Ensemble finale

Posted by admin under Incontri Erotici on giovedì Feb 16, 2023

A guardarla di giorno, Esther sembra una di quelle giovani avvocatesse di successo da film americano. Sempre elegante, mai scontata. Quando veste in tailleur scuro porta sempre un accessorio particolare che rimanda ai colori tradizionali del suo Congo. Poi la sua pettinatura afro, quella pelle nera che sembra di velluto, gli occhiali neri sul naso camuso. 

A guardarla di giorno, Esther, non diresti mai che è la stessa persona che un attimo fa mi ha regalato l’orgasmo probabilmente più intenso della mia vita, e che ora è in ginocchio davanti a dei buchi nel muro da dove spuntano dei cazzi che proprio lei ha “pescato”.

“Ti vuoi divertire?” mi ha detto. Io sono ancora qui che raccolgo le forze, mentre lei è già all’opera. Con una mano masturba un cazzo appartenente a chissà chi, un cazzo che probabilmente non sarà particolarmente grande, considerando che il movimento della sua mano si limita quasi solo alla cappella.

Tre dita della mano opposta, invece, sono all’interno di un altro buco dal quale esce un altro cazzo che sta succhiando con evidente piacere, mentre con la punta di quelle dita gli solletica i testicoli.

Christian, il mio ragazzo, è ancora seduto dal lato opposto della stanza, nudo sta guardando la scena e me, che sembro per un attimo smarrita. Sto davvero per cedere e andare verso quei buchi a giocare con dei cazzi di sconosciuti?

Il suo pollice in su è il suo benestare, che in un certo senso mi rasserena. 

Fabio, il compagno cinquantenne di Esther, si sta già segando mentre guarda la sua donna impegnata in quei gloryhole. Lui sapeva benissimo dove ci stava conducendo. Non aspettava altro. E ora guarda me, impaziente che io mi decida.

Muovo così un paio di passi restando in ginocchio, verso la mia coinquilina. Le accarezzo il sedere sodo e nero e lei si scosta da quel cazzo misterioso che sembra piacerle tanto.

In quel punto la stanza fa angolo, quindi di fatto siamo molto vicine. I nostri sederi si toccano, mentre entrambe studiamo quei membri che sbucano dai buchi. 

Davanti a me se ne palesano due, molto diversi tra loro. Uno è dritto e venoso, con una cappella a fungo rossa e abbondante. L’altro ha una dimensione più modesta, e curva leggermente verso destra. Inizio a segarli entrambi contemporaneamente. 

Mi è capitato di vedere un gloryhole solo nei porno o nel video di una rockband americana. Mai dal vivo. E mai avrei immaginato che avrei avuto la possibilità di provarlo. Ammetto però che l’idea mi ha sempre molto stuzzicata. Pensare di non sapere chi c’è dall’altra parte, quell’aria di mistero che si crea. È tutto molto eccitante. 

Faccio cadere su entrambi quei membri un po’ di saliva e decido di assaggiare per primo il cazzo nerboruto e dalla grossa cappella. Sembra quasi sproporzionata, ma da vedere lo trovo nel complesso più bello dell’altro.

Appiattisco la mia lingua il più possibile per cercare di leccare tutta quell’asta e di risalire fino in punta. Arrivata lì inizio a succhiare. Il sapore di quell’uomo inizia a sciogliersi nella mia bocca ed è quasi come una pozione magica che mi accende di desiderio. Sono di nuovo eccitatissima. 

Mi stacco da quel cazzo e passo all’altro, masturbando con ritmo deciso quello che intanto ho lasciato orfano delle mie attenzioni. 

Questo è più complicato da gestire. Riesco a prendere facilmente in bocca la punta e a scendere un po’, ma quella curvatura rende più difficile poter fare di più. Devo muovere la testa in modo innaturale, per riuscire a prenderlo tutto in bocca.

Sposto lo sguardo verso Esther, che sembra aver deciso quale dei suoi due cazzi è il preferito, perché quello più piccolo lo sta segando e basta. Non gli dona neanche un attimo di quelle labbra carnose.

