Sono un cornuto!

Posted by admin under Incontri Erotici on Вторник Фев 21, 2023

Mi chiamo Marco, ho 35 anni e da tre sono sposato con Milena. Sono di media statura, capelli neri, occhi marroni; lavoro come consulente finanziario in una banca. Milena ha la mia stessa età, è una bella donna alta 1,70, bionda, occhi chiari, seno una buona terza piena, cosce lunghe, ed un bel culo tondo e sodo. Da quando siamo sposati, ho iniziato a sospettare sulla sua fedeltà. Non ci sono stati fatti specifici, ma avevo notato, qua e là, indizi significativi: uscite la sera con amiche che non conoscevo, oppure qualche chiamata, cui non aveva risposto, dopo aver fatto squillare a lungo il telefono, insolite distrazioni, un tono distratto in certe nostre conversazioni telefoniche, come se stesse con qualcuno. Infine la svolta qualche giorno più tardi. Quella mattina l’ho chiamata dal lavoro e quella sensazione che potesse essere con qualcuno si è ancor più rafforzata. Qualche frase spezzata, un’esclamazione inspiegabile, insomma segnali che portavano ad un’unica conclusione: non era sola! Ho interrotto la comunicazione, avvertendo che al lavoro sarei stato impegnato fino al pomeriggio, così da non farle sospettare che io potessi interrompere quello che stava facendo. Ho lasciato l’ufficio con un pretesto: in piena estate, c’era poco lavoro e poca gente, quindi la mia assenza non sarebbe stata notata. Son corso a casa che non dista molto dal mio posto di lavoro: solo circa 15 minuti d’auto. Era necessario arrivare velocemente, per scoprire cosa stava succedendo. Il mio cuore batteva forte, in un misto di angoscia ed eccitazione. Quando son arrivato a destinazione, ho lasciato la vettura nel parcheggio sotterraneo e questo mi ha permesso di raggiungere direttamente il nostro appartamento, senza esser visto da nessuno e, senza indugio, sono entrato silenziosamente in casa. Sono andato verso la nostra camera, ho aperto la porta e lì l’ho travata, sul nostro letto matrimoniale, tutta presa a gustarsi i suoi giochi erotici. La prima cosa che ho visto, è stato un culo peloso rivolto verso di me, che si muoveva ritmicamente, su e giù, su e giù. Ero paralizzato. Non è che non me lo aspettassi, ovviamente, ma constatare che i miei sospetti erano brutalmente confermati, era qualcosa di troppo forte. La mia irruzione non è passata inosservata, nonostante il detentore del culo peloso e la mia Milena, sotto di lui, se la stessero godendo alla grande. Milena mi guardò con un misto tra sorpresa e shock. Non se lo aspettava, era ovvio, e avrebbe preferito non farsi trovare in quella posizione, anche questo era evidente. Io ero senza parole ed anche Milena. Mentre il “culo peloso”, si tolse da Milena e, appoggiatosi accanto, sul gomito destro, mi guardò con un’espressione tra il sorpreso ed il malizioso.
Ruppe il silenzio, chiedendo:

 «Chi sei?»

Che sfacciato! Non ho potuto rispondere a nulla, ma la cagna ha recuperato la calma ed ha risposto per me:

«È Marco, mio marito.»

E, come se ci trovassimo nella più innocente delle situazioni, ha completato la presentazione dicendomi:

«Questo è Massimo… Un mio amico.»

Tanta sfrontatezza aumentò il mio stupore, inibendomi di proferir parola. Un senso di dolore ed umiliazione mi aveva paralizzato, ma, da qualche altra parte, nel mio intimo, quella scena mi aveva eccitato al massimo. A poco a poco sono stato in grado di realizzare la situazione che avevo davanti agli occhi. Erano entrambi completamente nudi. Il corpo bello ed esuberante di Milena era sdraiato sulla schiena, con le gambe divaricate e le grandi tette che le svettavano sul petto. L’uomo che se la godeva era un individuo alto, magro, piuttosto peloso, che mi guardava con curiosità e un cenno soddisfatto. Sicuramente si godeva il fatto che io ero il cornuto e lui era colui che me le aveva appena fatte. Il suo cazzo era ancora teso, proprio come l’aveva tirato fuori dalla fica di Milena quando ero entrato. Ho notato subito che aveva un arnese di generose dimensioni, più grande del mio in spessore e in lunghezza. Visto che ancora non pronunciavo parola, Milena ha ripreso:

«Non so cosa vorresti fare: potremmo continuare a stare insieme o potremmo divorziare, ma, in ogni caso, io non smetterei di andare a letto con Massimo.»

