I vicini perfetti

Posted by admin under Incontri Erotici on lunedì Nov 28, 2022

Lorenza pensandoci si rese conto che per lei l’ideale sarebbe stato giocare con una coppia, tipo quei vicini che si erano trasferiti da poco.

Erano una coppia sulla quarantina. Lorenza era stata a bere il caffè da loro e se non aveva frainteso i loro discorsi indiretti, erano propensi, a giocare con una terza donna.

In verità, Lorenza aveva visto, senza volere, la vicina, Lara, baciarsi con una donna sconosciuta un giorno. Poi l’aveva vista anche un altro giorno fare lo stesso. Quindi, lei era bisex e bisognava vedere se il marito era disponibile ad accogliere una persona estranea come lei.

Un giorno, Lorenza si presentò per chiedere un poco di zucchero e evidentemente li aveva interrotti, mentre erano in camera da letto. Lei avrebbe voluto scomparire sotto terra e disse che non importava, ma Lara insistette perché entrasse in casa, spingendola in camera da letto.

Lì c’era Roberto che si stava segando. Il suo cazzo aveva una cappella rosso incandescente e senza dire nulla, lei iniziò a leccarlo, come se fosse il più buono dei gelati.

Lara entrò in camera, ma non si arrabbiò e prese ad accarezzarle i capezzoli da sopra i vestiti e poi le mise le mani dentro le mutandine, dove scoprì la sua fica più che umida. Lara spogliò Lorenza che continuava con il pompino mentre Lara prese a leccare la fica di Lorenza, a succhiarle il clitoride e a mordicchiarle le grandi labbra che aveva.

Lorenza cercava di non gemere, ma non ci riuscì e quindi Roberto incominciò a segarsi, mentre guardava sua moglie intenta nel cunniculung con Lorenza. Lorenza venne e Lara la baciò in bocca, mentre suo marito la penetrò da dietro in maniera improvvisa.

Lara smise di baciare Lorenza che la vedeva e sentiva i suoi gemiti e le sue espressioni di piacere, finché non venne con un grido. Il marito invece sborrò sopra le tette di Lorenza, che Lara si apprestò a leccare velocemente e con goduria.

Lorenza si ritrovò in bocca il cazzo di Roberto che doveva essere pulito e lucidato dal suo seme. Tutto questo si svolse senza parole, solo sentendo i loro gemiti e senza alcuna gelosia da parte di Lara.

Anzi, lei sembrava molto attratta da Lorenza e la baciò ancora una volta in bocca, mentre le stringeva i capezzoli facendole provare ancora più piacere. Lara a quel punto disse che voleva essere leccata e Lorenza iniziò a farlo. Lara le disse che finalmente realizzava il suo sogno perché era un po’ che pensava a lei. Lorenza le rispose non se n’era accorta, poi continuò a leccare e sentì la lingua di Roberto nel suo buco del culo, che le metteva un lubrificante e infine la impalò col suo cazzo lentamente fino a farglielo sentire tutto. Poi Roberto iniziò a muoversi lentamente, facendole raggiungere in pochissimo tempo più orgasmi. Nel frattempo, Lara si masturbava con un vibratore assai grosso, visto che Lorenza non riusciva più a leccarla.

Lara guardava suo marito inculare Lorenza, finché non le venne dentro. Lorenza a quel punto chiese se giocavano anche con altre donne e loro, le risposero che era la prima volta, anche se Lara aveva da tempo una storia fuori casa con la sua migliore amica.

Roberto disse che non sapeva che lei avesse una gran bella fica e poi obiettivamente con due donne gli tirava il cazzo più che con una.

A quel punto, i tre andarono in sauna e e nonostante il caldo si accoppiarono ancora con Roberto e Lara che apprezzavano, ognuno a loro modo, Lorenza.

Lorenza apprezzava moltissimo i seni grossi, ma non volgari di Lara con capezzoli grossi da succhiare a più non posso e che dire del cazzo grosso e lungo di suo marito? I tre si divertirono, finché ritornarono in camera e a quel punto Lorenza vide che era l’ora in cui sarebbe tornato il marito e tornò a casa propria.

Il giorno dopo si videro ancora e se possibile Lorenza godette ancora di più del giorno precedente. Probabilmente, Lorenza aveva trovato il suo ideale sessuale ovvero una coppia con lui con un gran cazzo e lei con seni abbondanti.

