La dottoressa sadica

Posted by admin under Incontri Erotici on giovedì Dic 15, 2022

Ciao, sono Alessio e faccio l’infermiere presso la clinica De Luca, un posto molto particolare. Durante le prime settimane ho ricevuto delle avances dall’affascinante primaria Dottoressa Giulia Botrugno e da quel momento la mia vita è stata stravolta: per ottenere un’appuntamento con lei sono rimasto intrappolato in un gioco perverso fatto di sottomissione e dominazione. Da qualche tempo però, qualcosa è cambiato: sono diventato mentore di Milena, una ragazza non particolarmente attraente ma molto dolce e affettuosa . Una notte me la sono trovata nel letto e dopo averla introdotta alle delizie del sesso, abbiamo iniziato a frequentarci anche fuori dal lavoro. Non siamo ufficialmente una coppia ma stiamo davvero bene insieme. Dopo aver superato l’esame del primo anno, si reca nel sua città natale per un paio di settimane per le vacanze estive, mentre io continuo la mia routine lavorativa. Stanotte sono di turno con uno dei medici che odio di più nella clinica: la dottoressa Fabiana Fossi. Nonostante io sia ormai pratico del mestiere ha sempre da ridire su tutto ciò che faccio e mi tratta in modo sprezzante. La notte procede tranquilla, quindi fortunatamente non dobbiamo interagire più di tanto. Purtroppo, a un certo punto, mi convoca nel suo studio. È seduta alla scrivania: sui 50 anni, secca, rugosa, la pelle rovinata dalle troppe lampade, capelli grigi e corti.
“Non so dove si fosse imboscato signor Corsetti ma qua abbiamo tanto lavoro da fare, ci sono tutte le cartelle cliniche da aggiornare!”
Vorrei ribattere che non è compito mio, ma non mi va di litigare, quindi di malavoglia le do una mano…
“Non si creda speciale solo per i suoi giochini con la primaria, io so tutto”
Mi viene sotto con passo fiero e aggressivo, da vicino è più alta di me, mi mette un po’ di soggezione. Tira fuori il telefono e riproduce la registrazione delle avances che mi fece la dottoressa Giulia ormai quasi un anno fa e mi sferra un potentissimo pugno nello stomaco che mi piega in due, sono in ginocchio. Si sfila gli zoccoli e vengo investito dal tanfo dei suoi piedi.
“Se non vuole che io trasmetta questa registrazione al suo ordine professionale, le conviene ubbidire. Da oggi in poi sarà la mia latrina personale e ora ho proprio bisogno di una rinfrescata”
Essere radiato dall’albo non è certo uno dei miei obbiettivi quindi inizio a leccarle piedi, nonostante l’odore devo dire che sono molto attraenti. Ogni tanto mi colpisce alla testa perché le faccio il solletico, ma dopo un po’ capisco quale è la tecnica per soddisfare la mia nuova padrona e riesco a svolgere l’incarico senza vomitare.
“Per ora basta così, dopo il turno però si faccia trovare nel parcheggio presso il mio posto auto: passerà i suoi giorni di riposo a casa mia per continuare le sue funzioni di toilette umana”.
Eccomi qui in attesa, combattuto tra l’eccitazione e il desiderio di vendetta.
Dopo avermi fatto aspettare non so quanto, eccola arrivare, fasciata in una tuta nera attillata e anfibi. Apre il bagagliaio della Tesla.
“Bene si spogli completamente ed entri”
“Ma potrebbe vederci qualcuno!”
“Non è un problema mio”
Sotto il suo sguardo penetrante mi levo tutto il prima possibile e mi butto nel portabagagli.
“Però, sei un cagnolino ubbidiente, credo proprio che ci divertiremo…”
Il viaggio è un incubo, infatti la dottoressa guida a tutto gas su strade piene di curve e io sbatto di continuo.
Appena si apre il bagagliaio non vedo l’ora di uscire, ma dopo un paio di passi vengo colpito da un calcio alla schiena che mi fa cadere a carponi.
“Cosa credi di fare? Le bestie come te devono a camminare a quattro zampe”
Mi mette un collare e mi conduce nella sua villa : siamo in un posto isolato in montagna, anche volendo non potrei scappare o chiedere aiuto. Non mi resta che ubbidire.
La dottoressa è una donna molto attiva : ginnastica, faccende di casa, giardinaggio, insomma non sta mai ferma. Il mio compito è di rinfrescare e pulire il suo corpo con la lingua ma senza provocarle fastidio o eccitazione, sennò vengo colpito con forza e questa donna mena forte. Ma è il minore dei problemi: devo stare sempre al guinzaglio, mangio in una ciotola e devo fare i miei bisogni in giardino sotto il suo sguardo. Quando deve andare al bagno mi fa sdraiare nella vasca da bagno e io devo ingoiare tutto, se vomito mi tocca pure mangiare quello. Prima di prendere i sonniferi, per evitare rappresaglie, mi inserisce una supposta di tranquillanti e lega il guinzaglio ai piedi del letto. Non ho il tempo di reagire che crollo nel sonno. Dopo un paio 2 giorni di questo inferno, venerdì sera ho un colpo di fortuna: lei si addormenta, io no. Effettivamente ho sempre avuto una soglia di assuefazione alta ai farmaci ma questo lei non poteva saperlo, quindi non ha mai aumentato io dosaggio. Silenzioso come un ninja mi libero del collare, lei dorme come un sasso, la lego al letto e le do il buongiorno con uno schiaffo. Mi guarda con occhi sbarrati: inizio a sbottonargli il pigiama, non ha il reggiseno e le strizzo le tettine secche e flaccide, poi di di colpo sfilo pantaloni e mutande : finalmente posso ammirare dall’alto la sua fighetta stagionata ma ben curata.

