Ornella chiama Claudio

Posted by admin under Incontri Erotici on Пятница Фев 3, 2023

Ornella era eccitata pensando alla sua fica pelosa come piaceva a Claudio.

Aveva voglia di sentirlo e questa volta doveva essere lui ad assecondare le sue voglie quindi per stuzzicarlo gli mandò una foto della sua fica. Lui rispose che era bellissima e che avrebbe voluto leccarla e scoparla.

Lei lo chiamò e gli disse che aveva voglia di essere leccata, che le succhiasse il clitoride, di avere la sua testa tra le gambe.

Lei l’avrebbe voluto tenere stretto appiccicato al centro della sua femminilità, che già così era umida.

Claudio disse che era contento di sentirla così su di giri e che lui avrebbe voluto davvero farle quello che lei desiderava.

Nel frattempo Ornella si era stesa sul letto e si masturbava ascoltandolo e divenne rapidamente un lago. Fece ascoltare a Claudio il rumore che faceva introducendo le dita nella fica e lui rimase piacevolmente sorpreso.

Le disse che il cazzo gli stava diventando di marmo e che voleva masturbarsi mentre lei gli diceva cose porche.

Ornella ci rimase un po’ male che lui non volesse continuare a parlare per eccitarla, mentre lei ancora si masturbava.

Era però anche contenta che lui fosse così eccitato e gli disse che si sarebbe messa a sedere sul letto sempre con la mano nella fica mentre lui nella sua fantasia sarebbe stato in piedi al lato del letto e lei gliel’avrebbe preso in bocca, leccando, succhiando così forte, mugolando, eccitandosi e lasciando una scia di umori sul letto.

Ornella chiese a Claudio se gli sarebbe piaciuto farlo con due donne e lui rispose che era una fantasia normale per un uomo.

Ornella disse che ultimamente aveva la fantasia di farlo con una coppia, ma tanto sarebbe rimasta solo una fantasia.

Claudio disse che non si poteva mai dire e che avrebbe dovuto farsi un’amica, che non avesse tabù sessuali.

Ornella rispose che non poteva chiedere ad una donna di venire a letto con lei.

Claudio disse che non doveva essere così brutale e che, se fosse stata sempre rinchiusa in casa, non avrebbe mai potuto conoscere nessuno.

Ornella le ricordò che era una donna sposata, ma Claudio ribatté che quando era con lui al telefono, non sembrava che pensasse al marito.

Sì questo era vero e dipendeva dalle sue tante voglia.

Lui le disse che non doveva vergognarsi del suo istinto sessuale

Ornella disse che le sarebbe piaciuto fare un 69 con lui con una donna dietro, che le leccava il buchino del culo.

Oppure fare un 69 con una donna mentre lui sarebbe stato a menarsi il cazzo guardandole. Insomma, sesso, sesso, sesso senza pensieri, né sensi di colpa.

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Il mio ragazzo è un cornuto

Posted by admin under Incontri Erotici on Четверг Фев 2, 2023

Mi chiamo Lucia, sono una ragazza di 24 anni fidanzata da cinque con Angelo. Fisicamente sono alta 1,70, bruna dai capelli ricci ed occhi verdi. Ho una buona quarta taglia di reggiseno e, secondo il mio ragazzo, ho un culo fantastico. Angelo ha un anno meno di me, ha un bel fisico e anche un bel cazzo, che mi fa godere molto quando mi scopa o mi fa il culo. Sì, mi piace anche farmi inculare, perché, nel mio intimo, sono alquanto puttanella. Prima di lui ho avuto altre esperienze con persone anche più grandi di me, che mi hanno insegnato tante cose sul sesso: ad esempio far pompini stupendi o essere iniziata al piacere anale. Vivo con Angelo anche se non siamo sposati e quello che voglio raccontarvi è successo un anno fa. Eravamo ad inizio estate, un pomeriggio a metà settimana, sono uscita dal lavoro prima del solito, faccio la segretaria, e son ritornata subito a casa: volevo rilassarmi e bere qualcosa di fresco, perché faceva molto caldo. Angelo, di solito, arriva più o meno contemporaneamente a me, lavora per una compagnia di telefonia mobile. Arrivata sotto casa, ho avuto una piacevolissima sorpresa: Diego, era venuto a trovarci, è un nostro caro amico che non vedevamo da più di cinque mesi, perché, per motivi di lavoro, si era trasferito in una città abbastanza lontana da noi. Ho sempre avuto un debole per lui, perché, fisicamente, è ben messo ed attraente, più del mio ragazzo, e, più d’una volta, ho desiderato poter scopare con lui. È una persona molto allegra e divertente, sempre di buon umore, fa battute sempre con il doppio senso e questo è un altro motivo che mi ha insinuato l’idea che anche lui volesse scopare con me. Ha la stessa età di Angelo, sono molto amici perché si conoscono dai tempi delle scuole elementari.

«Diego, quanto tempo è che non ci si vede? Come stai?»

Lui subito mi abbraccia e mi sorride.

«Bene e tu? Ti ho telefonato stamattina per dirti che ero arrivato, ma non mi hai risposto: immagino che stavi lavorando. Ho lasciato un messaggio in segreteria.»

Ci siamo salutati con grandi effusioni. La gioia di vederci è stata reciproca. Esser stretta a lui in un caloroso abbraccio, mi ha fatto provare un piacevole brivido, che mi ha attraversato tutto il corpo. Onestamente, Diego ha sempre avuto qualcosa di speciale, non solo fisicamente: è qualcosa che mi intriga moltissimo. Come ho detto, lui mi ha sempre eccitato. È stato bello vederlo, percepire quel brivido e sentire come si erano induriti i miei capezzoli, come si bagnava la mia fica, al punto di farmi ancor più desiderare di scopare con lui. Sapere che Diego è intimo amico di Angelo, è come lo fosse per entrambi, anche per me: qualcosa di irraggiungibile, ma, nello stesso tempo, anche infinitamente eccitante. Siamo saliti in casa ed abbiamo scoperto che Angelo non c’era ancora: devo confessare che ne ero felice. Abbiamo iniziato a parlare ed a raccontarci come stavano andando le cose da buoni amici. Dieci minuti dopo, il telefono squillò: era Angelo il mio compagno.

