Obiettivo: 100

Posted by admin under Incontri Erotici on sabato Mar 4, 2023

Mio papà certe volte sa essere davvero un rompipalle. Non ha mai fatto storie, riuscivo sempre ad ottenere tutto quello che volevo, non so come gli venne in mente, quel ricatto.

La mia vacanza ad Ibiza con le amiche era già tutta programmata, quando se ne uscì con “ci vai solo se ti diplomi con 100”. Ma che vuol dire?! 

Secondo me sperava in cuor suo che non ce l’avrei mai fatta. O forse era un modo per spronarmi a fare sempre meglio. 

Dopotutto, a scuola non andavo male. La mia media era piuttosto alta, e per tutto l’anno sono stata furba abbastanza da non farmi mai beccare a fare cose che avrebbero potuto intaccare la mia condotta. L’unico neo sulla mia pagella era colpa di quel vecchio stronzo del prof di matematica, che sembrava odiarmi a prescindere.

Ho provato in tutti i modi, ho studiato da sola, mi sono esercitata con gli amici più bravi, niente. L’algebra proprio non mi entrava in testa. 

Così un giorno ho deciso di chiedere aiuto proprio allo stronzo. Chissà, speravo che magari avrebbe in qualche modo migliorato il nostro rapporto e di conseguenza i miei voti.

“Prof, io ho proprio voglia di migliorare la mia situazione nella sua materia…” gli dissi. “Devo assolutamente diplomarmi con 100, sarebbe disposto a darmi qualche ripetizione? Potrei rimanere qui a scuola un paio d’ore in più, se fosse disponibile…”

Mi toccò insistere non poco. Diceva che non si sentiva a suo agio, che avrebbe dovuto chiedere al preside. 

E se invece le voci sul suo conto fossero state vere?

Tra i corridoi si diceva che il prof viveva da solo, dopo che la moglie lo aveva mollato alcuni anni fa. Pare avesse avuto una tresca con una studentessa. 

La cosa mi sembrava assurda, considerando il suo aspetto decisamente poco affascinante. Stiamo parlando di un uomo sui sessant’anni, capelli sul grigio-bianco, barbetta, viso spigoloso, di altezza medio-bassa, direi qualcosa sotto il metro e settanta.

Qualche compagno di classe giurava di averlo visto guardare il culo di alcune di noi.

Comunque, alla fine accettò. Così, un martedì, come concordato, rimasi in classe dopo il suono della campanella a farmi rispiegare le cose che non avevo capito.

Quel giorno indossavo dei pantaloni da tuta grigi abbastanza comodi ed una felpa col cappuccio che mi lasciava scoperto il piercing sull’ombelico piatto. I capelli biondi erano legati in una coda alta dietro la testa.

Ero seduta al banco di fronte alla cattedra, ascoltavo la spiegazione del prof e provavo ad eseguire le esercitazioni che mi dava. Invano.

Ogni tanto alzavo lo sguardo, mentre sommersa tra i pensieri mordicchiavo il tappo della Bic blu, e lo scorgevo a guardare sotto il mio banco. Poi subito distoglieva lo sguardo. All’inizio pensai volesse solo controllare se avevo appunti, invece mi convinsi subito che mi stava guardando le gambe.

“ ‘Sto vecchio porco…Ma hai sessant’anni, cosa guardi?!” pensavo tra me. Ma feci finta di niente.

In realtà ogni tanto cercavo di studiare la situazione, solo per averne conferma, e allora magari aprivo le gambe un po’ di più e cercavo di capire se guardava. E ogni volta guardava.

Alla fine delle due ore lo ringraziai e tornai a casa. Mi sentivo sporca. Violata. Non mi ero mai accorta di quegli sguardi morbosi. Ovviamente dal giorno dopo provai a farci più caso ed effettivamente mi accorsi di quanto fosse sua abitudine guardare i fondoschiena di alcune mie compagne, di quanto i suoi occhi fossero sempre attratti dalle forme dei seni sotto le magliette. 

Fu in quel momento che mi balenò in testa il pensiero che forse avrei potuto sfruttare la cosa a mio vantaggio.

Così iniziai ad indossare gonne, camicette, magliettine attillate senza reggiseno, in modo che i miei capezzolini fossero visibili sotto la stoffa.

I suoi occhi erano attratti come calamite. Stavo ottenendo il risultato che speravo. Ormai della sua materia non me ne fregava più nulla, ero una gatta affamata di voti e lui il topolino con cui giocare.

Lui era goffo, impacciato, ma non riusciva mai a distogliere gli occhi da me. Certe volte mentre ero seduta al banco di fronte a lui, a far finta di risolvere le sue maledette equazioni, spalancavo le gambe in modo che potesse guardarmi sotto la gonna.

Un giorno mi alzai e andai da lui alla cattedra. Restando in piedi posai i gomiti sul suo registro e piagnucolai “ma perché proprio non riesco a farmele entrare dentro…” mentre lo guardavo con occhi da cucciola indifesa e la camicia aperta quel tanto in più da consentirgli di notare i miei capezzoli nudi sotto di essa.

Mi prese il viso dolcemente con una mano ed io abbandonai la testa sulla sua mano. “Ma cosa vuoi, tu, da me…?” mi chiese.

