La mia prima volta con una donna

Posted by admin under Incontri Erotici on lunedì Gen 30, 2023

Sono nello studio di una ginecologa perché è tanto che non mi faccio visitare.

Lei è una donna bionda, formosa, sulla cinquantina, ma ben portati. Ha il camice slacciato, ha un vestito scollato da cui si vede l’incavo tra i grossi seni.

Non sono sicura che porti il reggiseno e questo inaspettatamente mi fa eccitare.

Lei mi guarda maliziosa, come se avesse intuito quello che mi sta succedendo.

Io non sono vestita sexy, infatti ho una maglia accollata e dei pantaloni.

Dopo un minuto di imbarazzo da parte mia, lo sento che sto diventando rossa, lei mi dice di spogliarmi tutta. Io le rispondo che normalmente basta spogliarsi solo di sotto.

Lei mi replica che vuole controllare anche il seno.

Mi chiede quando ho fatto l’ultima volta la mammografia. Le dico da poco più di un anno.

Poi mi chiede se faccio l’autopalpazione e io le rispondo di no, anche se so che dovrei perché mia madre è morta di cancro al seno e perché sono nell’età critica avendo più di cinquant’anni.

Mi fa andare dietro un separé dove mi spoglio, esco fuori imbarazzata con le mani che cercano di coprire la fica e il seno.

Lei intanto si è tolta il camice perché mi dice che è una giornata assai calda anche se siamo solo a maggio e non è ancora tempo di accendere l’aria condizionata.

Io la osservo di sottecchi, la trovo ancora più eccitante da come appariva col camice.

Si è senza reggiseno e il vestito le tira un po’ al seno, i capezzoli sono dritti e grossi sotto la stoffa.

Mi accorgo di un’altra cosa, il vestito è assai trasparente e lei non ha le mutandine, visto che, si nota un bel cespuglio alla fica.

Lei mi sorride in maniera complice, mi dice che non mi debbo vergognare, che ha visitato molte pazienti e che in fondo siamo tra donne.

Io non le rispondo nulla e mi metto sull’apposito lettino. Mi trovo in una posizione imbarazzante con le gambe ben aperte così che lei possa effettuare la visita della vagina.

Vorrei sparire perché si accorgerà che sono eccitata.

E’ la prima volta che mi capita con una donna e spero che lei faccia finta di nulla, anche se dall’altro lato, vorrei che succedesse qualcosa.

Lei si mette i guanti in lattice monouso e mi fa una visita professionale e seria dicendomi che va tutto bene. Mi chiede se ho mai fatto l’ecografia, io le rispondo che l’ho fatta moltissimi anni fa.

Lei mi dice che sarebbe il caso di rifarla, ma il le rispondo che i pap test che ho effettuato sono sempre stati negativi.

Lei replica che l’ecografia transvaginale non ha nulla a che vedere con il pap test.

La cosa muore qui, poi passa a palparmi il seno. Lei è un po’ chinata su di me e io posso ammirare lo splendido panorama delle sue tette.

Lei se ne accorge e mi chiede se mi piace il suo petto. Io non riesco a rispondere, ma divento rossa come un peperone.

Lei mi dice che non c’è nulla di male, mi prende una mano e se l’appoggia al seno destro.

Io non resisto, lo tocco tutto, le tocco il capezzolo che è già diritto, vado all’altro seno e lei inizia a gemere sottovoce.

Mi dice che le sono piaciuta subito anche perché con l’esperienza che ha, aveva intuito che sotto i miei vestiti ci sarebbero state una fica e un seno strepitosi.

Io continuo a toccarle i seni e mi sento bagnare tra le gambe.

Lei sembra intuirlo, la sua mano va alla mia fica che prende a masturbare finché non mi esce il primo gemito.

Lei è contenta, mi dice che sono una porcellina, si mette più giù e mi bacia sulla bocca.

Io le dico che sto scomoda su quel lettino e mi fa mettere in uno normale.

Lei chiude a chiave lo studio anche se l’ora è tarda per una visita e non dovrebbe esserci più nessun altro.

Io le tiro fuori i seni dal vestito e inizio a succhiarle i capezzoli, come una poppante affamata.

