Passeggiata mattutina 1

Posted by admin under Incontri Erotici on martedì Nov 8, 2022

Sto facendo la mia passeggiata mattutina tra le cinque e le sei, al buio, con la musica nelle cuffiette, a volume abbastanza alto.

Sono in una via di campagna isolata e non sento avvicinarsi qualcuno dietro che mi tappa gli occhi e mi porta in un capanno per l’agricoltura.

Il tizio mi fa sentire il cazzo, anzi me lo mette senza tanti complimenti in bocca e mi dice unicamente: “Succhia”.

Io non rispondo e mi limito a eseguire l’ordine, è proprio un bel cazzo con una bella cappella grossa e a me non pare vero di averlo dentro la mia bocca.

Il tizio sembra gradire quello, che allo stato dei fatti, è il mio primo pompino, alla veneranda età di cinquantuno anni.

Lecco, succhio, faccio tutto quello che mi viene in mente e mugolo dal piacere. Per fortuna il tizio non mi chiama troia o quant’altro.

Poi, mi fa capire che sta per sborrare. Io ingoio tutto, tutto e devo dire che mi piace parecchio, non l’avrei mai creduto possibile.

Il tizio mi tira su, mi stringe a sé, mi bacia sulla bocca, poi mi butta giù pantaloni e mutande, mi mette su un tavolo a gambe larghe e si mette a leccarmela con passione, dicendomi che ho proprio una gran fica.

Non si limita a leccarla, ma succhia anche il clitoride e tira leggermente le mie grandi labbra.

E io? Io sono in un turbine di assoluto godimento, come mai avrei creduto possibile, visto che il tizio non lo conosco, ma sto facendo il miglior sesso mai fatto, fino a questo momento.

Tra noi c’è una sintonia sessuale assoluta e non sono neanche arrabbiata con lui per il fatto che all’inizio mi abbia costretta.

Io godo e gli dico che non ce la faccio più, che vorrei il cazzo nella fica, lui mi dice che debbo attendere un po’ perché mi spiega che l’attesa del piacere è esso stesso piacere.

Io sono in fibrillazione non ce la faccio davvero più, anche se, sto godendo alla grande, perché il tizio è un vero e proprio esperto nell’uso della lingua.

Poi, dopo che è passato non so quanto tempo, smette di leccarmi e finalmente mi penetra in un solo colpo e mi pompa con passione, con io che raggiungo rapidamente altri orgasmi.

Lui all’improvviso, mi gira e si mette a leccarmi il buco del culo, me lo inumidisce, ci mette un dito, ce ne mette un altro per allargarmelo, finché infila dapprima timidamente, poi con decisione la cappella e infine tutto il suo notevole cazzo.

Io grido dal dolore, ma poi sento il piacere e gemo, gemo, mentre il tizio mi dice che non credeva che fossi una così gran maiala.

Io rispondo che non lo sapevo neanche io, perché tutte le cose finora fatte, a parte la penetrazione vaginale, non le avevo fatte.

Lui non mi crede e io gli assicuro che si tratta della verità.

Lui mi dice che è stato fortunato, che non è solito fare queste cose, ma che mi aveva notato quando passavo tutte le mattine e tutte le mattine gli si alzava il cazzo e scopava sua moglie, che non è molto vogliosa.

Io gli rispondo che non mi sembra di essere una, per cui, ad un uomo, al solo vedermi possa venire l’alzabandiera.

Lui mi dice che evidentemente non mi sono mai guardata molto bene.

Mi dice che non sono magra, ma a lui piacciono come me, ossia delle botticelle e non poteva sapere della mia fica, anche se il culo l’aveva notato, eccome.

Parliamo e nel mentre lui mi sta ancora scopando il culo, finché mi sborra negli intestini e mi dice che questo è stato il miglior rapporto anale mai avuto in vita sua.

Io gli ribadisco che per me è stato il primo e che ho goduto davvero moltissimo.

Lui non mi parla mi gira mi toglie la t- shirt e il reggiseno e si mette a ciucciarmi i miei capezzoli grandi e rosa. Lo fa con passione e io gemo dal piacere, anche perché lui nel mentre con una mano mi masturba il clitoride.

Poi, la sua bocca lentamente passa dal seno giù giù fino alla fica, che si rimette a leccare con maestria.

Mi dice che l’adora, che d’ora in poi, non ne potrà più fare a meno, che sarà la sua droga quotidiana.