A questo punto, Lorenza non si sarebbe più dovuta chiamare l’insoddisfatta, in quanto, finalmente aveva trovato la piena soddisfazione sessuale, scoprendosi bisessuale. Tutto questo sesso le aveva fatto aumentare l’autostima e forse anche la bellezza perché si giravano a guardarla sia uomini che donne anche più giovani di lei.

Lorenza non sapeva quanto sarebbe durata la storia con i vicini, ma per ora godeva a più non posso, senza che suo marito sospettasse di nulla.

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Mia moglie fa la modella

Posted by admin under Incontri Erotici on giovedì Nov 24, 2022

Mi chiamo Lorenzo, ho 34 anni e sono di media statura, capelli scuri, occhi marroni, fisico normale e sono sposato con Elena, che ha la mia stessa età. Lei è una bella donna, dal fisico molto ben definito. È alta, snella, dai capelli castano chiaro lunghi, che le arrivano fino al seno davanti, e dietro, oltre le spalle. Il seno è di una terza abbondante, tonda e perfetta, che sembra il lavoro di un chirurgo plastico, mentre invece è tutto naturale. Ha capezzoli un po’ piccoli, ventre piatto ed un culo a forma di cuore posto al culmine di due cosce lunghe, snelle e ben affusolate. Anche il viso è un ovale perfetto, occhi chiari e labbra ben delineate. Fin da adolescente, ha praticato danza classica, che le ha modellato il fisico in maniera così bella e, poiché i miei suoceri hanno un atelier di moda per spose, lei per molti anni ha sfilato, mostrando a varie clienti modelli di vestiti da sposa. Questa attività le ha sempre fatto provare un piacere particolare nel vedersi ostentata. Col tempo, ho notato che questa sua vena esibizionista si è sempre più evoluta. Essendo un appassionato di fotografia artistica, l’ho portata ad apprezzare quella forma d’arte, riuscendo a realizzare degli scatti eccezionali, senza omettere di immortalarla anche in pose erotiche, particolarmente intriganti. La scorsa estate eravamo in vacanza in un villaggio turistico su un un’isola greca, e, una sera, il team di artisti che di solito intratteneva i turisti, hanno chiesto se fra il pubblico vi fosse qualcuna disposta a sfilare in passerella, indossando costumi da bagno per promuovere una raccolta fondi destinata ad un piccolo orfanotrofio dell’isola, che assisteva orfani di pescatori, morti in mare. Lei, aderendo alla mia insistente esortazione, si è fatta avanti e, assieme ad una decina di altre donne, è salita sul palco e, dopo aver ricevuto un applauso, sono sparite in appositi camerini, allestiti proprio per consentir loro di indossare i vari costumi da bagno. Dopo di che, una dopo l’altra, sono riapparse in passerella, e tutti hanno potuto ammirare con quanta grazia queste giovani donne presentavano i vari modelli. Tra il pubblico vi era un uomo sulla quarantina, dal fisico tonico e ben fatto, dai capelli molto corti e uno sguardo alquanto penetrante, che era incaricato di fotografare i vari modelli. Ebbene quell’uomo ha mostrato un particolare interesse per mia moglie, scattandole molte foto e, quando lo spettacolo ha avuto termine, ci ha raggiunto al nostro tavolo per complimentarsi con lei.

«Buonasera, mi chiamo Dimitri e desidero complimentarmi con la signora per la splendida classe ed eleganza, tenuta in passerella. Purtroppo in questa isola faccio fatica a trovare una modella che mi sarebbe necessaria per reclamizzare una serie di articoli di lingerie, molto raffinata. Comprendo benissimo che siete in vacanza, ma se la sua signora potesse dedicarmi anche solo poche ore del suo tempo, vi assicuro che per me sarebbe un grandissimo favore, che ricompenserei provvedendo al pagamento di tutte le spese occorse per questa vacanza.»