Lei mi chiede di alzarmi e di tirarle giù la cerniera del vestito così posso vederla in tutta la sua giunonica bellezza.

Sì è completamente nuda davanti ai miei occhi e mi sto bagnando come una porca.

Lei mi dice che non c’è problema e mi tocca ancora la fica con mani molto esperte.

Mi prende una mano e mi fa toccare il suo clitoride grosso e sento che anche lei è completamente bagnata dall’eccitazione.

Lei mi dice che vuole essere leccata e io mi metto in ginocchio sul pavimento con lei che è in piedi appoggiata al lettino.

Io comincio timidamente a farlo, lei mi dice di non avere paura e mi mette una mano sulla testa e così mi ritrovo spiaccicata al suo cespuglio e inizio a leccare come una disperata.

Lei geme come una porca finché non sento un liquido sulla faccia. E’ lei che ha squirtato di brutto.

Mi dice che era da tanto che non le succedeva.

Io le dico che non ho mai squirtato, lei mi risponde che ci riuscirò.

Mi fa alzare e sdraiare sul lettino e si getta sulla mia fica. Mi dice che sono più bagnata di lei e che basterà poco per farmi squirtare.

Prende a leccarmi, lo fa con maestria e voluttà finché non le squirto in faccia.

Lei mi dice che è molto contenta che ci sia riuscita. Poi mi tocca i seni e prende a succhiarmi i capezzoli che mi dice trova bellissimi e super eccitanti.

Era da tanto che non ne vedeva di così. Io le dico che anche i suoi sono molto belli.

Lei mi dice che preferisce i miei e riprende a succhiarmeli.

Poi si mette sul lettino sopra di me: le nostre fiche, i nostri seni sono l’uno sopra l’altro e lei mi bacia con passione mentre struscia la sua passera sulla mia.

Poi mi dice che ci vorrebbe un dildo e si ricorda di averne uno in un cassetto della scrivania e lo va a prendere.

Si tratta di un dildo che rappresenta un cazzo molto realistico con le vene in rilievo.

Lei senza indugi me lo infila e io prendo a gemere forte.

Lei mi dice che sono una porcella. Io le rispondo di sì mentre lei continuava a entrare e uscire dalla mia fica col dildo fin quando vengo con un grido selvaggio.

Lei non ancora contenta mi ficca tre dita nella fica finché non squirto ancora.

Lei si mette a leccare il liquido e dice che sa di marino e che è buono.

Io le dico che ora deve squirtare ancora lei, mi alzo in piedi e la faccio sdraiare.

Mi metto a leccargliela, ma lei vuole il dildo e io lo infilo maldestramente e allora lei mette la sua mano sulla mia per guidarmi finché non capisco il ritmo da tenere fin quando non squirta per la seconda volta.

Mi dice che ha fatto sesso con altre donne, ma che non è mai stato bello come con me.

Io ne sono lusingata e le dico che ho ancora voglia. Lei mi fa sdraiare e mi dice che vuole vedere come mi masturbo. Io lo faccio, lei mi osserva per un po’, fino a che si mette a succhiarmi i capezzoli.

Io gemo forte forte, ho molti orgasmi fino a quando non squirto ancora una volta e lei lecca il liquido.

Mi dice che ho una fica stupenda e che evidentemente non è mai asciutta. Io le rispondo che è vero, tanto che uso due salvaslip al giorno.

Lei mi dice che forse dipende dal fatto che faccio poco sesso.

Mi domanda quando è stata l’ultima volta e io le rispondo adesso. Lei mi chiede se ho un uomo, io le rispondo di sì, ma che è come non averlo.

Lei mi dice di essere bisex, che ha un marito che ama molto e che a volte lo coinvolge nei suoi rapporti con le donne.

Io le dico che non sono pronta a una cosa del genere e lei mi dice di stare tranquilla che non l’aveva neanche pensato.

Le dico che sono un po’ sconvolta dall’aver fatto sesso con una donna, anche se mi è piaciuto moltissimo.

Lei mi dice che mi capisce, che andremo per gradi, fino a coinvolgere suo marito, sempre che io lo voglia.

Io le dico che per ora mi va bene fare sesso con lei, magari in un comodo letto.

Lei a questo punto si presenta come Veronica.