“Prof, io vorrei solo diplomarmi con 100… e per farlo mi servono i suoi voti… e sono davvero disposta a tutto, per raggiungere quel cento alla maturità…” gli spiegai con la vocina. 

“Tutto tutto…” sussurrai guardandolo in viso.

Mi voltai e tornai al mio banco lasciandolo lì, visibilmente scosso. 

La mattina dopo avevo matematica le ultime due ore. Poi sarei dovuta restare in classe per le ripetizioni. Per tutto il tempo della sua lezione ho giocato a fare la troietta per stuzzicarlo. Ora mi mostravo accaldata, ora mi facevo guardare mentre ciucciavo il tappo della penna, ora mi alzavo cercando di sculettare quel tanto in più. 

Era nelle mie mani e io già pregustavo la mia vacanza. 

Nelle due ore delle ripetizioni private, mi assicurai il primo voto alto. Andai da lui alla cattedra. Mi misi in piedi dal lato corto, sempre piegata ad angolo retto e poggiata sui gomiti. 

“Quando hai detto che… insomma… sei disposta a tutto… cosa…” balbettò.

La classe era vuota. La porta socchiusa dava sul corridoio deserto. Con un movimento lento feci camminare due dita sulla cattedra fino a farle scivolare all’altezza della patta dei suoi pantaloni marroni. Lasciai scivolare i polpastrelli su quell’accenno di erezione e mi finsi impressionata con lo sguardo, sebbene non fosse chissà cosa.

“Prof… io posso provare a studiare, ma sappiamo entrambi che non otterremo risultati…” gli mormorai piano. “Oppure… posso darle qualcosa in cambio dei suoi voti…” le mie dita slacciarono la sua cintura, sbottonarono e abbassarono la cerniera. 

Il suo respiro si fece affannato, mentre si reggeva forte ai braccioli della sedia. Guardava un po’ me e la mia mano, un po’ di più la porta. 

Io gli afferrai il cazzo mentre con l’altra mano mi reggevo il viso, restando sempre piegata sulla cattedra. Iniziai a segarlo con movimenti lentissimi. 

“Per esempio… già questo potrebbe valere un sette?” chiesi come una gattina mentre stringevo appena la mia mano sulla sua cappella nuda.

“Ohhh… oh Gesù… Oh Dio…” mugugnava il vecchio porco. “Sette…va bene…”

Sorrisi e aumentai il ritmo. “Lo scriviamo sul registro?” gli suggerii. “Così poi si può godere questa bella sborrata…” 

Aveva il respiro affannato, sembrava stesse quasi per avere un infarto. Prende la sua penna con non poche difficoltà e mise un 7 accanto al mio nome. 

“Bravo Prof… ora si rilassi…” gli dissi. I movimenti della mia mano divennero sempre più decisi e cadenzati. Lui non riusciva più a stare fermo, non sapeva dove guardare. Ad un tratto sgranò gli occhi e serrò la bocca per esplodere in un orgasmo silenzioso, tutto nella mia mano e sui suoi pantaloni. Io mollai la presa e sorrisi, guardandomi la mano impiastricciata dalla sua sborra. Lui sembrò quasi svenuto, intontito, abbandonato sulla sua sedia.

“Ci vediamo domani, Prof?” dissi sorridendo mentre raccattai le mie cose con una mano ed uscii dalla stanza, andando verso i bagni. 

Il mio piano stava andando come speravo. 

Già mi vedevo sulle spiagge di Ibiza.

Note finali:

Continua…

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Io, il bull Fabio e mio marito

Posted by admin under Incontri Erotici on venerdì Mar 3, 2023

Torno a casa arrabbiata, mi butto sotto la doccia e urlo forte per sfogarmi perché mi sono sentita una marionetta nelle mani di quei due stronzi.

Sono ancora nera quando torna mio marito, che invece è contento e mi dice che farà festa per una settimana.

Mi dico tra me e me che è meglio così, così non vedrò quei due, anzi mando a entrambi un messaggio per dirgli che il coniuge è per una settimana a casa e di conseguenza non posso vederli.

Mi dico che è stato un errore inviarglielo perché penseranno che mi è passata l’arrabbiatura e che voglio fare ancora sesso con loro.

D’altronde, ho ancora un desiderio esagerato, mi sento una maiala come ha detto Orlando.

Mio marito mi parla, mi dice che ha pensato molto a quello che gli ho detto l’altro giorno dopo che si era fatto sesso.

Mi dice che non è in grado di darmi quello che voglio e ha pensato che potrei soddisfarmi, con lui presente, con un comune amico, che è noto per essere un gran donnaiolo.

Gli dico che non mi va di andare un uomo promiscuo, ma che bisognerebbe cercare un bull che si dedicasse solo a me.

Mio marito mi chiede cosa sia un bull e gli dico che è un uomo che fotte la moglie del marito cuckold ossia un marito che prova piacere nel vedere la moglie godere con un altro uomo.

Mio marito dice che va bene e che aveva proposto il l’amico comune perché non fosse una persona sconosciuta.

Gli dico che conosco un sito dove potremmo cercare una persona del genere, glielo faccio vedere e lui vede video di mogli con il bull.