Nonostante questo, però, quel cazzetto sembra accontentarsi e dopo poco lascia colare qualche fiotto di sperma nella mano della mia amica. Finito il gioco si allontana lasciando il foro libero.

Io succhio il cazzo a banana mentre sego l’altro e viceversa. Ho scelto anch’io il mio preferito, ma non mi sembra carino non dare lo stesso piacere ad entrambi. 

Così, mentre la mia bocca passa da uno all’altro, entrambe le mie mani si muovono su quelle aste umide della mia saliva. 

D’un tratto la porta della stanzetta si apre. Ci voltiamo tutti, ed ecco entrare Martina e Marko. Sono entrambi stretti negli accappatoi bianchi. 

“No, vabbè, sto male…” dice lei ridendo, guardando la scena che le si presta davanti. 

Viene verso di noi, si appoggia al muro, guarda i cazzi che escono dai fori, ride, ci guarda mentre li spompiniamo, divertite anche noi.

Christian si alza e ci raggiunge. Pare voglia giocare anche lui. Si appoggia con la schiena all’angolo tra i due muri, col suo cazzo dritto che punta verso di noi. 

Esther non si fa pregare e continuando a segare il cazzo dell’uomo misterioso dietro il muro, inizia a spompinare quello del mio ragazzo. La guardo, guardo lui, e se da un lato c’è un pizzico di gelosia che mi pervade, dall’altra la trovo una cosa molto eccitante. 

Io ed Esther siamo praticamente a quattro zampe rivolte verso due muri che fanno angolo. I nostri sederi sono bene in vista agli altri presenti nella stanza e a quelle sagome che da dietro i vetri a specchio spiano quello che facciamo.

Così, mentre noi siamo impegnate a spompinare rivolte verso il muro, ci sentiamo entrambe sfiorare. 

Mi stacco dal cazzo a banana e mi volto. 

Marko, il ragazzo di Martina, è dietro di me che mi accarezza le chiappette. Ha aperto l’accappatoio sul suo petto muscoloso e il suo membro svetta duro puntando verso di me. Mi accarezza il sedere e mi separa le natiche, schiudendo ai suoi occhi entrambi i miei buchi.

Martina gli prende quindi il cazzo dalla base e lo lascia entrare dentro di me. Il suo ragazzo mi scopa la passera con colpi decisi prendendomi per i fianchi. Lei è accanto a lui che gli accarezza i testicoli e lo bacia sulle labbra. Esther, che ora sta segando il mio ragazzo e spompina il cazzo nel muro, è invece scopata nel culo senza ritegno da quel porco di Fabio.

È a tutti gli effetti un’ammucchiata di corpi che si intrecciano. Io sono fradicia e vengo rapita da un orgasmo, grazie alle dita di Martina, che mentre il suo uomo mi scopa, è scesa a sgrillettarmi. Urlo e ansimo con la bocca piena del cazzo nerboruto.

Mi stacco per guardarmi indietro con gli occhi colmi di desiderio. Il ritmo delle mie mani aumenta. Li sento entrambi indurirsi e decido di dare loro un’ultima succhiata, prima che sia troppo tardi.

Il primo a schizzare è il cazzo curvo, che mi viene tra le mani e sulle braccia. Pochi secondi dopo ecco sborrare anche l’altro, che pulsa da quelle vene e mi esplode sul viso e sulle tettine. Lo bacio sulla cappella, come a voler sottolineare quale dei due fosse il mio preferito. Ha un sapore dolce. Per un attimo penso che mi piacerebbe vedere la faccia del suo proprietario.

Marko si muove ancora dentro di me facendomi godere come una porca, sotto gli occhi del mio ragazzo e della mia coinquilina coi dread. Esce dalla mia figa fradicia e avvicina quel bel cazzone al mio viso sporco di sborra. Martina lo raggiunge e mentre mi infila la sua lingua in bocca lui viene, schizzando il suo sperma caldo sui nostri volti. Le nostre lingue si muovono in un bacio languido al sapore di sperma. Mi sento ricoperta di nettare di due uomini, è una sensazione che adoro.

Passano pochi secondi e sento Fabio rantolare, così mi volto verso l’altro trio della stanza. 