Veronica il mio nome che è Azzurra, lo sa già, perché l’aveva letto nel foglio di prenotazione.

Mi dice che per come è andata questa prima volta per me, ci divertiremo moltissimo insieme.

Io la bacio in bocca, le tocco il culo, lei mi dice di metterle un dito nel culo, io lo faccio e poi mi chiede di metterci il dildo, ma io le dico che temo di farle male.

Veronica mi risponde che il suo buchino è ben allenato e io procedo a infilare il dildo lentamente finché è tutto dentro, poi lo muovo e lei inizia a gemere, gemere finché esplode in un orgasmo potente.

Mi dice che poi dovrò provare anche io l’orgasmo anale.

Ci baciamo ancora, le nostre mani percorrono i nostri corpi, poi suona il telefono dello studio.

E’ suo marito che le dice che sono in ritardo per una cena con amici.

Lei chiude la telefonata scusandosi con il marito che tanto mi dice che probabilmente sa già, cosa stava facendo.

Ci scambiamo i numeri di telefono per vederci al più presto.

💥 CONTINUA A LEGGERE 💥

ADD COMMENTS | Tags : , , , ,

Marika e la nuova occupazione

Posted by admin under Incontri Erotici on venerdì Gen 20, 2023

Marika continuava a lavorare in libreria e faceva di tutto per non trovarsi più da sola con Alberto, anche se a volte non poteva evitarlo.

Alla sera, invece di addormentarsi presto, si dava da fare per cercare una nuova occupazione al pc.

La ricerca del lavoro era frustrante, ma non sapeva che altro fare.

Avrebbe potuto iscriversi alle agenzie interinali, ma lei voleva, per quanto fosse possibile, un lavoro stabile.

Riuscì a fare qualche colloquio di lavoro e visto che i datori di lavoro erano quasi tutti uomini, decise di giocare sporco, ossia di vestirsi provocante per vedere se sarebbe stata presa subito.

Marika sapeva che ciò che faceva era pericoloso, che avrebbe dovuto essere gentile e andare a letto con quegli uomini.

Si diceva che almeno avrebbe soddisfatto le sue voglie, sempre che quegli uomini scopassero come voleva lei.

Il prossimo colloquio l’avrebbe avuto l’indomani alle 19.00 e si presentò vestita come aveva deciso.

L’uomo che le fece il colloquio si chiamava Fulvio e vedeva che non riusciva a non far andare gli occhi giù al suo seno, alle sue gambe, anche se si sforzava di essere professionale e di guardarla sempre negli occhi.

Lei cercava di essere birichina e di fare battute a doppio senso per fargli capire che era disponibile.

Fulvio era il titolare della più grande libreria della città e già il fatto che le facesse un colloquio per Marika era un vero e proprio motivo d’onore.

Era anche un bell’uomo: alto, slanciato, moro, con occhi verdi stupendi e Marika tra sé si diceva che sarebbe stato meraviglioso andare a letto con lui, sempre che ci sapesse fare, sennò avrebbe fatto finta di godere pur di avere quel lavoro.

Fulvio le fece un colloquio approfondito che verteva soprattutto sui libri che aveva letto e sulla sua poca esperienza di lavoro.

Lui le chiese perché volesse già lasciare l’attuale lavoro e lei inventò che era con un contratto a tempo determinato con scadenza quasi imminente.

Lui le credette e allora le disse che una volta scaduto il contratto le avrebbe fatto un contratto di prova per un mese e che se tutto fosse andato come lui credeva, poi le ne avrebbe fatto uno a tempo indeterminato.

Marika non credeva a quello che lui le diceva, era un po’ inebetita, tant’è che Fulvio le dovette ripetere ciò che aveva già detto.

I due si scambiarono i numeri di telefono per tenersi in contatto nei quindici giorni in cui Marika doveva ancora lavorare presso la libreria di Alberto.

Marika uscì dalla libreria di Fulvio come su una nuvoletta, pensando sia al nuovo lavoro, sia a Fulvio. Non sapeva se fosse sposato e non gliene importava, voleva solo andare con tutte le sue forze a letto con quell’uomo.

Il giorno successivo, Marika disse ad Alberto che aveva trovato un nuovo lavoro.

