Ho scopato la suocera

Posted by admin under Incontri Erotici on sabato Dic 3, 2022

Mi chiamo Adriano, ho 36 anni, sono sposato con Michela che ha la mia stessa età. Da circa un anno, un trasferimento per motivi di lavoro ci ha permesso di tornare al nostro paese di origine. Abbiamo ristrutturato la vecchia casa dei miei genitori e questo ci fa davvero piacere, anche perché, dopo la loro morte, avvenuta circa una ventina di anni fa e di mio suocero appena tre anni orsono, è rimasta solo mia suocera come parente.

Lei abita in una piccola frazione, distante circa una decina di km da noi, in una villetta indipendente. Maria è una bella donna di cinquantasei anni, dal fisico stupendo ed il suo aspetto le permette di muoversi fra la gente senza passare inosservata. Alta, slanciata, fisico snello, una quarta di seno che sfida le leggi di gravità, il ventre piatto, un bel culo a mandolino, la rendono una vera gioia per gli occhi di chi la guarda. Capelli biondi, occhi chiari, labbra carnose, che lei adorna sempre con un rossetto rosso fuoco, ha sempre avuto una vita indipendente ed un rapporto speciale con mio suocero, che, sono convinto, era orgoglioso esibirla al suo fianco quando passeggiavano per le strade del paese, e notava gli occhi carichi di cupidigia dei maschi che la osservavano.

Per completare il quadro, bisogna aggiungere anche il fatto che lei ha sempre indossato abiti abbastanza audaci, che le modellavano le forme, stimolando ancor più il desiderio di chi la guardava, senza poter far a meno di sbavare per quel corpo stupendo.

Dopo la morte di mio suocero, il suo comportamento non è cambiato granché, anche se mi è sembrata un po’ più chiusa, riservata, sicuramente meno solare che in passato. In occasione delle ultime feste natalizie, è successo un piccolo fatto che ha, in qualche modo, modificato il nostro tranquillo tran tran quotidiano. La notte di Natale avevamo partecipato alla messa di mezzanotte e poi, tra una cosa e l’altra, assieme alla gente del paese, avevamo festeggiato nei locali della parrocchia, giusto per scambiare gli auguri. Praticamente siam tornati a casa molto tardi e, poiché nevicava, Michela ha insistito perché la madre passasse la notte a casa nostra, facendola sistemare nella camera degli ospiti, adiacente alla nostra. Al mattino, mi ero attardato ancora un poco nel letto, quando sono stato svegliato dal cicaleccio di mia moglie e sua madre che, in cucina, stavano decidendo se fare colazione o meno, in considerazione del fatto che era quasi ora di pranzo. A quel punto la figlia ha chiesto alla madre di venire chiedere anche il mio parere. Proprio in quel momento, stavo uscendo dal letto con indosso solo i miei slip alquanto striminziti, che, quindi, non nascondevano per niente una forte erezione mattutina, che faceva tendere il tessuto, mettendo in evidenza la mia poderosa dotazione. In effetti ho un bel cazzo di quasi una ventina di centimetri, con una ottima circonferenza che, a detta di mia moglie, quando una donna se lo sente entrare nel ventre, lo avverte per bene in tutta la sua esuberante consistenza. Maria, quando ha aperto la porta della camera, non ha potuto non notare la mia superba erezione, ma nemmeno è scappata fuori o si è coperta gli occhi, ha solo sorriso. Per un attimo ci siamo fissati negli occhi, poi lei ha girato i tacchi e se n’è andata. Io mi son vestito e, quando sono entrato in cucina, mi è sembrato che tutto era abbastanza normale. Nessun accenno a quanto successo poco prima. Due giorni dopo, passata la tormenta di neve, e riaperte le strade, lei mi ha pregato di accompagnarla a casa, perché voleva prendere almeno degli indumenti per cambiarsi, in quanto, in tutti quei giorni, aveva praticamente indossato sempre le stesse cose. Seduta accanto a me, nell’abitacolo della mia auto, all’inizio se n’è stata in silenzio, guardando fuori dal finestrino. Poi, ad un tratto, si è girata e, dopo avermi sorriso, mi ha parlato molto pacatamente.

«Scusami, per quello che è successo la mattina di Natale. Sono stata estremamente maleducata a non bussare, prima di entrare in camera tua.»

Era la prima volta che parlavamo di quanto era accaduto e io ho cercato di rassicurarla.

«Tranquilla, non è successo assolutamente niente di cui tu mi debba chiedere scusa. Piuttosto è stata colpa mia che, non essendo abituato ad avere persone in casa al di fuori della moglie, mi sono mostrato in uno stato alquanto indecente.»

Lei sorride e, dopo avere scosso la testa, scherza un po’ su ciò che è accaduto.