Mi dice che sono molto eccitanti e che non vede l’ora di vedermi all’opera.

Io metto sul sito l’annuncio che voglio un bull sano, pulito, ben dotato che si dedichi a me e che abbia al max cinquant’anni anni.

Mi rispondono in molti, che mi mandano video dei loro cazzi e non so chi scegliere.

Si propongono anche giovanissimi, ma preferirei una persona su per giù della mia età ossia sui cinquant’anni.

Faccio una scrematura in base all’età e in base alla dimensione dei cazzi e rimangono in tre.

Alla fine, io scelgo un bull che abita nella nostra stessa provincia per agevolare i nostri spostamenti.

Lo contatto, mi dice che si chiama Fabio, si fa vedere in faccia, è un uomo molto attraente e gli chiedo

se abbia mai fatto il bull.

Lui mi risponde che l’ha fatto per una sua amica, ma che è finita in quanto il marito non era davvero un cuckold.

Io gli dico che noi siamo alla prima esperienza e spero che mio marito sia un vero cuckold.

Ci diamo appuntamento per il sabato successivo a casa sua perché è una villetta isolata nel verde.

Durante la settimana restiamo in contatto, mandandoci video in cui ci masturbiamo.

Faccio vedere a mio marito dei video di Fabio, lo vedo che è geloso del suo cazzo e del suo essere un bell’uomo.

Dico a mio marito che possiamo sempre tirarci indietro, ma sabato Fabio farà il mio bull e lui il mio marito cuckold.

Mi compro un completino sexy, anche se Fabio mi ha detto che preferisce il nudo totale.

Ha visto anche il mio seno e lo trova bellissimo.

Il venerdì sono in fibrillazione, mi masturbo come una forsennata, non vedo l’ora di essere al giorno seguente.

E’ il sabato, finalmente andiamo da Fabio.

Ci fa accomodare sul divano, ci dà un drink, parliamo del più e del meno, ma io ho tanta voglia, tanto che Fabio mi dice: “Azzurra sei una troia che ha voglia di cazzo.”

Mio marito è ammutolito che lui usi il termine troia, non avendo ancora iniziato a fare sesso.

Io invece mi eccito, metto una mano sul cazzo di Fabio, gli dico che lo voglio vedere.

Lui mi dice che debbo spogliarmi completamente, lo faccio, tiro fuori il cazzo dalla zip e Fabio mi dice: “Troia succhiamelo ben bene.”

Io gli rispondo: “Non vedevo l’ora, ieri mi sono masturbata come non mai pensando al tuo cazzo e rivedendo i video.”

Allora glielo prendo in bocca, la sua cappella è molto grossa ed è già violacea, il resto del cazzo ha vene in rilievo come piace a me.

Lui mi scosta dal cazzo, si mette in piedi e dice: “Troia mettiti in ginocchio e succhia.”

Io lo faccio, non sono contrariata, ma molto eccitata.

Mio marito, lo vedo con la coda dell’occhio che ci guarda eccitato, anche se non si è ancora tirato fuori il cazzo.

Io continuo a succhiare e mugolo dal piacere, Fabio mi ordina: “Troia non devi mugolare dal piacere. L’unico che deve godere sono io. Troia non ti avvertirò quando verrò e dovrai ingoiare tutto, senza perdere una sola goccia del mio prezioso seme.”

Io gli rispondo: “Si Fabio.”

Lui mi dice: ”Non è la risposta corretta, pensaci.”

Io dico: “Sì padrone.”

Lui mi dice che la risposta è troppo corta e che debbo aggiungere: “Al servizio del tuo piacere.”

Io allora dico: “Si padrone, sono qui al servizio del tuo piacere.”

Fabio mi risponde: “Brava troia, sei proprio brava a succhiare.”

Io rispondo: “Grazie padrone.”

Io continuo a succhiare, sento che il suo cazzo si ingrandisce sempre di più finché mi sborra tutto dentro.

La sborra è troppa e mi cola un po’ sul viso.

Lui mi dice: “Troia, lecca la sborra che hai sul viso, immediatamente.”

Io rispondo: “Si padrone, scusami.”

Lui dice: “Niente scuse e fai quello che ti ho detto, troia.”

Lo faccio, ho ingoiato e leccato tutta la sborra.

Fabio mi dice: “Brava troia. Ora alzati in piedi e spogliami.”

Io lo faccio, rimane nudo davanti a me, io sono imbarazzata, mi sento brutta rispetto a lui che ha un fisico perfetto.

Lui mi dice: “Troia, non devi guardarmi negli occhi, devi stare a occhi bassi.”

Io rispondo: “Scusa padrone”.

Mi afferra e mi porta in camera da letto.

Mi dice. “Troia mettiti a pecorina.”

Io lo faccio, lui si mette ad accarezzarmi il culo e dice: “Troia, hai un culo bellissimo. Hai mai fatto l’anale?”

Io gli rispondo: “No padrone. Il mio culo è arrivato vergine per te.”

Lui mi dice: “Troia, è difficile trovare un culo vergine, non vedo l’ora di infilare il mio cazzo dentro.”

Io dico: “Padrone ho paura che tu mi faccia male.”