“Ti-Ti prego basta, siamo pari ora, cancellerò tutto e ti lascerò andare”
Come no, il divertimento inizia ora. Finalmente posso sfogare tutto quello che ho subito in ‘sti giorni e le pulsioni di maltrattare Milena.
Le schiaccio un cuscino in faccia e inizio a pomparla con forza, all’inizio è secca e stretta ma dopo qualche botta si bagna sempre di più, ogni tanto sposto il cuscino per farla respirare e schiaffeggiarla. Sto per venire ma quando la sento tremare per l’imminente orgasmo mi scarico sulla sua faccia. Senza dire nulla lei ingoia tutto, poi mi supplica di farla esplodere, ma non è ancora il momento. Ora le devo sfondare il culo, molto stretto, sembra essere vergine. Inizia a supplicare di smettere, la bagno con lo sputo ed entro senza troppi complimenti, ai primi colpi piange dal dolore, ma più la pompo più si scioglie, fino a quando scoppia in un’orgasmo che la lascia senza sensi. Si riprende giusto in tempo per l’arrivo degli ospiti: i due manutentori che avevano abusato di me all’inizio di questa avventura (vedi episodio 2 e 3), con cui però ho stretto amicizia dopo averli dominati a mia volta, travestendomi da cameriera sexy. Passiamo il weekend a scoparcela in tutti modi possibili mentre lei ci serve cibi e vini pregiati della sua riserva. Arriva la domenica e i miei soci devono rientrare, anche noi riattacchiamo il lunedì. Passiamo l’ultima notte abbracciati a letto come coppia normale.
“Senti Alessio, ho una proposta da farti: lascia perdere il gioco della dottoressa Giulia e mettiti con me, se vuoi puoi anche mollare il lavoro provvederò io a te. Mi ero allontanata dal sesso perché dopo il divorzio avevo incontrato solo persone fredde interessate esclusivamente ai miei soldi, però con te è diverso, ci metti tutto te stesso, hai capito cosa volevo senza che neanche io lo sapessi. Non mi sentivo così viva da non so quanto tempo…”
“Per quanto sia stato bello, non è quello che cerco realmente. Purtroppo ho le idee molto confuse, ma di sicuro non mi sento pronto per questo”
“Allora ti aspetterò finché non cambierai idea”
Ci baciamo con passione e crolla nel sonno senza bisogno di alcuna medicina.
Vorrei poter dormire serenamente anche io, ma sono tormentato dai dubbi. Restare qui, approfondire la frequentazione con Milena oppure continuare il mio cammino verso la dottoressa Giulia?

Note finali:

PROSSIMA PUNTATA
LA CLINICA DELL’AMORE 11.5
LA GIORNATA DELLE PUNIZIONI

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8.5 Trasferimento in ambulanza

Posted by admin under Incontri Erotici on giovedì Ott 27, 2022

Ciao sono Alessio, da qualche tempo lavoro come infermiere presso la clinica De Luca , un posto molto particolare. Per potere avere un’appuntamento con l’affascinante primaria Dottoressa Giulia Botrugno devo affrontare delle prove. Me ne sono capitate di tutti i colori: abusato da dei manutentori, ho fatto sesso con una paziente a fine vita, vissuto 24 ore di passione con una mia sottoposta, sottomesso dalla caposala, conosciuto un’affascinante scrittrice di racconti erotici.