Io dico che alla lunga, qualcuno si potrebbe accorgere di noi nel capanno e che siamo in un paese, prima o poi i pettegolezzi ci travolgeranno.

Lui, sicuro di sé, mi dice di non preoccuparmi, che al momento opportuno, a queste cose, ci penseremo.

Continua a leccarmi finché io vengo e squirto, con lui che lecca i miei umori salini.

Non ancora contento, mi mette con il culo ritto con me appoggiata al tavolo e mi penetra alla pecorina, con io, che semplicemente sono nel turbine del piacere più assoluto mai provato, finché lui mi sborra dentro.

Io gli dico che è un pazzo perché io sono ancora fertile alla mia età e lui dice che d’ora in poi userà dei preservativi.

Io comunque temo di restare incinta e la prospettiva di un aborto mi deprime, lui se ne accorge mi dice che mi sosterrà, che non mi abbandonerà, se dovessi affrontare l’aborto.

A questo punto, gli chiedo come si chiami e lui mi risponde che si chiama Mario, gli dico che il mio nome è Chiara e ci diamo appuntamento per l’indomani mattina.

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Coinquilina

Posted by admin under Incontri Erotici on martedì Nov 8, 2022

Che giornata di merda!

Pioggia, vento, freddo, sono bagnata come un pulcino e porca puttana mi è caduto il telefono, si è spento e non vuole riaccendersi.

Corro verso casa, l’ombrello me l’hanno rubato in facoltà, più bagnata di così non potrei essere, un passante mi guarda strano, ok si la camicetta bagnata è diventata trasparente, maiale, ma ho il reggiseno, il prossimo che mi guarda così si becca un pugno sul naso!

Entro nell’androne di casa lasciando vistose pozzanghere dietro di me, sto tremando mentre aspetto l’ascensore, ho la pelle d’oca.

Aperta la porta di casa solo silenzio e buio “C’è nessuno!?” direi di no, mi strappo di dosso i vestiti bagnati lungo il corridoio e mi infilo in bagno.

L’acqua bollente della doccia mi scalda e mi rilassa un pochino, ripenso allo sguardo del tipo di prima, che stronzo!

Si sta bene così, l’acqua che scorre sul corpo, il silenzio, i problemi lontani…

“Cazzo la mail!!”

Devo mandare la mail al professore entro un ora!

Ma ho lasciato il computer da Marco ieri sera…

Il telefono!!

Esco dalla doccia e mi infilo l’accappatoio, cerco il telefono nella borsa, è bagnata pure lei, tiro fuori tutto quanto poi guardo il telefono preoccupata.

Lo schermo ha una grossa crepa nel mezzo, spingo il bottone per accenderlo ma non succede nulla, lo collego alla presa e aspetto che compaia il simbolo della carica ma… non succede nulla.

Marco mi potrebbe aiutare!

Sì ok e con cosa lo chiamo!?

Mi viene da piangere.

Mi guardo attorno disperata.

La stronza!

Certo perché non ci ho pensato prima!?

 Sono ferma davanti alla sua porta, non sono mai entrata nella sua camera, non vuole che ci entri nessuno, ma so che lì dentro c’è un computer, se scopre che sono entrata mi ammazza.

Antonella è la coinquilina più stronza che io abbia mai avuto in tutti questi anni di fuori sede, miss perfettina, tutto deve essere in ordine e pulito, guai a toccare le sue cose, si accorge anche se sposti uno dei suoi yogurt nel frigo, fredda e scostante, mai una confidenza, mai una parola oltre lo stretto necessario alla convivenza, sempre vestita perfettamente, sempre bellina carina ma mai un sorriso.

Ora che ci penso non credo di averla mai vista spettinata o con la tuta o in accappatoio come sono ora io…

Busso titubante alla porta, anche se so che non è in camera, metto la mano sulla maniglia, faccio un respirone e apro la porta. Cioè ci provo perché scopro che quella stronza ha chiuso la porta a chiave.

È proprio stronza non c’è dubbio!

Ma non è molto intelligente, scoppio a ridere, in questa casa le porte hanno tutte le stesse serrature, prendo la chiave del bagno e in un attimo spalanco la porta.

La perfezione, tutto pulito, tutto ordinato, un letto matrimoniale con le lenzuola bianche come appena stirate, sui comodini solo una semplice sveglia, il grande armadio chiuso bianco anche quello.