«Ciao tesoro, sono io. Scusami, ma tarderò ancora di un paio d’ore, perché, all’ultimo minuto, sono sorti problemi e son questioni che non posso rinviare a domani.»

Ho guardato Diego, mentre rispondevo al mio compagno.

«No, non preoccuparti. Fai pure tutto ciò che devi e poi, quando esci, vieni subito a casa che ti aspetto.»

Ho riattaccato e Diego mi ha chiesto perché avevo taciuto ad Angelo che era qui. La mia risposta è stata:

«Perché così sarà più bello! Gli faremo una grandissima sorpresa!»

In realtà la verità era ben altra: mi sentivo troia ed ero già intenzionata a farlo con lui e, al solo pensarci, mi si bagnava la fica. Ho spiegato che Angelo sarebbe arrivato in ritardo e gli ho versato da bere. Era del whisky e coca, che piace molto a tutti e due; avevo appena aperto la bottiglia e, tra risate e confidenze, l’abbiamo bevuta tutta. Eravamo, se non ubriachi, decisamente brilli. Era passata più di un’ora e sapevamo che Angelo sarebbe arrivato da un momento all’altro. Tra risate e battute, di tanto in tanto ci guardavamo con cupidigia: lui si era accorto che avrei voluto baciarlo, toccarlo, sfiorarlo. Improvvisamente, senza nemmeno accorgermene, mi ritrovai la mano di Diego sul seno sinistro, me lo accarezzava da sopra la stoffa della camicetta. L’altra era scivolata, molto lentamente, lungo le mie cosce, verso la fica. L’ho scrutato in viso ed ho capito che era l’occasione giusta per soddisfare tutte le fantasie che avevo avuto con lui e, per vero, non ho fatto niente per ritardarla ancora. Presi a carezzargli il rigonfiamento sui pantaloni, constatando che era molto dotato e già molto eccitato. In pochi secondi l’ho tirato fuori e, molto lentamente, ho cominciato a masturbarlo, mentre con l’altra mano gli tastavo le palle. Dopo pochi minuti non ho più resistito: mi son inginocchiata, ho avvicinato le labbra al suo cazzo e l’ho preso in bocca. Un gemito di piacere è fuoruscito dalla mia bocca, mentre lo sentivo andare e venire tra le mie labbra, constatando che era un po’ più grande di quello di Angelo. Mi ha eccitato tantissimo vedergli la felicità dipinta sul suo viso, mentre continuavo a succhiarlo. Poi si alzò, mi adagiò sul divano, mi spalancò le gambe e vi infilò la testa in mezzo. Aveva iniziato a leccarmi su e giù, tutta la figa gonfia e bagnata. Gli chiesi, con voce languida, di metter la lingua anche nel mio culo e, senza ulteriori inviti, vi provvide. Sono arrivata in pochi secondi.

«Leccami tutta! Bravissimo, continua così! Dai, leccami anche il culo che così vengo! Diego… VENGO!»

Poi ho preso posizione per un 69, per continuare a darci piacere. Davvero bello sentire il suo cazzo in bocca, mentre mi leccava la fica! Ad ogni sua leccata e succhiata, avvertivo tutto il suo desiderio e, data la foga che ci metteva, sono riuscita a venir di nuovo. Pochi secondi dopo, gli ho sentito dire che anche lui stava per venire.

«Lucia! Lucia! Sto per sborrare! Succhiami che sborro!»

Gli ho chiesto di venire nella mia bocca, perché volevo ingoiare il suo nettare.

«Sì, dai, sborrami in bocca!»

Continuavo a succhiarlo così forte che non ci mise molto a sborrare. Mi ha riempito la bocca di nettare e, a sua volta, ha continuato a succhiarmi la fica, fino a ricevere, anche lui, una buona quantità del mio piacere, direttamente in gola. Ho dovuto ingoiare tutto per non affogare da quanta me ne aveva riversato in bocca, mentre aggiungeva che era proprio quanto desiderava facessi. Continuavamo a toccarci e baciarci, era proprio evidente che anche lui mi voleva da tempo. Mi son seduta, lui si è seduto ed io son salita sul suo cazzo, che, tra l’altro, era ancora duro e sono stata brava a farlo entrare nella mia fica, senza problemi. La cosa mi ha anche stupito, perché con Angelo ho sempre dovuto aspettare un po’, prima che si riprendesse dopo aver sborrato. Invece a Diego è rimasto duro dopo essere venuto ed ho nettamente avvertito quanto fosse diventato ancor più grosso e duro nella mia fica, mentre mi scopava. Abbiamo cambiato posizione: lui mi ha disteso e mi è salito sopra. Dopo averlo rimesso dentro, prese a sussurrarmi all’orecchio che era da tanto che mi voleva, che si era masturbato infinite volte, pensando a me.

«Lucia sei meravigliosa! Era da tempo che ti volevo! Sapessi quante volte mi son segato, pensando a te!»

Mi ha scopato così forte da farmi avere un infinito numero di orgasmi, tanto da perderne il conto. Forse nemmeno con Angelo ho goduto così tanto, in una sola volta. Mi sussurrò all’orecchio che stava per venire e, senza ulteriori indugi, lo tirò fuori e mi riempì la faccia di sborra. Dopo aver goduto tantissimo, abbiamo iniziato a parlare e, intimamente, abbiamo avvertito il senso di colpa per aver fatto sesso all’insaputa di Angelo, mio compagno e grande amico di Diego. Abbiamo deciso che quello sarebbe stato un nostro segreto e che la nostra amicizia non avrebbe subìto alcuna scossa. Diego si vestì e se ne andò. Dopo circa quarantacinque minuti, giunse Angelo, senza sospettare alcunché. La sera, nel nostro letto, ho avvertito dentro di me il forte desiderio di confessare ad Angelo cosa era successo con Diego. Sapevo che era una persona di mentalità aperta e che, probabilmente, avrebbe capito, anche se c’era sempre il rischio che si arrabbiasse, mettendo fine alla nostra storia. Ebbene, non solo l’ha capito, ma la sua reazione è stata sorprendente: infatti mi ha chiesto tutti i dettagli di quello che era successo ed è rimasto con il cazzo duro per tutto il tempo in cui è durata la mia esposizione dei fatti. Angelo non ci credeva, me lo ha fatto giurare più volte e, quando l’ha realizzato, che ciò che gli stavo raccontando era vero, e gli ho spiegato che l’avventura era stata ispirata per solo sesso, si è anche incuriosito ed ha iniziato a interrogarmi.