Lo guardo tirarsi fuori dal culone nero di Esther e schizzarle copiosamente sulla schiena. 

Esther ansima mentre non accenna a fermare quel pompino al mio uomo. È bellissimo, mentre gode. Lo guardo stringere gli occhi e inarcare la schiena e in un attimo eccolo schizzare tutto sul viso e sugli occhiali di Esther. 

Manca il cazzo misterioso.

La mia coinquilina congolese sembra insaziabile. Neanche il tempo di godersi la sborrata di Christian che torna a succhiare quello nel buco, cercando di prenderlo in bocca più possibile. La guardiamo staccarsi, sollevarsi sulle ginocchia e offrire le sue tettone all’orgasmo dell’uomo misterioso.

Siamo stravolte. Siamo tutti distrutti. Io ed Esther, in più, siamo ricoperte da litri di sborra. 

Se non fosse accaduto davvero sarebbe la trama perfetta per un porno. Restiamo lì ancora un po’. Tutti che coccolano tutti, in silenzio. 

Christian mi accarezza la testolina bionda “sei bellissima…” dice. Nonostante io abbia il trucco sciolto e sia ricoperta da due sborrate di cui nemmeno una è sua.
Se non è amore questo…

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Il mio piacere più forte

Posted by admin under Incontri Erotici on martedì Feb 7, 2023

“Ma dai, ma hanno guardato tutto il tempo?” chiedo, in un misto tra l’imbarazzo e lo stupore. Dentro di me sono sempre stata un bel po’ esibizionista, mi ha sempre divertito essere guardata e desiderata, ma non mi era mai capitato di essere al centro delle attenzioni di più di due persone. E là fuori di sagome ce n’erano diverse. 

“Ah guarda, qui funziona così, è lo spirito del club!” mi risponde Fabio, seduto sul materasso nudo come un verme, con il pisello moscio che gli lacrima su una coscia.

Esther invece non sembra affatto scossa.

Rivolta verso i vetri si passa le mani, ancora sporche della sborra di Christian, sulle guance fino a scendere sui suoi grossi seni. Se li palpa, li stringe, si pizzica i capezzoli mostrandosi al pubblico. “Vi piace, eh, porconi…” mormora. Loro non possono certo sentirla. 

Christian e Fabio sono seduti vicini, ora, defilati rispetto ad Esther che sta facendo il suo personale spettacolino.

Io sono in ginocchio accanto a lei e credo che se non faccio qualcosa sembrerò la scema della situazione.

Così, avvicino il mio corpicino candido a quello della mia amica. Il contrasto tra la sua pelle nera come la notte e la mia è cromaticamente perfetto. Anche i nostri corpi sono molto diversi. Io, piccola, magrolina, con pochissimo seno. Lei più morbida, non grossa, ma con tanta carne nei punti giusti. Io biondina e con la codina alta dietro la testa, lei con una pettinatura afro adornata da una bandana azzurra che spicca tra i ricci crespi. 

Passo una mano sul suo ventre, risalendo tra i suoi seni fino ad arrivare al mento. Le muovo il viso verso il mio e la bacio. Soltanto adesso giro i miei occhioni verso i vetri. Con la punta della lingua accarezzo le labbra carnose della mia coinquilina, che le schiude per accoglierla. Mi avvolge la lingua ed inizia a succhiarla, come se stesse facendomi un pompino alla lingua. Dopo qualche secondo così si stacca e lascia cadere sul suo seno un rivolo di saliva, che io mi affretto a raccogliere con la lingua. 

Torno a baciarla, ora entrambe lo facciamo in modo più spinto, più erotico. Le nostre lingue danzano mentre le nostre bocche schioccano. 

Esther scivola giù sul mio collo. Mi bacia morbida, mentre con le mani mi accarezza i fianchi, la schiena e il culetto. 

Mi morde i lobi, regalandomi un brivido che accompagno ad un sorriso.

Continuo a guardare i miei misteriosi spettatori, sperando di raggiungere i loro occhi. Mi mordicchio le labbra, mentre Esther è già sui miei seni. 

Gira la testa verso di loro e muove la lingua a leccare i miei capezzolini, piccoli e turgidi come punte di spillo.