Il fatto che abbia messo le cose in modo così chiaro, mi ha aiutato a superare la mia perplessità e dire quello cui facevo fatica a credere che fosse uscito dalla mia bocca.

«No, Milena. Non voglio divorziare. Voglio continuare ad esser tuo marito e mi farò una ragione se hai bisogno di qualcun altro per esser chiavata in maniera così energica ed appagante.»

Il bull si è fatto una risata piena di soddisfazione. Milena mi guardò attonita e, come se quella soluzione fosse la più bella del mondo, si voltò verso di lui e lo baciò appassionatamente sulla bocca. Hanno limonato per alcuni minuti, mentre io guardavo sempre più ferito ed umiliato, ma, nello stesso tempo, sempre più eccitato, come dimostrato dal gonfiore nei miei pantaloni. Quando finalmente decisero di separare le loro bocche, Milena mi guardò di nuovo con lui davvero incuriosito. Di nuovo, il suono delle mie stesse parole mi sorprese, perché io stesso facevo fatica a credere a quello che dicevo.

«Non voglio perderti. Voglio stare con te, anche se devo abituarmi a vederti scopare con un altro.»

Era una totale soggezione alla libertà di decidere della vita sua e mia, senza limiti e/o condizioni.

«Chiudi la porta e goditi lo spettacolo!»

Molto lentamente si chinò sull’uomo, abbassò la testa e cominciò a baciargli il membro duro. Fece scorrere la lingua su e giù sul tronco, leccò delicatamente il glande, scese con le labbra e la lingua lungo il palo rigido, si dedicò a baciare, leccare e succhiare le palle dure e piene, risalì il tronco fino a ingoiarlo tutto con gioia. Massimo giaceva supino, con chiara espressione di soddisfazione, ed emetteva eloquenti gemiti di piacere, senza esimersi dal sottolineare:

«Brava, zoccola! Fa vedere al cornuto come si succhia e lecca un bel cazzo come questo! Dai, continua. che ti voglio inondare la gola di sborra. Dai, troia, succhia!»

Milena proseguì in quel compito, mentre io ero ben consapevole della sua maestria nel portare a termine quel gioco, finché lui le chiese di farlo sborrare:

«Dai, vacca, succhia che sborro!»

Un suo grido, da vero porco, rese evidente il momento in cui, a seguito del succhiare di lei, le stava riversando in gola tutta la sua sborra. Milena ha proseguito nella sua azione, fino a spremere tutto il succo che poteva ottenere e, solo allora, ebbe a lasciare il grosso randello con la lentezza di chi abbandona qualcosa che in realtà avrebbe voluto ancora tenere per sé. Poi si alzò sul letto, mi guardò di nuovo e mi disse con fermezza:

«Se vuoi vedere quanto son troia e come ti faccio cornuto, devi farne parte. Vieni a baciarmi!»

Mi avvicinai a lei e premetti la mia bocca contro la sua. Le ho fatto scorrere la lingua dentro, avvertendo subito il sapore acre di sperma e succhi vaginali di cui era inzuppato quel cazzo, prima che lei lo pulisse con il pompino. Quando ha ritenuto che avessi già assaporato abbastanza i sapori del sesso nella sua bocca, si è staccata e mi ha inflitto un nuovo ordine:
«Ora leccami e succhiami la figa, quella dove, fino a poco fa, ha scopato un altro! Me l’ha farcita bene già una volta e, quindi, la trovi ben ricca di crema!»

Ancora una volta ho obbedito, senza chiedermi perché mi stavo sottoponendo a questa ulteriore umiliazione. Mi inginocchiai accanto al letto, affondai la testa tra le sue gambe e presi a leccarla a fondo. Il mio stato d’animo era ridotto ad uno straccio, mi sentivo umiliato, deriso, ma la situazione mi eccitava terribilmente. Senza muover le gambe, affinché continuassi a succhiare, lei avvicinò il busto al corpo di Massimo e prese a baciarlo sulla bocca, sul collo, dietro le orecchie e sul petto peloso. Dalla mia posizione li sentivo parlare appassionatamente. Lui non smetteva a prodigarle lodi e complimenti.

