Racconto n. 14 “L’insoddisfatta”

Posted by admin under Incontri Erotici on mercoledì Nov 16, 2022

Lorenza ricevette una telefonata da uno sconosciuto che diceva che le voleva leccare la figa. Lei era infastidita e temette che il suo numero fosse da qualche parte su internet.

La cosa però l’aveva eccitata parecchio mentre era a letto dopo pranzo e si era masturbata ben bene immaginando sé stessa nuda sul letto con la testa di uno sconosciuto tra le gambe, che le leccava la fica e le succhiava il clitoride, procurandole più orgasmi.

Lorenza poi pensò che si fosse trattato solo di uno che aveva sbagliato numero, ma la telefonata si ripeté specificando che, voleva affondare nella sua fica e accarezzare il suo culo morbido. Lei a quel punto chiese chi fosse, ma lo sconosciuto buttò giù.

Lorenza era ancora molto eccitata dalla telefonata e si masturbò ancora una volta, dopo pranzo.

Il giorno dopo si scoprì indispettita per non avere ancora ricevuto quella telefonata.

Il giorno dopo ancora la ricevette e lo sconosciuto si presentò, dicendo che era un vicino di casa e si scusava se l’aveva turbata. Lui si presentò come Piero e disse che si masturbava forsennatamente pensando a lei, che sapeva essere sposata e che stava sempre in casa, anche se ultimamente, l’aveva vista uscire parecchio. Piero le disse che si era invaghito di lei.

Lorenza non sapeva che dire, però chiese come fosse riuscito ad ottenere il numero e lui rispose che aveva ingaggiato un investigatore privato per averlo. Lei disse che poteva denunciarlo per violazione della privacy, però gli confessò che si era masturbata molto con quelle telefonate.

Piero disse che si dovevano vedere al più presto e fece presente che era libero subito, se anche lei lo era e così si incontrarono a casa di Lorenza. Lei era vestita da casa con ciclisti sotto il ginocchio e maglia scollata senza maniche e lui era in bermuda e maglietta.

Lui appena entrò la baciò, le mise una mano sul suo culo grande e sodo e poi disse che voleva leccargliela. I due andarono in camera, si spogliarono rapidamente e lui si mise con la testa tra le sue gambe e con la sua sapiente lingua strappò a Lorenza due orgasmi colossali.

A questo punto, lei volle vedere il suo cazzo che era enorme e lo volle subito dentro la sua fica. Lui l’accontentò con spinte generose che fecero affondare il suo cazzo fino in fondo alla passera di lei, mentre Lorenza urlava per il piacere che provava. Lui inebriato disse che stava per venire e lei prese il cazzo in bocca e bevve avidamente il suo seme.

Piero le disse, sorpreso, che era proprio una tigre del materasso. Lei accettò il complimento e gli disse che era esperto nell’uso della lingua e del cazzo. Lorenza gli disse che non l’aveva mai notato tra i vicini, anche se, in verità, non conosceva praticamente nessuno. Gli disse che anni prima non sarebbe andata a letto con lui perché troppo repressa.

Lorenza gli disse che voleva ancora essere leccata e lui l’accontentò facendole raggiungere ancora la vetta del piacere. Lorenza voleva vederlo farsi una sega, perché le piaceva molto guardare un uomo mentre lo faceva e lui aveva un bel cazzo con una cappella grossa e rossa incandescente. Lorenza non resistette e glielo prese in bocca, leccandoglielo, sputandoci sopra e questa volta volle che le sborrasse sul seno.

Poi gli fece vedere quanto le piaceva la sborra, la prese con le mani e la ingoiò come se fosse la più buona delle creme.

Si addormentarono, finché lei non si sentì accarezzare, succhiare i capezzoli e infine fu penetrata in maniera selvaggia con lei che all’inizio sentì dolore, perché non era ben lubrificata, ma poi questo passò per lasciare il posto al piacere più puro che avesse mai provato. Insomma, Piero era uno stallone, mentre lui la chiamava la maiala della porta accanto.