«Bene, tesoro, lo sai che ti amo e, ovviamente, non sono per niente arrabbiato. Dimmi, ti sei divertita? Cosa hai fatto di preciso con lui? Ti è piaciuto? Dimmi tutto senza alcuna reticenza, anzi, voglio che mi descrivi ogni minimo dettaglio.»

Non potevo crederci, non solo l’aveva accettato, ma voleva conoscere tutti i dettagli. Abbiamo parlato per ore e lui mi ha ascoltato, continuando a ripetere che ero la sua “adorabile puttana”.

«Amore, lo sai che sei una “adorabile puttana”? Oggi mi hai reso “cornuto”»

Quando abbiamo finito di parlare, era così eccitato che mi ha preso in braccio, mi ha messo carponi e mi ha spaccato la figa con il suo cazzo. Prima di venire, l’ha tirato fuori e mia sborrato sulle mie tette, riempiendole completamente di crema bianca e calda, e alcune gocce mi son schizzate anche sul collo. Poi con le sue mani ha spalmato lo sperma sul mio seno e sulla mia pancia. Abbiamo continuato a parlare e lui mi ha anche riferito che preferiva che l’avessi fatto con Diego, piuttosto che con qualcun altro, che non era affatto preoccupato per la tenuta del nostro rapporto, in quanto aveva molto apprezzato la mia lealtà per averglielo detto. Eravamo al sabato sera, non avevamo voglia di uscire, preferivamo starcene a guardare un film da internet, insomma qualcosa di tranquillo.
Dopo cena squillò il telefono di Angelo, che rispose, parlò per qualche secondo e riattaccò. Io, curiosa, gli chiesi chi fosse.

«Chi era, tesoro?»

«Nessuno, hanno sbagliato numero.»

All’inizio ne fui un po’ sorpresa, ma, riflettendoci, perché avrebbe dovuto mentirmi? Abbiamo iniziato a guardare il film e, circa quindici minuti dopo, hanno suonato al campanello.

«Chi sarà? Stai aspettando qualcuno, Angelo?»

«No, no, non aspetto nessuno: andrò a vedere chi possa essere.»

È andato ad aprir la porta e, quando ho distolto lo sguardo dalla TV, ho visto che era Diego. L’espressione del mio viso è cambiata completamente, sono diventata pallida, ero in forte imbarazzo, praticamente non sapevo come comportarmi. Entrambi sorrisero e Diego, rivolgendosi a me, fece una battuta ironica.

«Che problema hai, amica mia? Ti ho spaventato?»

«No. È solo che non aspettavamo nessuno e son rimasta sorpresa dal tuo arrivo»

Non sapevo proprio cosa dire. Diego, aveva una bottiglia di whisky e delle bibite in una borsa. Ha poi aggiunto:

«Spero di non disturbarvi, ma non avevo intenzione di far festa da solo; volevo bere qualcosa ed ho pensato di farlo, venendo qui da voi, a chiacchierare un po’»

Ci siamo seduti tutti e tre sul divano, in quello stesso su cui avevamo scopato io e Diego; tra l’altro, al solo a pensarci, mi sono completamente bagnata. Senza poterlo evitare, ho guardato il pacco di Diego ed ho notato un bel pacco gonfio, che mi ha fatto capire quanto era duro, poi ho guardato Angelo ed ho notato che anche lui aveva un’erezione di non poco conto. La situazione stava diventando sempre più eccitante, ero decisamente molto entusiasta per come si stava evolvendo la cosa. Improvvisamente Angelo si alzò, andò nella nostra stanza e apparve con una scatola.

«Cosa hai lì, Angelo?»

«È un regalo per te, Lucia, l’ho comprato oggi, mentre facevo la spesa.»

Lui mi si è avvicinato e ha aperto la scatola: conteneva un perizoma, delle calze ed un reggiseno, tutto molto osé: siamo entrambi cultori della lingerie. Angelo ha fatto una domanda Diego.

«Ti piace la lingerie, Diego?»

«Amico mio, onestamente confesso che è una delle cose che mi eccita di più vedere indosso ad una donna. Spero non ti dispiaccia, ma preferirei che Lucia la indossasse e, di certo, ci apparirebbe molto eccitante.»

Un attimo dopo e, per qualche istante, entrambi mi hanno guardato dall’alto in basso e poi Angelo mi ha fatto una richiesta ben precisa.

«Lucia, perché non ti spogli e provi quello che ti ho comprato?»

Ho categoricamente rifiutato la proposta ed ho risposto:

«Ma che dici? Farmi provare quella biancheria, adesso? Per favore, tesoro, non è il caso di scherzare.»

Quello che è successo dopo, mi ha lasciato davvero stupita. Entrambi son venuti verso di me e, senza dire una parola, hanno cominciato a togliermi i vestiti che indossavo, quasi con la forza, senza che io potessi far nulla per impedirlo. Quando sono stata completamente nuda, Angelo si chinò e prese a farmi indossare il perizoma. Ero talmente stravolta in quel momento, da sembrare come in “trance”, non facevo più alcuna resistenza e, anzi, mi lasciavo trasportare dagli eventi. Intanto Diego mi aveva messo il reggiseno. Angel tirò fuori le calze, invitandomi a sedere per rendere l’operazione più facile. Era molto eccitante sentire quelle quattro mani che mi toccavano le gambe; non ero mai stata toccata da due ragazzi contemporaneamente e tutto era davvero molto eccitante. Mi hanno portato in camera e mi hanno steso supina sul letto, mi hanno legato mani e piedi e mi hanno infilato in bocca una specie di palla di gomma, per poi prendere a carezzarmi tutto il corpo. Non potevo crederci, erano d’accordo, avevano programmato tutto. Stavo sentendo quattro mani che andavano su e giù lungo tutto il corpo, concentrandosi soprattutto su tette e fica. Ero un lago fra le cosce. Mentre Angelo mi sfregava la fica, Diego mi massaggiava le tette. Poi il mio ragazzo ha chiesto a Diego di leccarmi la fica, ma voleva che lo facesse molto lentamente e con dedizione, per darmi il massimo piacere fino a che fossi venuta più volte per merito della sua lingua.