«Sei la mia femmina, la mia vacca da letto, la mia puttana dolce e succhiacazzi, che voglio sfondare tutta!»

Lei mugolava e gongolava compiaciuta, ricambiando.

«Tu sei il mio toro, un maschio fantastico, una vera fonte di sborra calda!»

Si baciavano con passione e piacere con tutto il trasporto possibile. Alla fine la mano di Massimo mi separò dal sesso di mia moglie.

«Togliti, cornuto, che la voglio scopare ancora!»

Le salì di nuovo addosso e, dalla mia posizione più bassa, ho notato che il suo cazzo era di dimensioni davvero notevoli e, con un affondo deciso, le sprofondò di nuovo in quella grotta che, almeno finora, avevo considerato solo mia, mentre lei, gemendo di piacere, tornò a circondandogli la vita con le sue gambe.

«Dai, sfondami! Sei un toro meraviglioso! Guarda, cornuto, come mi sfonda!»

Mi son seduto per terra a guardare come scopavano. E devo ammettere che è stato un vero spettacolo. Subito le sue grida ed i gemiti di piacere di Milena hanno riempito la stanza, fin quando, dopo diversi minuti che scopavano intensamente, sono venuti insieme. Lui si è svuotato di nuovo dentro mia moglie, e ancora io ho avuto il compito di pulirle la fica da ogni traccia della sborrata, mentre la bocca di Milena faceva lo stesso con il cazzo del suo amante.
Massimo mi ha toccato scherzosamente la fronte, chiamandomi cornuto in tutte le varianti che gli venivano in mente. Quando Milena ha finito il suo lavoro di pulizia, ha voluto che io l’ascoltassi attentamente.
«Sia ben chiaro che, d’ora in poi, continuerò a scopare con Massimo. Lo sai vero? Ho deciso che gli affido, in maniera incondizionata, figa, bocca e culo, e, per quel che ti riguarda, potrai vederci quando scopiamo, a condizione che tu esegua quanto ti chiediamo. Se sarai bravo ed ubbidiente, poi continuare ad esser mio marito e scopare con me, quando Massimo è lontano, altrimenti me ne vado con lui.»

L’ho guardata, cercando di capire.

«Ma… come siamo arrivati a tutto questo? E perché hai deciso così?»

Lei mi ha sorriso in maniera ironica.

«E me lo chiedi? Al matrimonio di tua cugina, c’era un vecchio che, per tutto il giorno, non ha fatto altro che sbirciare fra le mie cosce e tu, che hai fatto, quando mi ha toccato ripetutamente il culo? Mi hai detto che le mie recriminazioni erano esagerate, perché lui era solo un po’ sbronzo! Io, però, ho notato come ti eri eccitato, né più e né meno come ti è successo ora! Ma guardati! Hai il cazzo duro pure ora che mi hai visto chiavata da questo toro stupendo!»

Effettivamente tutti abbiamo abbassato lo sguardo per dare un’occhiata al famigerato rigonfiamento dei miei pantaloni. La sua voce ha risuonato molto dura.

«Per questa volta, ti puoi fare una sega, ma appena torni in ufficio, non qui; però, in futuro, te la devi meritare! Inoltre fammi un piacere: Prima di tornare al lavoro, scendi in farmacia e prendimi del lubrificante, perché lui mi vuole sfondare anche il culo e me lo voglio godere per bene, senza aver dolore.»

Sono sceso e risalito velocemente e, dopo avergli consegnato il flacone di lubrificante, lei mi ha imposto di tornare al lavoro, tanto al resto avrebbe pensato lui. Mentre me ne andavo, Milena mi ha dato un bacio e ha detto una cosa che mi ha davvero fatto eccitare tantissimo:

«Ho deciso che condurrò la mia vita con te in questo modo, perché è così che mi piace, quindi fa la tua parte ed aiutami a godermela. Sei un buon cornuto e, per questo, ti amo di più. Non preoccuparti, Massimo non sarà il solo, ce ne saranno altri che semineranno nel mio giardino, in modo tale che tu possa godere di corna sempre ben fresche e lucide.»

Non sono riuscito ad arrivare in ufficio; appena in auto, mi son segato ed ho schizzato immediatamente. Cazzo, sono un cornuto e mi sento soddisfatto.

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Io, Veronica e Bianca

Posted by admin under Incontri Erotici on Понедельник Фев 20, 2023

Preparo il pranzo velocemente, mio marito mangia e se ne va.

