Marika trova lavoro in libreria

Posted by admin under Incontri Erotici on martedì Gen 17, 2023

Marika inaspettatamente trovò lavoro rapidamente in una libreria e si trasferì nella cittadina dove era questa, grazie al titolare che le diede un anticipo e garantì presso il suo amico che era il padrone di casa.

Il titolare della libreria l’aveva assunta per il suo amore per i libri, ma anche perché le piaceva.

Marika non se lo filava perché gli disse chiaramente che finché non aveva chiarito con il marito, non voleva farlo ulteriormente arrabbiare.

Il titolare che si chiamava Alberto le disse che la capiva, ma dall’altro lato non smetteva di stuzzicarla finché un giorno in magazzino, i due si baciarono.

I due non si staccavano più finché non sentirono che qualcuno era entrato in libreria.

I due si rimisero in ordine e andarono a servire il cliente.

Marika era scombussolata perché il bacio le era piaciuto moltissimo e non vedeva l’ora che si ripetesse.

La giornata trascorse in maniera frenetica anche perché era il periodo natalizio e la libreria, la più grande della cittadina, era sempre piena.

Alberto alla sera chiese se poteva mangiare con lui lì vicino, Marika era tentata, ma gli disse che era molto stanca e preferiva andarsene a casa.

Il giorno dopo Alberto si presentò con una rosa per Marika, lei lo ringraziò con un bacio sulla guancia, ma Alberto la prese tra le braccia e il bacio si trasformò in qualcosa di molto passionale, con i due avvinghiati.

I due erano ancora una volta in magazzino, ma Marika non voleva cedere lì, le sembrava molto squallido.

Marika riuscì a divincolarsi, disse che doveva sistemare dei libri arrivati il giorno precedente.

Marika lavorò duramente e alla sera era uno straccio, ma Alberto insistette per mangiare con lei, visto che, sicuramente non aveva voglia di cucinare.

Lei rispose che era vero, lei si sentì meglio dopo aver mangiato e lui l’accompagnò a casa, dove i due cedettero alla passione.

Tra i due c’era molta attrazione fisica, molta chimica.

Marika si lasciò trattare come una puttana e godette moltissimo grazie all’attrezzo di Alberto. Alberto amava comandare a letto e a Marika inaspettatamente piaceva moltissimo, si bagnava come non mai, anche se, razionalmente, si chiedeva perché accadesse ciò.

Queste cose le pensò dopo che Alberto ad esempio le fece succhiare le proprie mutandine ad es.

Alberto però la fece godere moltissimo, facendola mettere con le gambe sulle proprie spalle, mentre lui le sfondava la fica.

Marika si chiese se dopo ciò, poteva godere con un uomo non porco come Alberto.

Alberto la penetrò anche analmente e lei dopo un iniziale dolore veramente acuto, godette come una porca a detta di lui.

I due dormirono addirittura insieme come una coppia di amanti collaudata.

Il giorno dopo andarono alla libreria insieme e nei pochi momenti di vuoto in libreria, si baciavano appassionatamente in magazzino.

Lui la costrinse a stare tutto il giorno senza mutandine, con lei che da un lato era imbarazzata, dall’altro lato era bagnatissima e temeva che si potesse vedere dai

pantaloni.

Alberto le assicurava che ciò non sarebbe accaduto. Lui le ordinò anche di togliersi il reggiseno e lei non voleva perché aveva capezzoli grandi e dalla maglia si sarebbe capito che sotto non aveva l’intimo.

Alberto la costrinse anche a fare ciò, con lei che era contenta anche perché lui oltre a baciarla la toccava e verificava il suo stato di eccitazione.

Marika si sentiva in balia di lui e non vedeva l’ora che la scopasse.

Alberto però voleva farla scoppiare, infatti la sera aveva in programma il calcetto con gli amici, a cui non intendeva rinunciare.

Quando Alberto lo disse a Marika, lui le disse che poteva masturbarsi, anzi glielo ordinava e doveva mandargli un video di ciò.

Lei disse che non voleva, ma lui in maniera dura, le disse che non l’avrebbe più scopata.

Arrivò la sera e Marika era un lago non ce la faceva ad arrivare a casa per masturbarsi così chiuse la libreria, si chiuse in magazzino e fece il video con Alberto.

