Venerdì sera eravamo a letto. Io mi stavo per addormentare. Sentii mia moglie rotolarsi nel letto e venire ad abbracciarmi da dietro. La sua mano scese dal mio petto alla mia pancia fino ad infilarsi nei pantaloni del pigiama. Mi prese il cazzo che in un istante si indurì. Mi segò per un po’, poi mi girai, la baciai e salii sopra di lei. Scopammo. Senza dirci niente. La trovai molto calda, vogliosa. Era un po’ di tempo che non facevamo una scopata così intensa.
Sabato mattina ci svegliammo con calma. Fui io a cercarla, andandola ad abbracciare, come per ringraziarla per il sesso di qualche ora prima. Ci coccolammo un po’. Arrivai a baciarle il collo. La trovai ricettiva. Mi sembrava disponibile. Osai andando a cercare una tetta per leccarle e succhiarle il capezzolo. Mia moglie emise un gemito di piacere e mi spinse la testa contro di lei, invitandomi ad essere più deciso.
“Scopami.” mi sussurrò dopo un po’ mentre si girava a pancia in giù. La presi così, tirandole i capelli, apparentemente con rabbia che in realtà era solo voglia di farlo intensamente.
Sabato pomeriggio eravamo entrambi seduti sul divano, ognuno ad una estremità. La stanza era in penombra. Ognuno di noi aveva acceso la lampada dalla sua parte per leggere un libro. Mia moglie indossava un lungo maglione e un paio di leggings spessi da casa. Lei era quasi stesa lungo tutto il divano. Io ero seduto normalmente dalla mia parte. Mi sentii toccare da un suo piede su una coscia. Non ci fece caso. Poi continuò e anzi lo spostò. Il piedino di mia moglie finì in mezzo alle mie gambe. Mi toccò il pacco. Poteva essere un contatto casuale ma fu insistente. Mi girai a guardarla. Mi stava sorridendo maliziosa. Il mio cazzo si indurì e lei continuò a massaggiarlo con il piede.
“Tiralo fuori.” mi disse.
Obbedii e mi posizionai in modo che lei potesse arrivarci meglio con entrambi i piedi. Iniziò a farmi una sega con entrambi i piedi mentre mi guardava con aria da porca. Io ripensavo anche alla scopata della sera prima e di quella mattina. Mi piaceva vederla così vogliosa. Mi piaceva quella novità. Non era normale per lei cercare così spesso il sesso. Questi pensieri, il suo modo di fare e la stimolazione fisica contro il mio cazzo mi portarono a sborrarmi sulla pancia.
Quella sera, quando andammo a letto, avevo ancora pensieri erotici nei confronti di mia moglie, ma ero sicuro che non sarebbe successo niente, che le fosse bastata l’attività già insolita delle ultime 24 ore. Quando lei quindi si stese appoggiando la testa alla mia spalla pensavo volesse soltanto un po’ di intimità e tenerezza. Il suo corpo aderiva al mio. Le gambe erano intrecciate, i seni stretti contro il mio fianco.
“Ce la fai, anche stasera?” mi sussurrò nell’orecchio. Io non ero sicuro di avere inteso a cosa si riferisse. O meglio pensavo di saperlo ma mi sembrava impossibile. La guardai con aria interrogativa e lei, cogliendo il mio stupore, fu più esplicita.
“Ho ancora voglia di sesso. Ce la fai?”
La domanda poteva non essere retorica. Non ero più giovanissimo per cui anche la mia capacità amatoria non era più quella dei vecchi tempi. Ma di fronte ad una moglie così allupata trovavo energie inaspettate. Il mio cazzo era già pronto.
A metà scopata mia moglie si girò a pancia in giù e poi si mise a pecorina. La sbattei un po’ in quel modo. Quel suo atteggiamento mi faceva di nuovo sentire un giovane stallone. Poi mi disse una cosa che mi sconvolse ancora di più.
“Provi a metterlo dietro?”
Io la guardai con gli occhi sbarrati, incredulo per la richiesta.
“Ma intendi nel… culo?” domandai con un certo timore di avere male interpretato.
“Sì. È tanto che non lo facciamo…”
Non sapevo cosa fosse successo a mia moglie. Voglie sessuali come ai primi tempi e anche desideri da porca che raramente aveva mostrato. Non me lo feci ripetere due volte e mi apprestai a puntarle il cazzo contro il suo ano. Ma in quel momento capitò il peggior incubo di noi uomini nel sesso. Non so cosa fu: la sorpresa, lo sconvolgimento per una moglie così allupata, il sentirmi pressione per soddisfarla al meglio… Fatto sta che il cazzo mi tradì. Perse consistenza. Di sicuro non ero in grado di infilarglielo nel culo. Lei capì. Mi consolò anche se ne percepii il disappunto e la delusione. Concludemmo quella scopata con un suo pompino al mio cazzo semirigido.