Istintivamente lei si dichiarò disponibile, perché avrebbe avuto piacere a posare per lui e, così, ci accordammo per il pomeriggio del giorno successivo, quando ci saremmo recati presso la sua abitazione, che era situata nella parte più alta dell’isola. Ero rimasto un po’ sorpreso dall’istantanea disponibilità di Elena, ma, avendo notato la gratificazione che le era derivata nello sfilare in passerella, ho pensato che, in fondo, non era poi tanto strano se avesse gradito anche posare davanti all’obiettivo della macchina fotografica e, dal momento che il relativo compenso rappresentava il rientro di quanto speso per la vacanza, tanto di guadagnato. La sera, a letto, abbiamo scopato in maniera molto appagante. L’ho sentita calda e vogliosa, e devo dire che questo mi ha fatto molto piacere. Stranamente, però, il giorno dopo la sentivo un po’ tesa e, quando abbiamo raggiunto l’abitazione di Dimitri, lui ci ha accolto cordialmente e subito si è adoperato affinché lei si rilassasse e si sentisse a proprio agio. Una volta entrati nella sua splendida abitazione, ci siamo trovati ad ammirare un panorama da mozzare il fiato: sul retro della casa, vi era uno splendido terrazzo, da cui si dominava l’intera isola. Lui le ha mostrato la sua camera da letto, dove potersi cambiare ed indossare la lingerie che, di volta in volta, lui avrebbe immortalato, sfruttando la magnifica location del suo terrazzo. Mentre lui preparava il set fotografico, ho visto Elena entrare in camera, spogliarsi ed indossare un reggiseno in pizzo nero, un reggicalze, calze nere, un sottile perizoma sempre in pizzo nero e, poiché il giorno precedente le aveva chiesto il numero delle scarpe, abbinate alle lingerie vi erano anche alcune paia di scarpe dal tacco veramente proibitivo. Ad un tratto Dimitri è entrato nella camera e, dopo averla osservata, le ha indicato un paio di sandali altissimi in vernice nera, con un cinturino regolabile alla caviglia, tacco 17,5 con plateau 6 cm, che le hanno ancor più evidenziato il suo splendido culo. Quando è uscita sul terrazzo, ho sentito il cazzo muoversi nei pantaloni, mentre Dimitri ha preso a scattare una serie di foto molto belle e sensuali. Elena si muoveva con naturalezza e lui si mostrava soddisfatto.

«Brava! Girati di lato! Solleva i capelli! Spingi indietro il culo! Adesso abbassati, brava, così! Sei meravigliosa!»

Era un susseguirsi di complimenti che hanno fatto molto piacere ad Elena, perché ho visto i suoi occhi brillare di profonda gioia. Poi lui l’ha invitata ad indossare un altro capo e lei è entrata in camera e si è spogliata nuda, mentre lui ricaricava le macchine fotografiche e, con la coda dell’occhio, la guardava attraverso la finestra aperta. Ho visto gonfiare il suo pacco e, invero, anche il mio cazzo era già bello duro. Lei è venuta fuori, indossando un corsetto nero molto erotico con perizoma realizzato in pizzo, di un tessuto nero semi trasparente. Ai piedi aveva degli zoccoli a base nera, con effetto legno laccato, con doppia fascia nera e tacco 13, plateau 4 cm. Quando l’ho vista, il mio cazzo ha preso a premere contro la stoffa dei pantaloni e lo stesso ho visto accadere a quello di Dimitri. Anche qui lui le ha scattato una serie di foto, che rasentavano l’osceno. Poi l’ha invitata di nuovo a cambiarsi e, questa volta, è uscita indossando un reggiseno costituito da spalline che tenevano insieme due piccoli triangoli di stoffa, che coprivano appena i capezzoli e, essendo i suoi seni piuttosto grossi e sodi, li faceva apparire ancor più nudi di quanto lo fossero stati, in realtà. Le mutandine erano costituite da un triangolo di stoffa, talmente esiguo che copriva a stento il suo monte di Venere e lasciava il sedere, completamente scoperto, perché i relativi fili erano scomparsi nel solco delle natiche. Ai piedi indossava dei sandali ad effetto cristallo, con tacco alto di 14 cm e plateau 4. Sembrava una vera zoccola! Gli occhi di Dimitri brillavano mentre osservava la deliziosa figura davanti alla sua macchina fotografica. Le ha scattato una decina di foto del genere decisamente porno, che hanno elevato ancor più il livello della nostra eccitazione, già alle stelle. Guardarla posare per un altro uomo, mi ha reso così eccitato che quando mi ha chiesto di unirmi a lei, ho colto al volo l’occasione e mi son spostato dietro di lei. Il mio cazzo era duro come una roccia e l’ho premuto tra le sue natiche nude. Lei ha risposto spingendo indietro il sedere, in modo che il mio cazzo fosse intrappolato tra le sue natiche. Ero così eccitato che ho portato le mie mani davanti, le ho preso i seni a coppa ed i capezzoli fra le dita, mentre con la bocca l’ho baciata sulla base della nuca. Elena ha emesso un gemito, poi ha chiuso gli occhi ed ha poggiato la testa sulle mie spalle. Ha preso a gemere e ad eccitarsi così tanto che il suo respiro è diventato pesante, mentre io, con un gesto rapido, le ho sfilato il reggiseno ed ho preso di nuovo i suoi seni fra le mani e, mentre li impastavo, Dimitri scattava foto in continuazione. Mi aspettavo qualche reazione da parte di Elena, che però non c’è stata, allora le ho sciolto i nodi che tenevano legato il perizoma, che le è scivolato lungo le gambe, esponendo la figa allo sguardo di Dimitri ed all’obiettivo della sua macchina fotografica. Ancora una volta non mi ha fermato, nemmeno quando ho tirato indietro le labbra della sua fica, per esporre le pieghe interne alla fotocamera. Dimitri si è inginocchiato davanti a lei ed ha ritratto in primo piano le mie dita che le pizzicavano il clitoride. Gemeva, boccheggiava e il suo sedere si premeva sempre più sulla mia erezione. Poi lui le ha voluto che indossasse ancora un altro capo, mentre chiedeva a me di scendere al piano inferiore, dove, sul tavolo, c’era una scatola contenente altri rullini, in quanto aveva esaurito quelli che aveva lì. Sono sceso e risalito in un attimo, ma, quando son tornato e sono rientrato in camera, son rimasto sulla porta strabiliato. Elena era sdraiata sul letto con le gambe divaricate e, tra le sue gambe, c’era Dimitri, che le infilava un cazzo enorme nella fica! Prima che potessi fare qualsiasi cosa per fermarlo, lui, con un affondo deciso, glielo ha spinto tutto dentro.

