Nella pineta

Posted by admin under Incontri Erotici on giovedì Dic 15, 2022

Ero arrivato a quel punto della pineta quasi con il pilota automatico. O meglio è un po’ quello che mi succedeva quando uscivo per fumare. Niente di mostruoso: sigarette e qualche volta una canna.

Camminavo e lasciavo dietro di me una nuvola di fumo bianco che velocemente si disperdeva nel caldo pomeriggio estivo.

Ero uscito di casa più per noia che per necessità. I miei sarebbero andati in spiaggia solo verso le 17 quando il sole non avrebbe potuto scottare la bianca carnagione di mio padre e mia sorella, io per fortuna avevo preso da mia madre e potevo vantare una bella abbronzatura. Frutto anche delle settimane precedenti di vacanza con gli amici.

Avevo un po’ perso la cognizione del tempo, quando arrivai sulla spiaggetta isolata dove ero solito venire con gli amici. Mi fermai misi a sedere su uno scoglio e continuai a fumare. I miei amici non sarebbero arrivati quel pomeriggio. La sera prima li avevano beccati a fumare i genitori ed ora erano chiusi in casa per punizione. Sarei stato da solo. O così pensavo.

         «E’ uno spinello quello?».

La voce femminile e inquisitoria per un momento mi fece temere il peggio. Mia madre non poteva conoscere quel posto? Mi voltai di scatto e mi trovai ad altezza viso due enormi seni chiari tenuti su da un costume rosso forse un po’ troppo piccino per quelle misure.

         «Carla!».

Lo dissi quasi sospirando.

         «Se lo sapesse tua madre!».

         «Ma tu non glielo dirai, vero?».

Sorrise. Pericolo scampato.

         «Come sei arrivata qui? Nessuno dei turisti conosce questo posto.».

         «Camminavo sulla spiaggia, poi mi sono persa nella pineta.».

Non riuscii a trattenere una risata. Picchiai la mano sullo scoglio come per indicarle di sedersi. Invito che accettò. Il costume si completava con uno slip rosso che però risultava essere, come per il top, un po’ troppo piccolo rispetto alle sue misure. Carla era una donna molto socievole e gentile, sposata molto giovane con l’Avvocato, un uomo burbero e arrogante, molto più vecchio di lei. Era figlia di un russo immigrato in Italia per lavoro e di un’italiana; veniva da una famiglia molto povera e a soli vent’anni si era sposata con l’Avvocato che aveva quindici anni in più di lei. L’aveva portata via dalla povertà, ma l’aveva relegata ad una vita da casalinga e sotto il suo completo controllo. Carla non era una moglie libera e viveva un matrimonio infelice: l’Avvocato l’aveva sposata per il suo aspetto, la classica bellezza del nord-est, alta e bionda, carnagione chiarissima e occhi grigi. Ricordo che fin da giovane aspettavo che venisse a trovare mia madre per poter ammirare il suo corpo: un bel sedere generoso e un seno prosperoso. Seno che fu una costante nelle mie fantasie adolescenziali. Seno che diventò oscenamente enorme l’estate del mio diciottesimo compleanno, quando l’Avvocato spinse la moglie trentottenne a farsi una plastica per aumentare ancora di più la sua misura di seno, già molto generosa.

         «Fai un tiro?».

Allungai la mano e le passai la canna. Rimasi un po’ sorpreso in tutta onestà, mi aspettavo un rifiuto netto.

Mi tolsi la maglia e la gettai all’asciutto dove avevo lasciato lo zaino e il telo mare.

         «Ti è venuto un bel fisico, Davide!».

         «Mi sono impegnato quest’anno, da quando…».

         «Da quando Sofia ti ha lasciato?».

         «Esatto! Mi ha lasciato per un palestrato di quinta, e ho iniziato a febbraio a mettermi in forma. L’intenzione era riprendermela, ma ho capito che non ne vale la pena. Ora mi tengo in forma per me.».

Facevamo un tiro per uno e la lingua si scioglieva sempre di più.

         «Come sono andate le vacanze con gli amici?».

Avevo fatto le precedenti tre settimane in giro per la riviera adriatica.