Lui le chiese quale tipo di occupazione e lei gli rispose in una libreria. Lui rise non credendole.

Lei gli fece il nome della libreria di Fulvio e allora con cattiveria le domandò se ci fosse andata a letto.

Marika rispose che erano affari suoi e che Fulvio era molto più bello e di classe rispetto a lui.

Marika avrebbe voluto venire via subito da lì e da Alberto, ma non se lo poteva permettere.

I giorni passarono in fretta con Alberto che faceva di tutto per renderle la vita impossibile perché si licenziasse, ma lei riuscì ad evitarlo.

Pochi giorni prima che iniziasse a lavorare nella sua libreria, Fulvio la contattò e le disse che avrebbe iniziato il lunedì successivo per tutta la giornata.

Lei gli rispose che se lo immaginava e che non vedeva l’ora di iniziare.

Il grande giorno arrivò e alla sera Marika era abbattuta perché era stata rimbrottata per tutto l’orario di lavoro dalla sua diretta superiore che aveva la metà dei suoi anni.

I rimbrotti cessarono quando Fulvio uscì dalla libreria e Marika capì che la sua capa, che si chiamava Manuela era frustrata, perché Fulvio non la vedeva come donna, a differenza di Marika.

Marika non si faceva illusioni su Fulvio. Lei immaginava che lui pensasse che fosse una tipa facile, visto che vestiva molto provocante.

Il giorno dopo fu convocata da Fulvio che le disse di vestirsi in maniera più anonima considerato l’ambiente in cui erano.

Lei si scusò e arrossì e lui candidamente le rispose che lui gradiva moltissimo ciò che vedeva, ma Manuela non la sopportava ed era meglio tenersela buona.

Marika disse che capiva e che aveva molti abiti anonimi e non sexy.

Fulvio le rispose che era proprio un peccato non vederla più come quel giorno, in cui aveva uno squillante abito rosso e le propose di andare a bere un aperitivo.

Marika gli disse che non gli sembrava il caso di accettare perché temeva il giudizio di Manuela e che il giorno dopo gliel’avrebbe fatta pagare.

Fulvio disse che a lei non doveva importare e uscirono dall’ufficio a braccetto, andando in un lussuoso bar di un hotel del centro.

Marika era al settimo cielo. Chiacchierarono del più e del meno: lui le disse che era divorziato da anni, che aveva avuto diverse donne e che poco tempo prima sembrava che si stesse per risposare, ma che era andato tutto a rotoli perché la sua ex si era innamorata della sua migliore amica.

Marika gli parlò solo del suo matrimonio infelice e non di Alberto e di ciò che era successo nella sua vita recentemente.

Il tempo trascorse velocemente, giunsero le 21.00, lui le propose una cena, ma lei rifiutò dicendo che sennò il giorno dopo sarebbe stato uno straccio.

Lui disse che capiva e allora la invitò per il sabato e lei accettò con grandissima gioia.

La lasciò a casa baciandola con molta passione, lasciando Marika tramortita.

In verità, Marika andò in casa si strappò i vestiti di dosso e si masturbò furiosamente pensando ai due giorni che ancora mancavano alla cena.

Il giorno dopo si presentò con un tailleur serio e non sexy, Manuela non la rimbrottò e Fulvio sembrò non guardarla per tutto il giorno.

Lo stesso accadde anche la giornata successiva, per cui Marika pensava che l’avesse invitata a cena solo per pura cortesia.

Il sabato sera, lei si vestì con un abito nero con una profonda scollatura davanti e dietro, con tacchi alti e i capelli acconciati all’insù.

Lui non disse nulla, ma se la mangiava con gli occhi, tant’è che sì andarono al ristorante, ma non mangiarono, se ne andarono subito per andare nella casa di Fulvio.

Lì non parlarono o meglio lui le disse che vestita così lo voleva far morire di crepacuore prima del tempo e che nei due giorni precedenti non le aveva parlato per via di Manuela.

Marika gli chiese se avesse avuto una storia con lei e lui rispose che ci era uscito una volta, che non era successo nulla, ma che lei invece era cotta di lui.

