Racconto n. 8 “L’insoddisfatta”

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Lorenza telefonò a Vanni e gli disse che avrebbe fatto sesso solo con lui. Lui le diede appuntamento in centro e lei rispose che non era il caso che li vedessero insieme.

Lui sicuro di sé, le rispose di non preoccuparsi e si raccomandò che non indossasse le mutandine.

Si incontrano, ma lui la sbattè in un androne semi deserto.

Lorenza lo guardò in modo interrogativo, gli voleva dire qualcosa, ma lui le chiuse la bocca con un bacio appassionato con la lingua.

Lei gli rispose, lui le tirò su la gonna e le mise le mani nella fica già bagnata.

Le mise la mano sul suo pacco e le fece sentire l’erezione, poi lo tirò fuori e le fece allargare una gamba. La penetrò mentre a lei sfuggiva subito un gemito.

Le mise una mano sulla bocca perché nessuno la sentisse, visto che si trovavano in luogo praticamente pubblico.

Lui continuò a penetrarla dapprima lentamente, poi più veloce e mentre stava per arrivare all’orgasmo, ridusse il ritmo.

Poi, lui le diede un ultimo colpo, le venne dentro e anche Lorenza venne.

Lui le tirò giù la gonna, rimise il suo cazzo dentro e ritornarono fuori.

A quel punto, Lorenza volle sapere perché l’avesse fatto e lui rispose solo perché era più eccitante che farlo in casa, che voleva trasgredire e quasi essere scoperto. Lorenza rispose che era stato molto eccitante, però era anche molto pericoloso.

Lui le disse che voleva fare qualcosa di più pericoloso, per cui andarono in un bar e andarono singolarmente in bagno, dove si chiusero dentro e lo fecero a pecorina, con lei, appoggiata al lavandino, senza che lui le inumidisse il buchino con la saliva.

A Lorenza scappò un grido perché lui le fece male, poi si fermò per farle sentire il cazzo in tutta la sua lunghezza e poi si mosse, facendola gemere contro la mano che le aveva messo sulla bocca.

Lei godeva molto e non si riconosceva in questa donna sfrontata che pensava solo al piacere.

Gli assalti di lui continuarono, finché non le venne dentro e a lei sfuggì un grido che purtroppo si sentì, anche attraverso la mano di lui.

Vanni prese della carta igienica per pulirle il culo e le disse che era stato fantastico. Disse che aveva altre idee su dove farlo, ma lei gli rispose che per una volta, voleva stare comoda in casa, visto che il marito era fuori per lavoro.

Lui le rispose che doveva allargare i suoi orizzonti ed uscì. Dopo dieci minuti circa, uscì anche lei che così non aveva più la faccia rossa dal piacere provato.

Vanni in auto le disse che a lui piaceva tanto fare queste cose, ma anche altre più estreme come condividere la sua donna con un altro uomo o andare nei club per scambisti.

Lorenza gli disse che non avrebbe fatto quelle cose, ma lui le ricordò il video porno con i due uomini. Lei rispose che non voleva fare il video, che l’aveva sputtanata in tutto il paese.

Vanni le disse che era una lussuriosa e che quello che proponeva avrebbe fatto aumentare ulteriormente il suo piacere. Allora lei rispose che aveva paura di essere ancora ripresa e lui le assicurò che non sarebbe accaduto.

Vanni la riportò a casa e le diede appuntamento per il giorno successivo, dicendole di vestirsi in maniera succinta con biancheria di pizzo nera e calze autoreggenti nere.

Il giorno dopo andarono nel parcheggio di un supermercato della vicina città e Lorenza voleva andarsene, ma lui fu irremovibile.

Le intimò di masturbarsi e lei si tirò su la gonna, si infilò le dita nelle mutandine e lui la bendò.

Lei godeva e gemeva e ad un certo punto sentì una mano che la toccava. Vanni le disse che era un suo amico, Simone.

Lorenza si irrigidì e lo sentì anche il tizio perciò Vanni la baciò, le toccò il seno, le strinse i capezzoli mentre lei gemeva senza ritegno. Sentì le mani di Simone nelle sue mutandine, lui si mise a masturbarla portandola ad un orgasmo bestiale.

Lorenza sentì un cazzo vicino alla faccia e Vanni che le ordinava di prenderlo in bocca.

Lei lo fece e scoprì che non era quello di Vanni perché meno grosso, ma quellodi Simone.

Lorenza succhiava, succhiava mentre Simone grugniva dal piacere e le disse che era brava. Poi, lui la avvertì che stava per venire e quindi lei ingoiò come sapeva fare.

Lorenza sperava di essere scopata da Vanni, ma anche questo lo avrebbe fatto Simone.

Lui la baciò in bocca con la lingua, lei rispose, mentre lui le toccava con una mano il seno e con l’altra la fica.

La masturbò ancora e la fece ancora godere, poi le mise il cazzo più duro e più grosso di prima sul monte di Venere.

Tirò giù il sedile e la penetrò non lasciandole scampo.

Si trattava di uno scopatore esperto che la fece venire più volte, finché non le sborrò in bocca e le fece ingoiare lo sperma per non sporcare l’auto.

Lorenza era ancora bendata e disse a Vanni che così li vedevano, ma lui rispose, che era quella la cosa eccitante.

Infatti, Vanni disse a Lorenza che si era creato un piccolo pubblico di uomini, che si erano masturbati per tutto il tempo.

Lorenza non sapeva cosa dire, aveva goduto però si sentiva anche una donnaccia e lo disse a Vanni.

A quel punto, i tre se ne andarono a casa di Lorenza, dove lei sperava di fare sesso con Vanni. A casa di Lorenza, Vanni la spogliò rapidamente, la mise a pecorina e la inculò, mentre Simone si menava il cazzo, che in poco tempo si indurì e glielo diede in bocca da succhiare.

Lorenza godeva come non mai.

Vanni sborrò dentro di lei e in bocca ricevette la sborra di Simone.

I due si complimentarono con lei che arrossì e disse che le sembrava di essere una porno star. Loro risposero che doveva accettare di essere una a cui piaceva il cazzo.

Lorenza disse di essere stanca, andò a letto e i due uomini se ne andarono.

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