Doppio bacio

Rientrammo in casa tardi dopo una serata in un ristorante per una festa organizzata dall’azienda dove lavorava mia moglie. Lei indossava un vestito che arrivava appena sopra al ginocchio e che le fasciava quel corpo da quarantenne in gran forma che aveva. Era bellissima. Aveva i capelli raccolti anche se ora un po’ spettinati dopo la serata in cui aveva anche un po’ ballato. Era un po’ ubriaca. Io invece mi ero contenuto nel bere dovendo poi guidare fino a casa. Salimmo le scale con lei scalza e le scarpe col tacco in mano, altrimenti non ce l’avrebbe fatta dopo tutte quelle ore su quei tacchi altissimi.

Ci preparammo velocemente per andare a letto e appena stesi, nudi come sempre, lei scivolò su di me. Insinuò una gamba fra le mie, appoggiò la testa sulla mia spalla e un braccio sul mio petto. Poi scese con la mano e cercò il mio cazzo, anzi si soffermò più sulle mie palle, massaggiandole e giocandoci con le dita mentre il mio cazzo si induriva del tutto.

“Sono eccitata.” mi sussurrò nell’orecchio.

“Lo so.” risposi.

“Come lo sai?”

“L’ho visto, ti conosco. Me ne accorgo subito quando sei così. Ti ho osservato questa sera.”

“Ah sì? Quindi secondo te ero eccitata anche prima di venire qui a letto con te?”

“Sì.”

“E sai anche perché sono eccitata?”

“Sì, perché non hai fatto altro che farti ammirare tutta la sera, hai attirato gli sguardi di tanti uomini, quelli invidiosi delle loro mogli, e hai flirtato con chiunque ti rivolgesse la parola.”

“Davvero? Ti sei accorto di uomini che ci hanno provato con me?”

“Sì.”

“E perché non li hai fermati? Perché non sei intervenuto?” queste domande le accompagnò con un movimento della mano verso il basso, le sue dita smisero di giocare con le mie palle e cominciarono a sfiorarmi la zona tra quelle e l’ano, andando anche a stimolarlo un po’.

“Lo sai perché.” le risposi.

“Sì, ma voglio sentirtelo dire.”

Lasciai andare un gemito, per come mi stava provocando mentalmente e fisicamente col dito che premeva per infilarsi nel mio culo.

“Perché mi piace quando ti fai corteggiare da altri uomini, mi piace vedere quanto piaci e quanto li ecciti…”

“Solo questo?”

“E anche sapere che anche tu ti ecciti a provocarli.”

“Sei un porco…” mi sussurrò mentre il suo dito medio andava in cerca della mia prostata. “Quindi ti piace se tua moglie fa un po’ la puttana con altri?”

“Sì… ma…”

“Ma cosa?”

“Ma tanto lo so che gliela fai solo annusare… poveretti, pensano che tu sia una che ci sta e poi li mandi in bianco…”

“Ah sì? Come sai che non potrei concedermi a uno di loro?”

“Perché finora hai sempre fatto così, li illudi, li provochi, con qualcuno ci sei anche uscita a cena e poi niente…”

“Forse perché finora nessuno mi ha intrigato abbastanza, nessuno mi ha fatto una qualche proposta interessante…”

Mia moglie insinuò la lingua nel mio orecchio mentre la sua mano aveva abbandonato la zona del mio ano e ora afferrava con forza il mio cazzo durissimo.

“Finora… fino a stasera…” aggiunse poco dopo.

“Cosa vuoi dire?”

“Non ti sei accorto di nulla? Allora non mi stavi guardando con attenzione.”

“Di cosa mi sarei dovuto accorgere?”

Non mi rispose. Proseguì con la lingua nell’orecchio, poi a momenti baci sul collo o sulla spalla, e con la mano attorno al mio cazzo.

“Stasera ho ricevuto una proposta intrigante…” disse dopo un po’.

“Che proposta?” chiesi io super curioso.

“Non mi hai visto mentre parlavo con quei due?”

“Quei due quali?”

“Ma dove stavi guardando? Stavi guardando un’altra?” mi chiese stringendo minacciosamente il mio cazzo con un tono di gelosia abbastanza fuori luogo vista la conversazione che stavamo avendo.

“Chi erano?”

“Non importa chi erano…”

“E cosa importa, allora?”

“Non ti chiedi come mai io sia così eccitata stasera?”

“Te l’ho detto, perché hai flirtato tutta sera e perché sei un po’ troppo ubriaca…”

“No, non è per questo… è perché mi è successa una cosa che finora non mi era mai capitata…”

“Cosa?”