Io penso al mio incontro con Veronica, ma anche a Orlando che è un bellissimo uomo che è stato a letto con me e ancora non ci credo.

Non so se dire a Veronica di lui, non lo voglio condividere con lei perché temo che Orlando si lascerebbe ammaliare.

Viene l’ora di andare da Veronica, mi reco al luogo indicato, suono il campanello e mi apre una giovane sconosciuta in vestaglietta sexy.

Mi domanda se sono Azzurra e mi fa entrare. Lei si presenta: si chiama Bianca e mi dice che conosce Veronica da un po’ di tempo.

Tra me e me, inizio a pensare che le donne che Veronica conosce sono troppe e che forse io non sono adatta a questo andazzo.

Bianca non mi lascia il tempo di pensare, mi porta in camera da letto, si toglie la vestaglietta e rimane nuda e mi si offre.

Io le chiedo di Veronica, ma lei mi risponde che non c’è e che lei è un suo regalo per me.

Io sono imbarazzata a differenza di Bianca, che mi dice di spogliarmi, mi bacia in bocca e intanto mi palpa tutta, quasi fosse un uomo.

Io mi lascio andare, ho voglia di Bianca, di sesso e Bianca è irresistibile per me, con grossi seni e una fica spettacolare.

Chiedo a Bianca da quanto conosca Veronica e lei mi risponde che ha appena fatto una visita molto particolare.

Io mi arrabbio e dico che Veronica è una puttana, mi rivesto e me ne vado.

Non faccio in tempo ad arrivare a casa, che squilla il telefono: è Veronica che mi chiede perché me ne sia andata.

Io le dico che è una puttana, visto che anche Bianca era una paziente come me.

Lei mi dice che l’ha sedotta per me perché sapeva che mi sarebbe piaciuta.

Lo dice in maniera tale che mi convince per cui le dico che sarei ritornata da Bianca.

In dieci minuti, sono nell’appartamento, mi spoglio, asciugo con piccoli baci le lacrime di Bianca, alla quale chiedo scusa ed iniziamo a fare sesso.

Anche in questa stanza, come a casa di Veronica c’è uno specchio, che so non essere un vero specchio, poiché ad un certo punto sento dei rumori dall’altra parte.

Veronica mi grida che è lei che ci sta guardando e che si sta eccitando molto a vedere il nostro 69 e mi dice che vorrebbe partecipare.

Io le dico che per ora deve solo guardare, voglio assaporare il corpo di Bianca che oltre a essere bellissima, è arrendevole, fa tutto quello che le chiedo e come me ha un orgasmo con un suono particolare.

Io le dico che vorrei leccarla tutta, che ci vorrebbe della panna spray, lei mi dice che non sa se c’è in cucina, va a vedere e miracolosamente c’è.

Io la spruzzo, gliela spalmo su tutto il corpo e in particolare sui seni e sulla fica e lecco come se non ci fosse un domani, sentendo sospirare Bianca sempre più forte fino ad arrivare a diversi orgasmi.

Lei mi dice che vuole leccarmi e mi spruzzo la panna dappertutto anche in faccia e me la lecca e mi bacia.

Lei è sopra di me, le dico di muoversi così che le nostre fiche sono l’una sopra all’altra e muovendoci veniamo insieme.

Le chiedo se in bagno ci sia una vasca, lei mi risponde che c’è una doccia molto grande.

Andiamo lì ci laviamo, ci baciamo, ci lecchiamo, godiamo rumorosamente e siamo così impegnate che non ci accorgiamo che la doccia si apre ed entra Veronica.

Lei bacia prima Bianca e poi me e ci dice che le siamo piaciute moltissimo.

Io la ribacio, mi metto a succhiarle i capezzoli mentre Bianca si occupa della fica leccandogliela avidamente. Ad un certo punto, ci dice, che deve sdraiarsi perché le gambe le tremano da quanto sta godendo.

Ci asciughiamo sommariamente e andiamo sul letto dove io mi metto a leccare la fica di Veronica e Bianca i a leccare i suoi seni e a baciare la sua bocca.

Veronica gode, io mi bagno, le dico che vorrei masturbarmi e le chiedo se ha un dildo. Lei mi risponde di no e di continuare a leccargliela ben bene.

Io obbedisco al tono imperioso di Veronica, lecco, ma lei mi dice che non è soddisfatta perché non l’ho chiamata padrona.