«Indecente! Veramente a me sei apparso tutto, tranne che indecente. Sarei tentata a farti una domanda, cui, però, non sei tenuto a rispondere per forza.»

La guardo, sorrido e la invito a formulare la domanda.

«Scusami se te lo chiedo, ma son curiosa di sapere quante volte mia figlia, diciamo nell’arco di una settimana o di un mese, riesce a prendere quella meraviglia che spuntava dalle tue mutande.»

La guardo e mi rendo conto che stiamo argomentando su fatti molto intimi, così decido di stare al suo gioco, per vedere sin dove può arrivare.

«Veramente, non è che stiamo lì a contare quante volte lo facciamo; diciamo che lei se lo prende spesso e volentieri, ogni qualvolta che ne ha voglia.»

Lei mi guarda un po’ sbalordita, poi riflette per qualche secondo e, subito dopo, commenta con una certa malinconia nella voce.

«Capisco che, per una donna giovane come lei non ci sono molte difficoltà a godere con un maschio come te. Invece io, ormai vecchia, posso solo godere dei ricordi di splendidi momenti vissuti con mio marito.»

Era evidente la sua tristezza in quelle poche parole e, quindi, ho cercato di tirarle su il morale.

«Mettiamo subito in chiaro una cosa: tu non sei affatto vecchia! Sei una splendida donna matura che, in circostanze diverse, non mi dispiacerebbe per niente corteggiare con lo scopo di portarla a letto e farla godere il più possibile. Spero che non mi reputi troppo sfrontato.»

Lei si gira, mi guarda e, con un sorrisetto ironico, continua a schermirsi, cercando di sminuire la sua capacità seduttiva.

«Sei un adorabile bugiardo! Lo dici solo perché vuoi consolare una povera vecchia come me e, soprattutto, ti diverti a prendermi in giro, perché sai benissimo che, essendo tua suocera, non ti chiederei mai di fare quello che hai appena detto.»

Ora sono io che la guardo incuriosito. Mi sto rendendo conto che il nostro discorso è arrivato ad un punto in cui bisogna mettere in chiaro alcune cose.

«Maria, non scherzare con me! Parlando seriamente, una bella donna come te, stretta fra le mie braccia a godere mentre fa sesso con me, sarebbe qualcosa di estremamente eccitante. Posso confessarti che, in passato, ho fatto qualche pensiero peccaminoso nei tuoi confronti e, ti assicuro che, a suggerire questi complimenti, non è un sentimento di pietà o consolazione.»

Lei non mi risponde, perché siamo giunti alla sua abitazione e, dopo aver parcheggiato, entriamo in casa. Lei mi invita a sedermi sul divano, mentre provvederà a fare una doccia ristoratrice e mettere qualcosa in valigia, perché non staremo a lungo in casa, in quanto abbiamo deciso di partecipare, assieme ad altre persone del paese, alla festa di Capodanno, che si terrà nei locali della parrocchia.

Resto in silenzio a riflettere su quanto detto, mentre sento lei che entra in camera sua ed inizia a spogliarsi.

Titubante, la seguo con lo sguardo e quando vedo, attraverso il corridoio che lei è entrata in camera senza chiudere completamente la porta, decido di avvicinarmi in silenzio. Prendo a spiarla attraverso lo stipite della porta. Si spoglia velocemente, rivelando un fisico quasi perfetto nella sua naturale bellezza. Nonostante l’età, non presenta alcun cedimento: il suo corpo è ancora tonico da far invidia a quello di mia moglie. In effetti, madre e figlia si assomigliano tantissimo. Una volta nuda, entra direttamente in bagno attraverso la porta che ha in camera e sento lo scrosciare dell’acqua. Silenziosamente entro anche in camera e noto che la porta del bagno è lasciata accostata. Questo mi permette di osservarla attraverso lo specchio, mentre accuratamente si lava, passando ripetutamente la mano all’interno delle cosce ed anche lungo il solco del sedere. Si lava con cura e solerzia, con particolare attenzione al seno, che accarezza passando ripetutamente la mano sui capezzoli, che ora noto duri e gonfi. Quando lei chiude l’acqua, mi rendo conto che sta per uscire, così, silenziosamente, torno sui miei passi. Dopo qualche istante, mentre sono ancora nel salone, la vedo comparire avvolta nel suo accappatoio bianco. Mi osserva per un attimo in silenzio, poi la sua voce, ridotta a quasi un sussurro, scandisce:

«Potevi anche entrare, così avresti potuto ammirare meglio quello che stavi osservando di nascosto, come un ladro. Almeno, quello che hai visto, ha soddisfatto la tua curiosità?»

Resto alquanto sorpreso, non avendo percepito di esser stato notato mentre la spiavo. Sono davvero incerto sul da farsi, mentre, dentro di me, avverto la vergognosa sensazione di un bimbo sorpreso a rubare la marmellata.

