Scambio prematrimoniale.

Posted by admin under Incontri Erotici on domenica Dic 11, 2022

Mi chiamo Valentina, ho 27 anni e fra due settimane mi sposo. Sono bionda, dai capelli lunghi che mi arrivano ben oltre le spalle, ho occhi chiari, le labbra carnose, e un bel seno di terza misura, di cui vado particolarmente fiera. Penso di avere i fianchi un po’ larghi ed il culo un po’ grosso, ma le mie gambe sono lunghe e snelle e, in ogni caso, quando mi metto in tiro, faccio la mia porca figura. Come ho detto fra due settimane mi sposo con Michele, che ha la mia stessa età. Siamo fidanzati da tre anni e, benché entrambi venivamo da esperienze molto deludenti, quando ci siamo messi assieme è successo perché avevamo appena finito di scopare. In effetti è così. Ci eravamo conosciuti al matrimonio di Tommaso e Valeria, la mia migliore amica, dove io ero la testimone della sposa e lui quello dello sposo. Era la prima volta che lo vedevo e, dopo la cerimonia, ci siamo resi conto che avevamo entrambi bevuto un po’ troppo, così ci siamo ritrovati nel parcheggio delle auto e, dopo che tutto il giorno avevamo riso e scherzato e, come detto, bevuto tanto, ci siamo guardati negli occhi e, in un momento di lucidità, abbiamo convenuto che non era per niente il caso di mettersi alla guida di un’auto per tornare a casa. Non c’era nessuno, in quel momento nel parcheggio, solo noi due, così, abbiamo deciso di dormire nell’auto di Michele che, delle due, era quella più spaziosa. Appena entrata dentro, la prima cosa che ho fatto, mi sono tolta le scarpe e lui ha cominciato a slacciare la cintura dei pantaloni e, poi, senza neanche rendercene conto ci siam ritrovati solo con l’intimo addosso, perché tra le altre cose faceva un gran caldo. Ci siamo guardati e, senza dir nulla, abbiamo iniziato a scopare in maniera così allegra e piacevole, che ho goduto tantissimo. Anche lui è rimasto piacevolmente travolto dal mio modo di scopare, dalla bravura con cui gli succhiavo l’uccello e dal fatto che, dopo essermi fatta chiavare a lungo, mi son girata e gli ho offerto il culo, dove lui, alla fine, ha potuto sborrare, perché era talmente sbronzo che quasi non riusciva a venire. Ci siamo addormentati e, all’alba, quando ci siamo svegliati, ci siamo guardati negli occhi e siamo scoppiati in una bella risata. È cominciata così la nostra storia e, giorno dopo giorno, è diventata sempre più bella, ma soprattutto il sesso è diventato qualcosa di cui proprio non potevamo far a meno. Lui veniva da storie con donne molto gelose, mentre io mi ero imbattuta solo in mezze seghe, che amavano solo mettermi in mostra perché ero bella e figa. Anche con lui mi piace esser bella e figa e, soprattutto, mi piace farlo eccitare provocando situazioni a sorpresa sempre molto intriganti. Lui impazzisce di piacere quando mostro cosce e culo oppure creo situazioni imbarazzanti, come mostrarmi seminuda dentro il camerino di un negozio di abbigliamento, oppure gli faccio un pompino, quando si corre il rischio di esser scoperti da qualcuno. Queste situazioni lo eccitano in una maniera incredibile e il risultato è che, poi, mi scopa in maniera selvaggia e molto appagante. Va aggiunto che, fra le gambe, Michele, ha un cazzo di tutto rispetto. È lungo ben oltre la media, sicuramente sfiora una ventina di centimetri, ma è la circonferenza che lo rende veramente possente. Quando lo stringo fra le dita, non riesco a chiuderle È come se provassi a stringere il mio polso; ecco, il suo cazzo ha la stessa circonferenza. Mi fa impazzire quando mi sfonda in ogni buco, per poi farcirmi con abbondanti sborrate che mi mandano ai pazzi. Posso affermare, senza ombra di dubbio, che fra di noi l’intesa sessuale è totale e completa. Lui non si tira indietro quando gli propongo qualche mia porcata ed io lo assecondo ogni volta che lui inventa qualche gioco in cui sono la protagonista del suo piacere. Una delle cose che ho in mente, prima di sposarmi, è una cosa che non abbiamo mai fatto, ma cui penso ogni giorno ed avverto forte il desiderio di volerla mettere in pratica. L’idea è di provare a realizzarla con Valentina e suo marito Tommaso. Con questa coppia abbiamo una buona intesa, perché anche loro sono due maialini veramente speciali. Con Valeria, poi, il discorso è ancora più intimo, perché ci conosciamo dalle superiori e, spesso e volentieri, abbiamo avuto dei momenti intimi fra di noi, dal momento che, sia a me che a lei, di tanto in tanto, piace molto poter leccare una bella fighetta, e questa raffinatezza ci ha da sempre legato molto. Complice la mia amica, decido di passare all’azione e, con la scusa degli ultimi dettagli, un pomeriggio ci rechiamo a casa loro e ci sediamo in giardino. Per l’occasione indosso una minigonna molto inguinale ed uno string bianco, quasi trasparente, mentre ai piedi ho dei sandali con zeppa, che inarcano il mio culo rendendolo molto invitante. Sopra indosso un top che, a malapena, copre il mio seno, lasciando l’ombelico libero e scoperto. Mentre son seduta sulla poltrona di vimini e sorseggio una bevanda fresca, Tommaso, da vero porco, parlando del più del meno, porta il discorso sul sesso.