Io le rispondo che non è la mia padrona, non sono la sua schiava.

Lei mi dice che se non farò così, dirà a mio marito di noi, oltre a fargli vedere dei video che ha fatto di nascosto.

Io le rispondo che è una stronza e che me ne voglio andare e che parli pure con mio marito, che ormai lo è solo sulla carta.

Mi vesto rapidamente e me ne vado precipitosamente a casa.

Veronica mi telefona, dicendomi che non parlerà con mio marito e di ritornare.

Io le dico che ormai mi è passata la voglia e che è tardi.

Lei mi dice che ho ragione e mi chiede cosa ne penso di Bianca.

Le dico che con lei è stato strepitoso, che è bellissima e sensuale e le chiedo l’età di Bianca.

Lei mi risponde che ne ha appena diciotto, io ero convinta che avesse tipo ventidue anni.

Dico a Veronica che siamo delle corruttrici di giovani ragazze.

Veronica mi sorprende dicendo che la prima volta con Bianca, l’iniziativa l’ha presa quest’ultima, che è sessualmente attiva da quando ha dodici anni.

Le chiedo se è mai stata con un ragazzo e lei mi risponde che ha un ragazzo, che sa delle sue curiosità verso il gentil sesso e che a volte, è stato con loro.

A quel punto, mi dice una cosa che mi gela il sangue ossia che il ragazzo di Bianca fa il postino e si chiama Orlando.

Ok, potrebbe essere una coincidenza, ma il nome non è molto comune.

Non so se Orlando è libero di andare con altre donne, al di fuori delle amiche della sua ragazza.

Le chiedo in maniera circospetta, se Orlando ha amiche che Bianca non conosce.

Lei mi dice che lo sospetta, visto che lui è un bellissimo ragazzo alto, moro, con occhi scuri.

Chiudo precipitosamente la chiamata poiché capisco che si tratta proprio di lui e mi chiedo se posso scopare con entrambi, all’insaputa l’uno dell’altra.

La mia vita in questi pochi giorni è diventata un romanzo porno ed io mi faccio dei problemi quando evidentemente non se li fa Orlando.

La sua fidanzata è bisessuale mentre Orlando è un vero uomo etero.

Pensando al suo cazzo, mi inumidisco, mi dico che sono diventata una troia che pensa solo a godere e vado in bagno per masturbarmi velocemente prima di mettermi a preparare la cena.

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Autoerotismo e conoscenza carnale con Orlando

Posted by admin under Incontri Erotici on Пятница Фев 17, 2023

Veronica mi telefona il giorno successivo e dice che mi ha mandato un suo video con Pauline.

Io le chiedo se ci è stata ieri con la cameriera, ma lei risponde che il video è vecchio e che stà ahimè cercando una nuova domestica.

Guardo il video, è molto eccitante, le due insieme sono delle vere porche e mi domando se anche io e Veronica lo siamo ugualmente.

Mi viene voglia di masturbarmi, faccio un video e lo mando a Veronica.

Lei mi dice che lo guarderà dopo, perché ha una visita.

Io penso a quello che è successo tra noi durante la visita e temo che accada anche con questa paziente.

Le chiedo quanti anni abbia la paziente e lei mi dice che non lo sa, non ha visto il foglio delle prenotazioni.

Mi lascia freddamente e io ci resto male.

Mi passano le voglie e penso a Veronica, è una donna molto disinibita, che con me ha preso l’iniziativa e temo che non possa durare molto con lei.

Mi dico che la debbo prendere come va, senza aspettarmi che lei sia il mio grande amore.

Io sono diversa da lei e questo è il mio primo legame con una donna, è normale che io sia più attaccata a lei, di quanto Veronica lo sia a me.

Mi chiedo dove mi porterà tutto questo, non sono capace di lasciare andare le cose come vanno.

Nonostante tutti i miei pensieri, ho voglia, riguardo il video di Veronica e Pauline e mi masturbo gridando dal piacere.

Sono in bagno, da sola in casa, quando sento un rumore e non faccio a tempo a spegnere il video, quando entra mio marito che mi chiede cosa stia facendo.

Io rispondo nulla, ma lui mi prende il telefono e vede il video e mi chiede in tono beffardo se sia diventata lesbica.

Io gli chiedo se lui non abbia qualche colpa, visto che non mi scopa mai.

Lui mi dice che mi vuole bene, ma gli rispondo che non mi è sufficiente, vorrei che mi dimostrasse con passione a letto il bene che mi vuole.

