Le Frequenze della Perversione

La cosa stupenda del mio rapporto col mio ragazzo è di essere perfettamente sintonizzati sulle stesse frequenze della perversione. Mi ritrovo spesso, infatti, a fare pensieri sconci su Christian.
È più forte di me. Non so cosa ci succede, ma quando stiamo insieme siamo due maiali, se siamo separati lo siamo di più.

Ho riscoperto con lui il piacere di sperimentare perversioni sempre nuove e sempre più “estreme”, di quelle che vengono così, senza un motivo, ma che la sola idea ti eccita al punto dal volerla provare.
Vi è mai capitato? Tipo di guardare un porno, ad esempio, e pensare “Oddio, voglio farlo anche io…” e di ritornare alla triste realtà perché consci del fatto che il/la vostro/a partner non potrebbe mai acconsentire?

Ecco, a noi capita di farci venire queste voglie e di metterle sempre in pratica. Tutte.

Siamo andati avanti così sin dal primo momento che ci siamo conosciuti.
Il sesso è sempre stato fantastico e più si andava avanti, più i cancelli delle inibizioni cadevano. Abbiamo giocato con sex toys, abbiamo aperto la coppia ad altre persone, ad altre coppie, ci piace eccitarci via messaggi, raccontandoci tutti i dettagli se, quando siamo lontani, ci capita di scopare con altre persone. Ma non solo.

Ricordo ancora con una certa soddisfazione quella volta che decisi di farlo eccitare solo con lo sguardo. Immaginate se può esistere una cosa più difficile di questa… Ma l’ho fatto.

Christian era arrapato come un adolescente davanti alla prima donna nuda della sua vita, e io ero semplicemente sdraiata sulle sue gambe mentre eravamo in macchina, parcheggiati sotto casa di mia madre, subito dopo una serata in un club.

Decisi che in quel momento avrebbe dovuto masturbarsi, senza che nessuna parte di me lo sfiorasse. 

Non mi importava di rischiare di essere visti da qualcuno. 

Lui, un po’ incredulo e sempre più bisognoso di un qualsiasi aiutino, obbedì. Si segò semplicemente guardandomi. E io ero felice di avere questo potere su di lui. 

Quando dovette schizzare gli sussurrai che avrebbe dovuto farlo lì, sul mio viso, che non mi sarei spostata di un millimetro. E lui lo fece. Mi esplose in viso, sulle guance, sui capelli, sulle labbra.

Sorrisi, senza dire nulla. Mi ripulii con la sua maglietta, lo salutai e salii in casa.

Un’altra volta, invece, durante una ricerca in rete, trovai una ricetta un po’ particolare: i ghiaccioli allo sperma.

Pensai bene quindi di comprare le formine per i ghiaccioli dal supermercato e di provare.

Sperma, acqua e un po’ di zucchero. 

Quando ci vedemmo ero tutta felice e saltellante, impaziente di provare. Lo feci sedere sul tavolo della cucina, io mi sedetti ad una sedia tra le sue gambe e dopo averglielo tirato fuori iniziai a succhiarlo così avidamente che se non ci fosse stata tutta quella saliva avrebbe preso fuoco. 

Ci mise davvero poco a raggiungere l’orgasmo. Presi la formina e lasciai che tutta la sua sborra colasse lì dentro. 

Mi alzai, seguii il resto della ricetta e lo misi in congelatore.

Qualche ora dopo lo mangiai, e anche con un certo gusto, tanto che poi ripetemmo l’esperienza più di qualche volta.

Sì. Se ve lo state chiedendo, l’ha assaggiato anche lui.

In realtà ho usato lo sperma (e non solo quello di Christian) come topping e condimento su diversi cibi… Dal gelato al budino… una volta anche con le patatine del Mac. Direttamente sotto i tavoli del Mac.

Ma tra le mille perversioni che ci sono venute in mente, alcune realizzate, altre in fase di progettazione, ha trovato spazio anche la “golden shower”.

Venne fuori un po’ così, durante una sessione di sexting.