         «Molto bene. Zaino e tenda e abbiamo girato Emilia, Marche e Abruzzo. Un’esperienza molto bella.».

         «Qualche amore estivo?».

La domanda era sicuramente frutto del fumo. Non avevamo mai parlato prima di questo genere di cose. E io non mi ero mai sbottonato troppo, ero sempre stato molto riservato sulla mia vita amorosa e sessuale.

         «Come i marinai. Una sirena in ogni porto. Sirene straniere per lo più!».

Mi sorprendevo di aver risposto con tanta leggerezza e ancora di più fu la sua faccia, come se sperasse in un’estate di magra per me.

Feci un tiro ancora.

         «E tu? Come va con l’Avvocato?».

Fece un tiro anche lei.

         «Perché non lo chiami con il suo nome?».

         «Sta sul cazzo a tutti. Credo di non ricordarlo neanche il suo nome. Senza offesa eh!».

         «Nessuna offesa. Ti capisco!».

         «Sta sul cazzo anche a te?».

Non rispose apertamente, ma il suo sguardo fisso sulla sabbia che si bagnava con il passare delle onde era più eloquente di mille parole.

         «E’ mio marito. Non posso dire molto!»

         «Non puoi o non vuoi?».

         «Davide cosa vuoi che ti dica?».

         «La verità, per una volta.».

         «La verità è che mi sento un po’ in trappola, ma non posso farci nulla. Sposandomi mi ha tolto da una situazione davvero di merda. Sarei finita a fare la prostituta come mia madre. Devo molto a mio marito.».

         «Sì, ma ti ha comprato di fatto. Ti tratta come se fossi una sua proprietà. Questo non è amore.».

         «Non importa. Se mi ritiene una sua proprietà, allora sono una sua proprietà.».

         «E ti sta bene pure che ti obblighi a fare interventi plastici?».

         «Non ti piace il mio seno?».

         «Carla, era già perfetto com’era. Hai un seno enorme ora. Era così necessario aumentarlo ancora?».

Carla fece un ultimo tiro allo spinello.

         «Per giudicare bene…».

Si alzò e si mise in piedi davanti a me. I piedi che si immergevano ed emergevano dalle docili onde del mare. Si slacciò il top rosso del costume e liberò il suo grosso seno davanti ai miei occhi. Avevo davanti agli occhi una donna molto bella, dal fisico snello. Un corpo ben equilibrato, eccezion fatta per il seno siliconato che svettava prosperoso come due monti in mezzo ad una pianura.

Mi alzai da quello scoglio e la raggiunsi nell’acqua.

         «Per giudicare bene, dovresti toccarle!».

Chiedete ad un qualsiasi diciottenne di palpare un bel paio di tette grosse e nessuno si tirerà indietro, come potrebbe? Affondai le mani in quei promontori sporgenti. Il confronto tra il seno naturale, anche se più piccolo della mia ex ragazza, e quello di Carla fu immediato. Ero e sono tutt’ora fan del naturale, ma le tette della mia vicina di casa siliconate o no erano fantastiche.

L’erezione nel mio costume era evidente e lei se ne accorse. Iniziammo a baciarci appassionatamente. Un primo contatto tra le nostre labbra mi diede una scossa di energia che mi trapassò tutto il corpo. Un primo bacio a stampo, che fu subito seguito da un secondo in cui le nostre lingue entrarono in contatto e ballavano attorcigliate nelle nostre bocche.

Sentivo i seni dei Carla premere sul mio petto nudo. I capezzoli duri che premevano come bottoncini sulla mia pelle. La sua mano che dalla mia nuca dove scendeva prima sul petto, poi sugli addominali e infine si andava a poggiare sopra il costume premendo il palmo sulla mia erezione.

         «Non sai quante volte ho immaginato questo!».

Fu un commento che mi uscì del tutto involontariamente. La sua risposta fu ancora più sorprendente.

         «Lo so. Un consiglio: quando ti masturbi in camera assicurati che le tende siano tirate, oppure una vicina curiosa potrebbe assistere tutta contenta allo spettacolo!».

La situazione che andava a crearsi era ancora meglio delle mie più fervide fantasie.

La mia mano senza pensarci iniziò ad accarezzarla da sopra lo slip proprio sul suo sesso. Il tutto mentre le nostre bocche non accingevano a staccarsi.