“Madonna, così li fate morire!” dice divertito Christian. “Si… devono impazzire…” risponde Esther, visibilmente eccitata. Gioca con quel pubblico senza volto come un gatto col topo. 

Mi prende in un abbraccio e mentre mi bacia ancora mi invita a distendermi. 

Si solleva, mi passa le unghie sulla pelle dei seni, scendendo giù lenta fino alla mia pancia, poi sempre più giù fino all’inguine. 

Io sospiro e chiudo gli occhi.

Mi afferra entrambe le cosce e me le spalanca mostrando il mio sesso a tutto il club. Sento le sue dita che mi accarezzano la patatina glabra, schiudendo le grandi labbra con un dito. “Mmmmh…” mugolo, godendomi quel trattamento.

Le dita di Esther mi massaggiano il sesso che probabilmente non ha mai smesso di lubrificarsi. Mi sento bagnatissima e quelle dita che scivolano leggere tra le mie gambe me lo confermano.

Esther si china su di me, ma facendo bene attenzione a non coprire lo spettacolo. Si mette perpendicolare a me, come a formare una L. Le sue labbra mi baciano l’inguine e il monte di Venere con movimenti leggeri, mentre le sue dita ora mi stuzzicano il clitoride.

Il mio respiro inizia a farsi più pesante. Volto il capo verso Christian e Fabio e sorrido al mio ragazzo, che ricambia. Vedo Fabio di nuovo eccitato che si sta segando. 

Mi mordicchio le labbra. Sono stata un po’ trascurata, prima, e ora ho una fame di cazzo infinita. 

Esther prende a baciarmi e a leccarmi il clitoride. Ogni tocco della sua lingua mi provoca un brivido. Sento la sua lingua scendere per tutta la lunghezza del mio sesso e tornare poi a giocare col mio clitoride con movimenti concentrici. Mi lecca, succhia, accarezza. Io inizio ad ansimare mentre mi titillo i capezzolini.

Con un dito la mia amica mi penetra, mentre non smette di leccarmi. Io accompagno quel movimento con il corpo, eccitata sia da quello che Esther mi sta facendo che dall’idea che là fuori ci sono uomini e donne che si stanno godendo lo spettacolo come sta facendo Fabio, che si sta masturbando senza ritegno ad un passo da noi, senza intervenire in quel gioco saffico. 

I movimenti della lingua di Esther si fanno più accentuati, e ora le dita che mi scopano sono due. Le sento arpionarmi dentro, fino in fondo al mio sesso. Mi sta facendo provare un piacere mai provato, né con altri uomini né con altre donne. Spalanco gli occhi mentre il mio ansimare è diventato quasi un urlo. La mano di Esther aumenta il ritmo, premendo coi polpastrelli dentro di me e continuando a torturarmi il clitoride con la lingua. 

Sto impazzendo di piacere.

Ho una strana sensazione che mi pervade. Da un lato è un piacere forte che cresce a dismisura, dall’altro uno stimolo quasi fisiologico. Non sto capendo più nulla.

“Oddio… oddio sì… sì…” urlo mentre tremo forte. Esther estrae le sue dita dal mio sesso ed inizia a strusciarle forte e veloce sulla mia patata fradicia ed io mi lascio andare.

Il mio orgasmo esplode dentro di me, ma lo sento sciogliersi nella mia figa. Sembra come se io debba fare pipì, ma non riesco a trattenermi. Ed eccolo.

Inizio a spruzzare umori sul materasso e sui seni neri della mia amica. Urlo di piacere, tremo e il mio corpo ha sussulti che non riesco a controllare. Sento solo Christian e Fabio stupiti dire “wooooo!”

Ho squirtato. Per la prima volta nella mia vita. I miei umori brillano come diamantini sul corpo nero di Esther che ride. Il pubblico ha gradito e applaude e sbatte le mani sui vetri. Io sono sfatta. Squassata dagli spasmi, ma divertita e tremendamente eccitata. 

Esther si mette ora in ginocchio e si avvicina alle pareti della stanza. Infila una mano in uno dei buchi del gloryhole e schiocca le dita. Dall’altro lato della parete si sentono voci.