«Con tutti questi impegni e preparativi, avrete di certo dovuto privarvi di qualche buona scopata, ma non sarà un problema perché avrete modo di rifarvi durante la luna di miele.»

Michele lo guarda sornione ed il suo intervento serve solo a gettare altra benzina sul fuoco.

«Tranquillo Tommy! Con la Vale, non si corre il rischio di rimaner con qualche voglia insoddisfatta, ma, anzi, tiene la contabilità perfettamente aggiornata.»

Lui continua a far battute e, ad un tratto, non so come, il discorso cade sull’abbigliamento e, a tal proposito, Tommaso ci racconta di quanto si sia eccitato a sapere che Valeria, nel giorno delle nozze, aveva uno string così esiguo da poter essere paragonato ad un filo interdentale.

«Scommetto che quello che oggi indossi tu, sarà almeno due volte più grande di quello che aveva Valeria quel giorno.»

Valeria sorride e annuisce e alla fine, Michele, quasi ferito nell’onore, mi chiede di aprire le cosce e mostrare il mio indumento intimo a Tommaso. Lui osserva e poi sparisce per un attimo, poco dopo torna con un piccolo album di foto, che lui stesso ha realizzato in maniera privata il giorno delle nozze, dove si vede Valeria a cosce aperte con un solo filo di perle, che, semplicemente, separa le labbra della sua fica. Improvvisamente tra tutti e quattro cala il silenzio, mentre vedo Michele guardare con occhi carichi di desiderio la fica di Valeria, così oscenamente mostrata nelle foto. Mentre continuo a scorrere quelle foto, Tommaso ha l’ardire di proporre di scattare qualche foto ricordo di me, con indosso lo stesso string di Valeria, e Michele acconsente con entusiasmo, così entrambe ci allontaniamo e, quando torniamo, siamo praticamente nude. Io indosso la fila di perle che mi provoca un particolare piacere scorrendo nello spacco della fica e Valeria, invece, indossa un sottile indumento che però è aperto davanti, lasciando a vista il suo spacco. Immediatamente, anche i due maschi si denudano e Michele mi accarezza dappertutto, facendomi eccitare moltissimo, mentre Tommaso, con la digitale tra le mani, inizia a scattare foto a raffica. Valeria non rimane passiva e, ben presto, si unisce a Michele nel farmi eccitare ancor di più. Sento la lingua di Valeria scivolare fra le mie cosce, mentre sto sdraiata sul divano di vimini e succhio con forza il cazzo di Michele, che è diventato durissimo. Tommaso scatta foto in continuazione, mentre si masturba. Noto con piacere che anche lui è molto dotato e questo accresce ancor di più la mia eccitazione. Avevo concordato con la mia amica di fare un giochino saffico, qualcosa di erotico fra noi due, ma, ad un tratto, mi ritrovo con il cazzo di Michele piantato nel culo. Lui sta seduto, mentre io lo cavalco e mi sdraio su di lui a cosce aperte, mentre Valeria mi lecca la fica facendomi urlare di piacere. Raggiungo un orgasmo devastante, che urlo a squarciagola.