Lui disse che la voleva rivedere e lei non gli disse che era occupata con molti altri uomini e non solo. Rispose che dipendeva anche se il marito fosse in casa, ma soprattutto con questo via vai, temeva che prima o poi, la vicina vecchia e impicciona dicesse qualcosa al marito. Comunque, Lorenza gli disse che si era divertita moltissimo con lui.

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Passeggiata mattutina 2

Posted by admin under Incontri Erotici on lunedì Nov 14, 2022

La giornata passa lenta e non penso ad altro che a domattina. Sì sono molto eccitata, mi sento viva come non mai. Lo so, lui all’inizio mi ha obbligata, ma per il resto, non è stato troppo stronzo e io ho goduto alla grande, come immaginavo mi potesse accadere con un uomo, che sapesse usare bene il cazzo, come nel caso di Mario.

Sarò una donnaccia, ma sono infatuata del suo cazzo, del suo grande cazzo che aderisce così bene a tutti i miei tre buchi. Lo so, così sembro molto trasgressiva, ma ho tanto desiderio represso, che lo sapevo, che con il primo uomo un po’ passionale, sarei esplosa di piacere. Mario mi è sembrato compiaciuto di cosa ho fatto e di come ho goduto e non vedo l’ora di rifarlo, mentre ripenso a tutto ciò che abbiamo fatto. Non è stato sesso romantico, ma evidentemente è questo che voglio, anche se la mia immagine fisica e mentale non sa come aderire a questa donna così libera sessualmente e gran porca.

Forse la devo smettere con tutte queste elucubrazioni mentali e godermi fino in fondo i momenti con Mario. Lui è probabile, anzi ne sono certa, non sarà il mio grande amore, ma mi dà sesso, dell’ottimo sesso, cosa che io bramavo da tempo e che credevo ormai, non avrei mai fatto.

La giornata passa lenta e noiosa, vado a letto e la mattina mi sveglio alle quattro tutta pimpante al pensiero di quello che mi aspetta. Esco verso le cinque e mi reco al capanno dove trovo già Mario che mi dice che mi aspetta solo da due minuti.

Ha in mano un lubrificante per l’ano così non dovrà leccarmelo tanto, anche se io gli confesso che mi è piaciuta molto e mi ha fatta godere quella leccata. Io che non sapevo che le leccate all’ano potessero dare quelle sensazioni, per non parlare del rapporto anale, non so come ho fatto a non farlo fino ad adesso.

Basta, sono qui per godere, per cui iniziamo a baciarci sulla bocca, con lui che mi tocca i seni, poi la sua mano scende sicura alla mia fica che era già bagnata da quando mi sono svegliata.

Lui è piacevolmente sorpreso, prende la mia mano e la mette sopra il suo cazzo che è già bello grosso e duro e io non resisto, metto la mano dentro i suoi pantaloni e dentro le sue mutande e lo tocco, constatando che è caldo e di marmo.

Non resisto, lo devo avere in bocca, mi accuccio per accoglierlo nella mia bocca avida e inizio a succhiare con Mario che gradisce molto e me lo dice anche, che ho imparato molto bene, considerando che l’ho appreso solo da ieri. Mi piace molto e mugolo dal piacere, come una porca, penso tra me e me.

Incito Mario a chiamarmi porca, ma lui non gradisce, mi dice che sono una donna che ha bisogno di molto sesso, come lui d’altronde, visto che alla moglie basta farlo due volte al mese.

Mario mi dice che era all’asciutto da anni e che non ne poteva più, non faceva che guardare video porno e masturbarsi e francamente era un po’ stufo.

Stufo anche dei lamenti della moglie, nel caso venisse scoperto, anche se lui normalmente lo faceva quando la moglie dormiva.