Poi, si baciarono, si strapparono letteralmente i vestiti di dosso. Marika aveva della biancheria intima in pizzo nero, che contrastava con la sua pelle candida.

Lui rimase in boxer, anche se si vedeva la sua erezione. Lei gli mise una mano lì, lui le tolse il reggiseno e le mutandine.

Lui rimase piacevolmente sorpreso che non fosse depilata lì, lui adorava leccare le fiche pelose.

Lei gli rispose che non aveva avuto tempo di farlo e che comunque non se la depilava troppo spesso.

Lui la baciò mentre le sue mani la toccavano dappertutto.

Lei sentiva un languore proprio lì e non vedeva l’ora che lui agisse in quel senso.

Lui non si fece attendere, la fece mettere a gambe larghe e la penetrò di brutto con lei che urlò un po’ per la sorpresa, un po’ perché il suo cazzo era il più grosso con cui avesse avuto a che fare.

Fulvio le chiese se tutto andava bene, lei rispose di sì, che il suo cazzo gli piaceva enormemente.

Lui rispose che lo stesso valeva per lui per la sua fica e che in questi due giorni di attesa si era ammazzato di seghe e gli era sembrato di essere ritornato adolescente.

Lei venne diverse volte, lui non eiaculò perché disse lo voleva fare nella sua stupenda bocca.

Lui si mise a sedere sul letto, lei in ginocchio sul pavimento e lo prese in bocca che era sempre abbastanza duro, lo sentì crescere dentro la bocca, finché lui disse che non ce la faceva più e lei a ingoiare tutto il suo seme fino all’ultima goccia.

Lui disse che voleva farla ancora godere perciò fece sdraiare lei sul letto, leccandogliela con ardore, con lei che venne altre volte portandola direttamente in paradiso.

La notte continuò con altre posizioni, lei sopra, anche se lui non la gradiva molto, per cui si passò subito alla pecorina, che entrambi gradivano.

La notte divenne mattino presto e vide i due amanti dormire profondamente fino al primissimo pomeriggio, quando si svegliarono molto affamati.

In casa non c’era nulla, prenotarono un delivery e poi Marika gli disse che era il caso che andasse a casa sua per fare cose di casa, ma lui non voleva lasciarla andare, finché lei promise che ci sarebbero state altre nottate come quella.

💥 CONTINUA A LEGGERE 💥

ADD COMMENTS | Tags : , , ,

Il marito di Marika la scopre con Orsetta

Posted by admin under Incontri Erotici on sabato Gen 14, 2023

Il giorno trascorse velocemente, Marika lesse più che altro nel pomeriggio per non pensare, preparò una rapida cena, venne il marito, si addormentò sul divano.

Ormai dormiva quasi tutta la notte sul divano senza che il marito avesse nulla da obiettare.

La mattina fece rapidamente colazione si svegliava prima del marito che faceva colazione con la televisione, cosa che a lei faceva venire rabbia.

Marika non vedeva l’ora di andare da Orsetta e aspettò che il marito se ne andasse per andare da lei.

Orsetta l’aspettava con un completo intimo da urlo mentre Marika non si era messa nulla di particolare anche perché da quanto aveva constato era meglio nuda che vestita.

Iniziarono subito ad amoreggiare sul divano e a ansimare di brutto.

Erano lì tutte impegnate a godere reciprocamente quando squillò in maniera repentina il campanello.

Orsetta si mise solo una vestaglietta e si trovò davanti il marito di Marika arrabbiato che entrò con forza in casa e vide sua moglie completamente nuda sul divano.

Lui guardò le due schifato e disse a Marika che poteva fare a meno di ritornare in casa perché non voleva più avere nulla a che fare con lei.

Marika tentò di dire che era un po’ colpa anche sua, visto che non la toccava e non la considerava da mesi, ma suo marito rispose che era solo una maiala e che era un peccato che non se ne fosse accorto prima di sposarla.

Marika non seppe che rispondere e disse che era un bastardo e lui a quel punto la schiaffeggiò violentemente.

Orsetta li guardava e si sentiva di troppo, anche se era a casa propria.

Poi il marito di Marika se ne andò, lasciando lei piangente e con le gote rosse per gli schiaffi ricevuti.