«Vengo! Oddio, sto godendo! Mi fate impazzire! Più forte. Fatemi godere ancora più forte!»

Tommaso ci guarda estasiato, mentre immortala Valeria che si beve il piacere che sgorga dalla mia fica, poi, ad un tratto, lei che si stacca da me e, presa in mano la macchina fotografica, spinge Tommy fra le mie cosce. Lui guarda un attimo verso Michele che annuisce, mentre con le mani ora mi strizza i seni facendomi gemere ancor di più. Tommaso appoggia la punta del suo cazzo alla mia fica e Valeria immortala ineluttabilmente lo stupore che si dipinge sul mio viso, quando sento il cazzo di Tommy che mi scivola nella fica, facendomi godere all’istante. Mi sento piena, riempita davanti e dietro da due grosse spranghe di carne che ora si muovono all’unisono e mi fanno impazzire ed urlare di piacere. Godo così tanto che quasi svengo, se non fosse per il fatto che Michele, strizzandomi con forza i capezzoli, mi procura un certo dolore che riesce a mantenermi cosciente. Stretta fra quei due maschi, perdo il conto degli orgasmi, mentre Valeria esorta i due uomini a inondare i miei buchi.

«Sfondatela! Spaccate questa troia! Più forte, dovete pomparla più forte e farla urlare come una lupa alla luna! Coraggio, ragazzi, riempite i buchi di questa puttana!»

Inutile aggiungere che i miei due maschi ora mi sfondano, pompandomi sempre più forte e, quando avverto che, da un momento all’altro, inonderanno i miei buchi, Tommaso si sfila da me ed io resto un attimo interdetta, perché la sensazione che provo, nel sentirmi sfilare quel grosso randello dalla fica, è qualcosa di inaspettato. È stato come se mi avessero tolto via un pezzo di me, dal mio corpo.

«Dai, Michele, facciamo cambio. È da tanto tempo che ho voglia di scopare il culo di Valentina.»