Continuo con il pompino, finché Mario mi dice che vuole la mia fica, mi fa sdraiare sul tavolino, si mette il preservativo e mi penetra. A me scappa subito un gemito, perché mi era mancato molto il suo cazzo, anche se l’avevo avuto solo ieri. Lui mi pompa, pompa e io ho diversi orgasmi, in cui urlo come non mai.

Mario mi dice che gli orgasmi così li aveva visti solo nei video porno e che io non sfigurerei affatto in uno di essi. Io gli rispondo che non ho intenzione di farli e lui mi risponde che è lo stesso per lui, ma che intendeva farmi un complimento sui miei orgasmi stellari. Gli dico che sono diventata multiorgasmica a cinquant’anni; prima, sì, raggiungevo sempre l’orgasmo, ma non ero così. Insomma, gli dico che non ero così vogliosa, come lo sono adesso. Lui mi dice che è stato fortunato, non poteva sapere, che fossi così.

Io gli rispondo che anche io sono stata fortunata, dato il suo cazzo e come lo sa usare bene. Gli dico che non mi sarei mai aspettata in vita mia di fare sesso con uno sconosciuto, ma evidentemente non ho avuto alcuna remora nel lasciarmi andare, visto che non poteva sapere come ero prima.

Mario viene dentro nel preservativo e mi dice che non sborrava così tanto da quando era ragazzo. Mi dice che sono la donna che sognava sessualmente e io gli rispondo che lo ero nella mia mente, virtualmente e che lo sono diventata di fatto, grazie a lui. Io gli dico che già prima di lui, non avevo più voglia di fare sesso con mio marito, figuriamoci ora, visto che il marito, confrontato sessualmente con Mario, ne esce assolutamente perdente.

Lui mi dice che qualche volta con lui lo dovrò fare, sennò lui magari potrebbe sospettare qualcosa. Io gli rispondo che debbo sempre essere io a farmi avanti e che mio marito fa l’amore passivamente, non in maniera passionale, come invece, fa lui. Mario mi dice di stare comunque attenta e io gli rispondo che è dall’anno scorso che sono alquanto distratta, visto che ho avuto amici di chat e mio marito non si è accorto di nulla, dato che di notte dormivo e mi intrattenevo con gli amici durante il giorno.

Mario si incupisce per quanto gli ho detto e gli dico che ne avevo bisogno e non sapevo davvero di essere una donna che ama così tanto il sesso. Gli dico che non tutte le esperienze sono state positive, ma sono servite anche quelle, per farmi capire che tipo di uomo voglio come carattere e sessualmente. Ho capito che voglio un uomo all’opposto di mio marito in camera da letto e con un carattere più forte del suo, ma non troppo forte, sennò finirebbe per essere uno stronzo che mi farebbe sentire una merda.

Lui mi dice che non sa se sia stronzo, ma almeno a letto, è molto passionale. Io gli dico che mio marito non lo è per nulla e non conosce neanche le mie zone erogene. Dico è possibile che dopo mi debba sempre masturbare?

Mario mi dice che con lui non succederà e se succederà è perché lui è curioso di vedermi all’opera e allora mi ci metto. Lui mi osserva attentamente, mentre mi tocco e godo a gambe larghe sopra il tavolo, mi guarda da vicino la fica e vedo che il suo cazzo in poco tempo, è ancora una volta, in erezione.

Lui si mette a segarsi, a me piace molto guardarlo, anche perché si è spogliato, rivelando un bel fisico per la sua età ovvero sessantuno anni, portati splendidamente.

Lui non resiste, mi vuole, mi mette in piedi davanti a lui, poi mi gira, mi fa mettere con le mani sul tavolo e il culo ritto e mi penetra alla pecorina, prima mettendosi il preservativo. Mi penetra fino in fondo e io godo senza ritegno, visto che lui non mi vede. Lui pompa e mi dà qualche schiaffetto al culo, che dice di adorare per la sua forma e la sua bianchezza, che si trasforma subito in rossore, grazie ad un semplice schiaffetto.

