Il mio piacere più forte

“Ma dai, ma hanno guardato tutto il tempo?” chiedo, in un misto tra l’imbarazzo e lo stupore. Dentro di me sono sempre stata un bel po’ esibizionista, mi ha sempre divertito essere guardata e desiderata, ma non mi era mai capitato di essere al centro delle attenzioni di più di due persone. E là fuori di sagome ce n’erano diverse. 

“Ah guarda, qui funziona così, è lo spirito del club!” mi risponde Fabio, seduto sul materasso nudo come un verme, con il pisello moscio che gli lacrima su una coscia.

Esther invece non sembra affatto scossa.

Rivolta verso i vetri si passa le mani, ancora sporche della sborra di Christian, sulle guance fino a scendere sui suoi grossi seni. Se li palpa, li stringe, si pizzica i capezzoli mostrandosi al pubblico. “Vi piace, eh, porconi…” mormora. Loro non possono certo sentirla. 

Christian e Fabio sono seduti vicini, ora, defilati rispetto ad Esther che sta facendo il suo personale spettacolino.

Io sono in ginocchio accanto a lei e credo che se non faccio qualcosa sembrerò la scema della situazione.

Così, avvicino il mio corpicino candido a quello della mia amica. Il contrasto tra la sua pelle nera come la notte e la mia è cromaticamente perfetto. Anche i nostri corpi sono molto diversi. Io, piccola, magrolina, con pochissimo seno. Lei più morbida, non grossa, ma con tanta carne nei punti giusti. Io biondina e con la codina alta dietro la testa, lei con una pettinatura afro adornata da una bandana azzurra che spicca tra i ricci crespi. 

Passo una mano sul suo ventre, risalendo tra i suoi seni fino ad arrivare al mento. Le muovo il viso verso il mio e la bacio. Soltanto adesso giro i miei occhioni verso i vetri. Con la punta della lingua accarezzo le labbra carnose della mia coinquilina, che le schiude per accoglierla. Mi avvolge la lingua ed inizia a succhiarla, come se stesse facendomi un pompino alla lingua. Dopo qualche secondo così si stacca e lascia cadere sul suo seno un rivolo di saliva, che io mi affretto a raccogliere con la lingua. 

Torno a baciarla, ora entrambe lo facciamo in modo più spinto, più erotico. Le nostre lingue danzano mentre le nostre bocche schioccano. 

Esther scivola giù sul mio collo. Mi bacia morbida, mentre con le mani mi accarezza i fianchi, la schiena e il culetto. 

Mi morde i lobi, regalandomi un brivido che accompagno ad un sorriso.

Continuo a guardare i miei misteriosi spettatori, sperando di raggiungere i loro occhi. Mi mordicchio le labbra, mentre Esther è già sui miei seni. 

Gira la testa verso di loro e muove la lingua a leccare i miei capezzolini, piccoli e turgidi come punte di spillo.

“Madonna, così li fate morire!” dice divertito Christian. “Si… devono impazzire…” risponde Esther, visibilmente eccitata. Gioca con quel pubblico senza volto come un gatto col topo. 

Mi prende in un abbraccio e mentre mi bacia ancora mi invita a distendermi. 

Si solleva, mi passa le unghie sulla pelle dei seni, scendendo giù lenta fino alla mia pancia, poi sempre più giù fino all’inguine. 

Io sospiro e chiudo gli occhi.

Mi afferra entrambe le cosce e me le spalanca mostrando il mio sesso a tutto il club. Sento le sue dita che mi accarezzano la patatina glabra, schiudendo le grandi labbra con un dito. “Mmmmh…” mugolo, godendomi quel trattamento.

Le dita di Esther mi massaggiano il sesso che probabilmente non ha mai smesso di lubrificarsi. Mi sento bagnatissima e quelle dita che scivolano leggere tra le mie gambe me lo confermano.

Esther si china su di me, ma facendo bene attenzione a non coprire lo spettacolo. Si mette perpendicolare a me, come a formare una L. Le sue labbra mi baciano l’inguine e il monte di Venere con movimenti leggeri, mentre le sue dita ora mi stuzzicano il clitoride.

Il mio respiro inizia a farsi più pesante. Volto il capo verso Christian e Fabio e sorrido al mio ragazzo, che ricambia. Vedo Fabio di nuovo eccitato che si sta segando. 

Mi mordicchio le labbra. Sono stata un po’ trascurata, prima, e ora ho una fame di cazzo infinita. 

Esther prende a baciarmi e a leccarmi il clitoride. Ogni tocco della sua lingua mi provoca un brivido. Sento la sua lingua scendere per tutta la lunghezza del mio sesso e tornare poi a giocare col mio clitoride con movimenti concentrici. Mi lecca, succhia, accarezza. Io inizio ad ansimare mentre mi titillo i capezzolini.

Con un dito la mia amica mi penetra, mentre non smette di leccarmi. Io accompagno quel movimento con il corpo, eccitata sia da quello che Esther mi sta facendo che dall’idea che là fuori ci sono uomini e donne che si stanno godendo lo spettacolo come sta facendo Fabio, che si sta masturbando senza ritegno ad un passo da noi, senza intervenire in quel gioco saffico. 

I movimenti della lingua di Esther si fanno più accentuati, e ora le dita che mi scopano sono due. Le sento arpionarmi dentro, fino in fondo al mio sesso. Mi sta facendo provare un piacere mai provato, né con altri uomini né con altre donne. Spalanco gli occhi mentre il mio ansimare è diventato quasi un urlo. La mano di Esther aumenta il ritmo, premendo coi polpastrelli dentro di me e continuando a torturarmi il clitoride con la lingua. 

Sto impazzendo di piacere.

Ho una strana sensazione che mi pervade. Da un lato è un piacere forte che cresce a dismisura, dall’altro uno stimolo quasi fisiologico. Non sto capendo più nulla.

“Oddio… oddio sì… sì…” urlo mentre tremo forte. Esther estrae le sue dita dal mio sesso ed inizia a strusciarle forte e veloce sulla mia patata fradicia ed io mi lascio andare.

Il mio orgasmo esplode dentro di me, ma lo sento sciogliersi nella mia figa. Sembra come se io debba fare pipì, ma non riesco a trattenermi. Ed eccolo.

Inizio a spruzzare umori sul materasso e sui seni neri della mia amica. Urlo di piacere, tremo e il mio corpo ha sussulti che non riesco a controllare. Sento solo Christian e Fabio stupiti dire “wooooo!”

Ho squirtato. Per la prima volta nella mia vita. I miei umori brillano come diamantini sul corpo nero di Esther che ride. Il pubblico ha gradito e applaude e sbatte le mani sui vetri. Io sono sfatta. Squassata dagli spasmi, ma divertita e tremendamente eccitata. 

Esther si mette ora in ginocchio e si avvicina alle pareti della stanza. Infila una mano in uno dei buchi del gloryhole e schiocca le dita. Dall’altro lato della parete si sentono voci.

Uno dice “ooohh sì…”, una donna dice ad un uomo “vai, vai, mettilo dentro!” Mi volto verso Christian con gli occhi spalancati. Lui ride come un pazzo e mi fa il pollice in su.

Esther si volta verso di me, sfila la mano dal buco e tira dentro un cazzo eretto, come se avesse pescato.

“Ti vuoi divertire?” mi dice. La guardo. 

Sorrido. 

Sarà una lunga notte, mi sa.

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