“Essere corteggiata da due uomini.”

“Ma che dici? Non è certo la prima sera che con te ci prova in più di uno.”

“Sì, ma non insieme.”

“Cioè ci stavano provando nello stesso momento, in pratica lottando fra loro per catturare la tua attenzione e fare su di te una impressione migliore dell’altro?”

“No. Non così.”

“E come allora?”

“Ci stavamo provando insieme, collaborando fra loro.”

“In che senso?”

“Non lo hai capito? Volevano fare una cosa a tre.”

“Ma cosa dici? Come possono due avvicinare una donna, così, e pensare che lei sia disponibile per una cosa del genere? Ma li conoscevi già?”

“Un po’ sì. Colleghi con cui ho avuto a che fare qualche volta.”

“E tu hai fatto capire loro che ci potevi stare?”

“Credo di sì…”

“E… e tu ci potresti stare veramente?”

Mia moglie si tirò su. Si sedette sulle mie cosce e usò entrambe le mani sul mio cazzo. Anzi una attorno al cazzo e con l’altra tornò a giocare col mio ano. Mi fissò negli occhi. Sembrava assatanata.

“Secondo te?” mi chiese mentre dava una stretta al cazzo e infilava due dita dietro.

Io non capii più niente… e cominciai a schizzare ed avere convulsioni inondandomi la pancia di sborra. Mia moglie ridacchiò soddisfatta per la reazione che era riuscita ad ottenere. Poi quando io mi calmai iniziò a masturbarsi senza mai togliere il suo sguardo dal mio. Giocava col suo clitoride con una mano, mentre l’altra l’aveva portata dietro di sé. Non la vedevo ma era chiaro che stesse stimolandosi anche l’ano.

“Due uomini tutti per me… io tutta per due uomini… lo sai che è il mio sogno erotico…”

“Lo so ma… non l’hai mai voluto fare…”

“Te l’ho già detto: è una cosa che mi ispira ma… non insieme a mio marito… è una cosa così da puttana… non posso essere così puttana insieme a mio marito…”

“Sì che puoi…” mormorai mentre il mio cazzo stava già riprendendo vigore nell’assistere allo spettacolo di mia moglie che si masturbava e nel sentire le porcate che pronunciava.

“Forse posso… ma prima voglio farlo con due senza di te… e quei due mi sembrano giusti, mi sembrano saperci fare, lo hanno già fatto…”

“Davvero? Te l’hanno detto?”

“Sì, per convincermi…”

“E ti hanno convinto?”

“Forse sì…”

“Ma sapevano che eri lì con tuo marito?”

“Non lo so… forse avranno visto dopo che sono andata via con te.”

“Dunque ho fatto la figura del cornuto, del marito ignaro di una moglie così puttana da attirare due che vogliono scoparsela insieme e lei sembra anche starci…”

“Ti dispiace?”

Non risposi. Lei guardò il mio cazzo. Era di nuovo durissimo.

“Direi di no…” ridacchiò poco prima di giungere anche lei ad un orgasmo che le sconquassò il corpo.

Crollò su di me mentre ancora si agitava per le scariche di piacere che la attraversavano. La aiutai a prolungarlo portando le mie mani sul suo culo e cercando con le dita il buchetto che lei nel cadere su di me aveva lasciato orfano.

————-

“Davvero lo stai facendo?” le chiesi mentre ero appoggiato allo stipite della porta del bagno. Mia moglie era piegata verso lo specchio, stava truccandosi gli occhi. Per il resto era ancora svestita a parte un paio di autoreggenti intonate alle mutande e al reggiseno.

Si girò verso di me sorridendomi, con la matita per il trucco in una mano.

“Sì, ma tranquillo, stasera non succederà niente. Voglio solo gustarmi per un po’ questi due maschi che le provano tutte per convincere una femmina a farsi scopare da loro.”

“Cazzo…” bofonchiai sistemandomi meglio il cazzo nelle mutande dopo aver sentito mia moglie parlare in quel modo. “Quindi anche questa volta gliela farai solo annusare? In realtà la tua è la solita fantasia? Non finirai veramente a letto con loro.”

Tornò a guardarsi allo specchio per rifinire la riga sopra all’occhio.

“Mi riferivo a stasera. Stasera li provocherò e basta. Ma credo proprio che prima o poi lo farò con loro.”