Lui viene nel preservativo e io ho l’enne simo orgasmo. Mario mi gira e mi bacia in bocca con estrema passione, poi la sua bocca va giù ai miei capezzoli, che si mette a succhiare come un poppante che mi fa godere moltissimo, mi pulsa la fica tant’è che la mia mano sinistra se la tocca. Mario sembra un po’ dispiaciuto e io gli rispondo che non lo deve essere, mi sto toccando perché lui mi succhia in maniera da sballo. Nessuno mi aveva mai succhiata così.

Allora la bocca di Mario si sposta dai miei capezzoli giù, baciando ogni singolo pezzo di pelle che incontra, fino ad arrivare alla fica che prima bacia e poi mi lecca. Mario mi fa raggiungere l’orgasmo anche così. Che bello che è tutto questo.

Mario mi lecca, mi stuzzica il clitoride e le grandi labbra e io non faccio che godere e avvicinare ancora di più la sua faccia alla mia fica, così che alla fine più che leccarla, sembra che la mangi. Io sono estasiata, non gli dico nulla perché che gli dovrei dire, lo sente che sto gemendo come una pazza e gli dico che lo voglio ancora nella fica.

Lui si mette il preservativo e mi penetra ancora e mi pompa a più non posso, con passione, con impeto, con virilità e io raggiungo innumerevoli orgasmi, che alla fine mi lasciano squassata e stanca, ma felice e appagata.

Lui mi chiede se voglio ancora venire, ma vede nel mio volto la stanchezza. Lui non ha sborrato e allora gli tolgo il preservativo, mi accuccio e gli prendo il cazzo in bocca, lo lecco e lo succhio per neanche troppo tempo e mi arrivano potenti getti di sperma, che mi riempiono tutta la bocca, ma che io ingoio con maestria.

Lui mi tira su, mi bacia ancora, non sono mai stanca di come mi bacia e mi dice che purtroppo è l’ora di lasciarci e che ci vedremo l’indomani. Io annuisco un po’ dispiaciuta, ma tant’è, la situazione è questa e poi ci “conosciamo” da soli due giorni.

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La vicina di casa.

Posted by admin under Incontri Erotici on domenica Nov 13, 2022

I vicini dell’appartamento accanto avevano litigato per una buona ora. Niente di grave se non fossero state le 7 del mattino. Andrea era uscito sul balcone per fumare una sigaretta, un vizio che aveva preso nell’ultimo anno con l’inizio dell’università.

         «Ti abbiamo svegliato, vero? Mi dispiace!».

         «Non c’è problema, capita!».

I balconi con le ringhiere in ferro dei due appartamenti adiacenti erano quasi continui; c’era solo uno spazio di circa una spanna a dividerli. La giovane donna dell’altra abitazione era uscita sul balcone a prendere fiato. Era scossa e aveva gli occhi lucidi. Indossava ancora quelli che erano gli indumenti della notte, un paio di calzoncini cortissimi (nemmeno a mezza coscia) e una canotta che nascondeva a malapena il suo seno. Andrea poté notare di sfuggita i capezzoli che premevano sul tessuto bianco. Non portava il reggiseno e quella canotta faticava a contenere la sua quarta.

         «Ne vuoi una? Sembri averne bisogno!».

Andrea aveva un tono fermo e disinteressato, che andava in contrasto con il suo offrire una sigaretta alla donna.

         «Non dovrei. Ho smesso da poco!».

         «Allora…».

         «Solo una. Grazie!».

Non aveva resistito molto. Il ragazzo passò l’accendino e i due ripresero a fumare in silenzio.

         «Comunque mi chiamo Elena, non ci siamo ancora presentati.».

         «Andrea, piacere.».

I due si strinsero una mano dai rispettivi balconi e tornarono a fumare in silenzio.