«Dai, amico, lecca la fica di questa puttanella e falla godere tantissimo, al punto che dovrà assaporare per bene ciò che sente.»

Angelo ha preso la videocamera al fine di immortalare la favolosa leccata che mi stava facendo Diego. Dopo pochi minuti ha posizionato la telecamera sopra un supporto ed ha deciso di partecipare. Cominciò a baciarmi lentamente il collo, scendendo fino ai seni. Cominciò a leccarli, passando alternativamente dall’uno all’altro; lo faceva con particolare delicatezza e dolcezza. È stata una sensazione fantastica sentire entrambe le lingue che mi davano piacere. Hanno fatto quello per più di una ventina minuti e, all’improvviso, si sono fermati. Mi hanno liberato le mani e, anche se non sapevo cosa avevano intenzione di fare, hanno cominciato a spogliarsi, mentre io mi accarezzavo la figa e le tette. Ero super eccitata perché, nello stesso tempo, avevo due ragazzi davanti che erano lì nudi per scoparmi e farmi di tutto. Li vedevo piuttosto eccitati, mentre mi guardavano che mi masturbavo; hanno preso a farlo anch’essi, senza sosta, guardandomi in maniera oscena, perché, a mia volta, li eccitavo, dando spettacolo di me che inserivo diverse dita nella fica e mi toccavo le tette. Ovviamente il fatto di vederli masturbarsi entrambi davanti a me mi rendeva ancor più sfrontata. Ogni tanto toglievo le dita dalla figa e me le mettevo in bocca, per assaporare il gusto dei miei stessi umori. Poi c’è stata una vera sorpresa: ho visto Diego che ha avvicinato la sua mano al cazzo di Angelo. È stato fantastico! Diego ha iniziato a masturbare il mio ragazzo e lui ha risposto, ricambiando. Non riuscivo a crederci: Angelo e Diego si masturbavano a vicenda. A vedere quelle cose, mi sono eccitata davvero tanto, ma anche sconvolta, perché non pensavo potesse coinvolgermi così tanto. Ora avevo una voglia matta di scopare.

«Ragazzi, vi prego, ragazzi, vi voglio entrambi. Scopatemi! Vi prego, scopatemi!»

Senza degnarmi di alcuna considerazione, Angelo guardò Diego e disse:

«Cosa ne facciamo di questa puttana? La scopiamo o la lasciamo qui a desiderare di esser sbattuta? Dimmi, amico, vuoi fotterla o ce ne andiamo?»

Diego ha continuato a parlare con lui, senza tenermi in nessuna considerazione.

«Non lo so. Forse è meglio che andiamo in un’altra stanza e lo facciamo tra noi; la lasciamo qui a desiderare di esser fottuta, oppure possiamo anche chiamare una prostituta e scoparcela mentre lei è legata e ascolta da questa stanza, mentre scopiamo l’altra.»

I bastardi dicevano davvero queste cose per farsi pregare. Volevano che li implorassi a scoparmi e son riusciti nel loro intento.

«Per favore, Angelo, ti prego, fottimi! Voglio che tu mi riempi la fica con il tuo piacere! Vi prego, per favore… fottetemi! Diego, Angelo, figli di puttana, fottetemi, adesso!»

Si son guardati l’un l’altro e poi hanno guardato me; Diego, sorridendomi, ha detto:

«Va bene, troia; rimarremo e ti scoperemo noi due, per tutta la notte, ma sarai stata tu a volerlo!»

Angelo si è avvicinato a me, mi ha afferrato per i capelli e ha detto:

«Succhia, cagna! Prendilo tutto in bocca, puttana!»

Nel frattempo avevo già sentito la lingua di Diego nella mia fica; era stato bellissimo succhiare un cazzo mentre ti facevi leccare la fica! Diego, di tanto in tanto, si fermava e cominciava ad insultarmi, il che, tra l’altro, serviva ad irretirmi ancor più.

«Sei una piccola puttana! Sei una zoccola e ti sfonderemo la fica, puttana! Dai, troia, succhia bene Angelo che poi ti scoperà per bene, mentre tu dovrai succhiarlo a me!»

Avevo già goduto diverse volte; la mia fica gocciolava, sembrava come se mi fossi pisciata addosso. Improvvisamente il mio ragazzo me l’ha tolto di bocca e Diego ha preso il suo posto. Angelo ha iniziato a masturbarsi, guardando come succhiavo il cazzo al suo migliore amico e mi ha anche insultato, facendomi eccitare di più.

«Brava, troia! Succhialo per bene! Gustatelo tutto il suo cazzo! Dai, leccalo bene con la tua lingua da troia! Così, troia, infilalo fino in fondo, voglio vedere come il suo cazzo scompare nella tua bocca; ingoialo tutto, puttana!»

Ero eccitatissima nel sentirmi considerata troia e ci godevo davvero tanto. A sua volta, Diego, ha confermato al mio ragazzo il piacere che stava provando nel farselo succhiare da me.

«Accidenti, questa puttana della tua ragazza lo succhia proprio bene: è fantastica! Guarda come succhia e ingoia! Angelo, guarda quanto è puttana! Lo ingoia tutto per intero, fino in fondo! Guardala! Che succhiacazzi stupenda hai per fidanzata! Guardala!»

Angelo non ha resistito alla scena ed ha iniziato a scoparmi. Mi ha infilato il cazzo tutto dentro con un solo affondo. Lo ha fatto in modo bestiale, molto rudemente, proprio ciò che volevo in quel momento: sentirmi usata e sfondata da lui e Diego. Era una furia scatenata. Mi scopava davvero con forza e passione, unita ad una dose di rabbia, gelosia, che non avevo mai avvertito in lui. Ho capito che, nello stesso momento in cui me l’ha messo dentro, al vedermi succhiare Diego gli ha provocato una eccitazione tutta particolare. Mentre Angelo mi sfondava la fica con colpi di cazzo tremendi, io masturbavo Diego, gli massaggiavo le palle e lui ha continuato ad accarezzarmi i seni ed a strizzarmi i capezzoli. Ero davvero in totale delirio erotico, che mi stava portando all’estasi. Diego mi ha avvertito che stava per venire e voleva farlo sul mio seno.