Lo disse con tono neutro, come se mi stesse parlando di normali attività di cui qualsiasi moglie parla col marito. Invece mi stava parlando del fare sesso in tre con due conoscenti. E si può dire che fossi stato io a spingerla a farlo, incitandola ad usare le sue arti seduttorie in ogni occasione possibile, perché mi eccitava pensarla così desiderata e pensare che lei desiderasse fare sesso con altri. L’avevo fatto pensando che alla fine non l’avrebbe mai fatto? In realtà non lo so. C’era in me una certa sicurezza nel sapere che lei avrebbe difficilmente trovato qualcuno che la intrigasse fino a quel punto. Però mi eccitavo anche all’idea che alla fine mi avrebbe tradito. Quindi in me c’era un conflitto il cui vincitore di solito era determinato da quanto il mio cazzo fosse duro. In quel momento lo era tantissimo. Mia moglie stava per uscire, vestita sexy, con due uomini che la volevano scopare. Ma non avrebbe scopato. Almeno per quella sera.

Quando indossò i tacchi alti e il vestito che la copriva fino ad appena sotto all’elastico delle autoreggenti il mio desiderio virò decisamente verso la prospettiva reale che si facesse veramente scopare da quei due. E capii che il messaggio che avrebbe lanciato loro era quello e che loro avrebbero passato la serata col cazzo duro come il mio.

————-

“Allora?” guardavo mia moglie che appena rientrata in casa si era quasi stesa sul divano, con aria stanca e maliziosa.

“Allora cosa?” fece la finta tonta.

“Non mi vuoi dire cosa hai fatto stasera?”

“No…” mormorò roteando gli occhi e portandosi un dito alla bocca sorridente.

“E cosa vuoi fare allora?” le risposi un po’ stizzito.

“Voglio… che mi scopi.” rispose dopo una pausa ad effetto.

“Vuoi che ti scopi? Quindi stasera non hai fatto niente, non ti sei tolta nessuna voglia?” chiesi con un misto di speranza e delusione.

“Oppure… lo sai, si dice che più lo si fa più se ne ha voglia, no?”

“Smettila, troia. Dimmi cosa hai fatto.” dissi seccamente.

“Scoprilo da solo…” mi rispose allargando in quel momento le gambe. Sotto la gonna cortissima scorsi la sua fica nuda. Non era uscita senza mutande quella sera. Se le era tolte ad un certo punto, ma quando? Quando era con loro o poco prima di rientrare per provocarmi?

Mi chinai sentendomi totalmente in suo controllo e mi avvicinai molto titubante. Timoroso di avere risposte non gradite, pur non sapendo bene quali fossero quelle gradite e quelle no. Lei si posizionò in modo da offrirmi totalmente alla mia vista la sua fica nuda.

“Allora? Ti sembra una fica usata questa?”

Mi avvicinai per esaminarla da vicino. Era rossa, aperta, lucida.

“Sicuramente è una fica eccitata…” risposi.

“Prova ad annusarla…” mi disse usando un piede per spingermi dalla nuca in modo che mi avvicinassi ancora di più. “Senti qualche odore strano?”

“Sento…” bofonchiai mentre il mio naso si immergeva tra le sue labbra.

“Senti odore di fica scopata? Senti odore di preservativi? Oppure… ti sembra di sentire addirittura odore di sborra?”

Non ero in grado di percepire nulla. Sentivo tutti gli odori e nessuno. Volevo sentirli e non volevo sentirli.

“Allora?” insistette lei premendomi ancora di più la faccia contro il suo sesso.

“No… non lo so… non mi sembra… non riesco a capire…”

“Ah no? Forse assaggiando potresti capirlo… prova con la lingua…” io iniziai ubbidiente a leccare. “Oppure puoi provare a controllare l’altro buco, magari da quello capisci.”

Io mi staccai un attimo e la guardai negli occhi. Speravo di capirlo da quello, ma nei suoi occhi vidi solo la lussuria che però non sapevo che origine avesse, se una serata di sesso o se la provocazione al suo uomo.

Mi riabbassai e le sollevai le gambe per poterle scrutare per bene il suo buco del culo. Sembrava il solito buchetto. Stretto e in ordine. Non sembrava arrossato, non sembrava usato da poco. Ma non potevo esserne sicuro. Lo odorai e profumava. Lo leccai. Sembrava un buco vergine, solo riguardo a quella sera, ovviamente.

“Secondo me non hai scopato stasera.” dissi quasi trionfante, per nascondere una latente delusione.

“Ah no?” mi chiese lei facendomi venire subito qualche dubbio. “Magari se non lo capisci tu potrebbe riuscire a capirlo il tuo cazzo.”

Colsi il suggerimento e mi posizionai col mio cazzo che era già bello duro e pronto.