Uno dice “ooohh sì…”, una donna dice ad un uomo “vai, vai, mettilo dentro!” Mi volto verso Christian con gli occhi spalancati. Lui ride come un pazzo e mi fa il pollice in su.

Esther si volta verso di me, sfila la mano dal buco e tira dentro un cazzo eretto, come se avesse pescato.

“Ti vuoi divertire?” mi dice. La guardo. 

Sorrido. 

Sarà una lunga notte, mi sa.

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La mia prima volta al Club Privé

Posted by admin under Incontri Erotici on venerdì Feb 3, 2023

Come ho già avuto modo di raccontarvi, vivo da fuorisede in una casa in condivisione con altre persone. Siamo più o meno tutti coetanei, tutte coppie e tutti dalla mentalità meravigliosamente aperta. 

È stata sicuramente una buona dose di fortuna, quella che ci ha fatti incontrare, ma anche alcune conoscenze comuni hanno fatto la loro parte.

Martina condivide la stanza con il suo ragazzo Marko. Lei è una trevigiana di un metro e ottanta, un fisico decisamente da top model, ex atleta, dai lineamenti perfetti. Lunghi dreadlocks castani adornati di perline colorate, braccia tatuate e piercing ovunque. Fa la social media manager nella stessa agenzia dove io faccio part-time ed è una delle tipe più toste e sexy che io abbia mai conosciuto. Marko viene dalla Repubblica Ceca, fa il programmatore, a guardarlo sembra non avere nulla a che fare con lei. Armadio a tre ante di un metro e novanta, biondo, viso slavo ma delicato. 

Un tipo divertente, nonostante l’umorismo ceco non sia particolarmente famoso.

In un’altra stanza vive Esther, ragazza congolese di ventotto anni dal fascino un po’ nerd. È poco più alta di me, sarà sul metro e settanta, fisico morbido, pelle d’ebano e in questo periodo porta con orgoglio la sua capigliatura afro. 

Sta facendo praticantato in uno studio legale ed ha una cultura straordinaria. Le ho sentito raccontare cose sulla storia dell’antica Roma, con date e dettagli che nemmeno Alberto Angela.

Si dichiara poliamorosa, e da quando sono qui l’ho vista condividere il letto con ragazze e ragazzi. Una che si diverte come piace a me. In questo periodo ha una storia con Angelica, una ragazza della provincia milanese, minuta e carina, di quelle che potrebbero passare inosservate ma che ti svoltano l’umore anche nelle giornate più nere. Ma anche con Fabio, un cinquantenne divorziato, un artista dai capelli brizzolati e la barbetta incolta che davvero non so come cacchio abbiano fatto ad incontrarsi.

Venerdì scorso, in uno di quei frequenti momenti conviviali in cui in un modo o nell’altro riusciamo a cenare tutti insieme, tra una chiacchiera e un’altra, è stato proprio Fabio a parlarci di un club privé dove di tanto in tanto gli era capitato di andare. È probabilmente uno dei più conosciuti di Milano, ma nonostante questo non ci ero mai stata.

L’idea ci ha stuzzicato e ci abbiamo messo davvero poco a convincerci che avremmo potuto provare.

Tralasciando i dettagli di come ci siamo organizzati logisticamente, arriviamo lì tutti e sei, giusto il tempo di fare la tessera, pagare l’ingresso e via.

La ragazza alla reception ci fornisce asciugamani, accappatoi, ciabattine monouso e le chiavi dell’armadietto, spiegandoci che l’unica area del club in cui era consentito essere vestiti era il bar, ma non era obbligatorio. Per il resto si trattava di un club naturista.

Peccato. Avevo scelto un outfit da lolita che è stato vanificato in un secondo.

Io, il mio ragazzo Christian ed Esther iniziamo ad esplorare l’ambiente circostante. Fabio chiacchiera con i ragazzi della reception mentre Marko e Martina dopo un secondo sono già immersi in una vasca idromassaggio. 

Le sale sono abbastanza buie, illuminate lievemente da luci al neon rosa e blu. 

Non sapevo esattamente cosa aspettarmi, ma non immaginavo di trovarci coppie di ogni età. 