Lui mi dice che prima mi metterà dentro un piccolo dildo anale per allargarmi il buchino e poi procederà quando sarò al culmine dell’eccitazione.

Io gli rispondo: “Padrone non vedo l’ora.”

Lui mi dice: “Brava troia. Sei proprio una brava sub.”

Io gli dico: “Non voglio essere chiamata sub.”

Lui mi dice: “Va bene, anche se non vedo perché tu debba prendertela, visto che ti stai comportando da sub e eccitando da morire a quanto vedo, visto che hai la fica molto bagnata. Comunque va bene, ti chiamerò solo troia.”

Io rispondo: “Grazie padrone.”

Fabio si alza e trova nel cassetto del comodino un piccolo dildo anale e un unguento per ammorbidire l’ano.

Lui me lo mette, è fresco e a me scappa: “Ahhhh”

Fabio mi dice: “Accidenti che troia che sei, non te l’ho ancora messo dentro.”

Io non dico nulla, sono molto imbarazzata.

Fabio mi dice: “Non ti imbarazzare troia, vedrai che ti farò godere da morire.”

Lui lascia asciugare l’unguento, inizia a mettermi un dito dentro e chiede: “Ti piace troia?”

A me scappa un gemito e lui mi dice: “Sei una gran troia che ha tanto bisogno del suo bull.”

Mi mette un altro dito dentro e dice: “Troia, sei elastica, per avere l’ano vergine.”

Mette un altro dito, sento dolore e strillo.

Lui mi dice: “Troia, non devi urlare, sennò ti inculerò di brutto e e allora sì sentirai molto dolore.”

Io rispondo: “Padrone, mi hai fatto male, che ci posso fare?”

Fabio risponde: “Non devi urlare, devi trattenere l’urlo, perché dopo il dolore sentirai il piacere, te lo garantisco.”

Io rispondo: “Si padrone.”

Lui mi avverte: “Troia, ti infilo lentamente il cazzo dentro, non urlare promettilo.”

Io rispondo: “Padrone, lo prometto.”

Sento dolore e dopo inaspettatamente delle ondate di piacere e inizio a gemere forte.

Fabio dice: “Sì godi troia. Lo vedi come riesce a farti godere il tuo padrone?”

Io rispondo infoiata: “Sì padrone, grazie padrone.”

Lui mi fa godere come non mai e glielo dico.

Lui risponde: “Troia sono contento, temevo che all’ultimo momento ti saresti tirata indietro non solo tu, ma anche tuo marito.”

Mio marito si sta segando e risponde: “Sì, non ero sicuro di riuscire a vedere Azzurra con un bull, ma ora sono eccitatissimo come non mai.”

Ci fa vedere la sua abbondante sborra e Fabio gli ordina: “La devi ingoiare, schiavo.”

Mio marito dice: “Schiavo io? Io sono qui solo per osservare.”

Fabio dice: “Tu hai sborrato grazie a me e devi fare quello che ti dico sennò me ne vado e tua moglie non godrà come merita.”

Io imploro mio marito con gli occhi di fare quello che gli ha detto Fabio.

Mio marito lo fa, anche se è un po’ schifato, poi chiede a Fabio se può andare in bagno per finire di pulirsi con la carta igienica e Fabio glielo concede.

Fabio toglie il suo cazzo improvvisamente dal mio culo e sento insieme piacere e dolore.

Mi dice: “Te l’ho sverginato per bene il culo e non vedo l’ora di scoparlo ancora, ma non oggi, ma quando ci rivedremo perché è certo che ci rivedremo troia.”

Rispondo: “Sì padrone, al servizio del tuo piacere.”

Ci sdraiamo nel letto e facciamo un breve sonnellino, poi mi ordina di masturbarmi e lo faccio e vedo il miracolo del suo cazzo che si erge.

E’ meraviglioso da vedere e glielo dico.

Lui risponde: “Grazie troia. E’ lo strumento con cui hai provato molto piacere, non è vero, troia?”

Io rispondo: “Si padrone. Grazie padrone.”

Lui si mette in ginocchio e dice a mio marito: “Succhiamelo schiavo.”

Mio marito non vuole, ma Fabio dice: “Me ne vado e troverò un’altra coppia. Lo devi succhiare, schiavo.”

Mio marito lo fa, e mugola dal piacere, ma Fabio gli ordina: “Stai zitto, cornuto.”

Poi gli scosta la testa e vedo il suo cazzo che è grossissimo.

Mi prende e me lo infila nella fica con spinte vigorose. Godo come non mai e grido.

Lui dice: “Godi troia.”

A mio marito dice: “Guarda cornuto, come gode la grandissima troia di tua moglie.”

Mio marito dice: “Non sono cornuto, sono cuckold è diverso, sennò non sarei qui.”
Fabio gli dice: “Scusami, ma mi eccita chiamarti cornuto. Non ti piace essere chiamare cornuto, schiavo?”

Poi dice a me: “Troia, a te eccita che lo chiami cornuto?”

Io rispondo: “Si padrone, mi eccita molto, anche se razionalmente so che non dovrei.”

Lui ribatte: “Non devi pensare, ma solo eccitarti e godere.”

Io gli rispondo: “ Godo moltissimo padrone, come non ho mai goduto in vita mia.”