Alberto da vero bastardo condivise il video di lei con tutti gli amici del calcetto.

Marika lo seppe solo la mattina dopo quando le arrivarono molte congratulazioni da sconosciuti.

Lei capì che era stato Alberto perciò andò in libreria e disse che voleva licenziarsi, non volendo più avere a che fare con lui.

Alberto le disse che sarebbe stata dura per lei trovare un altro lavoro, così Marika almeno per il momento desistette anche se promise a se stessa che si sarebbe guardata intorno per cercare un’altra occupazione.

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Io, Valeria e Mario

Posted by admin under Incontri Erotici on venerdì Gen 6, 2023

La mattina successiva io mando un whatsapp sia a Tiziano che a Mario dicendo che non posso andare al capanno.

Loro non rispondono, forse hanno capito che al momento la mia attenzione è rivolta verso Valeria.

Valeria e ripenso ai suoi seni che avrò l’occasione di vedere e toccare tra qualche ora quando lei mi manderà il messaggio di via libera.

Sono un poco sconvolta per questa svolta lesbo anche se sono convinta che mi piacciono ancora moltissimo gli uomini.

Vado a fare la passeggiata facendo però un altro giro in modo da non passare da vicino il capanno.

Sto tornando a casa e mi arriva un whatsapp di Valeria se posso andare subito e io le rispondo che debbo tornare a casa perché debbo aspettare che mio marito esca per il lavoro.

Lei è un po’ dispiaciuta come mi scrive, ma mi risponde che va bene.

Io torno a casa, mio marito si alza, deve fare la doccia così potrò uscire di casa alle 8 e 30 invece che alle 8 come pensavo.

Alle 8 e 30 mi metto in strada in tuta con sotto dell’ intimo molto carino, che spero , piaccia a Valeria.

Arrivo a casa sua, lei è in vestaglietta, sotto è nuda perché fa capolino sia un seno nudo che la sua fica.

Lei mi prende una mano e se la mette al seno mentre camminiamo per andare in camera da letto.

Lì mi spoglia in maniera rapida, mi guarda il completino intimo e mi dice che è davvero sexy, ma che non vede l’ora di rivedermi nuda.

Lei me lo toglie e ci troviamo nude davanti all’armadio che è specchiato così ci baciamo e con la coda dell’occhio ci possiamo guardare.

Lei mi porta sopra il letto che è proprio davanti all’armadio e mi dice che lei e il marito avevano scelto quell’armadio per potersi guardarsi mentre facevano sesso.

Valeria mi fa mettere in ginocchio e si mette a masturbarmi mentre mi dice di guardarmi mentre sto venendo.

Io lo faccio, non mi è mai successo e vengo di brutto e le dico che ora voglio farlo a lei e toccarle i seni che adoro.

Lei si mette davanti allo specchio io la masturbo e contemporaneamente le titillo i capezzoli, le stringo i seni e mi dice che la faccio sentire bella cosa che con il marito ormai non le capita più.

Io arrossisco, ma lei mi dice di non preoccuparmi che non ce l’ha con me, se Mario è venuto a letto con me, anzi le piacerebbe fare un incontro a tre.

Io le dico che ci debbo pensare, lei mi risponde che c’è di male, considerato che ad es. sono andata a letto con due uomini.

Io le rispondo che debbo pensarci, anche perché dico a Valeria che deve considerare che il marito magari non prenderà bene quella proposta.

Lei mi ribatte che Mario ha sempre avuto il sogno di farlo con due donne e cosa di meglio che farlo con due donne complici e che amano fare sesso tra di loro?

Io non rispondo dico che voglio fare l’amore con lei, che ci penserò e che ora voglio solo godere come non mai.

Valeria tira fuori un dildo enorme e me lo infila nella fica, all’inizio urlo perché mi fa un po’ male, poi gradualmente mi abituo finché non ho il primo orgasmo, seguito da innumerevoli altri.

Valeria vuole che glielo infili io, vuole provare la differenza rispetto a quando lo usa da sola.

Io lo faccio, lei mi dice di fare più rapidamente, di non preoccuparmi che non si farà male e inizia a godere come una cagna in calore.

Siamo lì a godere e non ci accorgiamo che non siamo più sole in camera, in quanto è entrato Mario.

