Cronache di Natale: una storia d’amore

David è seduto sul divano nel suo caldo soggiorno, mentre fuori fiocchi bianchi turbinano nel vento. E’ seduto davanti al camino, sorseggia del mirto, e mangia dei piccoli seadas cucinati da sua mamma. E’ un Natale perfetto. Beh, quasi perfetto. Accanto a lui sta un grosso cartonato personalizzato che ritrae il suo amato, adorato, Benedetto Croce. Se lo porta dietro ovunque per averlo sempre con sé. Guarda il camino mestamente, sospirando e in quel momento decide scioccamente, ma segretamente sperandolo, di esprimere un desiderio.

“Babbo Natale, ti prego, una volta nella vita vorrei poter conoscere Benedetto Croce.”.

Passa ancora una mezz’oretta a rilassarsi, osservando il fuoco crepitare nel caminetto. Poi a mezzanotte si alza con un sospiro e va a nanna come i bambini nel lettino, ma subito sente dei rumori provenire dal camino.

Va allora David e dal camino vede uscire immacolato Babbo Natale. Ma… oh sorpresa! Non è il babbo ma Benedetto Croce vestito Santa Claus.

“Qualcuno dall’alto mi ha chiamato e mi ha detto della tua devozione.” l’apostrofa Croce. David sconvolto, emozionato balbetta: “Maestro…”.

“Ho ho ho, sei stato un po’ cattivo quest’anno: solo Pseudostorie1 per te.” dice Croce alzando le sopracciglia e sorridendo con finto rimprovero. Agita il sacco dei doni e ne trae il libro e una verga del sex shop “PoCOCK2 & friends”. David deglutisce.

“Ho ho ho, la vuoi vero?”.

David risponde con voce flebile: “Ma io ho sempre predicato che la storia è sempre e solo contemporanea mio mentore!”.

E Croce: “Non è sbagliato in sé cio che hai insegnato, ma che tu pretenda nel cuore di essere uguale a me. Cos’hai da dire in tua difesa?”.

David è senza parole. Croce fa un cenno verso la sua cintura. Con mani tremanti allora David si cala i pantaloni e Benedetto lo fa accoccolare sulle sue gambe.

“Ora passiamo dal pensiero all’azione!” sentenzia Benedetto è così dicendo inizia a vergare il culo di David impietosamente. La verga colpisce le sue chiappe e Benedetto grida: “La senti la verga che vibra dentro di te?!”

David nel frattempo sta godendo e grida tra i singhiozzi: “Oh sì, storie nient’altro che storie3!” e intanto preme l’erezione sulla gamba di Benedetto.

“Io per te non sarò un giustiziere ma un giustificatore delle tue voglie!” dice Benedetto imperioso. David libera il cazzo e lo strofina contro il velluto dei pantaloni natalizi.

“Ti prego Benedetto, possiedimi, fammi sentire tutta la grandezza della tua conoscenza, fai vibrare il tuo essere in me!”.

Ma Benedetto non aveva ancora finito di infliggere la sua punizione.

“Non si fa storia filologica! Fehler!” e giù una vergata. “Non si fa storia poetica! Fehler! Non si fa storia oratoria! Fehler! Non si fa storia di tendenza! FEHLER!”.

David soffre e gode ad ogni vergata, mentre chiede perdono tra le lacrime.

“Non sarò solo una maestro crudele, ti darò anche piacere.”.

La punizione cessa e nel silenzio del soggiorno si sentono solo i singhiozzi di David.

“Ora per rendere quella che sarebbe solo cronaca storia, ti farò sentire tutto il mio essere! Ti possiederò in questo atto spirituale e la Weltgeschichte in cui potresti ricadere tornerà particolare e presente.”.

Benedetto lo butta sul tappeto davanti a camino e lo prende. Si infila lentamente nel suo culo finché non è entrato completamente. Il cazzo di Benedetto pompa la prostata di David, strappandogli grida di passione. Il suo desiderio era morto come la cronaca, ma ora che Croce lo possiede spiritualmente stanno finalmente creando una vera storia d’amore. Benedetto continua a scoparlo brutalmente finché David non viene copiosamente sul suo tappeto e il suo maestro lo riempie col suo spirito. Quando Benedetto si sfila da lui, David si lascia cadere sfinito e appagato sul tappeto, ansimando, fregandosene dello sperma che gli inzuppa i vestiti.

Non fa in tempo a riprendersi che vede Benedetto, già rivestito, andare verso il camino.

“Aspetta! Dove vai?” chiede David.

“Mi spiace ma c’è una festa per i morti a cui devo proprio presentarmi.”. In quel momento in mezzo al salotto compare Robin Collingwood4.

“Sei pronto Benedetto?” chiede Collingwood.

“Sì certo. Andiamo mio caro, Cambridge ci attende.” dice Benedetto sorridendo e insieme si dissolvono nella calda luce del focolare. David rimane scioccato e sporco sul tappeto. Viene lasciato così, col disprezzo nel cuore, nel vedere il suo amato insieme all’odiato Collingwood, e i suoi biscottini sardi.

Note finali:

1- Vedi “Teoria e storia della storiografia” di B. Croce.
2- Oltre alla battutaccia, John Pocock è uno storico neozelandese della scuola di Cambridge.
3- Vedi “Nient’altro che storia” di G. Galasso.
4- Robin Collingwood, della scuola di Cambridge, è praticamente Croce inglese che non ce l’ha fatta.

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