Poi la scrivania…una postazione super attrezzata, un PC ultimo modello con uno schermo enorme, una fotocamera professionale, luci e microfoni … ma cosa…

Devo mandare la mail!

Accendo il computer, nessuna password per fortuna.

Vado su internet e in pochi minuti invio quella maledetta mail, ne mando una anche a Marco per chiedergli aiuto, poi cerco di cancellare le mie tracce…

Non bisognerebbe mai guardare la cronologia degli altri…ma che siti guarda!?!?

Ne apro un paio, poi altri due, non resisto alla curiosità… sono tutti siti porno!!

Siti di ragazze e ragazzi che fanno video live o raccolte di foto pornografiche, video porno amatoriali…

Guardo la fotocamera, le luci… salto sulla sedia!

Spalanco l’armadio, ci sono tutti i suoi vestiti da ragazza perfettina… chissà che pensavo… non so se sono delusa o sollevata.

Apro un paio di cassetti, sono pieni di biancheria costosa, tutta seta e pizzi, perfettamente ordinata per tipologia e colore, tutto elegantemente sexy… avessi il telefono farei una foto ai suoi cassetti poi ai mei, con scritto trova le differenze, scoppio a ridere da sola…

Va beh torno al computer e cancello le mie tracce, sto per spegnerlo quando con la coda dell’occhio vedo una scatola sul fondo dell’armadio, una scatola grande nera, non so perché ma mi attira, mi avvicino lentamente, non la posso spostare altrimenti sono sicura che se ne accorgerebbe… sollevo un pochino il coperchio… non riesco a vedere dentro… infilo una mano… sento dei laccetti morbidi, degli oggetti duri grossi, ne stringo uno con la mano e capisco all’istante che cos’è!

Estraggo dalla scatola un cazzo di plastica di tutto rispetto, mi viene naturale paragonarlo a Marco…

Come in trance torno alla scrivania e mi metto al computer, non ci vuole tanto a trovare quello che sto cercando.

Ci sono migliaia di foto  e video, lei è sempre la protagonista, una mascherina a celarle il viso, scopro che sotto quei vestiti così seriosi c’è un corpo davvero da sballo e soprattutto una porca da competizione!!

Tra i tanti trovo un video dove gioca con il cazzone che, senza rendermene conto, tengo ancora stretto in mano,  lo vedo scomparire in ogni suo orifizio con incredibile facilità, ne sono affascinata, eccitata lo spingo contro le mie labbra e lo faccio scivolare lentamente dentro di me, mi riempie, mi piace, mi fa bagnare…

È così che mi trova Marco, un cazzo di plastica piantato nella figa, la bocca spalancata e gli occhi fissi sullo schermo, mi chiama ma non riesco a rispondergli travolta da un orgasmo improvviso e devastante…

Che vergogna, che figura, ma non posso fare a meno di gemere ancora mentre mi sfilo il dildo, lui mi guarda con la bocca aperta per lo stupore, guarda il dildo bagnato dei miei umori, cerco di coprirmi, di scusarmi, non lo so, balbetto cose senza senso, ma lui mi blocca con un bacio, come se fosse tutto normale.

“Ma tu lo sapevi!?”

“No…è la prima volta che entro qua e poi… chi l’avrebbe mai detto!?”

“Chissà quanto ci guadagna…”

“Se scopre che siamo stati qua ci spella vivi!”

“Può essere…magari ha anche delle fruste da qualche parte”

“Sì le ha! Adesso sistemiamo tutto prima che torni!”

“Ok dai io sistemo il computer, non si accorgerà di nulla!”

“Io metto a posto l’armadio”

“Hai fatto?! Richiudiamo la porta a chiave.”

“E adesso?!”

“Adesso mi fai un pompino altrimenti esplodo!!”

Scoppio a ridere e mi dirigo verso la mia camera seguita da Marco e dal rumore della zip che si abbassa…

Un ora dopo siamo ancora nudi e stesi sul letto a guardare il soffitto.

“Mi è venuta un’idea…”

“Vuoi rifarlo di nuovo!?”

“No…cioè si, ma non è quella l’idea”

“Hai fame!?”

“Sì anche ma non centra, voglio fargliela pagare!”

“Cosa!?”

“Tutta la sua spocchia, la sua arroganza, la sua profonda antipatia!”

“Vuoi ricattarla!?”