Michele mi solleva, mi fa sfilare dal suo cazzo e subito mi spinge a cavalcare Tommaso che, seduto di fianco, mi fa impalare sulla sua spranga, piantandomela direttamente nel culo. Lo sento entrare deciso e forte e poi Michele mi si piazza davanti e mi penetra nella fica, con un affondo deciso. Scivolano agevolmente dentro di me, perché mi sento ben aperta e dilatata, e subito il piacere riprende, con maggior intensità di prima. Sentire il cazzo di Tommaso nel culo, mi fa impazzire, perché ho la netta sensazione che sia ancora più grosso di quello di Michele. Mi pompano velocemente, perché ormai sono al limite anche loro e, dopo avermi fatto provare un altro orgasmo, con un grugnito da veri maiali, quasi all’unisono, mi farciscono i buchi con una copiosa sborrata. Restano piantati dentro di me, mentre li sento iniettare i loro schizzi dentro il mio corpo; poi Michele si sfila per primo ed il suo cazzo è subito preda della bocca di Valeria, che se lo infila tutto in gola, mentre Tommaso, dopo avermi fatto alzare, mi offre il suo da succhiare, cosa che faccio immediatamente. Sono alle prese con quel randello che nonostante la copiosa sborrata sembra ancora continuare ad eruttare seme, quando, improvvisamente, sento una lingua lambirmi culo e fica da cui sta colando di tutto; mi giro e vedo Michele che si avvicina a me con il cazzo anche lui ancora ben duro, mentre Valeria mi lecca i buchi andando a raccogliere il seme che i due maschi mi hanno depositato dentro e poi, con la bocca piena, si avvicina alla mia e mi bacia con passione. È una sensazione bellissima condividere la sborra che lei ha raccolto dai miei buchi, mentre ora i due maschi, dopo averci osservato limonare, afferrano Valeria e, Michele, per primo, la fa sedere su di lui e io stessa afferro il cazzo del mio futuro marito e con precisione millimetrica appoggio la punta sul buco del culo della mia amica, dove quel grosso randello sprofonda agevolmente. Adesso è la volta di Valeria di godere in doppia, cosa che Tommaso mette in atto dopo che lei si è seduta sul cazzo di Michele. La vedo godere tantissimo anche lei, mentre i due infaticabili stalloni la sbattono, fin quando, sazi e soddisfatti, le riversano il resto della loro sborra dentro di buchi abbondantemente dilatati. Quando si sfilano, sono io che mi inginocchio davanti a lei e lecco il nettare che sgorga dai suoi buchi spanati e slabbrati, mentre lei accarezza la mia testa e struscia la sua fica sulla mia faccia. Sfiniti ci mettiamo seduti e ci guardiamo in faccia; viene spontanea una grossa risata, poi ci abbracciamo tutti e quattro felici e contenti.

È stata un’esperienza davvero sconvolgente, che ha cambiato la vita di tutti e quattro e, dopo esser tornati dalla luna di miele, abbiamo ripetuto più volte quella fantastica avventura, facendo divenire i nostri due amici, presenze ineludibili dei nostri giochi trasgressivi.

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Mia moglie fa la modella

Posted by admin under Incontri Erotici on giovedì Nov 24, 2022

Mi chiamo Lorenzo, ho 34 anni e sono di media statura, capelli scuri, occhi marroni, fisico normale e sono sposato con Elena, che ha la mia stessa età. Lei è una bella donna, dal fisico molto ben definito. È alta, snella, dai capelli castano chiaro lunghi, che le arrivano fino al seno davanti, e dietro, oltre le spalle. Il seno è di una terza abbondante, tonda e perfetta, che sembra il lavoro di un chirurgo plastico, mentre invece è tutto naturale. Ha capezzoli un po’ piccoli, ventre piatto ed un culo a forma di cuore posto al culmine di due cosce lunghe, snelle e ben affusolate. Anche il viso è un ovale perfetto, occhi chiari e labbra ben delineate. Fin da adolescente, ha praticato danza classica, che le ha modellato il fisico in maniera così bella e, poiché i miei suoceri hanno un atelier di moda per spose, lei per molti anni ha sfilato, mostrando a varie clienti modelli di vestiti da sposa. Questa attività le ha sempre fatto provare un piacere particolare nel vedersi ostentata. Col tempo, ho notato che questa sua vena esibizionista si è sempre più evoluta. Essendo un appassionato di fotografia artistica, l’ho portata ad apprezzare quella forma d’arte, riuscendo a realizzare degli scatti eccezionali, senza omettere di immortalarla anche in pose erotiche, particolarmente intriganti. La scorsa estate eravamo in vacanza in un villaggio turistico su un un’isola greca, e, una sera, il team di artisti che di solito intratteneva i turisti, hanno chiesto se fra il pubblico vi fosse qualcuna disposta a sfilare in passerella, indossando costumi da bagno per promuovere una raccolta fondi destinata ad un piccolo orfanotrofio dell’isola, che assisteva orfani di pescatori, morti in mare. Lei, aderendo alla mia insistente esortazione, si è fatta avanti e, assieme ad una decina di altre donne, è salita sul palco e, dopo aver ricevuto un applauso, sono sparite in appositi camerini, allestiti proprio per consentir loro di indossare i vari costumi da bagno. Dopo di che, una dopo l’altra, sono riapparse in passerella, e tutti hanno potuto ammirare con quanta grazia queste giovani donne presentavano i vari modelli. Tra il pubblico vi era un uomo sulla quarantina, dal fisico tonico e ben fatto, dai capelli molto corti e uno sguardo alquanto penetrante, che era incaricato di fotografare i vari modelli. Ebbene quell’uomo ha mostrato un particolare interesse per mia moglie, scattandole molte foto e, quando lo spettacolo ha avuto termine, ci ha raggiunto al nostro tavolo per complimentarsi con lei.