Continua a pomparmi, finché dice a mio marito che si sta segando: “Vieni e sborra dentro la gran troia di tua moglie.”

Mio marito viene e sborra tantissimo, come non ha mai fatto in vita sua.

A questo punto, Fabio lecca la sborra di mio marito e dice: “E’ buona la sborra del cornuto.”

Io non so che dire e allora lui: “Non sei contenta che mi piaccia la sborra di tuo marito?”

Io rispondo: “Si padrone. Grazie padrone.”

Lui dice: “Sei una grandissima troia. Una troia di primo livello, come non ho mai incontrato in vita mia. Sono contento di averti trovata. Troia, sei contenta del tuo padrone?”

Io rispondo: “Sì, sono molto contenta.”

Lui dice: “Ora riposiamoci un po’ e continueremo a fare sesso più tardi.”

Io rispondo: “Sì padrone.”

Dopo continuiamo, la cosa si fa sempre più porca, più godereccia, tant’è che Fabio chiede a mio marito: “Te la senti di fare la doppia penetrazione con me?”

Mio marito è ammutolito. Io gli dico: “Amore lo desidero moltissimo, dai fallo per me.”

Lui mi risponde infoiato: “ Va bene e ti voglio scopare il culo.”

Fabio risponde: “No, il culo lo scopo solo io, oggi. Cornuto, lo scoperai la prossima volta.”

Ci alziamo dal letto, ci mettiamo sul divano, mio marito a sedere, io gli sono sopra, la mia fica ha dentro il suo cazzo e dietro parzialmente in piedi c’è Fabio che mi incula, senza avvertirmi.

Io gli dico: “Ahi, che male.”

Lui mi dice: “Troia non devi dire ahi, sennò sentirai moltissimo dolore.”

Io rispondo: “Scusa, padrone.”

Lui non dice nulla, si limita a scoparmi il culo, mentre io mi nuovo sopra mio marito che è passivo, ma poi mi chiede: “Ti piace tutto questo?”

Io rispondo: “Sto godendo da matti.”

Fabio ribadisce: “Se non l’hai capito, tua moglie è una troia e ha bisogno di godere come una grandissima troia sennò si intristisce e poi si masturba vedendo video porno. Ha bisogno di essere scopata e tu la prendevi in giro per questo.”

Mio marito risponde: “E’ vero, ho sbagliato, padrone, me ne rendo conto solo adesso. Non avevo mai sentito Azzurra godere come oggi”.

Fabio risponde: “Tua moglie è solo all’inizio, le prossime volte, proverà ancora più piacere.”

Fabio dice: “Lo sai che tua moglie ha fatto sesso con una donna, poi con le sue amiche e che le è piaciuto moltissimo?”

Mio marito perfidamente risponde: “Non sapevo che Azzurra fosse anche lesbica.”

Fabio arrabbiato gli dice: “Tua moglie non è lesbica, ma bisessuale, è perfettamente normale. E le donne che negano di non aver mai pensato a fare sesso con altre donne, sono delle ipocrite.”

Fabio dice una cosa clamorosa: “Io sono un uomo, ma con una mia amica con cui avevo una profonda intesa sessuale, mi sono fatto scopare il culo mentre lei indossava lo strap-on.”

Mio marito non sa cosa sia, io glielo spiego perché l’ho visto in un video porno, in cui una fidanzata scopava il culo del suo uomo e lui godeva e sborrava.

Lui risponde: “Azzurra e Fabio, credo che questa strada sia troppo hard per me. Io volevo solo vedere lei a letto con te, non fare delle porcate.”
Fabio si arrabbia e dice: “ Le porcate sono il sale della vita. Tua moglie, se non lo sai, scrive racconti erotici in cui descrive porcate che non ha mai fatto perché alla fantasia non c’è limite. La realtà è un’altra e magari attuare tali fantasie potrebbe fare male emotivamente.”

Mio marito dice che vorrebbe leggere qualcuno di questi racconti e io gli rispondo che gli indicherò il sito in cui si trovano.

Io dico: “Voglio finire di godere, ho ancora voglia.”

Mio marito dice: “A me, è completamente passata.”

Fabio dice: “Ci penso io a soddisfare tua moglie. Tu schiavo guarda come un bull soddisfi una moglie profondamente insoddisfatta.”

Mi fa mettere a pecorina e mi incula in maniera sempre più forte, mentre io gemo dal piacere, raggiungendo orgasmi acutissimi.

Mio marito vedo con la coda dell’occhio, che si sega, anche se aveva detto che non aveva più voglia.

Fabio mi sborra dentro, mi dice: “Vai a farti il bidet, che io parlo un attimo con tuo marito.”

Vado nel bagno al piano di sopra e quando torno, mio marito non c’è più.

