Faccio felice quel cornuto di mio marito

Posted by admin under Incontri Erotici on domenica Feb 12, 2023

Mi chiamo Lucrezia, ho 36 anni e son alta 1,70. Capelli neri e occhi marroni. Ho un bel fisico con un seno che è una terza abbondante, il ventre piatto e un bel culo tondo e sodo. La mia bocca è bella ampia, però dalle labbra sottili. Sono sposata con Michele da 10 anni. Lui è un maschio di media statura, con un po’ di pancetta e, fra di noi, vi è una buona intesa, sia sentimentale che sessuale, almeno fino a circa due anni fa. Eravamo in vacanza in Corsica e lui ha voluto che in spiaggia mi mettessi nuda. L’ho accontentato e, da allora, le cose sono cambiate. Mentre io consideravo “fantastico” il sesso che facevamo insieme, lui ha sempre preteso di più. Ho fatto molte cose per mio marito, per rendere il nostro rapporto più vario, tipo giochi di ruolo, vestirsi da puttana e/o scenette di sesso vestita da cameriera, infermiera e, in alcune occasioni, ho anche preso parte a giochi di esibizionismo molto spinti. Mi sono anche fatta scopare da alcuni sconosciuti, durante un gioco trasgressivo. Pensavo di aver dato molto e mi ritenevo soddisfatta, mai un lamento, ma lui ha chiesto ancora di più. Da qualche tempo fantastica di andare in un locale da ballo, farmi rimorchiare da uno sconosciuto e farmi scopare in macchina, come una puttana. Ho cercato di dissuaderlo, ma in cambio ho ricevuto solo musi lunghi e freddezza. Sembra che, se non mi vede scopare con altri maschi, lui non provi piacere. Io non me la sento di fare questa esperienza e, fra noi, è aumentata la tensione. Dopo due settimane di totale astinenza da rapporti sessuali, ho deciso di assecondare questa sua ennesima richiesta. Son tornata a casa dal lavoro questo venerdì, avendo in animo di un po’ di perversione: ero pronta a fare qualcosa di selvaggio, folle. Sono andata in camera da letto, mi sono spogliata e, poi, ho fatto un bagno rilassante. Ho preso a lavarmi facendo scorrere la mia mano insaponata dal collo al seno, fin giù sul ventre e tra le gambe, ed ho iniziato a giocare con me stessa, pensando alla prima volta che ho avuto un orgasmo con un altro uomo. Non mi si fraintenda: già prima che mi sposassi, avevo avuto uomini che mi avevano portato all’orgasmo, ma, per qualche motivo, questa volta sarebbe stata diverso, forse perché mio marito sarebbe stato presente ed avrebbe goduto di me mentre permettevo che un altro maschio potesse abbordarmi e corteggiarmi per portarmi a letto. Ho immaginato un bel maschio vigoroso e potente che faceva l’amore con me ed io stavo godendo, incitandolo e gridando ancora, ancora, fottimi, fottimi, immaginando di sentirlo mentre mi irrorava del suo seme. Inseguendo questa fantasia, son venuta. Mi sono abbandonata nella vasca immobile, rilassata, per diversi minuti, mentre il mio orgasmo evaporava, poi, son uscita dalla vasca e mi sono asciugata. Sono andata in camera e, in cuor mio, ho deciso: vuole che scopi con altri uomini? Bene, mi farò fottere! Mi farò sbattere da ogni maschio che si farà avanti! Gli regalerò una notte che non dimenticherà più! Mi son rasate le gambe e poi la figa, culo compreso, che ho badato a tener lisci e privi di qualsiasi peluria. Poi ho scelto una gonna nera, una camicetta nera trasparente, un reggiseno e un body di pizzo nero in tulle trasparente, costituito da semplici strisce di tessuto con gancetti, elasticizzato, molto sexy, con annessi reggicalze e, infine, un paio di calze nere trasparenti. Poi mi son vestita e truccata: rossetto rosso fuoco e smalto rosso brillante. Mentre stavo finendo di truccarmi, è arrivato mio marito:

«Sbrigati a cambiarti perché son pronta per uscire.»

Deve aver pensato che mi fossi vestita così per lui, perché mi ha chiesto quale fosse l’occasione da festeggiare.

«Ho deciso di aderire a ciò che hai sempre voluto, perciò preparati, prima che cambi idea!»

L’ha fatto in mezz’ora e, dopo due ore, eravamo davanti al club. Sulla strada per il locale, ho suggerito a mio marito di prendere tavoli diversi.

«Voglio verificare se mi riesce di rimorchiare un maschio capace di farmi divertire, mentre tu guardi.»

Lui mi ha sorriso convinto.

«Sono sicuro che, così vestita, non avrai difficoltà a trovare chi ti scopi!»

