Racconto n. 13 “L’insoddisfatta”

Lorenza, al di là di quanto aveva fatto nelle ultime settimane, di cui era molto sorpresa, aveva un lato molto serio, che includeva l’amore per i libri e per la musica, compresa quella classica. Quella sera aveva in programma di andare a sentire un concerto, che includeva diverse sinfonie di Beethoven, che lei adorava. Lorenza sperava di passare una bella serata, anche se, le rompeva che al concerto ci sarebbe andata da sola.

Si vestì non eccessivamente elegante, con pantaloni e giacca, ma non coordinati e con tacco 8, si truccò in modo leggero, come faceva usualmente.

Era in prima fila per fortuna, visto che adorava guardare i musicisti che suonavano. Ovviamente, Lorenza vedeva le spalle del direttore d’orchestra, ma così doveva essere.

L’orchestra si accordò e iniziò la quinta di Beethoven che lei giudicava potente. Il suo sguardo non volendo, distratto dalla musica, cadde sul primo violino, che era veramente un bell’uomo. La sinfonia finì, il direttore si girò e l’orchestra si mise in piedi per i meritati applausi per la sua perfetta esecuzione della sinfonia.

A Lorenza sembrò che il primo violino le facesse l’occhiolino, ma pensò che fosse destinato a una donna dietro di lei.

Poi, l’orchestra esegui la nona di Beethoven che era la sua sinfonia preferita, perché finisce con coro e orchestra. Secondo Lorenza quella sinfonia era la manifestazione di Dio in terra. L’orchestra si mise ad eseguire il quarto movimento, dove c’è anche il coro e a lei si inumidirono gli occhi per la commozione.

Si mise a piangere e per fortuna non era l’unica nella sala a farlo.

Il quarto movimento finì e lei non si alzò per applaudire, perché piangeva troppo e non voleva farsi vedere. Era lì col capo basso quando si sentì chiedere, perché piangeva e lei disse che era commossa dalla musica, che non era successo nulla di grave.

Inoltre, precisò che voleva essere lasciata sola, così da ricomporsi un po’ e andarsene a casa. Non chiese neanche chi fosse, ma l’interlocutore non si arrese e si presentò dicendo che era il primo violino dell’orchestra. Lei lo guardò e gli disse che avrebbe dovuto stare con l’orchestra per godersi i meritati applausi. Lui rispose che lo faceva sempre, ma questa volta era differente, non sapeva perché, ma appena l’aveva vista, si era detto che la doveva conoscere. Lorenza chiarì subito che era sposata, anche se non felicemente e non gli disse delle sue ultime avventure sessuali. Anche lui che si presentò, come Matteo, disse che era sposato e che era la prima volta che abbordava una donna ad un concerto.

Finalmente, Lorenza smise di piangere, lo guardò e lo trovò ancora più attraente. Lui era attraente, senza essere troppo consapevole di esserlo. Era moro, alto, con gli occhi verdi, proprio il tipo che piaceva a lei.

Lei lo guardò un po’ troppo e lui ricambiò con uno sguardo assassino di interesse sessuale. Lei, da un lato, voleva scappare, dall’altro era attratta da lui, che le propose di andare a cena con l’orchestra. Lei gli rispose, che si sarebbe sentita come un pesce fuor d’acqua. Allora, lui propose una pizzeria lì vicino che, disse lui, faceva una pizza favolosa. Lei rispose che andava bene. Lui andò ad avvertire i colleghi che non andava a cena con loro.

Andarono alla pizzeria che era a due passi dalla sala concerto. Lui parlò molto e chiese molte cose a Lorenza. Era totalmente differente, dagli uomini incontrati ultimamente da lei. Lorenza temeva che con lui, non sarebbe stato solo sesso, ma amore. Era spaventata e persa nei suoi pensieri. Lui se ne accorse e le chiese che cosa ci fosse che non andasse e lei rispose che si era distratta. Lorenza non gli poteva dire la verità, l’avrebbe presa per pazza.

Il cameriere poi venne a chiedere se volevano i dolci, disse che c’era una buonissima torta al cioccolato ed entrambi la presero. Lui si disse contento che non avesse pensato alla linea e lei rispose che forse era bene che ci pensasse. Lui disse che era stupenda così e lei arrossì per il complimento.

Le fette di torta furono spazzolate in men che non si dica, tant’è che ne presero un’altra. Matteo disse che era un piacere vederla mangiare con così tanta goduria. Lei non rispose, perché sennò avrebbe detto che uno mangia come fa sesso e non le sembrava il caso.