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Svergino mio cugino (Last Christmas)

Posted by admin under Incontri Erotici on giovedì Mar 2, 2023

Pur essendo accaduto per davvero, la notte con Vanessa e Ramona è stata come un sogno. Fantastico certo, ma non ne abbiamo più parlato. Solo sulla strada del ritorno Vanessa mi ha confessato che è stata la sua prima esperienza sessuale in assoluto e che se l’era sempre sentito di essere attratta più dalle ragazze che dai ragazzi. E io? Diciamo che dopo quella sera ho dovuto concentrarmi sugli esami della sessione prima delle vacanze natalizie, quindi per un po’ non ho avuto tempo di pensarci realmente. Per alleviare lo stress mi sono toccata sia pensando a Ramona che ad Alessio. Poi quella sera. Prima delle vacanze abbiamo organizzato una festa nel convitto e sia io che Vanessa abbiamo bevuto parecchio e forse per rievocare quel fantastico sogno ad occhi aperti ci siamo fiondate in camera, limonato duro e iniziato a spogliarci. Arrivate al momento clou però, niente. Zero feeling, eravamo impacciatissime. Poi mi sono sentita male per l’alcool e sono corsa a vomitare chiudendola lì. La mattina dopo ci siamo salutate imbarazzate e ognuna è partita per la propria rispettiva città natale, spero che le vacanze servano a farci dimenticare l’accaduto.

È da questa estate che non torno a casa, io mi ci trovo davvero bene nel mio paese, o almeno ho sempre creduto così. Dopo tutto quello che è successo in questi ultimi mesi inizia a starmi un po’ stretto, ma rivedere la mia famiglia che mi adora e gli amici di sempre mi riempie il cuore di gioia.
Il giorno di Natale siamo davvero tanti in casa, c’è anche mio cugino Ernesto con cui ho sempre avuto un rapporto speciale. Da ragazzini eravamo sempre insieme, ci raccontavamo tutto, poi sono partita mentre lui è rimasto qui a lavorare e ci siamo un po’ persi di vista. Fisicamente è il mio opposto: se io sono scura, alta e robusta, lui è biondo, pallido, mingherlino. Siamo entrambi un po’ timidi, per questo viaggiamo sulla stessa linea d’onda anche se parliamo poco. Oggi mi sembra più tenero del solito. Tutti i parenti continuano a ripetermi che mi trovano diversa, più sicura di me stessa, mentre lui è il solito timido impacciato. Non lo so, inizio a provare una strana attrazione. Il pranzo dura molto e si fa sera, decidiamo di continuare i festeggiamenti in un locale con dei nostri amici in comune, andiamo con la sua auto. Strada facendo c’è un guasto e rimaniamo bloccati da soli in mezzo al nulla. Il carro attrezzi arriverà tra un ora. Inizia a farmi vedere video divertenti con il telefono, ma io ho un altra idea. Mi appoggio alla sua spalla per guardare meglio, avverto il suo imbarazzo, inizio a scendere con una mano, quando arrivo ad altezza pacco inizia a ribellarsi…

«Ma cosa fai? Siamo parenti!».

«Il tuo corpo sembra dirmi il contrario…»

Il pacco è bello gonfio. Slaccio i pantaloni, è nella media ma in bocca si succhia che è un piacere. Sento che sta per venire, stringo la base del pene con forza per bloccarlo.

«Non credi sia un po’ presto per venire? Abbiamo ancora tempo…»

Lui è imbarazzatissimo balbetta qualcosa riguardo che questa è la sua prima volta. Non resisto, abbasso collant e mutandine e sono a cavalcioni su di lui. Entro con un colpo secco, fa un po’ male ma mi eccita un sacco. Inizio a muovermi piano piano mentre gli lecco il collo per poi arrivare alla bocca, aumentando sempre di più sia l’intensità della lingua che della cavalcata. Non dura molto ma veniamo insieme. Non so, la sensazione di dominio e controllo mi ha dato alla testa. Quando mi stacco riprende a balbettare cose sul fatto che io possa rimanere incinta ma lo rassicuro dicendogli di prendere la pillola. Silenzio imbarazzato. In breve arriva il carro attrezzi, riusciamo comunque arrivare al locale a un’orario decente. Lì la situazione è un po’ strana: io inizio a chiacchierare con tutti mentre lui mi sta sempre vicino, come se dovesse dirmi qualcosa ma resta in silenzio. C’è anche Marzio, uno per cui avevo una mezza cotta ma che mi ha sempre ignorato. Stasera però mi guarda con occhi diversi, eppure non ho cambiato modo di vestire e ne sono diventata più carina. Sarà forse perché sono più spigliata come hanno detto i miei parenti e che ho tante cose da raccontare? Oppure ha fatto qualche scommessa stupida con i suoi amici? Fatto sta che per Capodanno ci invita a una festa nella sua villa e accettiamo. Ernesto non sembra convinto ma acconsente.