Lei lo continuava a fissare. Era uscito appena alzato dal letto e non aveva pensato di mettersi una maglietta. Aveva un bel fisico, scolpito da tre allenamenti settimanali in piscina. Non aveva nemmeno pensato di mettere un paio di boxer; tant’è che, da sotto i pantaloncini del pigiama, si poteva notare il profilo del suo membro a riposo.

Elena lo aveva notato, ma non aveva avuto il coraggio di dire nulla. Lo fissava quando lui non guardava verso di lei.

Rischiò di essere beccata, quando il ragazzo si girò di scatto verso la portafinestra ruotando il corpo e mostrando un bel movimento del suo membro da sotto i pantaloncini.

I due si salutarono così. A quella però seguirono altre “riunioni” sul balcone. Elena aveva ripreso a fumare e quando si incontravano, la mattina soprattutto il rituale era sempre lo stesso. Sigaretta e guardatina reciproca; lui ai seni e lei al membro.

La donna aveva 27 anni e si era sposata molto giovane con un uomo che aveva dieci anni più di lei. Aveva confessato in un attimo di sconforto di non essere molto felice. Il suo matrimonio era diventata una gabbia dorata per lei; il marito non le permetteva di accettare lavori più remunerativi del suo e a stare in casa si annoiava a morte.

I due piano piano prendevano sempre più confidenza e così Andrea fece la sua mossa.

Era un lunedì mattina e Diego, il marito di lei, era uscito per andare a lavoro. Quella mattina Andrea non si presentò sul balcone, ma lasciò sotto la porta d’ingresso un bigliettino con una scritta: “Se vuoi vedere di più devi solo chiedere!”. Sotto la scritta era riportato il numero di telefono del ragazzo.

Si era accorto degli sguardi interessati di Elena e aveva agito di conseguenza.

La donna era indecisa sul da farsi. Il bigliettino l’aveva completamente spiazzata, ma al tempo stesso provava una nuova eccitazione mai vissuta prima. Si prese la mattinata per decidere, anche se in realtà cercava solo il coraggio di scrivere.

“Voglio vedere di più! Immagino non sia gratis!”.

La risposta non si fece attendere.

“Vuoi dire che dovrei farmi pagare per vedere?”.

Il volto di Elena si tinse di rosso.

“No, no. Pensavo solo di dover fare qualcosa per meritarmelo”.

“Per ora devi solo venire sul balcone domattina. Al resto si vedrà.”.

Quando la mattina dopo la giovane uscì sul balcone ebbe la sorpresa tanto agognata. Andrea era sul suo balcone, sigaretta alla bocca, senza maglia con la pancia piatta illuminata dal sole; indossava un paio di slip molto stretti che lasciavano davvero poco alla fantasia. Il giovane si sporse verso Elena le accese la sigaretta.

         «Se vuoi anche toccare dovrai venire da questa parte!».

Il volto di Elena si illuminò.

         «Dovrei scavalcare?!».

Chiese perplessa.

         «Fai il giro dalla porta!».

In un attimo era sul balcone affianco.

         «Hai proprio voglia di toccarlo, vedo.».

La donna annuì senza parlare.

         «Questo avrà un prezzo, però.».

         «Quale?».

         «Dovrai giocare con me! Ci lanceremo delle sfide a turno e l’altro dovrà affrontarle per forza. Ci stai?».

         «Che tipo di sfide?».

         «Stai per afferrarmi il cazzo. Secondo te?».

Elena era davvero indecisa. Fu Andre a darle lo scossone che le serviva; le prese la mano e la guidò sul suo slip. Il suo membro divenne presto barzotto.

         «Sei annoiata e la tua vita matrimoniale è una prigione per te. Me lo hai detto tu. Credi che un po’ di svago sia così terribile?».

La donna non tolse la mano dal suo pacco, nemmeno dopo che lui l’ebbe lasciata.

         «E’ sbagliato. Sono sposata e … è sbagliato!».

         «Non conta questo. La domanda è: ti rende felice? Se sì, devi farlo.».

La mano di Elena si muoveva e accarezzava il membro sempre più duro.