Mario che in maniera silenziosa ci guarda e si sta segando.

Sono io a vederlo per primo, gli faccio cenno di avvicinarsi e lui senza dirmi nulla mi mette il cazzo in bocca da succhiare.

Valeria non dice nulla, è un po’ arrabbiata perché Mario non ha dato il cazzo a lei e mi dice di darci dentro con il dildo così da farla godere di più.

Io non posso rispondere, ma eseguo l’ordine finché non posso che concentrarmi solo sul cazzo di Mario perché sta sborrando e devo ingoiare.

Mario è soddisfatto e mi dice di ripurirgli il cazzo con la lingua e così faccio mentre Valeria ha preso a guardarci e si sta masturbando.

Mario ci dice che siamo delle birichine, ma lui lo sa che ci piace il cazzo.

Valeria gli ribatte che non ama più il suo cazzo e che ama infinitamente la mia fica.

I due si mettono a litigare, io non so che fare, visto che, sono un pessimo paciere.

Allora, io decido di vestirmi sia pure a malincuore perché avrei ancora voglia e faccio un cenno ai due che continuano a urlare ad alta voce.

Torno a casa un po’ rattristata.

Dopo ore mando un whattsapp a Valeria che mi risponde dopo ore dicendo che ha trascorso la giornata a letto con suo marito, cosa che non accedeva da moltissimi anni.

Io dico che sono contenta per loro, ma lei mi dice che questo non cambia le cose tra noi e mi dà appuntamento per l’indomani mattina appena mi libero da mio marito.

Io le rispondo che sono felice e che non vedo l’ora di rivederla e le mando una foto della mia fica bagnata.

Lei mi manda una foto dei suoi seni e io mi metto a masturbarmi guardandoli.

Viene l’ora di cena, poi al solito mi addormento presto, non vedendo l’ora di essere alla mattina seguente con Valeria.

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La porca perbene

Posted by admin under Incontri Erotici on lunedì Gen 2, 2023

Milena era una grande porca e al tempo stesso una donna perbene e seria, ma non religiosa.

Aveva scoperto di essere porca sull’orlo dei cinquant’anni. Aveva scoperto di essere multi-orgasmica, che godeva tantissimo da sola e che quando stava anche pochi giorni senza masturbarsi diventava nervosissima.

La masturbazione era la sua sola consolazione. Ma consolazione maggiore era quando faceva i video a uomini, ad “amici” che conosceva online.

Quello che non le piaceva era che questi “amici” non ricambiassero o considerassero un dovere il fatto che lei ogni giorno avesse voglia.

Lei non voleva essere obbligata, voleva essere libera di masturbarsi, di fare video.

Quando aveva voglia, poteva anche giungere a degli estremi come una mattina, in cui, per il suo amico fece diciannove video e continuava a masturbarsi, mentre questi si caricavano nell’app.

Insomma, una porca non voleva sentirsi chiamata in altra maniera. Che ci poteva fare se era molto vogliosa?

Certo, gli uomini non sapevano che a volte, le prendeva male, di essere considerata tale e allora stava un po’ per conto suo.

La cosa durava poco in genere, perché Milena aveva bisogno di sesso, visto che, con suo marito, non faceva praticamente nulla e quel poco, anzi pochissimo, che faceva la lasciava parecchio insoddisfatta.

Certo, lei sapeva che così tradiva il marito, ma rivendicava il suo diritto al sesso, al piacere. Non era decrepita, non aveva settant’anni accidenti.

Era bello sentire il piacere anche quando non si masturbava. Era bello che gli uomini le dicessero che era eccitante.

Milena razionalmente sapeva che con quegli uomini non ci sarebbe stato nulla di più e di questo ne soffriva un po’ ed ecco perché alla fine con loro rompeva sempre.

Milena era confusa perché da una parte avrebbe voluto di più, ossia incontrarli, però dall’altro lato era frenata per quattro ordini di motivi. Il primo era che era casalinga e stava praticamente sempre in casa. Il secondo: abitava in un piccolo paese. Il terzo: non guidava. Il quarto: non aveva esperienza con gli uomini, visto che il marito era stato il solo con cui fosse mai andata a letto.

Non aveva alcun termine di paragone, ma era insoddisfatta dal fare l’amore con lui.

