Pure il brillantino

In mezzo alla sfilza di clienti più o meno disagiati, Daryna riusciva anche a trovare tempo per l’ammòre. La relazione con Walter continuava ormai da alcuni mesi e pareva andare a gonfie vele. Il suo entusiasmo giovanile era sempre una boccata d’aria fresca rispetto a quello che la attendeva normalmente e il sesso non era male tutto sommato.

Proprio in questo momento si trovavano a letto, a casa di Giovanni, e ci stavano dando dentro come conigli. Quella mattina, dopo il primo giro di Porto alle 8.30, Walter era sceso per dirle che il suo precedente appuntamento di lavoro era stato rimandato a causa del maltempo e che quindi avrebbe avuto del tempo da dedicare alla sua principessa. Lei lo aveva lasciato entrare e si erano messi a bere e parlare un po’ sul divano.

La pace non era durata a lungo però: Walter era palesemente voglioso e aveva già cominciato ad accarezzare con le dita nodose e dinoccolate le cosce di Daryna, mentre sorrideva ed emetteva distratti versi di assenso a ciò che diceva l’amata. Daryna, ad un certo punto, dato che le cure di Walter non accennavano a fermarsi, alzò gli occhi al cielo, rassegnata, interruppe il discorso e sorridendo, si alzò, buttò giù l’intero bicchiere del vino, gli prese la mano e lo tirò verso la camera da letto. “Vieni animale, ho capito”. Walter, eccitato, le saltellò dietro come un ragazzino.

Entrarono in camera e baciandosi caddero sul letto matrimoniale, rotolandosi sulle lenzuola. Non sia mai che Walter notasse il piccolo dettaglio dell’unico letto matrimoniale in tutta la casa. Genio. Ma queste considerazioni serviranno più tardi. Ma nemmeno così tardi. Walter la spogliò di fretta: un manica mezza tirata giù, la gonna alzata intorno alla vita, gli slip incastrati su una caviglia. Daryna rideva davanti alla foga del compagno, ubriaca marcia, come al solito. Walter si tolse la maglietta mostrando il corpo rinsecchito, quasi anoressico e nodoso, prosciugato da anni di crack e una vita sempre al limite dell’indigenza. Ma che importava! Daryna era sbronza e innamorata e lui era l’uomo migliore che le capitasse da un po’ di tempo a questa parte. Una volta che la maggior parte dei vestiti furono fuori dai piedi, Walter scese sulla sua rosellina appassita e cominciò a leccarla con gusto. Daryna gemeva sommessamente, un po’ intontita dall’alcol, e il suo orgasmo arrivò un po’ inaspettato e la lasciò stupita e imbambolata con un sorriso beato sul viso. Walter lo prese come il più grande dei complimenti, così le tirò su le gambe e con un po’ di fatica, perché non era particolarmente collaborativa (ma chi se ne frega, basta avere dove infilarlo no?) inserì il cazzo nella sua figa allagata e cominciò a pomparla lentamente, per fare un po’ il romantico, poi visto che lei era meno ricettiva del solito, più forte.

“Vuoi cambiare posizione, sei scomoda?” chiese Walter.

Daryna scosse la testa inebriata. “No caro, va benissimo così, continua”. In tutta onestà Daryna l’avrebbe anche cavalcato volentieri, ma se si fosse messa a ballonzolare su di lui in questo stato, probabilmente le sarebbe girata troppo la testa.

Andarono avanti così per un po’ finché Daryna non venne di nuovo, assistita dalle sue stesse dita sul clitoride, mezze intrappolate in mezzo ai loro corpi sudati. Walter da parte sua si prese un altro po’ di tempo e nonostante le cominciasse a lamentarsi dell’ipersensibilità, continuò fino a sfilarlo per venirle copiosamente sulla pancia e sulla figa, vista che lo eccitava da matti.

Infine si stesero uno accanto all’altra per riprendersi. La finestra aperta lasciava entrare una brezza tiepida e il cinguettio degli uccelli annidati negli alberi vicini. L’idillio fu inaspettatamente interrotto da un suono sgraziato. Daryna russava.

“Ah beh” pensò Walter. “Sarà meglio che levi le tende”. Così si alzò, raccolse i suoi vestiti e si li rimise. Poi prese una coperta e la stese sulla figura ancora sporca di Daryna, le diede un bacio e uscì.

Quando Daryna si svegliò, con un leggero mal di testa, rassettò la stanza, mandò un messaggino di scuse e di ringraziamenti a Walter e si preparò per il suo incontro di lavoro. Oggi avrebbe rivisto Carlo, che l’aveva chiamata dicendole che aveva una sorpresa per lei (come sempre). Daryna si finse entusiasta e si presentò all’appuntamento sgargiante, con un vestito fucsia un po’ vintage e il colore si rivelò pure la scelta più casuale e al contempo azzeccata per l’incontro. La sorpresa di Carlo infatti era fucsia. Un bel plug anale fucsia che Daryna avrebbe dovuto indossare fino al giorno dopo, per essere pronta per la vera ginnastica (sì credici, ma per chi l’aveva presa? Se lo sarebbe tolta appena arrivata a casa e avrebbe mentito ai suoi messaggi. Non aveva mica tempo per queste stronzate lei). Ma la vera sciccheria, secondo Carlo almeno, era il brillante alla fine del plug, che spuntava elegante tra le chiappe di Daryna. Carlo era già eccitato, ma si trattenne disse che avrebbe aspettato volentieri per essere ancora più arrapato l’indomani. Daryna fece spallucce e disse: “Qualunque cosa ti renda felice caro”. Ad incontro finito tornò a casa, sistemò le sue cose e fece per andare in bagno a levarsi il plug, ma non prima di aver inviato una foto a Carlo come prova che lo avesse ancora addosso.