«Scusami, sono stato un vero maleducato, ma, a maggior ragione, ribadisco quello che ti ho detto in auto: hai un corpo stupendo, che incanta!»

Lei si è avvicinata a me, mi guarda dritto negli occhi e poi, senza dir nulla, mi prende per mano e insieme siamo entrati in camera da letto. Lei, con un semplice gesto, ha lasciato cadere l’accappatoio ai suoi piedi, mostrandosi nuda a me che, nel frattempo, mi stavo spogliando così in fretta, come se i vestiti mi stessero bruciando addosso.

L’ho stretta a me ed abbiamo iniziato a baciarci.

La sua lingua è entrata con prepotenza nella mia bocca ed ha iniziato una danza erotica assieme alla mia, mentre le nostre mani esploravano esagitate i nostri corpi, alla ricerca dei punti più sensibili, onde acuire ancor più l’eccitazione ed il piacere. Quando ci siamo staccati l’ho adagiata sul letto, le ho baciato il corpo, scivolando fra le sue cosce e lei, lusingata dal desiderio che mostravo, ha tirato la mia testa sulla sua figa bagnata e gocciolante. Ho preso a leccare tutto il nettare che sgorgava copioso da quella fonte di Venere e lei, in breve, ha raggiunto subito un orgasmo e, con forza, ha schiacciato il mio viso contro la sua intimità, mentre la mia bocca veniva inondata dal suo nettare. Poi si è rigirata e la sua bocca si è subito impossessata del mio cazzo. Ho sentito che scivolava, in tutta la sua lunghezza, nella sua gola, mentre lei continuava a spingere il bacino contro la mia bocca, perché voleva godere ancora con la mia lingua. Mi ha leccato e succhiato avidamente, scivolando in basso fino a prendere in bocca anche le palle e, ad un tratto, con la voce rotta dall’emozione per la forte eccitazione, tanto da sembrare un flebile lamento, ha affermato:

«Non vedo l’ora di sentirti dentro, perché ci sto pensando da quella fatidica mattina. Quando ti ho visto, i miei occhi non hanno potuto staccarsi da questo membro meraviglioso e, immediatamente, un languore si è impadronita del mio basso ventre. In un istante mi son ritrovata fradicia fra le cosce. Ti voglio, lo voglio sentire tutto, fino in fondo.»

Mentre parlava, si è rigirata e distesa supina a cosce larghe e, con le braccia tese verso di me, mi ha invitato ad entrarle dentro. Mi sono appoggiato a quella meravigliosa fonte di goduria e, con un affondo deciso, sono entrato tutto, fino in fondo. Quando il mio cazzo ha colpito il fondo, lei ha inarcato il corpo e spalancato la bocca, mentre veniva scossa dai fremiti di un orgasmo portentoso.

«Meraviglioso! L’ho sentito tutto, fino in fondo! È stato così bello che mi hai subito fatto venire! Sei un vero toro! Scopami! Fai di me la tua vacca! Sbattimi! Fammi morire di piacere, perché è da tanto tempo che non mi sento così bene, fra le braccia di un maschio.»

L’ho scopata a lungo, facendola godere ripetutamente, poi l’ho rigirata e l’ho messa a quattro zampe e, tenendola per i fianchi, ho preso a scoparla da dietro, facendola impazzire ancor di più. Ero prossimo a godere e lei se n’è resa conto.

«Vieni, vienimi dentro! Inonda il mio ventre e poi fammi succhiare questo membro stupendo che mi sta facendo veramente godere tantissimo.»

Ho aspettato ancora un suo ennesimo orgasmo, poi l’ho riempita del mio sperma caldo e denso. Mi sono sfilato da lei che, rapidamente, si è girata e si è messa a succhiare lo sperma residuo dal mio cazzo, finché non ha raccolto ed ingoiato anche l’ultima stilla di piacere che ne usciva.

La sua bocca calda ha avuto su di me l’effetto di far rimanere il cazzo duro e lei, compiaciuta del risultato, mi ha fatto distendere supino ed è salita su di me, impalandosi ancora su quel membro che l’aveva fatta appena godere. Ho sentito colare il piacere dalla sua fica sul mio corpo e scivolare giù lungo le palle, mentre lei muoveva il corpo avanti/indietro scopandosi il mio cazzo e cavalcandolo come una amazzone scatenata. Vedevo i suoi seni ballonzolare davanti ai miei occhi e, sollevate le mani, ho preso a stringerli, ad impastarli, strizzandone i capezzoli, mentre lei mi incitava a farle ancora più male, perché questo le procurava molto piacere. Dopo l’ennesimo orgasmo, si è sdraiata sfinita su di me e, a quel punto, ho sentito forte il desiderio di violare anche l’altro pertugio. Sdraiata di lato, ho sollevato una sua gamba ed ho appoggiato la cappella al suo buchetto posteriore. Lei si è girata e, guardandomi con languore, mi ha solo pregato di far piano, perché erano anni che non prendeva un cazzo nel culo. Le sono scivolato dentro lentamente, facendo in modo che lei, man mano, si abituasse alla penetrazione.