Siamo entrati nel club verso le 21:30 e ci siamo separati: io, ad un tavolo vicino alla pista da ballo, e mio marito al bar. La notte si presentava lunga e, nel mentre, mi chiedevo se avessi trovato un tipo capace di intrigarmi così tanto, da lanciarmi a farmi sbattere sotto gli occhi di mio marito. Non volevo un cazzo qualsiasi, cercavo qualcosa di veramente sconvolgente. Ho ballato con alcuni, ricevendo vari approcci, ma nessuno tale da intrigarmi. Poi, ballando con un ragazzo, ho deciso di provare qualcosa di più sfacciato: mentre ballavo un lento, ho fatto scivolare la mano sul suo culo e, tirandolo molto vicino a me, gli ho sussurrato che ero molto bagnata. Lui mi ha sorriso e mi ha chiesto se poteva, in qualche modo, far qualcosa al riguardo. Ero un po’ eccitata e gli ho detto: “andiamo”. Siamo usciti dal locale e ci siamo diretti alla sua macchina. Siamo saliti sul sedile posteriore ed abbiamo iniziato a baciarci. Mi piaceva sentire la sua mano scivolar sotto il mio vestito, che mi toccava, mentre tenevo la mia mano sul suo cazzo sentendolo diventare sempre più duro. Allora gli ho aperto i pantaloni, mi son abbassata ed ho preso il cazzo fra le labbra. Il suo dito ha continuato a titillare il mio clitoride, mentre io lo leccavo e, quando gliel’ho preso tutto in bocca, d’improvviso ho iniziato a sborrare. Ha emesso un gemito ed ho sentito la mia bocca riempirsi del suo sperma caldo. L’ho ingoiato tutto ed ho pensato, tra me e me: questo non è per niente diverso dal farlo con mio marito. Appena l’ho ripulito di tutta la sua sborra, ho allungato una mano sotto la gonna ed ho aperto gli automatici del mio body, sdraiandomi sul sedile e tirandolo su di me: lui ha prima strofinato il cazzo sulla mia fica e, poi, me l’ha infilato tutto dentro. Per un po’ è rimasto duro, poi si è ammosciato e lui, mortificato, si è tirato fuori, ammettendo che non ce l’avrebbe più fatta. Spazientita, mi son riallacciato il body e, con un’alzata di spalle, me ne sono tornata nel locale. Ho cercato mio marito ed ho preso a ballare con lui, informandolo nei minimi dettagli di quanto era successo e su quanto avevo ancora intenzione di fare. Sono tornata di nuovo al mio tavolo ed ho ordinato da bere. Mentre sorseggiavo il mio drink, mi è stato chiesto di ballare da un ragazzo abbastanza carino; sembrava più giovane di me, ma ho pensato che tanto valeva divertirsi. Si è presentato dicendo di chiamarsi Mauro e di aver ventiquattro anni, circa dodici anni più giovane di me, capelli biondi ed occhi azzurri, un corpo tonico e muscoloso. Mauro non sembrava minimamente intimidito per la differenza di età e non ha fatto niente per apparire più vecchio di quanto fosse, perché, in realtà, sembrava più maturo. Mi son resa conto che ci stava provando, cercava un modo per poter entrare nelle mie mutandine. Ma la cosa divertente era che, a mia volta, stavo pensando a un modo per metter “lui” nelle mutandine! Mentre parlavamo, la mia mente è tornata a quanto successo sul sedile posteriore dell’auto di quell’altro, quasi incredula di aver osato così tanto: fare una fellatio ad un ragazzo era stata una cosa abbastanza fuori dal mio rituale, ma mi aveva eccitato molto il fatto che mi era venuto in bocca ed io ingoiavo. Più ci pensavo, più mi eccitavo. Poi ho fantasticato del possibile sesso con questo ragazzo ed ho avvertito un forte formicolio tra le gambe, così mi son scusata che dovevo andare in bagno. Mi son seduta sulla tazza e non potevo credere a quanto fossi bagnata: avevo completamente inzuppato le mutandine. Ho iniziato una lenta masturbazione e, quando stavo per godere, mi son fermata ed ho deciso di farmi scopare da Mauro. Desidero restar carica di voglia, voglio esser totalmente fuori controllo, voglio godere con questo ragazzo. Mi son ripresa ed ho rifatto il mio trucco, applicando di nuovo il rossetto sulle labbra, poi sono tornata al tavolo e da Mauro. Ho pensato tra me e me, ora o mai più, ed ho detto, cercando di non ricredermi:

«Vogliamo andare da qualche altra parte?»

Lui mi ha guardato incuriosito.

«E dove?»

Riflettendo su cosa avevo in mente, ho risposto timidamente.

«Che ne dici di un posto un po’ più intimo?»

Mauro mi ha guardato ed io ho guardato lui, aspettando la sua risposta. Quando finalmente ha ripreso a parlare, ho avvertito dei leggeri palpiti nello stomaco, non sapendo cosa avrebbe potuto dire ma desiderando tanto che dicesse: andiamo. Mauro ha proseguito dicendo che sarebbe andato ovunque con me, ma c’era un problema ed era che era venuto con due suoi amici e non se la sentiva di lasciarli a piedi, essendo essi di una località alquanto distante. Ho riflettuto per un istante e poi ho esposto a Mauro la mia idea.

«Se tu e i tuoi amici lo desiderate, potremmo divertirci tutti insieme per un po’.»

Lui mi ha guardato sbalordito, poi ha chiesto ulteriori spiegazioni.

«Se vi va, potremmo andare tutti insieme in un posto un po’ più defilato e provare a far qualcosa di diverso.»

Lui, incredulo, ha ribadito quanto da me affermato:

«Fammi capire: saresti disposta a scopare con tre ragazzi?»

«Sì, se però sarete dolci e gentili. Ho così tanta voglia, che di sicuro lo farei.»

Mauro poi ha detto:

«Per me, va bene; dammi qualche minuto per cercare i miei amici.»

Quindi è sparito alla loro ricerca. Sono andata al bar dove, trovato mio marito, l’ho informato su quello che stava bollendo in pentola, poi gli ho detto che potevo non esser a casa, per stasera. Era molto eccitato per l’intera vicenda, poi gli ho dato un bacio e l’ho salutato, lasciandolo alquanto interdetto. Sono andata alla ricerca di Mauro e l’ho trovato vicino al bagno delle donne, che parlava con dei ragazzi. Pensando che potessero esser quelli con cui mi sarei accompagnata poco dopo, mi sono avvicinata di più a loro, giusto per meglio vederli. Li ho guardati ed ho pensato, tra me e me, che erano niente male, poi, mi sono girata e sono andata nel bagno delle donne, per darmi una rassettata, in altre parole riprendere il rossetto e un filo di profumo nei punti giusti. Ero piuttosto eccitata da questo inatteso sviluppo ed ero pronta e disponibile a fare qualsiasi cosa, ero certa che avrei fatto praticamente tutto. Uscita dal bagno, ho trovato Mauro che mi stava aspettando, avendomi visto entrare e ancora parlava con gli stessi ragazzi. Mi avvicino a lui ed egli mi presenta i suoi amici, Luca e Daniele, riferendomi che sarebbero stati più che felici di accettare la mia proposta.

«Perfetto. Andiamo!»