«Eccomi, sborro! Sì, sborro sui tuoi seni da puttana!»

Anche Angelo era pronto, l’ha tirato fuori per venire sulla mia fica. Curiosamente entrambi hanno sborrato praticamente nello stesso momento. Diego l’ha fatto sulle mie tette e ha versato tanto di quello sperma che è scivolato sul mio corpo, andandosi ad unire a quello che il mio ragazzo aveva depositato su di me. Sfiniti ci siamo distesi ed abbiamo iniziato a rivangare tutto quello che era successo, giungendo alla conclusione che era stato qualcosa di meraviglioso. Diego è rimasto con noi per una settimana, durante la quale mi hanno scopato anche in doppia.
Quando mi hanno inculato, ho avuto la sensazione che me lo stessero aprendo di nuovo. Li ho sentiti entrare con forza, ma ne ho goduto davvero tanto quando, insieme, mi hanno sborrato dentro. Ho avuto un orgasmo squassante proprio in quel momento. Ora lui è tornato a lavorare nella mia città, frequenta una mia amica molto troia e adesso io e Angelo li stiamo aspettando per cenare insieme a casa nostra. Sono così eccitata che sento il perizoma già tutto inzuppato. Dubito che mangeremo molte pietanze: credo che il piatto di base sarà carne di porci, cruda e succulenta.

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Tra moglie e marito

Posted by admin under Incontri Erotici on Среда Фев 1, 2023

Da quando ho cambiato lavoro, mi ritrovo con due ore di pausa pranzo, troppe per mangiare qualcosa in un
bar qua vicino e tornare in ufficio, troppo poche per tornare a casa e mangiare come si deve.
Fortuna che c’è questo parco, ogni tanto se ho voglia mi cambio in auto e mi faccio una corsetta oppure semplicemente mi stendo all’ombra di questo albero, un po’ defilato e leggo i miei amati libri, in entrambi i casi mi rilasso e mi ricarico prima di tornare in ufficio.
Con il passare delle settimane ho iniziato a conoscere le persone che animano questo parco a quest’ora, non certo un ora da mamme con i bambini, quelle sono tutte a casa a mangiare e far fare il sonnellino ai
bimbi.
Ci sono gli studenti rumorosi di un vicino liceo, dai quali preferisco tenermi alla larga, troppo casino.
Ci sono i padroni con i cani che si dirigono verso lo sgambatoio, come il signore distinto con il doberman o la ragazza in tuta e mollettone nei capelli con il setter, deve essere una studentessa sotto sessione.
Poi ci sono gli sportivi, le signore con i bastoncini da nord walking e i corridori.
Tra i corridori, mi ha subito colpito una ragazza, con un bel passo, cadenzato e costante, aiutata da un paio di gambe lunghissime, un culo scolpito e un seno che fatica a fermare con i reggiseni sportivi, i capelli lunghi legati in una coda alta che si muovono ipnotici.
Ecco solo a pensarci mi eccito, un paio di volte le ho corso dietro mantenendo il suo passo, ma non è facile, il movimento del suo culo mi distrae e l’erezione inevitabile mi rende difficile la corsa… molto meglio fare l’anello del parco al contrario, i pochi secondi in cui la incrocio sono memorabili, con quel davanzale che balla e vuole scappare via.
Vorrei attaccare bottone dirgli qualcosa, ma…sono molto timido e poi c’è anche un altro piccolo problema, non corre mai da sola…
Corre sempre con un uomo, non so se è il suo personal trainer o suo marito, hanno entrambi la fede e tra di loro sembra esserci un bel feeling, parlano sempre, a volte seri altre ridendo, anche lui è un bell’uomo alto e atletico, ma forse non abbastanza per essere un allenatore, più probabile il marito o perché no l’amante.
Con il tempo però abbiamo iniziato a salutarci, quando non corro passano vicino al mio albero facendo ciao ciao con la mano.
L’altro giorno mi sono cambiato per correre, ma poi arrivato al parco mi sono reso subito conto che era davvero troppo caldo, un’afa insopportabile, sono andato a stendermi sotto il mio solito albero e guardavo i pochi pazzi che cercavano di fare sport.
Poco dopo passa la mia coppia preferita salutano felici, ancora freschi, ma al secondo giro sono completamente sudati e sfatti, lei si ferma a pochi metri da me con le mani sulle ginocchia ansimando.
Il seno racchiuso solamente dal reggiseno sportivo imperlato di sudore pende davanti ai miei occhi sgranati.
“È troppo caldo, se volete vi offro un po’ della mia ombra privata!”
Lui mi sorride mentre lei mi guarda stupita, poi fa due passi verso di me e si accascia sull’erba all’ombra, si rigira con lo sguardo fisso tra le fronde del albero.
“Io te l’avevo detto che oggi era troppo caldo!”