Lui mi dice che non si può avere tutto, che dovrei accontentarmi di un marito che non è mai stato violento.

Io gli dico di finirla qui, tanto questa discussione non porta a nulla, visto che lui non capisce.

Lui si zittisce, chiude il video e se ne va, dicendomi che dovrei fare le faccende di casa.

Io gli rispondo che non se ne deve interessare ed esce di casa, lasciandomi triste e arrabbiata.

Alla fine, mio marito ha sempre ragione e io non riesco a farmi capire da lui.

Non so ancora per quanto riuscirò a sopportare questa situazione.

Mi metto a pulire il bagno e per quel giorno faccio splendere la casa, non pensando a Veronica o meglio in un angolino della mia mente penso che non mi posso fidare di lei.

Dall’altro lato, mi ha fatto scoprire un lato di me stessa che non conoscevo ossia che mi piacciono le donne, che mi fanno godere moltissimo e al pensiero mi bagno.

Purtroppo, non mi posso masturbare perché è quasi l’ora di pranzo e debbo preparare rapidamente la pasta.

Lo faccio e arriva mio marito che mangia e se ne va, lasciandomi ancora sola.

Lo so che lavora, ma che posso fare se mi sento dannatamente sola?

Non mi è passata la voglia di masturbarmi, vado in camera, mi spoglio, mi metto sul letto, apro le gambe e inizio a masturbarmi con le dita sul clitoride, venendo in maniera animalesca.

La vicina è dall’altro lato del muro e evidentemente non gradisce poiché mette lo stereo a tutto volume e allora mi rivesto ed esco dalla camera.

Mi dico che quel giorno gli Dei non vogliono che mi tocchi e mi metto a leggere quattro ore di filato, come non facevo da tempo.

Veronica mi manda un whattsapp quando ho finito di leggere e mi chiede che fine abbia fatto e le dico che ho fatto le faccende e letto un libro.

Veronica mi chiede se ho fatto qualcos’altro ossia se mi sia masturbata e allora le racconto di mio marito e della vicina.

Lei ride dicendomi che sono proprio sfortunata poiché un altro marito starebbe a guardare di nascosto una moglie che si masturba magari segandosi.

Io le chiedo perché di nascosto e lei mi risponde che la masturbazione è un fatto privato.

Io le dico che non mi vergogno a farmi vedere mentre mi tocco, tant’è che anni fa mio marito mi ha vista mentre lo facevo.

Lei mi chiede cosa sia cambiato da allora e io le rispondo che non lo so, sì sono passati gli anni, ma abbiamo tutti e due poco più di cinquant’anni, non è ancora l’ora di smettere con il sesso.

Veronica è pienamente d’accordo e mi dice che l’indomani di pomeriggio ha due ore libere e che vorrebbe vedermi.

Io rispondo di sì e le domando dove ci vedremo, lei mi risponde nell’appartamento di fronte allo studio che è di sua proprietà.

Le chiedo se Roberto lo sappia e lei dice di no perché non vuole condividere tutte le sue amiche con lui.

Inoltre, sì è vero è legata a lui, ma si diverte moltissimo da sola con le sue amiche.

Ci accordiamo per l’indomani e mi raccomanda di masturbarmi perché mi fa bene.

Viene la sera, io e mio marito ceniamo rapidamente, ci mettiamo sul divano davanti alla tv, io mi addormento e resto lì fino alle quattro del mattino.

A questo punto vado a letto, ma

non riesco a dormire, torno sul divano e mi masturbo, facendo poco rumore e quindi godendo meno del solito.

Si sono fatte le cinque e mi alzo. Faccio colazione e vado a fare la passeggiata che è per me il momento più felice della giornata.

Torno a casa, mio marito si è alzato, sta facendo la doccia, poi esce per lavorare.

Ho davanti a me, una mattinata noiosa, sbrigo rapidamente le faccende di casa.

Mi viene voglia di guardare video porno in un famoso sito di video amatoriali e mi bagno da morire e non posso fare a meno di masturbarmi, nuda in camera. Sono lì a godere come una porca, quando suona il campanello di casa.

Non vorrei rispondere, ma è insistente, mi infilo la vestaglia e vado ad aprire.

E’ il postino che dice deve consegnarmi una raccomandata ed entra in casa, per appoggiarsi al tavolino per scrivere la ricevuta di ritorno.