         «Vieni.».

Ci spostammo sotto gli alberi lontano dalla riva. Recuperai il telo che avevo nello zaino e lo stesi per terra. Ero in piedi, mentre lei si mise in ginocchio sul telo. Mi abbassò i pantaloni e iniziò a leccare con dovizia la mia asta. Leccava le palle e le succhiava. La lingua esplorava ogni centimetro di pelle del mio membro depilato.

Poi provai una sensazione strana. Carla aveva preso completamente in bocca un mio testicolo e succhiava. Un’esperienza mai provata prima. Se devo essere onesto, non la migliore ma nemmeno la peggiore. Fu decisamente meglio quando a sparire nella sua bocca larga fu il mio membro. Il calore della sua bocca, la sua saliva umida e la lingua che lo sosteneva dentro di lei. Il rumore di lei che risucchiava la saliva ogni volta che lo toglievo da lei. La sua mano sinistra indirizzava la mia mazza tra le sue labbra, mentre la destra sosteneva e massaggiava i miei testicoli. Una sensazione piacevolissima.

Non sarei durato a lungo.

Quando glielo dissi si fermò di colpo.

         «Devi giudicare bene il mio seno!».

Non capivo cosa volesse dire, almeno fino a quando non lasciò colare una grande quantità di saliva nel solco tra i sue enormi seni.

Quella sarebbe stata l’estate della mia prima spagnola. Guidò il mio membro tra quei due promontori e stringendoli alla mia asta con le mani iniziò a segarmi con il suo seno.

Preso dall’enfasi inizia a dettare il ritmo dando colpi di bacino. Era come se stessi scopando il suo seno. Prima lentamente e poi sempre più velocemente. Sentivo lo stac stac della mia pancia sui suoi promontori. Un suono bellissimo che mi fece eccitare ancora di più. Il suo fiato era affannato, la sua pelle sudata e i suoi seni insalivati e sudati. Non resistetti e non durai un affondo in più. Venni copiosamente. Il mio seme finì sul suo mento, sul collo. Lo vedevo colare giù tra i suoi seni.

         «Non sono così male le mie tette eh?!».

Rideva.

La bacia d’impulso e con la stessa frenesia la girai. Era a gattoni sul telo mare. Il suo bel culo grande mi guardava, con quel misero slip rosso che divideva le due natiche. Lo scostai di lato. Accarezzai dolcemente il suo sesso umido e senza indugi piantai il mio membro ancora duro dentro di lei.

A raccontarlo oggi un po’ me ne dispiaccio, ma al tempo ero fuori controllo. Non usai dolcezza mentre la penetravo. Gli affondi erano sempre forti, sempre vicini tra loro. I suoi gemiti erano rotti dalle continue penetrazioni vicine tra loro. Non mi fermavo. Volevo godere ancora. Continuai anche quando lei iniziò a tremare in preda ad un forte orgasmo. Sentivo la sua passerina contrarsi attorno al mio membro, e mi piaceva. Continuai fino a che non fui di nuovo pronto a venire e venni dentro di lei.

Mi lasciai cadere sul telo, sfinito.

         «Cazzo!».

Si sdraiò accanto a me. Mi guardava sorridendo.

         «Sei stato un po’ rude! Ma mi piace l’uomo deciso nel sesso. È stato stupendo!».

         «Si, stupendo!».

In quel momento mi venne in mente che avrei potuto metterla incinta. Ero venuto dentro di lei. Scattai in su per parlare, ma mi anticipò, come se mi avesse letto nel pensiero.

         «Tranquillo. Non resterò incinta.».

Mi lasciai andare sollevato. La guardavo mentre sorrideva. E come un fulmine a ciel sereno, col sorriso sul volto parlò.

         «E’ stato bellissimo. Ma è stato un errore. Sono sposata e tu sei il figlio di una delle mie più care amiche. Questo non capiterà più.».

Sorrideva, ma i suoi occhi erano tristi. Quelle parole erano state difficili da pronunciare. Era stata felice per un momento e quella felicità era stata frutto di un tradimento. Mi baciò un ultima volta e, dopo essersi pulita e sistemata il costume, se ne andò da dove era arrivata.