“Potrei infilartelo qui.” dissi appoggiando la punta sul suo ano. “Senza tanta preparazione. Se entra facile vuol dire che questo buco stasera è già stato ammorbidito.”

“E se invece no? Mi farai male.” mi provocò lei.

“Sì, ti farò male e sarebbe una giusta punizione.” le risposi crudelmente.

“Punizione?” chiese lei stupita.

“Sì…” dissi io capendo però che in un certo senso mi ero tradito, mi ero incastrato da solo.

“Ah, è così tu vorresti punire la tua mogliettina perché NON si è fatta scopare, e non il contrario… interessante.”

“Zitta, troia.” le dissi non sapendo come controbattere. E iniziai a spingere. Ed entrai. Senza troppa resistenza. Quasi come se quel buco fosse già bello pronto.

“Allora?” mi chiese lei quando il mio cazzo era ormai entrato tutto.

“Allora cosa?”

“Ti sembra un culo usato di fresco? O ti sembra che io mi stia lamentando del male che mi fai?”

Non sapevo cosa rispondere. Avevo sensazioni contrastanti. Ero sicuro che non si fosse fatta scopare. Anche se… le mie certezze vacillavano, forse spinte anche dai miei veri desideri perversi.

“Forse non hai considerato una terza ipotesi.” mi disse lei nell’orecchio mentre io la scopavo nel culo.

“Cioè?”

“Cioè che hai una moglie così troia che lo prende in culo come niente, perché già troppo eccitata per quello che ha fatto e che non ha fatto.”

“E cosa hai fatto che ti ha eccitato così tanto?”

“Prima ti dico cosa non ho fatto. Non ho scopato. Nessun cazzo ha neanche sfiorato la mia fica o il mio culo. Neanche la mia mano o la mia bocca.”

“E allora cosa hai fatto di così eccitante?”

“Mi sono fatta corteggiare da due uomini allupati tutta la sera, facendomi dire tutto quello che avrebbero voluto farmi…”

“Tutto qua?”

“No…”

“E cos’altro allora?”

Ansimò e mugolo prima di riprendere a parlarmi. Sentii l’ano pulsare attorno al mio cazzo mentre lei aveva un orgasmo, indotto forse dal ricordo di quello che stava per raccontarmi.

“Eravamo in un locale. Io in mezzo e loro uno da una parte e uno dall’altra. Non passavamo inosservati, forse grazie anche a come ero vestita. Parlavamo. Flirtavamo. Era abbastanza evidente. Ma ad un certo punto ho fatto una cosa che avrà tolto il dubbio a chiunque ci stesse guardando.”

“Che cosa? Che dubbio?”

“Il dubbio di cosa ci facesse una donna in mezzo a due uomini. Quali fossero le mie intenzioni. Se stavo con uno o con l’altro. Se mi piaceva uno o l’altro.”

“E quindi? Cosa hai fatto?” chiesi con impazienza, volevo che me lo dicesse prima di arrivare io stesso all’orgasmo.

“Mi sono girata alla mia destra e mi sono chinata verso uno di loro. L’ho baciato. L’ho limonato con passione per tanti, lunghissimi secondi. Poi mi sono girata dall’altra parte e ho fatto lo stesso col secondo. Mi hanno visto tutti. Hanno capito tutti che ero così troia da volermeli fare entrambi. Ho avuto un orgasmo in quel momento. Pensando a quanto dovessi sembrare troia. Ho pensato anche a te.”

“A me?”

“Sì, avrei voluto che tu ci fossi per vedere quella scena. Poi siamo usciti e sicuramente tutti hanno pensato che stessi andando a farmi scopare da loro due. Ho goduto anche lì, mentre camminavo fuori.”

“Probabilmente lo pensavano anche loro. E invece non lo hai fatto. Perché? Ci saranno rimasti male.”

“No, lo sapevano già. Avevo messo le cose in chiaro. Che questa sera non l’avremmo fatto.”

“Hai specificato QUESTA sera?”

“Sì.”

“Quindi lo farai?”

“Secondo te?”

Le risposi sborrandole nel culo tutta la mia voglia che quel gioco perverso continuasse e tutta la mia felicità che lei lo stesso conducendo così bene e anche senza affrettare i tempi. Rendeva il tutto ancora più desiderabile.

Mentre venivo mi allungai per arrivare a baciarla in bocca, con passione, come aveva fatto con quegli altri due. Era un ulteriore modo per farle capire che apprezzavo le sue mosse. E quando le nostre lingue si intrecciarono sentii gli spasmi di un altro orgasmo che le pervadevano il corpo, dalla testa al culo.

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