Mia moglie, trasformata quella sera in una troia, schiava di ogni cazzo disponibile

Allora… io credo che poi, chi più chi meno, quando fa sesso con sua moglie, insomma, qualche parolina gliela dice, magari una sculacciatina.

Vabbè, io piano piano avevo sempre osato un po’ di più, lei inizialmente sembrava indifferente, ma poi, pure lei lentamente iniziò a provarci gusto e la parolina divenne più audace, sei cosi brava a scopare che dovresti fare la puttana, e mentre glielo dicevo sentivo la figa che si bagnava, allora la sculacciavo più forte e capivo che lei ci godeva.

Comprai su Amazon un cazzo di silicone e mentre scopavamo a smorzacandela godeva come una pazza ad infilarselo in culo.

Poi comprammo in un sexy shop un vibratore fatto apposta per metterlo nella fica insieme al cazzo.

Fantasticava a godere con due cazzi veri e diceva sempre che prima o poi in palestra si sarebbe scopata qualcuno.

Allora le chiedevo se gli avrebbe dato subito pure il culo e lei rispondeva di sì e mi faceva eccitare da morire.

Comprai un plug anale, che metteva ogni tanto per prepararsi ad una eventuale inculata fuori casa, e quando lo indossava era come elettrizzata.

Pensavo di portarla in un privè per farle fare un bel giro di cazzi ma avevamo paura d’incontrare qualcuno che potesse riconoscerci.

Ci venne poi l’idea che avrei dovuto farmi amico qualcuno e introdurlo in casa, oppure magari lei avrebbe potuto invitare a cena qualcuno della palestra.

Purtroppo nessuna di queste idee fu portata a termine per paura che la persona poi parlasse in giro.

Un bel giorno vennero da un’altra città alcuni colleghi di lavoro per collaborare ad un progetto di consulenza.

L’ultimo giorno di permanenza andammo a mangiare in un ottimo ristorante e dopo cena avevano voglia di divertirsi.

Dissi loro che avrei potuto chiamare un’amica molto vogliosa e che se avessero mosso le giuste leve, magari avremmo anche potuto metterla in mezzo.

Spiegai la situazione a mia moglie attraverso messaggio. Mi disse che ero un pazzo, ma si fece trovare nel luogo concordato alle 22:30 in punto.

Era bellissima, aveva un vestitino colorato morbido e lungo fino ai piedi e un décolleté non esageratamente alto. Entrò in auto con fare maestoso e si accomodò al sedile davanti.

Il suo profumo riempì l’abitacolo della macchina ed inebriò sia me che i colleghi che se ne stavano seduti dietro.

Facemmo le formali presentazioni e decidemmo di andare a bere qualcosa in un locale verso il mare.

Era autunno inoltrato, ma quella sera sembrava primavera, in cielo la luna piena oscurava le stelle, ordinammo una bottiglia di vino ed iniziai a corteggiare la mia finta amica.

Stai veramente bene, le dissi, sei una donna affascinante, e le iniziai a massaggiare la nuca che a lei piaceva tantissimo.

Faceva un po’ la ritrosa e mi diceva di non fare lo scemo, le chiesi di mostrami le gambe che non le vedevo da tempo, si scosciò un bel po’ mentre rideva.

Cosa mi fai fare, disse, i tuoi amici chissà che cosa penseranno di me!

Sorridemmo tutti mentre ci incamminavamo verso la spiaggia.

Camminava qualche passo avanti ed ebbi modo di parlottare con i due; li invitai a farsi sotto e provare a sedurla, il meno timido raccolse l’invito, camminò con passo più veloce ed affiancò mia moglie.

Malgrado la luna piena non riuscivo a capire se stessero camminando abbracciati.

Ebbi l’impressione che il braccio dell’uomo cingesse il fianco della mia falsa amica, ma forse era la mia fantasia al galoppo.

Mi avvicinai un po’ e vidi che addirittura le stava sfiorando il culo, lei sorrideva e lui iniziò proprio a palparglielo bene bene. Iniziò a baciarla e con entrambe le mani sollevò il leggero vestito; stavo scoppiando di rabbia ed eccitazione, in fondo ero stato io a dirgli quanto fosse porca la mia amica.

Ci avvicinammo e mentre stavano ancora amoreggiando mi misi dietro per massaggiarle il collo. Anche l’altro collega si fece coraggio e le accarezzava facilmente il culo che era già bello scoperto.

Si poggiò seduta su uno scoglio, io mi inginocchiai ed iniziai a massaggiarle i piedi, i due la stavano trattando come una vera puttana, tant’è che si erano tirati fuori gli uccelli ed a turno riempivano la bocca di mia moglie. Lei se la cavava benissimo con due cazzi e s’impegnava molto poiché stava coronando un sogno.

Le stavo ora baciando i piedi e presi poi a leccarli con vigore, le passavo la lingua in mezzo alle dita e le umettavo con piacere il tallone e sotto la pianta.

Poi non resistetti più e volli anch’io trattarla da puttana, le presi la testa e le infilai di colpo il cazzo tutto dentro, le uscirono un po’ di lacrime ma continuai a spingere come se non fosse mia moglie.

Ripresasi dallo shock iniziale, quella umiliazione la fece eccitare in modo pazzesco e prese a spingersi fino in gola a turno i tre cazzi a sua disposizione.

Quasi le veniva da vomitare ma tale era il suo stato di frenesia che riuscì a dominarsi.

Volle essere presa a pisellate in faccia e chiese di essere insultata, uno le disse porca che non sei altro leccami i coglioni per bene, e lei obbedì senza ritegno, l’altro si girò e le disse, mignotta leccami dentro il buco del culo e si giro mettendole il culo in faccia, senza esitare le allargò le chiappe prese a leccargli a avidamente il culo, sembrava impazzita.

L’uomo non contento le sputò copiosamente in faccia spalmandole la saliva sul viso.

Preso dall’eccitazione l’altro si sborrò nelle mani ma le fecero leccare tutto in malo modo.

La situazione era quasi fuori controllo e pensai che forse stavano esagerando, ma alla luna il suo volto radioso mi fece un cenno d’assenso.

La spogliammo completamente, mi sedetti sullo scoglio e la feci sedere sul mio cazzo facendoglielo entrare bene bene nel culo, le sollevai i piedi verso il cielo per allargare la fica e offrirla agli altri due.

La scoparono a turno duramente e mentre uno aspettava, l’altro glielo metteva in gola.

La girammo e mia moglie prese tre cazzi in piedi a pecorina e sdraiata.

Provarono addirittura a metterle due cazzi insieme nella fica ma desistettero per il troppo dolore.

Le vennero direttamente in gola col rischio di soffocarla.

Non protestai nemmeno quando l’offrirono ad un vecchio pescatore che passava di lì, era mezzo ubriaco e nemmeno riuscì a scoparla, vidi che mia moglie era schifata dall’anziano, ma la costrinsero a prendere in bocca quel cazzo mezzo moscio che puzzava di piscio, lei chiuse gli occhi e lo fece, ma vomitò tutto lo sperma che aveva in corpo sui coglioni del pescatore.

La presero per i capelli e le fecero leccare ed ingoiare tutto fino a quando il cazzo del vecchio non puzzò più di piscio, alla fine anche il pescatore venne nella gola di mia moglie, trasformata quella sera in una troia, schiava di ogni cazzo disponibile.

Uno si allontanò per pisciare, l’altro gli fece un cenno indicando mia moglie. Mi unii silenzioso ai due getti di piscio che le arrivarono sulle guance, gli altri chiamarono il pescatore ed anche lui lentamente riversò la sua orina sul bel viso di mia moglie.

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