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Tiziano

Posted by admin under Incontri Erotici on lunedì Dic 12, 2022

La giornata al solito, trascorre pensando a Mario, pensando al suo cazzo, pensando alla mattina dopo. Sono così eccitata che mi masturbo più volte durante la giornata.

Sono proprio una porca lo so, ma ho così tanto desiderio sessuale, che ci posso fare?

La mattina dopo, alle quattro sono nel capanno, poco dopo arriva Mario e senza dirmi nulla, mi bacia con passione, io mi sono già spogliata per lui, ho un completino intimo molto succinto che evidenzia il mio culo e le mie tette.

Il cazzo di Mario sembra apprezzare moltissimo, visto che cresce molto velocemente. Io lo prendo in bocca e Mario ha un sussulto perché non se lo aspettava.

Io lo lecco e lo succhio come la porca affamata di cazzo quale sono.

Mario mi dice di fare piano sennò viene e rallento il ritmo.

Lui me lo leva di bocca, mi fa mettere a pecorina mi scosta il perizoma che indosso e leccandomi prima il buco del culo, facendomi già godere in questo modo, finalmente mi incula.

Il suo cazzo mi fa godere come non mai e ho orgasmi molto forti da vera porca.

Mario è molto soddisfatto mi chiama porca insaziabile ed è la verità.

Io gli dico che lo vorrei nella fica, così lui mi mette sopra il tavolino e in piedi mi penetra facendomi gemere e venire moltissime volte, mentre io mi tocco il capezzolo destro che è la mia porta diretta al paradiso del piacere.

Mentre siamo lì a godere come porci, improvvisamente siamo interrotti dal proprietario del capanno, che è un uomo alto, aitante che ci dice che ci potrebbe denunciare dato che siamo in una proprietà privata.

Mario dice di non fare tante storie, ce ne andremo e lui farà finta di niente.

Il proprietario che si chiama Tiziano. Guardandomi con lascivia dice che un modo per risolvere tutto ci sarebbe, vale a dire, dovrei fare sesso con lui.

Io guardo Mario che è imperturbabile e non so che rispondere.

Tiziano mi guarda, i suoi occhi mi spogliano (a parte che praticamente sono già nuda) e io come incantata, vado verso di lui e lo bacio sulla bocca.

Mario mi osserva con stupore e meraviglia, ma non è arrabbiato come pensavo forse perché Tiziano non è un suo amico intimo.

Tiziano risponde afferrandomi un braccio, mi prende la mano e mi fa sentire il suo cazzo sotto i pantaloni. E’ già in erezione e io allora tiro giù la zip ed esce un bel cazzo di più che discrete dimensioni.

Io da puttana che sono dico che lo voglio subito e lui mi fa mettere sul tavolino e mi penetra e io non posso fare a meno di gridare, dal piacere, ma anche perché il suo cazzo è grosso e io non sono mai stata penetrata da un cazzo così.

Con la coda dell’occhio osservo Mario che si sta segando e mi guarda con passione senza rabbia o risentimento.

Io sono tranquilla, posso godere come so, sento Tiziano che dice a Mario che sono proprio una porca stellare, Mario risponde che sono una grande affamata di cazzo.

Tiziano allora propone a Mario di darmi il suo cazzo in bocca e Mario accetta così sono scopata in fica e al tempo stesso tento di fare un pompino a Mario, ma dato che sto godendo moltissimo, il più delle volte sono scopata in bocca da lui.

Gemo da vera porca e Tiziano e Mario sono incitati a scoparmi sempre più forte nella fica e in bocca.

Poi Tiziano dice a Mario che mi vuole inculare e mi cambia di posizione. Lo fa senza alcuna delicatezza e io strillo, lui mi dice che poi proverò piacere come tutte le donne con cui è stato. Infatti, così è. Provo un piacere indescrivibile, ancora di più, di quello provato con gli uomini con cui sono stata finora.

Lui è bravo, ci sa fare veramente, è brutale, mi dà forti spinte, vuole che io con il culo scopi il suo cazzo, insomma ci divertiamo.

Mario nel frattempo ha chiesto a Tiziano se può filmarci e così fa e io sono ancora più eccitata da questo fatto.

