Al cinema

Avevamo promesso ai nostri amici che saremmo andati al cinema con loro questa sera, ma appena ti vedo uscire dal portone di casa, capisco, che non sono l’unico che vorrebbe fare tutt’altro.

Ti si messa una gonna corta a portafoglio e quella camicetta semitrasparente che mi manda fuori di testa, sopra hai uno spolverino che ora ti svolazza dietro come un mantello ma che se allacciato può nascondere in un attimo tutto questo spettacolo.

“Sei sicura che vuoi andare al cinema?!”

“L’ho promesso a Marta ci tocca andare!”

Lungo il tragitto in auto faccio scivolare la mano nella gonna e non stacco la mano dalla tua coscia nuda.

Tu fai lo stesso accarezzandomi da sopra i calzoni allargando appena le gambe.

“Dai solo qualche ora di pazienza!”

Mentre faccio manovra per parcheggiare tu sbuffi e ti allacci qualche bottone del soprabito, protesto ma non mi consideri proprio.

Davanti al cinema incontriamo il resto del gruppo, i soliti amici, le solite chiacchiere, i soliti ritardatari, facciamo i biglietti ed entriamo.

Noi due finiamo nella fila dietro i nostri amici, poco male staremo più tranquilli, non si accorgono neppure di come sei vestita quando togli la giacca e la appoggi sulla poltroncina affianco a te.

Si spengono le luci ed inizia il film, ho fatto attenzione a mettermi alla tua sinistra in modo di aver libero accesso alla gonna, allungo subito le mani, ma vengo interrotto da te che mi passi la giacca, qualcuno ti si è seduto alla tua destra, va beh la metto dalla mia parte, ma uffa proprio qua si doveva mettere? Ora mi tocca fare il bravo.

Ma chi ci riesce? Ho il braccio sulle tue spalle e con la mano ti accarezzo distrattamente il collo, ti piace, appoggi la testa alla mia spalla e mugugni piano, prendo coraggio e lascio la mia mano esplorare il tuo fantastico decolletè nel farlo apro “per sbaglio” un paio di bottoni, controlli, nulla di esagerato, siamo comunque al di sopra del bordo di quel reggiseno che sto costeggiando con le dita.

Mi appoggi una mano su una coscia e mi accarezzi piano, mentre io infilo le dita sotto quel pizzo leggero fino a prendere nella mano il tuo seno perfetto per la mia manona, mi stringi la coscia e sali più su fino a sentire la mia erezione.

Butto un occhio al tuo vicino, nel buio mi sembra che stia guardando il film, senza accorgersi di nulla, sembra abbia una tuta scura, barba e capelli un po’ lunghi ed arruffati, un paio di occhiali che riflettono il film impedendomi di vedere gli occhi.

Mi prendi la mano libera e me la appoggi sulle tua gambe mentre mi strizzi l’uccello da sopra i calzoni, ho capito il messaggio e faccio sparire la mia mano nella piega della gonna a portafoglio.

Arrivo subito alla carne calda della tua coscia senza che la tua gonna si apra, ma man mano che risalgo verso le tue mutandine tu allarghi sempre di più le gambe e la gonna si apre scoprendone una interamente.

Guardo il vicino, adesso non può essersi accorto di nulla, sei a gambe larghe e con un ginocchio sei arrivata a toccare il suo, visto che anche lui è a gambe larghe.

Nel buio non riesco a vederlo bene, ma la tua coscia chiara che esce dalla gonna si vede benissimo.

Sento le tue mutandine fradice ed inizio a giocarci passandoci sopra le dita, spingendo, tirando. Mi abbassi la cerniera dei calzoni e fai sparire la tua mano all’interno, mi muovo un po’ per facilitarti il compito fino a che il mio uccello non è saldamente nella tua mano. Vedo che anche il nostro vicino si agita un po’, avrà visto che succede? Poi torno a dedicarmi a te, finalmente ti sposto quel pezzettino di stoffa umido e faccio sparire un dito dentro di te, mentre con l’altra mano ti stringo con forza il seno, ti lasci sfuggire un gemito.

Guardo il vicino e durante una scena del film particolarmente luminosa noto un rigonfiamento sospetto nei pantaloni della sua tuta, ha sicuramente una mano nei pantaloni,  ma mi distraggo subito perché tu mi hai tirato fuori dai calzoni l’uccello e me lo stai segando apertamente.

Mi guardo attorno allarmato, i nostri amici da davanti non possono vedere che succede e a parte il nostro vicino non c’è praticamente nessuno attorno a noi, quindi lui non si è seduto qua per caso, lo riguardo, ora il rigonfiamento della sua tuta si sta muovendo allo stesso ritmo della tua sega, allo stesso ritmo del ditalino che ti sto facendo, stai dando tu  il ritmo, la tua mano sale sul mio uccello la mano sul suo uccello sale le mie dita affondano in te, la tua mano scende e la mano sul suo uccello scende le mie dita escono da te, perfettamente sincronizzati. Aumenti il ritmo sul mio uccello, aumenta il ritmo sul suo uccello aumenta il ritmo delle mie dita, aumenti sempre di più, quando sento che stai per venire sfilo la mano che stava nel tuo seno e te la metto sulla bocca per coprire ogni suono, nel farlo faccio uscire completamente il tuo seno ed un altro paio di bottoni della camicetta si aprono, vieni mordendomi la mano e spingendo il bacino contro le mie dita allargando le gambe più che puoi.

Vedo il nostro amico agitarsi ed inarcarsi per poi ricadere sulla poltroncina, deve essere venuto pure lui.

Ti giri verso di me ti lanci con la bocca sul mio uccello, ti esplodo subito in gola tutto quello che ho, mandi giù tutto per non sporcarci e in pochi secondi sei tornata al tuo posto.

Ci guardiamo le ultime scene del film tutti e tre spaparanzati, spossati con un sorrisino sulle labbra. Tu sei bellissima con i capelli scarmigliati, le guance rosse, la mano destra davanti alle labbra, la lingua che guizza tra le dita a pulirle, la camicia quasi tutta aperta un seno fuori dal reggiseno che invece disegna di pizzo l’altro, le gambe aperte hanno fatto risalire la gonna e le tue cosce sono del tutto esposte, ti accorgi all’ultimo dei titoli di coda ma fai in tempo a sistemare il reggiseno, a chiudere buona parte dei bottoni della camicia e a metterti composta.

Quando si riaccendono le luci il nostro compagno di giochi si è spostato di un paio di posti,

I nostri amici si voltano verso di noi:

“Piaciuto?”

“Sì bellissimo”

“Ma non fanno più l’intervallo nei film?”

“Per fortuna no!”. Scoppiamo a ridere.

Mentre ci stiamo rimettendo le giacche noto che sei ancora sporca sulle labbra, mi avvicino e ti bacio pulendoti per bene, mi prendi per mano ed usciamo dalla sala ridendo con gli altri.

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