Ci mettiamo a chiacchierare, io e lui, lei non da segni di vita, se non fosse per il seno che si alza e si abbassa con il respiro. Scopro che sono davvero marito e moglie e che quello è l’unico momento che hanno di libertà dal lavoro e i figli e che a lei è venuta questa idea di essere troppo grassa e di dover dimagrire prima di andare in vacanza al mare. Solo immaginarla in costume mi causa un’erezione, che cerco di coprire alla meno peggio, ma credo che lui abbia visto qualcosa. “Secondo me comunque la prova costume la passi senza problemi, anzi…”. Lei si rigira su se stessa e mi guarda negli occhi, io mantengo lo sguardo qualche secondo poi inevitabilmente il mio sguardo cade un poco più sotto proprio tra quei seni che tanto desidero. Quando rialzo lo sguardo lo faccio con vergogna arrossendo, ma lei mi sorride: “Grazie!”. Li vedo scambiarsi uno sguardo veloce, un sorrisino, poi lei si alza: “Dai vieni, andiamo!”. Li seguo e mi ritrovo in una parte del parco poco frequentata, loro sanno benissimo dove andare e scompaiono tra due cespugli, mi infilo anche io nella piccola apertura e mi ritrovo in uno spazio d’erba ristretto e coperto da cespugli fitti, un posto nascosto e riservato, stranamente pulito, ecco dove sparivano quando li perdevo di vista. Ci guardiamo negli occhi qualche secondo poi lei con un movimento fluido e veloce si sfila il reggiseno sportivo, i suoi seni esplodono letteralmente, mai visto un seno del genere dal vivo, faccio in tempo a notare che non ha segni di abbronzatura quando lei mi viene in contro e mi mette la lingua in bocca, rimango impietrito mentre allarmato con lo sguardo cerco lui. Lui si è tolto la maglietta, ha davvero un gran bel fisico anche lui, si avvicina e ci accarezza la schiena, una mano sulla sua una sulla mia ad alzarmi la maglia, me la sfila e finalmente sento il suo seno sulla mia pelle, è caldo morbido tosto, vorrei affondarci la faccia, ma lui continua ad accarezzarci la schiena a tenerci l’uno contro l’altra. Poi lo sento accarezzarmi le chiappe, mi spinge contro di lei a farle sentire la mia erezione, entra nei miei calzoncini da dietro e me li abbassa mentre mi accarezza. Il mio uccello teso è contro la stoffa dei suoi leggins mentre lui è inginocchiato dietro di me, mi accarezza le chiappe, la schiena, le gambe. “Ti da fastidio!?” me lo bisbiglia nell’orecchio lei mentre me lo esplora con la lingua. “No tutt’altro!” non è certo la prima volta che un uomo mi accarezza. Lei mi sorride e si allontana un po’, mi guarda mentre lui da dietro continua ad accarezzarmi e con una mano passa davanti ad impossessarsi della mia verga, mi piace ha un tocco delicato. Lei guarda il mio uccello maneggiato da suo marito, lo guarda con desiderio, si inumidisce le labbra e si inginocchia davanti a me, poi delicatamente allontana la mano di lui ed inizia a leccarlo con passione. Sembra una affamata che non mangia da giorni, me lo sta divorando, mentre lui con dolcezza ha iniziato a baciarmi, mordicchiarmi, leccarmi le chiappe.

Davanti la passione dietro la dolcezza. Mi allarga le chiappe e sento quella lingua esperta leccarmi il buchetto, fantastico, quando all’improvviso lei si rialza, si spoglia veloce e si stende a gambe larghe sull’erba. “Dai vieni!”. La scena è così irreale e cruda che quasi mi da fastidio, se non fosse per il trattamento che mi sta facendo il marito… è bravissimo, sono eccitato sopra ogni limite. Risale con la lingua lungo tutta la spina dorsale facendomi venire la pelle d’oca dall’eccitazione, si appoggia a me, lo sento contro il mio corpo. “Dai ti aiuto io!” bisbiglia, poi mi prende l’uccello tra le mani e mi spinge da lei. Affondo lentamente in lei fino in fondo, poi lui mi prende le chiappe e mi detta il ritmo. Lei ha gli occhi fuori dalle orbite e dice parole senza senso intramezzate da parolacce, non sono abituato a questi modi, le parolacce mi danno fastidio, ma devo dire che è davvero bellissima e vedere queste tette ballare è incredibile, quasi ipnotico. Lui che fine ha fatto!? Lo cerco con gli occhi. Si è spogliato completamente e ci sta guardando da vicino segandosi lentamente, ha un bellissimo uccello venato e leggermente curvato a sinistra, una bella cappella. Mi ha visto che lo guardo e mi sorride. Si avvicina e lo porge alle labbra di sua moglie che lo ingoia felice, finalmente sta zitta. Lui mi sorride credo abbia intuito i miei pensieri, poi allunga una mano e mi accarezza la schiena, non mi spinge, ma mi viene naturale abbassarmi, per farmi accarezzare meglio, mi abbasso e finisco vicino a quella bocca piena di lui. Lecco quello che lei mi lascia libero, mentre la sua mano mi accarezza le chiappe, mi da il ritmo, mi spinge mi esplora. Allargo le gambe per facilitarlo, la sua mano scende a prendermi le palle, le stringe le massaggia, poi scende ancora, accarezza dove la mia carne si mischia a quella di lei, si bagnano dei suoi liquidi, affondano in lei assieme a me, lei urla, fortuna ha la bocca piena, mi viene da ridere. Quelle dita bagnate stanno tornando su fino a fermarsi sul mio ano, le sento bagnate, viscide, ne sento entrare una con facilità, poi due. Lo guardo, ha gli occhi puntati nei miei, occhi carichi di desiderio, occhi dolcissimi, gli sorrido e gli faccio un segno impercettibile, sorride e si stacca dalla sua bocca, quando passa affianco a me gli do una bella leccata, è davvero un bel cazzo. Lei con la bocca di nuovo libera, che riprende nella sua litania di

“No, così è troppo!” le metto una mano sulla bocca e la zittisco “Basta! Hai rotto il cazzo! Sei molto più bella quando stai zitta!!” Lui incomincia ridere e io con lui, ma smetto subito quando sento spingere la cappella. La sento entrare, lentamente, mi sento riempire, dopo un attimo di pausa spinge dentro tutto il resto, è grosso dentro di me, non è certo la prima volta ma il suo uccello mi riempie completamente, glielo faccio capire. Stiamo fermi immobili per tanto tempo, quando sento di essermi abituato a lui, mi muovo e lo invito a fare altrettanto, sembrava non aspettare altro, inizia a muoversi a dare il tempo a scoparci entrambi, ogni sua spinta si propagava fino a lei, ogni sua spinta contro di me è una spinta contro di lei, prima lentamente per trovare la coordinazione, poi piano piano aumenta la velocità sempre più veloce fino a che lei non urla mordendo la mia mano, lo sguardo di sfida e rabbia, ma lui continua fino a darmi un’ultima spinta e ben piantato dentro di me mi riempie di caldo liquido. Resta fermo qualche secondo a godersi la sensazione poi si sfila e si stende accanto a noi. Manco solo io, esco da lei che oramai è un lago e non sento più nulla, prendo in mano il mio uccello gonfio, umido di lei e mi sego guardando il suo corpo perfetto, le sue tette meravigliose e quelle labbra gonfie e finalmente silenziose. Esplodo in mille getti, le inondo le tette, il viso, le labbra, poi mi alzo in piedi e guardo compiaciuto la mia opera. È davvero bellissima. Lui si avvicina, mi pulisce l’uccello oramai moscio, poi mi sorride. Osservo lui che è passato a pulire lei, lentamente con la lingua, mentre lei lo guarda in silenzio con occhi pieni d’amore. Sono di troppo. Mi rivesto, li lascio soli, poco prima di uscire dal cespuglio mi volto a guardarli, ancora non credo a quello che mi è successo, mi stropiccio un po’ gli occhi come i bambini… E’ ora di tornare al lavoro.