Comunque, il cazzo di Mario è ben eretto, a me scappa un sospiro, Tiziano mi domanda cosa ci sia e io gli dico che vorrei ancora in bocca il cazzo di Mario.

Così, quest’ultimo smette di filmare, mi accontenta e mi dice che stamattina sono ancora più porca del solito.

Io gli rispondo che sarà perché mi stanno facendo godere due uomini, si vede che è così che godo nella maniera più assoluta.

Mario non dice nulla e io continuo a succhiare il suo cazzo con foga, mentre Tiziano mi incula meravigliosamente.

Sì sono una porca, ma devo avere tanti orgasmi, è un mio estremo bisogno.

Tiziano mi incula e mi stringe le tette e Mario, a questo punto mi scopa la bocca che è continuamente aperta dal piacere che provo.

Tiziano mi chiama cagna e io gli rispondo che non gradisco che mi può chiamare porca, maiala, puttana, ma non cagna.

Lui mi risponde che va bene e mi dice che sono una meravigliosa puttana, porca e maiala.

Io gli dico che è vero e anche Mario assente.

Vengo ancora con un meraviglioso orgasmo che mi squassa tutta.

Tiziano mi leva lentamente il cazzo dal culo, Mario ne approfitta per dirmi che sta per sborrare e io gli dico che la voglio bere la sua sborra.

Mario sborra, io bevo, però è così tanta, che mi esce dalla bocca, mi va fino al seno e io da vera porca me la spalmo sui capezzoli già ritti e Mario e Tiziano si gettano ognuno su un capezzolo succhiando a più non posso e facendomi venire ancora una volta.

Mario, Tiziano e io diciamo che è stato stupendo perché inaspettato e ci diamo appuntamento tutti e tre tra due giorni, mentre al solito Mario e io ci vedremo anche domani.

Mario mi dice che tra noi non cambierà nulla, ma ha visto che con due uomini io sono al top della porcaggine e lui non vuole impedirmi di essere così.

Io gli rispondo che ne sono molto contenta, ci baciamo e ci diamo appuntamento per l’indomani.

Bacio anche Tiziano dicendogli che mi ha soddisfatta come non mai e lui mi dice che se ne è accorto da solo.

Tiziano quindi ci dice che ci vedremo tra due giorni.

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Rimpianti

Posted by admin under Incontri Erotici on sabato Dic 10, 2022

Marika tornò a casa e il marito le fece una sorta di interrogatorio su come avesse trascorso la giornata e lei se la cavò bene.

Si addormentò sul divano presto e durante la notte andò a letto. Quello che le faceva rabbia era che il marito non sentisse la sua mancanza nel letto.

La mattina dopo si alzò e andò a fare la passeggiata, durante la quale, al solito, pensò moltissimo fondendosi il cervello.

La cosa sicura era che a letto con Pietro provava molto piacere, ma non le piaceva essere trattata come una sottomessa.

Lei era combattuta tra piacere e ragione. Sapeva che alla fine, avrebbe prevalso il primo, visto che, in vita sua, ne aveva provato ben poco.

Se pensava, provava nostalgia di Daniele, che era stato il primo dopo anni ad aver risvegliato la sua femminilità, il suo essere donna.

Pietro non aveva per lei, lo stesso rispetto che aveva Daniele. Che doveva fare ritornare da Daniele?

Marika era molto confusa, non sapeva che fare e voleva vedere, come si sarebbe evoluta la situazione.

In poche parole, non avrebbe fatto nulla, se non obbedire a Pietro, anche se un po’ le scocciava.

Lui non si fece sentire per tutto il giorno e lei ci rimase male, anche se sapeva che non era un tipo romantico e gentile come Daniele.

La giornata trascorse nella più completa noia, arrivò l’ora di cena tornò Carlo che come sempre era più interessato alla tv che a lei.

Forse, era per quello che lei crollava dal sonno molto presto la sera e di conseguenza si svegliava presto al mattino.

La mattina seguente andò a fare la passeggiata ed ebbe una sorpresa ossia incrociò Daniele, che le voleva parlare.