«Oooohh! Sì, mi sfonda! È enorme! Ti prego, spingilo tutto dentro!»

Il suo corpo ha avuto un sussulto, lei ha sollevato le gambe in modo che i suoi talloni poggiassero sulle sue spalle. I suoi occhi erano chiusi, ma dall’espressione del suo viso ho capito che stava veramente godendo per questa monta, a cui la stava sottoponendo Dimitri. Lui ha allungato le mani, ha afferrato i suoi seni, usandoli come maniglie per farla agitare avanti/indietro sul suo cazzo. Per un attimo, ho avvertito un forte senso di gelosia, ma poi mi sono eccitato al massimo: mi sono avvicinato a lei che ha girato la testa verso di me, ha aperto gli occhi e mi ha sorriso con languore. Ha alzato il braccio e mi ha tirato il viso contro il suo. Ci siamo baciati e le nostre lingue si sono intrecciate, mentre Dimitri continuava a scoparle la fica con colpi sempre più vigorosi, portandola ad un immediato orgasmo, talmente devastante che si è staccata da me, per urlare il suo piacere.

«Vengo! Oddio, sto godendo! Amore, impazzisco! Vengo! Dai, sbattimi più forte, che vengo! Ora!»

Il suo corpo ha preso a tremare, scosso da un orgasmo incredibile ed ha di nuovo sollevato la mano per attrarre di nuovo la mia bocca sulla sua e, mentre si contorceva scossa da quel piacere, mi ha succhiato con forza la lingua. Intanto le sue unghie si sono piantate nella mia schiena, graffiandomi, mentre ci abbandonavamo storditi da quel bacio così intenso e passionale. Lui, intanto, ha continuato a devastarla con colpi tremendi. La sbatteva sempre più forte, facendole sobbalzare il corpo ad ogni affondo, fin quando lui ha preso a chiavarla con maggior velocità, per, infine, sborrarle nella fica, con un urlo disumano.

«Sborro, eccomi! Sto sborrando! Troia meravigliosa, ti sto inondando la fica! Eccomi!»