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Il mio amico Amir

Posted by admin under Incontri Erotici on Вторник Янв 31, 2023

Mi chiamo Antonio e sono di una regione del Nord Italia. Ho cinquantacinque anni e son sposato da trenta con Simona, che di anni ne ha quarantanove. Abbiamo due figli grandi, che lavorano all’estero. Possiedo una bella fattoria con animali da carne e da latte. Sessualmente parlando, con Simona le cose sono sempre andate bene. Facciamo sesso in maniera sempre soddisfacente, anche se, da tempo mi sento eccitato al pensiero di esser cornuto e, finalmente, ho potuto realizzare questo desiderio. Questa mia particolare ossessione è nata qualche anno fa, quando, d’estate, mentre raccoglievamo il fieno per l’inverno, ho visto uno dei braccianti, che stagionalmente lavorano per noi, che guardava con insistenza il culo di mia moglie. Stranamente mi sono eccitato e da allora, dentro di me, è sempre più aumentato il desiderio di vederla scopata da un altro maschio. Una volta ne ho anche parlato con lei, ma mi ha guardato convinta che stessi scherzando; non mi ha detto nulla e, poiché eravamo a letto, ho allungato una mano fra le sue cosce e l’ho trovata completamente fradicia. La scorsa estate, il comune dove abitiamo ha accolto una decina di ragazzi che scappavano dal loro paese a causa di guerra e fame in cerca di un futuro migliore. Il sindaco ci ha chiesto se potevamo ospitare qualcuno di questi ragazzi e farli lavorare. Noi abbiamo accettato e ci siamo trovati in casa un ragazzo tunisino di ventotto anni. Un bel ragazzo, alto, moro, muscoloso, uno di quelli che per vivere si adattano a fare tutti i lavori che capitano. Amir, questo è il suo nome, è risultato essere un ragazzo per bene, educato, molto tranquillo e volenteroso. Ben presto si è instaurata una bella relazione di amicizia e confidenza, che mi ha portato a fantasticare su di lui e mia moglie, che naturalmente era ignara di tutto. Amir e Simona sono entrati subito in sintonia ed io mi sono accorto di come lui spesso la guardava, cercando di sbirciare nella scollatura o tra le gambe, quando lei si abbassava in cucina per prendere qualche cosa dal mobile. Ho anche notato che mia moglie, ogni qual volta Amir veniva a casa, si faceva trovare sempre truccata, carina e sorridente. Spesso, con la scusa di dover prendere qualcosa nella stalla, mi allontanavo e li lasciavo soli. È stato in uno di questi momenti che, sbirciando in cucina attraverso la finestra aperta, ho potuto sentire i complimenti che Amir rivolgeva a mia moglie, dicendole che, nonostante l’età, era una gran bella donna, sensuale, molto meglio di tante altre italiane che aveva conosciuto e mia moglie, ricambiando il complimento ricevuto con una carezza sulla guancia, gli risponde che anche lui è un bel ragazzo. Dopo aver pronunciato queste parole, vedo Amir bloccare mia moglie contro il frigo e portare la sua bocca alla ricerca di quella di lei. I due si baciano appassionatamente, vedo distintamente le loro lingue che si cercano. Amir continuerebbe cosi per molto tempo, ma lei lo blocca.

«No! Dai, fermati, ti prego! Sono sposata e qui fuori c’è mio marito che potrebbe rientrare da un momento all’altro.»

Così si siedono e io, dopo qualche secondo, facendo un po’ di rumore li raggiungo, facendo finta di niente, senza omettere di notare la patta gonfia di Amir. Doveva avere proprio un bel cazzo, cosa che di sicuro non è sfuggita neanche a mia moglie. Si sa, le donne sono particolarmente brave in queste osservazioni. Ormai la cosa era fatta. Dovevo solo sgombrare il campo per qualche ora e lasciarli soli, ma come fare? L’occasione si presentò durante la fiera annuale tenuta nella festa del patrono. Con Amir andammo alla fiera e, fra un brindisi e l’altro, tornammo a casa che eravamo tutti alquanto brilli. Ci mettemmo seduti sotto il portico ad aspettare i fuochi di artificio. Ad ogni scoppio dei fuochi, esprimevamo la nostra gioia con salti, abbracciandoci e baciandoci. Lasciavo che Amir si strusciasse a mia moglie, per farle sentire tutto il calore del suo corpo. Finiti i fuochi, dissi loro che sarei uscito per far festa con gli amici e che, sicuramente, avrei fatto tardi. Chiesi ad Amir se voleva venir con me, ma lui mi rispose che sarebbe andato a dormire, perché era stanco per la dura giornata di lavoro. Lo salutai con un cenno della mano, baciai mia moglie sulla guancia e feci finta di uscire, sicuro che qualcosa sarebbe successo. Feci un breve giro e, dopo qualche minuto, in silenzio, ritornai sui miei passi. Dopo aver attraversato il giardino, coperto dalle piante, mi appostai alla finestra semi aperta per spiare all’interno. Fu uno spettacolo meraviglioso! Avevano già ripreso quel bacio, interrotto per causa mia. Le mani si frugavano a vicenda, alla ricerca di cazzo e fica. In un minuto mia moglie era già seminuda: Amir le sfilò gli slip, si abbassò tra le sue gambe e prese a leccare con avidità le grandi labbra di mia moglie che implorava e mugolava come una troia, mentre si carezzava il seno.