Veniamo praticamente mangiate con gli occhi, ce ne accorgiamo perché gli sguardi dei mariti (ma anche delle mogli) sono languidi. Certo, Esther è così scura di pelle che se non fosse per le luci rosa sembrerebbe un accappatoio che svolazza da solo, ma forse il motivo di quegli sguardi non è dovuto a quello.

Decidiamo di prenderci un drink al bar mentre osserviamo quello che succede attorno a noi.

Ci sono coppie che chiacchierano, si sentono coiti consumarsi in alcune salette nascoste, una donna sulla sessantina seduta su un divanetto ci sorride mentre un uomo (probabilmente il suo uomo) ed un ragazzo decisamente più giovane di loro le mangiano il seno prosperoso.

È un ambiente senza freni, senza pensieri, libero e senza inibizioni.

Ci sediamo anche noi tre su dei divanetti, non diciamo nulla ma continuiamo a bere e a guardare ciò che succede.

Martina è a cavalcioni di Marko, nell’idromassaggio. Si stanno baciando in maniera molto passionale. Lei si muove su di lui e i suoi dread sembrano serpenti che le scivolano sulla schiena. Non si capisce cosa succede sotto l’acqua, ma accanto a loro una coppia sembra volerli imitare. La donna sembra avere i capelli rossicci, corti, fisico magro. Lui brizzolato, panzetta, petto villoso. Non entrano in acqua, si siedono sul bordo vasca, incredibilmente vicini ai miei amici. La donna inizia a cavalcare il suo uomo senza ritegno. 

Mentre noi sembriamo incantati da quel film porno in real life che si sta sviluppando davanti ai nostri occhi ecco sbucare dall’ombra Fabio.

“Vi va se vi faccio vedere una stanza? Il proprietario è un mio amico e la apre per noi!” dice tutto contento.

Ci alziamo e lo seguiamo. Chissà dove ci porterà questo privilegio. 

Dopo un paio di corridoi in cui riecheggiano risate, ma anche urla di piacere e scene di porno random dai televisorini posti qua d là, entriamo in una stanza grande, con un enorme materasso centrale. Tutto attorno tende nere lasciano scoperti dei vetri a specchio. Dal nostro lato sono specchi. Evidentemente dall’esterno no.

Ci sediamo sul materassone ed Esther si accorge di quei buchi sul muro. “Ma questi?” chiede. “Eh aspetta e vedrai…” dice Fabio ridacchiando con Christian. “Oddio ma è un gloryhole??” dico io, ridendo. Non ne avevo mai visti dal vivo. 

Comunque fatto sta, che forse a causa del clima saturo di sesso, ci lasciamo tutti un po’ trasportare. 

La situazione in quella stanza parte abbastanza tranquilla, con me e Christian da un lato del letto, lui che mi bacia il collo e mi titilla i capezzolini, e dall’altro lato Esther che sta facendo una sega al suo uomo mentre ci guardano. 

Fabio sembra in effetti parecchio eccitato dalla cosa, e io non faccio nulla per distogliere la sua curiosità. Mentre le mani di Christian si muovono sul mio corpo io allargo le gambe mostrando la mia passerina al compagno della mia amica.

Anche lei sembra essere divertita, e mentre si sistema gli occhiali sul naso, si china per avvolgere con le labbra il cazzo del suo Fabio. Lui continua a guardare me, però, mentre affonda una mano nel cespuglio di capelli di Esther e le spinge la testa fino a farle ingoiare tutto il suo sesso. Intanto Christian si alza in piedi, offrendo alla mia bocca il sul membro eccitato.

Sento Esther emettere versi gutturali al ritmo dei colpi di bacino di Fabio che le sta letteralmente scopando la bocca. E lui lo fa in un modo quasi violento, brutale, mentre continua a guardare me. Io sono inginocchiata a gambe aperte, completamente rivolta verso di lui. Il mio accappatoio è caduto dietro le mie spalle e il mio corpo dalla pelle candida, quasi luminosa, rispetto alla notte della pelle di Esther, è a disposizione dei suoi occhi. 