“No, ti sei segnato il nome con cui si fa chiamare sui vari siti!?”

“Certo !”

“Maiale! Accendi il computer e scopri quando sarà la prossima volta on-line e su quale sito, io devo uscire un attimo”

Mi infilo un paio di leggins e una maglietta, le scarpe da tennis, la giacca di marco ed esco di casa.

Mi guardo nello specchio dell’ascensore, sembro una barbona, ma devo solo andare dal cinese all’angolo…ok forse la biancheria potevo metterla…

Vago per le corsie senza trovare quello che cerco, sono costretta a chiedere aiuto ad un commesso che non nasconde il suo interesse per il mio seno e che ci tiene ad accompagnarmi nel posto giusto e farmi un sacco di domande per aiutarmi, dice lui, comunque trovo gli articoli che cercavo e torno verso casa.

Quando varco la porta di casa con il mio sacchetto in mano, quasi sbatto contro Antonella che mi guarda con la sua solita faccia schifata, mi squadra dalla testa ai piedi, fa un ghigno che per poco non gli spengo con un pugno, poi si volta e si chiude in camera.

In camera mia trovo Marco ancora nudo con la faccia nel portatile.

“E’ tornata!”

“Ci credo tra mezz’ora deve essere dal vivo su questo sito!”

“Un sito a pagamento?!”

“No, un sito di webcam, si può interagire scrivendo, guadagna con le mance “

“Bene dobbiamo fare in fretta allora”

“Cosa? Mi vuoi spiegare?!”

“No, prima bisogna prepararsi!”

Corro in bagno a prendere quello che mi serve e torno da lui.

“Per prima cosa la barba!”

“Cosa vuoi dire?!”

“Fidati di me!”

Mi riempio le mani di schiuma ed inizio a fargli la barba, gli piace, si eccita a sentire la lama nelle mie mani scorrere sulla sua pelle. Trasformo la sua barba incolta in due basette lunghe, ignoranti e un pizzetto arrogante… poi lo faccio stendere sul letto e lo cospargo di crema, mi guarda con un misto di terrore ed eccitazione…lo depilo tutto!

È vero così l’uccello sembra più grande… che poi mica è messo male…anzi…era quel cazzone di plastica ad essere…

Passiamo ad altro, prendo dalla busta un pacco di tatuaggi finti, quelli che si fanno i bambini per carnevale…poi opto per una sirena  su un bicipite ed una stellina vicino all’uccello…

“Perfetto!”

Si alza e si guarda allo specchio “mamma mia che tamarro!! Ho forse intuito la tua idea, ma così mi si riconosce comunque!”

Gli lancio una mascherina da carnevale nera, se la allaccia ora del viso si vede solo quell’orribile pizzetto e le basettone, si rimira nello specchio soddisfatto poi mi guarda “Ora tocca a te!”

“Ma che ore sono!?”

“Giusto lo show sta per iniziare, ma tranquilla i primi minuti non succede mai nulla!”

“Vedo che sei un esperto!”

“Io non sono Marco ma Diego il pornoattore! Adesso spogliati!“

Scoppio a ridere mentre mi fa stendere nuda sul letto.

Mi scruta con attenzione poi prende schiuma e rasoio e si mette al lavoro.

Ha ragione lo spettacolo è iniziato ma si vede solo lei in mutandine e reggiseno che chiacchiera con la gente che gli scrive, nel frattempo Marco si diverte a modificare il mio corpo, lo lascio fare, voglio vedere dove arriva la sua fantasia…

“Fatto! Bellissima!”

Mi alzo e mi guardo allo specchio, ha trasformato il mio cespuglietto in un curatissimo cuoricino, mai visto una precisone così, poi mi ha disegnato un paio di nei, uno vicino al cuoricino, un altro vicino all’aureola destra e un terzo sulla guancia, poi mi ha messo un tatuaggio esagerato sopra le chiappe e un carattere cinese tra i seni, incrocio il suo sguardo eccitato nello specchio e sento il suo uccello duro tra le chiappe mentre mi mette la mascherina.

“Pronta?!”

“Pronta!”

Ci mettiamo davanti al computer la situazione non è cambiata molto, direi che è quasi noiosa.

“Che palle, come si fa a fargli fare qualcosa!?”

“Vedi per togliere un indumento bisogna raggiungere quella quota!”

“Facciamola raggiungere!”