Come avevo intuito la sera del veglione Marzio inizia a flirtare con me, prima in maniera scherzosa poi sempre più esplicita. Dopo il brindare della mezzanotte io sono piuttosto ubriaca e ci troviamo soli nella sua camera. Probabilmente crede che io sia solo una preda da aggiungere alla sua collezione, ma non ha capito che sarò io a farlo impazzire. Mi sento come ne “L’estate di Ramona”. Mi sbatte sul letto e inizia a baciarmi, mi palpeggia il seno, poi sfila gonna e calzettoni, cerca di sditalinarmi maldestramente, non ci siamo. Lo faccio sdraiare, gli lego le braccia alla tastiera del letto con le mie calze, inizio a baciarlo lentamente, scendo verso il suo petto, gli lecco i capezzoli e massaggio i pettorali, mi godo gli addominali scolpiti, finalmente arrivo al pacco. E’ davvero gonfio, tra poco si strappano i Jeans. Lo libero e mi trovo davanti un arnese di tutto rispetto. Mi giro, gli sbatto la figa in faccia dicendogli che se vuole che glielo succhi deve farmi godere, inizia a leccarmi a più non posso. Gli do qualche schiaffetto sul pisello, come una gatta che gioca con il tiragraffi. Comincio a segarlo piano piano, quando è completamente di marmo inizio a dargli dei colpetti di lingua, nel frattempo ha trovato il mio punto sensibile. Sto per venire, voglio cavalcarlo subito. Mentre inizio a montarlo alla grande, in un’attimo di lucidità con la coda dell’occhio intravedo un’ombra. Mi rendo conto che la porta è rimasta socchiusa. Incrocio lo sguardo di mio cugino Ernesto. Sto diventando come la persone che ho sempre odiato.

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Una pazzia col giovane vicino

Posted by admin under Incontri Erotici on giovedì Mar 2, 2023

E’ estate sono al computer a scrivere, sono davanti alla finestra aperta quando d’improvviso mi viene voglia di masturbarmi.

Non penso alla finestra, al fatto che mi possano vedere, anche se le mie gambe sono nascoste sotto al tavolino, a cui è appoggiato il computer.

Mi tolgo i pantaloncini e le mutandine e mi masturbo, godendo forte.

Il problema è che dopo un po’, mi accorgo di essere osservata da un giovane alla finestra di fronte.

Invece di fare come avrei fatto altre volte ossia chiudere finestra e persiana, continuo come nulla fosse, anzi sposto la sedia così che lui possa osservare la mia fica e inoltre mi tolgo rapidamente anche la maglietta e reggiseno.

Non so perché lo faccio o meglio so che mi eccita da morire che mi guardi un giovane di bell’aspetto, che non si limita a guardare, ma si accarezza il cazzo al di sopra dei bermuda che indossa.

Io non so come riesco a fargli capire con gli occhi, che vorrei tanto vedere il suo cazzo e lui si butta giù la cerniera e il membro viene fuori in uno scatto, bello grosso, lungo, in erezione.

Io gli faccio ok con le dita e lui inizia a segarsi mentre io continuo a masturbarmi.

Mi chiama a bassa voce: “Ehi tu” e io gli rispondo “Che c’è?”

Lui mi chiede: “Posso venire a casa tua?”

Io dico: “No,”

Lui ci rimane male e gli dico: “Mi piacerebbe, ma tra poco torna mio marito.”

Lui mi chiede: “Quando posso venire da te, allora?”

Io gli rispondo: “Oggi pomeriggio alle 14:30.”

Lui mi fa ok con le dita e mi dice: “Non smettere di masturbarti per favore, sei troppo bella. Hai visto come ce l’ho grosso?”

Io gli faccio ok con le dita e continuo ad accarezzarmi la fica, a tenerla bella aperta perché lui la possa guardare bene, mentre io ammiro il suo cazzo.

Io vengo diverse volte come mi succede sempre, poi vado a rivestirmi in bagno e chiudo la finestra, accendo l’aria condizionata e faccio rapidamente la pasta per il pranzo.

Non so, come mio marito non abbia potuto accorgersi di nulla, ero parecchio distratta, ma d’altronde anche lui lo è spesso.

Io sono da un lato contenta che il giovane vicino venga, d’altronde come faccio ad avvertirlo che ci ho ripensato?

Lui è più giovane di me, temo che vedendomi se ne scappi.

Oltre a questo, i vicini se ne accorgeranno.

Non mi interessa, voglio scoparlo, voglio divertirmi con lui, non voglio pensare a nulla.

Alle 14 e 30 suona il campanello, è lui.

Lui che si presenta come Marco, è meno giovane di quanto sembrava dalla finestra avrà trentacinque anni.

Io gli dico che mi chiamo Sara.

Mi dice se andiamo in camera da letto, ci andiamo, ci spogliamo, lui non perde tempo a parlare, mi bacia in bocca, mi palpa tutta e mi dice che vuole fare un 69.

Io mi metto a cavalcioni su di lui, con la mia fica sopra il suo viso mentre io non credo ai miei occhi, nell’avere lì quel cazzo che provvedo subito a mettere in bocca.

Lui mi dice di non avere fretta e allora prendo a leccarlo come un meraviglioso cono gelato.

Lui mi lecca, mi dice che ho una fica fantastica, che sono già molto bagnata e che adora leccare i miei succhi.

Io gli dico che voglio in bocca il suo cazzo, lui dice che vuole scoparmi e allora io porto il mio culo davanti e inizio a cavalcarlo senza girarmi così che lui vede la mia schiena.

Lui mi dice che sono una maiala meravigliosa mentre con le sue mani mi tocca il culo polposo.

Mi chiama: “Puledra mia” e io continuo a cavalcarlo con vigore fino a che ho il primo orgasmo e rallento un po’.

Gli dico che vorrei baciarlo in bocca e che vorrei mettermi con il viso verso di lui.