Tutti e quattro siamo usciti dal locale per andare nel parcheggio a prendere la macchina di Mauro. Son salita davanti con Mauro, mentre Luca e Daniele son saliti dietro e siamo partiti.
Mauro ha chiesto se avevo in mente un posto in particolare ed io mi sono ricordata di un piccolo motel, dove qualche volta andavo con mio marito, quando eravamo troppo stanchi o piuttosto brilli per guidare fino a casa. Mauro ha guidato per alcuni chilometri e poi gli ho indicato un cartello illuminato, che faceva da insegna al motel. Mauro ha parcheggiato l’auto, è andato al motel per registrarsi ed è tornato poco dopo con in mano la chiave del bungalow, dicendo che eravamo al numero 21. Abbiamo ripreso la vettura e ci siamo spostati verso il nostro rifugio. Mentre lo facevamo, d’improvviso mi son sentita con una tremenda ansia addosso. Non volendo tirarmi indietro e mandare tutto a monte, cercavo di frenare la mia insicurezza: sarei stata capace di poter soddisfare tre maschi insieme? Trovato il bungalow, Mauro ha aperto la porta, permettendomi di entrare per prima. Sono entrata nella stanza seguita dagli altri tre ragazzi, sono andata verso il letto e mi son seduta sul bordo, accavallando le gambe e tirando la gonna sul ginocchio. Ero davvero nervosa ora, mentre guardavo Mauro chiudere la porta a chiave, per poi accostare le tende. Immaginavo che, prima o poi, le cose fossero arrivate a questo, anche se solo poco meno di un’ora prima ballavo con Mauro, ora, invece, guarda dove sono: in una camera a farmi scopare da tre giovani. Mauro si è avvicinato dove ero seduta e si è seduto accanto a me; mi ha messo un braccio intorno alla vita ed abbiamo iniziato a baciarci. Ero contenta che le cose fossero iniziate prima con lui, mi ha fatto sentire subito a mio agio e rilassata, come se fossi totalmente sua, senza nessun altro intorno. Mentre continuavamo a baciarci e le nostre lingue danzavano l’una nella bocca dell’altro, le mie gambe si sono aperte, mentre lui mi adagiava sul letto. Una volta sdraiata, ho continuato per un po’ a bacialo, poi lui mi ha guardato facendomi scorrere il dito sul viso e sul collo, fino al seno, ben nascosto sotto i miei vestiti, come un regalo in attesa di esser scartato. Ha cominciato a sbottonarmi la camicetta, adulandomi per quanto fossi attraente, ha spostato il tessuto nero trasparente, da entrambi i lati del mio corpo. Stare con Mauro, in quel momento, mi ha fatto quasi dimenticare che c’erano altri occhi che mi scrutavano. Il dito di Mauro ha seguito gli interi bordi del mio reggiseno, su entrambi i lati, quasi come se stesse decidendo cosa fare dopo, infine, ha aperto la parte superiore del mio body, ha slacciato il reggiseno ed ha esposto il mio seno, non grosso, ma eccitato, ed ha posato una mano su una mammella, stringendola leggermente e dando una strizzatina al capezzolo; poi è passato all’altra, facendomi subito gemere di piacere. Mauro ha spostato la sua mano dal mio seno ed ha iniziato a leccare il mio capezzolo, mentre nello stesso tempo ha iniziato a far scivolare la sua mano sulla mia gamba, portandola sempre più su, sotto la mia gonna. Mi son resa conto che era il momento di lasciarmi andare e di mostrarmi in tutta la mia avvenenza. Sebbene avvertissi ancora un po’ d’imbarazzo, sapendo che gli altri ragazzi stavano guardando e di certo non vedevano l’ora di partecipare alla crapula, ho aperto le gambe, lasciando che la mano di Mauro scivolasse sulla mia gamba, fino a raggiungere il mio inguine. Ha preso ad accarezzarmi la fica, per vero già molto bagnata e vi ha infilato dentro due dita, facendomi subito decollare. Ben presto mi son trovata a fluttuare tra le onde del piacere che avevo tanto aspettato: l’ORGASMO! Volevo che mi facesse venire. Gemevo ed ansimavo continuamente e, mentre il suo dito lavorava sul mio bocciolo d’amore, io lo esortavo a proseguire.

«Oh Dio, sì, non fermarti! Sto per venire! Continua!»

Ero combattuta fra il desiderio di venire, ma anche cercare di prolungare quella sensazione il più a lungo possibile, per poi lasciarsi andare, esplodendo in quella che sembrava una serie infinita di orgasmi. Mentre ero squassata dal piacere, Mauro si è spogliato velocemente e poi è tornato a letto, facendomi mettere un cuscino sotto il bacino; si è infilato tra le mie gambe, ormai larghe, ed ha aperto i bottoni automatici del mio body. Dopo aver stuzzicato la mia vanagloria nel dirmi quanto fossi provocante, ha abbassato la testa ed ha iniziato a far scorrere la lingua sulla mia ostrica profumata, che già emetteva umori a profusione. Non era fermo solo lì, ma vagava con la lingua lungo la fessura, separando le labbra e per tutta la lunghezza dello spacco, già ridotto ad un lago.

Mi ha leccato per un po’, poi si è chinato su di me mettendo il suo cazzo, di dimensioni superiori alla media, circa una ventina di centimetri con un notevole spessore, nella mia fessura fradicia e, senza difficoltà, lo ha spinto tutto dentro. Ho iniziato a gemere dal momento in cui ha iniziato ad entrare in me. Era piacere puro quello che provavo nel sentirlo dentro di me, perché il cazzo di Mauro era molto più grosso e largo di quello mio marito o di altri cazzi provati. Con lui mi son sentita quasi sverginar di nuovo, così ho allargato le gambe il più possibile, affinché arrivasse il più possibile in profondità. Mi sentivo sfondare, riempire e sbattere come una vera troia; ho preso a godere, senza alcun ritegno, incitandolo a scoparmi con più vigore.

«Dai, continua! Più forte! Mauro sfondami tutta! Dai, che vengo!»

Ho preso a godere ed i miei gemiti erano incessanti ed aumentavano man mano che lui sbatteva il suo enorme cazzo, sempre più velocemente, dentro di me. Le mie gambe erano strette intorno a suoi fianchi, poi, mi ha guardato e, con un sussurro, mi ha comunicato:

«Son prossimo a venire. Sto per sborrare. Ti vengo dentro?»

«Certo che mi devi venir dentro! Voglio sentire la tua sborra calda dentro di me. Dai, riempimi, che vengo anch’io.»