È rimasto piantato dentro di lei, mentre il suo corpo sussultava e non potevo non vedere con quanta irruenza le stava riversando tutta la sborra dentro la fica. Poi, si è sfilato ed ho visto quel membro dal notevole spessore completamente ricoperto sia della sua sborra che degli umori di Elena e, alla vista della sua fica dilatata e piena del suo sperma, mi son tolto i pantaloni ed ho affondato anche il mio cazzo nella sua figa. Il mio cazzo è giunto in fondo in un sol colpo, dato la dilatazione e la lubrificazione della fica di mia moglie e, ad ogni spinta, sentivo la sborra di Dimitri schizzarmi sulle palle. Ero così eccitato, che l’ho scopata in maniera quasi furiosa e, quando lei mi ha guardato negli occhi e ha urlato un ennesimo orgasmo, le ho riversato dentro anche tutta la mia crema. Sono rimasto alcuni istanti piantato dentro di lei e poi, mentre mi sfilavo, Dimitri mi ha indicato la porta del bagno, dove mi son recato per prendere un asciugamano per poterci pulire, ma, una volta tornato, ho trovato che Elena era inginocchiata sul letto con il culo per aria e Dimitri che le stava sbattendo il cazzo nella figa, da dietro. Ad ogni affondo, vedevo rivoli di sperma che scorrevano lungo le sue gambe, e lui la teneva per i fianchi e la sbatteva con forza, scuotendo tutto il suo corpo. Ero così affascinato da quella scena, che ho preso la macchina fotografica ed ho iniziato a riprenderli mentre scopavano: è stata la cosa più eccitante cui avessi mai assistito. Ero così eccitato e travolto da quanto vedevo, che ho chiesto a Dimitri di cambiar spesso posizione. Lo ha fatto, molte volte ed ho scattato una miriade di foto, da diverse angolazioni, di Elena che veniva scopata. Ho anche immortalato l’attimo in cui lui le ha di nuovo riversato dentro un’altra ingente quantità di sperma e, quando ha sfilato il suo grosso membro, ha continuato a segarsi sul culo di Elena, che è stato completamente ricoperto di macchie bianche. Anche il mio cazzo era tornato nuovamente duro e, a quel punto, ho ridato a lui la macchina fotografica e mi sono posizionato dietro di lei, ma, anziché, prenderla nella fica, ormai ridotta ad una voragine dalla verga di Dimitri, ho poggiato la punta del cazzo sul buco del culo di mia moglie e, con due spinte decise, gliel’ho infilato tutto dentro.

«Fa piano! Mi sfondi il culo, ma non fermarti, spingilo più che puoi, perché mi piace da morire! Dai, amore, rompimi il culo!»

L’ho scopata duramente, cambiando spesso posizione in modo che Dimitri potesse scattare altre foto, che son servite ad immortalare anche questa seconda penetrazione e, quando ho sborrato e ho schizzato in parte nel suo culo, l’ho fatta velocemente inginocchiare davanti a me e le ho schizzato in faccia il resto della sborra che avevo ni coglioni. Lui ha immortalato anche questa scena, per poi guardarci tutti e tre e scoppiare a ridere soddisfatti.

«Accidenti! Sei stata davvero fantastica! Una vera porcellina! E tuo marito è un vero porco complice che ha saputo coinvolgermi in maniera adeguata: grazie!»

Poi ci siamo dati una ripulita e, dopo aver salutato il nostro ospite, siamo ritornati nel nostro appartamento. Durante il tragitto lei era abbastanza silenziosa e sembrava piuttosto imbarazzata dal suo comportamento così diretto, quanto osceno, ma io l’ho rasserenata, dicendole che era stata qualcosa di veramente eccitante che mai avrei pensato di poter godere durante l’intera esistenza.

«Tranquilla, amore, non farti prendere da rigurgiti morali: va tutto bene! Era una cosa che forse desideravamo entrambi, per questo ci siamo lasciati andare e mi è sembrato che sia stato piuttosto piacevole per tutti e due. Tu sei stata all’altezza della situazione e ti sei comportata come dovevi: femmina appassionata e carnale. Da tutto questo, ho scoperto un nuovo lato di te, che mi affascina e mi travolge da pazzi: se solo ripenso al momento in cui ti ho vista posseduta da lui… Che immagine da idillio: tremenda, ma, nello stesso tempo, di un erotismo unico.»

Il giorno dopo, Dimitri è venuto a casa nostra con le foto sviluppate. Erano tutte foto una più bella dell’altra e, nel guardarle, ci siamo eccitati di nuovo ed abbiamo ancora scopato Elena, fino a farla impazzire di piacere. Il momento più entusiasmante è stato quando, lei impalata su di me sdraiato supino, e Dimitri le ha infilato il suo grosso cazzo nel culo, facendole provare il piacere della doppia penetrazione.