Una volta tutto dentro, ho preso a limare quel buco stretto che lei contraeva, per aumentare ancor più le sue e le mie sensazioni, finché, con un grido animalesco, le ho irrorato anche nel culo.

Siamo rimasti sdraiati per qualche minuto, poi, insieme, siamo andati a far la doccia. Circa due ore dopo, siamo tornati a casa mia e, mentre lei disfaceva la valigia nella sua camera, mia moglie si è avvicinata a me e, dopo avermi abbracciato e baciato, mi ha guardato dritto negli occhi, quasi esaminando la mia reazione e, con una voce estremamente mielosa. mi ha chiesto:

«Quanto ha goduto mamma fra le tue braccia?»

L’ho guardata incredulo, ma lei mi ha sorriso e, dopo avermi dato un bacio, mi ha rasserenato.

«Ero dietro di lei quella mattina che è entrata in camera ed ha visto la tua erezione. Ho visto lo stupore nei suoi occhi e, poiché sono a conoscenza del fatto che, con mio padre, spesso e volentieri, facevano sesso coinvolgendo anche altre persone, quando è tornata in cucina, le ho parlato e le ho detto che se desiderava far sesso con te, non avrei avuto nulla in contrario, anzi, ne sarei stata davvero felice. Quando, poco fa, è entrata in casa, i nostri occhi si sono incrociati e lei mi ha fatto un piccolo cenno con la testa, dandomi conferma di aver scopato con te. Rinnovo quindi la mia domanda: quanto hai goduto fra le tue braccia?»

Ho abbracciato mia moglie e le ho detto che sua madre, di certo, si era divertita molto, perché non mi era sembrato avesse tenuto il conto di quante volte avesse raggiunto l’orgasmo. Mia moglie mi ha abbracciato e mi ha baciato e, da quella sera, mia suocera ha preso a vivere in casa nostra, anzi, per esser più precisi, da quel giorno mi trovo con due femmine nel letto che, senza nessuna gelosia, si godono il mio cazzo.

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Un ospite inaspettato

Posted by admin under Incontri Erotici on venerdì Dic 2, 2022

La multinazionale per cui lavora mio marito ha esteso la sua rete commerciale in Canada e il C.d.A. ha deciso di inviare il responsabile marketing, mio marito per l’appunto, in Québec per il prossimo semestre per avviare il comparto commerciale.

Vivendo in un appartamento in centro a Bologna di 140m² decido di mettere in affitto, agli universitari, alcune camere della casa per arrotondare il salario e per non sentirmi totalmente sola in questa grande casa.

Metto l’annuncio sui social e immediatamente mi arrivano richieste per vedere casa.

Ne programmo 2 per lunedì pomeriggio e alle 17 si presentano 2 ragazze che a prima vista non mi fanno un ottima impressione; dopo aver comunicato la mia richiesta economica loro si guardano in faccia e mi comunicano che cercavano qualcosa di più economico.

Durante le 3 settimane a seguire riesco ad affittare 2 delle 3 camere messe a disposizione a delle studentesse di Napoli iscritte in Psicologia.

Nelle settimane a seguire diverse richieste mi giungono da parte di ragazzi, ma io avendo scartato l’opzione maschile a priori le ho rifiutate tutte.

Sono una donna di 35 anni che non vuole perdere la sua libertà domestica, e avere un inquilino maschio per casa mi limiterebbe su tante cose.

Giovedì mattina mi chiama mia cugina Marika chiedendomi se potessi ospitare suo nipote a casa mia per qualche giorno finché non trovasse sistemazione a Bologna.

Io sono scettica sulla cosa ma considerata l’insistenza di Marika, per sfinimento, le dico di sì.

Sabato mattina si presenta alla mia porta Riccardo, un diciannovenne timido e di bella presenza, alto circa 185 cm e dal corpo asciutto e con qualche tatuaggio che spunta dalla camicia.

Scambiamo giusto due chiacchiere, il tempo di mostrargli la sua camera, indicargli in bagno e la cucina e scappo via in palestra per il mio consueto turno di crossfit.

Rientrata a casa per le 13.30 come ogni weekend non trovo nessuno, le ragazze sono solite trascorrere i weekend a casa, mangio un boccone veloce e mi vado a riposare un’oretta in attesa che siano le 16 per fare la video chiamata con mio marito.

Terminata la telefonata mi metto sul divano per continuare la serie su Netflix che ho iniziato lunedì.