Il mattino dopo, domenica, mia moglie dormì a lungo. Solo in tardissima mattinata la andai a svegliare e, un po’ per ringraziarla e un po’ per farmi perdonare la mia defaillance della sera prima, le portai la colazione a letto. Lei gradì molto quel gesto di cortesia romantica. Consumò il suo pasto gustandoselo e poi mi guardò in modo allusivo.
“Sai cosa ci vorrebbe per rendere ancora più perfetto questo risveglio?”
Io scossi la testa mentre lei apriva le gambe mettendo in mostra la sua nudità sotto la camicia da notte.
“Se me la leccassi un po’…” aggiunse maliziosa.
Io non attesi neanche un istante. Mi tuffai con la testa fra le sue gambe ed usai la lingua per stimolarle clitoride e labbra. Lei mi tenne tutto il tempo la mano sulla testa, accompagnando i miei movimenti fino a quando la portai ad un lungo orgasmo continuato.
Fatto quello mi sarei aspettato che lei si sarebbe ritenuta soddisfatta e appagata. Non pensai che la cosa avrebbe avuto un seguito. Ma mia moglie di quel weekend era diversa. E quindi mi fece capire che voleva scopare. Mi fece stendere sul letto e mi salì sopra, cavalcandomi. Il mio cazzo, quella mattina, non sembrava voler fare scherzi. Era bello duro e resistente e lei ne approfittò.
“Oggi ce la fai?” mi chiese mentre si sollevava un po’ facendo uscire il mio cazzo dalla sua fica e riposizionandolo con la mano. Se lo era puntato contro il buco del culo. Ed iniziò lentamente a scendere. Sentii la punta che si faceva largo attraverso la sua carne.
“Oddio, sì…” mugugnai felice.
Non ricordavo più come fosse inculare mia moglie. Non ricordavo più come reagisse lei al sesso anale. Lo avevamo fatto qualche volta da giovani poi per non so quale motivo avevamo smesso. Di sicuro non ricordavo che le piacesse così tanto, che godesse in quella maniera rumorosa e appassionata.
Non so perché parlai, in quel momento così intenso, ma mi uscì spontaneo:
“Da cosa arriva tutta questa voglia di sesso di questi giorni, eh?” le chiesi.
“Ti dispiace?” disse lei tra un sospiro di piacere e l’altro.
“No, no, certo… era solo per sapere il motivo…”
“Lo vuoi sapere? Vuoi veramente saperlo?” mi disse in modo provocante sollevandosi quel tanto che bastava per far rimanere solo la cappella infilata nel suo ano. Io annuii convinto. Lei si piegò verso di me fino potermi parlare direttamente nell’orecchio, con voce bassa e sensuale.
“Fare sesso fa venire voglia di fare sesso…” incominciò spingendo il bacino all’indietro e facendo pian piano rientrare il mio cazzo nel suo culo. “Ed io in questo periodo sto facendo tanto sesso… non solo con te…”
Ci impiegai alcuni secondi a realizzare che cosa mi aveva appena detto mia moglie. Lei intanto aveva cominciato ad ondeggiare e ad avvicinarsi al godimento.
“Co… cosa?” farfugliai.
Non mi rispose. Si tirò su e appoggiò le mani sul mio petto. Mi fissava negli occhi con aria da porca mentre muoveva il bacino per sentire il mio cazzo nel culo.
Mi ritrovai in una situazione folle. Le sensazioni fisiche erano al massimo con il mio cazzo che scivolava fuori e dentro di lei. La visione di mia moglie nel momento in cui esprimeva al massimo il suo essere porca mi mandava in estasi. Ma in tutto questo mi aveva appena confessato di mettermi le corna. Una notizia tremenda in un momento perfetto.
Il mio cazzo, o meglio il mio cervello da maiale, decise per conto suo e cominciò a sborrare riempendole l’intestino di sborra. Lei sentendolo iniziò a godere e a mungermi il cazzo col pulsare ritmico del suo sfintere comandato dalle onde orgasmiche.
Dunque la prima cosa che avevo fatto dopo aver ricevuto la notizia di essere un cornuto fu quella di godere. Di sicuro questo addolcì la pillola.
“Con chi?” ebbi la forza di chiederle dopo che mi crollò addosso e mentre le sostanze che mi provocavano il piacere cominciavano a diluirsi nel mio cervello e a perdere la loro efficacia.
“Non te lo dico.” mi rispose risoluta. “Ma non hai nulla da temere. È solo sesso. Puro sesso animalesco. Non devi temere nulla per il nostro rapporto. Anzi, direi che può solo migliorarlo a giudicare da questo weekend”
“E cosa ti dice che questo mi consoli, che il fatto che tu hai qualcuno con cui fai solo sesso a me possa andare bene.”
“Magari non ti andrà bene subito, ma lo accetterai. Ti conosco. Sei un maiale e tutto ciò che aiuta a rendermi più disinibita, più porcella a te alla fine andrà bene. L’ho sentito il tuo cazzo dentro di me. Si è indurito quando te l’ho detto.”
“No, ti sbagli. Si è indurito solo perché era nel tuo culo, vicino all’orgasmo…” ribattei io neanche troppo convinto.