         «La tua mano ha già dato la sua risposta. Tu cosa mi dici?».

         «Sì! Ci sto!».

La sua mano voleva entrare negli slip, ma Andrea la fermò.

         «Non funziona così il gioco. Devi lanciare la tua sfida.».

         «Pensavo, che potremmo iniziare da domani e oggi… festeggiare il nostro gioco?».

Andrea sorrise.

         «Vuoi proprio scopare eh?! D’accordo. Entriamo e festeggiamo!».

Elena sorrise. Prese il ragazzo per le spalle e lo portò dentro. Lo spinse contro la parete che confinava con la sua abitazione e iniziò a baciarlo. Le loro lingue si attorcigliavano e si assaporavano a vicenda.

Faceva caldo. Era la prima settimana di luglio e i due corpi erano già madidi di sudore ancora prima di entrare nel vivo dell’azione.

Elena scese velocemente in ginocchio davanti agli slip di Andrea che erano in procinto di esplodere. Senza fare complimenti li abbassò di colpo e, dopo aver afferrato il membro duro con una mano, se lo infilò in bocca. Il ragazzo vedeva il suo cazzo entrare ed uscire dalla bocca della donna, e ad ogni affondo lo sentiva andare sempre più in profondità. L’afferrò per i capelli castani e guidò il ritmo degli affondi. Andrea sentiva la saliva calda che avvolgeva la sua asta e colava sui suoi testicoli. Una sensazione stupenda.

         «Ora tocca a me!» disse tirandola su per i capelli e spingendola sul letto.

Le tolse i pantaloncini e le allargò le gambe.

         «E questo triangolino di pelo sopra il clitoride?».

         «Serve a mio marito per indicare dove si trova!».

I due scoppiarono a ridere.

         «E a me cosa indica?».

         «La fontanella per dissetarti?!».

Andrea capì l’invito e in un attimo si tuffò in mezzo alla sue gambe.

La sua lingua esplorava la fessurina fradicia della vicina di casa a cui dava un piacere enorme.

         «Sei fantastico!».

Andrea continuava a leccare la passerina di Elena che in breve tempo raggiunse un orgasmo.

         «Sbagliamo fino in fondo?» chiese.

Si mise a quattro zampe sul letto; un chiaro invito a scoparla. Invito che Andrea non si fece ripetere. Puntò il suo membro duro sulla sua fessurina e con un colpo di reni entrò in lei.

Il ritmo degli affondi era prima lento poi via via più veloce e più rude.

Elena ansimava e incitava il ragazzo ad andare più forte. Lui la prese per i capelli e la tirava a sé, mentre lei continuava a stimolarsi il clitoride con una mano.

Andrea era al limite, ma lei non voleva ancora che venisse.

Si tolse da lui, lo fece sdraiare e salì a cavalcioni sopra di lui. Iniziò letteralmente a cavalcarlo. Si tolse la canotta, liberando la sua quarta soda che si muoveva sotto i colpi della cavalcata. Andrea da sotto si godeva il piacere che le dava la donna e la vista mozzafiato dei suoi seni perfetti.

Ogni volta che lui stava per raggiungere l’orgasmo lei, che aveva già goduto, si fermava e cambiava posizione. Fu allora che, preso dall’eccitazione del momento, Andrea la spinse sul letto con forza, le infilò il cazzo nella sua fessurina bagnata e, aggrappato con entrambe le braccia ad una gamba, iniziò a penetrarla con foga animalesca.

         «Siii! Continua! Più forte!».

La donna ansimava e gemeva. Il sudore rendeva lucida la sua pelle morbida. Era bella. Perfetta. In quel momento fu solo uno il desiderio del giovane. Lasciò la gambe e, senza smettere di penetrarla, avvicinò la sua bocca a quella di Elena.

         «Posso venire dentro di te?» le chiese con dolcezza.

         «Devi.».

I due si baciarono e, mentre le loro lingue si attorcigliavano nelle loro bocche, il seme abbondante di Andrea si faceva strada nel Sacro Tempio di Elena.