«Buonasera, mi chiamo Dimitri e desidero complimentarmi con la signora per la splendida classe ed eleganza, tenuta in passerella. Purtroppo in questa isola faccio fatica a trovare una modella che mi sarebbe necessaria per reclamizzare una serie di articoli di lingerie, molto raffinata. Comprendo benissimo che siete in vacanza, ma se la sua signora potesse dedicarmi anche solo poche ore del suo tempo, vi assicuro che per me sarebbe un grandissimo favore, che ricompenserei provvedendo al pagamento di tutte le spese occorse per questa vacanza.»

Istintivamente lei si dichiarò disponibile, perché avrebbe avuto piacere a posare per lui e, così, ci accordammo per il pomeriggio del giorno successivo, quando ci saremmo recati presso la sua abitazione, che era situata nella parte più alta dell’isola. Ero rimasto un po’ sorpreso dall’istantanea disponibilità di Elena, ma, avendo notato la gratificazione che le era derivata nello sfilare in passerella, ho pensato che, in fondo, non era poi tanto strano se avesse gradito anche posare davanti all’obiettivo della macchina fotografica e, dal momento che il relativo compenso rappresentava il rientro di quanto speso per la vacanza, tanto di guadagnato. La sera, a letto, abbiamo scopato in maniera molto appagante. L’ho sentita calda e vogliosa, e devo dire che questo mi ha fatto molto piacere. Stranamente, però, il giorno dopo la sentivo un po’ tesa e, quando abbiamo raggiunto l’abitazione di Dimitri, lui ci ha accolto cordialmente e subito si è adoperato affinché lei si rilassasse e si sentisse a proprio agio. Una volta entrati nella sua splendida abitazione, ci siamo trovati ad ammirare un panorama da mozzare il fiato: sul retro della casa, vi era uno splendido terrazzo, da cui si dominava l’intera isola. Lui le ha mostrato la sua camera da letto, dove potersi cambiare ed indossare la lingerie che, di volta in volta, lui avrebbe immortalato, sfruttando la magnifica location del suo terrazzo. Mentre lui preparava il set fotografico, ho visto Elena entrare in camera, spogliarsi ed indossare un reggiseno in pizzo nero, un reggicalze, calze nere, un sottile perizoma sempre in pizzo nero e, poiché il giorno precedente le aveva chiesto il numero delle scarpe, abbinate alle lingerie vi erano anche alcune paia di scarpe dal tacco veramente proibitivo. Ad un tratto Dimitri è entrato nella camera e, dopo averla osservata, le ha indicato un paio di sandali altissimi in vernice nera, con un cinturino regolabile alla caviglia, tacco 17,5 con plateau 6 cm, che le hanno ancor più evidenziato il suo splendido culo. Quando è uscita sul terrazzo, ho sentito il cazzo muoversi nei pantaloni, mentre Dimitri ha preso a scattare una serie di foto molto belle e sensuali. Elena si muoveva con naturalezza e lui si mostrava soddisfatto.

«Brava! Girati di lato! Solleva i capelli! Spingi indietro il culo! Adesso abbassati, brava, così! Sei meravigliosa!»