«Piano, Dimitri, che mi sfondi! Oddio, sei enorme! Amore, mi sta devastando il culo, però mi piace: sto impazzendo. Su sfondatemi! Fatemi sentire una troia!»

L’abbiamo scopata bene ed a lungo, facendola godere moltissimo ed abbiamo ripetuto la cosa per altre tre volte. Infatti, nei giorni a seguire, ci ha condotto alla scoperta dell’isola, a bordo della sua barca ed ha scattato decine di foto ad Elena su spiaggette deserte, dove lei ha posato nuda o mentre, a turno, io e lui le riempivamo i buchi con i nostri cazzi. Una volta tornati da quella vacanza, per un po’ ce ne siamo stati buoni e tranquilli, poi, una sera, Elena mi ha confessato che le sarebbe piaciuto ancora posare nuda davanti ad una macchina fotografica e, così, mi son messo in contatto con un amico, che so quanto sia bravo nella fotografia ed ora siamo in viaggio per raggiungerlo.

Nutro la speranza che anche questa volta lei, oltre ad esibirsi in pose da troia, desideri anche esser farcita in ogni suo buco.

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Non sarai vergine?!

Posted by admin under Incontri Erotici on mercoledì Nov 23, 2022

Forse ha bevuto qualche bicchiere di troppo, e non ha pensato a quello che stava per dire, ma a un certo punto mi fa:

– Tu mi stai dicendo… che non mangi la  carne? E non hai… non hai nemmeno mai assaggiato una … vagina! Ma cosa sei, un prete? – blatera tenendo con due dita il bicchiere vuoto.

– E stai aspettando di fare sesso solo dopo il matrimonio… Davvero esistono ancora uomini del genere?! – ubriaca mi sbeffeggia a questo modo ridacchiando, senza riuscire a fare un discorso concreto.

– Taci donna! – Dice il mio cervello senza aprir bocca, e sento già il sangue ribollire nelle vene.

Poi mi guarda fisso in faccia, ma è come se guardasse qualcosa di lontano, dietro di me. Come se io fossi trasparente. Solleva una mano, la poggia sul tavolo vicino alla mia. Intreccia le sue dita con le mie: 

– Sei ancora vergine…? – mi chiede lasciva.

– Io… io ho fatto… le mie esperienze… – le dico imbarazzato senza guardarla.

– Sì, e con chi? Con questa mano? –  mi dice guardando sul tavolo le nostre mani congiunte.

Poi si alza ridacchiando in preda ai fumi  dell’alcool e mi trascina tenendomi per mano sulla spiaggia. 

Tengo i sandali con due dita con le mani sulla schiena. Lei sta correndo più avanti tutta allegra. Si è liberata delle scarpe non appena siamo arrivati alla spiaggia, lanciandole via chissà dove. Ci  toccherà perder tempo, dopo, per cercarle. 

Corre, barcolla, ride. Fa una giravolta. Mi chiama, non so nemmeno se ha già imparato il mio nome.

– Vieni! – mi dice –  l’acqua è bellissima! – zampettando  sulla riva.

– Bagnerai tutto il tuo bel vestito, se non fai attenzione.- la rimprovero.

– Andiamo a fare il bagno, su! – mi risponde in preda all’euforia. Ed entra nel mare ancora tutta vestita.

 – Ma che fai? Sei vestita! – Le dico.

– Vieni anche tu, si sta da Dio! – 

– Non nominare  il nome di Dio invano, e riprenditi….per la miseria! – Questi comportamenti fuori dall’ordinario mi fanno imbestialire. 

Fa qualche passo con l’acqua che le arriva alla vita e poi crolla giù a fondo. Vedo la scena dalla riva illuminata dalla luna. Dal villaggio proviene una leggera lontana melodia e dopo aver poggiato con cura i miei sandali sulla sabbia, entro in acqua per recuperarla.

– Vedi tu cosa mi tocca fare per questa stupida ragazza! –  Penso ad alta voce mentre la sollevo. È più pesante del dovuto, si lascia andare mollemente, posseduta da chissà quale demone dell’alcool. 

– Tu non lo reggi proprio l’alcool, eh? –  .  Le dico lasciandola cadere lentamente sulla riva. Mi tira giù e ora sono sopra di lei. Mi prende la faccia fra le mani e fa per baciarmi. 

– Vieni qui da mammina, ti farò sentire quanto è calda la mia fica…- E chiude gli occhi.