Con la mancina tengo teso il cazzo di Christian, per spompinarlo devo girare il capo di profilo rispetto al mio corpo. Adoro sentire quella cappella tra le labbra che scivola sulla mia lingua. Mi piace avvertire il suo sapore e sollevare gli occhi per cercare il suo sguardo di approvazione.

Solo che anche Christian, mi accorgo, è concentrato su quel pompino che la mia coinquilina sta facendo al suo uomo.

È un gioco di sguardi, ma questi sguardi sono inviti neanche troppo impliciti. Tutti e quattro desideriamo evidentemente diventare giocattolo degli altri. 

E allora facciamolo. 

Mi stacco dal cazzo del mio compagno, ma continuando a tenerlo ben saldo nella mia mano cammino con le ginocchia verso la coppia di amici dall’altro capo del letto.

Esther riemerge da quel pompino e finalmente sembra riprendere fiato. Sotto gli occhiali i suoi occhi sono rossi, lucidi, gonfi di lacrime. La sua faccia è fradicia di saliva che sbava e le ricade su quei bei seni sodi e prosperosi. Mi sorride “oh ma ciao!” dice mettendosi in ginocchio davanti a me.

Fabio si alza in piedi e come un bambino davanti ad una fetta di torta viene verso di me neanche fosse attratto tipo calamita. Alla fine credo che tutti e quattro abbiamo capito a che gioco vogliamo giocare. E allora giochiamo.

Il cazzo di Fabio è completamente bagnato dalla saliva di Esther. Parlando di dimensioni, è più corto rispetto a quello di Christian, non piccolo, ma meno lungo. Però è tozzo, grosso, a malapena riesco a cingerlo in un pugno. Inizio a segarlo facendo scivolare la mia mano sulla saliva della mia amica, che intanto fa lo stesso col cazzo del mio uomo. 

Esther mi guarda e sorride ancora, di fronte a me “va bene facciamo cambio…questo cazzo mi piace un sacco…” mormora avvicinando il suo viso al mio. “Mmmh va bene…ma io non so se riuscirò a prenderlo tutto in bocca…è troppo grosso…” le rispondo.

Facciamo le troie perché gli uomini si galvanizzano, li eccitiamo. Ma in fondo un po’ troie lo siamo davvero.

Le labbra grosse e carnose di Ester iniziano a baciarmi, ed io accolgo la sua lingua nella mia bocca. Ci baciamo languidamente in un modo così eccitante che sento la mia figa gocciolare sulle mie cosce. Le nostre mani libere accarezzano rispettivamente i nostri visi. 

Ci stacchiamo da quel bacio che avrei fatto durare ore e decidiamo di dare piacere ai nostri uomini. 

Iniziamo a spompinarli nello stesso momento. Non vedo bene cosa Esther stia facendo al cazzo del mio uomo, ma sento nitidamente il suono della sua bocca che schiocca saliva, della sua gola che cerca di prenderlo tutto, il suo mugolare di piacere.

Io, dal canto mio, cerco di non essere da meno. Il cazzo di Fabio è effettivamente grosso al punto che faccio fatica a prenderlo tutto in bocca. Lui è arrapato da morire e i suoi occhi sono fissi sui miei che lo guardano mentre provo a succhiarglielo. “Oh siii… che troia…che troia…” dice sussurrando. Sembra aspettasse quel momento da sempre. 

I movimenti della mia bocca e della mia lingua proseguono. Riesco a prendere tra le labbra tutta la cappella e buona parte dell’asta cicciona, ma non tutto. Nonostante lui provi a spingermelo fino in fondo spingendomi la testa verso di lui.

Mi usa come un oggetto sessuale e la cosa un po’ mi piace. Con la destra gli massaggio le palle turgide e con la mancina scivolo tra le mie gambe per toccarmi un po’. Ma la mano di Esther è più rapida ed arriva ad aprirmi le grandi labbra e a stuzzicarmi il clitoride in meno di un secondo.

Ansimo e chiudo gli occhi per godermi il momento senza smettere di succhiare il cazzo a quel cinquantenne arrapato che vorrebbe spingermelo in gola fino ad uccidermi.

Mi scosto, lo sego un po’, guardo Christian in estasi. Mi piace quello che vedo.