A questo punto, i due terminarono la cena prendendo il caffè e Matteo pagò il conto e lei lo ringraziò dicendogli che avrebbe preferito pagare la sua parte. Lui rispose che quella cena era stata una cosa inaspettata e piacevole.

I due andarono all’auto di Matteo, anche se, in realtà, Lorenza voleva prendere un taxi. Lei non voleva salire in auto con lui, ma lui insistette e in auto parlarono della comune passione per la musica, finché arrivarono a casa di Lorenza. Lui disse che voleva rivederla, anche se sapeva che era sbagliato. Lei disse che era lo stesso anche per lei e si scambiarono il numero di telefono e anche un bacio veramente erotico, con la lingua di lui che le esplorò tutta la bocca, facendola ardere di desiderio.

Però, Matteo che era un gentiluomo la lasciò andare in casa, dicendole che l’avrebbe contattata molto presto. Matteo la contattò appena arrivato a casa, visto che tanto la moglie dormiva tranquillamente. Le disse che il loro bacio era stato qualcosa di stupendo e che non vedeva l’ora di rivederla. Lorenza rompendo gli indugi disse che anche per lei era lo stesso. Lui, allora propose di fare una videochiamata, così da farle vedere quanto fosse eccitato.

Lui le fece vedere il suo cazzo notevole e ben eretto e lei la sua fica umida.

Si masturbarono insieme e vennero nello stesso momento, dicendosi che non vedevano l’ora di farlo davvero.

Lorenza, per stuzzicarlo, disse che anche se era la prima volta che lo faceva, gli sembrava assai pratico e lui rispose che era lei che lo eccitava come mai gli era successo. Gli fece vedere anche i suoi seni e il suo lato b che lui apprezzò molto, mentre lei si masturbava alla pecorina.

La videochiamata andò avanti per due ore e i due si dissero che dovevano vedersi l’indomani. Matteo disse che era libero la mattina visto che aveva le prove con l’orchestra nel pomeriggio e Lorenza gli propose di andare a casa sua, visto che il marito era fuori per lavoro.

Lorenza quasi non dormì e la mattina si svegliò molto presto per farsi una depilazione completa. Poi si mise della biancheria intima nera che contrastava con la sua pelle bianco latte e una piccola vestaglietta e si mise ad aspettarlo.

Si erano dati appuntamento alle otto e lui venne puntualmente e la baciò e le mise una mano sul culo. Poi le fece togliere la vestaglietta e si infiammò vedendola con la biancheria intima nera e allora le pose la mano sul suo cazzo già in erezione. In realtà, Matteo si era svegliato con l’alzabandiera ed era dovuto andare a farsi una sega in bagno, per buttarlo giù.

Lei lo spogliò velocemente e fu sorpresa dal suo fisico tonico che non si aspettava da un musicista, ma lui le disse che faceva sport regolarmente.

Matteo le tolse il reggiseno e anche le mutandine e si mise a succhiare con foga i suoi capezzoli grandi e turgidi e gli mise una mano sul suo sesso umido per lui. La fece sdraiare sul tavolo e lui, in piedi, la penetrò fino in fondo alla fica grande e vogliosa, facendola gemere come una gatta in calore, finché esplose in un orgasmo stellare e lui venne sulle sue tette in maniera copiosa.

Lei birichina gli fece vedere che le piaceva la sborra e la prendeva dal seno e la ingoiava dalle sue dita. Lui la baciò in bocca in maniera via via sempre più appassionata, poi la prese e la portò in camera da letto.

Li la fece mettere a pecorina e senza alcuna lubrificazione la inculò con la sua potente verga, mentre lei urlò prima dal dolore e poi dal piacere via via sempre più grande, finché lui venne dentro di lei.

Si sdraiarono, lei andò giù al suo cazzo che riuscì a mettersi in bocca in quanto non era in erezione. Lo leccava, lo sentì crescere finché riuscì a tenere dentro solo la cappella che leccò fino a quando lui le venne in bocca con potenti getti di sperma che lei ingoiò.

Matteo le disse che nessuna donna l’aveva mai fatto. Lorenza gli rispose che gli sembrava scafato per uno che diceva di tradire per la prima volta la moglie. Matteo le confessò che aveva avuto parecchie donne prima di sposarsi. Lei stette zitta e non gli disse nulla delle sue avventure sessuali perché temeva che lui se ne andasse.

Si fece l’ora del pranzo e lui dovette tornare a casa dalla moglie.

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