Scopata nel mio giardino da una verga nera.

Come dicevo alla fine del primo capitolo, dopo quella grande scopata con Saliou, salivo in macchina completamente esausta per fare ritorno a casa. Dai messaggi vocali lasciati da mio marito Pierluigi, capii che era già rientrato a casa e mi stava aspettando per la cena. Entrai in casa tranquillamente.

“Ciao Pier, ero fuori per fare un po’ di shopping, scusami il ritardo, mamma mia che caldo la fuori”.

Mi sentivo ancora addosso l’inebriante odore selvatico di maschio africano, così corsi sotto la doccia, cercando se possibile di lavarmi anche dai miei peccati. Completamente rilassata dalla doccia e da quei 4 pazzeschi orgasmi, mi coricai sul divano solo con un baby doll. Osservando Pierluigi intento a preparare la cena, nutrivo per lui un mix di sentimenti: dal pentimento alla rabbia, perché lo consideravo colpevole per avermi indirettamente spinto a tradirlo, ma ormai era successo e la situazione era irreversibile ed inconsciamente sapevo che non si trattava solo di una semplice scappatella. Ero sicura che passati alcuni giorni di tranquillità, sarebbero inesorabilmente arrivati quei giorni di estremo desiderio sessuale e sarei ritornata da Saliou. Quell’africano mi aveva fatto godere troppo, nessun partner avuto in passato mi aveva fatto provare nemmeno un decimo del piacere provato oggi. Cenai abbastanza silenziosa, poi uscii ad innaffiare un po’ il giardino. Pierluigi trascorse la serata incollato al telefono, immerso nel suo lavoro e di nulla sospettò. Andai a dormire tranquillamente verso le 23, la mia povera figa aveva le labbra stragonfie ma finalmente aveva ripreso l’attività. Passai 3-4 giorni lontana da cattivi pensieri, concentrata sul mio lavoro e sulle faccende di casa, ma poi, in una calda notte in cui non riuscivo a prendere sonno, le mie voglie sessuali ritornarono con la forza di uno tsunami. Un po’ di dolci moine non furono sufficienti a svegliare Pierluigi, ma forse meglio così, almeno avevo una scusa a cui aggrapparmi per correre più leggiadra da Saliou. Nella mia fame di cazzo le mie mutandine si bagnavano al solo pensiero di quell’africano. Tanti lettori mi giudicheranno come una troia in cerca di cazzo, ma non era solo il suo cazzone nero e duro che mi faceva impazzire, era la sua impietosa maniera di fottermi, di come mi possedeva nel letto, negli occhi di Saliou vedevo il suo piacere nel farmi godere, Saliou godeva nel farmi godere. Per tutti questi motivi decisi di ritornare nel negozio africano e Saliou, fu di nuovo fantastico, un amante meraviglioso. L’appetito vien mangiando ed io non ero mai sazia, volevo quel cazzo dentro la mia figa il più possibile. Così gli incontri non si fermarono lì. Ce ne furono ancora, andavo anche a casa sua, una pessima abitazione, in una orrenda periferia, frequentata da facce indescrivibili. Saliou instancabilmente lo aveva sempre duro e mi sfondava la figa facendomi sempre godere a ripetizione come una porca. Un giorno decisi di non fargli usare nemmeno più il preservativo, volevo che le sue enormi palle ricche di sperma scaricassero dentro di me tutta la sua passione. Il rapporto con mio marito invece era sempre uguale, lo definirei splendido in quasi tutto ed un disastro totale a livello sessuale. Per mio marito ero completamente trasparente, se ne fregava altamente delle mie esigenze e la cosa che mi faceva più arrabbiare era, che Pierluigi mi evitava proprio, preferiva lavorare che farsi una scopata con me. Non capivo veramente dove mio marito volesse arrivare con questa storia di negarmi il sesso, perché, se anche avesse mai avuto un’altra donna, credo che una sporadica scopata con me ogni tanto l’avrebbe fatta. Fatto sta, che più si negava, più io mi incazzavo e più mi incazzavo, più lo punivo aprendo le cosce per Saliou. Verso fine agosto, dopo alcuni giorni di ferie, mio marito Pierluigi, come spesso accadeva andò a lavorare in Svizzera, io me ne rimanevo sola per più di una settimana. Nelle mie illimitate fantasie sessuali, ne avevo una un po’ rischiosa da realizzare: volevo essere scopata da Saliou qui a casa mia e precisamente all’aria aperta, nel mio spazio preferito, il giardino. Scopare a casa di Saliou di positivo aveva che, essendo veramente brutta la zona, non correvo alcun rischio di essere vista da qualche conoscente di mio marito, ma portarlo a casa mia comportava veramente il rischio di essere scoperta, specialmente avendo di fronte a casa dei vicini parecchio curiosi. Probabilmente in quel periodo, ragionavo solo con la figa e vicini o non vicini, rischi o non rischi, approfittai dell’assenza di mio marito per portarmi Saliou a casa. In un sabato sera di fine agosto, lo andai a prendere in macchina verso le 22 e lo feci scendere solo dentro il garage, anche se il sole era già tramontato. Lo feci accomodare su una comoda sedia in giardino, offrendogli acqua e thè freddo.
“Aspettami qui, che io vado a preparami, se hai caldo puoi incominciare a spogliarti e se vuoi fare un bagno nella piscina vai pure”.
Feci una bella doccia, poi partii all’attacco con un completino in pizzo nero, reggiseno, perizoma, autoreggenti e tacchi alti. Saliou è già nudo in giardino che mi aspettava. Lo presi per mano.
“Seguimi!”.
Lui obbedì senza fiatare e mi seguì probabilmente già con la bava alla bocca. Lo portai in una zona del giardino dove avevo già steso sull’erba una grossa coperta e mi coricai a pancia in giù. Saliou mi massaggiava tutta, poi mi girò supina, mi sfilò gentilmente il perizoma ed incominci a leccarmela dolcemente. La sua lingua passionale mi faceva gemere di piacere. Mi fece sedere, lui si alzò in piedi davanti a me con quelle cosce muscolose e mi infilò in bocca il suo cazzo durissimo. Ero innamorata del cazzo di Saliou, non lunghissimo che può infastidire nel rapporto ma bello tozzo, grosso in circonferenza che mi riempiva. Era un po’ ricurvo all’insù che facilitava la penetrazione e poi aveva questo colore unico, nero pece che per me era una novità assoluta. Mi dava sensazioni incredibili, lo avrei tenuto ore tra le mie mani. Io mi coricai supina, Saliou mi venne sopra, aprii le mie cosce e la mia figa fradicia ed accogliente era già dilatata a dismisura dall’entrata di quel cazzone. Saliou mi fotteva tremendamente bene, io ansimando e gemendo come una troia, gli piantavo le mie unghie nella sua possente schiena. Saliou si mise in ginocchio, lasciandomi supina, si mise le mie gambe sulle spalle e mi scopò con forza in questa posizione in cui godevo con ogni millimetro del suo cazzo.
“Fottimi, fottimi, fottimi che sto godendo…godoooooo!!!”.
Quel fantastico orgasmo che mi faceva tremare il ventre era solo l’inizio.