Stava per tirarsi giù le mutandine, quando Giovanni aprì la porta. “La privacy non esiste più in questa casa?” chiese Daryna, mettendosi una mano sul fianco. Giovanni alzò un sopracciglio. “Ma se ti ho vista nelle posizioni più scandalose ormai, e non parlo solo del letto. Secondo te me ne frega di vederti cacare?”. Che finezza…

“Comunque già che siamo in tema, non ti sembra ora di pagarmi l’affitto?”. Daryna ci pensò un attimo; in effetti era già qualche volta che gli dava buca, povero Giovanni. Si risolse quindi a darla anche a lui oggi. “Ebbene, su, cosa stai aspettando? Prendimi!”.

Giovanni non se lo fece ripetere due volte, si sfilò la maglietta e si slacciò la cintura. Portò Daryna in camera da letto e si calò i pantaloni.

“Su, leccalo come si deve e toccati intanto”.

Daryna fece come ordinato e cominciò a leccargli la cappella, premendo una mano sul ventre prominente per farsi più spazio. Lui spingeva nella sua bocca senza ritegno, grugnendo come un cinghiale. Dopo un po’ la fermò, le disse di spostarsi più in su sul letto e di girarsi. Quando le calò le mutandine vide il plug che spuntava luccicante dal suo culo.

“Pure il brillantino” commentò sarcastico, sogghignando. Daryna sbuffò roteando gli occhi.

“Beh, visto che sei già pronta…” e mentre le diceva così, le tolse il plug con un bel pop e lo lasciò cadere sulle lenzuola. Poi cominciò a strofinare il cazzo sulla sua figa che era bella bagnata per le attenzioni che si era data durante il pompino. Giovanni si lubrificò ben bene il cazzo e poi cominciò a spingerlo nel culo di Daryna. Lei gemeva e gridava, finché lui non arrivò in fondo e si fermò un attimo per godersi la sensazione. Poi lo tirò quasi tutto fuori e lo infilò dentro con forza.

“Vuoi sfondarmi anche il colon già che ci sei?!”.

“Piantala di lamentarti, come se non l’avessi mai fatto” disse Giovanni, ma si diede una calmata e cominciò a prenderla un po’ meno a fondo e più velocemente. Daryna gridava oscenamente e senza dubbio, se qualcuno fosse stato su uno dei balconi del condominio avrebbe sentito tutto, ma la cosa le importava poco, soprattutto quando Giovanni cominciò a toccarle il clitoride e incularla nel materasso.

Già dalla mattina però, la giornata si era configurata come pregna di colpi di scena. Infatti mentre in camera da letto succedeva tutto questo, Walter in un impeto di passione era andato sotto il balcone di Daryna e si era messo a farle una serenata, cantando qualche terribile canzone d’amore. Da schizzato qual era aveva pure preso una scala e l’aveva appoggiata sul balcone di Daryna per farle una sorpresa e appoggiarvici un Kinder Délice (pegno d’amore assolutamente normale). Mentre metteva in atto questo piano e si affacciava alla finestra della camera da letto della sua bella, vide la scena di passione dispiegarsi davanti ai suoi occhi: Daryna inculata da Giovanni, che la scopava con furia. Daryna si girò in quel momento e vide Walter, sul quale posò degli occhi un poco annoiati. Ovviamente, pensando che Walter avesse compreso tutta la situazione, Daryna non si fece certo scrupoli e lo salutò con un sorriso. Una frazione di secondo dopo però notò l’espressione sconvolta di Walter: oh no. Non aveva capito vero?

No. Non aveva capito proprio un bel niente. Difatti, tradito e amareggiato, Walter scese la scala, la portò via con rabbia e Daryna si ritrovò con un Kinder Délice e probabilmente senza fidanzato. Non fece in tempo a pensare tutto questo che Giovanni si piegò su di lei per afferrare la testata del letto e spingere di più. Era a fine corsa e si stava adoperando per farla venire al più presto. Il cambio di angolo però era già stato gradito e nonostante l’inconveniente appena occorso, Daryna venne gridando e ansimando, mentre lui le riversava nel culo tutto il suo sperma con spinte brevi e lente.

Daryna non rivide Walter per diversi giorni, probabilmente aveva bisogno di sbollire, ma quella fu la sera che demarcò il momento in cui tutto cominciò ad andare a rotoli.

***

“Perché? PERCHE’?! Che cazzo ho fatto di male nella mia vita precedente?!”

Questi i pensieri della vicina che aveva per caso assistito a tutta la scena. Si teneva la faccia tra le mani, sconvolta per l’altissimo trash cui aveva assistito. Onestamente, non sapeva se ridere o piangere; era al contempo allucinata dalla situazione completamente scabrosa e grata per l’intrattenimento da soap opera di serie zeta. E mentre cercava di scuotere via dalla testa il disagio sociale appena osservato, pensava a come insegnare ai prossimi vicini a tenere i loro cazzi, letterali e metaforici, fuori dalle aree comuni del condominio.

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