Nonostante tutto questo sono anche concentrato sul mio lavoro e oggi mi aspetta un’incarico piuttosto delicato: dobbiamo trasferire d’urgenza un nostro paziente, il signor Colussi, per un’operazione che viene effettuata solo in alcune cliniche specializzate. L’ambulanza che ci porterà all’ospedale arriva a metà mattinata. L’equipaggio è composto dalla dottoressa Melissa Palmieri e l’autista Francesca Gardioli. Due donne sulla trentina, muscolose e possenti, una bionda e l’altra bruna. Sono molto superiori a me fisicamente, mi mettono un po’ soggezione ma il trasporto va a buon fine e si crea una certa complicità. Il signor Colussi dopo l’intervento rimarrà in ospedale alcuni giorni per la riabilitazione, quindi prima di riportarmi alla clinica De Luca mi invitano a pranzo in una trattoria di zona. Nonostante i modi un po’ burberi sono delle donne molto in gamba, il cibo è buono e c’è feeling. Dopo il pasto sento che mi sale l’abbiocco, quindi faccio per ordinare il caffè ma all’improvviso non mi ricordo più nulla. Mi sveglio totalmente nudo legato al lettino dell’ambulanza. Le due donne troneggiano su di me vestite con completini sadomaso di pelle nera.

“Buon giorno dolcezza! Visto che sei stato così bravo vogliamo divertirci con te, la tua primaria ci ha raccontato che sei uno schiavetto ubbidiente…”.
La dottoressa mora mi sputa in faccia e sale sul lettino, prima mi punzecchia con il tacco delle scarpe, poi inizia a camminarmi sopra. Fa malissimo, però il mio corpo non trattiene l’eccitazione e mi va in tiro. L’autista bionda inizia a ridere e a masturbarmi con irruenza, strizzandomi le palle con forza. Si danno il cambio calpestandomi più volte sotto i loro tacchi a spillo come fossi uno zerbino. Sinceramente non mi va di fare lo schiavetto a queste due marcantonie, devo trovare un modo per ribaltare la situazione ma purtroppo sono bloccato. La mora mi schiaccia il viso con la suola e mi obbliga a succhiare il tacco della scarpa, devo essere stato piuttosto ubbidiente infatti sembra parecchio eccitata e si siede sulla mia faccia, mentre la bionda continua a torturarmi palle e pisello: è la mia occasione. Inizio a leccarla con più dedizione possibile, come mi ha insegnato Ramona (Vedi l’episodio precedente “Gita al lago con Ramona). La dottoressa perde il controllo e mi stringe le sue cosce muscolose attorno al collo, perdo di nuovo i sensi.

Quando mi riprendo sono ancora sdraiato sul lettino, ma slegato, le due donne mi guardano con aria preoccupata. “Scusami Alessio ma sei stato così bravo che ho perso il controllo, era da tanto che non venivo così. Per farci perdonare siamo a tua completa a disposizione… “. Entrambe si piegano a 90 davanti a me con i loro buchi in bella vista. Ultimamente sono stato lo schiavetto di tante persone, senza neanche rendermene conto scatta qualcosa in me: agisco ma non sono io, come se stessi guardando un film in cui il protagonista è un mio sosia.
“Ora che mi avete liberato il privilegio di venire ve lo dovete guadagnare…”.

Le trascino per i capelli fuori dall’ambulanza: come pensavo siamo in un bosco isolato vicino a un ruscello. Prendo una di quelle sonde che si usano per l’aspirazione, un piccolo tubo di gomma flessibile e inizio a frustarle. Sono entrambe di carnagione molto chiara e il loro corpo si riempie di segni che è un piacere. Dopodiché le lego in una posizione a 69 ma di lato, faccio a entrambi un mini-clistere. Mentre aspetto che faccia effetto continuo con la frusta e a riprenderle con il telefono. Stimolate in questo modo non resistono molto e sono costrette a svuotarsi ognuna in faccia all’altra.
“Se volete che vi sleghi dovete ripulire tutto con la lingua”.
Ubbidiscono senza fiatare, le due amazzoni sono diventate docili agnellini. Non piangono, non protestano, sembrano completamente inebetite, come in trance.
Quando hanno finito di ripulirsi nel ruscello, metto la dottoressa a 90 e la inculo con forza obbligando la bionda a tenerle la testa sott’acqua scegliendo io quando poter lasciarla respirare. Poi le faccio scambiare, se una sta raggiungendo l’orgasmo mi blocco e la frusto con forza. A un certo punto non ce la fanno più e mi supplicano di poter venire. 

Le faccio salire di nuovo nell’ambulanza e inizio a leccarle e toccarle come meglio posso, senza fretta ma lento e costante. Stremate dalle torture e dall’attesa, vengono con forza, la bionda squirta persino. Non le do tregua e mi scopo la bocca e le tettone di entrambe, finché non mi svuoto sulle loro facce stravolte. Ci accasciamo tutti e tre sul lettino, ma non è finita qui. Il viaggio di ritorno è piuttosto movimentato: mentre una guida, l’altra mi cavalca sul sedile passeggero mentre io sditalino chi è al volante. Ogni tot chilometri si danno il cambio, quando arriviamo a destinazione siamo distrutti. Mi salutano con un bacio caloroso e mentre collasso nella mia stanza del convitto, inizio a realizzare che cosa voglio realmente.

Prossimo capitolo
LA CLINICA DELL’AMORE 9.5
L’ALLIEVA IMBRANATA

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