Gli andai sopra io, prima faccia a faccia baciandolo con ardore, poi sempre sopra, lo scopai girandogli la schiena, adoravo questa posizione. Il cazzo di Saliou era duro come l’acciaio, mi sembrava di cavalcare un trave d’ebano:
“Dio mio Saliou che cosa ha il tuo cazzo? Mi sta facendo venire di nuovo! Sto venendo ! Ahhh ahhhh ahhhh Vengoooo!”.
Mi dovetti sfilare da quella posizione. Avevo il tremore alle gambe e mi misi alla pecorina. Saliou non mi faceba rifiatare nemmeno un’attimo e come un feroce predatore, mi prendeva da dietro, sbattendomi con forza il suo cazzo che mi faceva strillare di piacere. Ero all’apice del godimento, le mie mani incontrollate si aggrappavano alla coperta e quasi la strappai.
“Cazzo come godo!!! Così mi fai venire ancora!”.
“Mia bella signora guarda come scopo la tua figa! Senti come è duro? Adesso ti riempio la figa di sborra”.
Saliou farfugliava qualcosa nella sua lingua, mentre mi veniva dentro, innondadomi la figa e facendo automaticamente venire anche a me.
Ero distrutta ed era già passata la mezzanotte.
“Saliou, io devo fare una videochiamata a mio marito, ci diamo solo la buonanotte, tu vai pure a fare un bagno in piscina, 5 minuti e ti raggiungo.”.
Come sempre quando mio marito lavorava fuori, ci videochiamavamo per darci la buonanotte. Mi ricomposi un po’ e mi tolsi il sexy completino. Ero avvolta in una comoda vestaglia rosa da notte e chiamavo Pierluigi. Svuotata mentalmente da quei 3 straordinari orgasmi, non avevo la minima pazienza di stare a sentire i soliti discorsi di mio marito al telefono e tagliai corto la chiamata. Dopo 10 minuti ero di ritorno in giardino. Saliou stava facendo il bagno in piscina.
“Mio marito dice che gli manco, ma a me manca già il mio toro africano”.
Mi misi seduta sul bordo della piscina con i piedi dentro l’acqua, alzai solo un po’ la vestaglia perché non si bagnasse e fissavo Saliou che si avvicinava. Mi sollevò una gamba dall’acqua e incominciò a baciarmi e a leccarmi un piede. Adoravo quella situazione di sua sottomissione, mi eccitava e avevo di nuovo voglia.

