Sono qui sola sul treno, con gli occhi rossi dal pianto e il cuore spezzato. Sono un’allieva infermiera, frequentavo il corso nella prestigiosa clinica De Luca. Inizialmente le cose andavano piuttosto male: sono una persona molto emotiva e i colleghi e le compagne di corso non mi avevano accolto bene, quindi mi bloccavo e combinavo un sacco di pasticci. Poi un giorno, mentre le mie colleghe mi stavano per aggredire, è arrivato Alessio a salvarmi. Mi ha preso sotto la sua ala, avevo molta ammirazione per lui, che poi si è trasformata in qualcos’altro. Infatti, una notte mi sono infilata nel suo letto e ho vissuto una prima volta fantastica. Sentivo delle voci strane su di lui, riguardo un gioco perverso con la Primaria Giulia Corsetti, ma io non ci volevo credere fino a quel giorno in cui la verità mi fu sbattuta in faccia. Durante la festa della clinica la dottoressa ha ordinato ad Alessio di “punire” delle dipendenti, tra cui le tre ragazze che mi avevano bullizzato, in quanto avevano messo in “cattiva luce la clinica De Luca” e lui ha ubbidito senza replicare. Non ho voluto assistere a quella scena e sono scappata nella mia stanza. Ho cercato sui forum per allievi infermieri una nuova clinica e ho trovato un’ex collega di Alessio, Monica, e le ho raccontato tutto. Lei mi ha consigliato di venire a continuare il corso nell’ospedale in cui lavora ora come operatrice di supporto, la clinica Colombo: è in una grande città, dove c’è un ambiente più libero e stimolante. Do la possibilità ad Alessio di scappare con me, ma dice che non posso capire e mi pianta per correre come un cagnolino dalla dottoressa Giulia.

Quindi eccomi qui, piena di dubbi, verso un’nuovo inizio. Monica ha detto che posso stare da lei per il fine settimana e lunedì mi accompagnerà al colloquio per l’ammissione. Non voglio più pensare al passato e appena arrivo alla stazione sembra che la mia nuova amica lo abbia già capito, stasera andremo a divertirci. Non ci siamo mai viste, l’ho conosciuta online da poche ore ma c’è subito intesa, la sento già come una sorellona maggiore. Il suo appartamento è semplice e carino, per me che sono ormai abituata a vivere in convitto sembra una reggia. Mentre ci prepariamo per la serata mi sento un po’ in soggezione ad avere vicino a me una ragazza così carina in biancheria intima: alta e slanciata, capelli rossi con un taglio corto e sbarazzino, fisico tonico e due bellissimi occhi verdi. Anche io sono alta, ma anche molto robusta, poco aggraziata. Mora, dai lineamenti severi, ho seno e sedere abbondanti ma non mi sento né attraente, né femminile. Alle elementari mi chiamavano Yukina come quella grossa del cartone Mila e Shiro, invece alle superiori I più maligni insinuavano che fossi un travestito. L’incontro con Alessio mi aveva fatto riacquistare un po’ di sicurezza verso il mio aspetto, ma il fatto che poi lui abbia preferito la dottoressa Giulia ha fatto piombare nuovamente la mia autostima nell’abisso. Deve aver avvertito il mio imbarazzo, infatti cerca di rassicurarmi. «Stasera ti sentirai un bel figone». Mi aiuta con il trucco e la scelta dei vestiti, niente di volgare o particolarmente provocante, però mi sento molto più femminile del solito. Il programma è aperitivo, sushi e disco. Per me è un po’ tutto nuovo nella grande città, essendo cresciuta in un paesino e poi trasferitami nello sperduto posto di montagna della clinica De Luca, ma grazie ai vari drink e alla compagnia di Monica mi sento libera a mio agio. Mentre siamo sul taxi per la disco arriviamo al punto dolente: Alessio. Scoppio a piangere e mi abbraccia forte. Il suo petto piccolo e sodo, mi sembra il miglior rifugio di sempre. «Mi vergogno un po’ a dirtelo Milena, anch’io facevo parte del gioco prima che tu conoscessi Alessio. Sono stata una delle sue prove da affrontare. Mi era cosi tanto dispiaciuto attrarre un ragazzo così dolce e disponibile in una situazione del genere, che decisi di mollare tutto e venire qui. Ma da quello che mi racconti tu, invece era proprio nato per questo, e sai cosa? Cazzi suoi! Non sa cosa si è perso, preferendo quella vecchia baldracca della Dottoressa Giulia a te!». Mi guarda intensamente, inizia ad accarezzarmi e mi dà un dolce bacio sulla guancia. È un gesto da amica certo, però è da quanto l’ho vista in intimo che non riesco a smettere di pensarci. Ma ora è la pista da ballo a chiamare. Ci scateniamo, prendiamo in giro i ragazzi che si avvicinano, balliamo tra noi in modo un po’ provocante per stuzzicarli, tutte cose che non sapevo di essere in grado di fare. Purtroppo io non sono abituata a bere come Monica e appena rientrate a casa vomito l’anima al cesso, lei mi accudisce con tenerezza, mi porta in camera da letto e aiuta a spogliarmi, rimbocca persino le coperte. Vorrei ringraziarla di cuore ma crollo. Dopo non so quanto, riapro gli occhi. Lei è li, davanti a me che dorme. Come ipnotizzata le accarezzo I capelli, scendo sulla guancia, mezza sonnolenta inizia a succhiarmi un dito, poi quando è inumidito mi sposta le mani sul suo petto. Inizio a palparla da sopra la t-shirt, sento le piccole punte indurirsi. Poi apre di colpo gli occhi e mi bacia. È tutto improvviso, mi vergogno perché devo avere un alito schifoso, ma anche il suo, dopo la serata alcoolica, non è un granché. Non importa, inizia a girare tutto, mi ritrovo nuda con la sua graziosa fighetta piantata in faccia. Lecco a istinto, non l’ho mai fatto. Ricambio quello che sta facendo lei, è diverso dal modo di Alessio. E’ come se facessi da sola, ma anche molto meglio, difficile da spiegare quando sei bombardata da stimoli e sensazioni completamente nuovi. Lei sobbalza, pure io. Poco dopo si addormenta sul mio seno. Il giorno dopo mi sento morire, i postumi della sbronza sono inclementi. Ma qualcosa non torna: sono completamente vestita, e a quanto mi sembra di capire Monica ha dormito sul divano, che sia stato tutto un sogno?

Note finali:

PROSSIMA PUNTATA:
2.5 Nuda davanti alle mie compagne di classe

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