Inizio a scrivergli a provocarla, a provocare gli altri, metto mance e vivacizzo la serata.

In pochi minuti è rimasta con un perizoma minuscolo e si sta toccando, non capisco se è tutta finta oppure si diverte davvero, ogni mancia che gli lasci puoi fargli fare quello che vuoi, mi eccita comandare quella stronza!

Marco mi guarda stupito, sono eccitata infoiata, voglio fargli fare cose sempre più sconce!

Quando sullo schermo si vede il suo culo perfetto in primo piano e il cazzo di plastica di prima piantato nella figa, salto su “E’ ora!” prendo Marco per mano e corro alla porta di Antonella, ho già la chiave in mano.

Apro di scatto ed entriamo!

Lei fa un urlo spaventato si gira e sta per dire qualcosa ma io la precedo e le tappo la bocca con un bacio mentre gli pianto uno sguardo duro diretto negli occhi.

Vedo la paura sparire dai suoi occhi, sostituita dalla sorpresa e la meraviglia, poi dalla realizzazione della situazione.

Il mi sguardo deve essere stato eloquente perché da attrice consumata ci sorride e ci presenta al suo pubblico.

Controllo l’inquadratura mentre lei fa apprezzamenti sulla dotazione di Marco, lo accarezza poi si ferma e chiede altri soldi per andare avanti, ne arrivano tantissimi e tantissimi apprezzamenti per me e Marco…potremmo avere un futuro in questo campo…ma non siamo qui per questo.

Infatti Marco la fa smettere di parlare infilandogli l’uccello in bocca, cerca di protestare ma lui la tiene ferma e gli scopa la bocca, prendo il dildo dal letto e glielo rispingo dentro la figa senza tante gentilezze e la stantufo con forza,  ma lei sta iniziando a godere di questo trattamento.

Vedo la scatola in un angolo e mi viene un’idea, cerco una cosa che avevo visto in un video…

Quando la tiro fuori e lei mi vede vorrebbe dire qualcosa ma ha la bocca piena.

Studio quell’intreccio di nastri borchie e cazzi che dovrebbe essere uno strapon, realizzo che si il cazzo più grosso è verso l’esterno ma gli altri due sono per me… cerco un lubrificante ed il gioco è fatto…

spero di averlo messo bene, non l’ho mai usato, ma sono inaspettatamente troppo eccitata, voglio scoparla con forza

Non ho mai avuto due cazzi dentro, fortuna che non sono grandi, ma la sensazione è … riempiente, esiste come parola?!

Mi guardo allo specchio, il mio corpo pieno di curve, sudato, eccitato, con un cazzone nero davanti, vedo lo sguardo di Marco allucinato, eccitato, fuori controllo!

Lubrifico il mio nuovo cazzone e vado dietro di lei mentre Marco non si perde un fotogramma.

Dal computer arrivano una quantità di messaggi inimmaginabile quando punto la cappellona nera contro il suo culetto, lei lo sente, lo vede, gli brillano gli occhi mentre si allarga le chiappe e spinge verso di me.

Chissà se la sua è eccitazione o sta facendo il calcolo dei soldi che stanno arrivando sul suo conto.

Spingo anche io e quando arrivo fino in fondo guardo Marco, mi allungo, lo bacio.

Ci guardiamo qualche secondo negli occhi … “Sfondiamola!”

Inizio a spingere senza pietà, ogni affondo una spinta contro l’uccello di Marco piantato in gola, ogni affondo i due falli spingono dentro di me.

Accarezzo quei fianchi stretti, quelle chiappe tonde, lisce, perfette…cazzo sto scopando il culo di una donna…non pensavo potesse eccitarmi così tanto, ogni suo gemito mi invita a spingerlo dentro più forte e ad ogni colpo che do mi arriva una scossa di piacere dritta al clitoride e al mio cervello. Sono presa, totalmente, e la cosa mi eccita da impazzire

È una sensazione di potere, di riempimento, di  godimento, lei è solo un’estensione di noi, un tramite.

Non ci preoccupiamo di lei, non ci interessa, ma lei gode ed esplode in un orgasmo che la fa urlare anche con la gola piena, la fa tremare e scuotere tutta, Marco non resiste e gli viene in gola, un fiume che non riesce ad arginare, mentre si accascia sul letto.

“Mi sa che si è rotta!”

Scoppio a ridere mentre mi sfilo da lei.