Probabilmente lo era sempre stata, visto che si masturbava sempre al termine di ogni rapporto sessuale e, cosa che la stupiva, il marito non ne era disturbato.

Lei si chiedeva perché il marito non facesse altro, come ad esempio leccarla, ma lui non sembrava gradire molto farlo.

Il marito era un amante tiepido o forse addirittura un po’ freddo, mentre lei era diventata una porca e ambiva almeno ad un amante appassionato, se non addirittura a un altro porco.

Il suo desiderio sessuale non le lasciava tregua e stava male se non si masturbava almeno una volta al giorno.

Sentiva che la fica diventava calda e anche i capezzoli, specie il destro desiderava sempre essere toccato.

Questo non le succedeva da giovane, anche se si masturbava da quando era adolescente, se non prima.

Inoltre, gli orgasmi che provava adesso erano nettamente più piacevoli, di quelli che provava da giovane.

Milena aveva raggiunto la maturità sessuale da “vecchia”, alla soglia dei cinquant’anni.

Aveva letto che ciò era possibile, anche se, ovviamente, riguardava una minoranza di donne.

Era combattuta tra il suo grande desiderio e il suo matrimonio, che certo non godeva di buona salute e non solo dal punto di vista sessuale, visto che il marito la faceva sentire sola, anche quando era in casa.

In verità, Milena si sentiva ancora più sola col marito in casa. Lei aveva provato a parlargli, ma lui le aveva semplicemente risposto che doveva accettarlo così com’era, altrimenti avrebbe potuto chiedere il divorzio.

Questa parola era stata pronunciata dal marito già due volte ultimamente.

Lei ci pensava al divorzio, ma sapeva che sarebbe rimasta col marito, anche se era molto infelice.

Era una sognatrice; sognava di innamorarsi e di trovare un uomo, con cui parlare e con cui scopare alla grande a letto.

Milena si rendeva conto di chiedere troppo e preferiva non cambiare nulla, anche se soffriva e si rendeva conto, che la sua vita aveva ben poco senso.

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Bassa frequenza

Posted by admin under Incontri Erotici on mercoledì Dic 21, 2022

Rientrai in casa e salutai ad alta voce mia moglie per farle sapere che ero tornato. Mi rispose non dal salotto o dalla cucina dove mi sarei aspettato di trovarla visto che non mancava molto alla cena. La voce sembrava provenire dalla camera. Mi tolsi il cappotto e lasciai giù la mia borsa e poi andai da lei visto che non uscì dalla camera per venire ad accogliermi.

Mi affacciai e rimasi di sasso, a bocca aperta. Era seduta sul letto, con la schiena appoggiata alla testata. Il letto era sfatto, lenzuola e coperte aggrovigliate verso la parte inferiore. Mia moglie era a gambe aperte, spalancate, così come le braccia che teneva appoggiate alla parte alta della testata. Ed era nuda, completamente nuda.

“Ciao, amore.” mi salutò sorridendomi maliziosamente.

“Cia.. ciao…” farfugliai deglutendo compulsivamente per la sorpresa.

Lei puntò una mano verso di me e col dito indice mi fece il gesto di andare verso di lei. Poi guardò in basso, rendendo evidente che la mia destinazione sarebbe dovuta essere fra le sue gambe. Io mi tolsi la giacca e la cravatta, lasciandole cadere a terra. Salii sul letto con le ginocchia e mi chinai verso di lei, verso la sua fica aperta. Nel farlo notai come il lenzuolo presentasse diverse macchie umide.

Mia moglie mi pose una mano sulla testa e me la spinse tra le sue gambe. Iniziai a leccarla. Era calda e bagnata.

“Bravo, amore, riprenditi quello che è tuo.”

Io la leccai un po’. Poi capii che c’era qualcosa di strano. E le sue parole erano state ambigue. Mi interruppi e tirai su la testa.

“Cosa vuoi dire? In che senso devo riprendermi quello che è mio.”

“Siamo nel nostro letto, no? Io sono tua moglie, no? E allora ristabilisci queste due cose, qui e ora.”

Iniziai a spogliarmi. Ma avevo bisogno di capirci di più.

“Perché dovrei ristabilirlo? Chi lo mette in dubbio?” le chiesi sospettoso.