Era un susseguirsi di complimenti che hanno fatto molto piacere ad Elena, perché ho visto i suoi occhi brillare di profonda gioia. Poi lui l’ha invitata ad indossare un altro capo e lei è entrata in camera e si è spogliata nuda, mentre lui ricaricava le macchine fotografiche e, con la coda dell’occhio, la guardava attraverso la finestra aperta. Ho visto gonfiare il suo pacco e, invero, anche il mio cazzo era già bello duro. Lei è venuta fuori, indossando un corsetto nero molto erotico con perizoma realizzato in pizzo, di un tessuto nero semi trasparente. Ai piedi aveva degli zoccoli a base nera, con effetto legno laccato, con doppia fascia nera e tacco 13, plateau 4 cm. Quando l’ho vista, il mio cazzo ha preso a premere contro la stoffa dei pantaloni e lo stesso ho visto accadere a quello di Dimitri. Anche qui lui le ha scattato una serie di foto, che rasentavano l’osceno. Poi l’ha invitata di nuovo a cambiarsi e, questa volta, è uscita indossando un reggiseno costituito da spalline che tenevano insieme due piccoli triangoli di stoffa, che coprivano appena i capezzoli e, essendo i suoi seni piuttosto grossi e sodi, li faceva apparire ancor più nudi di quanto lo fossero stati, in realtà. Le mutandine erano costituite da un triangolo di stoffa, talmente esiguo che copriva a stento il suo monte di Venere e lasciava il sedere, completamente scoperto, perché i relativi fili erano scomparsi nel solco delle natiche. Ai piedi indossava dei sandali ad effetto cristallo, con tacco alto di 14 cm e plateau 4. Sembrava una vera zoccola! Gli occhi di Dimitri brillavano mentre osservava la deliziosa figura davanti alla sua macchina fotografica. Le ha scattato una decina di foto del genere decisamente porno, che hanno elevato ancor più il livello della nostra eccitazione, già alle stelle. Guardarla posare per un altro uomo, mi ha reso così eccitato che quando mi ha chiesto di unirmi a lei, ho colto al volo l’occasione e mi son spostato dietro di lei. Il mio cazzo era duro come una roccia e l’ho premuto tra le sue natiche nude. Lei ha risposto spingendo indietro il sedere, in modo che il mio cazzo fosse intrappolato tra le sue natiche. Ero così eccitato che ho portato le mie mani davanti, le ho preso i seni a coppa ed i capezzoli fra le dita, mentre con la bocca l’ho baciata sulla base della nuca. Elena ha emesso un gemito, poi ha chiuso gli occhi ed ha poggiato la testa sulle mie spalle. Ha preso a gemere e ad eccitarsi così tanto che il suo respiro è diventato pesante, mentre io, con un gesto rapido, le ho sfilato il reggiseno ed ho preso di nuovo i suoi seni fra le mani e, mentre li impastavo, Dimitri scattava foto in continuazione. Mi aspettavo qualche reazione da parte di Elena, che però non c’è stata, allora le ho sciolto i nodi che tenevano legato il perizoma, che le è scivolato lungo le gambe, esponendo la figa allo sguardo di Dimitri ed all’obiettivo della sua macchina fotografica. Ancora una volta non mi ha fermato, nemmeno quando ho tirato indietro le labbra della sua fica, per esporre le pieghe interne alla fotocamera. Dimitri si è inginocchiato davanti a lei ed ha ritratto in primo piano le mie dita che le pizzicavano il clitoride. Gemeva, boccheggiava e il suo sedere si premeva sempre più sulla mia erezione. Poi lui le ha voluto che indossasse ancora un altro capo, mentre chiedeva a me di scendere al piano inferiore, dove, sul tavolo, c’era una scatola contenente altri rullini, in quanto aveva esaurito quelli che aveva lì. Sono sceso e risalito in un attimo, ma, quando son tornato e sono rientrato in camera, son rimasto sulla porta strabiliato. Elena era sdraiata sul letto con le gambe divaricate e, tra le sue gambe, c’era Dimitri, che le infilava un cazzo enorme nella fica! Prima che potessi fare qualsiasi cosa per fermarlo, lui, con un affondo deciso, glielo ha spinto tutto dentro.