Non mi sono resa conto di essermi appisolata e alle 18.30 quando mi sveglio mi reco in bagno per farmi una doccia e prepararmi per la serata con le amiche: stasera serata sushi e poi in qualche pub a bere qualcosa.

Vado in lavanderia a prendere l’accappatoio e mi reco in bagno; apro la porta e… Sorpresa! Mi ritrovo Riccardo dentro la doccia che si stava rinfrescando. In quei pochi secondi in cui non si è accorto della mia presenza ho potuto apprezzare la sua bellezza fisica, muscoloso ed asciutto oltre all’enorme attrezzo che mantiene fra le gambe.

Wow! ho pensato, se a riposo è così grosso immagino come sarà nella sua massima erezione.

Pamm! Tempo scaduto, lui si è accorto di me e immediatamente si copre i genitali e si gira di schiena. «Scusami non sapevo fosse il tuo bagno» esclama lui; “Non preoccuparti non è successo nulla” rispondo io, “Fai con comodo io vado nell’altro bagno”

Devo essere sincera, la visione del suo membro ha acceso le mie fantasie erotiche, anche perché sono già due mesi di castità da quando è partito mio marito.

Non nascondo che in doccia la mia mano si è fatta intraprendente e si è impossessata della mia micetta accarezzandola sapientemente fino a farla vibrare dal piacere.

Soddisfatta e rinfrescata esco dal bagno per andare in camera a vestirmi e sistemarmi per la sera.

Ho scelto un vestitino nero con doppia scollatura seno-schiena abbinato ad un perizoma in pizzo nero trasparente abbastanza da mettere in bella vista la mia micetta.

Saluto Riccardo ed esco per raggiungere le amiche.

La serata scorre via in maniera allegra e divertente; il sushi era ottimo e il dopo cena, fra i locali in compagnia di ottimi drink, mi ha reso frivola e disinibita come poche volte.

Alle 3 faccio ritorno a casa, dimenticandomi di non essere sola come per i precedenti weekend.

Entro in bagno mi denudo e entro in doccia per rinfrescarmi e stemperare l’ebrezza data dall’alcool bevuto in precedenza.

Mi avvolgo in un telo rosso per asciugarmi e mi dirigo in cucina per bere un bicchiere di latte.

Apro il frigo per prendere il latte e accendo la macchina per il caffè: ho voglia di un cappuccino e di un croissant alla crema di pistacchio che adoro tanto.

Prendo la tazza riscaldo il latte nel microonde e nel prendere la cialda in alto nella dispensa mi scivola da dosso il telo lasciandomi completamente nuda.

Non presto attenzione alla cosa: “Tanto sono da sola a casa” pensavo, e mi accingo a preparare il tutto dando la schiena alla porta d’accesso alla cucina.

Terminate le operazioni di preparazione della merenda notturna, mi giro con la tazza fra le mani per mettermi al tavolo e mi ritrovo, fermo immobile in boxer e magliettina, Riccardo appoggiato alla porta.

«Ho sentito dei rumori provenire dalla cucina e mi sono premurato a controllare se tutto fosse ok» esclama lui.

Io presa di soprassalto lascio cadere la tazza per terra rimanendo pietrificata dalla paura e dallo stupore di aver materializzato che a casa non fossi da sola.

Lo guardo fisso negli occhi, ancora pervasa dalla paura e stupore, e leggo nel suo sguardo un senso di piacere e meraviglia nel trovarsi davanti una donna di 35 anni, bella e dalle curve statuarie tutta nuda solo per lui.

Realizzo che sono nuda e nel tentativo di rimediare al disagio che faccio? Aumento il grado di erotismo nella stanza girandomi di schiena e piegandomi a novanta gradi per recuperare da terra il telo scivolatomi da dosso in precedenza.

Dopo che mi sono piegata ho riflettuto sul fatto che ho offerto uno spettacolo pazzesco a quel giovane coinquilino che di punto in bianco trova una donna nuda in cucina che gli offre la visione del suo culo e micetta a pochi metri da lui.

Raccolgo il telo mi alzo avvolgendomi in esso e mi giro verso di lui per scusarmi, non posso fare a meno di notare il rigonfiamento nei suoi boxer che quasi gli si strappavano da dosso.

Lui era palesemente a disagio, non credo abbia mai visto una donna in questa situazione tutta per lui; io invece sono stata posseduta da una passione irrefrenabile e incontrollabile.

Mi avvicino a lui e gli afferro il pacco che sporgeva dai boxer. Lo sento ansimare e tremare dall’emozione. Lo guardo fisso negli occhi e gli sussurro: “Stai tranquillo, rilassati che a te penso io stanotte”.

Gli sfilo giù le mutande mi inginocchio davanti a lui e inizio a massaggiargli la mazza con abile maestria.