Mauro iniziò ad ansimare, rallentando un po’ negli affondi. Potevo sentire il suo cazzo che iniziava a gonfiarsi e diventare estremamente duro. Adoro particolarmente la sensazione di quando un uomo sta per venire! Poi si è spinto tutto dentro ed è rimasto immobile dentro di me, mentre sentivo le pulsazioni del suo cazzo, mentre si svuotava con il suo orgasmo in profondità. Mauro si è sdraiato ansimando su di me, muovendo il suo membro solo lentamente, poi si è alzato, lasciandomi sul letto ed è andato in bagno. Al ritorno di Mauro, con un dito stavo toccando una buona quantità di sperma che era fuoruscita dalla mia fica slabbrata ed aperta, portandone un po’ alle labbra per gustarmela. Mauro si è fermato ad osservare lo spettacolo, per poi sedersi, unitamente agli altri, a guardare l’ingente quantità di sperma che colava dalla mia fica. Mauro, a quel punto, ha raccolto i suoi vestiti ed ha iniziato a vestirsi, dicendo che sarebbe uscito per prendere della birra, e che sarebbe tornato a breve. Alzandomi a mia volta e, sentendo una grande quantità di sperma scivolare lungo la gamba, mi son messa una mano a coppa sul sesso e l’ho raccolta, per poi leccarla tra le dita, offrendo a quei ragazzi un ulteriore spettacolino sulla mia lascivia, che non può non averli eccitati. Sono andata in bagno per darmi una ripulita e, quando sono tornata, ho finito di spogliarmi e mi sono avvicinata a Luca. Ha iniziato a baciarlo ed a tastare il suo cazzo duro da sopra i pantaloni. Mi sono inginocchiata ed ho continuato ad aprire i pantaloni, tirandoli fino alle ginocchia, solo per vedere la sua erezione sporgere attraverso gli slip: anche questa era una verga di certo più grande di quella di mio marito.
Ho iniziato a far scorrere il dito sull’asta, seguendo la consistenza di quel cazzo duro, al di sotto del tessuto degli slip. Senza rimuoverli, ho spostato le mie labbra sul suo cazzo, facendo scorrere la mia lingua sulla stoffa, fino alla pelle nuda che spuntava sopra, poi, leccandolo sulla punta per stimolarne il piacere. Lui si è allungato su di me ed ha preso a giocare con il mio seno. Far sesso con questi ragazzi, finora, non era niente che non mi aspettassi. Avevo creduto che, una volta entrati nella stanza, tutti si sarebbero spogliati e si sarebbero avventati su di me, contemporaneamente; invece voleva ognuno il proprio momento di piacere, in maniera singola, almeno fino a questo momento.
Quando Luca mi ha accarezzato il seno con la bocca e le sue mani si sono spostate nei dintorni della mia fica, ci siamo baciati per un lungo momento con i corpi stretti l’uno all’altro. Allora ho afferrato il suo cazzo e l’ho fatto scorrere tra le dita, mentre lui aveva la mano tra le mei cosce, titillandomi il clitoride. Dopo esserci scambiati baci a profusione, mi sono spostata su di lui a 69, prendendo immediatamente il suo cazzo in bocca, facendo scorrere le labbra su e giù per l’intera asta, mentre, contemporaneamente, Luca con la lingua percorreva ogni centimetro della mia fica, scorrendo dentro e fuori dal mio spacco e leccando con avidità il mio bocciolo d’amore. Dopo solo dieci minuti circa, che giocavo con la bocca sul suo cazzo, ha preso a gemere, per poi sentire il membro iniziare a gonfiarsi e, improvvisamente, il suo sperma mi ha inondato la gola. Ho ingoiato tutto e proprio in quel momento ho, a mia volta, goduto nella sua bocca. Stavamo godendo insieme, quando la porta si è aperta ed è entrato Mauro. Io, ancora sopra Luca che gli succhiavo il cazzo e mi ripulivo le labbra, ho guardato Mauro mentre si avvicinava al letto ed ho commentato che aveva proprio un buon sapore. Lui ha sorriso e ha invitato Luca a darmene ancora. Luca era stremato dal piacere ricevuto.

«È stato bellissimo! Nessuna donna per il passato mi ha mai succhiato in questo modo per poi ingoiare tutto. La maggior parte delle ragazze, almeno quelle che riesco a convincere a succhiarmi, non mi fanno sborrare in bocca e quelle che lo fanno, lo sputano e basta. Con te è stato qualcosa di fantastico!»

Mentre ridevo a quelle sue parole, ho aperto una lattina di birra e ci siamo presi un momento di pausa. Ho solo indossato la mia camicetta e mi son seduta a un tavolino vicino alla finestra, coprendo un po’ il seno ed ho sorseggiando la mia birra con Mauro, che ha voluto gli togliessi una curiosità.

«Ora, sii onesta, una donna, in genere, non accetta di scopare con tre ragazzi e posso affermare, con assoluta certezza, che non sei una prostituta, quindi, perché una bella donna come te decide di farlo con noi tre?»

Ho riflettuto un attimo e poi ho risposto in maniera sincera.

«Vuoi la verità? Ok… è un’idea di mio marito. La sua fantasia era che io mi vestissi da donna di facili costumi e scegliessi un ragazzo per lasciargli fare con me quello che voleva, ma, non credo si sarebbe aspettato che finissi con voi tre. Prima di te, ero uscita nel parcheggio con un altro, ma, appena gli ho preso il cazzo in bocca, ha subito sborrato e la cosa è finita lì. Mio marito si era eccitato davvero tanto quando gli ho riferito di averglielo succhiato sul sedile posteriore della sua auto e ingoiato la sua sborra, ma anche che non era riuscito a scoparmi. Per questo, avendo appreso che non ero stata soddisfatta, ha insistito affinché trovassi un ragazzo che mi scopasse e mi sborrasse dentro, così son tornata nel locale ed ho cercato ancora. Ho incontrato te ed il resto lo stiamo vivendo adesso insieme.»

Mi hanno guardato increduli, tutti e tre. Poi Mauro ha aggiunto:

«Sicché, sei sposata e tuo marito vuole che ti faccia sbattere e riempire da altri maschi? Ok, se è questo che vuole, lo accontenteremo!»

Ho finito la mia birra e ho guardato Daniele, in attesa, con l’aria di chi si sente escluso. Era l’unico ragazzo che ancora non aveva fatto sesso con me. Mi sono alzata e portata dove era seduto, sono scivolata tra le sue gambe, gli ho preso il cazzo in mano e l’ho masturbato un po’, poi mi sono chinata e l’ho accolto tutto in bocca. Dopo alcuni minuti che stavo succhiando Daniele, ho sentito che qualcuno mi allargava le gambe e mi stava penetrando da dietro, ha iniziato a scoparmi alla pecorina. Ho continuato a succhiare il cazzo di Daniele, finché non ha raggiunto l’orgasmo e, di nuovo, ho ingoiato ogni goccia della sua sborra. Mi sono girata ed ho visto Mauro di nuovo nudo, mentre sentivo la fica pompata con forza da Luca, che infine mi ha sborrato dentro. Con il suo cazzo ancora dentro di me, mi son sollevata, lanciando le braccia al collo di Luca dietro di me, mentre le sue mani mi strizzavano i seni. Così, mentre ero ancora in ginocchio, mi sono ritrovata di nuovo Mauro che, da davanti, mi ha accarezzato usando la sborra che colava dalla mia fica, appena riempita da Luca ed ha iniziato a toccarmi, spalmando un po’ di sperma sul clitoride, finché, ancora una volta, non ho raggiunto l’orgasmo.

«Sì, mi piace: dai, che VENGO!»

Dopo aver goduto, Mauro mi ha fatto sdraiare ed ha iniziato a strofinare il cazzo sul mio capezzolo, poi si è posizionato sul mio petto, inserendo il suo enorme cazzo prima nella mia bocca per farselo bagnare e poi tra le tette, scivolando avanti e indietro, mentre le strizzavo l’una contro l’altra. Anche Luca si è avvicinato e mi ha offerto il suo cazzo ancora duro da succhiare. Lo alternavo in bocca con quello di Mauro. Ero stretta fra loro quando ho sentito che Daniele mi ha sollevato le gambe e, inginocchiato fra di esse, mi ha infilato il cazzo dentro con una sola spinta. Mauro ha continuato il gioco per una decina di minuti, poi si è tolto e mi ha chiesto se volevo impazzire. L’ho guardato senza capire e allora lui ha fatto distendere Daniele, che mi ha trascinato su di sé, poi mentre Luca mi offriva il cazzo da succhiare, si è inginocchiato dietro di me ed ha cominciato a spingere il cazzo nel mio culo.