Si rigira a pancia in su, completamente inerme, esposta, i buchi aperti e arrossati, le labbra e il viso sporco, il sorriso di chi è appagata, di chi ha goduto davvero, prendo la fotocamera e faccio una carrellata del suo corpo, poi la passo a Marco.

Inquadra me che mi sfilo lentamente quell’attrezzo infernale, riprende i cazzi di plastica che escono da me ricoperti dai  miei succhi.

Mi sento svuotata e devo ancora godere, deve farlo lei.

Mi siedo sul suo viso “Lecca!” le ordino e lei lo fa, lo fa maledettamente bene, mentre con le mani mi accarezza le chiappe,  mi basta pochissimo per esplodergli in faccia tutto il mio piacere, le bagno il viso, i suoi capelli perfetti, le sue lenzuola candide…

La guardo, è bellissima mentre mi sorride nuda e stanca, sporca di noi, volevo punirla per la sua antipatia ma abbiamo finito per godere tutti e tre, non vedo più la mia coinquilina stronza.

La lasciamo così, riposizioniamo la fotocamera sul cavalletto che inquadra il suo corpo nudo coperto solo da una piccola mascherina nera…

Sono in cucina a fare il caffè, il sole sta sorgendo dietro i palazzoni, quando sento la mano grande calda di Marco accarezzarmi una chiappa sollevando la sua maglietta che ho usato per dormire.

“Buongiorno”

Mi bacia delicatamente il collo..

“Hemm scusate!”

Ci voltiamo di scatto e davanti a noi c’è Antonella, in una camicia da notte elegante ma incredibilmente sexy, struccata un po’ spettinata, lo sguardo basso, bellissima.

“Non volevo disturbarvi”

“Nessun disturbo stavamo per fare colazione” intanto metto il caffè a tavola, il latte, i biscotti e ci sediamo.

Lai rimane impalata.

“Io devo spiegarvi… dirvi…”

“Non ci devi spiegare nulla, vuoi fare colazione con noi!?”

Alza finalmente lo sguardo, mi guarda stupita, poi prende uno yogurt e si siede.

Mangiamo in silenzio mentre la guardo, la studio.

Non è più Antonella la mia coinquilina stronza e sicura di se, è come se gli fosse caduta una maschera, un’armatura ed ora è vulnerabile, mi fa quasi tenerezza.

“Non devi spiegarci nulla e devi stare tranquilla, non diremo nulla a nessuno, rimarrà il tuo segreto, il nostro segreto” lei mi guarda sgranando gli occhi.

“Ad un patto!”

“Ecco lo sapevo…”

“No, non hai capito, il patto è che non voglio più vedere per casa quella stronza ed antipatica di Antonella…”

“Ma…”

“Niente ma! Più sorrisi e chiacchiere e soprattutto non dovrai mai più chiudere a chiave la tua porta!”

“Ma…neanche…”

“Mai più!”

Sostiene lo sguardo qualche secondo poi vedo passare un lampo nei suoi occhi e finalmente sorride, un sorriso bellissimo che finisce in una risata cristallina che non avevo mai sentito.

Marco ci guarda sorseggiando il caffè con fare indifferente ma vedo già una bella erezione tra le sue gambe.

“Una cosa però ve la devo dire, ieri sera abbiamo coperto più della metà dell’affitto del prossimo mese…”

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Racconto n. 12 “L’insoddisfatta”

Posted by admin under Incontri Erotici on sabato Nov 5, 2022

Lorenza era assai pensierosa perché da un lato le era piaciuto farlo con i due uomini, dall’altro lato, si sentiva sporca. Decise di prenotare un massaggio e riuscì a trovare il posto per il giorno stesso con la sua massaggiatrice preferita, Silvia. Purtroppo, quando Lorenza arrivò al centro estetico le dissero che Silvia era dovuta andare via urgentemente a causa di sua figlia. Al suo posto, se avesse voluto ci sarebbe stato Alberto. Lei era perplessa non si era mai fatta massaggiare da un uomo perché pensava che si sarebbe sentita a disagio. Comunque, disse che si sarebbe fatta fare il massaggio da Alberto, visto che, ormai, era lì.