“Tu fallo… e basta.” mi rispose allungando una mano per afferrare il mio cazzo e tirarlo verso di lei. La penetrai. Era aperta ed accogliente.

La scopai pressandola contro la testata del letto, baciandola e guardandola negli occhi.

“Perché eri qui nuda sul letto ad aspettarmi?” le chiesi. “Perché hai usato quelle parole: riprendere, ristabilire. C’è qualcosa che devo sapere?” insistetti.

“Credi che quella macchia l’abbia fatta da sola, masturbandomi?” mi rispose con tono beffardo indicando l’umido sul lenzuolo.

“Chi era? Chi c’era qui con te?” le domandai con tono inquisitorio.

“Non hai incontrato nessuno per le scale?” mi chiese lei scoppiando poi in una risatina. Io ci pensai per un attimo. No, non avevo incontrato nessuno. Probabilmente mi prendeva in giro ma l’ipotesi di aver incrociato l’amante misterioso di mia moglie senza saperlo mi fece impazzire. Iniziai a stantuffare in lei con foga e quasi rabbia.

“Sei una puttana…” mormorai a denti stretti nello sforzo. Lei rideva.

“Anche lui me l’ha detto…”

“Troia…”

“Anche questo… e mi scopava proprio come stai provando a fare tu…”

Erano troppe queste provocazioni. Non resistetti e sborrai grugnendo di piacere e spingendomi più che potevo dentro di lei. Poi crollai sfiancato al suo fianco. Lei mi guardava con aria divertita e solo parzialmente soddisfatta. Senza distogliere lo sguardo dai miei occhi cominciò a masturbarsi a bocca aperta.

Dopo qualche minuto giunse ad un orgasmo intenso. Chiuse gli occhi e buttò la testa all’indietro, urlando a bocca aperta. Dalla sua fica uscirono degli schizzi di liquido che andarono a macchiare ulteriormente il lenzuolo.

“Allora vedi che sai squirtare anche da sola…” dissi provocandola mentre lei era ancora ansimante.

“Cosa vuoi dire?”

“Che forse eri da sola anche prima che io arrivassi…”

Mi guardò di sottecchi con una espressione indecifrabile. Poi le venne fuori un sorrisetto a mezza bocca.

“Davvero non hai sentito nessun sapore strano mentre mi leccavi?”

Chiusi gli occhi piegando la testa e mordendomi le labbra.

“Cazzo…” sibilai.

Lei col piede andò a toccarmi proprio il mio cazzo che si era di nuovo rizzato.

“Non riesco a capire se preferisci l’ipotesi che mi stessi masturbando da sola in attesa vogliosa di essere scopata dal mio maritino… oppure se ti eccita di più l’idea che abbia passato il pomeriggio a farmi scopare da un altro…”

“Smettila…” bofonchiai.

“Eh? Non mi vuoi togliere questo dubbio? Eh, amore? Preferisci una mogliettina fedele e vogliosa o una infedele e ancora più vogliosa?”

Non le risposi. Le bloccai con la mano la caviglia perché il suo piede che strusciava sul mio cazzo mi stava già riportando vicino all’orgasmo. O meglio erano le sue parole a farlo. E solo il fatto che l’espormi quel suo dubbio fosse per me così eccitante era una chiara risposta implicita.

“Forse c’è un modo per te di scoprire la verità.” mi disse maliziosa.

“Quale?” domandai cadendo nella sua trappola.

Si girò e si mise a quattro zampe con il culo rivolto verso di me.

“Prova a controllare il buchetto dietro, prova a sentire se ti sembra usato…”

“Potresti aver usato uno dei cazzi finti che ti ho regalato…” provai a trovare una scappatoia all’essere messo di fronte alla verità.

“Li vedi qui in giro?” mi chiese e io non stetti neanche a controllare.

Non usai lingua o dita per saggiare la consistenza dell’ano di mia moglie. Ci appoggiai direttamente il cazzo. E spinsi. Era quello che voleva lei, con quella sua ulteriore provocazione. Entrai facilmente. Segno che non aspettava altro. Oppure segno che aveva il buco del culo già ben dilatato dal suo amante? Questo pensiero non mi fece durare molto, nonostante fossi venuto pochi minuti prima.

Note finali:

Se vi piace lo stile continuerò a pubblicarne, ma intanto sul mio sito ne trovati altri.

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