7.5 : Gita al lago con Ramona

Ciao sono Alessio, da sei mesi circa faccio l’infermiere presso la Clinica De Luca, un posto molto particolare. La primaria, Giulia Botrugno ha iniziato a farmi delle avances, ma per ottenere un’uscita con lei devo affrontare delle prove. Da quel momento mi è capitato di tutto: sono stato abusato da dei manutentori, fatto sesso con una paziente a fine vita, vissuto 24 ore di passione con una mia collega e stato dominato dalla caposala.

Per quanto la dottoressa Giulia mi attiri molto, tutte queste esperienze mi stanno facendo male dentro, non so se voglio continuare. Oggi è il mio ultimo giorno di riposo, quindi decido di fare un escursione nei boschi: infatti lì c’è un fantastico lago poco frequentato, posto perfetto per rilassarsi e riflettere. Sono seduto su una roccia a riva, assorto nei miei pensieri, quando vengo travolto da uno spruzzo d’acqua
“Hey! È così una bella giornata per essere tristi!”
A schizzarmi è stata  ragazza sulla trentina. Bionda, capelli lunghi e ricci, vivaci occhi castani. E’ minuta, ma ha un fisico sportivo, fasciato da un costume intero aderente che lascia poco spazio all’immaginazione: un seno piccolo e sodo, pancia piatta, braccia e gambe toniche, un’abbronzatura non da solarium ma dovuta a tante ore passate all’aria aperta.
“Al posto di stare lì con il muso lungo, ti va di farti una nuotata?”
Mi vendico tuffandomi a bomba, facciamo delle piccole gare di nuoto, iniziamo a schizzarci e giocare. A un certo punto me la ritrovo tra le braccia, faccia a faccia.
“Ho una bottiglia di vino e qualcosa da sgranocchiare ti va di farmi compagnia?”

Mentre beviamo sdraiati a riva mi racconta un po’ di lei: si chiama Ramona, di lavoro fa la scrittrice: racconta dei suoi viaggi, ma scrive anche romanzi erotici. Quando me lo dice, un po’ per il vino, un po’ perché ho bisogno di sfogarmi le racconto della dottoressa Giulia e delle sue assurde prove, scoppio a piangere. Si avvicina ancora di più, mi accarezza il viso e asciuga le lacrime.
“Quando avevo 18 anni persi la verginità con un personaggio simile che mi introdusse a un gioco perverso. Però grazie a una persona speciale capii che tutto ciò non faceva per me. Fortunatamente grazie a quella esperienza, imparai molto sulla mia sessualità e su chi volevo essere. Tu invece hai capito cosa vuoi per davvero? Non devi pensare agli altri, il tuo mondo finisce con te. Vuoi essere libero oppure dominato? O magari entrambe le cose? È solo una tua scelta…”

Sto per replicare quando me la ritrovo a cavalcioni, il suo viso si avvicina con sicurezza al mio e iniziamo a baciarci. Si struscia sui boxer da bagno, sfilo le spalline del costume, ammiro le sue tettine piccole e perfette, mi spinge la testa sul petto, inizio a baciarle delicatamente, poi a mordicchiarle. All’improvviso si alza e sfila il costume: è bella come avevo immaginato. Con il piede inizia ad accarezzarmi i boxer, quando sono pronto me li sfila e inizia a stuzzicarmi con i piedi. Inizio a fare versi di piacere, mi piazza il suo culetto di marmo in faccia e lo prende in bocca: parte un 69 fantastico, riesco a non venire subito solo perché sono impegnato a leccare i suoi due fantastici buchetti. Quando è bagnata a sufficienza, si stacca nuovamente e inizia a cavalcarmi, guardandomi dritto negli occhi. Il suo sguardo è malizioso ma anche rassicurante, mi accarezza il petto con movimenti lenti e seducenti, io sono perso. Parte piano poi sempre più veloce, quando sono quasi al climax si ferma. Mi sorride e si stende all’indietro, dandomi la possibilità di stare sopra. Mi prende nuovamente il viso tra le mani e mi bacia, stringendo le gambe intorno al mio corpo. L’abbraccio come non ho mai fatto con nessuna e pompo il più forte possibile, non duro molto, ma raggiungiamo l’orgasmo contemporaneamente, lo capisco mentre ci guardiamo dritti negli occhi. Ci addormentiamo poco dopo, protetti solo da una coperta. Quando mi sveglio è già mattina, lei è affianco a me che mi guarda e mi sorride.

“Io ora devo proseguire il mio viaggio, ma prima volevo salutarti e soprattutto darti il mio numero. Scrivimi quando hai bisogno di sfogarti. Forse non l’hai ancora capito ma sei una persona fantastica, devi fare solo chiarezza dentro di te”.
Ci salutiamo con un ultimo bacio, dopodiché mi avvio di corsa verso il convitto perché tra qualche ora ho il turno del pomeriggio.
Ora mi sento molto più tranquillo, pronto ad affrontare nuove prove.

Se volete scoprire le avventure di Ramona diciottenne leggetevi la mia serie precedente “L’estate di Ramona”
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