«Se tuo marito ti vuole piena, tanto vale riempirti in ogni buco!»

Lentamente mi ha infilato il cazzo nel culo. L’ho sentito tutto mentre mi entrava dentro, ma, eccitata all’idea di loro che mi stavano davvero usando come una puttana, li ho incitati a scoparmi ed a farcire ogni mio buco.

«Sì, scopatemi in ogni buco! Forza, sfondatemi, che godo e, poi, riempitemi tutta di sborra per quel cornuto che mi aspettata a casa!»

Hanno preso a pomparmi come furie scatenante. Sembrava che tutto quello fin ad ora fatto, fosse solo stato un preliminare di riscaldamento. Il primo ad arrivare è stato Luca: ha afferrato il cazzo e, masturbandolo, è venuto, sparando il suo carico su tutta la mia faccia, nella mia bocca, sul collo e tette. Ho allungato la mano strofinando la spessa sostanza appiccicosa bianca sul viso e sulle labbra, leccandomi le dita, mentre lui, dopo aver emesso anche l’ultima goccia, me lo rimetteva in bocca per farselo ripulire. Dopo poco, quasi in simultanea, sono venuti anche Daniele e Mauro. Ho sentito i miei buchi riempirsi di sborra e questo mi ha provocato un ennesimo orgasmo, che mi ha davvero fatto impazzire di piacere. Sfiniti, ma soddisfatti, siamo rimasti per un po’ distesi sul letto.
A turno, Daniele e Luca sono andati in bagno, mentre io ho chiesto a Mauro un recapito telefonico, spiegandogli che mi sarebbe piaciuto rivederli. Lui, ovviamente, ha aderito con entusiasmo. Poi, dopo aver recuperato le mie cose, mi son vestita molto sommariamente ed essi mi hanno accompagnato a casa, dove ho dovuto affrontare la veemenza di mio marito, che mi ha scopato, venendo per tre volte, mentre gli raccontavo quanto avevo fatto. Ora mi sto preparando, perché questa sera, li ho invitati a cena casa mia e mio marito ha già sborrato una volta, al solo pensiero di vederli tutte e tre in azione su di me. Che volete: amo il mio adorabile cornuto e non desidero altro che farlo felice.

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La prima volta nella sauna

Posted by admin under Incontri Erotici on sabato Feb 11, 2023

Arrivata a casa, mando un messaggio a Veronica, lei mi risponde che è stato bellissimo e che la prossima volta, ci vedremo in un centro benessere con sauna.

Le chiedo se abbia mai rimorchiato lì, oltre alla sua prima donna.

Lei mi dice che quella è stata l’unica volta, ma io non le credo, Me la immagino completamente nuda e una giovincella con seni appena accennati a leccargliela.

Mi inumidisco al pensiero, ma debbo pensare a fare la cena. Sarà una cena non pretenziosa come al solito.

Torna mio marito, ma sono distratta al pensiero di Veronica nella sauna. Da un lato sono gelosa, dall’altro lato sono bagnata al pensiero di lei con un’altra magari giovane e inesperta che Veronica comanda a suo piacimento.

E io guarderei e poi farei quello che mi ordina Veronica per darle maggiore piacere.

Tutta la notte penso a questa situazione, ma non so se dirlo a Veronica, perché tra noi c’è molta intesa, ma ci siamo appena conosciute e non so se lei sia propensa a coinvolgere una terza donna.

Mi sento molto porca, ma che ci posso fare se mi eccito da matti. Magari per non rischiare di essere viste potremmo farlo a casa di Veronica oppure in albergo.

Lei nel primo mattino mi contatta e mi manda un video in cui si sta masturbando.

Mi dice che ha molta voglia e che non vede l’ora di vedermi.

Io le dico che anche per me è così e le chiedo se ci possiamo vedere oggi.

Lei mi risponde che non è possibile, ma che per domani ha prenotato la sauna per due ore per noi tre perché porterà un’amica con cui fa sesso occasionalmente.

Io le dico che sono eccitata all’idea e le chiedo l’età dell’amica.

Lei mi dice che si chiama Patrizia e che è molto più giovane di noi avendo solo venticinque anni, ma che è molto sveglia, visto che l’ha conosciuta a diciannove anni.

Mi dice che è fidanzata e che a volte il suo fidanzato che ha un notevole cazzo, è stato coinvolto nei loro giochi.

Le domando come sia Patrizia fisicamente e risponde che ha dei gran bei seni, bei fianchi e una fica tutta da leccare.

Io le chiedo sfacciatamente se mi può mandare una foto di Patrizia.

Veronica mi dice che non le sembra il caso poiché Patrizia ancora non mi conosce.

Le rispondo che questo acuirà la mia fantasia e il mio desiderio e che non vedo l’ora di essere a domani e che sono già bagnata all’idea.

La giornata trascorre in maniera noiosa e lenta, ma sono molto eccitata per l’indomani e penso che non ho un costume sexy, ma non è la stagione per comprarlo, essendo inverno.

L’indomani ci troviamo fuori dal centro benessere, poi entriamo.

Veronica ci presenta alla titolare, che ci guarda in maniera strana.

Veronica ci dice che ha fatto dei giochini anche con lei e che probabilmente è gelosa perché l’ha esclusa poiché si era innamorata ed era diventata quasi una stalker.

Le dico che forse dovrebbe cambiare centro benessere.

Veronica mi dice che dalla prossima volta, se ci sarà, andremo in città.

Mi presenta Patrizia, che è molto più bella di quanto avevo immaginato.

Si spoglia e resta in un micro bikini bianco, da cui, traspariscono sia i capezzoli belli rotondi e già dritti, sia il cespuglio della fica.

Mi spoglio anche io che ho un costume intero olimpionico quindi non sexy e inizio ad avere caldo perché Patrizia, mi guarda come se volesse spogliarmi.

Io ricambio lo sguardo diventando tutta rossa.

Veronica ci guarda e dice che è contenta della nostra intesa.

Entriamo nella sauna, io non faccio a tempo a sedermi che Patrizia mi viene vicino, mi butta un po’ giù il costume, così da avere il seno di fuori.

Lei mi dice che ho dei capezzoli stupendi e prende a succhiarli.