Sento ingrossare e pulsare il suo grosso membro fra le mie mani e non perdo tempo a portarlo in bocca per iniziare un magistrale bocchino.

Gioco di lingua e di labbra per dargli piacere e da lì a poco sento le mia bocca inondata del suo seme: è caldo, violento e abbondante che non riesco a mandarlo tutto giù in gola.

Lo vedo in estasi dal piacere con la schiena poggiata sulla porta e le gambe leggermente piegate per consentire al suo bacino di spostarsi in avanti per avvicinare il suo membro il più possibile verso la mia bocca.

Lo ripulisco per bene mi rimetto in piedi e vedo che la sua erezione continua a mantenersi stabile.

Allora lo afferro e lo avvicino a me piantandogli un bacio in bocca trasferendogli il sapore del suo membro.

Mi avvicino al tavolo mi distendo su di esso e apro le gambe per accoglierlo dentro di me.

Lui temporeggia un po’ per vergogna un po’ per inesperienza. Io lo afferro per la maglietta e lo avvicino a me prendendogli la mazza con la mano sinistra indirizzandola nell’apertura della mia vagina.

Lui mi guarda smarrito, io lo afferro per i fianchi e lo tiro forte dentro di me.

Wow! È veramente grosso e mi riempie tutta.

Gli afferro la gola con la mano destra e con la mano sinistra sui suoi glutei lo incito ed aiuto a sbattermi forte come una zoccola.

Lui non perde tempo a prendere il ritmo e travolto da una ondata di passione inizia a sbattermi con determinazione e violenza tale da farmi godere come una porca.

Ho la figa piena dal suo cazzo il quale non smette di stantuffarmi con vigore: vengo come mai in vita mia provando una piacevole sensazione di pienezza.

Gli dico che voglio di più e defilandomi abilmente dalla sua presa mi giro su me stessa mettendomi a novanta gradi sul tavolo.

“Inculami porco! Fammi sentire troia!”

Lui mi bagna il buchetto con due dita e appoggia l’enorme cappella nel mio buchetto.

Ci gioca un po’ e con un colpo deciso entra dentro la cappella.

Urlo dal dolore, è veramente grosso e gli chiedo di fermarsi.

Lui incurante con una mano mi afferra il fianco e con l’altra mi afferra i capelli, e tirandomi a se fa entrare tutto il suo membro dentro il mio culo.

Urlo e mi dimeno dal dolore ma non riesco a liberarmi dalla sua presa.

Lui mi stringe ancora di più a sé e inizia a scoparmi di brutto massacrandomi il culo in maniera travolgente.

Inizio a provare piacere e man mano lui mi scopa io lo incito sempre più a farmi male.

Mi scopa il culo per più di 15 minuti terminando con una copiosa sborrata dentro di me.

Sfila la sua mazza lasciandomi inerme e dolorante sul tavolo; si asciuga la mazza sul telo pigiato sulla sedia e si allontana andando in bagno a sciacquarsi.

Io scendo dal tavolo e a stento mi seggo sullo sgabello.

Dopo pochi minuti arriva lui soddisfatto e più sicuro nell’atteggiamento; sei stata abbastanza accogliente con me, mi sento in dovere di ricambiare la cortesia preparandoti la merenda notturna che a causa mia ti è caduta a terra.

Sono trascorsi 4 mesi dal suo arrivo e ancora oggi trova dimora a casa mia.

Ho cambiato idea sull’ospitare inquilini maschi, d’altronde che c’è di male??

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Una scelta sofferta

Posted by admin under Incontri Erotici on venerdì Dic 2, 2022

La mattina seguente Daniele era parecchio nervoso e anche Marika che non aveva praticamente dormito.

I due non fecero sesso, ma discussero e alla fine Marika disse a Daniele che gli concedeva di andare a letto con Orsetta.

Lui rimase male per questo discorso, ma d’altronde era impensabile che Marika parlasse del ricatto a suo marito.

Marito che ormai amava ben poco però non voleva passare dalla sua casa a quella di Daniele. Marika era davvero confusa e gelosa se Daniele fosse andato a letto con Orsetta.

L’alternativa sarebbe stata: dire al marito della sua relazione e lei sapeva che Carlo l’avrebbe buttata fuori di casa, senza se e senza ma.

Daniele andò a scuola e Marika ritornò a casa, dove Orsetta le fece segno che voleva parlarle.

Orsetta esordì dicendo che Pietro era molto bravo a letto e voleva sapere se lo fosse anche Daniele.

Marika avrebbe voluto urlare e risponderle male, ma le disse che Daniele era bravo a letto, certo non sapeva se suo fratello lo fosse di più.

Orsetta le disse cosa le aveva fatto Pietro e Marika capì che lui era più maiale di Daniele.