Lui mi dice che lo farò dopo, che a lui piace vedere il mio culo, che non vede l’ora di entrarci dentro con il suo cazzo.

Lui è impaziente e mi dice che lo vuole fare adesso.

Lui si va a mettere in piedi sul pavimento in fondo al letto mentre io mi metto con la testa sul letto e il culo in alto.

Lui mi inumidisce la zona con la sua lingua, mi chiede se ho un unguento per la zona anale, glielo vado a prendere in bagno, lui me lo spalma e in modo lento mi entra dentro.

Io provo un po’ di dolore, ma a questo si mischia il piacere quando si muove e io gemo dal piacere fino a che ho un orgasmo che mi fa tremare tutta.

Lui si sfila dolcemente, viene nel letto con me, mi prende tra le braccia, mi bacia e mi dice che vuole vedermi masturbare.

Io gli domando se vuole vedermi masturbare alla pecorina, lui mi risponde di sì molto entusiasta.

Io mi metto in posizione, lui si mette in piedi di fronte a me per vedere le mie espressioni di piacere e non resiste, inizia a toccarsi il cazzo sgonfio.

Io gli chiedo se abbia ancora voglia, lui mi dice che gliela faccio venire io e che ci vuole poco perché il cazzo si rigonfi.

Io gli chiedo quale sia il suo massimo di scopate di seguito e lui mi risponde tre.

Lui mi chiede se mi bastano. E io rispondo che in caso contrario mi posso sempre masturbare o usare il dildo.

Lui mi dice che vuole vedermi col dildo, lo prendo, mi metto a sedere e me lo infilo nella fica.

Mi dice che l’ha comprato alla sua fidanzata, ma che si vergogna ad usarlo davanti a lui.

Mi dice che lo fa impazzire una donna col dildo e che lo faccio impazzire io.

Mi dice che non gli sembravo il tipo da masturbarsi completamente nuda per uno sconosciuto, come è successo questa mattina.

Gli dico che la situazione mi ha eccitato da morire e che non ho pensato che mi potessero vedere altri.

Io gli domando se gli fosse successo prima una situazione come quella di stamani.

Lui mi dice che sì una volta gli era successo al mare, ma che la ragazza è rimasta una sconosciuta.

Mi chiede se può infilarmi lui il dildo perché non l’ha mai fatto.

Io gli dico di sì e lui me lo infila e lo toglie lentamente, poi aumenta il ritmo che diventa sempre più veloce finché infila il suo cazzo e inizia a pomparmi di brutto fino a venirmi dentro

in maniera torrenziale.

Gli dico che aveva tanta sborra da tirare fuori.

Lui mi fa vedere le palle che non sono totalmente svuotate e mi dice che ce la fa a fare un’altra sborrata o addirittura due.

Io gli dico che non mi deve più sborrare in fica e vado in bagno per farmi un rapido bidet.

Lui si alza in piedi, si mette davanti allo specchio, si guarda, lo ritrovo così quando torno dal bagno.

Mi dice che vuole farlo lì davanti perché si eccita molto di più.

Io gli dico che anche per me è così.

Mi dice di prendere una sedia, la prendo, lui ci si mette a sedere, io su di lui e mi infilo il suo cazzo già duro dentro la mia fica ingorda.

Lui ogni tanto guarda verso lo specchio e mi dice che trova magnifico il mio culo.

Io mi muovo, lui si infila un mio capezzolo in bocca e inizia a succhiare, mentre io continuo a muovermi, gemendo.

Lui smette di succhiarmi il capezzolo e mi bacia in bocca.

Mi dice di alzarmi in piedi, io mi metto davanti a lui, lui mi fa inarcare la schiena e mi prende alla pecorina, con il mio viso vicinissimo allo specchio così che vedo tutte le mie espressioni di piacere estremo.

Marco mi chiede se mi piaccia vedermi e io gli rispondo che la cosa mi ha eccitato moltissimo, anche se la posizione non è molto comoda.

Marco mi dice di andare nel letto, ci potremmo guardare con gli specchi dell’armadio

Mi fa mettere ancora a pecorina di profilo, così vedo con la coda dell’occhio gli affondi di Marco sul mio culo.

Gli chiedo perché lo faccia eccitare, visto che sono più vecchia di lui e lui mi risponde: “Perché sei una vecchia maiala.”

La risposta non mi piace e gli chiedo se la sua fidanzata sia una santa.

Marco mi risponde di no, ma io sono molto più sensuale di lei che ha appena venticinque anni.

Io mi sono raffreddata, gli dico che voglio smettere, che se ne vada, tanto credo di averlo soddisfatto non poco per quel giorno.

Lui mi chiede di farlo sborrare e poi se ne andrà.

Mi chiede se voglio ingoiare ed io anche se sono arrabbiata, gli rispondo di sì.

Lui mi viene davanti, io prendo il cazzo in bocca e lui mi lancia cinque getti di sperma che io come una porca ingoio con piacere.

Lui mi chiede se possiamo vederci ancora, ma io gli rispondo che è meglio di no.

E’ stato bellissimo, ma sono sposata e non voglio farmi scoprire da mio marito.

Lui mi dice solo che se ci ripenso, so dove trovarlo.

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