Veronica ci guarda dall’altra parte della sauna, si toglie lo slip del costume e si masturba sfacciatamente, godendo, gridando quasi.

Io le dico che è meglio non farsi sentire, ma lei mi dice, che anche nell’altra sauna ci sono delle amiche che si danno piacere.

Poi non riesco a dire altro perché Patrizia mi ha spogliato e mentre continua a succhiarmi i capezzoli, mi masturba fino a farmi arrivare al primo orgasmo.

Lei mi chiede se sono multi orgasmica e io rispondo di sì.

Patrizia mi dice che ora devo darle un po’ di piacere e poi avrò altri orgasmi.

La spoglio, lei allarga le gambe e io mi metto a leccargliela mentre lei si tocca la sua quarta di reggiseno.

Patrizia dapprima sospira piano poi arriva il primo orgasmo, seguito da altri tre.

Veronica continua a masturbarsi ed io le chiedo se ci voglia con lei.

Lei mi dice che vuole continuare a vedere il nostro spettacolo. Mi dice che non si aspettava una intesa subitanea tra me e Patrizia, ma che è felice, che mi stia divertendo con lei.

Io le dico che Patrizia è stupenda, molto bella e non credevo che volesse fare sesso con me.

Veronica mi dice che anche io debbo credere nella mia bellezza di cinquantenne.

Mi muovo con la testa e bacio Patrizia sulla bocca. Lei è estasiata dal sentire i suoi umori. Io nel frattempo metto le mani sui suoi seni, li impasto, tocco i turgidi capezzoli. Lei è estasiata così come lo sono io.

Mi dico che debbo solo pensare a godere. Non credevo di essere una porca bisex alla mia età.

Patrizia mi dice che vuole leccarmela perciò mi metto a gambe larghe e la sua lingua lussuriosa prende a esplorarmi la vagina, dapprima in modo timido, poi in maniera più decisa facendomi godere a ripetizione.

Veronica continua a guardarci e ci chiede una cosa che ci fa sobbalzare ossia se ai nostri giochi possa partecipare come osservatore anche suo marito.

Io non so che dire, anche se ho scoperto, che non mi vergogno a farmi vedere da Veronica, altra questione è suo marito.

Patrizia dice che va bene, io dico che debbo pensarci.

Veronica mi chiede quali problemi ci possano mai essere e io rispondo che prima vorrei che mi fosse presentato suo marito.

Veronica mi dice che non ne vede il motivo perché si limiterà a guardare e al massimo farà sesso con lei.

Le dico che mi sentirei in imbarazzo e che ho paura di bloccarmi nel fare sesso con Patrizia. Lei mi dice che non succederà perché il marito sarà nell’altra stanza e ci vedrà tramite lo specchio che è come quelli da sala di interrogatoria della polizia, per cui noi non lo vedremo.

A questo punto le dico che va bene.

Veronica ci chiede se si può aggiungere ai nostri giochi ed entrambe rispondiamo in maniera affermativa.

Veronica ci dice che saremo le sue schiave e che se non faremo ciò che ci ordina, ci punirà.

Patrizia dice che va bene e anche io, ma solo perché l’ha detto lei.

Veronica ci ordina di leccargliela tutte e due, si mette a gambe larghe, io a sinistra, Patrizia a destra e la lecchiamo, ognuna dalla nostra parte.

Talvolta le nostre lingue si incontrano e Veronica ci dice di continuare così perché gode di più.

Siamo lì a fare sesso che sentiamo la porta aprirsi.

E’ la titolare del centro benessere, che entra e ci chiede se può guardarci.

Veronica le dice di sì, ma che non può partecipare, né masturbarsi.

La titolare che si chiama Benedetta piagnucola, dicendo che le verrà tanta voglia guardandoci, ma Veronica è ferma e le dice che quella è la punizione per il suo stalking.

Benedetta dice che non lo farà più e allora Veronica impietosita le consente di guardarci e toccarsi.

Benedetta si spoglia rimane in biancheria intima raffinata di pizzo, si toglie le mutandine e prende a masturbarsi furiosamente, venendo quasi subito.

A me eccitano gli orgasmi di Benedetta e smetto per un attimo di leccare la fica di Veronica che mi chiede cosa abbia. Io le rispondo che ho voglia.

Lei mi dice che ha molto desiderio e di continuare a leccarla altrimenti i prossimi giorni mi farà stare senza mutandine e sa che per me sarebbe un problema perché la mia eccitazione bagnerebbe i vestiti.

Obbligata continuo a leccare come Patrizia quando a un certo punto sento una mano che mi masturba. Mi giro ed è Benedetta che dice vuole fare sesso con me e che le sono piaciuta da subito.

Veronica ci guarda e ci concede di fare sesso, dicendo di metterci dalla parte opposta della sauna cosi che possa guardarci.

Benedetta è una bella donna, mora, alta, mediterranea, con i seni che le traboccano dal reggiseno evidentemente di una taglia inferiore. Non resisto e glielo tolgo subito e emergono le sue meravigliose tette, su cui spiccano al centro dei grandi capezzoli scuri.

Mi metto a succhiarglieli, ma lei ha altri progetti e mi ordina di leccargliela e mi prende la testa e la mette davanti alla sua fica con un rigoglioso cespuglio nero.

Lei ha le gambe ben larghe e io lecco, lecco, lecco fino a farla venire molto volte.

Mi dice che sono molto brava e che ora lei lo farà a me.

Mi chiama porca, maiala constatando che la mia fica è bagnatissima.

Poi si mette a leccarla, mugolando di soddisfazione che mi fanno ancora più bagnare mentre godo senza ritegno guardando Veronica che a sua volta mi guarda con malizia.

I miei gemiti e quelli di Veronica si sovrappongono, il nostro è un gioco di sguardi che significa solo che non vediamo l’ora di saltarci addosso.

Come se ci fossimo messe d’accordo, ci alziamo nello stesso momento, mentre le nostre due leccatrici ci guardano sgomente.

Ci muoviamo, ci baciamo appassionatamente e diciamo alle altre due di andarsene, che vogliamo stare sole.

Le due non vogliono andarsene, non sanno cosa ci sia preso.

Noi le urliamo contro e quelle se ne vanno, mentre noi restiamo non a fare sesso bensì l’amore.