Marika rispose che certe cose Daniele non l’aveva fatte e Orsetta rimase delusa.

La prima tornò a casa propria turbata perché si rendeva conto che Orsetta forse di proposito, le aveva fatto venire voglia di fare sesso con Pietro.

Marika si disse che non conosceva Pietro, che magari era uno stronzo rispetto a Daniele, che aveva un bel carattere.

Marika era lì che si dibatteva quando alla sua porta si presentò Daniele, che aveva un non so che di diverso.

Infatti, lui si presentò dicendo di essere Pietro e che voleva conoscere la donna di cui si era finalmente invaghito dopo anni di solitudine suo fratello.

Pietro si avvicinò a lei, la guardò intensamente e lei arrossì vistosamente.

Lui repentinamente la baciò e lei non capì più nulla, si lasciò andare, lui la prese in braccio e la portò a letto, dove fu trattata in modo un po’ rude, ma godette moltissimo in posizioni che non aveva mai sperimentato, come l’anale, lei sopra messa di schiena, a cucchiaio, su una sedia.

Pietro era un uomo che sapeva quello che voleva e se lo prendeva senza nessuna remora.

Il tempo passò, lei non capiva davvero più nulla, era in un turbine di nuove sensazioni e di passione e solo per miracolo, il marito non li trovò a letto.

Pietro prima di andarsene la baciò ancora e le disse che da quel momento sarebbe stata la sua donna e che doveva lasciare suo fratello senza dirgli di lui.

Marika gli rispose che era un bel prepotente e lui le domandò se non avesse mai goduto così tanto e lei rispose che era stato il migliore sesso della sua vita, anche se si era sentita trattata un po’ da puttana, cosa che non le piaceva molto, ma che faceva andare la sua autostima sotto i piedi.

Pietro le rispose che se ne fregava della sua autostima, lui voleva il suo corpo, la sua anima.

Marika rispose che ci avrebbe pensato perché aveva paura di cosa avrebbe pensato Daniele, che inevitabilmente sarebbe venuto a sapere di suo fratello e lei.

Marika era così inebetita che non mandò alcun messaggio a Daniele e non sapeva se avesse deciso di andare a letto con Orsetta.

Lei ormai non era preoccupata per quello, ma di dovergli dire di suo fratello e sapeva che non l’avrebbe presa bene.

L’avrebbe trattata sicuramente come una di quelle.

Venne l’ora di andare a letto, ma si addormentò solo in prossimità della sveglia.

Andò all’appuntamento con Daniele, ma lui non si presentò, lei gli mandò un messaggio e lui rispose che aveva saputo di suo fratello e che poteva andare a quel paese.

Marika se l’aspettava, ma si mise a piangere, pensando che non sapeva davvero, se avesse scelto il migliore tra i due fratelli.