«Oooohh! Sì, mi sfonda! È enorme! Ti prego, spingilo tutto dentro!»

Il suo corpo ha avuto un sussulto, lei ha sollevato le gambe in modo che i suoi talloni poggiassero sulle sue spalle. I suoi occhi erano chiusi, ma dall’espressione del suo viso ho capito che stava veramente godendo per questa monta, a cui la stava sottoponendo Dimitri. Lui ha allungato le mani, ha afferrato i suoi seni, usandoli come maniglie per farla agitare avanti/indietro sul suo cazzo. Per un attimo, ho avvertito un forte senso di gelosia, ma poi mi sono eccitato al massimo: mi sono avvicinato a lei che ha girato la testa verso di me, ha aperto gli occhi e mi ha sorriso con languore. Ha alzato il braccio e mi ha tirato il viso contro il suo. Ci siamo baciati e le nostre lingue si sono intrecciate, mentre Dimitri continuava a scoparle la fica con colpi sempre più vigorosi, portandola ad un immediato orgasmo, talmente devastante che si è staccata da me, per urlare il suo piacere.

«Vengo! Oddio, sto godendo! Amore, impazzisco! Vengo! Dai, sbattimi più forte, che vengo! Ora!»

Il suo corpo ha preso a tremare, scosso da un orgasmo incredibile ed ha di nuovo sollevato la mano per attrarre di nuovo la mia bocca sulla sua e, mentre si contorceva scossa da quel piacere, mi ha succhiato con forza la lingua. Intanto le sue unghie si sono piantate nella mia schiena, graffiandomi, mentre ci abbandonavamo storditi da quel bacio così intenso e passionale. Lui, intanto, ha continuato a devastarla con colpi tremendi. La sbatteva sempre più forte, facendole sobbalzare il corpo ad ogni affondo, fin quando lui ha preso a chiavarla con maggior velocità, per, infine, sborrarle nella fica, con un urlo disumano.

«Sborro, eccomi! Sto sborrando! Troia meravigliosa, ti sto inondando la fica! Eccomi!»

È rimasto piantato dentro di lei, mentre il suo corpo sussultava e non potevo non vedere con quanta irruenza le stava riversando tutta la sborra dentro la fica. Poi, si è sfilato ed ho visto quel membro dal notevole spessore completamente ricoperto sia della sua sborra che degli umori di Elena e, alla vista della sua fica dilatata e piena del suo sperma, mi son tolto i pantaloni ed ho affondato anche il mio cazzo nella sua figa. Il mio cazzo è giunto in fondo in un sol colpo, dato la dilatazione e la lubrificazione della fica di mia moglie e, ad ogni spinta, sentivo la sborra di Dimitri schizzarmi sulle palle. Ero così eccitato, che l’ho scopata in maniera quasi furiosa e, quando lei mi ha guardato negli occhi e ha urlato un ennesimo orgasmo, le ho riversato dentro anche tutta la mia crema. Sono rimasto alcuni istanti piantato dentro di lei e poi, mentre mi sfilavo, Dimitri mi ha indicato la porta del bagno, dove mi son recato per prendere un asciugamano per poterci pulire, ma, una volta tornato, ho trovato che Elena era inginocchiata sul letto con il culo per aria e Dimitri che le stava sbattendo il cazzo nella figa, da dietro. Ad ogni affondo, vedevo rivoli di sperma che scorrevano lungo le sue gambe, e lui la teneva per i fianchi e la sbatteva con forza, scuotendo tutto il suo corpo. Ero così affascinato da quella scena, che ho preso la macchina fotografica ed ho iniziato a riprenderli mentre scopavano: è stata la cosa più eccitante cui avessi mai assistito. Ero così eccitato e travolto da quanto vedevo, che ho chiesto a Dimitri di cambiar spesso posizione. Lo ha fatto, molte volte ed ho scattato una miriade di foto, da diverse angolazioni, di Elena che veniva scopata. Ho anche immortalato l’attimo in cui lui le ha di nuovo riversato dentro un’altra ingente quantità di sperma e, quando ha sfilato il suo grosso membro, ha continuato a segarsi sul culo di Elena, che è stato completamente ricoperto di macchie bianche. Anche il mio cazzo era tornato nuovamente duro e, a quel punto, ho ridato a lui la macchina fotografica e mi sono posizionato dietro di lei, ma, anziché, prenderla nella fica, ormai ridotta ad una voragine dalla verga di Dimitri, ho poggiato la punta del cazzo sul buco del culo di mia moglie e, con due spinte decise, gliel’ho infilato tutto dentro.