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Vito Cammarota

Posted by admin under Incontri Erotici on mercoledì Feb 8, 2023

Vito Cammarota se ne sta svaccato su una vecchia poltroncina girevole in guardiola, davanti ai monitor delle telecamere interne a circuito chiuso. Alterna una sorsata di lager in lattina ad una boccata di toscano e di tanto in tanto rutta, grattandosi una molle e pelosa porzione di ventre non trattenuta da una canottiera lercia, dal colore indefinibile. Un vecchio ventilatore smuove aria calda, alitandogli tra le ciocche dei capelli unti e grigiastri, tenuti alla meglio sulla nuca con un elastico. Sui cinquanta – ma l’alcol, la cattiva alimentazione, una fetta di vita consumata sui marciapiedi e sulle panchine di innumerevoli stazioni gli gravano sulla groppa almeno un decennio in più – due lauree chiuse in chissà quale cassetto, nella sua vita precedente Vito era stato un brillante professore universitario, una star nel suo Dipartimento, che riempiva le aule con i suoi corsi di filosofia politica, sempre in giro per le più prestigiose Università del globo che scazzottavano tra loro per strappargli un ciclo di conferenze. Poi una matricola – della quale non ricorda nemmeno il nome, ma che nei suoi ricordi si materializza in uno sguardo satanico che gli ammicca da dietro una spalla, mentre lui sbafa e ansima sui suoi biondi e lisci capelli, tenendola per i fianchi levigati e affondando il ventre fra le chiappe tonde e dure – lo mise nei casini per una storia di sesso e coca, e il prof. vide la sua carriera stroncarsi di colpo. Dopo qualche anno di vagabondaggio, rientrò nel circuito dell’istruzione, ma come personale ATA, bidello insomma; tuttavia non passa molto – per la serie il lupo perde il pelo ma non il vizio (e si capisce, a questo punto, di che pelo stiamo parlando!) – che si ritrova ancora a girovagare bar bar senza un lavoro e con pochi soldi in tasca.

Viveva di espedienti, Vito Cammarota, portando la spesa alle vecchie per i vicoli di Montecalvario o ramazzando a fine serata il locale di qualche gestore che lo aveva preso in simpatia. Raramente rimediava lezioni private di latino o greco o qualsiasi altra materia che rientrasse nella sua ampia sfera di competenze. Più spesso gli capitava di racimolare qualcosa facendo ricerche bibliografiche per conto di laureandi e avviando loro le tesi e correggendo i vari capitoli – erano questi indubbiamente i ricavi migliori, ma se poteva evitava: entrare in quei luoghi frequentati nell’altra vita gli dava un moto di nausea, che presto si convertiva in repulsione vera e propria. Poi, il colpo di culo: un amico – un vecchio amico, della sua vita precedente – lo incontra ubriaco per strada, se lo porta a casa, gli dà una ripulita e un vestito nuovo e lo raccomanda ad una sua conoscente, una ricca matrona del quartiere alto che gli rimedia un lavoro da portiere in uno degli stabili di sua proprietà sito in via Toledo, di quelli con la doppia faccia, una che dà sulla strada dabbene dello shopping, l’altra sulla vita dei Quartieri, sulla vita che brulica e fermenta in un odore forte, aggressivo, che ti si azzecca addosso come l’afa di agosto. Il miglior lavoro che abbia mai avuto, disse stringendo le mani del suo amico-benefattore, quasi con le lacrime agli occhi.

Ed eccolo lì adesso, il vecchio Vito Cammarota, mano immersa nei boxer a massaggiarsi le palle, sigaro fumante penzoloni tra le labbra, occhio acquoso e mezzo addormentato ipnotizzato sul video lattiginoso che gli rimanda l’immagine delle macchine parcheggiate nell’autorimessa. Sta lì per prendere sonno, quando il rumore di un motore che sgasa proprio sotto la telecamera lo scuote. L’auto parcheggia nel suo lotto riservato e ne scende la sig.ra De Rosa seguita da un uomo.

Gran tocco di femmina la sig.ra De Rosa, pensa Vito, stropicciandosi gli occhi nel momento in cui i due cominciano a togliersi rapidamente i vestiti e le bocce bianche e sode della donna esplodono nel loro biancore, rischiarando la penombra fuligginosa del garage. Stanno per cominciare l’ineluttabile, quando la macchina dell’avv. Cabasissi parcheggia a una decina di metri da loro. I due amanti si genuflettono rapidamente rivestendosi alla buona, coprendosi le parti intime, più che altro. Scampato il pericolo di essere sorpresi in flagrante, riprendono a maneggiarsi più infoiati di prima, con l’adrenalina ancora in circolo nelle vene gonfie di sangue e di libidine. Ad un tratto lei scivola, forse la scarpa o ha bevuto un po’ troppo e, prona sul cofano ancora tiepido, gli offre il culo. Lui, ben piazzato, raccoglie immediatamente l’invito, impugna con la destra il cazzo bello duro e con la sinistra si tiene su la maglietta, mentre comincia a stantuffarla di buona lena. Hanno qualche impaccio con le mutande di lei, e nello sfilarle la donna si ritrova distesa di schiena sul cofano. Il cambio di posizione non dispiace al novello cicisbeo, che riprende a fottersela con buon ritmo. E quanto le piace, alla sig.ra De rosa, che ansima forte e si morde il labbro inferiore per trattenere i singulti, mentre si tira addosso il maschio arrapato, gli allaccia le gambe alle reni possenti, le braccia al collo taurino, e gli si avvinghia contro attorcigliandovisi come un’edera rampicante alla propria pertica, assecondandone i colpi col proprio bacino e con un movimento morbido e rotondo, da addomesticatrice scafata. Lui da par suo la penetra furente, con decisi uppercut di ventre, che sollevano la donna dal cofano dandogli così la possibilità di abbrancarle le floride chiappe. A quest’immagine, Vito decide che è arrivato il momento di cacciarlo fuori. È già duro, arcuato e venoso, sormontato da una cappella gonfia e rossastra come una mela annurca. Si sputa sul palmo della destra e comincia a menarselo forsennatamente, sbavandosi sulla barba sale&pepe e grugnendo come un porco con l’enfisema. Quando lei si rimette prona e si tira contro per una gamba il maschio, che riprende a lavorarsela fra le chiappe, e si volta per un istante verso la telecamera mostrando un’espressione lasciva e deformata dal piacere, Vito Cammarota non ci vede più, e si scartavetra l’uccello compulsivamente, sentendo l’orgasmo bollente fermentargli nelle viscere e gorgogliare forte, pronto a schizzare come schiuma dalla boccia di Cinzano a Capodanno. Troiamaiala, ghigna nel vedere la donna con le ginocchia piegate che va incontro ai colpi del cazzo, sempre tenendosi artigliata alla coscia del manzo per avere più spinta, digrignando i denti ed incitando il suo stallone, che prende a montarla sempre più velocemente fino a schizzarle dentro tutto lo sbrodo dei coglioni, inarcando ripetutamente la schiena per le ultime botte e per gli spasmi che cominciano a risalire la spina dorsale. Nel momento in cui la sig.ra De Rosa schianta sul cofano della macchina, soddisfacentemente sfinita, Vito Cammarota spruzza il suo piacere sulla canottiera, abbandonandosi a sua volta contro lo schienale della poltroncina girevole.