“Dai basta giocare… voglio scopare!” dico perentoria. Fabio non se lo fa ripetere e si stende a pancia in su, vincendo il turno. 

Mi metto a cavalcioni su di lui dandogli la schiena. Gli tengo il cazzo dalla base e me lo spingo dentro senza fare complimenti.

Le sue dimensioni mi lasciano un secondo senza fiato. Sento la mia figa aprirsi e la parte più grossa di quel cazzo farsi strada dentro di me. Ansimo, mentre piano inizio cavalcarlo.

Esther si avvicina a me, mi schiocca un bacio sulle labbra, scende sui miei seni e li mordicchia. È a quattro zampe e dandosi uno schiaffo sulla chiappona soda invita Christian a penetrarla. 

Il mio uomo mi guarda mentre in un attimo lascia scivolare il suo cazzo dentro la mia coinquilina congolese. Gli sorrido mentre non riesco a dire nulla se non “oh Dio… Ohh Dio…”.

Anche Esther inizia il suo concerto. Conosco molto bene la sua voce quando gode, credo la conosca tutto il nostro palazzo. Ha una volume alto e non si frena. Soprattutto perché Christian non si fa pregare e la scopa come un toro arrapato. 

Ho le mani di Fabio sui fianchi che praticamente mi muove a suo piacimento.

Decide la velocità della cavalcata e io non posso far altro che assecondarlo e godere. Ho la passerina in fiamme. 

Ma ad un tratto mi solleva, sfilandosi da me. 

È completamente succube della sua stessa eccitazione. 

Prima si pone in ginocchio davanti alla faccia della mia amica e spinge il cazzo nella sua bocca, poi, dopo averle nuovamente scopato la gola come un forsennato per qualche minuto, fa un cenno a Christian e lo invita a distendersi.

Il mio ragazzo obbedisce. Esther sembra conoscere il copione e sale a cavalcioni sul cazzo del mio uomo distendendosi col petto sul suo. Fabio intanto le va dietro, si sega, si sputa sul cazzo e senza bussare spinge il suo cazzo nel culo della mia amica.

Esther è in estasi. Ammetto che vorrei essere al suo posto. Sono stata di fatto abbandonata a me stessa con la mia voglia. Mi sgrilletto, distendendomi di fianco a quell’intreccio di corpi. 

Mi infilo una, due, tre dita nella figa e mi do piacere, raggiungendo l’orgasmo da sola, liberando il mio piacere in un urlo.

Fabio sembra essere ancora più eccitato da questo e dopo qualche colpo rantola, scaricando la sua cartuccia di sperma nel culo di Esther. Si calma, si sfila da lei e detta i tempi, come fosse un regista “dai, adesso fate godere lui, dai…”

Esther obbedisce come una geisha nera. Smette di scoparsi il mio uomo e scende col viso verso il suo cazzo. La raggiungo. Guardiamo entrambi gli uomini mentre contemporaneamente spompiniamo e lecchiamo il cazzo di Christian, fradicio del sapore dolciastro della mia amica color ebano. Le nostre lingue si incrociano di tanto in tanto, mentre ci godiamo quell’asta di carne turgida passando spesso dal leccargli le palle a succhiargli la cappella. 

Ci mette poco, a godere. I fiotti di sborra zampillano e schizzano un po’ ovunque sul suo petto e sul materasso mentre noi ci divertiamo a segarlo con le nostre mani unite “Riiingoooo!” diciamo contemporaneamente scoppiando entrambe a ridere.

Ci baciamo, io le accarezzo le tettone nere e pizzico quei capezzoloni mentre lei si aggrappa alle mie chiappette. Entrambe abbiamo la sborra di Christian tra le dita, ma non ce ne curiamo.

Fabio, intanto, ci fa notare che dagli specchi alle pareti si vedono le sagome di un po’ di persone. Pare ci siano stati degli spettatori. 

Io non sono ancora del tutto soddisfatta. Potrei quasi pensare di fare un regalo a quei guardoni…

Note finali:

[avrei bisogno di parlare con gli admin per inserire in una raccolta due racconti già pubblicati. Come posso fare? Grazie!]

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