e lisce, così morbide sotto le mie mani, il suo ventre caldo sotto le mie labbra. Sognai il suo respiro corto e desideroso di avere le mie labbra ovunque. Sognai di farla stendere sul letto, aprirle le gambe e godermi il suo sapore. Il mattino dopo mi svegliai eccitata al massimo, avevo le mutandine bagnatissime. Mi accarezzai pensando al sogno. Pensando a lei nuda con me e la mia bocca su di lei. Pensando alle sue mani sul mio corpo. Percorsi con le mani tutto il tragitto che fece lei nel sogno, mi inumidii le dita tra le mutandine e le labbra e poi dentro. Inarcai la schiena, le dita dentro, una mano sul capezzolo, la bocca socchiusa, gli occhi chiusi. Gemetti. Andai più in fondo con le dita. Affondai le dita dell’altra mano sul seno, come per afferrarlo e portarlo dare a qualcuno. Mi pizzicai i capezzoli turgidi. Continuai così intensamente fino a raggiungere l’orgasmo. Sudata e stanca, mi accasciai sul letto. Ero felice e pensierosa. Era la prima volta che mi masturbavo per una donna.

Da quella mattina ne seguirono altre umidicce e bollenti, proprio come le email che ci scambiavamo.

💥 CONTINUA A LEGGERE 💥

ADD COMMENTS | Tags : ,