I due si lasciarono andare sfiniti. A breve sarebbero tornati ognuno alla propria abitazione e si sarebbero sentiti solo l’indomani per iniziare finalmente il loro gioco.

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Abbiamo parlato e ognuno di noi vorrebbe sperimentare con altri partner e quindi abbiamo deciso di fare sesso per l’ultima volta e di lasciarci senza alcun rancore. Io, in realtà, che non sono amante dei cambiamenti, ho un po’ paura che finirò per restare da sola.

Ci vediamo a casa di G. e siamo un po’ giù allora G. si vede i video che avevamo girato e ci fa vedere com’è il suo cazzo. Io voglio fargli un ultimo pompino come si deve, quindi mi spoglio e spoglio lui. Andiamo in camera e lui si mette a sedere sul letto mentre io sto accucciata per prenderlo in bocca, per leccarlo, per porlo tra i seni. Prima di iniziare vado a prendere la maionese, visto che la panna spray non c’è, quindi gliela spalmo sul cazzo che è ben eretto e inizio a leccare, mugolando dal piacere. G, mi dice che vuole il suo pene tra i miei seni e io lo faccio. Mi fa godere moltissimo fare la spagnola.

Lo prendo in bocca tutto, G. mi dice che sono veramente brava e mi mette la mano sul testa per dare il ritmo che vuole al pompino. Nel frattempo, il cazzo è cresciuto ancora e allora me lo levo di bocca e lo lecco, lentamente facendo sospirare G. fino a che sento fiotti del suo sperma sul seno, in faccia, tra i capelli. Mi dice che sono stata bravissima e mi tira su per baciarmi in bocca.

Caterina e Stefania non sono venute con noi perché sono rimaste a giocare in cucina. Io vado lì e trovo Stefania che sta leccando Caterina e allora io mi metto a sedere in terra per leccare Stefania che non se l’aspettava e subito ha un sospiro di piacere, mentre smette per un attimo il cunniculung a Caterina.

G. è in cucina e ci riprende. Dice che il video lo terrà per sé per ricordarci tutte e tre. Caterina viene con un orgasmo davvero potente e rumoroso e tremando tutta. Resta un attimo lì sul tavolino poi si alza e invita Stefania a sdraiarsi, così che io possa farle il cunniculung agevolmente. Io lecco, lecco, lecco mentre Stefania alla fine viene in un crescendo di gemiti.

G. viene a baciarci tutte e tre ci fa vedere il video girato e io mi bagno ulteriormente e anche le altre due come confessano pubblicamente. Decidiamo di andare in camera e spalmarci la maionese e leccarci tutte e quattro in un intrico di lingue e di corpi. Ci mettiamo così G. sdraiato sul letto, io con la fica sulla sua faccia, Caterina che gli fa un pompino e Stefania che gli lecca i capezzoli su cui ha spalmato la maionese. Lui gode come percepisco quando smette di leccarmi. Ci dice che è il sogno di ogni uomo avere tre donne come noi in grado di fargli raggiungere vette di piacere mai esplorate.

Io vengo quindi invito Stefania a mettersi al mio posto e le lecco i capezzoli. Poi sento una mano che capisco essere di G. che stringe i miei seni facendomi provare allo stesso tempo dolore e piacere. Mi dice che sono proprio una monella con un corpo capace di far eccitare anche il più restio degli uomini. Io gli ribatto che non mi sembra propriamente la verità date le mie esperienze passate. Lui mi dice di guardare al futuro, pensare al presente e non al passato.

Nel frattempo Caterina ha ingoiato la sborra di G. e mi bacia in bocca per farmi sentire il suo buon sapore. Diciamo agli altri due che andiamo nell’altra camera per stare da sole. Io mi sdraio Caterina propone di usare su di me un vibratore nuovo, me lo fa vedere: è giallo ed è veramente grosso, ma lei mi dice che per godere non occorre infilarlo dentro, basta appoggiarlo alla fica.