Lui le disse che non era la prima volta che suo fratello gli rubava la donna. Era già successo altre due volte e in tutte e due le volte, le due donne si erano pentite di ciò che avevano fatto, perché Pietro le usava finché non si annoiava e passava a un’altra donna.

Marika gli rispose che rimpiangeva la sua gentilezza e il suo romanticismo e gli chiese, se l’avrebbe voluta ancora, se avesse lasciato Pietro.

Daniele rispose che non si fidava più di lei, ma che le aveva parlato per avvertirla che su Pietro non poteva fare affidamento per un eventuale futuro insieme.

Lei rispose che purtroppo lo sapeva.

Tornò a casa, dove ricevette un whatsapp di Pietro, che le disse che l’aveva vista con Daniele. Lei gli rispose che avevano solo parlato, ma lui non le credette.

Lui le mandò dei vocali, in cui era molto arrabbiato e lei ebbe paura e capì che non avrebbe mai dovuto andare a letto con un individuo del genere.

Lei non gli rispose, era abbattuta e pianse per parte della mattinata. Per fortuna, il marito quando venne per il pranzo non si accorse di nulla.

Il pomeriggio trascorse al solito con lei a leggere, a fare puzzle, ad ascoltare radio e a vedere fiction al pc.

La sera ci fu la cena noiosa col marito.

La mattina seguente, dopo la passeggiata ricevette un whatsapp di Pietro che la intimava ad andare all’hotel, in cui si erano già incontrati, sennò avrebbe mostrato al marito un video che aveva fatto di nascosto di loro due.

Marika ci andò con la morte nel cuore, pensando che era in balia di uno stronzo, con l’unica qualità di essere bravissimo a letto.

Lui non gli ordinò nulla, lei fece spontaneamente un pompino memorabile, testimoniato dalla mega sborrata di lui, che lei ricevette, in faccia, sul seno e sul resto del corpo.

Poi, la inculò e lei venne selvaggiamente, anche se contemporaneamente, le scendevano le lacrime sul viso, tanto lui non poteva vederla.

Poi, fecero altri giochini, anzi lui, le regalò dei sex toys, che provò subito come un mega dildo, con cui raggiunse molti orgasmi, mentre Pietro la guardavo compiaciuto mentre si accarezzava il cazzo.

Marika era sconvolta perché lo odiava, ma al tempo stesso, godeva come non mai.

Pietro gli disse che era una grande troia per come godeva, nonostante sapesse che lo odiava moltissimo.

Marika gli rispose che era vero, che evidentemente la sua carne era molto debole, ma gli disse anche che non sapeva, per quanto tempo lo avrebbe visto ancora.

Pietro le diede una risposta lapidaria ossia che lui si stufava presto delle sue donne e non sarebbe passato molto tempo che ne avrebbe trovata un’altra.

A Marika venne in mente Orsetta e gli chiese se volesse andare ancora a letto con lei e lui rispose che con lei era finita prima di iniziare, che era praticamente frigida e sapeva che più che un partner sessuale cercava un marito.

Marika si rese conto che per lui, era solo una puttana che lo soddisfaceva finché non ne avrebbe trovata un’altra di suo maggiore gradimento.

Marika voleva scappare, Pietro guardò l’orologio si rese conto che erano già le 19 e la lasciò andare senza dirle nulla.

Lei tornò a casa e si fece una lunga doccia e lì la trovò ancora il marito mezza piangente.

A lui disse che era stanca e che voleva andare a letto senza cena, tanto lui si sarebbe accontentato di quello che c’era in frigo.

Il marito rispose che andava bene, anzi le disse che così avrebbe potuto guardare alla tv quello che gli pareva in santa pace.

Lei non rispose nulla e se ne andò a letto.

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Fine di un’amicizia

Posted by admin under Incontri Erotici on giovedì Dic 8, 2022

Il giorno trascorre lentamente, io mi sento veramente una puttana che ha mandato all’aria un rapporto, quello con Mario, che poteva diventare qualcosa di più di semplice sesso.

Tutto questo è accaduto perché sono affamata di sesso, perché non ho fatto mai esperienza quando si fa di solito, da giovane.

Ecco che basta un uomo con fisico decente e un gran bel cazzo per mandarmi fuori di testa.