Alberto la fece andare a spogliare nel camerino e a mettersi la biancheria monouso, lei si sdraiò nel lettino e lui prese a massaggiarle le spalle che erano molto contratte. Le sue mani erano davvero calde e sapienti e a Lorenza, non volendo scappò un gemito. Era davvero in imbarazzo, ma Alberto disse che alle volte succedeva e di non preoccuparsi. Lui continuò a massaggiare andando via via sempre più in basso fino ad arrivare al suo lato b e le tolse le mutandine monouso e le massaggiò il culo e poi glielo baciò, affermando che era bellissimo. Lei gli disse che non era un comportamento professionale e lui le disse brutalmente che le sembrava una donna che avesse bisogno di molte “attenzioni” maschili. Lei gli rispose che ultimamente le aveva avute da differenti uomini.

La risposta era evidentemente sbagliata, in quanto, lui si sentì in diritto di farle sentire il suo cazzo in erezione sul culo. Lei sentì che era bello grosso e lui disse che non vedeva l’ora di scopare con lei. Lorenza rispose che non le sembrava il luogo adatto, ma Alberto disse che l’aveva già fatto diverse volte. Inoltre, lui aggiunse che non era il solo dei massaggiatori del centro estetico a farlo. Lei avrebbe voluto prendere e andarsene, perché lui le sembrava molto arrogante e sicuro di sé e stava per farlo, quando lui la baciò in bocca, con la lingua, strappandole il reggiseno monouso. Lorenza, allora, spogliò Alberto, che aveva un bellissimo fisico oltre che un cazzo di discrete dimensioni. Si sentiva in balia delle proprie sensazioni mentre lui le succhiava i capezzoli e le metteva un dito nella fica bagnata.

Le disse che era in calore e non capiva perché prima sembrava che non volesse dargliela. Lei rispose che ultimamente l’aveva data un po’ troppo via. Alberto rispose che non si sarebbe pentita di fare sesso con lui. Alberto la fece sdraiare sul lettino con il culo in su, mentre lui senza neanche un lubrificante la inculò strappandole un grido che si sentì poco, perché lui le aveva messo una mano sulla bocca.

Le fece sentire dentro quanto fosse grosso e lungo il suo cazzo, poi prese a muoversi lentamente strappandole gemiti di piacere sempre smorzati dalla mano di lui, finché le venne dentro e lei ebbe il suo orgasmo.

Siccome Alberto conosceva molto le donne, capiva che Lorenza ne aveva ancora molta voglia, quindi la fece sdraiare e prese da un armadietto un vibratore che le infilò dentro e la fece venire molte volte. L’ultima volta venne squirtando per la gioia di lui, che aveva visto poche donne riuscire a farlo. Le disse che era proprio una gran soddisfazione vederla godere.

Le mostrò che era ancora pronto con il suo cazzo ben in erezione e quindi lei lo prese in bocca e prese a succhiarlo, succhiarlo, succhiarlo. Lui le disse che era una gran pompinara e venne nella sua bocca con potenti e abbondanti getti di sperma che lei ingoiò.

Alberto disse che era in ritardo che aveva un altro massaggio da fare, la baciò le disse di mettersi l’accappatoio, poi rivestirsi e uscire, come niente fosse. Si scambiarono il numero di telefono per rivedersi poi con tutta calma.

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Un caffè al Moon

Posted by admin under Incontri Erotici on mercoledì Nov 2, 2022

Una telefonata inaspettata, da un numero sconosciuto, cambia la mia giornata.

Squilla il telefono “Chi è” <ciao Melania sono Umberto> riconosco la voce e un brivido improvviso assale il mio corpo.

“Umberto? Come hai avuto il mio numero e soprattutto da quanto tempo…“<Sono in città da un paio di giorni e domani riparto, ti andrebbe un caffè veloce?>

Non ho saputo resistere, e presa di sorpresa rispondo positivamente. “Dove ci vediamo?” <Al Moon, fra mezz’ora ce la fai?> “Si certo ci vediamo là“

Umberto è stato il mio ex prima che mi sposassi con mio marito ed era un uomo affascinante, carismatico alla quale non ho mai saputo resistere.

Mi rimetto in sesto, ero a casa in quanto montante nel turno pomeridiano, indosso il primo vestitino che trovo in armadio ed esco per andare all’appuntamento.

Non nascondo che sono un tantino eccitata dal rivedere Umberto.

Arrivo al Moon e lui è già lì seduto al tavolo bello e seducente come sempre.