Nel frattempo, mi guarda di sottecchi perchè la vestaglia mi stà stretta e si vede che sono nuda.

Io sono molto imbarazzata, ma al tempo stesso eccitata dagli sguardi del postino che è un giovane uomo molto bello, moro e con gli occhi scuri.

Mi chiedo cosa ci possa trovare in una donna che come minimo ha quindici anni più di lui.

Lui si presenta mi dice che si chiama Orlando e che ha insistito a suonare perché ha udito i miei orgasmi e mi chiede dove sia mio marito.

Io gli rispondo che mi masturbavo e lui mi dice che il dildo che usavo deve essere fenomenale.

Io gli dico che lo facevo con le dita. Lui mi dice che non ci crede e che vuole vedermi all’opera.

Io dichiaro che sono vecchia per lui, ho tanti difetti, ma Orlando, mi dice che mi trova bellissima e mi toglie la vestaglia.

Io noto sotto i pantaloni la sua erezione e butto giù la zip, prendo il suo grosso cazzo in mano e gli dico con la voce roca che è proprio grosso.

Lui mi risponde che glielo fatto diventare io così.

Lo porto in camera, penso solo al suo cazzo, mi sdraio, mi masturbo, godo più di prima, con lui che nel frattempo si è spogliato, rivelando, un bellissimo fisico e mi guarda estasiato, segandosi.

Ad un certo punto, lui smette di segarsi ed entra nel letto e mi dice che vuole scoparmi.

Io gli dico che bisogna fare una sveltina sennò mio marito ci becca e lui mi risponde che anche lui ha poco tempo perché deve lavorare.

Lui mi prende le gambe se le mette sopra le spalle e inizia a scoparmi con colpi forti e ritmici e vengo subito.

Orlando rimane stupito dal mio verso e io gli spiego che è il mio orgasmo e che sono multi orgasmica.

Lui continua, facendomi venire innumerevoli volte finché mi dice che sta per venire. Io gli dico che voglio ingoiare il suo sperma, per cui cambio posizione, ho il suo cazzo davanti a me, che inizia a zampillare sperma, io mi metto il cazzo in bocca e ho difficoltà a ingoiare la sua moltissima sborra.

Io gli chiedo se era tanto che non sborrava e lui mi risponde che non faceva sesso da due mesi, da quando si è lasciato con la sua ragazza.

Io gli dico che bello come è, le occasioni non gli mancheranno, ma lui mi dice che non è il tipo da una botta e via.

Ci rivestiamo in fretta, ci baciamo, lui mi chiede se ci rivedremo e io gli rispondo che sto sempre a casa.

Io gli dico anche però che sarebbe meglio vedersi fuori casa perché temo che i vicini potrebbero capire la natura delle sue visite.

Lui mi dice che ha quasi tutti i pomeriggi liberi e che un suo amico gli potrebbe prestare una garcionniere.

Lo saluto e ci lasciamo e mi accorgo che è l’ora di preparare il pranzo.

Ho un problema: devo dire a Veronica di Orlando?

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La scoperta

Posted by admin under Incontri Erotici on Среда Фев 15, 2023

Anna aveva avuto una giornata molto impegnativa in ufficio.

Era direttrice marketing di una casa editrice e quel giorno avevano presentato il piano marketing per l’uscita di un nuovo libro che era primo in classifica in tutto il mondo.

Non tutto era andato liscio come l’olio, visto che il gran capo aveva avuto da ridire, ma alla fine Anna promettendo che il suo team avrebbe lavorato una settimana giorno e notte, era riuscita a rabbonirlo.

Adesso aveva solo voglia di una cosa, ma non poteva andare a farla a casa perché c’erano il marito e le bambine che l’aspettavano.

Aveva voglia di masturbarsi, era tutto il giorno che ci pensava, si sentiva molto bagnata.

Erano le venti, telefonò al marito dicendo che sarebbe rientrata tra tre quarti d’ora.

Il marito la prese un po’ male, ma lei tagliò corto dicendo che non poteva fare altrimenti.

Andò in ufficio, accostò la porta, si mise sulla poltrona della sua scrivania, si buttò ai piedi le mutandine. Aprì un cassetto della scrivania che teneva chiuso a chiave e tirò fuori un dildo.

Si alzò in piedi, si buttò giù la zip della gonna e se la tolse, poi si mise a sedere a gambe larghe e si infilò il dildo nella fica e le scappò subito un gemito perché finalmente si soddisfaceva.