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Carlo

Posted by admin under Incontri Erotici on lunedì Nov 28, 2022

Ho conosciuto Carlo in qualche sito per incontri di cui nemmeno ricordo, sono passati così tanti anni…
In questi 10 anni tra famiglia, lavoro, trasferimenti vari, non ci siamo mai visti.
Ma ci ha sempre tenuti legati qualcosa di speciale.
Ci vogliamo anche molto bene, oltre a condividere le stesse perversioni riguardo il culo.
Si, perché entrambi amiamo le dilatazioni anali.
Per lui mi sono infilata nel culo qualsiasi cosa; una volta eravamo in videochiamata, con il mio ex compagno (che nell’ultimo periodo ero arrivata quasi ad odiare) nell’altra stanza, e giocavo con dei peperoni mettendomeli tutti dentro, mentre lui mi guardava segandosi.
Una volta finito, li avevo cucinati per cena al mio convivente…😂
Dopo anni e anni di messaggi, di porcate, di foto spinte, di orgasmi condivisi virtualmente, finalmente arriva il momento in cui riusciamo ad incontrarci, dopo che ho mollato il coglione che mi aveva fatto perdere gli ultimi 3 anni di vita.
Carlo è un ragazzo molto benestante originario di una cittadina friulana come me, ma lavora per una grossa azienda estera che ha sede a Milano.
Con la scusa del compleanno della mamma, torna a Udine per un paio di giorni.
Decidiamo in quell’occasione di incontrarci.
Nel viaggio da Milano a Udine, mi manda la foto dalla sua mano che afferra il volante della sua Maserati. Sa quanto io ami le mani grandi e forti e conosce la mia passione per i motori.
Conservo ancora quella foto dopo anni, e ogni volta che la rivedo provo lo stesso brivido.
Carlo pranza con la sua famiglia, poi parte per venire da me.
La mamma gli fa i complimenti per tutta l’acqua che si è caricato in auto, fa molto caldo, è importante idratarsi… Non sa che suo figlio sta andando a pisciare in faccia ad una donna.
Mi dà delle indicazioni molto precise su come vuole che si svolga il nostro primo incontro.
Sono un po’ titubante e perplessa ma eccitata al tempo stesso.
Mi dice che vuole lo aspetti in ginocchio davanti alla porta, bendata.
E che dopo che mi avrebbe suonato il campanello, mi avrebbe lasciato 3 minuti esatti per posizionarmi davanti all’entrata.
Svuoto il culo.
Mi faccio una lunga doccia, mi depilo, mi profumo ovunque e indosso il mio miglior completo sexy.
Prendo un foulard di seta che userò come benda.
Sono terribilmente impaurita, agitata, eccitata.
Tremo e sudo freddo, non vedo l’ora arrivi.
“Ho appena parcheggiato qui sotto”.
Brividi.
Apro il portone giù, mi metto in ginocchio davanti alla porta e mi avvolgo la benda intorno agli occhi, legandola dietro la testa.
I 3 minuti mi sembrano interminabili, mi sento morire dall’eccitazione.
Finalmente sento i suoi passi.
Lentamente chiude la porta, si svuota le tasche ed appoggia le chiavi sul mobile in entrata.
Ho un lungo brivido, sto impazzendo.
Sentire i rumori e non capire esattamente ciò che sta accadendo, è devastante.
Senza dire una parola, mi prende per i capelli e mi trascina verso il divano, a 4 zampe.
Si ferma ad ammirarmi, non lo vedo ma sento i suoi occhi su di me.
Mi mette a 90 con la pancia appoggiata sul bordo del divano, mi tira un sonoro sculaccione e poi si muove nella stanza, non riesco a percepire dove sia e cosa stia facendo.
Sento il rumore di un tappo, immagino sia un tubetto di gel.
Un odore di menta pervade la stanza, è il lubrificante.
Me lo spalma abbondantemente sul buco del culo ed inizia ad aprirlo con la mano.
Un dito, poi due, tre…fino all’ultimo.
La sua mano enorme è tutta nel mio culo.
Stento a crederci.
Godo, ansimo, schizzo.
A quel punto sento l’inconfondibile rumore della cinghia di una cintura che si apre e si sfila.
In due secondi mi arriva una vergata sul culo.
Urlo, mi zittisce.
Con la cintura mi lega i polsi dietro la schiena.
Poi mi punta il cazzo e lo infila tutto dentro.
Non è enorme, ma mi regala comunque un gran piacere.
Inizia a scoparmi energicamente, ma dopo qualche colpo si ferma…credo stia per venire e voglia rallentare.
Mi gira, me lo sbatte in bocca.
Mentre lo succhio, mi sfila la benda e mi alza la testa verso di lui.
Finalmente ci guardiamo in faccia.
“Ma ciao, puttana. Ci hai messo 10 anni eh…finalmente il tuo culo è mio”.
Carlo è davvero bello.
Capello lungo biondo, occhi chiari, fisico tonico e addominale scolpito, alto 1.90.
Non è esattamente il mio tipo, ma non posso negare sia molto bello.
Ed è assurdo quello che mi sta facendo provare.
Ho avuto il suo cazzo in culo ancora prima di guardarlo negli occhi.
Follia.
Ma ancora oggi mi eccito se ripenso alla sensazione che ho provato quando ho sentito che appoggiava le chiavi appena entrato in casa.
Dopo avermelo messo in bocca con violenza, avermi fatto quasi vomitare (per fortuna ero digiuna) mi chiede se ho sete.
Si, voglio bere il suo piscio.
Mi fa stendere a terra e mi fa tirare fuori la lingua.
Bevo tutto senza esitazione.
Mi bagna i capelli, la faccia, le tette.
A quel punto, ormai stravolta dalle emozioni e dagli orgasmi, mi alzo e con malizia gli sussurro “ora però tocca a te”.
Dalla sua borsa dei giochi prendo un grosso plug anale.
Infilo la faccia tra le sue natiche e gli lecco palle e culo a lungo, poi gli infilo un paio di dita per prepararlo.
Gli piace.
A quel punto cospargo il plug di gel e glielo infilo tutto nel culo.
Inizio a muoverlo avanti e indietro, non ci mette molto….
Schizza copiosamente, un litro di sborra densa e candida cade sul pavimento.
Mi afferra per i capelli e mi ci sbatte la faccia sopra.
Lecco tutto, come una brava cagnetta in calore.
Torna dietro di me e finisce di pisciarmi sulla schiena.
Sfiniti, sudati, cosparsi ovunque dei nostri fluidi, ci stendiamo sul pavimento fresco guardando il soffitto.
Riesco ad esclamare solo: “Cazzo….”.
E lui bisbiglia “Questi 10 anni di attesa sono stati completamente ripagati, grazie”.

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