“Ciao che meravigliosa sorpresa” <Ciao Melania bella e luminosa come sempre; il matrimonio non t’ha cambiata>

È più forte di me, quest’uomo malgrado siano passati più di 8 anni scatena in me sempre un desiderio irrefrenabile di sesso.

Parliamo del più e del meno, lavoro, famiglia, e di vecchi ricordi finché mentre mi accingo a prendere un tovagliolino le nostre dita si sfiorano; BOOM un esplosione di passione ed eccitazione mi assale facendomi inturgidire i capezzoli e facendomi inumidire la figa come una adolescente alle prime esperienze.

Lui, bastardo, se ne accorge e stringendomi la mano con decisione mi sussurra: <Seguimi in bagno che ti do il tuo dolce preferito>.

Non sto più nella pelle, sento la mia figa inondarsi di umori; accavallo le gambe per timore di avere le mutandine fradice e dopo un attimo di esitazione mi alzo e mi dirigo verso il bagno.

Entro nel bagno degli uomini e lo trovo con i pantaloni abbassati e con il suo meraviglioso cazzo in bella vista; non resisto mi inginocchio davanti a lui gli afferro i glutei tonici e muscolosi e mi metto il suo grosso cazzo in bocca iniziando un sensuale pompino.

<Eri, sei e sarai sempre la mia troia> mi sussurra lui; ed è la verità! Sono sempre stata la sua Zoccola fin dai tempi del liceo quando mi facevo fare di tutto da lui senza mai opporre resistenza!

Eccitato come un toro da monta mi afferra per i capelli e mi fa sollevare in piedi, mi abbraccia e mi bacia appassionatamente muovendo le sue mani sul mio corpo inerme e sottomesso a lui.

Mi afferra le natiche e mi solleva appoggiandomi sulla lastra di marmo dove vi sono i lavandini; mi strappa le mutande e mi infila due dita nella figa ormai priva di ogni pudore per quanto è bagnata. <Sei una vera troia> sfila le di dita dalla mia figa e introduce la sua grossa mazza facendomi provare un organismo bestiale.

Mi sento una vera troia, scopata senza ritegno dentro un bagno di un bar in una normalissima giornata primaverile. Mi sbatte con vigore facendomi sentire piena ed appagata, il mio sguardo si perde nel vuoto e non capisco più nulla.

Ad un certo punto mi sento mettere un dito nel culo e non riuscendo ad entrare facilmente ecco che si blocca e guardandomi fisso negli occhi mi dice: <Ti si è chiuso il culo da quando ti sei sposata?>, <Tuo marito non ti rende questo servizio?>. Sfila il cazzo da dentro di me, mi afferra con forza mi gira di spalle e con un colpo secco mi ritrovo a novanta gradi davanti a lui.

Sento che sputa sulla sua mano e che con la stessa lubrifica il mio buchetto. Non faccio in tempo a dirgli di no che sento aprire il mio culo ed entrare il suo grosso cazzo dentro di me.

Sono completamente fuori di testa, le gambe hanno un cedimento per il dolore provocato dalla violenta penetrazione e il vigore dei suoi colpi mi fa picchiare la testa sulla parete.

Continuo a ripetergli “No! No!” Ma lui non si fermi, anzi rincara la dose sculacciandomi come una puttana.

Ho il culo in fiamme e l’eccitazione alle stelle finché i miei No! Diventano Sì! e lo invito a sbattermi più forte, a rompermi il culo e a farmi sentire una troia.

Sento il suo respiro più affannoso e d’un tratto uscire dal mio culo, mi gira, mi fa mettere in ginocchio e mi sborra in faccia come i vecchi tempi facendomi leccare e ripulire per bene il suo esausto e dolcissimo cazzo.

Si sciacqua la mazza con l’acqua e si asciuga sul mio vestito; tira su i calzoni e mi passa il fazzoletto dicendomi: <Pulisciti il volto troia, non vorrai che qualcuno ti veda così>.

Esce dal bagno lasciandomi da sola, con il suo seme sul corpo e con il culo ancora aperto e dolorante.

Mi ricompongo, per quello che posso, e uscendo dal bagno non lo trovo più.

Si avvicina la cameriera dicendomi: <Il suo amico m’ha riferito di dirle che è stato un piacere rivederla e che per ripagarla della sua compagnia si è permesso di pagare i caffè>.

È sempre stato un bastardo ed io sono sempre stata la sua troia.

Adesso vado a casa, devo preparare il pranzo a mio marito e poi andare a lavoro.

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