Nonostante il doposbronza e la tensione per l’imminente colloquio con la nuova clinica, la domenica con Monica è stata divertente e rilassante. Il pomeriggio siamo andate al parco, poi pizza e cinema. Probabilmente mi sono sognata tutto, non è successo nulla tra di noi. Da una parte meglio così, dall’altra sono un po’ turbata: da quando mi piacciono le ragazze? Non ho molto tempo per rimuginarci su, visto che il lunedì mattina arriva presto ed eccomi a colloquio con il direttore della clinica Colombo: Piero Marzotti. È molto impressionato dal mio curriculum e mi ammette senza troppi problemi al secondo anno di infermieristica appena iniziato. Samantha, rappresentante degli studenti mi accompagna in un tour della struttura: è tutto molto spartano rispetto alla clinica De Luca, ma l’atmosfera generale mi trasmette sicurezza. È una ragazza del terzo anno, cordiale ma anche piuttosto enigmatica: alta, capelli neri corti a caschetto, magra e abbronzata, leggermente mascolina ma attraente. A stare vicino a lei provo uno strano mix tra interesse e soggezione.

«L’esame più difficile del secondo anno è quello di anatomia. Visto che sei nuova, possiamo organizzare una sessione di ripasso oggi pomeriggio. Raggiungimi in stanza alle 17:00, se sei interessata».

«Ci sarò sicuramente, così inizio a capire come devo regolarmi per lo studio, grazie mille».

Mi saluta con un bacio sulla guancia. Vado un po’ in tilt, troppe cose da metabolizzare, tra cui la mia nuova compagna di stanza, Vanessa. È molto schiva, non so se per timidezza o perché gli sto antipatica ma mi rendo conto che sta leggendo un libro di Ramona, di cui sono una grande fan, quindi trovo subito un modo per rompere il ghiaccio. Tra l’altro mi dice che settimana prossima presenterà il nuovo libro qui in città, quindi abbiamo già trovato qualcosa da fare insieme. Penso che andremo d’accordo, una volta rotto il ghiaccio è inarrestabile, mi ha già dato un sacco di consigli utili su come organizzarmi in questo nuovo corso. Il tempo di sistemare le mie cose e due chiacchere ed è già ora del ripasso. Sono un po’ nervosa, non so se perché ho paura di fare brutta figura (ultimamente non ho avuto testa di stare sui libri) o per l’effetto che mi ha fatto Samantha. In stanza, oltre a lei ci sono altre due sue compagne di corso: una ragazza dai capelli corti tinti di verde un po’ punk, minuta ma slanciata che si chiama Claudia e un’altra dallo stile dark-gotico, decisamente più formosa, di nome Ilenia. All’apparenza mi mettono anche loro un po’ soggezione, ma dopo qualche chiacchiera l’atmosfera si fa più distesa.

«L’esame di anatomia del secondo anno si concentra perlopiù sullo scheletro, quindi ti volevamo proporre un gioco per rendere il ripasso meno noioso: ognuno estrae un bigliettino con una parte del corpo, ed elenca le ossa che la compongono. Chi sbaglia paga pegno, ci stai? ».

Le tre mi squadrano con aria divertita, ora l’ansia inizia a mangiarmi viva, sto iniziando a bloccarmi. Ma questa è la situazione perfetta per combattere le mie paure.

«O-ok, ma niente cose pesanti eh».

«Ma figurati, è solo un gioco, puoi fermarti quando vuoi!».

Al primo round non ci sono errori, fila tutto liscio, al secondo Claudia sbaglia ma sembra che l’abbia fatta quasi di proposito. Le tre ragazze si scambiano un’occhiatina di intesa.

«Ops sono un po’ arrugginita, ok mi leverò la maglietta..».

Ha un reggiseno scozzese che fascia un seno piccolo ma stuzzicante, è ufficiale vado in palla. Cerco di concentrarmi ma a ogni round sbaglio qualcosa e loro di riflesso fanno altrettanto. Ci ritroviamo tutte e 3 in biancheria intima. Potrei dire stop e andarmene, ma qualcosa mi trattiene, mi torna di nuovo in mente il sogno di sabato sera. Samantha, coperta solo dal suo intimo sportivo ma seducente, si alza e avvicinandosi pericolosamente, mi guarda dritta negli occhi.

«Tocca a te».

Ovviamente sbaglio subito, le altre due scoppiano in un applauso.

«Se non ti dispiace, questo te lo levo io…».

Ovviamente non mi dispiace, forse è quello che volevo realmente. Siamo già faccia a faccia, allunga le sue mani verso il gancetto del mio reggiseno e…

«HAHA CI SEI CASCATA!».

Scoppiano a ridere e mi abbracciano.

«Complimenti per il coraggio! Sei davvero una tosta».

Non so cosa dire, mi rivesto in fretta e furia e vado verso l’uscita, Samantha mi trattiene la mano e sussurra all’orecchio.

«Sei delusa perché ti aspettavi qualcosa di più? Tempo al tempo…»

Scappo in stanza, appena Vanessa mi vede capisce tutto.

«Ti hanno fatto lo scherzo del ripasso di Anatomia? Come è andata? Io le avevo lasciate in mutande dopo 3 round e si sono arrese subito».

«Ah, Ah, che pazze che sono, credevo facessero sul serio».

Mi fiondo in doccia, sono completamente bagnata, decido di concludere con il getto dell’acqua cercando di fare meno casino possibile. Quando ho finito, Vanessa vorrebbe fare il rewatch di “L’estate di Ramona” ma io sono già eccitata di mio, impazzirei se lo riguardassi ora, quindi telefono ai miei e a Monica per distrarmi un’attimo e dirgli che è tutto ok e crollo a letto. Da domani incomincio le lezioni, chissà se andrà tutto tranquillo o i miei ormoni verranno sconvolti nuovamente.

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