Orsetta si avvicinò a lei e l’abbracciò e Marika pianse tutte le sue lacrime.

Marika non aveva voglia di fare l’amore, si rivestì e andò a casa, dove nel frattempo il marito aveva già chiamato un fabbro per cambiare la serratura.

Marika tornò da Orsetta, le chiese se potesse telefonare a sua sorella per chiedere se poteva ospitarla.

Sua sorella con cui non aveva un gran rapporto, le rispose che la sua casa era piccola e che se ne fregava dei suoi problemi coniugali.

Marika si rimise a piangere, Orsetta la abbracciò ancora una volta e poi si mise a baciarla dolcemente.

Marika sconvolta rispondeva ai baci finché si ritrovò nuda mentre Orsetta le leccava la fica.

Marika godeva tanto, non pensava a nulla.

Orsetta si impegnava con tutta se stessa per farla godere a più non posso.

Orsetta le disse che aveva il dildo con lo strap-on. Marika non rispose nulla e si ritrovò messa a pecorina mentre Orsetta da dietro le penetrava la fica e Marika rispondeva con orgasmi via via sempre più forti.

Poi Marika disse a Orsetta che voleva penetrarla così Orsetta le dette lo strap-on la mise a pecorina e anche lei godette discretamente.

Le due giocarono con i loro seni che si succhiarono a vicenda, con le loro fiche di cui succhiarono tutti i succhi finché Marika disse stop.

Marika doveva pensare cosa fare, certo non poteva tornare col marito, ma doveva trovare il modo, di recuperare la sua roba a casa.

Marika telefonò al marito diverse volte, ma il telefono o era staccato o lui buttava giù.

Marika chiese a Orsetta se per quella notte poteva restare lì e lei rispose di sì.

Orsetta era contenta di avere Marika con sé, anche se era dispiaciuta per la sua situazione.

Lei pensava che Marika non era stata prudente, ma capiva anche che il marito non soddisfaceva le sue voglie, non le parlava e si domandava perciò se quello fosse un vero matrimonio.

Marika nel pomeriggio aiutò Orsetta a fare le faccende, poi si prepararono una cena leggera, guardarono un film alla tv, con Marika che al solito si addormentò sul divano, ma si svegliò presto così che dormì parte della notte abbracciata a Orsetta.

Marika non aveva mai dormito così con il marito, si alzò alle tre del mattino perché non riusciva a dormire e si mise a pensare a cosa fare.

Orsetta invece dormì fino alle sei, baciò Marika sulle labbra, ma lei non rispose, la scostò da sé e le disse che doveva trovarsi un lavoro.

Marika sapeva che sarebbe stato difficile perché aveva come unica esperienza quella presso l’attività del marito, a cui non poteva chiedere delle referenze.

Marika amava moltissimo leggere, le sarebbe piaciuto lavorare in una libreria o in una biblioteca, ma non aveva mai fatto ciò.

Lei decise di mandare il suo curriculum alle librerie nei dintorni e chiese a Orsetta se poteva usare il suo pc.

Orsetta le rispose di sì in modo sgarbato, ma Marika non ci fece nemmeno caso.

Marika trascorse la giornata al pc e Orsetta non si fece vedere.

Orsetta capiva che non conosceva per nulla Marika e non vedeva l’ora che se ne andasse perché era una egoista.

Marika le chiese se andava tutto bene e lei le rispose sul muso che non vedeva l’ora di non vederla più.

Marika non rispose nulla, sapeva che aveva ragione lei.

Le due alla sera mangiarono in maniera silenziosa e nel letto si misero l’una separata dall’altra.

💥 CONTINUA A LEGGERE 💥

ADD COMMENTS | Tags : , ,

Con Mario e Giorgio

Posted by admin under Incontri Erotici on domenica Dic 4, 2022

La giornata trascorre pensando al cazzo di Giorgio, mi sento una puttana, ma mi è piaciuto da morire, che ci posso fare, se adoro i bei cazzi?

Mi sento un po’ in colpa nei confronti di Mario, anche se è stato lui a mandarmi il suo amico.

Sono in fibrillazione per la mattina successiva, chi troverò nel capanno?

Io spero vivamente di trovare Giorgio. Sì, il suo cazzo mi ha stregata e poi ha anche un bellissimo fisico, il che non guasta.