«humhum… Continua ti prego! Non ti fermare! Non ti fermare!»

Il mio sogno si stava realizzando. Ero felicemente cornuto e arrapato. Amir la leccò per circa dieci minuti.
Poi si alzò in piedi e riprese a baciare mia moglie. Si tolse la maglietta ed abbassò la testa di mia moglie all’altezza del cazzo. Lei, inginocchiata ed a gambe aperte, accarezzava il corpo di Amir dal torace alle gambe, strusciando la bocca sull’enorme cazzo ancora avvolto nei jeans. Erano bellissimi. Ad ogni carezza di mia moglie, Amir chiudeva gli occhi e ansimava dal piacere.

«Sì, brava, continua! Sei stupenda! Ti voglio!»

Lei gli slacciò la cintura e, abbassati pantaloni e slip, tirò fuori, in tutta la sua maestosità, un cazzo con nervature che sembravano scolpite. Mia moglie cominciò a leccare dalle palle. Leccava come un’assatanata. Risaliva con la lingua tutta l’asta per poi avvolgere completamente la grossa cappella, facendola sparire nella sua bocca. Amir era in estasi ed io pure. Quel fantastico bocchino durò per minuti. Mia moglie leccava e succhiava come una puttana, passandosi ogni tanto la mano sulla fica fradicia e lasciando colare dalla bocca al mento la saliva che produceva. Poi Amir si sedette sul divanetto, tenendo il cazzo fermo con la mano sinistra e mia moglie gli si mise sopra cavalcioni, accogliendo nella fica quella grossa mazza che le strappò un sospiro di piacere.

«OOH! Sì! Lo sento tutto! Sì, tutto!»

Simona si godeva Amir, mentre lui la esortava a muoversi come le puttane che era abituato a fottere.

«Sì, troia, sentilo tutto dentro! Ti sfondo la fica! Sei una zoccola e voglio farti godere da matti!»

Lei, con grande maestria, alternava colpi di bacino a baci appassionati. Poi Amir la volle a pecorina. Lui in piedi e lei con una gamba distesa sul divano. Dalla mia posizione potevo vedere distintamente il cazzo che entrava e usciva dalla sua fica, ormai dilatata e slabbrata. Quel cazzo era ben grosso, irrorato degli umori di mia moglie e lei, sotto, godeva e incitava a proseguire.

«Continua, Amir, più forte! Sfondami tutta e fammi godere! Vengo! Ora!»

Amir continuò a scoparla così intensamente per circa dieci minuti, facendola venire diverse volte, poi tirò fuori il cazzo e le punto la cappella sul buco del culo.

«Rilassati, troia, che adesso ti apro anche il culo!»

Era più che chiara l’intenzione del maschio e, con un sorriso di piacere, allungò la mano sul cazzo per agevolare il lavoro di Amir, che, delicatamente, cominciò a farlo penetrar dentro sino alle palle.

«Sì, da bravo, sfondami anche il culo! Mi piace nel culo!»

Sinceramente non pensavo potesse riuscirci, ma lei lo aiutò molto, allargandosi le chiappe il più possibile con le mani, mentre emetteva mugoli più di piacere che di dolore, anche perché, ormai, entrava e usciva senza alcuna difficoltà.

«Bravo! Così mi piace! Dai, non ti fermare!»

Amir alternò culo e figa per una mezzoretta, finché lei si accorse che era pronto a venire.

«Aspetta, non mi sborrare dentro. Ti voglio in bocca. Voglio berti tutto!»

Con una mano se lo sfilò delicatamente, si inginocchiò e cominciò a succhiarlo, finché Amir non esplose un fiume di sborra che riempì la bocca di mia moglie. Era talmente abbondante che fuoriusciva e colava sul mento di Simona, sino al collo e sulle tette. Senza rendermene conto, mentre li guardavo, mi stavo segando e, proprio in quel momento, venni anch’io. Fu bellissimo, ma ancor più bello fu veder mia moglie che continuava a tener quel cazzo in bocca per pulirlo di tutti gli umori rimasti e lo fece finche’ non se lo ritrovò moscio; gli diede un bacio come avrebbe fatto se fosse stato un bambino, guardando Amir con un sorriso di soddisfazione. Da allora le cose sono completamente cambiate. Esco spesso la sera e torno tardi. Mi invento sempre impegni di lavoro per dare la possibilità ad Amir di fottere mia moglie, mentre io resto alla finestra a guardare. Poi, una sera, Simona se n’è accorta. Si è girata verso la finestra e mi ha visto. Per un attimo ho pensato che sarebbe scoppiato un casino. Lei è subito corsa in camera e Amir, nel vedermi, è sbiancato. Sono entrato in casa e lui mi ha guardato stravolto.

«Tranquillo, va tutto bene! Vieni con me!»

Lui, ancora mezzo nudo, mi ha seguito in silenzio e, insieme, siamo entrati in camera da letto, dove mia moglie stava seduta sul letto con la testa fra le mani.

«Tranquilla, amore, va tutto bene! Sono stato io che l’ho spinto fra le tue cosce e non ne sono affatto pentito! Non me ne frega niente di quello che può pensare la gente: quello che voglio è che lui continui a fotterti ed a farti godere, come e quando ti va. Sono un gran cornuto e mi piace esserlo, perché non ti ho mai visto così felice da quando lui ti scopa. Se vuoi, adesso, lo facciamo insieme, ma ti prego: smetti di esser preoccupata. Ti amo e voglio solo la tua, ma anche nostra felicità!»

Lei ha sollevato lo sguardo, io l’ho abbracciata e stretta a me, poi mi son girato verso di lui.

«Dai, continuate! Non ti fermare, fa finta che io non ci sia. Starò a guardarvi e, se ne ho voglia, mi unisco a voi, ma tu, adesso, falla godere! Scopala e falla impazzire!»

Da quella sera siamo tutti e tre come una famiglia. Lui dorme con noi nel nostro letto e, a volte, li lascio da soli e vado io a dormire nella sua cameretta; li sento scopare e lei godere. È tutto quello che mi serve per apprezzare la mia condizione di “cornuto” e in questo, per me, consiste la vera felicità.

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