Si mise anche a gridare, le piaceva di più, quando poteva farlo, provava molto più soddisfazione e si bagnava ulteriormente.

Non sapeva che non era sola al suo piano, ma c’era il suo braccio destro (segretamente innamorato di lei) che la stava guardando attraverso il poco di porta aperta e che non resistette, si tolse il cazzo eretto dai boxer e si mise a segarsi e poi finì per sborrare sulla porta dell’ufficio di Anna.

A questo punto, lei non muovendosi dalla sedia, domandò chi ci fosse e Guglielmo così si chiamava, le disse che era lui, che l’aveva spiata mentre si masturbava col dildo e che si era così eccitato, da masturbarsi a sua volta.

Guglielmo mentre le diceva questo era arrossito e anche ad Anna si era imporporato il viso.

Anna gli disse di entrare e lui vide che lei era sempre a sedere a gambe larghe e con ancora il dildo in mano.

Anna gli disse che voleva vedere il suo pene, lui era restio. Lei gli chiese se fosse piccolo, se si vergognasse.

Lui rispose che si vergognava solo perché si era ancora eccitato, ma glielo fece vedere.

Anna non credeva ai suoi occhi, era un bel cazzone, lì davanti a lei e allora si alzò, prese per mano Guglielmo dirigendosi verso il divano, lo fece sdraiare e si mise a cavalcarlo.

Guglielmo era al settimo cielo perché desiderava Anna con tutto se stesso da molto tempo, ma non si era mai fatto avanti perché lei era una donna seria.

Anna pensava solo a godere, mentre Guglielmo le stava slacciando i bottoni della camicetta, lasciandola in reggiseno che poi le tolse, così da vedere finalmente i suoi seni che erano molto più grossi, di quanto pensasse.

Guglielmo si mise ad accarezzare i suoi capezzoli turgidi e lei continuava a cavalcare e godere come una maiala.

Guglielmo le disse che non credeva fosse così disinibita a letto, lei gli rispose che con suo marito faceva sesso noioso e che le sue fantasie finora le aveva convogliate nella masturbazione.

Guglielmo gli confessò che non era la prima volta che l’aveva vista masturbarsi e Anna disse che lo sapeva ed è per questo che non chiudeva mai la porta quando lo faceva perché sapeva che lui la guardava e si eccitava ancora di più.

Lui le chiese perché non gli avesse mai detto nulla. Lei disse che non voleva complicare le cose, che quel gioco fino a quella sera le era piaciuto così.

Allora lui chiese cosa fosse cambiato quella sera. Lei gli disse papale papale che aveva voglia di cazzo e che l’aveva sentito sborrare e che avrebbe voluto berla quella sborra.

Guglielmo disse che stava per sborrare e lei si mise il suo cazzo in bocca e accolse tutto il suo schizzo ingoiandolo.

Lui rimase molto soddisfatto così come lei.

In verità, lei disse che voleva ancora masturbarsi davanti a lui, quindi, andò a prendere il dildo si rimise sul divano mentre lui si alzò in piedi per guardarla e il suo cazzo lentamente, ma inesorabilmente si eresse ancora una volta.

Lei era felice grazie al dildo e grazie a ciò che vedeva davanti ai suoi occhi ossia il cazzo di Guglielmo.

Anna gli disse che aveva proprio un bel cazzo e che immaginava avesse avuto molte donne.

Lui non rispose nulla, non gli poteva dire che era innamorato di lei.

Lei disse che voleva fargli un pompino, per cui si mise in ginocchio davanti a lui e prese il cazzo in bocca, mentre lui le metteva la mano sulla testa per imprimere il ritmo che preferiva.

Lei adorava la sua cappella che leccava, così come tutto il cazzo e mugolava dal piacere. A lui scappò detto che era proprio una gran troia.

Anna lo prese come un complimento per la sua bravura di pompinara.

Lui gli fece capire che stava per sborrare e lei ancora una volta ingoiò il suo nettare caldo.

Anna pensò a che ora fosse, lui le disse che erano le ventuno e quindici.

Lei disse che era terribilmente in ritardo, che doveva tornare a casa.

Si baciarono sulla bocca, si salutarono e si dissero che si sarebbero visti l’indomani per lavorare.

Lui le chiese se ci sarebbe scappato qualcos’altro e lei rispose: “Può darsi”.

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