«Fa piano! Mi sfondi il culo, ma non fermarti, spingilo più che puoi, perché mi piace da morire! Dai, amore, rompimi il culo!»

L’ho scopata duramente, cambiando spesso posizione in modo che Dimitri potesse scattare altre foto, che son servite ad immortalare anche questa seconda penetrazione e, quando ho sborrato e ho schizzato in parte nel suo culo, l’ho fatta velocemente inginocchiare davanti a me e le ho schizzato in faccia il resto della sborra che avevo ni coglioni. Lui ha immortalato anche questa scena, per poi guardarci tutti e tre e scoppiare a ridere soddisfatti.

«Accidenti! Sei stata davvero fantastica! Una vera porcellina! E tuo marito è un vero porco complice che ha saputo coinvolgermi in maniera adeguata: grazie!»

Poi ci siamo dati una ripulita e, dopo aver salutato il nostro ospite, siamo ritornati nel nostro appartamento. Durante il tragitto lei era abbastanza silenziosa e sembrava piuttosto imbarazzata dal suo comportamento così diretto, quanto osceno, ma io l’ho rasserenata, dicendole che era stata qualcosa di veramente eccitante che mai avrei pensato di poter godere durante l’intera esistenza.

«Tranquilla, amore, non farti prendere da rigurgiti morali: va tutto bene! Era una cosa che forse desideravamo entrambi, per questo ci siamo lasciati andare e mi è sembrato che sia stato piuttosto piacevole per tutti e due. Tu sei stata all’altezza della situazione e ti sei comportata come dovevi: femmina appassionata e carnale. Da tutto questo, ho scoperto un nuovo lato di te, che mi affascina e mi travolge da pazzi: se solo ripenso al momento in cui ti ho vista posseduta da lui… Che immagine da idillio: tremenda, ma, nello stesso tempo, di un erotismo unico.»

Il giorno dopo, Dimitri è venuto a casa nostra con le foto sviluppate. Erano tutte foto una più bella dell’altra e, nel guardarle, ci siamo eccitati di nuovo ed abbiamo ancora scopato Elena, fino a farla impazzire di piacere. Il momento più entusiasmante è stato quando, lei impalata su di me sdraiato supino, e Dimitri le ha infilato il suo grosso cazzo nel culo, facendole provare il piacere della doppia penetrazione.

«Piano, Dimitri, che mi sfondi! Oddio, sei enorme! Amore, mi sta devastando il culo, però mi piace: sto impazzendo. Su sfondatemi! Fatemi sentire una troia!»

L’abbiamo scopata bene ed a lungo, facendola godere moltissimo ed abbiamo ripetuto la cosa per altre tre volte. Infatti, nei giorni a seguire, ci ha condotto alla scoperta dell’isola, a bordo della sua barca ed ha scattato decine di foto ad Elena su spiaggette deserte, dove lei ha posato nuda o mentre, a turno, io e lui le riempivamo i buchi con i nostri cazzi. Una volta tornati da quella vacanza, per un po’ ce ne siamo stati buoni e tranquilli, poi, una sera, Elena mi ha confessato che le sarebbe piaciuto ancora posare nuda davanti ad una macchina fotografica e, così, mi son messo in contatto con un amico, che so quanto sia bravo nella fotografia ed ora siamo in viaggio per raggiungerlo.

Nutro la speranza che anche questa volta lei, oltre ad esibirsi in pose da troia, desideri anche esser farcita in ogni suo buco.

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