Ho sempre immaginato mi potesse piacere, che un uomo (ma non chiunque, però) mi pisciasse addosso, così glielo confidai.

Mi rivelò che aveva anche lui la stessa fantasia, così alla prima occasione provammo.

Eravamo nella vasca da bagno dei miei a goderci l’idromassaggio mentre erano in montagna, quando la voglia di toccarci, che in realtà non ci manca mai, è tornata prepotente.

Abbiamo iniziato dapprima a sfiorarci con le dita dei piedi, sotto l’acqua, poi a toccarci in maniera sempre più convinta.
L’acqua era calda e in quella serata invernale era piacevole, restare immersi completamente.

Ho quindi avvolto le mie labbra attorno al cazzo del mio amante dai capelli biondi ed ho iniziato a succhiare, a leccare piano. Lo sentivo ansimare e cercava di tenere su il bacino il più possibile per non farmi succhiare anche l’acqua della vasca.

Gli leccavo la cappella cercando il suo sguardo, e sorridendogli lasciavo cadere su di essa un abbondante rivolo di saliva. Dopo qualche minuto di “coccole speciali” ha richiesto anche lui qualcosa per placare la sete. Così mi sono alzata e gli ho offerto il mio sesso, avvicinandomi alle sue labbra e concedendomi alla sua lingua.

Mi reggevo al muro, ansimante, mentre la sua lingua lottava con il mio clitoride o la faceva entrare dentro di me. E mi tremavano le gambe per l’eccitazione.

Si stava masturbando come un maiale, mentre io ero quasi a cavalcioni sulla sua faccia. Lo vedevo bello, duro e pronto per me, così senza pensarci su troppo, mi sono spostata, mettendomi a quattro zampe, sempre nella vasca.

Ho lasciato che la punta della sua cappella mi stuzzicasse un pochino, prima che me la spingesse piano dentro. Era talmente arrapato che i suoi colpi erano violenti, sempre più decisi e profondi.

Lo sentivo godere, mentre usava la mia gola e i miei capelli come maniglie per le mani. L’acqua nella vasca schizzava un po’ ovunque.

Le vasche da bagno non sono il massimo della comodità.

Abbiamo anche provato a farlo con me sopra, ma non era semplicissimo, perciò, pur di cambiare posizione e dare un minimo di varietà al tutto, abbiamo anche provato a farlo in piedi.

Mentre mi prendeva in piedi stando dietro di me, ho avuto un orgasmo che mi ha fatto tremare tutta.

“Oh sì… godo anche io” mi ha detto grugnendo.

Così mi sono staccata da lui, inginocchiandomi davanti a quel bellissimo cazzo eretto e luccicante dei miei umori.

Con una mano l’ho segato quei pochi secondi necessari per portarlo a schizzare tutto il suo seme sulle mie tettine.

Ma sapevamo bene entrambi che il meglio doveva ancora venire.

“Adesso vorrei che mi facessi la pipì addosso…”
Gli ho detto, guardandolo dal basso, tutta sporca del suo sperma. 

Pare che per gli uomini non sia facile, farsi venire lo stimolo della pipì mentre hanno il cazzo in tiro, e per questo motivo immagino non sia stato facile nemmeno riuscire a direzionare nel migliore dei modi il getto di liquido caldo.

Ma la mia pioggia dorata di Christian mi ha lavato i seni, schizzando a tratti nella mia bocca quel sapore acre.

Ero felice… eccitata… candidamente perversa.

È stata la prima volta. Poi ce ne sono state altre. 

Mi è piaciuto molto quando abbiamo invertito i ruoli e ho potuto fargliela io, addosso. L’ho annaffiato sul suo petto. Ha provato anche a passarci su la lingua, ma non sembrava troppo convinto.

Pare che nei film porno quella pipì che le attrici bevono tranquille sia risultato di 24 ore di sola acqua, per questo nei film non è gialla come erano le nostre. 

Dovremo migliorare. 

Note finali:

Voi ci avete mai provato? Non avete mai avuto questo tipo di fantasie?

💥 CONTINUA A LEGGERE 💥