Giorgio

Le giornate ormai sono un “incubo” per me, che non vedo l’ora di arrivare alla mattina dopo.

Devo darmi una calmata, nel senso, che devo apprezzare quello che succede nelle mattina e poi trascorrere piacevolmente le giornate.

Almeno ora, sono soddisfatta sessualmente, anche se, ho sempre voglia di masturbarmi, ma con meno soddisfazione rispetto a prima, avendo un cazzo di prima categoria a mia disposizione.

Il sesso con Mario mi manda fuori da ogni grazia di Dio, non credevo davvero possibile godere così tanto e a quel modo, come ho visto solo nei video porno migliori.

Non credevo davvero di essere capace di lasciarmi andare così.

Mario come ho già detto mi fa eccitare moltissimo e la cosa è reciproca.

La giornata trascorre lentamente fino a che arrivo alla mattina dopo e vado al capanno, tuttavia non trovo Mario, ma un altro uomo che mi dice di essere amico di Mario.

Io vorrei andare via, ma quello si tira fuori un cazzo di notevoli dimensioni, più di Mario e io non so resistere.

Lui che si chiama Giorgio, mi dice che Mario gli ha detto che sono una gran porca.

Io lo zittisco e gli dico che credevo di avere con Mario un rapporto privilegiato e invece evidentemente per lui, sono solo un passatempo sessuale.

Giorgio mi dice che molto spesso con Mario si sono scambiate le donne e che queste sono rimaste sempre molto soddisfatte.

Io non resisto al suo cazzo e lo prendo in bocca; è già quasi tutto in erezione, lui mi mette la mano sopra la testa e detta il ritmo e nel frattempo mi chiama oltre che porca, cagna. Io, a quel punto, mi fermo e gli dico che non gradisco quella parola, lui mi dice che gli serve per eccitarsi ancora di più.

Io gli dico che deve cambiare linguaggio, altrimenti me ne vado.

Lui desiste dal chiamarmi cagna e io continuo col pompino, sono eccitatissima, non ho mai avuto a che fare con un cazzo di quelle dimensioni.

Giorgio mi chiama porca, porcella e in effetti lo sono, non c’è che dire.

Non mi avverte e mi ritrovo in bocca cinque potenti getti di sborra che ingoio e lui mi dice che Mario gliel’aveva detto e che a molte donne non piace la sborra.

Io gli rispondo che mi piace sia in bocca, sia sul corpo, mi piace spalmarla sulle tette ad esempio.

Giorgio dice che dopo mi darà la sborra sul corpo e in particolare sulle tette.

Io che non mi sono ancora spogliata, mi spoglio. Giorgio mi guarda, ma senza particolare interesse e quindi gli dico che se non gli interesso, vado via, tanto un pompino l’ha già ricevuto.

Lui mi dice invece che mi osservava perché non crede davvero che abbia la mia età.

Io gli chiedo la sua e lui mi dice che ha quarantacinque anni.

Giorgio mi bacia in bocca con passione, mi stringe tutta a sé, io gli tolgo la maglietta e viene fuori un torace molto interessante con muscoli ben definiti, perciò sono io a dirgli che lui sembra più giovane.

Giorgio mi dice che è un ex sportivo e fa di tutto per mantenersi in forma.

Io gli dico che ha proprio uno splendido corpo più di Mario e lui mi risponde che questo conta relativamente nel rapporto sessuale con una donna, quello che è importante è sapere usare bene il cazzo e se possibile avere una buona dotazione.

Chiaramente, quest’ultimo attributo è un dono di mamma natura.

Lui mi dice che vuole leccarmela e io mi metto a gambe spalancate sul tavolo mentre Giorgio mi lecca avidamente e mi dice che ho una bellissima fica, grande e succosa.

Lui mi fa venire diverse volte e poi senza proferire parola, mi penetra e inizia a pomparmi con assoluta foga e io a gemere sempre più forte, facendomi raggiungere l’orgasmo molte volte.

Io sono in paradiso, Giorgio ci sa fare molto più di Mario e a questo pensiero mi sento proprio una puttana, visto che basta un cazzo più grande, per cambiare idea su un uomo.

Infine mi sborra dentro e poi mi ordina di pulirglielo e io lo faccio con dovizia.

Lui mi dice che vorrebbe instaurare con me un rapporto padrone-schiava, ma io gli dico che non voglio assolutamente.

Io ho bisogno di scopare a più non posso, dato tutti gli arretrati che ho.

Giorgio mi dice che comprende, ma che dovrei provare ad essere schiava, godrei ancora di più.

Io gli dico che potrebbe essere vero, ma poi mi sentirei di merda.

Lui mi risponde che l’importante è godere come una porca, non dovrei pensare alla morale comune.

Io gli dico che non ci penso, ma odio essere comandata, essere pressata.

A questo punto, me ne vado, lui mi rincorre e mi dice che spera di rivedermi al più presto, magari a casa sua, visto che abita da solo.

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