La vibrazione è forte, ma per fortuna il rumore è molto basso, però a me non fa eccitare molto e quindi pretendo che mi infili almeno la punta. Così è proprio un’altra storia e infatti riesco a venire in breve tempo. Poi, sono io a penetrare Caterina, ma lei lo preferisce fuori sulla fica, poi sui seni e in faccia, mentre io la bacio e la stimolo manualmente sul clitoride, finché non viene grazie alle mie abili dita.

Nel frattempo Stefania e G. sono rimasti di là e andiamo a vedere che fanno. Troviamo Stefania messa a pecorina con la faccia sul letto mentre G. da dietro la penetra con molto vigore. Stefania gode moltissimo finché ha un orgasmo animalesco mentre G. sborra con i suoi famosi grugniti. Noi due facciamo girare Stefania e lecchiamo la sua fica piena di sborra e G. ci dice che siamo proprio delle maiale goduriose.

Lui guarda il nostro terzetto dalla poltrona in cui è seduto. Io gli dico che dopo vorrei fare l’amore su una sedia, ma Caterina ribatte che è il suo turno per il cazzo di G. Quindi, lascio il posto a lei e io mi metto sul letto a masturbarmi con le dita sul clitoride mosse in senso rotatorio e anti-orario. Stefania pensa a baciarmi in bocca e a leccarmi i capezzoli facendomi bagnare ulteriormente. Il tutto testimoniato dai miei gemiti sempre più selvaggi. Poi vengo, vengo, vengo e quindi dico a Stefania che ho una sorpresa per lei.

Vado un attimo giù a prendere un pacchettino anonimo, in cui, dentro c’è un ovetto vibrante con telecomando. Ritorno in camera e lo faccio vedere a Stefania e mi dice che non l’ha mai provato e io ribatto che quindi è l’ora di farlo. Così la faccio mettere a gambe larghe e glielo infilo, poi la faccio mettere a pecorina e lo attivo, mentre le lecco il buchino del culo. Lei mi dice che il piacere che prova è incredibile, la sua vagina è già un lago come posso sentire mettendole due dita dentro. Quando è sul punto di venire, lo spengo e lei si lamenta con me. Io mi becco le sue lamentele e poi senza dirle nulla lo riattivo e lei viene, viene, viene e poi mi bacia in bocca. Mi dice che non ha mai provato nulla del genere, perché questo ovetto ha stimolato il suo clitoride che è parecchio grande.

Lei mi dice che è il momento che lo provi io. Prima va a lavarlo e disinfettarlo poi me lo infila lo accende e mi escono subito dei gemiti veramente alti quindi, lo spegne perché sennò verrei subito. Mi dice che non lo riaccenderà più però non me lo toglie e infatti, dopo un quarto d’ora, lo riaccende facendomi venire squirtando in maniera molto abbondante. Stefania viene quindi a leccare la mia fica e mi dice che i miei umori hanno un sapore buono, salino quasi.

Caterina e G. hanno finito, visto che sono venuti nella nostra camera. Parliamo a Caterina dell’ovetto vibrante che prima però deve essere ancora una volta disinfettato. Glielo infiliamo e lo attiviamo con il telecomando e lei ha un subitaneo orgasmo e poi un altro e poi lo spegniamo facendola un po’ arrabbiare. Le diciamo che il bello è attivarlo quando una non se l’aspetta e così lo facciamo dopo venti minuti e lei viene altre tre volte in maniera progressivamente più rumorosa.

G. ha ripreso tutti gli orgasmi di Caterina e dice lo comprerà anche lui questo ovetto magico per provarlo con le nuove partner sessuali che avrà. Togliamo l’ovetto a Caterina, ci alziamo, ci baciamo tutti e ci mettiamo a letto a dormire. Poi, ci svegliamo, ci vestiamo e ci salutiamo con baci e addii strazianti.

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