Pensando al suo cazzo, mi masturbo e godo senza ritegno tant’è che mi sente mio marito, che viene in bagno e mi dice che sono proprio una porcella.

Io gli rispondo che lo sono, visto che lui non me lo dà.

Lui dice al solito che va tutto bene e io non gli rispondo nulla, visto che ormai ho perso le speranze che mi capisca.

Viene rapidamente la sera e la mattina mi sveglio, al solito alle quattro e vado nel capanno.

Lì ho una sorpresa: trovo Giorgio e Mario insieme.

Loro mi dicono di scegliere con chi voglio fare sesso e l’altro si limiterà a guardare e a farsi le seghe.

Io, un po’ vergognandomi, dico che voglio Giorgio e vedo che Mario ci rimane un po’ male.

Io gli dico che non sarebbe successo, se non mi avesse fatto conoscere Giorgio.

Giorgio non dice nulla, apre la zip dei pantaloni e salta fuori il suo cazzo e io non penso ad altro che a prenderlo in bocca e a fargli il pompino migliore che riesca a fare.

Mario si mette da un lato, vedo che tira fuori il cazzo e si sega.

Io non lo guardo più penso solo a godere io e a far godere Giorgio.

Lui mi infila ancora di più il cazzo nella bocca finché non è tutto dentro. Per me è troppo grosso, ma cerco di resistere finché non ce la faccio più; perciò lo tiro fuori, lo prendo in mano e poi mi metto a succhiare la cappella.

Giorgio gradisce molto, lo sento dai suoi grugniti sempre più forti, finché mi avverte che sborrerà sul mio corpo, ma io sono ancora vestita, mi strappo letteralmente i vestiti, Giorgio mi riempie tutta di sborra e io da vera porca me la spalmo e la lecco con voluttà.

Giorgio non resiste a quello che vede, mi guarda assatanato come un porco, mi mette sul tavolo a gambe larghe e me la lecca, lecca, lecca, meglio del giorno precedente, facendomi raggiungere vette sempre più elevate di piacere.

Mario si avvicina a noi, fa un cenno a Giorgio che si scosta e me lo infila in modo rude, ma strappandomi subito un gemito.

Poi, mi pompa con foga e io gemo, non sapendo più dove sono, finché mi sborra dentro e a quel punto Giorgio mi viene a leccare.

Io non credevo che a un uomo potesse piacere la sborra, ma evidentemente non li conosco.

Lui mi lecca facendomi gemere ancora finché non mi ripulisce tutta.

Mario lo vedo con la coda dell’occhio che si sega e che non è chiaramente contento, gli faccio cenno di avvicinarsi mi metto a sedere sul tavolo e ho davanti alla mia bocca il suo cazzo. Prendo a succhiarglielo con passione, mentre Giorgio si sega con occhi assatanati per quello che sta vedendo.

Ad un certo punto, mentre sono lì impegnata nel pompino mi sento prendere la mano: è Giorgio che mi dà da segare il suo cazzo che è già in erezione.

Io mi impegno di più nel pompino visto che il cazzo di Mario non è ancora al suo massimo.

Poi Giorgio mi fa capire che vuole sborrare e scosta in malo modo Mario per sborrarmi in bocca e io ingoio con piacere, mentre vedo che Mario prende e se ne va.

Io prendo e così come sono, nuda, lo inseguo e lui mi dice che sono proprio una puttana e che credeva che tra noi esistesse un rapporto speciale.

Io gli dico che non mi doveva far conoscere il suo amico e lui mi dice che il giorno precedente non poteva venire e aveva detto a Giorgio di dirmelo, non certo di venire a letto con me.

Certo è colpa sua che gli ha raccontato come sono a letto.

Io mi sento una di quelle, non so che dire, non so come rimediare e resto lì senza dire nulla, mentre Mario se ne torna mestamente a casa propria.

Vado nel capanno, dove Giorgio mi aspetta, ma io gli dico che mi ha ingannata, che non doveva, mi rivesto, anche se i vestiti sono strappati e me ne vado.

💥 CONTINUA A LEGGERE 💥

ADD COMMENTS | Tags : , , ,