Il mattino dopo proverò ad andare al capanno, ma so già che non ci troverò nessuno.

La giornata trascorre, mandandomi semplicemente a fanculo tutto il tempo.

La mattina successiva mi sveglio alle tre, mi alzo alle tre e mezzo e vado alla solita ora al capanno, ma lo trovo vuoto, tranne per una lettera indirizzata a me, da parte di Mario che mi ripete che sono una poco di buono e che non vuole più vedermi, come mi aveva detto il giorno precedente.

A me viene solo da piangere, accidenti a me e chi mi ha inventata.

D’un tratto però mi sento prendere tra le braccia e dire che va tutto bene. E’ Mario che evidentemente ci ha ripensato e mi bacia, dapprima dolcemente e poi con sempre maggiore passione, mi spoglia velocemente, mi mette a pecorina, mi lecca il buco del culo e poi mi incula.

Mi fa un po’ male, ma poi il piacere prevale e gemo; lui mi chiama puttana, ma invece di darmi noia, mi eccita, lo sento che sono umida perciò mi tocco lì e prendo a masturbarmi perché sono una porca che vuole godere al suo massimo.

Lui mi chiama ancora puttana e piange mentre mi incula. Io gli rispondo che da adesso in poi, sarò solo sua e che ho fatto uno sbaglio colossale con Giorgio.

Mario non dice nulla continua a incularmi per bene e io a gemere fino a che, con un grugnito mi viene negli intestini.

Io continuo a masturbarmi finché ho un orgasmo che mi squassa tutta.

Mario mi dice che gli sono mancata terribilmente e che la lettera l’ha scritta in un attimo di totale sconforto.

Mi dice che è il suo cazzo a comandare e che desidera tantissimo la mia fica, il mio culo, la mia bocca.

Va nel minuscolo bagno a pulirsi il cazzo dai residui del mio culo e poi io mi inginocchio davanti al suo cazzo e lo lecco, lo succhio con passione, mentre lui in certi momenti, mi scopa la bocca, con una certa irruenza che però io apprezzo tanto.

Lo succhio finché mi fa capire che vuole sborrare, ma io gli dico che la voglio addosso e così i suoi getti vanno sul seno, sul viso, sul torace, sulle gambe.

Insomma, sono totalmente ricoperta di sborra e lui fa una cosa inaspettata prende a leccarmi tutta come un invasato.

Io gemo dal piacere finché lui mi porta sotto l’umile doccia (che finora non avevo notato) per lavarmi, ci laviamo reciprocamente e a me torna voglia. Prendo a toccarmi, lui mi guarda e prende a leccarmela mettendosi sotto di me.

Io gemo dal piacere di sentire la sua sapiente lingua mentre mi tocco i seni.

Lui mi lecca e io ad un certo punto squirto mentre lui beve il tutto.

Poi gli dico che devo fare pipì e lui non mi lascia andare, mi dice di farla nella sua bocca e così faccio, mentre lui beve e poi mi dice che la mia pipì sa di aranciata amarognola.

Io gli dico che non l’avevo mai fatta in bocca ad un uomo e lui mi confessa che gli piace moltissimo, ma che con la moglie non l’ha mai fatto.

Si alza e mi bacia in bocca che effettivamente sa di aranciata amarognola.

Mario mi dice che vorrebbe un’altra cosa, che gli pisciassi sul cazzo, mentre lo facciamo e io gli rispondo che non mi verrà naturale, ma che ci proverò.

Credevo di conoscere Mario e invece adora il pissing, cosa che non sapevo.

Usciamo dalla doccia, ci asciughiamo, mentre lui mi bacia dappertutto con ardore, ripetendomi che gli sono davvero mancata tanto e che non ci lega solo il sesso.

Mi dice che ha rotto con Giorgio, era suo amico dalle elementari, sapeva che era leggero, ma non si era mai permesso di insidiare le sue donne.

Io gli dico che Giorgio mi ha detto che si scambiavano le donne e lui mi risponde che è una bugia.

Mario mi dice che non sopporta neanche che guardino la sua donna, figurarsi andare a letto con un altro, sia pure, suo amico.

Ci diamo appuntamento per l’indomani mattina, baciandoci con ardore.

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