– Devi essere impazzita! –  urlando mi alzo di scatto – Devi tenere a mente che ogni relazione al di fuori del matrimonio è vista di malocchio dalla chiesa cattolica! E tu stai trasgredendo questa regola. –

– Lascia stare la chiesa cattolica e vieni a riempire la mia vagina… l’ho sentito, sai, prima il tuo pene gonfio sotto i pantaloni, mentre mi portavi in salvo. E… e mi hai toccato le tette, con la scusa di sollevarmi, pensando fossi svenuta. Sono ubriaca! Non sono svenuta! –

Imbarazzato non so che dire, poi rassegnato e mi siedo vicino a lei.

Note finali:

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Nelle tue mani

Posted by admin under Incontri Erotici on martedì Nov 22, 2022

Siamo appena tornati dal mare, ho ancora gli occhi pieni di culi e tette esibiti con orgoglio, solo il pensiero mi eccita sotto la doccia mentre ti guardo mezza nuda passare nel corridoio.

Gli anni passano, i nostri corpi sono cambiati, si sono ammorbiditi, ma le tue curve mi fanno sempre un effetto piuttosto… importante.

Mi vedi dalla porta e mi sorridi scuotendo la testa, come risposta faccio l’elicottero spargendo schiuma ovunque “Che scemo!”

Va beh mi lavo, mi metto l’accappatoio ed esco dal bagno.

Ti trovo in camera con solo il pezzo sopra del costume, il tuo culo bianco fa quasi luce per il contrasto con il corpo abbronzato, il mio uccello fa capolino dall’accappatoio.

“Dai dammi una mano a togliere questo reggiseno, non riesco a slacciare il nodo”

Ti vengo dietro, mi appoggio a te “Dai, stai buono, voglio fare la doccia!”

Slaccio quel maledetto nodo e il reggiseno cade a terra rivelando le tue tette così belle, così piene, così tonde, così bianche…

“Grazie!”

Scompari dietro l’angolo verso il bagno.

Finisco di asciugarmi con calma mentre sento l’acqua della doccia che scorre, poi vengo in bagno ad appendere l’accappatoio.

Come al solito resto imbambolato a guardarti, com’è che con il tempo tu diventi più bella e i chiletti in più li hai messi tutti nelle tette e sui fianchi mentre a me cresce solo la pancia?

Mi guardi, lo vedi il mio sguardo carico di desiderio, la vedi la mia erezione, ma non fai nulla non dici nulla, sorridi.

Torno in camera, guardo i vestiti, ma io non voglio vestirmi, voglio stare nudo.

Mi stendo sul letto, braccia e gambe aperte, guardo il soffitto e aspetto.

Sento l’acqua che si ferma, stai armeggiando con l’accappatoio.

Silenzio.

Compari nel mio campo visivo, stretta nell’accappatoio, i capelli bagnati.

“Che intenzioni hai!?” faccio spallucce, non ho nessuna intenzione, io sto qui tutto nudo sul nostro letto, con l’uccello duro che punta verso di te.

Mi guardi sorniona mentre ti strofini i capelli, l’accappatoio si allenta rivelando parte di un seno, il mio uccello ha uno scatto.

Allunghi una mano e mi accarezzi il petto quasi distrattamente, poi passi alla pancia.

“Sei ancora ingrassato? Dobbiamo andare dalla dietologa, quella da cui va anche Maria!”

Adoro il tocco delle tue mani delicate, adoro il vagare dei tuoi polpastrelli sul mio corpo, adoro quando i polpastrelli lasciano spazio alle unghie che graffiano leggermente.

Arrivi al inguine, mi solletichi le palle, percorri tutta l’asta leggera, usi le unghie sulla cappella gonfia.

Poi ti allontani, esci dalla camera.

Vorrei urlarti di continuare, vorrei rincorrerti e saltarti addosso.

Ma non mi muovo, non parlo, oggi ho deciso così, non mi muovo, non parlo.

Passano diversi minuti, quando torni da me sei completamente nuda, la tua pelle è lucida e profumata, ti sei data la crema dopo sole.

Mi guardi, fai la faccia pensierosa, ma ti viene da ridere, fai finta, hai già deciso cosa fare.

Sali in piedi sul letto, oscilli rischi di cadermi addosso, poi ti stabilizzi, hai le mani sui fianchi, la vista da qua sotto è bellissima quanto inconsueta.