“Un uomo normale avrebbe già fatto una scenata. Tu invece sei curioso. Vuoi solo sapere chi ha reso la tua mogliettina così vogliosa… forse vuoi saperlo per ringraziarlo…”
“Ma se una ha un amante dovrebbe essere appagata, dovrebbe essere soddisfatta, dovrebbe non cercare più il sesso col proprio marito… Tu invece dici di essere più vogliosa. Quindi lui non ti soddisfa.” insinuai per sentirmi superiore rispetto a questo misterioso amante di mia moglie.
“Tutto il contrario.” mi rispose lei spegnendo la mia autostima. “Più faccio sesso e più ne ho voglia. Migliore è il sesso con lui e più voglio farne con te. Le cose che mi ha fatto riscoprire voglio ripeterle con te…”
“Riscoprire?”
“Il sesso anale, ad esempio. Non sei contento di avere di nuovo accesso al culo di tua moglie?”
“Sì, certo, ma…”
“Merito suo. Mi ha fatto riscoprire quanto sia bello essere inculata…”
“Quindi lui ti ha…?”
“Certo. Mi incula sempre.”
“Ma chi è? Non posso sapere chi è?”
“No.”
“Almeno com’è? Giovane? Vecchio? Lo conosco?”
“Non lo conosci, è… giovane, molto giovane.”
“E come ha il…?” non ebbi il coraggio di dirlo, mi vergognai della domanda che stavo facendo. Mia moglie mi aveva confessato le corna e una delle mie preoccupazioni primarie era fare il confronto a chi ce l’aveva più lungo… Lei comunque capì anche se non terminai la domanda.
“Ce l’ha lungo. Duro. Resistente. Perfetto.” disse sgolosando.
“Quindi è meglio di me?”
“Fisicamente sì. Ma è meglio avervi entrambi.”
“Perché lo hai fatto? Perché mi hai tradito? Non ti sono bastato io?”
“È capitato, è successo. Non era pianificato. Tu mi bastavi. Non lo cercavo. Ma dopo averlo provato no, non mi basti più. Non mi basta neppure lui, come hai potuto notare dalla mia voglia.”
“E… quindi?”
“Quindi cosa?”
“Quindi mi stai dicendo che sono un marito cornuto, che non ci posso fare niente e che devo accettarlo?”
“Uhm… in un certo senso sì. Al prezzo di ritrovarti una moglie assatanata…”
Mia moglie ridacchiò e mi guardò. Poi il suo sguardo scese lungo il mio corpo andando a posarsi sul mio cazzo che intanto era ritornato parzialmente duro.
“Vedo che non ti dispiace come prezzo da pagare…” commentò lei sarcastica prendendomi il cazzo in mano.
Ero ancora ipersensibile dopo la scopata appena terminata per cui il suo tocco fu in parte piacevole e in parte avrei voluto evitarlo. Forse non volevo neanche che sentisse quanto ero eccitato nonostante le corna appena scoperte, o forse proprio a causa di quelle. Ma poi mi abbandonai al suo tocco ed il mio cazzo tornò di marmo mentre mia moglie me lo segava e mi sussurrava porcate nell’orecchio.
“Sei un maiale… lo sapevo… sapevo che per una moglie maiala avresti accettato di tutto…”
“Zitta… puttana…”
“No, non sto zitta, perché tu vuoi sentire quanto è porca la tua mogliettina… vuoi godere ascoltandomi raccontare… senti qui il tuo cazzo come vuole sentire tutto…”
“No… è troppo… non voglio sapere…” mentii.
Avevo appena goduto e per questo i successivi minuti furono quasi una piacevole tortura. Il mio cazzo non ne voleva sapere di godere nonostante le incredibili porcate che mia moglie mi diceva e nonostante la sua abilità nello stimolarmi i punti giusti. Mi infilò persino un dito nel culo per aiutarmi a venire, inutilmente. Volevo porre fine a quel gioco e nello stesso tempo non riuscivo. Era troppo eccitante ma non venivo.
Poi eruttai in maniera scomposta e incontrollata. Crollando successivamente inerme. Mia moglie mi sbaciucchiò e mi coccolò. Con amore e come per chiedere perdono. Io l’avevo già ampiamente perdonata.
“Vorrei pagarne anche un altro di prezzo…” mormorai dopo alcuni minuti.
“Quale?”
“Vorrei vederti con lui…”
Mia moglie mi guardò sottecchi. Aveva un sorriso beffardo e diabolico.
“Non credo…” disse.
Io portai la mia mano fra le sue gambe. Iniziando a toccarla. Era ancora bagnata. La masturbai.
“Non lo so…” sussurrò dopo un po’.
Continuai a masturbarla.
“Vedremo…”
Giocai col suo clitoride.
“Forse…”
La portai all’orgasmo, un orgasmo molto umido accompagnato dai suoi “Sì” urlati a tutta voce. Erano apprezzamenti di piacere ma li interpretai anche come risposta alla mia richiesta.
Note finali:
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