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Videochiamate hot con Claudio

Posted by admin under Incontri Erotici on mercoledì Feb 8, 2023

Ornella voleva passare alle videochiamate per farsi vedere mentre si masturbava e guardare Claudio che si segava.

Lei lo propose a Claudio che doveva ancora installare l’app e poi si sarebbero potuti vedere attraverso lo smarthphone.

Si diedero appuntamento per il pomeriggio. Ornella si mise tranquilla in camera seduta sul letto con la fica che vedeva con la videocamera dello smarthphone, poi sullo schermo comparve il cazzo in erezione di Claudio.

Lui le disse che era eccitato dall’idea di vederla mentre si toccava e udire i suoi orgasmi.

Ornella rispose che le piaceva vedere un uomo che si sega e moltissimo la sborra come aveva scoperto con videochiamate con altri uomini, con cui poi aveva chiuso.

Lei guardava Claudio che si segava e lei si masturbava guardando la sua fica sullo smartphone e gemeva, gemeva fino a venire con degli strani grugniti che erano i suoi orgasmi.

Lei venne più volte poiché era multi orgasmica.

Ornella fece vedere a Claudio la mano piena dei suoi umori e come aveva bagnato il letto.

Lei gli disse che avrebbe voluto fargli vedere il culo mentre si toccava messa alla pecorina, posizione in cui veniva molto di più forse perché inseguiva le sue fantasie, lasciandosi andare di brutto.

Ornella venne molte volte e Claudio le disse che era fantastica, che il suo cazzo non era mai stato così grosso e che l’ aspettava per farle vedere la sborra.

Così lei cambiò posizione e si mise a sedere e si godette l’abbondante sborra di Claudio, che lei avrebbe voluto leccare tutta.

Inoltre, lei avrebbe voluto lucidargli il cazzo con la lingua.

Lui disse che amava la sua fica ben sviluppata ed anche il suo clitoride cicciuto, tutto da succhiare.

Ornella rispose che avrebbe voluto essere trombata in tutti i modi possibili tranne il missionario che odiava perché in quella posizione non sentiva nulla.

Claudio disse che con lui avrebbe goduto anche in quella posizione grazie alle sue spinte vigorose e al suo desiderio.

I due erano molto eccitati e Ornella in mancanza di un vibratore (che voleva comprare al più presto), prese una grossa zucchina su cui mise dell’olio dell’oliva e se la infilò nella fica immaginando che fosse l’attrezzo di Claudio.

Lui ribatté che il suo cazzo era più grosso e lei ammise che era vero, ma che non era abituata ai cazzi grossi poiché quello del marito non lo era.

Lei godette molto nel sentire la struttura rigida della zucchina lungo le pareti della sua fica e avrebbe voluto che Claudio fosse lì con lei.

Venne più volte mentre Claudio sborrò altre due volte.

A lei rivenne una voglia furiosa, si masturbò ancora con la zucchina finché non la spappolò e la buttò nella spazzatura.

I due si scambiarono delle foto così da potersi masturbare da soli guardandole.

Claudio le spiegò che era molto tempo che non veniva tre volte di seguito. Lei disse che avrebbe comprato un vibratore per godere ancora di più.

Ornella ribadì a Claudio che amava la sua sborra abbondante e cremosa tanto che avrebbe voluto essere con lui per spalmarsela da tutte le parti e leccarla.

Gli disse che avrebbe acquistato al più presto un vibratore, così si mise a guardare un sito di sex toys, avrebbe voluto un grosso vibratore, ma c’era scritto che non era adatto ai principianti come lei.

Era indecisa e alla fine scelse un vibratore wanda a forma di microfono in grado di far godere uomini o donne con le sue vibrazioni.

Ornella doveva imparare con quello per poter passare al suo sogno cioè un vibratore XXL.

Lei acquistò anche un dildo vale a dire un cazzo realistico senza vibrazione di 17,5 cm e con una circonferenza di cinque.

Un giorno le arrivò a casa anche un pacco che non aveva ordinato in cui c’erano palline vaginali senza il telecomando wireless di dotazione.

Claudio le telefonò e le disse che il telecomando l’aveva lui, così che la potesse veder venire, mentre erano in videochiamata.

Lei non vedeva l’ora di farla e si inserì le palline nella fica da sdraiata e lui le disse che le aveva messe alla velocità tre su una scala che arrivava a dieci.

Lei era piacevolmente sorpresa dalla vibrazione che riteneva abbastanza potente, poi lui l’aumentò a cinque e lei inizio a gemere.

Lui la mise ad otto e lei ebbe diversi orgasmi di seguito tanto che Claudio ebbe una grossa erezione, si segò e venne con un’abbondante sborrata.

Lui disse che la reazione delle palline in lei lo aveva eccitato come non mai e che aveva avuto una grandissima idea a mandargliele.

Ornella non era ancora sazia di orgasmi e gli volle far vedere il dildo che si infilò nella fica fino ad arrivare in fondo e lo faceva entrare e uscire, gemendo finché non ebbe un potente orgasmo.

Era così concentrata su se stessa che non aveva guardato Claudio che si segava, ma vide che aveva sborrato ancora.

Lui disse che non ne aveva potuto farne a meno, anche se, era rimasto un po’ male che non l’avesse guardato.

Claudio disse che era stata una bomba e che avrebbe voluto essere li a infilarle il dildo.

Le spiegò che ne esistevano anche di più pratici col manico, ma lei ribatté che ne voleva uno che assomigliasse ad un vero cazzo e quelli col manico non ci assomigliavano.

Ornella aveva ancora voglia, si mise a pecorina e mise lo smartphone ad inquadrare il culo, mise sopra la fica il vibratore wanda fino a che venne con un grido selvaggio.

Anche Claudio era venuto ancora come testimoniava la sua sborra.

Le disse che era fantastica, sensuale e che suo marito era un pazzo a non fare del sesso con lei.

Le cose erano così che lei si proponeva al marito solo quando la voglia di cazzo aveva il sopravvento su tutto.

Lei avrebbe voluto un marito che facesse l’amore con passione con lei e anche a dirla tutta con un cazzo più grosso.

Questi erano desideri che non realizzabili per cui si procurava piacere masturbandosi e con le videochiamate con Claudio.

Avrebbe voluto fare sesso e godere con lui che l’avrebbe sbattuta senza pietà.

Ornella voleva godere con un uomo che apprezzasse il suo essere donna senza vergogna.

D’altronde se non puoi dire a tuo marito i tuoi desideri sessuali, a chi li devi dire?

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