Metti un piede a destra e uno a sinistra del mio corpo e lentamente scendi su di me, vedo la tua figa che lentamente viene da me, la vedo dischiudersi ed aprirsi per me, quando è davvero vicina allungo la lingua e lecco.

Non faccio altro, lecco, mentre tu ti muovi su di me, le mani affondate nei miei capelli per sorreggerti, per guidarmi.

Vorrei stringerti le chiappe, per aiutarti, per sentirle dure e tese nello sforzo, ma oggi ho deciso che non mi muovo.

Quando scendi troppo su di me rischi di soffocarmi, ma non protesto non dico nulla, oggi ho deciso che non parlo.

Ho la faccia bagnata di te e della mia saliva, mi fai male quando mi tiri i capelli, ma sentirti godere così sulla mia faccia è bellissimo.

Sento la tua figa contrarsi, lo sento arrivare.

Urli, schiacciandomi sotto di te, tirandomi i capelli per tenermi dove vuoi che io stia.

Poi lentamente ti rilassi e ti alzi, facendomi finalmente respirare liberamente.

Ti stendi al mio fianco sospirando, la testa sul petto, un gamba di traverso sulle mie.

Sospiri “Cazzo!” sorrido, non sei mai volgare, solo in questi casi ti lasci un po’ andare.

Ti stringi fortissimo a me poi allenti la presa lentamente.

Riprendi fiato, riconquisti la calma, sento il tuo cuore rallentare.

Passano diversi minuti, pensavo ti fossi addormentata, quando sento la tua mano muoversi.

Mi accarezzi la pancia, giochi con i peli attorno all’ombelico, mio uccello che si era messo a riposo torna a gonfiarsi speranzoso.

“Pensavo ti fossi addormentato”

Le tua carezze si avvicinano sempre di più a lui che ti aspetta pronto, quando finalmente lo sfiori ha uno scatto di gioia, ridacchi.

Mi accarezzi piano in silenzio poi all’improvviso alzi la testa e mi guardi, fai un sorrisino furbo poi ti abbassi su di lui.

Mi dai due belle leccate a lingua aperta, dalle palle alla cappella, due leccate piene di saliva, poi prendi la cappella in bocca all’improvviso, non me l’aspettavo e con uno schiocco la liberi ridendo.

Non faccio in tempo a capire cosa succede che mi sei salita sopra a cavalcioni e sono dentro di te.

Resti qualche secondo ferma, gli occhi chiusi, le mani aperte sul mio petto.

Poi ti sollevi del tutto e inizi a muoverti lentamente.

Ti vedo in tutta la tua bellezza, vorrei stringerti quei seni, giocare con quei capezzoli dritti ed invitanti, ma non mi muovo, oggi ho deciso così, non mi muovo.

Tu il gioco l’hai capito bene infatti apri gli occhi sui miei, le tue mani sono sul tuo corpo, mentre muovi il bacino su di me, le tue mani seguono il percorso che avrebbero fatto le mie, non riesco a non guardarle, mi conosci così bene, quando arrivi a stringerti i seni lo fai con forza come faccio io, cosa che ti fa arrabbiare sempre.

Giochi con i tuoi capezzoli pizzicandoli e tirandoli come mi piace tantissimo fare, mentre aumenti il ritmo.

Metti le mani dietro la schiena, come spesso te le fermo io per impedirti di bloccare il ballare delle tette, che infatti si muovono e saltano davanti a me.

Il ritmo si è fatto forsennato, ti inclini indietro a cercare il punto giusto in cui vuoi che la mia cappella colpisca, il viso trasformato dal piacere rivolto verso l’alto, la bocca aperta a cercare aria.

Sto per venire non resisterò più molto, vorrei dirtelo, ma non parlo, oggi ho deciso così, non parlo.

Quando esplodo dentro di te lo faccio con forza e per la prima volta rompo le regole del gioco spingendo contro di te che urli come urlo io.

Continui a muoverti fino a che l’ultimo mio spasimo si è spento.

Passato l’ondata ti accasci su di me.

Sento i nostri cuori battere all’unisono, fortissimo.

“Cazzo, cazzo, cazzo”

“Cazzo dai cos’è questa maleducazione!?”

Ridiamo mentre ti stringo forte.

Devo essermi addormentato questa volta, quando riapro gli occhi ti trovo con il viso vicinissimo al mio che mi guardi e sorridi felice.

“Questa volta ti sei addormentato davvero”

Mi baci e salti giù dal letto sculettando verso il bagno.

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