Un caffè al Moon

Posted by admin on mercoledì Nov 2, 2022 Under Incontri Erotici

Una telefonata inaspettata, da un numero sconosciuto, cambia la mia giornata.

Squilla il telefono “Chi è” <ciao Melania sono Umberto> riconosco la voce e un brivido improvviso assale il mio corpo.

“Umberto? Come hai avuto il mio numero e soprattutto da quanto tempo…“<Sono in città da un paio di giorni e domani riparto, ti andrebbe un caffè veloce?>

Non ho saputo resistere, e presa di sorpresa rispondo positivamente. “Dove ci vediamo?” <Al Moon, fra mezz’ora ce la fai?> “Si certo ci vediamo là“

Umberto è stato il mio ex prima che mi sposassi con mio marito ed era un uomo affascinante, carismatico alla quale non ho mai saputo resistere.

Mi rimetto in sesto, ero a casa in quanto montante nel turno pomeridiano, indosso il primo vestitino che trovo in armadio ed esco per andare all’appuntamento.

Non nascondo che sono un tantino eccitata dal rivedere Umberto.

Arrivo al Moon e lui è già lì seduto al tavolo bello e seducente come sempre.

“Ciao che meravigliosa sorpresa” <Ciao Melania bella e luminosa come sempre; il matrimonio non t’ha cambiata>

È più forte di me, quest’uomo malgrado siano passati più di 8 anni scatena in me sempre un desiderio irrefrenabile di sesso.

Parliamo del più e del meno, lavoro, famiglia, e di vecchi ricordi finché mentre mi accingo a prendere un tovagliolino le nostre dita si sfiorano; BOOM un esplosione di passione ed eccitazione mi assale facendomi inturgidire i capezzoli e facendomi inumidire la figa come una adolescente alle prime esperienze.

Lui, bastardo, se ne accorge e stringendomi la mano con decisione mi sussurra: <Seguimi in bagno che ti do il tuo dolce preferito>.

Non sto più nella pelle, sento la mia figa inondarsi di umori; accavallo le gambe per timore di avere le mutandine fradice e dopo un attimo di esitazione mi alzo e mi dirigo verso il bagno.

Entro nel bagno degli uomini e lo trovo con i pantaloni abbassati e con il suo meraviglioso cazzo in bella vista; non resisto mi inginocchio davanti a lui gli afferro i glutei tonici e muscolosi e mi metto il suo grosso cazzo in bocca iniziando un sensuale pompino.

<Eri, sei e sarai sempre la mia troia> mi sussurra lui; ed è la verità! Sono sempre stata la sua Zoccola fin dai tempi del liceo quando mi facevo fare di tutto da lui senza mai opporre resistenza!

Eccitato come un toro da monta mi afferra per i capelli e mi fa sollevare in piedi, mi abbraccia e mi bacia appassionatamente muovendo le sue mani sul mio corpo inerme e sottomesso a lui.

Mi afferra le natiche e mi solleva appoggiandomi sulla lastra di marmo dove vi sono i lavandini; mi strappa le mutande e mi infila due dita nella figa ormai priva di ogni pudore per quanto è bagnata. <Sei una vera troia> sfila le di dita dalla mia figa e introduce la sua grossa mazza facendomi provare un organismo bestiale.

Mi sento una vera troia, scopata senza ritegno dentro un bagno di un bar in una normalissima giornata primaverile. Mi sbatte con vigore facendomi sentire piena ed appagata, il mio sguardo si perde nel vuoto e non capisco più nulla.

Ad un certo punto mi sento mettere un dito nel culo e non riuscendo ad entrare facilmente ecco che si blocca e guardandomi fisso negli occhi mi dice: <Ti si è chiuso il culo da quando ti sei sposata?>, <Tuo marito non ti rende questo servizio?>. Sfila il cazzo da dentro di me, mi afferra con forza mi gira di spalle e con un colpo secco mi ritrovo a novanta gradi davanti a lui.

Sento che sputa sulla sua mano e che con la stessa lubrifica il mio buchetto. Non faccio in tempo a dirgli di no che sento aprire il mio culo ed entrare il suo grosso cazzo dentro di me.

Sono completamente fuori di testa, le gambe hanno un cedimento per il dolore provocato dalla violenta penetrazione e il vigore dei suoi colpi mi fa picchiare la testa sulla parete.

Continuo a ripetergli “No! No!” Ma lui non si fermi, anzi rincara la dose sculacciandomi come una puttana.

Ho il culo in fiamme e l’eccitazione alle stelle finché i miei No! Diventano Sì! e lo invito a sbattermi più forte, a rompermi il culo e a farmi sentire una troia.

Sento il suo respiro più affannoso e d’un tratto uscire dal mio culo, mi gira, mi fa mettere in ginocchio e mi sborra in faccia come i vecchi tempi facendomi leccare e ripulire per bene il suo esausto e dolcissimo cazzo.

Si sciacqua la mazza con l’acqua e si asciuga sul mio vestito; tira su i calzoni e mi passa il fazzoletto dicendomi: <Pulisciti il volto troia, non vorrai che qualcuno ti veda così>.

Esce dal bagno lasciandomi da sola, con il suo seme sul corpo e con il culo ancora aperto e dolorante.

Mi ricompongo, per quello che posso, e uscendo dal bagno non lo trovo più.

Si avvicina la cameriera dicendomi: <Il suo amico m’ha riferito di dirle che è stato un piacere rivederla e che per ripagarla della sua compagnia si è permesso di pagare i caffè>.

È sempre stato un bastardo ed io sono sempre stata la sua troia.

Adesso vado a casa, devo preparare il pranzo a mio marito e poi andare a lavoro.

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