Aprii la vestaglia divaricando le cosce, gli presi una mano e gli feci sentire quanto era bagnata la mia figa. Saliou sempre dentro l’acqua si alzò in piedi, il suo cazzo arrivava all’altezza del bordo della piscina, giustamente davanti alla mia figa spalancata. Lo segai un po’ e me lo misi dentro. Lui mi scopava delicatamente, ma questo già bastava a farmi gemere come una troia ad ogni colpo. Avevo un’eccitazione pazzesca nel vedere quel cazzo nero, diventare bello lucido perché bagnato dai miei umori. Saliou stringendomi le gambe con le sue forti braccia, mi faceva sentire quel cazzo così largo e duro che mi dilatava tutte le pareti interne della figa, facendomi delirare di piacere. Stavo quasi per venire quando Saliou mi fa scendere nella scaletta in cemento della piscina lasciandomi uno gradino più in alto. Entrambi in piedi, mi girò di schiena e così da dietro, mi fotteva selvaggiamente afferrando i seni con le sue mani.
“Hehehehe, vivi in questa bella casa ma per godere hai bisogno del mio cazzo ehehe”.
Saliou era forsennato e spingeva come una locomotiva, impossibile resistere.
“Godooooo!!!!!!!!!!!”.
Ebbi un orgasmo spaventoso, mai provato una cosa del genere, nemmeno mai immaginato di poter godere così. Ero quasi imbambolata, ma volevo premiare Saliou, sempre nella stessa posizione, mi sfilai solo un po’ e…
“Saliou, con calma mettimelo nel culo, ma solo la cappella”.
Rilassatissima da tutti questi orgasmi, con un po’ di cremina e molta attenzione, Saliou riuscì ad infilarmelo.
“Wowwww cazzo se è grosso!! Spingi piano”.
Questo senegalese era fantastico. Nonostante quel cazzone, riusciva a scoparmi il culo bene ed in maniera delicata, facendomi godere senza dolore. Quando Saliou perse la delicatezza e spinse più forte, capii che stava per venire. Il suo cazzo sembrava ancora più gonfio e duro, ma prima di sborrare mi diede il tempo di venire ancora, la quinta della nottata.
Continua…

Note finali:

Sarò molto lieta di rispondere a tutte le persone che, con educazione commenteranno sia nel bene che nel male o avranno domande da pormi sul racconto. Bacioni

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